Arriva il Bonus Verde: una boccata d’ossigeno per il comparto florovivaistico

Il bonus verde per terrazze, giardini e balconi sta per diventare realtà: è stato infatti inserito nella legge di bilancio 2018 in via di approvazione e riguarderà ville, villini palazzi di pregio e condomini. Si tratta del risultato di un lavoro di squadra a cui Confagricoltura ha partecipato con grande impegno, come evidenzia Francesco Mati, riconfermato presidente nazionale della Federazione florovivaismo di Confagricoltura il 27 novembre scorso.

Sarà possibile detrarre il 36% sulle spese per il verde, fino a un massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare divisi in dieci anni.

In realtà non è una conquista di poco conto – precisa Mati – se si considera che la detrazione si potrà applicare anche alle unità abitative di un condominio e quindi rientrare nelle spese condominiali”.

In questo periodo si registra anche un sensibile aumento delle esportazioni di prodotti florovivaistici, un segnale positivo di ripartenza del mercato a livello internazionale. L’Italia sta cercando di recuperare spazi dopo anni di crisi anche se la domanda interna resta ancora debole.

Rimane ancora da sfatare – aggiunge il presidente Mati – il pregiudizio che le opere a verde pubblico o privato debbano essere considerate un costo e non un beneficio anche per l’ambiente e la salute dei cittadini come dimostrano autorevoli studi scientifici sul valore del verde come risorsa contro l’inquinamento”.

Su un altro versante, quello della circolazione delle merci, il presidente della Federazione nazionale di prodotto esprime invece preoccupazione per i mancati o inadeguati controlli fitosanitari sui prodotti florovivaistici in arrivo dai Paesi extra-Ue.

Il problema della diffusione delle fitopatie deve essere affrontato a livello di Unione Europea – spiega – perché dall’emergenza xylella sono derivati problemi non solo nella produzione di olivi nei vivai pugliesi ma anche echi mediatici negativi per il comparto florovivaistico italiano sul mercato internazionale. Il problema delle fitopatologie deve essere risolto a Bruxelles. In Italia può arrivare materiale florovivaistico in 56 porti diversi mentre negli Stati Uniti il materiale d’importazione passa attraverso un unico porto e prima di ottenere il via libera viene sottoposto a ispezioni accurate”.

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Banca nazionale delle terre agricole mette in vendita 8 mila ettari: ad annunciarlo il MIPAAF

È stata aperta martedì 5 dicembre la procedura di messa in vendita di 8mila ettari della Banca nazionale delle terre agricole pronti a essere coltivati: a renderlo noto è il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. È soltanto il primo lotto che fa di un’operazione complessiva da oltre 20mila ettari. L’avvio è stato dato martedì dal Ministro Maurizio Martina.

La Banca nazionale delle terre agricole, gestita da Ismea, negli ultimi mesi ha registrato un boom di interesse: 137mila visualizzazioni e 16mila utenti registrati sono la prova tangibile di una manifestazione dell’attenzione per questa nuova possibilità. La Banca, tutta online, è nata per consentire a chi, soprattutto giovani, cerca terre pubbliche da far tornare all’agricoltura.

“Diamo nuovo valore ai terreni pubblici – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l’obiettivo chiaro di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di 3mila ettari di terra e 100 nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese”.

COME FUNZIONA
Trovare un terreno è facile come un click, visto che il sito ha le terre geolocalizzate che possono essere ricercate per Regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.

DOVE SONO I TERRENI
Nel complesso in Italia si contano ben 8.174 ettari di terreno agricolo. La Sicilia è la regione italiana più agricola con ben 1700 ettari di terreno, seguono Toscana e Basilicata con 1300 ettari, Puglia con 1200, 660 ettari in Sardegna e quasi 500 ettari in Emilia Romagna e Lazio.

COSA PRODUCONO
Le colture sono molteplici e variano dal seminativo, 3770 ettari, ai prati e pascoli con 1930 ettari, ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti e vigneti, rispettivamente 450 e 340 unità.
LA PROCEDURA
La procedura prevede un percorso semplice:
– Da dicembre: manifestazione d’interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra
– Da febbraio: procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse

PER I GIOVANI
Possibilità di mutui a condizioni più favorevoli da parte di ISMEA se la richiesta è effettuata da under 40.

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“La Pac rimanga europea, rinazionalizzare è passo indietro”: vertice di Confagricoltura a Bruxelles

Ieri vertice straordinario della giunta di Confagricoltura a Bruxelles sul futuro della Pac, in occasione della presentazione della ‘comunicazione’ del commissario Hogan (a cui i componenti dell’esecutivo hanno partecipato), quindi una serie di incontri istituzionali a livello europeo.

È iniziato un percorso importante che condurrà alla riforma della PAC per il ‘post 2020’ e che ci deve vedere parte attiva – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Si tratta di una riforma importante, che è fondamentale per le nostre imprese. Vogliamo che, quella futura, sia un’evoluzione dell’attuale politica agricola comune e non una rivoluzione”.

La Pac oggi è stata migliorata con il pacchetto ‘Omnibus’ che si approverà entro dicembre”,  ha proseguito Giansanti. “Ora bisogna intervenire per semplificarla, renderla più adatta a gestire le sempre più ricorrenti crisi economiche dovute ad un mercato instabile che rischia di ridurre la fiducia degli operatori delle filiere”.

Ad avviso della giunta di Confagricoltura non vanno modificati gli obiettivi – che in primis devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile – ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della UE. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della difficile partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori sfide e politiche che l’UE deve fronteggiare. Non è possibile che i capitoli finanziari agricoli siano sacrificati sull’altare di queste esigenze.

Bisogna evitare che si discrimini tra le imprese”, ha poi dichiarato il presidente di Confagricoltura. “La ‘comunicazione’ della Commissione enfatizza l’utilizzo di plafonamento (livellamento) dei pagamenti e degressività, con tagli alle aziende di maggiori dimensioni. Questo è un aspetto politico sul quale sicuramente dobbiamo intervenire, per evitare che si penalizzino realtà rilevanti del nostro sistema agricolo”.

Confagricoltura, così come aveva fatto il think tank ‘Farm Europe’ (a cui aderisce), ha reagito con forza al percorso di ‘rinazionalizzazione’ paventato nella ‘comunicazione’ di Hogan. “Va definito un insieme di regole da applicare allo stesso modo nei 28 Stati dell’Unione – ha osservato il presidente Giansanti – . Servono uniformità e coesione e non fughe in avanti o indietro dei vari Stati membri. La Pac deve rimanere un pilastro comune e condiviso sia in termini di risorse che di indirizzi politici”.

Nell’interesse delle nostre imprese chiediamo energicamente che la Pac per il post 2020 continui ad essere europea – ha concluso la giunta di Confagricoltura -. Vogliamo però che si riduca la burocrazia”.

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Sviluppo Rurale Sicilia, uscite le graduatorie per i fondi alle imprese agricole: 30 giorni per chiedere il riesame

Sono state pubblicate le graduatorie per il bando della Sottomisura 4.1 del programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020, a sostegno degli investimenti nelle aziende agricole. Una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti quegli agricoltori che intendono sfruttare questo aiuto per migliorare la propria attività, sia nelle modalità di produzione che nelle attrezzature utilizzate, potendo così raggiungere alti livelli di efficienza e redditività.
A fronte della gran quantitità di domande presentate, soltanto 1.239 sono state ammesse, mentre 252 sono state scartate per non aver rispettato i criteri di ammissione, 51 per irregolarità nella documentazione, 1.032 per irregolarità che impediscono di rientrare nel regime finanziabile. Rimangono fuori metà delle aziende che si erano candidate a ricevere i fondi (complessivamene 100 milioni di euro).

Il decreto prevede che, entro i successivi 30 giorni dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori, si potrà richiedere agli ispettorati dell’agricoltura il riesame del punteggio attribuito, nonché la verifica delle condizioni di esclusione, di non ricevibilità o non ammissibilità della domanda di sostegno, in modo da poter far valere le proprie ragioni nel caso in cui la graduatoria non rispecchi il valore della proposta progettuale presentata.

La sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” ha come obiettivo l’ammodernamento del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare attraverso un sostegno per le imprese agricole che realizzano investimenti volti al miglioramento del rendimento globale e al riposizionamento delle stesse sui mercati.

Con l’attuazione della sottomisura si intende sostenere il processo di ristrutturazione aziendale attraverso l’ampliamento della dimensione economica, l’introduzione di nuove tecnologie ed innovazioni, favorire la concentrazione dell’offerta, incentivare interventi di integrazione, sia orizzontale che verticale, finalizzati ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni ed il reddito dei produttori.

I fondi possono essere utilizzati per migliorare la qualità dei prodotti agricoli e zootecnici, anche attraverso la diversificazione degli ordinamenti colturali e delle produzioni agricole, anche verso settori non alimentari.

Per la predisposizione dell’elenco regionale delle istanze ammissibili al finanziamento si è tenuto conto del punteggio complessivo conseguito dalle singole iniziative progettuali, considerando anche il punteggio auto-attribuito, per il quale il richiedente ha compilato e sottoscritto la scheda tecnica di auto-valutazione riportante le priorità, i criteri e i relativi punteggi, a cui vanno allegati la documentazione comprovante il possesso dei requisiti.

Il bando rientra nelle politiche dell’Unione Europea, ha istituito un sostegno a favore dello sviluppo rurale, e in attuazione di quanto disposto dalle istituzioni comunitarie, a seguire l’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea ha predisposto il ‘Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sicilia–Psr Sicilia 2014/2020’. Nel Psr approvato sono indicate le priorità e le strategie di intervento, gli obiettivi specifici e le focus area a cui questi si ricollegano, il piano finanziario e la descrizione delle misure, sottomisure e tipologie di intervento prescelte per attuare la strategia regionale di Sviluppo Rurale nel periodo 2014/2020.

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Agricoltura sociale: a Modica l’orto urbano che rende più sani e più buoni

A Modica è partito con grande entusiamo il progetto dell’orto urbano Melvin Jones. Comprare frutta e verdura di stagione, oltre a rendere più belli e più sani, in questo caso rende anche più buoni.

Prodotti a km zero, biologici e naturali per sostenere l’agricoltura sociale: acquistando i prodotti dell’orto sociale Melvin Jones si aiutano infatti i ragazzi dell’associazione Anffas onlus di Modica e della Onlus “Oltre le frontiere” (ANOLF), in collaborazione con Legambiente, la Cooperativa “Alberto Portogallo” ed il Lions Club di Modica, fattosi promotore dell’iniziativa.

L’orto si trova in via Emanuele Sulsenti (zona Michelica) e vi vengono coltivate ben quattro diverse tipologie di pomodoro (dal ciliegino ai pomodori da insalata), melanzane, cipolle di tropea, peperoni e zucchine.

I prodotti possono essere acquistati tutti i mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30 oppure visitando direttamente l’orto. L’occasione per fare una visita ai ragazzi che lavorano. Si può sostenere il progetto anche adottando un filare, contattando i numeri: 0932 762877 – 3333496252, scrivendo una mail all’indirizzo info@anffasmodica.it o tramite i profili Facebook e Twitter dell’Anffas di Modica.

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Certificati antimafia, l’allarme di Confagricoltura: bloccati fondi Ue per un milione di aziende agricole

Le certificazioni antimafia richieste agli agricoltori che beneficiano di fondi europei rischiano di paralizzare in modo grave il settore. A lanciare l’allarme Confagricoltura, preoccupata per la mole di carico burocratico aggiuntivo che può bloccare il sistema degli organismi pagatori in una fase in cui, finalmente, stanno operando in modo solerte ed efficace.

La richiesta della documentazione antimafia sui terreni che usufruiscono dei contributi comunitari, avviata lo scorso 20 novembre per circa un milione di aziende agricole, “vanifica totalmente l’impegno profuso dal governo per rendere più efficiente il sistema di gestione delle risorse europee” – spiega Confagricoltura – con effetti anche sulle prefetture “chiamate a gestire una mole enorme di documenti“.

Confagricoltura invita il governo ad intervenire in tempi celeri. “Ci attendevamo” – sottolinea Confagricoltura – “provvedimenti nel DL Fiscale all’esame della Camera, ma la norma introdotta nel maxiemendamento riguarda solo le piccole imprese che ricevono fondi europei entro i 5mila euro. Così non si risolve il problema per le imprese più produttive e competitive“.

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Il direttivo nazionale della FIIAF incontra il presidente di Confagricoltura: il report del dott. Ignazio Nicastro

Martedì 21 novembre si è tenuto in Roma il Consiglio Direttivo della FIIAF (Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare) facente parte di Confagricoltura. Tra gli altri, presente il dott. Ignazio Nicastro, vice-presidente di Confagricoltura Ragusa, in qualità di componente del direttivo nazionale.

Nel corso della seduta, oltre a procedere con i punti dellʼordine del giorno, il direttivo ha avuto un proficuo incontro con il presidente Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il quale ha augurato buon lavoro e spronato ad andare avanti con progetti futuri della FIIAF, tra i quali il progetto di promozione delle attività della stessa nelle scuole italiane.

Il direttivo ha poi ascoltato una relazione del Dott. Buso (funzionario Confagricoltura, responsabile dei rapporti con il Parlamento) che ha illustrato le principali novità previste nella prossima Legge di Stabilità inerenti il settore agricolo.

Si è inoltre affrontato lʼargomento spinoso della recente norma sulla certificazione antimafia che diventa obbligatoria per le aziende agricole che, di fatto, sta bloccando i pagamenti PAC ed intasando le prefetture. “Il Dott. Buso – spiega il dott. Ignazio Nicastro – ci ha riferito che Confagricoltura ha  chiesto il differimento di 1 anno dell’entrata in vigore della norma, in modo tale da concedere alle imprese il tempo necessario per adeguarsi alla nuova stringente normativa”.

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Sosteniamo la cooperativa Terra Iblea al concorso nazionale “Coltiviamo Agricoltura Sociale”

Il  29 novembre è l’ultimo giorno utile per votare online i progetti che partecipano al bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, organizzato da Confagricoltura e Onlus Senior-L’Età della Saggezza, in collaborazione con Rete delle Fattorie Sociali, Intesa Sanpaolo, Università di Roma Tor Vergata, con l’obiettivo di incentivare l’agricoltura sociale, favorendo e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali in grado di coniugare sostenibilità e innovazione.

Il concorso, alla sua seconda edizione, ha incrementato la dotazione finanziaria, aumentando il numero dei premi, che sono passati da uno a tre: ognuno da 40 mila euro per un totale di 120 mila (di cui uno destinato alle aree colpite dal terremoto). E poiché l’agricoltura ha bisogno di imprenditori sempre più specializzati e preparati, oltre al premio in denaro, saranno destinate ai vincitori tre borse di studio per partecipare al ‘Master di Agricoltura Sociale’ presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Cento i progetti presentati alla scadenza del 15 ottobre: 89 di carattere nazionale e 11 riguardanti le zone terremotate, provenienti da tutte le regioni d’Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Con Lazio, Lombardia e Campania al vertice della classifica per maggior numero di progetti (rispettivamente con 14, 13 e 10). Molteplici gli ambiti presi in esame, che spaziano dall’inserimento di persone con disabilità, all’educazione ambientale e alimentare, fino alla salvaguardia della biodiversità.

sosteniamo terra iblea

COME VOTARE

I progetti presentati sono stati inseriti, in ordine alfabetico e corredati da un breve abstract e foto, sulla piattaforma internet dedicata www.coltiviamoagricolturasociale.it e in questi giorni possono essere votati dal pubblico. Per votare occorre registrarsi sulla piattaforma nella pagina iniziale, cliccare su “iscriviti”, compilare la griglia e inviare. Arriva quindi un link di verifica che, con clic, vi riporta in “home”. Qui, nella sezione “accedi” occorre confermare mail e password. A questo punto si può votare il progetto prescelto.

Le trenta proposte che avranno raccolto il maggior gradimento passeranno al vaglio di una commissione di esperti per la selezione definitiva. I progetti destinata alle zone colpite dal sisma andranno direttamente alla valutazione della commissione.

Entro la metà di dicembre si conosceranno i tre progetti vincitori, che dovranno essere realizzati entro ottobre 2018. L’importo dei premi sarà erogato in tre tranche; buona parte sarà messa a disposizione subito per consentire alle iniziative una rapida operatività.

Tra i progetti selezionati per il concorso c’è anche la Cooperativa Terra Iblea di Ragusa, impegnata nei reinserimento lavorativo i disabili mentali. Una storia che merita di essere raccontata e conosciuta. Un gruppo di ragazzi inseriti in una comunità-alloggio in cui lavorano nei campi, nella cucina e nella sala del ristorante, dove vengono cucinati i frutti del loro lavoro nei campi. Un progetto che parte nel novembre 2011, grazie alla generosità della famiglia Ottaviano Bruno che ha concesso in comodato d’uso gratuito un ampio podere di 21 ettari in contrada Cillone Lusìa, lungo la vecchia statale che collega Ragusa e Modica.

La ratio principale della progetto della cooperativa Terra Iblea è incentivare e ottimizzare il processo di riqualificazione e di inserimento di ragazzi speciali in un contesto societario. Infatti sono soci della cooperativa, hanno un assetto proprietario e una modalità con la quale ci si garantisce l’un l’altro nella forma d’investimento che ognuno ha realizzato. Da qualche giorno, inoltre, è partito un nuovo progetto, approvato dalla Fondazione “Con il Sud”, che ha premiato l’idea di Terra Iblea del Sud Italia: l’unico progetto che è passato in provincia di Ragusa e che trova coinvolti partner istituzionali dei processi sia di natura sanitaria sia di natura socio-assistenziale, per poter continuare a continuare.

“È uno dei progetti sull’agricoltura sociale che non dà reddito, ma è un’agricoltura che dà una ricchezza incredibile al territorio, valorizzazione un territorio bellissimo coinvolgendo e impegnando socialmente soggetti che hanno difficoltà. Lavorare per queste persone significa rinascere e la loro realizzazione ha una valenza sociale incredibile”, dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa Antonino Pirrè. Infatti, come dichiara Emanuele Avola, uno dei ragazzi della cooperativa: “Alzarsi la mattina presto vuol dire avere un risultato da portare a compimento. E  questo ci fa sentire parte della società delle persone normali”.

Sosteniamo i ragazzi di Terra Iblea (e il loro progetto di vera inclusione sociale partendo dall’agricoltura) votandoli al concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale”. Bastano pochi minuti.

Per conoscere meglio la cooperativa Terra Iblea date un’occhiata al  video seguente prodotto da Confagricoltura Ragusa.

https://www.youtube.com/watch?v=bOjixwPqCMI&sns=em

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