Solidarietà ai lavoratori del Consorzio di Bonifica di Ragusa. Subito incontro con l’assessore Bandiera

La solidarietà ai lavoratori del direttore e del presidente di Confagricoltura Ragusa

Non è tollerabile che i lavoratori del Consorzio di Bonifica di Ragusa non ricevano lo stipendio, nei casi più gravi, da 20 mesi. Esprimiamo solidarietà e vicinanza“, così il direttore Giovanni Scucces e il presidente Antonino Pirrè.

Non ci spieghiamo – aggiungono il direttore e il presidente di Confagricoltura Ragusa – come sia possibile che, mentre i lavoratori degli altri Consorzi siciliani ricevono gli stipendi, a Ragusa si continua a pretendere lavoro senza pagare gli stipendi arretrati“.

Tuttavia – precisano – riteniamo impensabile e deprecabile il paventato blocco di tutte le attività di competenza dell’ente, il problema è politico e va risolto dalla politica, non possono di certo farne le spese le imprese agricole“.

Non intendiamo stare con le mani in mano – concludono Pirrè e Scucces – e, oltre a manifestare la nostra solidarietà ai dipendenti del Consorzio di Bonifica, chiediamo un incontro formale e in tempi celeri con l’assessore Bandiera, per discutere e porre in campo soluzioni immediate“.

 

Ragusa, 14 maggio 2019

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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In arrivo la Fanta prodotta con Arancia Rossa di Sicilia Igp

Arriva una nuova variante di Fanta: è Fanta Aranciata Rossa Zero Zuccheri Aggiunti con “Succo di Arancia Rossa di Sicilia IGP”, un’aranciata con succo di arance rosse 100%, controllate dal Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.

La bevanda della famiglia Fanta è stata presentata ieri in occasione di Tuttofood, la fiera internazionale dedicata al food & beverage in corso a Milano.

Coca-Cola, che produce in Italia dal 1927, con Fanta Aranciata Rossa riconferma lo speciale legame che la unisce al nostro Paese, celebrando una delle eccellenze italiane: l’arancia rossa di Sicilia IGP.

“Dedichiamo grande attenzione al territorio italiano, dove produciamo da oltre 90 anni, e proprio per questo vogliamo il più possibile valorizzare le materie prime del nostro Paese” ha dichiarato Cristina Broch, Direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Coca-Cola Italia.

“Fanta Aranciata Rossa è il nostro omaggio alle origini italiane di Fanta, una delle nostre bevande iconiche a livello globale, nata a Napoli nel 1955 e che, ancora oggi, è preparata con il succo di arance 100% italiane.
“Siamo molto orgogliosi che le Arance Rosse del nostro splendido territorio siano protagoniste di questo lancio”, ha aggiunto Giovanni Selvaggi, Presidente Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP.

“È la prima volta che il prodotto di una grande multinazionale riporta in etichetta il marchio di origine IGP (Indicazione Geografica Protetta) che la nostra Arancia Rossa di Sicilia merita davvero. Si tratta di un’opportunità importante di cui ringraziamo Coca Cola Italia. La commercializzazione di Fanta Arancia Rossa IGP aiuterà sicuramente i nostri produttori ad aumentare la quota di arance destinate alla trasformazione e premetterà di far conoscere ancor di più le nostre arance anche nei periodi in cui non è possibile consumarle fresche o spremute. Una bevanda, senza zucchero e con il 20% di prodotto fresco è un ottimo modo di avvicinare ancor di più consumatori ad un frutto dalle riconosciute qualità organolettiche e salutistiche. Compito del consorzio sarà vigilare a che tutte le percentuali di prodotto presenti nella Fanta Aranciata Rossa Zero siano rispettato e che le arance utilizzate per produrla siano solo ed esclusivamente arance rosse di Sicilia”.

“La realizzazione di una bibita con il succo delle arance IGP siciliane – ha detto Federica Argentati, Presidente del Distretto Agrumi di Sicilia intervenendo alla presentazione di Fanta Arancia Rossa di Sicilia Igp – è un traguardo raggiunto partendo da lontano, da quando nel 2014 abbiamo avviato una intensa collaborazione con Coca-Cola su diversi progetti per la crescita della filiera agrumicola siciliana. Già all’inizio di questo rapporto il Distretto propose l’idea di valorizzare i marchi di qualità degli agrumi siciliani (Igp e Dop). In questi anni di collaborazione abbiamo fatto conoscere a Coca-Cola più da vicino la realtà della nostra filiera, le realtà dei consorzi di tutela e oggi con orgoglio possiamo dire di essere stati parte del processo che ha reso possibile l’arrivo di questa Fanta che rende omaggio a un’eccellenza siciliana. Ci auguriamo che questa scelta possa servire da esempio e dare ulteriore visibilità alla qualità delle nostre produzioni che, oltre alle Igp annoverano anche una Dop”.

L’Arancia Rossa di Sicilia IGP è coltivata nella parte orientale dell’Isola, tra le province di Catania, Enna e Siracusa, nei territori intorno al vulcano Etna. La natura dei terreni, il clima, le forti escursioni termiche ed il sole fanno di questo prodotto un esempio unico di elevata qualità e tipicità.

L’attenzione particolare che Coca-Cola riserva agli agrumi nazionali si riflette nella scelta del succo di arance 100% italiane, con l’acquisto annuale di oltre un terzo della produzione di arance siciliane destinate alla trasformazione. Il concentrato di succo di arancia è acquistato esclusivamente da cinque fornitori siciliani che collaborano con Coca-Cola da decenni.

DIANA (CONFAGRICOLTURA) “BENE COLLABORAZIONE TRA COCA COLA ITALIA E CONSORZIO ARANCIA ROSSA DI SICILIA PER LANCIO FANTA ZERO ARANCIA ROSSA IGP

“La collaborazione tra il Consorzio di tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP e Coca Cola Italia che ha portato al lancio sul mercato italiano della nuova bibita Fanta Zero Arancia Rossa IGP, è un’ottima notizia per il comparto agrumicolo nazionale e siciliano in particolare”. Lo afferma il presidente della federazione nazionale di Prodotto agrumicola di Confagricoltura Gerardo Diana, commentando l’arrivo sugli scaffali dei supermercati della nuova bevanda con succo d’arancia rossa di Sicilia 100%.

“Si tratta di un grande risultato ottenuto grazie all’impegno del Consorzio presieduto dal nostro Giovanni Selvaggi, presidente di Confagricoltura Catania, che potrà aiutare i produttori siciliani ricadenti nell’areale dell’IGP ad avere i riconoscimenti che meritano, sia a livello economico sia a livello di notorietà del marchio, che rappresenta una delle eccellenze agroalimentari del nostro Paese” – aggiunge Diana.

“La strada aperta con caparbietà e spirito imprenditoriale innovativo dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP e dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, presieduto da Federica Argentati, che collabora già da tempo con Coca Cola Italia, non potrà che giovare a nuove iniziative di questo genere che possono rappresentare una vera svolta per l’impiego nel settore della trasformazione in succhi e bevande di agrumi italiani di qualità controllati, certificati e di indubbie qualità salutistiche ed organolettiche”, conclude il presidente nazionale della sezione agrumicola di Confagricoltura.

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Lavori in corso per la creazione di un unico Distretto del Cibo Siciliano

Investire sul brand Made in Sicily costituendo un unico Distretto del Cibo siciliano che mira ad ottenere il riconoscimento da parte dell’Assessorato regionale all’agricoltura: la proposta arriva da un comitato che condivide la consapevolezza che i mercati vedono nella Sicilia una terra unica per valori, clima, prodotti e l’ospitalità. I consumatori, ad oggi, non riescono a riconoscere le differenze tra i prodotti dei vari territori. Pertanto il valore assoluto è costituito dal brand Made in Sicily che, nell’immaginario collettivo, è sinonimo di genuinità, qualità, bontà, salubrità.

Tra i promotori di questa iniziativa il Consorzio di ricerca Coreras, l’Esa, l’Agenzia di Sviluppo degli Iblei e l’Agenzia di sviluppo Sosvima. Ma anche alcuni comuni rurali e costieri, alcuni Flag e numerosi Gal: Madonie, Elimos, Golfo di Castellammare, MetropoliEst, Natiblei, Rocca di Cerere Geopark, Sicani, Sicilia centro-meridionale, Terre Normanne, Tirrenico Mari Monti e Borghi, Tirreno Eolie, Valle del Belice e Terre Barocche.

Per riflettere su questa opportunità sono stati programmati tre incontri. Il primo è in programma a Palermo il 10 maggio alle 10 presso la sede dell’Esa – Ente di Sviluppo Agricolo, il secondo a Catania il 14 maggio sempre alle 10 al Maas, e il terzo a Barcellona Pozzo di Gotto il 14 maggio alle 10 nell’Aula Consiliare.

Gli incontri si svolgeranno proprio a ridosso della pubblicazione del bando per il riconoscimento dei distretti del cibo che si aspetta sulla Gazzetta Ufficiale per il prossimo 10 maggio. Per questo è necessario procedere nei diversi territori ad una rapida consultazione di tutti i potenziali partecipanti del distretto unico del cibo. L’obiettivo è giungere a formulare un’unica proposta che valorizzi il “Made in Sicily”, salvaguardando l’autonomia, le peculiarità e le prerogative di tutte le filiere coinvolte.

Il Distretto unico del cibo siciliano si caratterizzerebbe come strumento di aggregazione di terzo livello. I singoli componenti, pur mantenendo il proprio ruolo autonomo di proposizione e coordinamento delle attività di competenza, parteciperebbero alle attività di promozione del comparto agroalimentare e turistico in ambito nazionale ed internazionale della  nascente aggregazione.

Ai distretti del cibo siciliano in molti, compreso l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, attribuiscono un ruolo strategico per promuovere lo sviluppo territoriale e salvaguardare il paesaggio rurale, favorire l’integrazione tra le diverse attività agricole, agroalimentari, di promozione e salvaguardia complessiva del territorio e valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità anche favorendo l’aggregazione delle filiere agroalimentari con imprese di altre filiere produttive.

Un altro motivo che spingerebbe nella direzione di un unico distretto del cibo è la modestia delle risorse che il Mipaaft mette a disposizione dei distretti del cibo: 15 milioni di euro per il primo bando e 10 milioni per i bandi successivi. Bisogna, pertanto, individuare una organizzazione che permetta di evitare gli sprechi e di capitalizzare al massimo le risorse disponibili.

Nella prossima programmazione, inoltre, i distretti del cibo avranno un ruolo fondamentale per l’individuazione di temi e filiere sulle quali investire i fondi strutturali comunitari – Feasr, Feamp, Fesr ed Fse – rappresentando gli Stati generali dell’economia regionale.

Le nuove forme di aggregazione già esistenti in Sicilia – organizzazioni di prodotto, consorzi di tutela, patti di distretto – rappresentano una buona base di partenza per costruire un’aggregazione di livello superiore che possa svolgere un ruolo di coordinamento e non di sostituzione, finalizzato a massimizzare i risultati.

Tuttavia, questo progetto ambizioso, potrebbe riscontrare delle difficoltà nel governare un unico distretto che coinvolgerebbe, al suo interno, componenti assai diverse tra di loro, che già operano in totale autonomia. Non esistono esempi di pari livello ai quali ispirarsi e pertanto la capacità di mantenere unito il distretto dipenderà dalla volontà e dalla capacità dei singoli costitutori. Una bella sfida che punta a una pratica poco diffusa in Sicilia: il lavoro sinergico e di squadra per l’ottenimento di un grande risultato utile all’intero tessuto economico dell’isola.

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Dalla Corte di Giustizia Ue più tutela per le indicazioni geografiche, patrimonio del nostro Paese

Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea secondo la quale i segni figurativi, anche paesaggistici, che fanno riferimento ad un’area geografica a cui è collegata una denominazione d’origine protetta (Dop), possono costituire un una illegale evocazione del marchio.

“Un ulteriore passo avanti nella tutela dei prodotti di qualità ad Indicazione geografica – commenta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – che, oltre che per le loro caratteristiche organolettiche e di qualità, sono riconosciute in tutto il mondo per il loro valore fatto di territori, storia, arte e tradizioni.  Un patrimonio culturale ed economico da valorizzare a livello europeo ed internazionale”.

Confagricoltura sottolinea positivamente l’obiettivo ribadito dalla sentenza della Corte di Giustizia, che è quello di garantire che il consumatore disponga di un’informazione chiara, succinta e credibile sull’origine del prodotto e al tempo stesso quello di dare il giusto riconoscimento all’impegno di chi produce eccellenze.

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“Nuovo presidente Sac equilibrato e saggio”: le congratulazioni di Confagricoltura Ragusa a Gambuzza

Il presidente di Confagricoltura Ragusa, il direttore e gli associati tutti salutano con gioia ed orgoglio l’elezione di Sandro Gambuzza a nuovo presidente della Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania e detiene il controllo dell’aeroporto di Comiso.

Sono sicuro che il nostro Sandro (componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura con delega al Lavoro, ndr) saprà portare avanti al meglio questo nuovo e prestigioso incarico – dichiara il presidente dell’Unione di Ragusa, dott. Antonino Pirrè -, assumendo decisioni strategiche e di vitale importanza per lo sviluppo dell’economia iblea e siciliana, con l’equilibrio e la saggezza che lo contraddistinguono.”.

La biografia di Sandro – conclude con un sorriso Pirrè – conferma che è proprio vero che noi di Confagricoltura coltiviamo capolavori“.

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Convenzione Ministero dell’Interno e Agea per la gestione delle certificazioni antimafia

Recepite le sollecitazioni delle imprese penalizzate dai ritardi

Il ministero dell’Interno ed Agea hanno firmato la convenzione per la gestione delle richieste della certificazione antimafia. Ne dà notizia Confagricoltura che sottolinea come l’atto regoli le modalità operative-informatiche del collegamento tra la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia ed il Sistema informativo agricolo nazionale, per la trasmissione di informazioni e documenti, in attuazione di quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea in materia di certificazione antimafia.

“Si tratta di un provvedimento atteso dalle imprese agricole – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. I ministeri dell’Interno e delle Politiche agricole hanno accolto le nostre sollecitazioni a intervenire con tempestività dal momento che il ritardo nell’adempimento stava compromettendo l’ordinario flusso delle erogazioni europee per le imprese agricole di medie e grandi dimensioni, con riflessi negativi sulla loro gestione aziendale”.

“Abbiamo sempre richiesto l’attivazione di procedure celeri per una gestione più efficiente e tempestiva degli adempimenti burocratici delle aziende e dei relativi accertamenti – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Le imprese italiane per essere competitive hanno necessità di confrontarsi ad armi pari con le altre aziende europee che possono beneficiare dei fondi prima di esse. Ci auguriamo che adesso le erogazioni Pac possano avviarsi con celerità e regolarità”.

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Accordo Ue-Giappone, Giansanti: “Il Made in Italy agroalimentare vuole rafforzarsi sul mercato nipponico”

Domani, 25 aprile, si terrà a Bruxelles il vertice al massimo livello politico tra i rappresentanti di UE e Giappone, per discutere anche di commercio internazionale sulla base dell’accordo di partenariato economico entrato in vigore a febbraio.

“Guardiamo con interesse all’accordo con il Paese del Sol Levante che è – ha osservato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – di grande importanza per l’agroalimentare italiano e che consentirà alle imprese europee che esportano in Giappone un risparmio di un miliardo di euro l’anno grazie all’abbattimento dei dazi”.

“Il settore agroalimentare italiano ha bisogno di mercati aperti per continuare a   crescere e ad affermarsi a livello mondiale – ha commentato il presidente di Confagricoltura -. Con la crisi del sistema multilaterale non c’è altra strada che quella degli accordi commerciali basati sugli standard europei in materia di sicurezza alimentare, tutela del lavoro e protezione delle risorse naturali”.

Confagricoltura ricorda come l’accordo UE–Giappone porti all’ eliminazione dei dazi sulle esportazioni di vino, di molti formaggi tra i quali la mozzarella, di carni suine trasformate. Ci sarà una progressiva eliminazione dei dazi su una serie di prodotti trasformati esportati dalla Ue sul mercato giapponese, tra i quali la pasta, le produzioni dell’industria dolciaria, i prodotti a base di pomodori.

Per quanto riguarda il capitolo delle indicazioni geografiche e di qualità, l’accordo di partenariato economico assicura la protezione sul mercato giapponese di 45 produzioni italiane. “Una cifra importante, ma che dobbiamo aumentare, così come consentito dall’intesa. Non si tratta di un numero chiuso”, ha specificato Massimiliano  Giansanti.

Confagricoltura parteciperà alla Missione di Alto Livello organizzata dal commissario UE per l’Agricoltura Phil Hogan che si svolgerà a Tokio tra l’8 e l’11 maggio, durante la quale saranno organizzati incontri B2B per permettere agli imprenditori europei di iniziare a stabilire dei contatti con partner economici giapponesi. L’iniziativa si iscrive tra le attività di promozione svolte dalla Commissione, in particolare per permettere agli operatori europei di stabilire contatti commerciali con i partner dei Paesi terzi con i quali l’Unione stipula accordi commerciali.

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Grani antichi, la Sicilia chiede al Mipaaft il riconoscimento del “Russello Ibleo”

La Regione Siciliana ha inoltrato al Ministero per le Politiche Agricole un’istanza per il riconoscimento della varietà di grano locale da conservazione “Ruscia”, detta anche “Russello Ibleo”. Ok da parte della Commissione di valutazione delle richieste di iscrizione al registro nazionale delle varietà da conservazione (istituita presso il Dipartimento regionale Agricoltura e presieduta dal Dirigente Generale) all’inoltro al Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, del riconoscimento della varietà locale da conservazione di questo grano duro.

Grazie al lavoro della commissione (composta dal Dipartimento Agricoltura, dal Consiglio per la Ricerca e l’Analisi in Agricoltura, dalla Stazione di Granicoltura per la Sicilia, dal Servizio Fitosanitario regionale, dalle Università degli Studi di Palermo e Catania e dal Consorzio di Ricerca “Gian Pietro Ballatore”) si è già resa possibile l’iscrizione di 14 varietà da conservazione di grano duro e 2 varietà di grano tenero, nel “Registro nazionale delle varietà da conservazione di specie agrarie e delle specie ortive”.

Per l’assessore Edy Bandiera si tratta di un passo importante per la valorizzazione delle produzioni cerealicole siciliane con la possibile refluenza positiva sul tessuto produttivo dell’area iblea.

“Dopo essere stati l’unica regione italiana a poter emettere decreto di deroga alla ripetizione pluriennale del grano biologico – afferma Bandiera -, oggi, l’auspicato riconoscimento da parte del Ministero segnerà l’inizio di una produzione qualitativamente più elevata e rappresenterà il primo passo per la creazione di una filiera virtuosa, che andrà a valorizzare i derivati della lavorazione del “Russello Ibleo” e renderà ancora più stringente il legame fra tale varietà ed il suo territorio d’origine, generando un importante valore aggiunto, fondamentale per la sostenibilità economica del nostro tessuto produttivo”.

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Primo insediamento in agricoltura, bando Ismea da 70 milioni a sostegno dei nuovi imprenditori agricoli

I giovani agricoltori hanno a disposizione 70 milioni di euro per acquistare terre agricole: pubblicato venerdì scorso, 12 aprile, in Gazzetta Ufficiale l’avviso di bando 2019 per il Primo insediamento in agricoltura, lo strumento ISMEA che ha l’obiettivo di facilitare l’accesso alla terra da parte dei giovani che intendono diventare imprenditori agricoli.

I giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, che si insediano in agricoltura per la prima volta, potranno beneficiare di mutui a tasso agevolato per acquistare un’azienda agricola.

Le agevolazioni sono legate alla presentazione di un Piano di Sviluppo aziendale che dimostri la sostenibilità economica, finanziaria e ambientale dell’intervento in relazione allo sviluppo dell’attività agricola.

Il bando 2019 prevede una dotazione finanziaria di 70 milioni di euro suddivisi in 2 lotti, 35 milioni di euro per le iniziative localizzate nelle Regioni del Centro–Nord e 35 milioni di euro per le iniziative nel Sud e nelle Isole.

Negli ultimi tre anni sono stati 224 i giovani che sono diventati imprenditori agricoli grazie all’intervento finanziario di ISMEA.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate sul portale dedicato dell’ISMEA a partire dalle ore 12 del 12 aprile 2019 fino alle ore 12 del 27 maggio 2019.

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“Etica e rispetto dei lavoratori, vi presento la Colle d’Oro”: intervista a Loredana Calabrese

Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), per il quarto anno consecutivo ha analizzato il livello di welfare in 4.561 piccole e medie imprese italiane superando così nei quattro anni le 15 mila interviste.

Welfare Index PMI ha monitorato le iniziative delle imprese in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita e lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

Tra le premiate (con 5W di rating, ovvero il massimo livello di welfare) il 26 marzo scorso, l’azienda Colle D’Oro di Ispica, a dimostrazione che il progetto di welfare crea un effetto leva in termini di maggior coinvolgimento per il benessere comune, sia in termini di qualità del lavoro sia del luogo di lavoro.

Abbiamo incontrato e intervistato la dott.ssa Loredana Calabrese.

La Società Consortile Colle d’Oro è stata premiata con un autorevole riconoscimento, il Welfare Index Pmi, riservato alle aziende italiane eccellenze del welfare aziendale. Quindi il benessere dei lavoratori rappresenta una leva per lo sviluppo?

Assolutamente sì, il lavoratore deve poter operare in un ambiente sereno e stimolante, al fine di sfruttare al meglio le proprie capacità e poter dare il 100 % di se stesso.

Ci parli della Colle d’Oro, della mission aziendale e dei progetti sociali posti in essere.

La Colle d’Oro da oltre 40 anni di storia sulle spalle, è tra le più importanti aziende del settore orticolo siciliano. Specializzata nella produzione di ortaggi in serra e in pieno campo, ogni giorno ci impegniamo per portare nelle nostre tavole prodotti freschi della terra, così come appena raccolti, con l’entusiasmo e la passione che contraddistingue la nostra organizzazione composta da collaboratori che operano in sintonia e che riconoscono e condividono gli obiettivi e i valori aziendali.

Da sempre, abbiamo sempre cercato di mettere al primo posto l’etica e il rispetto verso i lavoratori, cuore pulsante e soffio vitale di una grande macchina che sempre più diventa una grande famiglia.

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La politica di attenzione, sostegno e ascolto delle esigenze dei dipendenti è stata da sempre uno dei nostri punti di forza, promossa da mio padre Pietro Calabrese e trasmessa a noi figli. Colle d’oro si è infatti sempre distinta per la messa in pratica di iniziative a favore della comunità produttiva. Tra le tante iniziative particolare attenzione è rivolta all’integrazione dei lavoratori stranieri. In un’epoca in cui esclusioni e atti di razzismo non sembrano mancare, ci impegniamo nel rispetto di principi etico, sociali e religiosi e nel distacco da qualsiasi forma discriminatoria.

Cerchiamo sempre più di creare un ambiente familiare e, per questo, ogni anno organizziamo, generalmente a fine campagna, una grande festa alla quale prendono parte i collaboratori con le rispettive  famiglie, sentendoci tutti parte integrante dell’organizzazione.

In occasione della festa della donna, le lavoratrici vengono omaggiate con un piccolo pensiero teso a valorizzare la figura femminile in quanto donna, moglie e madre. La vocazione umana e sociale dell’azienda è subito percepibile sui luoghi di lavoro attraverso foto, frasi e poesie a carattere emotivo in lingua italiana, inglese e araba. Ne cito una: ”Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”.

Infine anche il raggiungimento del premio Welfare Index è stato condiviso e festeggiato con tutti i lavoratori.

Sono piccoli gesti che contribuiscono allo sviluppo di un ambiente lavorativo sempre più sereno e coinvolgente. Certi che il lavoro da fare è ancora tanto, continueremo ad impegnarci per il bene di Colle d’Oro e della comunità che vi lavora con impegno e passione.

Cosa si sente di consigliare agli imprenditori che vogliono seguire il vostro modello investendo in un welfare che metta al centro la qualità della vita tutti coloro che lavorano in azienda?

Ho sempre creduto che, se si vuole che i lavoratori abbiano a cuore la propria azienda, bisogna dimostrare ai lavoratori che abbiamo a cuore loro. Dunque, mi sento di consigliare a tutti coloro che ci vogliono prendere come esempio, di sviluppare un rapporto di fiducia e rispetto reciproco con i propri dipendenti e di non far mai sentire il lavoratore un numero. Qualsiasi sia il suo ruolo, dal più umile al più complesso, il lavoratore deve sentirsi parte integrante di un unico grande gruppo che lavora coeso per il raggiungimento di un obiettivo comune.

Intervista a cura di Bartolo Lorefice

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