Comuni rurali virtuosi, anche quest’anno Ragusa conquista la bandiera “Spighe Verdi”. Pirrè (Confagricoltura): “È la vittoria di un modello di sviluppo rurale sostenibile e competitivo”

Le Spighe Verdi 2024 per i Comuni rurali sono state annunciate ieri mattina nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi a Roma presso il Ministero della Cultura alla presenza dei sindaci vincitori.

75 località rurali potranno fregiarsi, in questa nona edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2024, rispetto alle 72 dello scorso anno: 6 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati, 15 le Regioni coinvolte.

Tra i confermati c’è anche Ragusa, unico comune siciliano ad ottenere il prestigioso riconoscimento che è l’equivalente per i borghi rurali della Bandiera Blu per le località balneari.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

Nella fase di valutazione portata avanti dalla Commissione secondo un rigido schema procedurale, hanno dato il loro contributo diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il CNR; i Carabinieri e Confagricoltura.

Spighe Verdi si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 81 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali.

“Un riconoscimento – dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè, che conferma come Ragusa continui a rappresentare un modello di sviluppo nel panorama regionale e che costituisce non solo un traguardo significativo per la nostra comunità, ma anche un attestato dell’impegno costante verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di FEE, al quale Confagricoltura collabora con convinzione fin dalla prima edizione. Di anno in anno cresce la sensibilità e aumenta l’impegno concreto delle imprese agricole ragusane”.

“La bandiera di Spighe Verdi – aggiunge Pirrè – è un simbolo di qualità e dedizione, e il suo conferimento al comune di Ragusa sottolinea il lavoro svolto dai nostri agricoltori e dalle istituzioni locali nel promuovere un’agricoltura che non solo produce, ma che si prende cura del nostro territorio e delle future generazioni. Proprio l’agricoltura dimostra ancora una volta il suo ruolo centrale nello sviluppo dei comuni rurali e delle aree interne del Paese”.

Il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, dichiara: “Siamo orgogliosi del fatto che Ragusa è uno dei soli 75 Comuni in Italia e l’unico in Sicilia ad aver ottenuto il riconoscimento Spighe Verdi di FEE dedicato ai Comuni che valorizzano lo sviluppo sostenibile, la cura dell’ambiente e la difesa del paesaggio. Ieri al Ministero della Cultura abbiamo ritirato una bandiera che premia il preciso programma amministrativo svolto in questi mesi con la collaborazione di enti e privati, e che gratifica il turismo rurale e le aree interne del nostro territorio”.

Ragusa, 25 luglio 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Siccità nel Ragusano, salta il tavolo sull’emergenza. Confagricoltura Ragusa: “Il tempo è finito. Governare l’emergenza e non subire in modo passivo il disastro”

Confagricoltura Ragusa esprime massima preoccupazione per la mancata convocazione del tavolo sull’emergenza siccità che si sarebbe dovuto tenere ieri in Prefettura, così come concordato nella riunione del 3 luglio, per fare il punto della situazione con le Istituzioni e i soggetti interessati e pianificare interventi urgenti per dare sollievo agli imprenditori agricoli ragusani, letteralmente in trincea per salvare le proprie produzioni.

“Malgrado il solerte lavoro di S.E. il Prefetto, dott. Giuseppe Ranieri, grazie al quale si è arrivati a un primo importante risultato, ovvero l’apertura della Traversa Mazzarronello, ed alla costituzione del tavolo sull’emergenza– spiega il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – è saltata la riunione di ieri per ragioni che non conosciamo. Purtroppo la situazione nelle nostre campagne è davvero drammatica, urgono soluzioni emergenziali per arginare gli effetti di una siccità devastante, come ad esempio lo sblocco, come più volte ribadito dalla nostra Organizzazione, delle preziose risorse della Diga Ragoleto, con un patto di solidarietà tra settori produttivi che permetta una più ragionevole ripartizione che dia sollievo e ristoro all’agricoltura. Se nulla si muoverà, gli imprenditori agricoli ragusani, oltre a subire un danno economico enorme, saranno costretti a licenziare tanti lavoratori e a manifestare in modo eclatante la loro legittima rabbia”.

“Non possiamo permetterci il silenzio e l’immobilismo mentre a rischio c’è la sopravvivenza del nostro tessuto produttivo. La responsabilità è di tutti, noi compresi. E proprio assumendoci il nostro pezzo di responsabilità, – conclude il Direttore Scucces – chiediamo l’immediata convocazione del tavolo per poter concordare e realizzare interventi concreti di ottimizzazione della gestione delle risorse idriche per non lasciare le nostre campagne all’asciutto. Bisogna governare l’emergenza, non subire in modo passivo il disastro”. 

Ragusa, 17 luglio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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L’acqua della Diga Ragoleto per l’agricoltura è finita, disposto l’utilizzo della traversa Mazzarronello. Confagricoltura: “Siamo soddisfatti, ma non basta per risolvere il problema”

Si è tenuto ieri mattina in Prefettura a Ragusa un vertice sulla siccità in cui si è affrontato il tema della Diga Ragoleto, dove la disponibilità prevista per le imprese agricole è finita prima del previsto. Hanno preso parte alla riunione, promossa e organizzata dalla Prefettura, i rappresentanti dell’Autorità di Bacino, del Consorzio di Bonifica e degli imprenditori agricoli.

L’esaurimento precoce delle risorse idriche dell’invaso, da quanto è stato spiegato al tavolo, è legato a consistenti perdite nelle condutture. Per tali ragioni emergenziali, la Prefettura si è adoperata affinché sia disposto l’utilizzo della Traversa Mazzarronello, sita nel territorio di Chiaramonte Gulfi, che contiene 200 mila mc di acqua.

Confagricoltura Ragusa, che chiede interventi sulla gestione della Diga Ragoleto da diversi mesi con missive alle Istituzioni locali, all’Autorità di Bacino, al Consorzio di Bonifica e al Presidente della Regione, ravvisando rischi seri per la sussistenza delle imprese agricole, con pesantissime ricadute in termini occupazionali, ha ribadito la necessità di rivedere le quote di risorse idriche dell’invaso destinate all’agricoltura (portandole ad almeno 1 milione di mc), ha rivolto un appello affinché l’Eni rinunci a delle preziose quote da destinare al settore primario, ha chiesto che le ingenti perdite delle condotte idriche siano puntualmente individuate e riparate e che venga ridotta la quota di fabbisogno di giacenza.

“Siamo soddisfatti – dichiara il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – e ringraziamo S.E. il Prefetto, dott. Giuseppe Ranieri, per la sensibilità e la disponibilità operativa dimostrata”.

“Continueremo a dare il nostro contributo concreto in rappresentanza degli imprenditori agricoli ragusani – aggiunge il Direttore Scucces – nei prossimi ed imminenti incontri del tavolo, per superare l’emergenza in atto con un lavoro sinergico e fruttuoso con le Istituzioni”.

 

Ragusa, 4 luglio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Dal dialogo interdisciplinare nasce l’innovazione: successo per la prima edizione di Youngadays, il Festival dell’Agricoltura organizzato a Scicli da ANGA Ragusa

Un festival che valorizza l’agricoltura e le connessioni che è in grado di sviluppare con la società. Una tre giorni in cui si sono confrontati speaker provenienti da mondi diversi, sviluppando una riflessione a tutto tondo su investimenti, ambiente, sostenibilità, buone pratiche e visioni. Questo e tanto altro è stato Youngadays, la prima edizione del festival dell’Agricoltura organizzato dai Giovani di ANGA Ragusa in collaborazione con Confagricoltura Ragusa che si è svolto nel centro storico di Scicli lo scorso weekend.

“Un successo straordinario – commenta il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè, – che dimostra la validità del format, destinato a diventare appuntamento fisso di richiamo nazionale. Frutto del lavoro instancabile e visionario dei giovani di ANGA Ragusa, a cui va un grosso plauso per aver reso un servizio prezioso alla comunità e a cui non mancherà il sostegno di Confagricoltura Ragusa nella valorizzazione di Youngadays. Un’iniziativa che rappresenta al meglio la sfida di Confagricoltura, portata avanti al meglio dalle nuove generazioni di imprenditrici e dai imprenditori agricoli: lavorare per un’agricoltura competitiva, resiliente, sostenibile, che promuove l’occupazione, la crescita, la parità di genere e lo sviluppo sostenibile ed inclusivo delle comunità”.

Diversi i talk e i dibattiti, su temi diversi: la storia del cibo, il fare impresa in agricoltura in Sicilia, la comunicazione agricola, la cultura ecologica, i paradossi dell’oggi e del domani, l’innovazione sociale, la carne coltivata, il service design e la pedagogia. Non sono mancati i momenti conviviali, come il pranzo sociale che si è svolto a conclusione del festival presso il torrente Aleardi. Inoltre, sono stati registrati dei podcast con i protagonisti del festival, che presto saranno disponibili su Youtube e Spotify, per dare valore e permettere la diffusione dei contenuti prodotti dalle connessioni di questi tre gioni.

Di particolare interesse e partecipazione è stata la tavola rotonda “Lavorare stanca, o forse no. Fare impresa in Sicilia con l’agricoltura è possibile?” che si è tenuta sabato mattina presso Palazzo Spadaro. Un tavolo tecnico con banche e professionisti sul mondo del credito e della finanza e sulle strategie di sviluppo a cui hanno partecipato Maria Cristina D’Arienzo, Responsabile Area Legale e Reti di Impresa di Confagricoltura, e Roberto Giadone, imprenditore agricolo componente del Direttivo di Confagricoltura Ragusa, che si sono confrontati con Chiara Dibenedetto (Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sicindustria Ragusa) e Emanuele Occhipinti (Staff Direzione Commerciale BAPR).

Sempre nella mattina di sabato c’è stata la visita graditissima di Sandro Gambuzza, componente della Giunta di Confagricoltura, che ha seguito i lavori e ha rilasciato un’intervista a margine.

“Il bilancio è più che positivo – dichiara il Presidente di ANGA Ragusa, Lorenzo Cannella -, con risultati che sono stati al di sopra delle nostre più rosee aspettative, sia in termini di partecipazione ai vari momenti che di feedback sulla qualità dei talk e delle tavole rotonde. Una tre giorni di condivisione, di confronto orizzontale, senza gerarchie comunicative, bello, diretto, acceso su tematiche diverse tra loro, in cui ognuno si è spogliato di ruoli e pregiudizi e ha espresso liberamente la propria visione. Un momento fertile per la creazione di connessioni, il tutto in un contesto magico e di una bellezza unica come il centro storico di Scicli che ci ha ospitato”.

“Volevamo accendere la miccia del dialogo e dell’ascolto, – conclude Cannella – e credo che ci siamo riusciti. Un ottimo risultato frutto di un grande lavoro di squadra da parte di Confagricoltura e dei ragazzi dello staff che si sono impegnati con passione e spirito di servizio”.

Ragusa, 17 giugno 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Diga Ragoleto-Dirillo, Confagricoltura Ragusa: “La situazione rimane bloccata mentre le aziende agricole dell’ipparino stanno morendo”

Dopo l’attivazione di Confagricoltura Ragusa per chiedere una gestione più funzionale dell’invaso Ragoleto-Dirillo, che serve il sub comprensorio Acate-Pedalino (circa 1200 aziende, tra cui realtà strutturate che danno lavoro a migliaia di operai e che si estendono per parecchie migliaia di ettari), c’è stato un incontro in Prefettura, un altro presso il Consorzio di Bonifica, è stato interessato il Presidente della Regione, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto l’intervento di S.E. il Prefetto, richiesta condivisa anche dai sindaci di Comiso, Acate e Vittoria. Tutto questo non è servito a far smuovere la situazione di un millimetro, nulla è cambiato rispetto a prima.

Come Confagricoltura Ragusa ha già spiegato in precedenti comunicazioni, in passato alle aziende agricole dell’ipparino dalla diga Ragoleto sono stati erogati 3.000.000 mc di acqua, di cui ne venivano utilizzati circa 2.000.000 mc. Adesso alle aziende verranno erogati 600.000 mc, senza considerare la quantità di acqua che si perde fisiologicamente con l’evaporazione. Una quantità parecchio al di sotto delle esigenze fisiologiche delle aziende agricole del territorio.

All’impianto EniChem, presso cui è presente un dissalatore non in funzione, continueranno ad essere erogati 1.800.000 mc, una quantità importante, spropositata rispetto ai fabbisogni di un impianto che opera a basso regime.

“Dalla preoccupazione siamo passati alla consapevolezza del dramma in atto”, dichiara il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces . “Ribadiamo il nostro appello a tutte le Istituzioni interessate – aggiunge – affinché si pongano in essere interventi risolutivi che non possono essere più rinviati, il tempo è finito e non si può assistere inermi alla morte delle nostre aziende agricole e zootecniche”.

Ragusa, 13 giugno 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Arriva YoungaDays, il festival per parlare delle sfide dell’agricoltura con divulgatori, scienziati, comunicatori

In 13 anni l’agricoltura siciliana ha perso 78 mila aziende agricole. Gli organizzatori: «Fare l’agricoltore oggi non è attrattivo, serve ridisegnare la cultura agricola perché possa parlare anche ai più giovani»

  

In Sicilia in 13 anni l’agricoltura ha perso 78 mila aziende agricole.

Nel 2010 le aziende censite erano 220 mila, nel 2023 il dato è sceso a 142 mila.

Le start up agricole sono 24.216.
Le aziende con serre sono 3937 e occupano 9178 ettari.

Il dato allarmante, fornito dall’Ufficio Stampa di Confagricoltura Sicilia, è al centro della riflessione di un giovane gruppo di agricoltori della provincia di Ragusa, che insieme ad Anga (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) Ragusa hanno deciso di provare a smuovere le acque e si sono inventati YoungaDays, il primo festival per parlare di agricoltura con un taglio divulgativo e pop.

«Uno dei problemi principali – spiegano Lorenzo Cannella, Roberta Tardera, Tommaso Ferrisi e Simone Di Falco, organizzatori del festival – è che oggi l’idea di fare l’agricoltore respinge i più giovani, che lo vedono come un mestiere vecchio, noioso, poco remunerativo. Il primo passo per invertire la tendenza è parlare ai più giovani con un linguaggio che esca fuori dai tecnicismi di settore, che racconti la responsabilità importante di questa attività nel disegnare l’identità di un territorio e l’impatto che ogni agricoltore genera sul paesaggio e sulla società del territorio dove lavora. Non esistono momenti di confronto di questo tipo. Così, insieme ad altri colleghi e colleghe, abbiamo deciso di crearlo».

Nasce così YoungaDays, che dal 14 al 16 giugno porterà a Scicli esperti che si occupano di divulgazione scientifica, comunicazione, arte, organizzazione del lavoro, responsabilità sociale d’impresa, scienza per parlare al territorio di agricoltura. Una scelta coraggiosa, che ha trovato sponda nella collaborazione di Reputation Lab, studio di comunicazione, partner dell’evento.

I numeri

I dati che riguardano l’agricoltura condivisi dall’ufficio stampa di Confagricoltura Sicilia offrono tanti spunti di riflessione.

C’è un tema di differenza di genere, ancora marcato in un settore così tradizionale: 93.685 aziende sono guidate da uomini, 48.645 da donne. C’è un tema di poca attrattività verso i giovani: tra gli uomini solo 14.000 sono under 45, tra le donne solo 5.783. C’è un tema di governance e innovazione, ancora difficile perché pochi sono gli under 45 in posizioni decisionali, circa il 14%, ovvero 19.788 sul totale di 142 mila aziende censite. E poi c’è un tema di visione sul futuro, che passa anche dall’istruzione. Per quanto riguarda i titoli di studio dei capi di azienda, il 33,9% possiede la licenza media, il 21,6% la licenza elementare, il 10% una laurea non in agraria, l’1,8% una laurea in agraria, il 20,7% un diploma di scuola superiore non in agraria, il 4,7% un diploma di scuola superiore agraria.

Il festival

Sono tanti i divulgatori e comunicatori che hanno accolto l’invito dei giovani di YoungaDays.

L’appuntamento di apertura è fissato il 14 giugno alle 19.30 a Palazzo Spadaro con Elisabetta Alicino, brand designer e direttrice creativa e Alberto Grandi, autore e docente universitario di Storia dell’alimentazione, ospiti del primo talk sull’agricoltura di domani e sulle origini del cibo, pronti a scardinare stereotipi e a far riflettere la platea.

Tra gli ospiti che animeranno la manifestazione c’è Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e direttore creativo che si distingue in Italia per una passione verso la “comunicazione civile” che prenderà parte a un panel con Elisabetta Alicino, Alex Barbieri, founder di Orto Barbieri, Marianna Palella founder di Citrus e Claudio Dall’Agata, Direttore Generale del Consorzio Bestack per raccontare di come la comunicazione possa aiutare l’agricoltura a riscoprirsi significativa attraverso buone pratiche. L’appuntamento è il 15 giugno alle ore 11 nella Chiesa di Santa Teresa.

È previsto un momento di condivisione di storie imprenditoriali, strategie di business e comunicazione con Maria Cristina D’Arienzo, avvocato ed esperta di credito per Confagricoltura e Chiara Dibenedetto attualmente Presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Sicindustria Ragusa.

Ivano Valmori, giornalista, Federico Pio Fabrizio ricercatore e divulgatore scientifico e Rosario Sapienza, antropologo e co-fondatore di un incubatore per l’innovazione sociale, invece, converseranno sulle sfide del futuro e sui paradossi che riserva dalle 16.30 alle 18.00 a Palazzo Spadaro.

Lo stesso giorno saranno a Scicli per YoungaDays anche Vincenzo Di Maria Service Designer sciclitano con esperienza internazionale e Gabriele Scrofani, divulgatore elettrico noto come Ethoshock per dialogare sull’ agricoltura attraverso prospettive differenti e inaspettate.

Emily Mignanelli, pedagogista, chiude il festival raccontando perché “Ogni bambino che ascolti è un bosco che pianti”.

Non solo tavole rotonde, sono previsti anche laboratori destinati ai più piccoli sulla sostenibilità e sull’importanza del cibo.

La partecipazione agli appuntamenti del festival è gratuita, basta prenotarsi sulla piattaforma eventbrite.

Clicca qui per il programma completo di YoungaDays

Maggiori info su: www.youngadays.it

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Diga Ragoleto-Dirillo, serve una gestione delle risorse idriche funzionale alle esigenze delle aziende agricole. Confagricoltura ricevuta in Prefettura a Ragusa

L’invaso Ragoleto-Dirillo, che serve il sub comprensorio Acate-Pedalino, è un’infrastruttura essenziale per la sopravvivenza delle aziende agricole dell’area ipparina, soprattutto in un periodo di forte siccità come quello attuale. Infatti, serve circa 1200 aziende, tra cui realtà importanti e strutturate che danno lavoro a migliaia di operai, che si estendono per parecchie migliaia di ettari.

In passato sono stati erogati 3.000.000 mc di acqua, di cui ne venivano utilizzati circa 2.000.000 mc. Adesso, a causa della carenza idrica, alle aziende verranno erogati 600.000 mc, senza considerare la quantità di acqua che si perderà fisiologicamente con l’evaporazione.

All’impianto EniChem, presso cui è presente un dissalatore non in funzione, continueranno ad essere erogati 1.800.000 mc, una quantità importante che potrebbe risultare eccessiva rispetto ai fabbisogni di un impianto che opera a basso regime.

“Siamo molto preoccupati – dichiara il Direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – e riteniamo che occorre mettere in atto una gestione che tenga conto delle reali necessità delle aziende agricole, garantendo le adeguate risorse idriche in base alle disponibilità reali dell’invaso, con un’erogazione che non può essere due decimi rispetto al passato”.

“In data odierna  – aggiunge il Direttore Scucces -, insieme al Presidente Antonino Pirrè, siamo stati ricevuti dal vicario di S.E. il Prefetto, la dott.ssa Rosanna Mallemi, per rappresentare le ragioni degli imprenditori agricoli ipparini e chiedere una gestione più razionale e funzionale”.

“Da parte della Prefettura – conclude Scucces – abbiamo registrato, in un clima di dialogo costruttivo e cordiale, una grande sensibilità sul tema. Siamo certi che l’Ufficio Territoriale del Governo saprà porre in essere, in tempi ristretti, gli opportuni interventi risolutivi a questo gravissimo problema che rischia di far restare le aziende agricole, letteralmente, senz’acqua”.

Ragusa, 21 maggio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Tessera Odg n. 161773

b.lorefice@confagricolturagusa.it

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Due medaglie al World Liqueur Awards 2024 a Londra per il liquore ragusano ULIBBO: le congratulazioni di Confagricoltura

Confagricoltura Ragusa esprime grande soddisfazione per il successo di ULIBBO, il liquore ragusano di Ulivo e Carrubo prodotto dalla società agricola Verso le Origini, che ha conquistato due medaglie d’argento ai World Liqueur Awards a Londra.

ULIBBO si è classificato come secondo miglior liquore al mondo nelle categorie “Liquori alle Erbe” e “Liquori Digestivi“, ottenendo così due prestigiosi riconoscimenti internazionali che si aggiungono alla lunga lista di premi già vinti dal distillato 100% made in Ragusa, realizzato seguendo un’antica ricetta di famiglia, con l’infusione di due alberi iconici delle nostre campagne: l’Ulivo e il Carrubo appunto.

Questi ulteriori prestigiosi attestati, che si aggiungono a una lunga lista di premi ottenuti, arriva dopo le intense giornate di Cibus a Parma, durante le quali ULIBBO ha letteralmente conquistato i numerosi visitatori che hanno affollato lo stand di Confagricoltura.

“Siamo orgogliosi di questo ennesimo successo di ULIBBO, sempre più ambasciatore nel mondo dell’eccellenza e della qualità dei prodotti agroalimentari del nostro territorio”, dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa, Dott. Antonino Pirrè. “Questo premio – aggiunge – è il risultato di un lavoro costante e di una grande passione per la nostra terra e le sue tradizioni, che Verso le Origini porta avanti con impegno e dedizione. A Edy Anzaldo e a Roberto Floridia, componenti della grande famiglia di Confagricoltura Ragusa, le più sincere e sentite congratulazioni da parte nostra, nella certezza che continueranno, con il loro lavoro e il loro impegno, a promuovere l’immagine della Sicilia e della provincia di Ragusa nel mondo.”

Ragusa, 16 maggio 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Gambuzza (Confagricoltura): “Crescono gli agriturismi in Italia e in Sicilia. Valorizzare le aree rurali ed interne per uno sviluppo integrale, sistemico e sostenibile”

“Crescono le aziende agrituristiche in Italia, con un aumento del 3,5% annuo nel 2023, raggiungendo il numero complessivo di oltre 26.000. Cresce anche il fatturato, che  nel 2023 ha toccato 2 miliardi di euro. In aumento anche le aziende gestite da donne, soprattutto al Sud. In Sicilia nel 2023 si sono superate le 1.000 aziende agrituristiche. Inoltre, nello stesso anno, gli arrivi nelle strutture agrituristiche in Italia hanno superato i 4 milioni, registrando quindi un forte recupero, non solo rispetto al 2022 (+35%), ma anche rispetto al 2019 (+ 8,5%). Tra i servizi non direttamente connessi alle attività di alloggio e ristorazione si segnala la forte crescita delle strutture con attività di degustazione, fattorie didattiche, equitazione, di osservazione naturalistica ed attività si agricoltura sociale che Confagricoltura sostiene con convinzione quale modello in cui l’impresa diventa strumento di integrazione e di emancipazione”.

Questi i dati condivisi dal Vice Presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, all’interno del talk “Turismo, oggi e domani. Il valore di una prospettiva” che si è tenuto mercoledì 1 maggio al Pala Exagone, all’interno dell’Expo della Contea a Modica nel giorno della sua inaugurazione. Hanno partecipato al dibattito l’On. Elvira Amata (Assessore Regionale al Turismo), Maria Monisteri (Sindaco di Modica e Presidente GAL Terra Barocca), Giorgio Moncada (ASCOM Sicilia), Felice Di Donato (Amministratore Modica Hotel) e Ray Bondin (Ambasciatore UNESCO), alla presenza della Deputazione regionale e nazionale e delle Autorità Militari.

“Numeri incoraggianti – ha spiegato Gambuzza – che fotografano un dinamismo che va sostenuto e incentivato per ottenere risultati importanti e strutturali. Turismo e cibo, e quindi agricoltura, sono strettamente legati, in particolar modo nel territorio siciliano. Il patrimonio enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano con 316 prodotti DOP, IGP, STG e 526 vini DOCG, DOC, IGT. In questo contesto, le aree rurali interne svolgono un ruolo attivo nella transizione verde e digitale attraverso la produzione sostenibile di alimenti e la lotta contro i cambiamenti climatici”.

“Al Sud, e in particolar modo in Sicilia, gli agriturismi sono i custodi più autentici della Dieta Mediterranea (Patrimonio Immateriale Unesco), espressione genuina dell’agroalimentare italiano, principale elemento attrattivo per un turismo esperienziale e legato al cibo”.

“La rete capillare dei borghi e delle comunità rurali deve diventare il fattore trainante delle politiche legate alla transizione ambientale ed alla green economy, quali aree privilegiate per lo sviluppo di attività artigianali tradizionali, dell’enogastronomia, del turismo sostenibile e di un razionale utilizzo del territorio. Occorre valorizzare – ha aggiunto il Vice Presidente di Confagricoltura – queste aree, ponendo particolare attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali, e tra queste il potenziamento della connessione digitale, attraverso investimenti ed agevolazioni economiche e fiscali ad hoc. Occorre ragionare su una strategia di tipo sistemico e di sviluppo integrale, sia dal punto di vista economico, incentivando la competitività aziendale, sia da un punto di vista sociale e ambientale”.

“Confagricoltura – ha aggiunto il Vice Presidente – crede fermamente e sta investendo sul rafforzamento delle sinergie tra il settore turistico e quello agricolo, all’insegna dei principi della sostenibilità e dell’ecocompatibilità, per lo sviluppo di un turismo rurale che valorizzi il territorio nel suo complesso, compreso il ruolo delle aziende agricole e degli agriturismi. A questo proposito, particolare rilievo va attribuito al ruolo di Agriturist, Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, prima in Italia in questo settore e costituita da Confagricoltura nel 1965. La parola “agriturismo” è nata in concomitanza con la nostra associazione”.

 

L’Addetto Stampa

Bartolo Lorefice

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Emergenza idrica e crisi dell’agricoltura, Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia) scrive al Presidente Schifani

L’Organizzazione degli agricoltori siciliani chiede al Presidente Schifani di mantenere l’interim dell’assessorato all’Agricoltura fino a dopo le elezioni europee e di seguire personalmente l’iter per l’approvazione della declaratoria nazionale di calamità naturale

Il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, alla luce degli eventi delle ultime settimane che hanno condotto al cambio al vertice dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, scrive al Presidente della Regione Siciliana, On. Renato Schifani, che ha assunto l’interim, per chiedere un incontro con il Direttivo regionale dell’Organizzazione degli agricoltori siciliani. Incontro utile a condividere azioni e strategie emergenziali per contrastare la crisi idrica e la crisi economica che vessano gli imprenditori agricoli. “I problemi della politica – spiega Marchese Ragona – non possono  rallentare o frenare il lavoro che si era avviato con la precedente guida dell’Assessorato”.

Nella missiva Confagricoltura Sicilia auspica che non venga nominato in questi mesi il nuovo assessore, chiedendo al Presidente il mantenimento dell’interim, per evitare strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale per le Elezioni Europee e rallentamenti nell’iter di approvazione della declaratoria nazionale di calamità nazionale che va seguito e sollecitato.

“Abbiamo piena fiducia nell’azione di governo e nella programmazione realizzata sinora con solerzia dai dirigenti dell’Assessorato. Non possiamo permetterci – spiega il Presidente di Confagricoltura Sicilia – la nomina di un assessore sotto elezioni, con inevitabili condizionamenti di natura elettorale. Ci affidiamo alla saggezza del Presidente Schifani per la gestione in questi mesi, rinviando a dopo le elezioni la scelta, da assumere con ponderatezza e serenità,  della figura migliore per poter assumere la guida di un assessorato di importanza strategica per la nostra Regione”.

Palermo, 28 aprile 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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