Enoteche aperte anche dopo le 18.00: il Governo accoglie l’appello della filiera del vino

Soddisfazione dopo i ripetuti appelli all’esecutivo guidato da Mario Draghi. Il settore vitivinicolo ha già perso oltre 2 miliardi di euro. Ora si pensi ai ristoranti

“In tutte le zone del Paese è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18:00 per gli esercizi commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di 2 miliardi di euro”. A esprimere piena soddisfazione per i contenuti del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, sono le organizzazioni della filiera vitivinicola di Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Copagri, Unione Italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi, che nei giorni scorsi avevano inviato una richiesta in tale direzione al Premier Mario Draghi e al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Per la filiera del vino, infatti, “era incomprensibile il blocco delle vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per contrastare il Covid, che appariva più una discriminazione del comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non soggetti a chiusura anticipata”.

“Dar modo alle enoteche di riprendere la regolare attività, quindi, rimette in moto una macchina produttiva che impegna nelle aziende vitivinicole italiane circa 210 mila addetti, fra i quali 50.000 giovani”, fa notare la filiera del vino, secondo cui “la scelta di responsabilità del governo arriva a ridare impulso a un mercato già fortemente penalizzato per le limitazione sull’HoReCa”.

La filiera del vino, infine, “confermando piena e totale disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo Governo, torna a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione”.

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L’agricoltura e le sfide dell’Europa: l’ex premier Enrico Letta ospite della Giunta di Confagricoltura

“L’Europa quest’anno è chiamata a scelte cruciali, per le quali la posizione dell’Italia sarà determinante. Anche gli agricoltori e le organizzazioni, come Confagricoltura, avranno un ruolo decisivo”.

L’ex Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, attualmente alla guida della prestigiosa “Paris School of International Affairs”, è stato ospite ieri pomeriggio della Giunta esecutiva della Confederazione, a Palazzo della Valle, su invito del presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Massimiliano Giansanti.

Tema centrale dell’incontro l’Europa, alla luce non solo del bilancio dopo un anno di pandemia, ma soprattutto delle sfide a cui è chiamata nell’immediato futuro. Letta ha indicato sette nodi da sciogliere: Next Generation EU, sostenibilità, tecnologia, tassazione europea, rapporto con gli Stati Uniti, multilateralismo, questione sanitaria, “dopo i quali non saremo più gli stessi – ha affermato – in base proprio alle scelte che prenderemo”.

“Noi europei eravamo il 20% dei tre miliardi di persone di 50 anni fa, ma saremo il 6% dei 10 miliardi di abitanti del pianeta nel 2050: è evidente, quindi – ha precisato – che parlare di sostenibilità non è un discorso teorico, ma una questione di grande rilevanza politica e sociale”.

Il presidente Giansanti ha rimarcato come l’agricoltura abbia bisogno di un’Europa forte, con standard normativi omogenei e rapporti multilaterali con gli altri Paesi, in particolare oggi, in cui, appunto, gli equilibri mondiali si sono spostati a scapito della centralità del Vecchio Continente.

“In questo nuovo scacchiere internazionale – ha concluso il presidente di Confagricoltura – è diventato centrale il ruolo del settore primario. Per questo, anche in vista della definizione del Recovery Plan, dobbiamo scegliere con coraggio quale agricoltura vogliamo, che cosa produrre e come, a vantaggio dell’ambiente e di tutti gli abitanti del pianeta”.

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Riapertura serale ristoranti, Giansanti: “Dare possibilità di lavorare nelle zone gialle”

“Non è una ‘proposta indecente’ quella di riaprire i ristoranti a cena ove possibile, al pari dell’ora di pranzo, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza e nelle zone gialle.” Commenta così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, la richiesta avanzata dai sindaci italiani di poter riaprire i locali del settore della ristorazione nelle ore serali.

“Proprio quest’anno abbiamo voluto confermare la partnership con l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo – sottolinea il presidente Massimiliano Giansanti – con la convinzione che occorra rinsaldare un patto forte tra agricoltori e ristoratori, perché un ruolo importante puo’ svolgere il settore primario in questo contesto, legato alla valorizzazione dei prodotti della terra. Anche il settore dell’agriturismo sta subendo la crisi legata al Covid – prosegue Giansanti – Quando sarà passato questo momento difficile per tutti, e finalmente recupereremo quella socialità che tanto ci manca, dovremo lavorare insieme per un grande progetto di rilancio della enogastronomia italiana, fiore all’occhiello del nostro Paese.”

Nel settore vino, Confagricoltura ricorda che il canale Ho.Re.Ca è di vitale importanza per le aziende vitivinicole, che nel 2020 hanno già perso irreversibilmente almeno il 30% delle vendite con danni permanenti.

“Ai ristoratori italiani, che in piu’ occasioni hanno dichiarato di non volere sussidi, chiedendo semplicemente di poter lavorare, va data quella fiducia che meritano, per poter tornare a lavorare con passione e professionalità. E’ necessario ora agire con urgenza – conclude Giansanti – Ogni giorno che passa i debiti aumentano, e quei ristoranti, ma anche gli agriturismi sopravvissuti al lockdown rischiano di dover abbassare la serranda per sempre”.

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Recovery, Confagricoltura: “Puntare sul Made in Italy”

“Numerose sono le difficoltà create da questa lunghissima pandemia a settori chiave della nostra agricoltura, ma abbiamo una grande opportunità da cogliere: le importanti risorse del “Next Generation EU”, che potrebbero riportare l’agroalimentare al centro dell’economia”. Lo ha detto oggi il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, intervenendo agli stati generali dell’agroalimentare italiano “RESTART AGRIFOOD!” in occasione del Glocal Economic Forum ESG89.

(Clicca qui per l’intervento del vice-presidente di Confagricoltura – Min. 1:18:00)

Occorrono riforme strutturali del comparto agricolo al passo con i tempi e che considerino importanza del settore nella crescita dell’economia del Paese. L’agricoltura, ricorda Confagricoltura, rappresenta 33 miliardi di valore aggiunto ed il 75% dei prodotti che consumiamo sono fatti in Italia.

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato – mette in evidenza Sandro Gambuzza – va riadattato: dovrà guardare con ambizione e visione ad un futuro capace di garantire sovranità e sicurezza alimentare, produzione di cibo con i più alti standard qualitativi, preservando le risorse naturali. Invece, attualmente, per il settore agroalimentare, le risorse assegnate sono pari a meno dell’1% del contributo dell’intera filiera sul PIL”.

Innovazione, transizione digitale, sostegno alla filiera agroalimentare, transizione verde, ricerca e formazione, uniti a riforme strutturali e infrastrutturali dell’amministrazione per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese, per Confagricoltura, sono i pilastri su cui costruire il futuro del settore primario italiano.

“L’agricoltura – conclude Gambuzza – non è un comparto a sé stante, ma è trainante per l’economia nazionale, europea e mondiale. Aver accesso alla tecnologia e contemporaneamente promuovere il Made in Italy ci permetterebbe di riconquistare fette di mercato, che rischiano di essere occupate da prodotti di provenienza terza con standard a ridotti controlli”.

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Milleproroghe, Confagricoltura: “Accolte le nostre richieste per incentivi biogas e proroga patentini fitosanitari”

“Siamo soddisfatti per la conferma anche per il 2021 degli incentivi agli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte del ciclo produttivo di un’impresa agricola e di allevamento. Portiamo a casa un nostro grande risultato, che sottolinea l’importanza strategica delle bioenergie, un modello di sviluppo che mette al centro la sostenibilità, l’economia circolare e l’innovazione tecnologica. In Italia si contano quasi 2.000 impianti e più di 12.000 occupati”.

Questo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in relazione alla conversione in legge del DL Milleproroghe, che ha concluso sabato in tarda serata il suo iter nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera e che oggi, lunedì, verrà approvato dall’Aula.

Particolare soddisfazione anche per l’approvazione dell’emendamento che proroga la validità dei patentini fitosanitari, come richiesto da Confagricoltura, e degli attestati per le macchine irroratrici a tutto il 2021.

Le Commissioni hanno anche approvato il rinvio della scadenza del bonus vacanze (tax credit vacanze) dal 30 giugno al 31 dicembre di quest’anno; il programma triennale di pesca e acquacoltura; le disposizioni a favore delle popolazioni dei territori dell’Italia centrale colpiti dal sisma del 2016 e i finanziamenti agevolati per le imprese agricole di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Per ragioni di tempo – per la conversione in legge, il testo deve essere approvato dal Senato entro il 1° marzo – il documento approvato in Commissione non subirà ulteriori modifiche nei successivi passaggi del suo iter e può pertanto considerarsi definitivo.

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Governo, Giansanti: “L’agricoltura ha ruolo centrale nella transizione ecologica e nella ricostruzione economica e sociale”

“Il settore agroalimentare può dare un solido contributo alla ricostruzione sociale ed economica che è al centro del programma presentato al Parlamento dal presidente del Consiglio Draghi”. E’ il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alle linee programmatiche del nuovo governo.

“La ripresa economica e la creazione di nuovi posti di lavoro possono accelerare con il rilancio della produzione agricola e dell’attività di trasformazione e commercializzazione dei nostri prodotti – sottolinea Giansanti – Servono investimenti, ma prima di tutto serve un progetto e una visione strategica”.

Nel processo di transizione ecologica l’agricoltura ha un ruolo importante, ma in una dimensione globale. Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale è una priorità. “E a riguardo, come Confagricoltura, lanciamo al nuovo governo la proposta di un’iniziativa, da realizzare durante la presidenza italiana del G20, per discutere sul legame tra sostenibilità ambientale, protezione delle risorse naturali e ruolo delle innovazioni tecnologiche”.

Un altro passaggio importante e fortemente innovativo del discorso di Draghi, ad avviso di Confagricoltura, è quello relativo alla protezione delle attività economiche che non possono essere tutte sostenute in modo indifferenziato.

“Ci auguriamo – evidenzia Giansanti – che sia il primo passo verso una concentrazione degli incentivi e degli investimenti sulle imprese che hanno un futuro, perché producono per il mercato, danno lavoro e sono aperte alle innovazioni”.

Infine la formazione: “Ho particolarmente apprezzato l’attenzione che il premier intende riservare agli Istituti tecnici superiori nel quadro dei percorsi scolastici e formativi. Come già si verifica in altri paesi europei, gli Istituti possono essere un punto di riferimento per il crescente interesse dei giovani nei confronti del mondo agricolo”.

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Accordo Confagricoltura – Cifo: campi vetrina delle produzioni, formazione e tavoli di confronto

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ed il Consigliere Delegato di Cifo, Pierluigi Picciani, hanno firmato ieri, martedì 9 febbraio, a Roma, a Palazzo della Valle, un accordo volto a migliorare la sostenibilità delle produzioni agricole nell’ottica del contenimento dei costi, del miglioramento della qualità, della riduzione dell’impatto ambientale.

L’organizzazione degli imprenditori agricoli e il gruppo agroindustriale avviano una serie di iniziative finalizzate all’informazione e alla divulgazione. In particolare, con l’accordo hanno concordato di dar vita a “campi vetrina” su colture emergenti o di interesse nazionale. Si tratterà di campus in cui gli agricoltori associati a Confagricoltura potranno conoscere, provare in campo e approfondire tecniche agronomiche innovative su tre livelli: per gli agricoltori, che potranno ottenere una maggiore redditività; per il consumatore, che potrà beneficiare di prodotti di migliore qualità e più salubri; per l’ambiente, visti gli impatti minimi dei formulati utilizzati. Iniziative che saranno supportate da programmi congiunti di formazione e tavoli di confronto tra tecnici e agricoltori.

“Tra i nostri obiettivi è prioritario – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – il rafforzamento della competitività delle imprese agricole e delle filiere agroalimentari (che producono, commercializzano e vendono i loro prodotti), anche con un rinnovato impegno per l’ambiente, la sicurezza alimentare, la salute e il benessere, rispondendo ai precisi obiettivi che si è data l’ONU – nella direzione tracciata da Agenda 2030 – e l’Unione Europea con Green New Deal e la specifica strategia Farm To Fork.

“Cifo è un partner di grande esperienza, che ha la stessa nostra visione e mission per il progresso dell’agricoltura – ha aggiunto Giansanti -. Insieme vogliamo lavorare per far sì che le imprese possano ottimizzare le produzioni agricole tramite le più recenti tecnologie e metodologie e che vengano realizzate filiere coese a monte e a valle del momento produttivo”. In quest’ottica, è essenziale il contributo di ricerca e innovazione”.

“Siamo orgogliosi di essere partner di Confagricoltura in questo importante progetto – ha dichiarato Pierluigi Picciani, consigliere delegato Cifo – Da sempre, infatti, siamo impegnati nella ricerca di nuovi prodotti e di nuove soluzioni tecniche in grado di risolvere i problemi dei nostri clienti finali, gli agricoltori, e di soddisfare i requisiti di un mercato sempre più esigente. Siamo quindi ben lieti di poter condividere con gli associati di Confagricoltura le nostre conoscenze, frutto della nostra esperienza in laboratorio e su campo, per favorire un’agricoltura sempre più sostenibile e di eccellenza”.

 

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Cifo srl (BCI Group – Biolchim Cifo Ilsa) è una solida realtà italiana specializzata nella produzione e commercializzazione, sia in Italia sia all’estero, di prodotti per la nutrizione vegetale e biostimolanti; tra l’altro ha aderito alla normativa internazionale UNI EN ISO14001 e la sua attività è certificata da Certiquality. L’esperienza di quasi 60 anni di attività, nonché l’appartenenza ad un grande Gruppo presente in 70 Paesi e con un fatturato di circa 130 milioni di euro, consente a Cifo di potere contare su una propria filiera e su un’ampia gamma di prodotti finiti innovativi e di elevata qualità.

Confagricoltura (Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana) è la più antica Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole. È presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, attraverso le Federazioni regionali (in tutte le Regioni), le Unioni provinciali (in tutte le province) gli Uffici zona e le Delegazioni comunali (oltre 2.200 uffici), nonché attraverso le Federazioni di categoria e le Federazioni di prodotto. La sua sede nazionale è a Roma nello storico Palazzo della Valle.

 

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Spreco alimentare, Confagricoltura: “Italia virtuosa”

Alla vigilia dell’8^ Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, Confagricoltura richiama l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sul tema, di grande attualità, ora piu’ che mai in un momento storico complesso, legato al covid e alle oggettive difficoltà economiche di imprese e cittadini.

Aumenta la consapevolezza degli italiani rispetto alle questioni ambientali e al consumo di cibo. Sono significativi infatti i dati che emergono oggi dal rapporto ‘Il caso Italia’ del Waste Watcher International Observatory. Innanzitutto perché pongono l’Italia tra i Paesi più attenti allo spreco alimentare e alle corrette abitudini alimentari durante la pandemia. E poi perchè, secondo la rilevazione, solo in Italia nel 2020 si è sprecato l’11,78% di cibo in meno rispetto all’anno precedente.

Per Confagricoltura si tratta di un importante passo avanti, che non deve però fare abbassare la guardia su un fenomeno che resta comunque ancora diffuso. E il fenomeno non riguarda solo il consumo domestico, ma l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora molte, troppe dispersioni.

Confagricoltura ribadisce il contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno.

“L’agricoltura non spreca cibo, anzi, da sempre applica i principi dell’economia circolare, cercando di recuperare attraverso il riutilizzo degli scarti agricoli – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Il lavoro da fare è ancora lungo e va accompagnato da un cambiamento di abitudini e costumi, su cui anche Confagricoltura sta contribuendo, e di cui si iniziano a intravedere i primi segnali”.

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Moratoria per finanziamenti e mutui erogati dagli Istituti della Regione Siciliana

Fino al prossimo 31 marzo le imprese possono chiedere a IRCAC, CRIAS e IRFIS – FinSicilia s.p.a. la sospensione dei pagamenti

 

La Giunta regionale siciliana ha prorogato, fino al 31 marzo 2021, il termine per la presentazione delle istanze di sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti alle imprese. L’Assessorato all’economia diramerà, entro la prossima settimana, la circolare applicativa.

La decisione è sostenuta anche dall’Accordo per il Credito 2019, stipulato tra l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le Associazioni di rappresentanza delle imprese (AGCI, Confcooperative, Legacoop – riunite nell’Alleanza della Cooperative Italiane; Casartigiani, CIA, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confersercenti) per sostenere i comparti imprenditoriali danneggiati dall’emergenza epidemiologica. La sospensione è stata estesa, quindi, anche ai finanziamenti agevolati erogati alle PMI siciliane dagli Istituti finanziari regionali IRCAC, CRIAS e IRFIS-FinSicilia S.p.A. Nella moratoria rientrano le rate già scadute e non pagate, e le imprese quali sia stato revocato il beneficio del termine o risoluto il contratto di finanziamento. Inoltre è sospeso l’avvio di nuove iniziative per il recupero del credito fino al 31 dicembre 2021, dietro presentazione di istanza corredata da apposita autodichiarazione.

La sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti potrà avere una durata massima fino a 9 mesi. Tale termine comprende inoltre eventuali periodi di sospensione già accordati sullo stesso finanziamento in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19.

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Aiuti di stato, Giansanti: “Sfruttiamo a fondo le opportunità concesse dalla Commissione Ue per limitare gli effetti della pandemia”

“E’ una decisione positiva, che avevamo sollecitato le scorse settimane nei colloqui con la Commissione Ue e in ambito Copa, il Comitato delle organizzazioni agricole europee”.

Il presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Copa, Massimiliano Giansanti, commenta così la decisione della Commissione di prolungare al 31 dicembre 2021 il regime straordinario degli aiuti di Stato alle imprese per contenere i contraccolpi economici della pandemia, aumentando anche gli importi che possono essere erogati alle aziende agricole.

“Il provvedimento della Commissione – afferma Giansanti – è una risposta necessaria alla luce delle conseguenze economiche del Covid sulle imprese del settore primario, che scontano in particolare la prolungata chiusura del canale HoReCa non solo in Italia, ma in Europa e in gran parte del mondo”.

“Va poi approfondita a livello nazionale la possibilità concessa dalla Commissione europea di rivedere gli aiuti già stanziati per trasformarli a fondo perduto. Si tratta di un’opportunità da cogliere per le somme già erogate, migliorando così le condizioni finanziarie e di liquidità delle imprese”.

Confagricoltura rileva inoltre che l’emergenza sanitaria, oltre che sull’andamento dei consumi interni – dove l’aumento di quelli domestici non consente comunque di compensare il deficit del blocco dell’HoReCa – pesa anche sull’export: secondo gli ultimi dati della Commissione Ue, nei primi dieci mesi del 2020 si è registrato ad esempio un calo delle esportazioni di vino dall’Europa per un valore di 1,4 miliardi di euro.

Inoltre, un ampio numero di Stati membri, tra cui l’Italia, nei giorni scorsi ha sollecitato l’Ue il varo di aiuti straordinari al settore suinicolo, in modo da fermare la preoccupante contrazione di prezzi in atto che pesa gravemente sul comparto.

Confagricoltura, poi, ha anche evidenziato direttamente alla Commissione le difficoltà del comparto delle clementine e del settore agrumicolo.

“L’agricoltura, sebbene non abbia mai interrotto la produzione – conclude Giansanti – sconta anch’essa gravi conseguenze economiche, in particolare su alcuni settori. Ed è per questo che la proroga e l’ampliamento delle misure di aiuti di Stato risulta un provvedimento necessario in questo particolare periodo di difficoltà”.

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