Fondi promozione UE, Confagricoltura: Italia decisiva nell’evitare penalizzazione per vino, carni rosse e derivati in una fase delicata per l’agroalimentare

Confagricoltura rimarca l’ottimo esordio del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, su un tema delicato per il settore agroalimentare italiano, quello dei fondi per la promozione commerciale. Senza la posizione assunta oggi dall’Italia – evidenzia la Confederazione – vini, carni rosse e derivati avrebbero rischiato un drastico taglio dei finanziamenti destinati principalmente alla promozione sui mercati esteri.

“E’ un esordio che lascia ben sperare sulle prossime sfide – aggiunge il presidente Massimiliano Giansanti – perché la proposta presentata dalla Commissione UE rientra nell’ambito di una strategia complessiva che metterebbe a rischio l’insieme del sistema agroalimentare”.

“Peraltro – continua il presidente di Confagricoltura – i fondi per la promozione risultano ancora più significativi in questa fase in cui, a seguito del caro energia e dell’aumento dell’inflazione, è in atto un preoccupante calo dei consumi”.

A riguardo, Confagricoltura ricorda che nel primo semestre di quest’anno le vendite totali di vino nella grande distribuzione sono diminuite di oltre il 7,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e che nei primi tre mercati esteri l’export del comparto è sceso di oltre 10 punti in percentuale.

La tendenza al calo delle esportazioni è certificata anche dagli ultimi dati della Commissione UE sul commercio estero relativo all’agroalimentare: a luglio, le esportazioni degli Stati membri sono cresciute soltanto del 2% in valore su base annuale, il che vuol dire una contrazione in termini di quantità che fa riflettere in un contesto economico di annunciata recessione.

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World Pasta Day, Confagricoltura: il 25 ottobre si celebra uno dei simboli cardine della dieta mediterranea

Un alimento accessibile, facile da preparare e che mette d’accordo tutti, ma pochi conoscono il lavoro che c’è dietro ad un piatto di pasta, a cominciare dalla materia prima, che si ottiene dalla produzione agricola. Per continuare a produrre cibo eccellente sotto il profilo organolettico e ad elevati standard di qualità, quali sono i nostri, è indispensabile sostenere il comparto cerealicolo italiano, perché servono investimenti importanti. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del World Pasta Day che si celebra il 25 ottobre, ribadendo l’importanza di rimettere il comparto cerealicolo al centro dell’agricoltura nazionale.

Produzione simbolo del made in Italy, la pasta subisce anch’essa le ripercussioni indirette del clima pazzo e i rincari record dei costi di produzione scatenati dalla crisi energetica conseguente al conflitto Russia-Ucraina – e dunque va salvaguardata. L’Italia è infatti il primo Paese produttore di pasta, con 3,6 milioni di tonnellate l’anno, per oltre il 60% esportata.

Secondo un’elaborazione del centro Studi di Confagricoltura, la coltivazione di frumento duro nel nostro Paese copre 1,26 milioni di ettari di superficie ed è la coltura più estesa in Italia, con una produzione raccolta totale di oltre 3,9 di tonnellate.

Tra le regioni con maggiore presenza degli ettari coltivati a grano duro rispettivamente Puglia (344.700 ettari e 688mila t di produzione raccolta); Sicilia 272.405 ettari e 813mila t) e Basilicata (115.236 ettari per 321mila t), spiccano nella “top five” delle regioni italiane di produzione anche Emilia Romagna e Marche che, rispettivamente con 85mila e 90 mila ettari, producono 375mila e 467mila tonnellate di frumento duro.

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Alla luce della situazione determinata da questo particolare momento storico, è essenziale adattare la nostra capacità produttiva ai mutamenti climatici, intensificare in modo sostenibile le produzioni tramite investimenti materiali e immateriali affinchè le imprese italiane producano di più e meglio, per soddisfare consumatori sempre più esigenti, sottolinea Confagricoltura.

Ora più che mai, secondo l’Organizzazione agricola, si rende necessario far ricorso alla ricerca ed alle tecnologie ed il settore dei seminativi è uno di quelli che può avvantaggiarsi di più dalla innovazione in tutti i campi: dall’agricoltura di precisione al miglioramento genetico di ultima generazione.

Sono poi necessari nuovi protocolli per la definizione dei parametri di qualità, oltre che promuovere e garantire l’adozione di contratti di filiera sempre più chiari e trasparenti, così da rendere più remunerativa la coltivazione del grano duro per tutti gli operatori. A tal fine è stato sviluppato il sistema “FruClass”, ideato dall’Università degli Studi della Tuscia e sostenuto dal Coordinamento Agrinsieme, nell’ambito del protocollo per la valorizzazione del grano duro, siglato con tutte le Organizzazioni della filiera ‘grano duro-pasta’.

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Caro bollette, Api (Confagricoltura): pesce italiano a rischio sulle tavole

“Sono letteralmente saltate, a causa del drastico aumento dei costi di produzione per i prodotti della piscicoltura, le programmazioni per i prossimi mesi, incidendo sulla presenza del prodotto ittico d’acquacoltura, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte imprese del settore e la presenza di pesce ‘made in Italy’ fino alle prossime feste natalizie”. Questo l’allarme lanciato da Pier Antonio Salvador, presidente dell’associazione piscicoltori italiani di Confagricoltura.

La situazione, denunciano i piscicoltori di Confagricoltura, dopo oltre 6 mesi di conflitto, è aggravata dalla forte carenza idrica determinata dal prolungarsi del periodo siccitoso. Queste le cause scatenanti di considerevoli e potenzialmente irreversibili ripercussioni sulle imprese del settore.

I mangimi sono aumentati del 35%, l’energia elettrica dal 200 al 300 % (in base alle tipologie d’utilizzo), l’ossigeno liquido ha segnato almeno un +250%. Incrementi importanti anche nella logistica interna (mezzi aziendali e imbarcazioni) e negli scambi con fornitori e clienti dovuti ai rincari dei carburanti agricoli (che non hanno tutte le agevolazioni della pesca), nel costo degli avannotti, degli imballaggi, dei materiali e pezzi di ricambio necessari alla manutenzione degli impianti e delle attrezzature.

Il già notevole aumento del costo unitario di produzione è addirittura raddoppiato nei sistemi fortemente dipendenti dalla disponibilità di energia elettrica. Nel caso degli impianti a terra, gli allevatori hanno dovuto attivare le pompe, prevalentemente inutilizzate da 2003 (altra annata estremamente siccitosa); rilevante anche l’impatto sulle aree lagunari, in particolare nel Nord Adriatico.

“Siamo molto preoccupati – conclude Salvador – per il tragico quadro che si è determinato dal punto di vista economico. Per gli allevamenti non si può configurare un lockdown ma, senza urgenti provvedimenti in grado di abbattere immediatamente i costi, crescerà inevitabilmente il numero delle imprese a rischio chiusura, costringendo gli italiani a consumare sempre più pesce importato”.

 

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“Coltiviamo agricoltura sociale”, Confagricoltura lancia la VII edizione

In palio 120 mila euro più 20 mila euro per un progetto sulla gestione e riqualificazione del verde pubblico

Parte rinnovata la settima edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, il premio ideato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, che punta a valorizzare, attraverso l’agricoltura, questa forma di welfare verde per offrire supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più fragili.

Due le principali novità: a garanzia di una maggiore trasparenza è stata eliminata la votazione on-line, dando così modo alla giuria di esaminare tutti i progetti presentati. E, oltre ai tre premi da 40.000 euro uniti a tre borse di studio per frequentare il Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato aggiunto un “premio speciale 2022” per un progetto di gestione e riqualificazione del verde pubblico, per il quale potranno partecipare anche le cooperative sociali non agricole. L’idea vincitrice riceverà 20.000 euro.

“Con questa settima edizione – rimarca Confagricoltura – insieme ai nostri partner raggiungeremo un totale di 20 progetti premiati, tutti perfettamente operativi ed equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale. E’ la migliore dimostrazione di come questa attività, che si traduce in un forte strumento di integrazione e di inclusione, abbia messo salde radici, diventando un’eccellenza del made in Italy”.

Una scelta imprenditoriale quella di impegnarsi in progetti sociali all’interno di imprese agricole, che ha saputo coniugare perfettamente i ritmi lenti della natura con il reinserimento lavorativo, restituendo dignità a migliaia di persone. Questo tipo di agricoltura è oggi ben consolidata sul territorio: sono più di 3.500 le aziende del settore che vi si dedicano con successo, occupando 38mila addetti, con un fatturato di 300 milioni.

Le aziende agricole impegnate in progetti di agricoltura sociale sono unite da una visione dell’agricoltura che va ben oltre la coltivazione e la produzione. Pur mantenendo un forte legame con la terra, sono state capaci di evolversi al punto di trasformarsi in un collegamento tra persone e processi sociali e culturali diversi, dimostrando il loro valore decisivo per le comunità rurali.

Tutte le info per candidarsi alla VII edizione bando, che sarà attivo fino alla mezzanotte del 20 ottobre 2022, su www.coltiviamoagricolturasociale.it 

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Censimento, l’Istat fotografa il processo di rafforzamento imprenditoriale del settore primario

Il VII Censimento generale dell’agricoltura dell’Istat “fotografa” il processo di rafforzamento imprenditoriale del settore primario: aziende sempre più grandi e strutturate, gli investimenti in innovazione e digitale spingono verso l’agricoltura del futuro.

Dai dati presentati oggi emerge chiaramente il profilo dell’azienda agricola del futuro, con elementi valorizzati più volte da Confagricoltura: imprese di dimensioni maggiori rispetto al passato, che mettono al centro della propria strategia le innovazioni e il digitale. Imprese impegnate nella diversificazione delle proprie attività, a partire dalla produzione di energia rinnovabile.

Il processo in atto – evidenzia Confagricoltura – è testimoniato dalla riduzione del numero di aziende dal 2010 al 2020 (- 29,9%) a fronte di un aumento delle dimensioni, con il traguardo storico di 11 ettari in media per impresa. Senza però dimenticare che, aldilà della posizione in ambito europeo in termini di estensione media delle aziende, l’agricoltura italiana è al primo posto per creazione di valore aggiunto.

Strutture aziendali più organizzate portano anche un innalzamento dell’offerta di lavoro. L’Istat descrive un settore in cui il lavoro familiare resta prevalente, ma che vede una crescita interessante di quello salariale.

Dall’indagine emerge con chiarezza un modello di impresa che coincide, sostanzialmente, con quello a cui guarda Confagricoltura, che tuttavia avverte: “Bisogna allungare il passo. Ad esempio è ancora limitata la presenza di giovani agricoltori che, insieme all’imprenditoria femminile, sono in grado di dare una maggiore spinta verso la modernizzazione”.

L’ultimo Censimento – conclude Confagricoltura – descrive un mondo agricolo vitale e orientato allo sviluppo sostenibile, che può ancora crescere per conquistare nuovi spazi sui mercati interni e a livello internazionale.

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Export, Berlino: le aziende di Confagricoltura protagoniste a Fruit Logistica

La tavola rotonda all’ambasciata sulle prospettive del settore e il convegno sul futuro della logistica

 

Confagricoltura è presente alla kermesse berlinese in forze, con uno stand istituzionale e numerose aziende ortofrutticole associate partecipanti, a testimoniare l’importanza del mercato tedesco, che assorbe circa il 30% in valore del nostro prodotto fresco e quasi il 20% del trasformato. Nel 2021 abbiamo segnato un +10% per gli ortaggi, il +2,7% per la frutta. Bene anche il trasformato (+5,8%).

 

In occasione dell’inaugurazione della Fiera, ospitati dall’Ambasciatore, S.E. Armando Varricchio nella prestigiosa sede dell’ambasciata italiana, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è discusso dell’incerto quadro internazionale economico e di mercato in cui i nostri imprenditori si trovano ad operare. Nella tavola rotonda, organizzata da Confagricoltura insieme ai partner Fruitimprese, ICE Agenzia e la rappresentanza italiana di Messe Berlin/Fiera di Berlino, si è discusso della difficile fase congiunturale, in vista di una revisione della recente Riforma dalla Politica agricola comunitaria.

 

“La nostra ortofrutta – ha rimarcato Giansanti – si distingue per l’elevata qualità e la sicurezza superiore alla media della UE. Ha una performance positiva in valore nelle esportazioni, che si riflette in un aumento del saldo della bilancia commerciale. Preoccupa anche la diminuzione delle esportazioni polacche e greche in Ucraina, dal momento che i volumi invenduti rischiano di sovrapporsi con le produzioni nazionali”.

 

“Il settore ortofrutticolo – ha aggiunto – vale 14 miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola nazionale. Il nostro obiettivo è, nonostante le oggettive difficoltà politico sanitarie dopo oltre due anni di pandemia e collegate all’attuale conflitto russo ucraino, di promuovere queste eccellenze per creare ulteriori opportunità, salvaguardare la competitività delle imprese nella difficile fase congiunturale, superare le criticità “storiche”, affrontando i punti di debolezza del comparto, come i costi di produzione più alti dei competitor e la logistica non adeguata alla estrema rapidità degli scambi”.

 

E proprio sulla logistica, nel convegno organizzato da Confagricoltura Salerno, si è affrontato il tema dell’hub del freddo. L’Italia ha pesanti gap che ostacolano l’export: il 90% della merce viene trasportata su gomma e circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo viaggia lungo l’asse scandinavo/mediterraneo. Per l’ortofrutta è più conveniente partire dal Marocco e arrivare ad Amsterdam, che andare dalla Sicilia a Berlino. Per non parlare della conservazione della merce in occasione dei periodi di picchi produttivi.

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Fruit Logistica, Confagricoltura a Berlino con le aziende leader dell’ortofrutta italiana

Confagricoltura sarà presente a Berlino, dal 5 al 7 aprile, a Fruit Logistica, la più importante fiera dedicata all’ortofrutta che torna dopo un anno di assenza e un posticipo rispetto al tradizionale mese di febbraio.

Rispetto agli altri anni, Confagricoltura prenderà parte a Fruit Logistica con uno spazio istituzionale nel Padiglione 2.2 (Stand B-01), da sempre quello di riferimento per l’Italia.

Nutrita e qualificata è la partecipazione delle aziende aderenti alla Confederazione, testimoni, in particolare, di un alto livello di innovazione che le porta ad essere maggiormente competitive sui mercati internazionali.

L’edizione 2022 ricade in un momento delicato e difficile per l’economia mondiale, alla luce del conflitto in Ucraina e degli esiti della pandemia, ma il settore ortofrutticolo italiano continua ad esprimere performance molto positive in termini di valore ed export. Le imprese presenti a Fruit Logistica dimostrano questa vitalità.

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L’ortofrutta italiana – spiega Confagricoltura – rappresenta oltre ¼ del totale della produzione agricola nazionale (il 27% per la precisione), con un valore di circa 14 miliardi di euro, posizionandosi all’ottavo posto mondiale tra i Paesi produttori. (Tabella 1).

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Sul fronte delle esportazioni, l’Italia è il sesto Paese al mondo con un valore di 9,5 miliardi di euro tra ortofrutta fresca e trasformata e un significativo +5,3% nel 2021 (Tabella 2) che conferma il comparto al primo posto tra le voci dell’export nazionale.

A trainare le vendite all’estero è il segmento della frutta fresca, in particolare mele, kiwi, pere, pesche e nettarine.

La Germania – conclude Confagricoltura – è il primo mercato di sbocco, che cresce ancora arrivando ad assorbire il 30% del valore del nostro prodotto fresco e circa il 20% di quello trasformato.

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Ucraina, Confagricoltura chiede un piano di emergenza per l’agroalimentare. Giansanti: gestire le conseguenze economiche delle sanzioni

“Un piano di emergenza per il settore agroalimentare, coordinato dalla Commissione europea, per assicurare la continuità dei cicli produttivi e garantire i rifornimenti”: è la richiesta lanciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per far fronte alle conseguenze della crisi in Ucraina.

“Lo squilibrio dei mercati agroalimentari, innescato nel 2014 dall’annessione della Crimea da parte della Federazione Russa, rese necessario un intervento di sostegno del bilancio europeo di un miliardo di euro – ricorda Giansanti – La situazione e le prospettive attuali sono ben più gravi, tra aumento dei prezzi e vere e proprie carenze di produzione”.

“Vedremo in dettaglio l’elenco delle sanzioni in ambito commerciale decise ieri sera dal Consiglio Europeo – prosegue il presidente di Confagricoltura – a cui seguiranno le scontate reazioni di Mosca. Ma i segnali che arrivano dai mercati già destano profonda preoccupazione”.

I prezzi del gas e del petrolio continuano a salire e sono praticamente ferme le partenze di cereali dai porti dell’Ucraina. Sono quindi a rischio le esportazioni verso i principali mercati di sbocco costituiti da Egitto, Turchia, Indonesia e Marocco.

Il mercato internazionale dei cereali è sotto pressione, anche a causa delle stime relative alla contrazione dei raccolti in Argentina e Brasile per la carenza di piogge – segnala Confagricoltura – E’ destinato quindi a salire il costo per l’alimentazione del bestiame che già alla fine dello scorso anno ha fatto registrare un rialzo del 30%”.

I future relativi al grano sono saliti in un giorno del 6%, mentre sono in calo del 2% quelli del bestiame.

Confagricoltura ricorda, inoltre, che dall’inizio di febbraio le autorità di Mosca hanno bloccato le esportazioni di nitrato di ammonio, che è utilizzato per la produzione di fertilizzanti. Al momento, il blocco proseguirà fino ad aprile.

“Le sanzioni varate dalla UE riguardano anche la Bielorussia” – segnala Giansanti – che ha deciso il blocco delle importazioni di prodotti agroalimentari dagli Stati membri. Sono già crollate le esportazioni di mele e pere dall’Unione”.

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Il modello HubFarm a Expo Dubai. Giansanti: “Così innovazione e sostenibilità vanno di pari passo”

Il settore primario non dovrà essere capace soltanto di rispondere alla crescente domanda globale di cibo e di materie prime per industria e costruzioni: agricoltura e silvicoltura sono chiamate anche a svolgere un ruolo importante nel settore energetico. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha dedicato a questa sfida il suo intervento al seminario “Italian technologies for sustainable agriculture an circular economy”, organizzato all’Esposizione universale di Dubai dall’agenzia ICE, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e con il commissariato generale dell’Italia per Expo Dubai.

“Si deve innovare e competere sui mercati internazionali con produzioni di alta qualità, attente al loro impatto sull’ambiente. Oggi la tecnologia – ha commentato Giansanti – ci permette di preservare la fertilità dei terreni e di intervenire sulla quantità di carbonio immesso in atmosfera. Un’economia circolare è possibile e i nuovi strumenti dell’agricoltura di precisione lo dimostrano”.

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Il seminario dell’Ice è stato anche l’occasione per illustrare il progetto di Confagricoltura “HubFarm” quale esempio di applicazione concreta dei Big Data. Forte del know-how di Microsoft, la piattaforma in costruzione consentirà di semplificare i processi burocratici e di espandere l’analisi dei dati relativi alle produzioni agricole. Ne deriveranno servizi fatti su misura delle necessità della singola azienda per intervenire in modo puntuale sulle fasi dei processi produttivi, di cui si potrà certificare la tracciabilità attraverso la tecnologia della blockchain.

“L’agricoltura italiana si muove nel contesto economico nazionale ed europeo con lo sguardo rivolto alle opportunità offerte dai mercati asiatici – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura –. HubFarm sarà l’ecosistema digitale di una filiera che coinvolge operatori agricoli, incubatori tecnologici e i settori della ricerca e della logistica”.

 

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Confagricoltura presenta HubFarm, piattaforma tecnologica e digitale per l’agricoltura

Confagricoltura, in occasione della sua assemblea generale ha presentato “HubFarm” l’importante e ambizioso progetto che avrà l’obiettivo di accompagnare le imprese agricole nella transizione tecnologica, digitale ed ecologica.

“L’agricoltura deve superare i gap che ancora fermano la crescita e la competitività – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Il nostro obiettivo è riposizionare le imprese agricole al centro del contesto economico nazionale, aggregandole in un’unica piattaforma con gli sviluppatori e con gli incubatori tecnologici, oltre che con il mondo della ricerca, con l’agroindustria più avanzata, con partner tecnologici, con player di altissimo livello”.

Si pensa a Internet of Things (IoT), big data, innovazioni con una serie di elaborazioni e con servizi digitali ad alto valore aggiunto per le imprese agricole che ne usufruiranno ma, allo stesso tempo, che l’alimenteranno con i propri dati aziendali e territoriali. Ruolo fondamentale svolgeranno le strutture territoriali di Confagricoltura, garantendo il contatto diretto con le imprese agricole e fornendo il supporto necessario per l’accompagnamento e il trasferimento tecnologico e digitale. Il progetto sarà utile per semplificare i processi amministrativi, burocratici e di certificazione.

Naturalmente ci si sta preparando anche ad assistere le aziende che saranno alle prese con la transizione ecologica prevista dalla nuova Pac e dal New Green Deal. Le innovazioni ed i dati informativi non saranno legati solamente alla produzione di beni alimentari, ma concorreranno ad innalzare il valore aggiunto, ad incentivare le filiere no-food ed in particolar modo quelle energetiche. Ciò permetterà, insieme alla transizione tecnologica e digitale, di avere anche una transizione ecologica reale. L’agricoltura dovrà fornire un supporto concreto nella produzione di energie sostenibili.

“Finora abbiamo parlato di ‘agricoltura 4.0’. Con orgoglio posso dire – ha osservato Giansanti – che stiamo lavorando per l’agricoltura 5.0, che supera i gap, che si proietta con determinazione nel futuro che va delineando la Commissione europea di una sostenibilità economica che dovrà coniugarsi a quella ambientale, per vincere la sfida di produrre di più a minor impatto ambientale”.

“Il progetto – ha concluso il presidente di Confagricoltura – rappresenta una grande opportunità per il settore agricolo, una nuova alba che permetterà all’agricoltura italiana di collocarsi su livelli produttivi e tecnologici, ma anche ecologici, concorrenziali rispetto agli altri Paesi europei e non, rispondenti alle esigenze dell’Europa e dei cittadini”.

“È il momento di accelerare sulla ripresa del Paese, partendo dai settori chiave come quello dell’agricoltura che sostiene un mercato strategico come quello dell’agrifood italiano. Il digitale consente, partendo dai dati, di aiutare ogni organizzazione, anche quelle del settore agricolo, a definire le aree di efficientamento e quelle di innovazione: dal precision farming fino al tracciamento della filiera agroalimentare” ha dichiarato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia – “Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione del progetto HubFarm la nostra piattaforma cloud e le nostre competenze, facendo ecosistema con Confagricoltura e Reale Mutua, con l’obiettivo di innovare il settore agricolo italiano, renderlo competitivo sugli scenari globali e continuare sulla strada dell’eccellenza del nostro Made in Italy, in vista dei progetti di ammodernamento del settore previsti dal PNRR”.

“L’innovazione e la digitalizzazione sono elementi fondamentali per Reale Mutua, – ha detto Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua – che da 194 anni affonda profondamente le sue radici nel mondo agricolo. Abbiamo recentemente scelto di essere una società benefit con un forte modello di sostenibilità che ci guida, e per questo motivo, insieme a Confagricoltura e Microsoft, vogliamo comprendere ancora meglio l’ambito dei bisogni delle imprese agricole, motore dello sviluppo del nostro Paese, per accompagnarle nella transizione digitale e sostenibile, attraverso una piattaforma innovativa in grado di contribuire a migliorare la loro efficienza e garantire il rispetto per l’ambiente che coltiviamo”.

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