Roberto Giadone nominato Ufficiale al Merito della Repubblica dal Presidente Mattarella

Stamane a Ragusa, in occasione dei festeggiamenti ufficiali del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, il dott. Roberto Giadone, titolare di Natura Iblea (azienda agricola di Ispica leader nel settore bio), imprenditore associato a Confagricoltura Ragusa e vincitore del premio Welfare Index Pmi nel 2017, ha ricevuto dalle mani del Prefetto di Ragusa, dott.ssa Giuseppina Cocuzza, l’onorificenza di Ufficiale al Merito della Repubblica firmata dal presidente Sergio Mattarella.

onorificenza Giadone2

Confagricoltura non ha fatto mancare il suo convinto supporto a sostegno di questo importante riconoscimento a Roberto Giadone, imprenditore brillante ed esemplare operante nel mercato europeo, sensibile e attento al benessere dei propri dipendenti. Il suo modo di fare impresa dimostra che dietro una grande azienda c’è una grande famiglia, affiatata e unita, nello sforzo di produrre benessere per tutti.

Complimenti e felicitazioni da parte di tutta Confagricoltura Ragusa – dichiara il presidente Antonino Pirrèa un socio speciale, punto di riferimento per tutta la nostra organizzazione di categoria. Un onore avere Roberto convintamente tra di noi, imprenditore illuminato che incarna la visione sana, innovativa e virtuosa di azienda agricola che caratterizza Confagricoltura”.

Leggi

Sosteniamo il progetto “Semi” di Mangrovia e MH – Casa delle Culture: ecco come votare!

Si è aperta la votazione online che deciderà quali saranno i progetti vincitori della IV edizione del premio nazionale “Coltiviamo Agricoltura Sociale, c’è tempo per votare fino al 23 novembre 2019.

“Coltiviamo agricoltura sociale” è indetto da Confagricoltura con la Onlus Senior L’Età della Saggezza, insieme a Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

Il bando mette in palio tre premi da 40.000 Euro ciascuno, a copertura totale dei costi, per altrettanti progetti innovativi di agricoltura sociale: due premi sono erogati dalla ONLUS Senior – L’Età della Saggezza e uno, da quest’anno, da Reale Foundation.

Per la selezione dei vincitori, in considerazione del valore sociale dell’iniziativa e con l’obiettivo di dare alle diverse proposte il massimo della diffusione, la procedura prevede due fasi distinte: una votazione online e una valutazione di merito.

Dopo la votazione online sul sito (che si conclude il 23 novembre), i 30 progetti che avranno ottenuto il maggior numero di preferenze accederanno alla fase di valutazione da parte della Commissione di Esperti nominata da Confagricoltura, Onlus Senior, Reale Foundation e Rete Fattorie Sociali. I vincitori saranno decretati dalla giuria entro la fine di dicembre 2019. I tre progetti dovranno essere realizzati entro fine 2020.

Tra le imprese candidate c’è Mangrovia, la start up ragusana (di Scicli, per l’esattezza) guidata da Lorenzo Cannella e attiva nel settore dell’acquacoltura, già vincitrice del Premio Innovazione per l’Agricoltura 2019.

Mangrovia è candidata con “Semi – Coltiviamo il futuro”, in collaborazione con MH – Casa delle Culture, struttura attiva nel settore dell’accoglienza a Scicli, e numerose realtà del territorio che lavorano con il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.

Un progetto che vuole dar vita ad un luogo dedicato alla didattica e formazione con la finalità dell’inclusione sociale e lavorativa.

L’obiettivo è quello di creare un gruppo di persone diverse per tanti aspetti e che, grazie all’interazione e all’inclusione, possa essere esempio di come handicap momentanei o permanenti possano essere superati. Un luogo per tutti dove si possa condividere, crescere e arricchirsi di esperienze umane e sociali.

Come votare il progetto “Semi, coltiviamo il futuro” di Mangrovia

1) vai sul sito del bando a questo link https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/iscriviti/ e compila l’iscrizione. L’iscrizione sarà completa solo dopo aver ricevuto la mail di conferma (potrebbe arrivare nella posta indesiderata);

2) vai a questo link  https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/…/semi-coltivi…/ e per votare clicca sul tasto ;

3) condividi questo articolo per invitare i tuoi amici a votare.

Leggi

A rischio 400 milioni di risorse Ue per lo sviluppo rurale: subito un tavolo ministeriale con organizzazioni e Regioni

La Giunta di Confagricoltura, riunita ieri ad Alessandria per celebrare i 100 anni della Confederazione, ha affrontato in particolare la difficile situazione della applicazione dei Piani di sviluppo rurale che rischia di determinare la perdita di ingenti risorse comunitarie specie in alcune Regioni.

L’analisi è impietosa e non lascia spazio a dubbi: “Sono a rischio disimpegno poco più di 444 milioni di euro di risorse comunitarie a valere dei piani di Sviluppo rurale regionali e nazionali; per una spesa pubblica complessiva di quasi 800 milioni di euro che verrebbe meno per il sistema agricolo nazionale”.

“E’ particolarmente grave poi – evidenzia la Giunta – che oltre i tre quarti delle somme comunitarie a rischio siano concentrate in quattro delle cinque regioni meno sviluppate e cioè Puglia, Sicilia, Campania e Basilicata; sommando anche il possibile disimpegno del Psr della Regione Sardegna si arriva ad oltre l’80 delle somme a rischio che si concentrano in sole cinque regioni meno sviluppate ed in transizione”.

La Giunta di Confagricoltura si è quindi soffermata sulle cause che hanno determinato questa situazione e che vanno quanto prima rimosse: “Lentezze amministrative inaccettabili, in primo luogo, che hanno interessato l’emanazione dei bandi e le istruttorie delle domande; ma anche una programmazione che non ha tenuto conto dei reali fabbisogni delle imprese.”

“Dobbiamo ora intervenire con urgenza sulle amministrazioni meno performanti per evitare di perdere risorse – ha ribadito il presidente Giansanti – ma in prospettiva va promossa una visione più strategica e coordinata dei piani con una particolare attenzione alle misure di più diretto interesse delle imprese e con una ricaduta effettiva in termini di crescita e di occupazione. Sono questi gli interventi sui quali vanno concentrate le risorse, evitando una dispersione che certo non giova in termini di efficacia e di efficienza della spesa. A tale scopo potrà sicuramente risultare utile la riforma della PAC per il ‘post 2020’ e la predisposizione del Piano Strategico Nazionale proposto dalla Commissione europea”.

“Ho scritto nei giorni scorsi al ministro Bellanova per sollecitare tutta l’urgenza e la rilevanza che richiede questa situazione – ha concluso il presidente Giansanti – proponendo anche l’istituzione di un tavolo specifico partecipato da organizzazioni agricole e regioni per indirizzare al meglio l’attività nelle prossime settimane, evitando per quanto possibile il disimpegno ma anche per programmare azioni efficaci per l’immediato futuro”.

 

Leggi

Maltempo, danni pesanti alle aziende agricole iblee. Pirrè (Confagricoltura): “Gravi inadempienze del Consorzio di Bonifica”

È in corso la conta dei danni nelle aziende agricole di Ispica, Pachino e Rosolini colpite dall’ondata di maltempo che ha flagellato la Sicilia sudorientale nelle ultime ore.

Danni notevoli a impianti serricoli, vigneti, agrumeti, colture orticole. Sono stati distrutti, in particolare, raccolti di carote, zucchine, patate e carciofi. “Ci arrivano precise segnalazioni da parte imprenditori associati alla nostra organizzazione di categoria – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – sulla pessima manutenzione (in alcuni casi totalmente assente) dei canali da parte dei Consorzi di Bonifica di Ragusa e di Siracusa”.

“Prevenire il rischio idrogeologico – aggiunge Pirrè – è un dovere da parte degli enti proposti, Consorzio di Bonifica in primis, dal quale, proprio in queste settimane, stanno arrivando cartelle salatissime agli imprenditori agricoli, anche a quelli colpiti dal maltempo. Per la serie: oltre il danno la beffa”.

“Come Confagricoltura Ragusa – conclude il presidente dell’organizzazione degli imprenditori agricoli – stiamo sostenendo e agevolando gli imprenditori nel presentare ricorsi contro gli inaccettabili salassi del Consorzio di Bonifica, i cui limiti sono fin troppo evidenti in queste ore drammatiche per l’agricoltura del Sud-Est della Sicilia”.

 

Ragusa, 28 ottobre 2019

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Produzione europea olio d’oliva: frena la Spagna, in parziale recupero l’Italia

Per Confagricoltura è ora di rilanciare la produzione nazionale ed i consumi mondiali di olio di oliva

Mentre si prevede un calo mediamente del 9% della produzione di olio d’oliva in Europa e del 30% in Spagna, nel 2019 rispetto al 2018, in Italia si stima un raddoppio della produzione (da 175 mila tonn a 350 mila). Incrementi produttivi anche in Portogallo (+39%) e Grecia (+62%). I livelli altissimi delle scorte europee, con 850 mila tonnellate, hanno un impatto sui prezzi al ribasso che preoccupa gli operatori.

Lo pone in evidenza il report sul comparto olivicolo del Centro Studi di Confagricoltura, sulla base delle previsioni dell’Unione europea, presentate a Bruxelles.

Per l’Italia però è un risultato solo parzialmente soddisfacente – osserva Confagricoltura – dal momento che l’anno scorso la produzione era arrivata ai minimi storici del decennio ed anche ora è lontana dalle 540 mila tonn del 2008. La media produttiva degli ultimi quattro anni, confrontata con il quadriennio 2008-2011, mostra un calo di oltre il 37% e, in relazione al quadriennio 2012-2015, del 28%.

Il Centro Studi di Confagricoltura ha evidenziato come, nel 2018, l’Italia sia stata nel mondo il secondo Paese esportatore di olio d’oliva, dopo Spagna e davanti a Portogallo e Grecia. Principali mercati di sbocco dell’olio confezionato made in Italy sono Stati Uniti (che hanno un valore di 436 milioni di euro e rappresentano il 31,4% del totale dell’export italiano) e Germania (168 milioni di euro, pari al 12,1% del totale dell’export).

Il settore olivicolo – sottolinea Confagricoltura – sta affrontando una fase di significativi cambiamenti strutturali a livello mondiale e l’Italia, che ha una forte vocazione produttiva, non può restare arretrata.

“In questo quadro – commenta il presidente della Federazione olivicola nazionale di Confagricoltura, Pantaleo Greco – va evidenziata la situazione drammatica del Salento a causa della Xylella Fastidiosa. Per il 2019 il crollo della produzione di olio in provincia di Lecce si aggirerà attorno all’85%, rispetto agli anni precedenti. Le zone olivetate sono sempre più ridimensionate e solo le varietà, come il leccino che sembrerebbe tollerante, fanno sì che la produzione non sia azzerata del tutto. La sfida è proprio quella di frenare il crollo produttivo con nuovi impianti e con aiuti al reddito per tutta la filiera ormai allo stremo. Sollecitiamo l’emanazione dei decreti attuativi del decreto legge Emergenze ed in particolare i provvedimenti per l’utilizzo delle risorse previste dal Piano di rigenerazione dell’olivicoltura”.

“Per tutti gli operatori europei – prosegue il rappresentante di Confagricoltura – sarà importante favorire l’aumento del consumo globale di olio di oliva e sviluppare nuovi mercati, con l’aiuto di azioni promozionali per le quali si chiede alla Commissione UE un sostegno economico, anche alla luce delle questioni di politica internazionale in atto e dei dazi imposti dagli Stati Uniti.”.

“In generale per l’olivicoltura italiana ci sono nuove convenienze da cogliere sotto il profilo quantitativo e qualitativo – conclude Pantaleo Greco -. Vanno rinnovati gli impianti colturali con altri più produttivi e che si prestano alla meccanizzazione. E’ giunto il momento di trasformare le difficoltà in opportunità”.

 

 

TABELLE

 

Tabella 1 – Produzione di olio d’oliva nei Paesi Europei (x000 tonnellate)tabella 1

*Stima Commissione Europea

Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Commissione Europea

 

Tabella 2 – Evoluzione della produzione di olio di oliva in Italia (x000 tonnellate)

tabella 2

*Stima Commissione Europea

Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat e ISMEA

 

Tabella 3 – Principali Paesi del Mondo importatori di olio di oliva dall’Italia nel 2018 (valore in milioni di euro – % su totale importazioni di olio d’oliva)

tabella 3

Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leggi

Confagricoltura aderisce al Patto per la Ricerca presentato dal ministro Fioramonti

Confagricoltura ha aderito al Patto per la Ricerca presentato ieri alla Camera dei Deputati dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, un impegno per un grande progetto pubblico e privato per permettere all’Italia di recuperare competitività e sostenibilità.

Confagricoltura è da sempre impegnata nel promuovere la competitività delle aziende agricole associate attraverso lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione, del trasferimento della conoscenza, della formazione. Una competitività orientata alla sostenibilità ambientale, etica ed economica.

“L’innovazione – ha detto Luca Brondelli di Brondello, componente della Giunta esecutiva e presidente di Enapra, l’Ente di formazione di Confagricoltura – è lo strumento indispensabile per accompagnare l’agricoltura, la zootecnia e la silvicoltura verso le nuove sfide legate ai cambiamenti climatici, alle strategie europee e nazionali su Clima-Energia, alla Bioeconomia, all’Economia circolare ed allo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite recepita dall’Italia.”

“I 10 punti del Patto della Ricerca – ha proseguito Luca Brondelli – sono assolutamente condivisibili. Le specificità strutturali del settore primario impongono tuttavia alcune riflessioni e azioni di adeguamento. La frammentazione delle dimensioni delle aziende e la collaborazione tra le stesse aziende all’interno delle aggregazioni dal lato dell’offerta determinano la necessità di una integrazione ancora più forte tra il pubblico e il privato. E’ evidente che in questo contesto va rivisitato e potenziato il sistema della Ricerca e del trasferimento dei risultati svolto dagli enti pubblici e dalle Università, costruendo le giuste sinergie tra i ministeri competenti: dell’Istruzione e delle Politiche agricole.”

Confagricoltura evidenzia come in questi anni di scarsa propensione allo sviluppo di politiche pubbliche coordinate, coerenti e costanti, nonché di occasioni mancate all’interno delle politiche comunitarie, le aziende abbiano, invece, fatto progredire le loro conoscenze quasi autonomamente nell’ottica del concetto di “open innovation”, attingendo cioè in modo trasversale e originale a tutte le opportunità di ricerca, trasferimento e formazione interne e esterne alle aziende.

“Non è quindi solo un problema di risorse – ha sottolineato Brondelli – ma anche di organizzazione e condivisione delle esperienze. Confagricoltura e le sue imprese associate possono e vogliono dire la loro nella gestione delle direttrici di sviluppo e della gestione delle risorse, nel contesto pubblico nazionale e comunitario, attraverso dei propri rappresentanti nei centri di ricerca e nelle Università”.

Confagricoltura ha accolto favorevolmente l’annuncio del ministro Fioramonti sulla costituzione di tavoli specifici di lavoro, per ripartire dalla valorizzazione della formazione, dalla centralità del capitale umano e dalla economia delle conoscenze.

“Questi tavoli – ha concluso Luca Brondelli – non possono prescindere dalla costruzione di un programma strategico per lo sviluppo del comparto primario e del sistema agroalimentare, che necessitano di nuove soluzioni frutto della ricerca, per la produzione sostenibile, ma anche per le infrastrutture, i trasporti, l’alleggerimento della burocrazia.”

 

Leggi

Manovra, Confagricoltura: importante dare continuità al bonus verde

“E’ importante che il bonus verde venga confermato anche per gli anni 2020-2021 nell’ambito dei provvedimenti connessi alla manovra economica. Si deve dare continuità a uno strumento – già operativo nel 2018 e nel 2019 – che ha permesso di far crescere il verde privato, in giardini, terrazzi e balconi, con un positivo effetto a favore delle imprese vivaistiche e della manutenzione del verde, ma anche dell’ecosistema e del contrasto dei cambiamenti climatici”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in relazione al decreto fiscale che, nell’ultima versione, sembra aver escluso la misura.

“Al contrario, più che eliminare il bonus verde, andrebbe rafforzato – ha proseguito Giansanti – aumentando il massimale di spesa ammissibile e la percentuale di detrazione, come già richiesto dalla mia Organizzazione. Il verde privato è fondamentale anche nell’ottica della mitigazione del clima e del miglioramento della qualità dell’aria”.

“Il ministro Bellanova, solo pochi giorni fa – ha osservato il presidente di Confagricoltura – ha promesso il mantenimento di questa misura fiscale che fa bene ad un settore, come quello florovivaistico, che produce 2,7 miliardi di fatturato e dà occupazione a 180 mila persone. Un settore moderno, innovativo, che punta alla sostenibilità ed alla qualità della vita, che fa bene all’ambiente. Ci auguriamo che quella promessa venga mantenuta”.

“Si parla tanto – ha proseguito il presidente della Federazione nazionale del Florovivaismo di Confagricoltura Francesco Mati – di ambiente, della necessità di impiantare 60 milioni di alberi, di aumentare il verde per mitigare i cambiamenti climatici, per diminuire la CO2 e poi, alla prova dei fatti, un provvedimento fiscale che va in questa direzione, che sta portando risultati importanti, rischia di essere dismesso. Sarebbe contraddittorio e lesivo degli stessi interessi della collettività. Siamo fiduciosi che in Parlamento si riesca a trovare una soluzione positiva”.

Leggi

Confagricoltura al tavolo interistituzionale sul caporalato, Gambuzza: “La legge persegue un fine nobile, ma necessita di interventi correttivi”

“Confagricoltura non si è mai sottratta al confronto con le istituzioni nazionali e territoriali sulle azioni di contrasto al caporalato, a tutela delle tante imprese che operano nel rispetto della legalità e che subiscono la concorrenza sleale di coloro che operano al di fuori delle regole. Lo dimostrano, tra le altre cose, i quattro avvisi comuni sottoscritti con i sindacati dei lavoratori negli ultimi anni, il protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo del 2016 (cui sono seguiti diversi accordi attuativi sottoscritti a livello territoriale), l’adozione di apposite norme nel codice etico dell’associazione”.

Ha esordito così il rappresentante della giunta di Confagricoltura con delega per le questioni del lavoro, Sandro Gambuzza, all’incontro di insediamento, tenutosi mercoledì presso il ministero del Lavoro, del tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Come denunciato da Confagricoltura, le cause del fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e delle condizioni di sfruttamento connesse sono composite e molteplici. Alcune hanno connotazioni economiche ed organizzative: la difficoltà crescente di reperimento della manodopera soprattutto per periodi di lavoro brevi ed intensi, l’assenza di adeguati servizi per l’impiego, la carenza di sistemi di trasporto nelle zone rurali; altre cause possono essere, invece, rinvenute al di fuori della sfera organizzativa dell’impresa, in fenomeni di contesto che favoriscono il ricorso al caporalato: la presenza sul territorio della criminalità organizzata o di fasce di lavoratori deboli o disagiate (in primis lavoratori immigrati, soprattutto irregolari).

“Occorre dunque intervenire efficacemente per prevenire il fenomeno, affrontando queste complesse questioni – ha detto Gambuzza -. Perciò Confagricoltura esaminerà con grande attenzione nei prossimi giorni il piano di interventi previsto dalla legge n.199/2016, la cui bozza è stata finalmente presentata dai ministri Catalfo e Bellanova, a quasi tre anni dalla sua emanazione”.

Legge che, fino ad ora, è stata applicata solo nella sua parte repressiva e che necessita, come sempre indicato da Confagricoltura, anche di interventi correttivi di alcune disposizioni di carattere penale, a partire da quelle che estendono la punibilità al datore di lavoro, a prescindere dall’intervento del caporale, a fronte anche di violazioni lievi e occasionali.

“E’ necessario altresì migliorare – ha concluso il rappresentante di Confagricoltura – l’attività di intelligence da parte degli organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare, cercando di concentrare l’attenzione sulle violazioni più gravi ad opera di imprese agricole completamente o parzialmente sommerse, a volte contigue alla criminalità organizzata”.

Leggi

Consorzio di Bonifica Ragusa, cartelle salate. Confagricoltura a sostegno degli imprenditori: ricorsi e vertice sul tema

Sono state recapitate in questi giorni cartelle salatissime da parte del Consorzio di Bonifica di Ragusa ai titolari di aziende agricole. “Bollette esose e ingiustificate – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – a fronte di un servizio assai deficitario erogato da un ente elefantiaco e costoso. Il peso del graduale ritiro della Regione dalla compartecipazione alle spese necessarie per la sopravvivenza del Consorzio non può gravare tutto sulle spalle degli imprenditori”.

“Occorre fare ricorso – spiega il direttore, dott. Giovanni Scucces – entro 30 giorni dalla consegna della cartella. Consigliamo di controllare la Pec, ampiamente utilizzata per la notifica della stessa. I nostri uffici sono a disposizione dei soci per poter avviare la pratica in tempi celeri attraverso uno studio legale convenzionato”.

Proprio per fare il punto sul tema è stata convocata una riunione presso la sede di Confagricoltura a Ragusa (via Spampinato, 4) per mercoledì 23 ottobre alle ore 17.00. L’incontro è aperto a tutti.

Confagricoltura Ragusa conferma di essere l’organizzazione degli imprenditori agricoli, sempre in campo per agevolare il lavoro di chi investe in agricoltura in un territorio ricco e dalle enormi potenzialità come l’area iblea.

 

Ragusa, 18 ottobre 2019

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi

Modelli di management per le imprese agricole: corso di formazione da Confagricoltura a Ragusa

Un modello di management per la crescita delle PMI agricole e per le attività di controllo di gestione ai sensi del Decreto Legislativo 14/2019”: questo il titolo del corso di formazione (riservato ai soci) che si terrà lunedì 28 ottobre nella sala conferenze di Confagricoltura a Ragusa, in via G. Spampinato 4. I lavori si svolgeranno dalle 16:00 alle 19:00.  Il corso è organizzato da Confagricoltura Ragusa in collaborazione con MPHIM+ Academy.

Dopo i saluti e la presentazione del corso da parte del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, il dott. Nicolò Castello, autore di MPHIM+, discuterà di modelli di management per la crescita delle PMI agricole sui mercati nazionali ed internazionali (come ingegnerizzare il prodotto ai fini commerciali, come stabilire i prezzi e le strategie commerciali, come individuare nuovi clienti, come acquisire nuovi clienti).

A seguire, la dott.sa Giuseppina Spanò, componente del comitato scientifico MPHIM+, discuterà del controllo di gestione nelle imprese agricole, obbligatorio ai sensi del D. Lgs 14/2019 (Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).

Un ulteriore momento di formazione di Confagricoltura Ragusa per i soci, al fine di fornire strumenti e know-how utili e necessari a gestire al meglio la sfida quotidiana del fare impresa in agricoltura.

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Leggi