Coltiviamo Agricoltura Sociale, tra i vincitori dell’VIII edizione l’azienda siciliana Gagliardo Briuccia con il progetto “In Cassetta”

Premiata per aver colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, promuovendo l’integrazione di fasce deboli e fragili

 In Italia l’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole e le aziende che, oltre alla coltivazione e all’allevamento, svolgono attività sociali sono cresciute del 250% in otto anni (dati Ismea). Sostenere lo sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza nell’ambito sociale, per promuovere la solidarietà, l’inclusione e il valore delle persone, è lo scopo del concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, giunto all’XVIII edizione ed organizzato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, con un investimento di un milione di euro a sostegno di 24 progetti di agricoltura sociale in tutta Italia.

Stamattina a Palazzo della Valle a Roma la cerimonia di premiazione che ha visto tra i quattro vincitori l’Azienda Agricola Gagliardo Briuccia Valentina con il suo progetto “In Cassetta”. Il riconoscimento al progetto premia l’aver “colto i nessi sociali, economici e produttivi che legano l’agricoltura a Palermo, diventando strumenti per promuovere l’integrazione di fasce deboli e fragili”.

L’azienda opera in un territorio a vocazione agrumicola, nella zona periurbana di Palermo, caratterizzata da dispersione scolastica, un’alta percentuale di minori in carico al Servizio Sociale, un tessuto multietnico e da un’urbanizzazione selvaggia. Il punto di forza del progetto è la collaborazione con l’associazione che eroga servizi socio-educativi e socio-assistenziali sul territorio. L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni di salute, sociali, emotive e cognitive con l’ausilio delle piante, l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio, potenziando le capacità dei soggetti disabili e sfruttando il potere terapeutico dell’interazione con la terra e coi suoi frutti.

“Siamo orgogliosi che la nostra generosa regione sia modello anche nell’agricoltura sociale. Oggi, grazie al lavoro e alla lungimiranza di Valentina Gagliardo Briuccia, ha vinto la Sicilia. La Sicilia che guarda oltre, coraggiosa e ottimista, e che mette al centro l’inclusione sociale, attraverso il lavoro e l’impresa. La visione dell’azienda di Valentina Gagliardo Briuccia rappresenta un pezzo importante ed esemplare della nostra visione di agricoltura innovativa, sostenibile e visionaria”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona.

GLI ALTRI PROGETTI PREMIATI

NO AUT di Cascina Don Guanella di Lecco è un progetto educativo per accompagnare alla vita adulta i giovani a rischio di esclusione, attraverso il coinvolgimento nella filiera agricola, dalla produzione ai processi di trasformazione dei prodotti. I ragazzi coinvolti collaboreranno alla produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti come ortaggi, piccoli frutti, vino, e semilavorati da essi derivati (miele, uova, formaggi), ma anche servizi di piccola ristorazione, secondo un modello di piccolo agriturismo, di bed and breakfast e per l’accoglienza di giovani maggiorenni, a fine percorso in comunità.  La cascina diventa così nuovo modello di sviluppo sostenibile, orientato alla promozione di maggiore uguaglianza e giustizia sociale, in grado di creare opportunità di lavoro per giovani svantaggiati, facendo crescere il tessuto locale e promuovendo un uso più sostenibile delle risorse energetiche.

TOURISM 4 ALL della Soc. Coop. Agricola Narnia di Foggia, presenta una proposta innovativa che, creando opportunità di integrazione, punta a realizzare un’occasione di inserimento sociale e un processo di cambiamento culturale. La scelta di intraprendere un’iniziativa di agricoltura sociale nel territorio dei Monti Dauni scaturisce da un’attenta analisi del territorio sociale, ambientale e delle politiche di welfare nel territorio. Questo progetto offre un servizio alla comunità territoriale, offrendo una vacanza a persone con disabilità fisica e/o psichica e a donne in situazione di svantaggio, nonché a minori e a giovani in condizione di disagio sociale e alle loro famiglie, mettendo a punto un soggiorno con un programma di attività agricole sociali da realizzare durante la permanenza in fattoria, specifiche per questo target di clienti.

Premio Speciale a La CASA DELLA LEGALITA’, di Forlì. TERRA LIBERA E SOLIDALE ha ottenuto la concessione, a Forlì, del terreno Ex Limonetti, di un’aula formativa e del circolo Ex-Marini, confiscati alla criminalità organizzata. L’obiettivo è creare uno spazio verde inclusivo, per promuovere attività ed eventi insieme alla protezione ambientale, allo sviluppo sostenibile della legalità e dell’economia circolare. Nel 2023 è iniziata la realizzazione della CASA DELLA LEGALITA’, con un orto biologico condiviso, per la realizzazione di attività formative e di orto-terapia destinate a persone disabili, svantaggiate e fragili, oltre che a studenti delle scuole primarie e secondarie. La produzione di ortaggi biologici, con la partecipazione della comunità permetterà lo scambio di saperi tra anziani e giovani. Sarà progettato un giardino della biodiversità e un sentiero natura, per le attività formative-naturalistiche e di educazione.

Palermo, 23 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Crisi del comparto agricolo, Confagricoltura Sicilia chiede incontro urgente ai Prefetti di tutta la Regione: “Trovare soluzioni insieme alle Istituzioni e in tempi celeri”

Una pesante crisi sta conducendo al collasso l’agricoltura siciliana, con l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione dei prezzi all’origine che hanno ridotto, fino ad azzerarla quasi del tutto, la liquidità delle imprese che operano nel settore primario.

Inoltre ci siamo appena lasciati alle spalle un anno reso difficile da calamità naturali, calura, piogge nei mesi estivi che hanno compromesso il raccolto dei foraggi, sviluppo di diverse fitopatie che hanno compromesso in alcuni casi l’intera produzione, come nel caso della peronospora nel comparto viticolo che ha messo in ginocchio intere province (Trapani, parte della provincia di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Catania), mancate piogge che hanno compromesso la produzione delle arance nella piana di Catania e non solo, nonché fenomeni di calura/siccità in quasi tutti i comparti agricoli. Sul versante della burocrazia, troppe lentezze e ritardi che contribuiscono ad aggravare la situazione, come quelle per i pagamenti definitivi delle varie spettanze che vanno sbloccate, come il bando sul carburante agricolo, sul latte e sul caro energia, tutte sovvenzioni che garantirebbero liquidità alle aziende agricole. Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, occorre un lavoro straordinario da parte dei Consorzi di Bonifica per riempire gli invasi e garantire una gestione razionale e funzionale in un’annata siccitosa come questa.

In questi anni difficili si sono affrontati con strumenti ordinari le diverse e molteplici problematiche che necessitano di interventi e misure straordinarie.

L’agricoltura rappresenta in Sicilia uno dei settori economici più importanti con una percentuale di superficie agricola utilizzata rispetto alla superficie territoriale fra le più alte tra le Regioni di Italia (56%), con valore della produzione lorda vendibile,  valore aggiunto e  valore dell’esportazione molto più alto di altre regioni meridionali a significare di quanto essa rappresenti ancora oggi una grande scommessa sulla strada del riscatto economico ma anche sociale dell’isola.

Il malessere che si coglie nelle parole e nei gesti di tanti agricoltori, la sfiducia e la rassegnazione di questi custodi del territorio non possono cadere inascoltati perché ogni azienda che chiude rappresenta una sconfitta per i molti  che credono ancora che c’è speranza contro lo spopolamento e l’abbandono dei territori.

Confagricoltura Sicilia, Organizzazione sindacale datoriale per eccellenza che rappresenta gli imprenditori agricoli dei comparti più importanti e performanti (in particolare viticolo, dell’ortofrutta, olivicolo, agrumicolo, cerealicolo, della frutta a guscio e zootecnico) e che annovera tra i propri Soci le migliori espressioni di aziende dimensionate e operanti nella trasformazione delle produzioni primarie, ha deliberato di incontrare i Prefetti di tutta l’isola chiedendo incontri urgenti, al fine di sottoporre richieste ben precise al Governo che necessitano di risposte immediate:

  • Moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività anche con l’intervento delle garanzie ISMEA per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria;
  • Rapida e concreta applicazione del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali” in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione;
  • Attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercato sulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli.
  • Attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC.

“Questi punti programmatici – spiega il presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona – rappresentano le priorità inderogabili per venire incontro alle difficoltà quotidiane del mondo che rappresentiamo. Incontreremo tutti i Prefetti siciliani, consegnando un documento sulla grave situazione del comparto agricolo ed esponendo le principali criticità. Siamo certi che l’autorevole intervento dei rappresentanti dello Stato sul territorio potrà essere risolutivo nel garantire equità sociale e tutela del più importante settore economico della nostra amata Sicilia”. 

Palermo, 23 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il sale italiano vale 200 milioni. Gambuzza (Confagricoltura) a L’Espresso: “La sua coltivazione sia assimilata all’attività agricola”

In Italia ogni anno se ne producono un milione e 200 mila tonnellate. E Confagricoltura chiede che la sua coltivazione non sia più assimilata all’attività industriale: «Operiamo nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’intero ecosistema»

Usato quale mezzo di pagamento, “particolarmente caro agli dei” come lo definì Platone, il sale ha perfino ispirato rivoluzioni: la “marcia del sale” di Gandhi nel 1930 diede il la al rovesciamento del dominio britannico in India. Ora il sale marino italiano è protagonista di un progetto articolato portato avanti da Confagricoltura insieme ai produttori più importanti di Puglia, Romagna, Sardegna e Sicilia. Obiettivo? Dimostrare che la coltivazione del sale marino è assimilata all’attività agricola e non a quella industriale.

Già nel 2019 la Francia aveva inserito la “saliculture” fra le realtà agricole nazionali attraverso la modifica del Codice rurale e della pesca marittima mentre in Sicilia il piano di gestione delle Saline di Trapani e Marsala la annovera fra quelle agroforestali. Un comparto strategico per l’economia di molte zone del nostro paese, che vale complessivamente 200 milioni di euro di cui 60 prodotti lungo le coste: diecimila gli ettari coltivati per estrarre un milione e 200 mila tonnellate di sale l’anno.

«Vogliamo dare un riconoscimento concreto a un settore che opera nella salvaguardia del territorio, dell’ambiente e dell’intero ecosistema producendo un elemento naturale di grande valore nutrizionale e anche economico per uso alimentare, cosmetico, farmaceutico, terapeutico», sottolinea Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura.

Del resto, la lavorazione del sale marino risente del clima così come ogni altra attività agricola e la modalità operativa è di raccolta del prodotto e non di estrazione. A puntare sul sale alimentare italiano sono proprio i francesi, proprietari attraverso Salins du Midi della salina di Margherita di Savoia in Puglia, tra le più estese d’Europa con i suoi 4 mila e 500 ettari e 20 chilometri di lunghezza sulla costa adriatica, che rientra nel progetto di Confagricoltura. Fra le altre società di gestione aderenti, Sosalt Spa e Isola Longa in Sicilia, Saline Ing. Luigi Conti Vecchi in Sardegna, Parco della Salina di Cervia in Emilia Romagna cui si sono aggiunte, in qualità di sostenitori, le saline di Trapani Oro di Sicilia, Ettore e Infersa, Isola di Calcara.

Antonia Matarrese (L’Espresso)

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Confagricoltura, il Cardinale Matteo Maria Zuppi inaugura a Palazzo della Valle la Sala Serpieri restaurata

Il presidente Cei: “La Terra insegna la pazienza in un’epoca di bulimia digitale”

“Bisogna avere il coraggio di lasciare un segno”: questo il principio che ha guidato Confagricoltura, nelle parole del presidente Massimiliano Giansanti a portare avanti il restauro del bellissimo Salone del piano nobile di Palazzo Valle, sede della Confederazione, noto come Sala Serpieri in onore di Arrigo Serpieri, agronomo e economista.

Sono stati restituiti ai contorni e ai colori originali gli affreschi che decorano le pareti e che sono da ultimo stati attribuiti al Vignola pittore e architetto tra i più insigni del manierismo e ai suoi allievi. Oggi Sala Serpieri, restaurata e con una nuova illuminazione, è stata inaugurata alla presenza del Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, del presidente Giansanti e del sottosegretario alle politiche agricole Patrizio La Pietra. 

“Tra chiesa e mondo agricolo – ha detto Zuppi nel suo intervento al termine del quale ha benedetto la Sala e gli astanti – c’è da sempre un rapporto stretto. La terra ci aiuta a capire il mistero del cielo: quando perdiamo uno, ho paura che perdiamo anche l’altro”. E ancora “la terra – ha proseguito il presidente dei vescovi – ci rimanda alle cose vere e ci riporta alle cose che contano davvero, come l’attesa, in questa bulimia che a volte caratterizza la nostra epoca digitale, il tempo. Aspettare non è la nostra specialità generazionale”.

“Poi la Terra insegna la manutenzione, che richiede pazienza: se non semini non cresce niente. Abbiamo tanto bisogno della terra, non soltanto in termini alimentari ma come filosofia, modo di vivere, capacità di fare le scelte che contano davvero” ha detto Zuppi indicando come “stare coi piedi per terra” è un insegnamento sempre attuale.

Palazzo della Valle, attuale sede della Confagricoltura, fu la dimora del cardinale Andrea della Valle, vescovo di Crotone e di Mileto nonché insigne umanista e mecenate, che lo fece costruire intorno al 1510 lungo la romana via papalis (odierno Corso Vittorio Emanuele II), così detta perché un tempo percorsa dai cortei pontifici. Secondo il Vasari, cortile, stalle e facciata interna furono opera del Lorenzetto (1494-1541), allievo di Raffaello. Secondo altri, invece, l’architetto fu Andrea Sansovino o Antonio da Sangallo il Giovane.

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Crisi Mar Rosso, Confagricoltura: l’Italia tra i Paesi più esposti. Gli effetti sull’agricoltura devono essere portati sui tavoli europei

“L’Italia è tra i Paesi più esposti in seguito al blocco del transito delle navi nel canale di Suez. Il 40% dell’intero interscambio marittimo passa dal Mar Rosso e il settore agroalimentare risente più degli altri di questa situazione, che deve essere esaminata e approfondita sul piano europeo”.

Lo afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, evidenziando le preoccupazioni del settore agricolo e, in particolare, dei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo.

“Soltanto per l’agroalimentare, il transito verso i mercati asiatici vale 4 miliardi di euro di prodotti. Il circumnavigare l’Africa per evitare il canale di Suez comporta problemi di conservazione dei prodotti freschi, ma anche di tipo economico, con costi raddoppiati delle merci, tensioni sui consumi e un generale rallentamento degli scambi”.

Nell’ambito della frutta, le esportazioni di questo periodo sono costituite principalmente da mele (soprattutto verso l’India), kiwi e agrumi. La qualità delle nostre produzioni – sottolinea Confagricoltura – rappresenta un valore importante e riconosciuto, ma la prolungata percorrenza verso i mercati finali dell’Asia non garantisce più le stesse caratteristiche di freschezza. Inoltre, nei Paesi importatori, la merce deve essere venduta a un prezzo inevitabilmente più alto per far fronte alle nuove rotte del trasporto marittimo intercontinentale.  

La situazione acuisce le difficoltà che il comparto ortofrutticolo italiano sta attraversando per la minore produzione dovuta alla siccità e all’aumento dei costi di produzione.

Anche per il comparto vitivinicolo il blocco delle navi verso i mercati asiatici è un ulteriore colpo all’equilibrio economico delle aziende e all’export del settore.

“Portiamo all’attenzione delle istituzioni europee un’ulteriore emergenza per il settore primario. Dobbiamo evitare – conclude Giansanti – che questa congiuntura incida in modo irreversibile sulle imprese agricole, già alle prese con una situazione complessa dal punto di vista climatico, economico e degli scambi internazionali. Se aumenta l’inflazione, infine, sarà inevitabile un ulteriore calo dei consumi agroalimentari, già in discesa di quasi 5 punti percentuali nello scorso anno”.

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Carote, volumi a picco e costi alle stelle. Giadone: “Attese alte dalla GDO. Importante programmare”

L’analisi di Roberto Giadone (Natura Iblea) in un articolo di Corriere Ortofrutticolo

Per la carota novella siciliana si profila un’annata complicata. Il clima ancora una volta ha inciso in maniera determinante sulla produzione. Se la mancanza di volumi porterà ad un aumento dei prezzi, di contro sono saliti in maniera considerevole i costi, con diverse aziende che si sono trovate in forte difficoltà.

A tracciare il quadro della situazione è Roberto Giadone (nella foto), a capo di Natura Iblea di Ispica (Ragusa), una delle principali realtà produttive biologiche siciliane. “Il periodo di semina della novella (che va da settembre a novembre, ndr) è stato ad dir poco complesso, caratterizzato da una forte siccità – esordisce l’imprenditore siciliano. Durante il mese di ottobre non è caduta una goccia d’acqua. Non era mai capitato prima. L‘irrigazione aggiuntiva necessaria per consentire la maturazione degli ortaggi ha aumentato i costi di almeno il 40%. Nonostante ciò il 30% della carota prevista non è nata, proprio a causa di terreni rimasti per troppo tempo asciutti: quando si è iniziato a seminare e irrigare i terreni a regime biologico sono stati attaccati dagli insetti. Pertanto nonostante i prezzi si siano innalzati – con una domanda sostenuta e un mercato molto attivo – non sono e non saranno sufficienti per coprire i costi di produzione”.

Raccolta ai blocchi di partenza: si attendono le richieste dall’Europa

Nel frattempo sono partite le prime cavature. “Il grosso della produzione arriverà da marzo in poi. La qualità è buona ma mancano le quantità. L’Europa centrale non ha ancora iniziato a richiedere merce in quanto sta consumando ancora quella locale. Tuttavia quest’anno le prime richieste potrebbero arrivare già verso fine febbraio, quando di solito arrivano ad aprile, sempre per scarsa produzione anche in quelle aree produttive. Anche all’estero tante aziende chiudono e calano gli investimenti”, spiega Giadone.

Natura Iblea – che quest’anno prevede un calo produttivo di duemila tons, da 8 mila del 2023 a 6 mila tonnellate – fa della programmazione una delle sue peculiarità, fondamentale specialmente in questi periodi così complicati e poco decifrabili, condizionati dai cambiamenti climatici. “Già a ottobre stipuliamo contratti con la GDO europea che chiede il nostro prodotto biologico. Per la situazione così complessa in cui ci troviamo abbiamo chiesto ed ottenuto un aumento del 30% dei prezzi. La distribuzione si sta rendendo conto delle difficoltà a cui il mondo produttivo sta andando incontro e pur di non rimanere senza merce, quest’anno particolarmente scarsa in volume, è disposta a spendere di più”.

 

Emanuele Zanini

emanuele.zanini@corriereortofrutticolo.it

 

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Sostegno al comparto vitivinicolo e agrumicolo, alla viabilità rurale e ai Consorzi di Bonifica: Confagricoltura Sicilia promuove la Finanziaria regionale

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli siciliani plaude agli interventi a sostegno del comparto agricolo previsti nella Finanziaria approvata dall’Ars

Confagricoltura Sicilia esprime il proprio plauso per i provvedimenti approvati all’interno della Finanziaria regionale che riguardano l’agricoltura.

In particolar modo, lo stanziamento di un contributo importante, 25 milioni in due anni, a sostegno dei viticoltori colpiti dai danni da peronospora. “Un risultato importante – spiega il presidente Rosario Marchese Ragona   reso possibile dal confronto serio e proficuo tra l’assessore Sammartino e la nostra Organizzazione che ha sollecitato puntualmente il governo sui danni subiti dal comparto vitivinicolo”.

“Sicuramente si poteva osare di più – aggiunge Marchese Ragona -, ma considerando che a livello nazionale sono stati stanziati solo 7 milioni per fronteggiare l’emergenza, possiamo affermare che le Istituzioni siciliane hanno dimostrato una sensibilità encomiabile. Un aiuto che di certo non copre il mancato reddito della viticoltura siciliana, ma che serve come incentivo per l’avvio della nuova campagna”.

Altri interventi previsti dalla Finanziaria regionale che vengono salutati positivamente dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli siciliani sono lo stanziamento di 6 milioni ai Consorzi di Bonifica per consentire azioni essenziali per il rilancio di un ente strategico per l’agricoltura regionale come la manutenzione delle strutture e il rafforzamento dell’organico, la norma che consentirà all’ESA di realizzare, di concerto con i Comuni e le ex Province, interventi per il potenziamento della viabilità rurale e intercomunale e lo stanziamento di 7 milioni utili al rilancio dell’agrumicoltura.

“Auspico che questi segnali positivi di sensibilità da parte delle Istituzioni regionali nei confronti dell’agricoltura – conclude il presidente di Confagricoltura Sicilia – continuino nel tempo e si rafforzino, riconoscendo l’importanza che il settore primario ha per l’intero sistema economico siciliano”.

Palermo, 11 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Confagricoltura: vicinanza all’Unione degli Agricoltori Tedeschi (DBV) in sciopero contro i tagli ai sussidi

Confagricoltura esprime vicinanza al Deutscher Bauernverband (DBV), il sindacato agricolo tedesco, che dal mese di dicembre sta organizzando manifestazioni di protesta contro i tagli alle agevolazioni al gasolio agricolo.

Le azioni del governo di Berlino, secondo quanto riportato dal DBV, “mettono a repentaglio la competitività e l’esistenza degli agricoltori e delle imprese di trasporto di medie dimensioni”: un rischio per il Paese e l’Europa.

L’agricoltura, ricorda Palazzo della Valle, è una risorsa fondamentale per il mercato europeo; pertanto, è bene che sia messa nelle condizioni di produrre, garantendo approvvigionamenti e, quindi, sicurezza alimentare.

L’aumento del costo dei carburanti è un problema che mette a rischio la competitività delle imprese agricole europee che, a causa degli elevati standard di produzione, a tutela dei consumatori, hanno costi maggiori rispetto a chi produce fuori Europa. Inoltre, è uno degli elementi che incide maggiormente sul costo del prodotto finito e quindi sul cosiddetto carrello della spesa.

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Siccità, Caruso (Confagricoltura Catania): “Necessario lo stato di calamità per l’agricoltura siciliana”

Dichiarare subito lo stato di calamità per l’intero settore agricolo della regione. È la richiesta che la Federazione Sicilia di Confagricoltura ha avanzato all’assessorato regionale competente. Una richiesta ribadita da Fabio Caruso, direttore della Confederazione a Catania, ospite della televisione privata Rei TV.

La principale causa della crisi produttiva che stanno investendo tutti i comparti, è il cambiamento climatico. Il direttore definisce “drammatica” la situazione che stanno vivendo ortofrutta e cerealicoltura ma anche zootecnia e vitivinicoltura. Colpa della scarsità delle precipitazioni (le più basse mai registrate da un secolo a questa parte) e – di conseguenza – l’impoverimento della principale risorsa idrica della Sicilia: l’Etna.

Con l’assenza di piogge prosperano anche fitopatie come quella della peronospora che, ricorda Caruso, ha comportato una riduzione di vino in bottiglia che va dal 50 al 60%. In difficoltà gli allevamenti che, data la loro dipendenza da altre produzioni agricole, subisce l’impatto dell’aumento dei costi di produzione,  a partire dai prezzi necessari all’acquisto del foraggio.

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Legge di Bilancio, Confagricoltura: positive alcune misure a supporto di imprese e consumi

Confagricoltura plaude a diverse misure a supporto del settore primario, inserite nella Legge di Bilancio; in particolare: il Fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura che prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026; il differimento, dal 1° gennaio 2024 al 1° luglio 2024, della decorrenza dell’imposta sui manufatti in plastica monouso e dell’imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate.

La manovra risponde alle richieste della Confederazione in merito alla reintroduzione delle misure di intervento per la previsione della liquidità aziendale, al fine di evitare il sovraindebitamento.

Significativo il sostegno alle imprese, tramite il finanziamento del credito di imposta per il Mezzogiorno (pari a 1,8 miliardi di euro); le dotazioni di bilancio per i contratti di sviluppo e le misure agevolative della cosiddetta “Nuova Sabatini”.

Accolta anche la richiesta di intervento, da parte di Confagricoltura, per nuovi stanziamenti finalizzati alla ricostruzione dei territori interessati dai sismi degli anni scorsi e dagli eventi alluvionali manifestatesi dal 1° maggio 2023.

Palazzo della Valle auspica un progressivo aumento degli interventi sistemici a vantaggio del sistema imprese, guardando con favore all’incentivazione di ogni azione che possa favorire la ripresa dei consumi. Bene, dunque, l’introduzione del “Bonus spesa”, cosiddetto “Social Card”, che può stimolare l’acquisto di prodotti dell’agricoltura italiana.

Si sottolinea, infine, la necessità di uno sforzo ulteriore su alcuni temi: la reintroduzione dell’IRPEF (che possa almeno avvenire in modo graduale), la gestione del rischio in agricoltura e la tassazione retroattiva in relazione ai contratti di superficie.

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