Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), per il quarto anno consecutivo ha analizzato il livello di welfare in 4.561 piccole e medie imprese italiane superando così nei quattro anni le 15 mila interviste.

Welfare Index PMI ha monitorato le iniziative delle imprese in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita e lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

Tra le premiate (con 5W di rating, ovvero il massimo livello di welfare) il 26 marzo scorso, l’azienda Colle D’Oro di Ispica, a dimostrazione che il progetto di welfare crea un effetto leva in termini di maggior coinvolgimento per il benessere comune, sia in termini di qualità del lavoro sia del luogo di lavoro.

Abbiamo incontrato e intervistato la dott.ssa Loredana Calabrese.

La Società Consortile Colle d’Oro è stata premiata con un autorevole riconoscimento, il Welfare Index Pmi, riservato alle aziende italiane eccellenze del welfare aziendale. Quindi il benessere dei lavoratori rappresenta una leva per lo sviluppo?

Assolutamente sì, il lavoratore deve poter operare in un ambiente sereno e stimolante, al fine di sfruttare al meglio le proprie capacità e poter dare il 100 % di se stesso.

Ci parli della Colle d’Oro, della mission aziendale e dei progetti sociali posti in essere.

La Colle d’Oro da oltre 40 anni di storia sulle spalle, è tra le più importanti aziende del settore orticolo siciliano. Specializzata nella produzione di ortaggi in serra e in pieno campo, ogni giorno ci impegniamo per portare nelle nostre tavole prodotti freschi della terra, così come appena raccolti, con l’entusiasmo e la passione che contraddistingue la nostra organizzazione composta da collaboratori che operano in sintonia e che riconoscono e condividono gli obiettivi e i valori aziendali.

Da sempre, abbiamo sempre cercato di mettere al primo posto l’etica e il rispetto verso i lavoratori, cuore pulsante e soffio vitale di una grande macchina che sempre più diventa una grande famiglia.

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La politica di attenzione, sostegno e ascolto delle esigenze dei dipendenti è stata da sempre uno dei nostri punti di forza, promossa da mio padre Pietro Calabrese e trasmessa a noi figli. Colle d’oro si è infatti sempre distinta per la messa in pratica di iniziative a favore della comunità produttiva. Tra le tante iniziative particolare attenzione è rivolta all’integrazione dei lavoratori stranieri. In un’epoca in cui esclusioni e atti di razzismo non sembrano mancare, ci impegniamo nel rispetto di principi etico, sociali e religiosi e nel distacco da qualsiasi forma discriminatoria.

Cerchiamo sempre più di creare un ambiente familiare e, per questo, ogni anno organizziamo, generalmente a fine campagna, una grande festa alla quale prendono parte i collaboratori con le rispettive  famiglie, sentendoci tutti parte integrante dell’organizzazione.

In occasione della festa della donna, le lavoratrici vengono omaggiate con un piccolo pensiero teso a valorizzare la figura femminile in quanto donna, moglie e madre. La vocazione umana e sociale dell’azienda è subito percepibile sui luoghi di lavoro attraverso foto, frasi e poesie a carattere emotivo in lingua italiana, inglese e araba. Ne cito una: ”Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”.

Infine anche il raggiungimento del premio Welfare Index è stato condiviso e festeggiato con tutti i lavoratori.

Sono piccoli gesti che contribuiscono allo sviluppo di un ambiente lavorativo sempre più sereno e coinvolgente. Certi che il lavoro da fare è ancora tanto, continueremo ad impegnarci per il bene di Colle d’Oro e della comunità che vi lavora con impegno e passione.

Cosa si sente di consigliare agli imprenditori che vogliono seguire il vostro modello investendo in un welfare che metta al centro la qualità della vita tutti coloro che lavorano in azienda?

Ho sempre creduto che, se si vuole che i lavoratori abbiano a cuore la propria azienda, bisogna dimostrare ai lavoratori che abbiamo a cuore loro. Dunque, mi sento di consigliare a tutti coloro che ci vogliono prendere come esempio, di sviluppare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco con i propri dipendenti e di non far mai sentire il lavoratore un numero. Qualsiasi sia il suo ruolo, dal più umile al più complesso, il lavoratore deve sentirsi parte integrante di un unico grande gruppo che lavora coeso per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Intervista a cura di Bartolo Lorefice