Vaccinazioni nelle aziende agricole, Confagricoltura: “Contributo fattivo alle imprese per favorire la ripresa”

Confagricoltura ha aderito al “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, sottoscritto tra il governo e le parti sociali.

“Con il Protocollo viene data – commenta Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura con delega al Lavoro – una risposta concreta all’interesse manifestato da diverse imprese agricole associate di medie-grandi dimensioni a porre in essere tutte le iniziative necessarie per la vaccinazione dei propri dipendenti”.

Il settore primario, che ha confermato il suo ruolo strategico anche nell’emergenza sanitaria in atto, potrà dunque fornire il suo fattivo contributo alla realizzazione del Piano vaccinale nazionale, anche se il lavoro agricolo è classificato a “basso rischio” dall’INAIL rispetto al contagio da Covid. Infatti le denunce di infortunio sul lavoro da Coronavirus segnalate dall’inizio dell’epidemia in agricoltura rappresentano soltanto l’1,5% del totale delle denunce pervenute (dati INAIL del 6-4-21).

L’adesione al Protocollo da parte delle imprese agricole è assolutamente volontario. – ricorda Confagricoltura -. Potranno aderire tutti i datori di lavoro del settore, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, anche se, verosimilmente, saranno le imprese di certe dimensioni ad essere maggiormente interessate, potendo contare su spazi adeguati. In ogni caso l’adesione al piano di vaccinazione nei luoghi di lavoro potrà essere supportata o coordinata dalle sedi territoriali di Confagricoltura.

La somministrazione del vaccino potrà avvenire secondo tre diverse modalità: somministrazione diretta in azienda (con costi a carico del datore di lavoro, salvo i vaccini che saranno forniti dalle autorità sanitarie regionali); somministrazione in convenzione con strutture sanitarie private (anche per il tramite delle sedi territoriali di Confagricoltura); somministrazione per il tramite dell’INAIL (per i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private).

“Attraverso la vaccinazione in azienda, le imprese agricole – conclude Sandro Gambuzza – vogliono fornire il loro contributo ad un ritorno graduale alla normalità, condizione necessaria per la ripresa economica del Paese”.

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Aumenta l’export agroalimentare Ue, Confagricoltura: “Settore da valorizzare con importanti obiettivi di crescita”

Nell’anno della pandemia, il settore agroalimentare ha garantito i rifornimenti nel mercato unico europeo. Non solo, sono anche aumentate le esportazioni fuori dalla Ue, a fronte di una contrazione del commercio internazionale di oltre il 5% a livello mondiale.

Secondo i dati definitivi della Commissione europea, evidenzia Confagricoltura, l’export di settore si è attestato nel 2020 a 184 miliardi di euro, con un aumento dell’1,5% sull’anno precedente. Il saldo dell’interscambio commerciale con i Paesi terzi si è chiuso in attivo per 62 miliardi, tre punti percentuali in più rispetto al 2019.

“I dati dimostrano una volta di più la vitalità economica dell’agroalimentare europeo. E’ un asset strategico da salvaguardare e valorizzare” – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Da sottolineare anche i risultati ottenuti dal Made in Italy: con circa 46 miliardi di euro, le esportazioni di settore sono arrivate a incidere per oltre il 10% sul totale delle vendite all’estero dell’Italia”.

L’export della Ue è stato trainato lo scorso anno dal forte aumento degli acquisti cinesi di carni suine (oltre 2 miliardi in più sul 2019) e grano (1,7 miliardi). Di converso, le limitazioni del canale HoReCa per l’emergenza sanitaria hanno frenato le esportazioni di vini sui mercati dei Paesi terzi (1,2 miliardi di euro in meno).

“Ora dobbiamo essere pronti a intercettare la ripresa economica, già in atto in Cina e nel continente asiatico” – rileva Giansanti.

“Il prodotto interno lordo farà segnare quest’anno negli Stati Uniti un rialzo di oltre il 6%, quasi il doppio rispetto alle stime riferite alla Ue. Le stime del WTO indicano una ripresa del commercio internazionale superiore all’8% sul 2020”.

“Ci sono tutte le condizioni per riprendere il percorso di crescita che ha visto le esportazioni agroalimentari italiane raddoppiare nell’arco di dieci anni” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“L’export agroalimentare della Spagna ha sfiorato nel 2020 i 57 miliardi di euro. E’ un traguardo che possiamo raggiungere e migliorare, – conclude Giansanti – a vantaggio di tutte le componenti della filiera e dell’economia italiana. Dobbiamo porci obiettivi ambiziosi in termini di crescita”.

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DL Sostegni, Confagricoltura: “Non solo misure di ristoro, ma anche semplificazione e rilancio”

“Il decreto sostegni impegna 32 miliardi di euro derivanti dall’ulteriore scostamento di bilancio approvato a gennaio e si pone l’obiettivo di contrastare gli effetti della crisi con misure che impatteranno anche sul comparto agricolo e per questo ringraziamo il Ministro Patuanelli e il Governo”.

Così ha premesso Annamaria Barrile, direttore delle Relazioni Istituzionali di Confagricoltura, all’audizione in Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame del Decreto Sostegni.

“La consapevolezza però della limitatezza delle risorse disponibili, a fronte della vastità della platea di imprese e famiglie in difficoltà, deve imporre una riflessione in vista del prossimo scostamento di bilancio e delle misure che verranno adottate, in particolare – ha affermato Barrile – sulla necessità che il PNRR sia l’occasione per definire linee strategiche, anche per il comparto agroalimentare, che portino alla ripresa e a una crescita sostenuta, in grado di trainare il Paese fuori dalla crisi e ripianare l’ingente debito pubblico accumulato”.

Per questo Confagricoltura propone non solo alcune correzioni al decreto-legge, ma anche alcune nuove disposizioni che, con misure di semplificazione e interventi per l’accesso al credito, sostengano il sistema delle imprese agricole in una chiave di rilancio e non solo di ristoro.

Confagricoltura ha segnalato quindi la necessità di chiarire che per le attività connesse la perdita di fatturato sia calcolata sul fatturato dell’attività collegata, al fine di una corretta valutazione delle perdite degli agriturismi, particolarmente impattati dalle misure restrittive in corso.

“Importante per il sostegno alla tenuta occupazionale delle nostre imprese – ha detto Barrile – è poi la concessione di ulteriori periodi di trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) e l’esonero, anche per il mese di gennaio 2021, dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), per la quota a carico dei datori di lavoro, per le aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per gli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti”.

Significativo è l’incremento, per il 2021, di 150 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, che arriva quindi a 300 milioni di euro di dotazione, ma – rimarca Confagricoltura – mancano ancora i decreti attuativi per rendere disponibili le risorse.

E’ necessaria una profonda semplificazione burocratica, che alleggerisca il più possibile imprese e cittadini da oneri documentali e identifichino meccanismi di sostegno rapidi e, ove possibile, automatici.

Analogamente Confagricoltura propone di prevedere la bancabilità per i crediti d’imposta, in particolare quelli derivanti da investimenti nell’ambito delle misure Transizione 4.0, per dare liquidità alle imprese agricole che coraggiosamente hanno investito in beni strumentali innovativi.

“Questo – ha concluso Barrile – incoraggerebbe nuovi investimenti, unico volano possibile di una crescita in linea con gli obiettivi di transizione ecologica che il Paese si è dato e di cui l’agricoltura può essere protagonista”.

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Agrinsieme, si rafforza la filiera: accordo con Federalimentare. Giansanti nuovo presidente

Il coordinamento di Agrinsieme, nato all’inizio del 2013, giunto a un passo dal primo decennio di attività, conferma e rafforza la comunanza di intenti e di lavoro tra i soggetti che rappresentano l’intera filiera e che vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato, soprattutto in un contesto economico che risente delle conseguenze della pandemia.

E’ quanto emerso nella conferenza stampa di ieri a Palazzo Della Valle a Roma, per il passaggio di coordinamento di Agrinsieme da Copagri a Confagricoltura. Il Coordinamento, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delleCooperative Agroalimentari, rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole del Paese e il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, con oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate, contribuendo in tal modo al 35% circa del fatturato agroalimentare italiano.

Ad arricchire il percorso di Agrinsieme, l’intesa siglata ieri con Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare, con cui i singoli soggetti del Coordinamento, insieme ad altri del comparto della distribuzione, avevano già condiviso l’impegno e i valori della “buona impresa” nei primi mesi dell’emergenza sanitaria.

Con l’accordo odierno, Agrinsieme e Federalimentare si impegnano a coadiuvare le istituzioni e le forze politiche per il superamento della grave crisi economica, sociale e sanitaria, ma anche a promuovere azioni che possano contribuire a migliorare l’attuazione del Recovery Plan attraverso una corretta relazione tra tutti i soggetti del settore. Con l’intesa, inoltre, ogni singolo soggetto si attiverà a mettere in atto iniziative per valorizzare la filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, garantendo sicurezza, tracciabilità e qualità degli alimenti. Indispensabili, a riguardo, saranno la tecnologia e la ricerca applicate all’agricoltura e lo sviluppo di best practice di filiera che possano valorizzare il Made in Italy sui mercati.

“Innovazione e sviluppo sostenibile saranno i principali temi sui quali si concentreranno le attività del Coordinamento per il prossimo biennio 2021-22, fermo restando che i processi dovranno essere accompagnati da adeguate politiche di crescita e programmazione. Lavoreremo per cercare di raggiungere il più possibile l’autosufficienza alimentare, che porterebbe il PIL agroalimentare a oltre 700 miliardi e l’export a più di 50 miliardi” – ha affermato il neo coordinatore Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, subentrato oggi a Franco Verrascina, presidente di Copagri, che ha guidato Agrinsieme negli ultimi due anni e mezzo.

“E’ stato per me un onore coordinare Agrinsieme in un momento molto delicato per il Paese; nonostante il lasso di tempo relativamente breve che mi ha visto alla guida, infatti, ci siamo trovati a dover interloquire con tre diversi esecutivi, confrontandoci con sfide e problematiche sempre più complesse e imprevedibili. Lascio un Coordinamento più unito e coeso, forte delle numerose iniziative messe in campo sul versante della PAC e in particolare delle infrastrutture, tema che ha rappresentato il trait d’union del mio mandato e che è stato al centro di tre partecipati incontri a Roma, Bologna e Matera. Ricordo con piacere, inoltre, i positivi risultati ottenuti sulle principali problematiche delle filiere, quali la Xylella e la cimice asiatica, ma anche gli interventi a favore del florovivaismo e delle cosiddette filiere minori”, ha detto Franco Verrascinaintroducendo i lavori.

“Il settore alimentare non è stato esente dal grande terremoto provocato dalla pandemia, – ha affermato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare – ma rimango tuttora convinto che sia uno dei comparti che può fare la differenza per la ripresa e per lo sviluppo del nostro Paese. Ora è necessario ripartire ed entrare in una nuova fase, una fase in cui sostenibilità ambientale, sociale ed economica da un lato e la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione dall’altro sono la base di tutta la strategia a venire, in ogni campo. Per quanto riguarda il nostro, come industria del food&beverage siamo pronti a lavorare in cooperazione con tutta la filiera agricola per affrontare queste nuove sfide, tenendo sempre ben presente l’obiettivo: mantenere alta la qualità dei prodotti Made in Italy e difendere i pilastri della dieta mediterranea”.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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Quattro player nazionali si uniscono con un accordo sulla Carota Bio

È stato firmato l’accordo tra Natura Iblea e le tre aziende Falco Impianti, Barone e Saclark per la realizzazione di un nuovo impianto interamente informatizzato mediante PLC e telecontrollo atto a raddoppiare la linea di lavorazione delle carote biologiche della Natura Iblea ad Ispica (provincia di Ragusa), con la capacità di lavorare circa 9 tonnellate l’ora, in sacchi, sacchi a cuscino, vassoi, cartoni rinfusa e big-bags, il tutto con trattamento Hydrocooler a 3°!

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Roberto Giadone, presidente Natura Iblea

 

“Quattro aziende leader nel settore agroindustriale delle carote bio impegnate a collaborare – ha affermato Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea – puntando a migliorare la competitività investendo sull’informatizzazione mediante il piano innovativo 4.0 interamente in telecontrollo.”

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Da sinistra: Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale Confagricoltura, Nello Messina, presidente gruppo IREM, Giadone Roberto, presidente Natura Iblea Group

 

L’inaugurazione e avvio dell’impianto è avvenuto martedì 16 marzo alla presenza del Cav. Nello Messina, in rappresentanza della capogruppo Irem Group, di Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura, e di Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea Group.

Il piano “Innovazione 4.0” è volto ad agevolare gli investimenti ecologici e l’innovazione tecnologica nelle aziende, per l’acquisto di macchinari utilizzabili dalle imprese agricole, integrando alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

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“I nostri macchinari sono sempre aggiornati dal punto di vista tecnologico – interviene Falco, direttore della società Falco Impianti  – pronti a garantire maggiore qualità e minor costi di produzione e in grado di creare progetti specifici in tempi brevissimi in linea con il piano Innovazione 4.0!”

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Natura Iblea, società leader nella produzione di carote bio in Europa, punta ad una maggiore efficienza e qualità della merce per i sui clienti Europei come Coop Danimarca, Coop Norvegia, Edeka Germania e Coop Svizzera e del proprio servizio di e-commerce www.panierebio.com, mediante l’utilizzo di nuove tecnologie produttive creando collaborazione tra operatore, macchine e strumenti, nel rispetto dell’ambiente, con un occhio di riguardo ai consumi energetici.

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“Una maggiore produttività che si basa anche sulla continuità del servizio e sull’efficiente utilizzo dell’energia e delle materie prime – è intervenuto Barone della società Barone – un impianto capace di adeguarsi velocemente alle esigenze di mercato senza rinunciare alla qualità del prodotto!”

“Sarà una vera rivoluzione – ha aggiunto l’amministratore delegato Roberto Giadone di Natura Iblea – un passo verso il futuro”.

“Siamo di fronte al primo impianto di lavorazione carota in Europa interamente digitalizzato – ha concluso Sala, direttore della Saclark – e con possibilità di utilizzo di packaging plastic free”.

Fonte: freshplaza.it

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Acqua, Confagricoltura: “L’uso efficiente e consapevole passa per l’innovazione delle reti idriche”

“L’acqua è un bene prezioso da preservare con attenzione promuovendone l’uso responsabile. L’agricoltura ha ridotto, negli ultimi decenni, di quasi il 30% il consumo idrico, impegnandosi ad adottare modelli sostenibili di gestione, come l’irrigazione di precisione. Ma non basta. Occorre mettere mano con urgenza all’intera rete idrica nazionale, che dopo trent’anni di abbandono è in pessime condizioni”. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.

Nel nostro Paese solo l’11% dell’acqua piovana viene trattenuta, è necessario costruire nuovi invasi, rinnovare i sistemi irrigui, sanare la rete dell’acqua potabile che perde il 42% tra quella immessa e quella erogata. Per Confagricoltura sono queste le priorità su cui intervenire. Va ripristinata e rinnovata una rete infrastrutturale vecchia, con un tasso di dispersione elevato, senza dimenticare l’importanza di migliorare l’utilizzo delle acque reflue, che è una delle sfide più importanti dell’economia circolare.

Le annate siccitose hanno creato danni per più di 15 miliardi, metà dei quali in quattro regioni: Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna. E l’Italia è al terzultimo posto nella classifica europea per investimenti nel settore idrico: solo 40 euro per abitante l’anno, contro una media europea di 100 euro.

Confagricoltura invita a cogliere l’occasione del Piano nazionale degli interventi nel settore idrico e del Recovery Plan per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, forieri di eventi estremi siccitosi e alluvionali, per ripristinare e realizzare quelle infrastrutture necessarie a gestire la risorsa idrica.

Nei prossimi anni l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica dell’Italia. L’agricoltura è il settore che più risentirà della siccità, per questo diventa sempre più importante riuscire ad accumulare l’acqua piovana, per poterla utilizzare nei momenti di carenza. Occorre distinguere fra l’acqua prelevata e l’effettivo consumo. Quello primario è l’unico settore economico che produce rispettando la risorsa idrica, perché quella impiegata nell’uso irriguo – ricorda Confagricoltura – non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.

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DL Sostegni, Confagricoltura: “Bene gli stanziamenti aggiuntivi. Auspichiamo procedure snelle e veloci”

“Prendiamo atto favorevolmente della dotazione aggiuntiva per il settore primario, che accoglie il nostro appello dei giorni scorsi, in cui chiedevamo uno sforzo ulteriore del Governo per fare fronte all’impatto economico delle nuove misure restrittive necessarie per affrontare la pandemia”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta i provvedimenti del DL Sostegni annunciati ieri sera dal premier Mario Draghi nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.

Da quanto si apprende, per il settore primario si tratta, in particolare, di misure che prevedono un nuovo esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle aziende agricole, e del rifinanziamento Fondo del Mipaaf per le filiere dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura, istituito dalla Legge di Bilancio, ma ancora in attesa del decreto attuativo.

Oltre agli interventi specifici, Confagricoltura commenta positivamente l’accelerazione che il premier Draghi intende dare all’erogazione dei sostegni, superando l’impasse burocratico che ha rallentato il meccanismo di elargizione dei ristori, lasciando alcune filiere ancora senza gli aiuti deliberati dai precedenti provvedimenti legislativi.

“Seguiremo con attenzione il dibattito – conclude Giansanti – per apportare, laddove possibile, ulteriori miglioramenti al testo licenziato ieri sera dal Consiglio dei Ministri e che dovrà ora passare al vaglio del Parlamento per la conversione in legge”.

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Vino, accolta richiesta di Confagricoltura al ministro Patuanelli: Italia e 12 Stati membri sollecitano fondi straordinari Ue per il settore

“Ringraziamo il ministro Patuanelli per aver accolto la nostra richiesta relativa alla mobilitazione di fondi straordinari della UE, per gestire la difficile situazione del settore vitivinicolo”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’annuncio che la richiesta – promossa dalla Spagna e sostenuta, oltre che dall’Italia da altri dodici Stati membri – sarà discussa nel corso della sessione del Consiglio Agricoltura della UE in programma il 22 e 23 marzo.

“Il settore vitivinicolo è tra i più colpiti dall’impatto economico della pandemia per le ripetute chiusure del canale HoReCa a livello globale” – rileva Giansanti.

I dati disponibili indicano che le giacenze di vini a livello europeo sono sensibilmente aumentate rispetto ai livelli in essere all’inizio dello scorso anno. Secondo le cifre del Ministero delle Politiche Agricole, si attestavano in Italia a gennaio a 61 milioni di ettolitri, il 3,6% in più sullo stesso mese del 2019.

“Senza fondi aggiuntivi dell’Unione – sottolinea Giansanti – sarà difficile, per non dire impossibile, varare con risorse adeguate le misure idonee a tonificare il mercato e le quotazioni”.

“Ci aspettiamo dalla Commissione europea – conclude il presidente di Confagricoltura – una valutazione sulla situazione dei mercati agricoli in ambito europeo, a seguito degli ulteriori interventi di contenimento resi necessari dall’evoluzione della pandemia”.

“Per altri settori produttivi, oltre a quello vitivinicolo, potrebbe risultare necessaria la messa in opera di misure di sostegno come quelle varate lo scorso anno”.

 

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Sandro Gambuzza entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Gambuzza, già membro dell’Assemblea, adesso entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Il vice-presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, con determina firmata dal presidente Tiziano Treu, dal 16 febbraio è membro nel Consiglio di Presidenza del CNEL, dopo essere stato membro dell’Assemblea dell’ente.

Il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) è un ente pubblico, previsto dall’articolo 99 della Costituzione Italiana, composto da esperti e rappresentanti delle categorie produttive. È organo di consulenza delle Camere e del Governo, ha l’iniziativa legislativa e può contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale.

Siciliano, con un’azienda agricola ad indirizzo orticolo ed olivicolo in provincia di Ragusa, Gambuzza è stato presidente di Confagricoltura Ragusa e presidente della Camera di Commercio di Ragusa. È presidente di SAC spa (aeroporto internazionale di Catania) e consigliere della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia. In Confagricoltura nazionale ha la delega al lavoro.

Confagricoltura esprime apprezzamento e soddisfazione per l’incarico conferito a Gambuzza che porterà, in seno al Consiglio di Presidenza del CNEL, la voce e la visione degli imprenditori agricoli italiani.

L’Unione Provinciale di Ragusa, nella persona del presidente Antonino Pirrè, con vivo compiacimento, augura buon lavoro a Gambuzza. “Siamo certi che Sandro – dichiara Pirrè –  porterà avanti questo nuovo incarico con la dedizione e lo spirito di servizio che hanno sempre caratterizzato il suo lavoro”.

 

Ragusa, 5 marzo 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Florovivaismo, Agrinsieme: “Avanti con una legge quadro per il settore”

Audizione in Commissione Agricoltura del Senato

“Agrinsieme vede con grande favore la promulgazione di una Legge quadro volta alla promozione e alla valorizzazione delle attività del florovivaismo, che ha pagato ingente dazio a seguito delle ripercussioni dell’emergenza Coronavirus, con notevoli perdite; ai positivi intenti del disposto normativo occorrerà però dare seguito con azioni concrete, finalizzate a garantire al settore una maggiore attenzione e promozione”. Lo ha sottolineato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione in Commissione Agricoltura del Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione delle attività del settore florovivaistico.

“La filiera florovivaistica rappresenta il 6% circa della produzione agricola nazionale, grazie a una superficie coltivata che sfiora i 30mila ettari e conta oltre 24 mila aziende e 100mila addetti, per un giro d’affari di oltre 2,5 miliardi di euro; grazie a tali numeri, il nostro Paese rappresenta ben il 15% della produzione comunitaria”, ha evidenziato il Coordinamento.

“Durante la pandemia, e in particolare il lockdown che ad esso ha fatto seguito, il florovivaismo ha subìto perdite ingentissime che hanno portato il comparto vicino al collasso; la perentoria soppressione di numerosi appuntamenti legati a eventi celebrativi, infatti, ha causato difficoltà non ancora bene quantificabili e sulle quali andrà fatta una riflessione accurata”, ha ricordato Agrinsieme.

In tal senso, ad avviso del Coordinamento, “va accelerata l’approvazione definitiva del ddl, apportando alcuni importanti miglioramenti all’articolato; in particolare, è essenziale che la definizione dell’attività florovivaistica e quella dei centri di giardinaggio si richiami strettamente ai princìpi contenuti nell’articolo 2135 del Codice Civile, mentre i riferimenti alle altre attività devono comunque rinviare al concetto di connessione alla attività di produzione vegetale”.

“E’ quindi prioritario mettere in campo una strategia di sostegno a favore della valorizzazione del verde e del florovivaismo, instaurando e rendendo strutturale una sinergia tra i diversi dicasteri interessati, ovvero Ambiente, Salute, Sviluppo Economico e ovviamente Agricoltura, cui spetterà il ruolo di coordinare e promuovere le diverse iniziative”, ha concluso Agrinsieme, ringraziando la Commissione Agricoltura del Senato per aver concordato con il Coordinamento sulla rilevanza del provvedimento e sulla necessità di una sua rapida approvazione.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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