Istat, aumenti senza precedenti: in agricoltura fino al 17,7%

Eventi climatici fuori dall’ordinario e un aumento a doppia cifra dei costi di produzione hanno penalizzato lo scorso anno l’agricoltura italiana. Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, si è registrata una contrazione in termini reali del valore aggiunto, del volume delle produzioni e dell’occupazione.

I costi di produzione sostenuti dagli agricoltori, in particolare, sono saliti nel giro di un anno del 25,3 per cento. Un aumento “di portata eccezionale – ha evidenziato l’ISTAT – senza precedenti negli ultimi decenni”. Anche i prezzi dei prodotti agricoli sono saliti, ma con una percentuale sensibilmente inferiore, pari al 17,7 per cento sul 2021.

I dati dell’ISTAT forniscono anche una serie di indicatori positivi sulla resilienza e sulla vitalità delle imprese di settore che, nonostante i negativi risultati dello scorso anno, consentono all’agricoltura italiana di collocarsi, a livello europeo, in seconda posizione per valore aggiunto e al terzo posto per valore della produzione.

C’è poi un altro aspetto ancora più positivo. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, dalla pandemia alle conseguenze economiche dell’aggressione russa all’Ucraina, gli investimenti fissi lordi sono aumentati lo scorso anno del 16% in valori correnti e del 12,7% in volume. Le imprese stanno reagendo alle difficoltà, puntando sulle innovazioni per contrastare l’impatto dei cambiamenti climatici e per accrescere la sostenibilità ambientale dei processi produttivi. Dalla revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbero arrivare nuovi appositi incentivi per sostenere la spinta agli investimenti per la transizione verde e digitale.

Per quanto riguarda le prospettive – segnala Confagricoltura – i riflettori vanno accesi sulla contrazione dei consumi alimentari. La spesa aumenta come conseguenza dell’inflazione, ma calano i consumi in termini di quantità. Nel caso dei prodotti ortofrutticoli, da gennaio a marzo, gli acquisti al dettaglio sono calati di circa il 10% sul primo trimestre del 2022.

Anche le esportazioni fanno registrare nel complesso un calo in volume.  Per i vini, ad esempio, dopo gli eccellenti miglioramenti ottenuti negli ultimi anni, le vendite all’estero in quantità sono rimaste praticamente invariate nei primi tre mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Sul mercato del Regno Unito la flessione è stata di oltre il 13 per cento.

Per contrastare l’inflazione alimentare, alcuni Stati membri della UE hanno assunto specifiche decisioni. In Spagna, è stata ridotta l’Iva sui prodotti di maggiore consumo.

In Francia, il governo ha promosso un’iniziativa della grande distribuzione che, su base volontaria, ha limitato o bloccato la crescita dei prezzi del carrello della spesa. L’iniziativa proseguirà fino all’autunno.

L’indice FAO segnala che i prezzi dei prodotti agricoli sono in calo da un anno in ambito internazionale. Non calano, invece, nella stessa misura i costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

L’inflazione rallenta, ma dovrebbe restare oltre il 5% nella media dell’anno corrente. La zona dell’Euro, intanto, è entrata in recessione tecnica.

La situazione dovrebbe essere oggetto di una comune riflessione da parte di tutti i protagonisti dell’agroalimentare italiano, per provare a raggiungere un’intesa su come affrontare i prossimi mesi che saranno ancora caratterizzati da un quadro di riferimento incerto.

Frenare la caduta dei consumi – sostiene Confagricoltura – è nell’interesse dell’intera filiera nell’ottica della salvaguardia dei livelli produttivi e dell’occupazione.

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Proposta di legge “Agricoltura Contadina”, Agrinsieme: finalità condivisibile ma una nuova figura professionale rischia incertezza e sovrapposizione. Necessario attento esame misure introdotte

Roma, 13 giugno 2023 – Si è svolto nei giorni scorsi il ciclo di audizioni presso la Commissione Agricoltura della Camera sulla proposta di legge per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina. Agrinsieme (coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) ha preso parte all’audizione evidenziando luci ed ombre del provvedimento. La proposta è finalizzata alla valorizzazione dell’agricoltura quale elemento di coesione economico-sociale nelle aree marginali e nei vari contesti rurali. 

Secondo Agrinsieme il testo in esame presenta alcuni punti condivisibili ma la principale criticità riguarda l’effettiva efficacia degli strumenti messi in campo per lo sviluppo del modello di agricoltura contadina. Strumenti che il coordinamento giudica inadeguati. È limitante la previsione, come unica forma giuridica per le realtà territoriali dedicate alla valorizzazione delle aree agricole marginali, quella della cooperativa dei soci esclusivamente lavoratori.

Al contrario, Agrinsieme ritiene che il modello cooperativo potrebbe essere quello giusto sia per dare nuovo slancio alla conduzione dei terreni in aree marginali, sia per sviluppare gli interessi dei piccoli imprenditori agricoli non necessariamente nella veste di soci lavoratori. Il coordinamento propone di inserire nella definizione di “agricolture contadine” anche le microimprese e gli imprenditori agricoli professionali. 

La definizione di “aziende agricole contadine”, legata esclusivamente alla forma di associazione, potrebbe penalizzare lo svolgimento delle attività economiche agricole di natura commerciale e di creare confusione e incertezza. Il rischio è che l’introduzione di una figura professionale ex novo crei elementi di confusione e incertezza, con una stratificazione eccessiva con gli altri soggetti già esistenti. L’idea di creare per ogni singola circostanza delle nuove creare figure soggettive con proiezioni orizzontali contrasta con la prospettiva di armonizzazione del sistema.

Altra criticità emerge nel riferimento al il Registro dell’agricoltura contadina. Considerando che la sua iscrizione ha una valenza quasi costitutiva, e non meramente certificativa ed informativa, la norma non appare in linea con i principi di semplificazioni. Al riguardo Agrinsieme chiede che sia prevista una norma sui controlli e sulle relative sanzioni di tipo amministrativo in caso di autodichiarazioni mendaci.

Condivisibile è, invece, la previsione per i comuni di incentivare la creazione di unità gestionali, accorpando terreni gestibili in modo omogeneo attraverso associazioni tra i proprietari dei terreni. Bene anche la semplificazione dei requisiti edilizi dei locali destinati alla trasformazione, alla lavorazione e alla somministrazione dei prodotti agricoli. Positivi anche all’esonero dal pagamento del diritto annuale per l’iscrizione alle CCIAA e la possibilità di svolgere lavori di manutenzione alle strutture in economia e di regimazione irrigua e realizzazione di bacini di accumulo. 

Agrinsieme condivide, infine, l’istituzione dell’11 novembre quale giornata nazionale dedicata alla cultura del mondo contadino e della rete italiana della memoria della civiltà contadina.

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Maltempo, Giansanti al vertice in Protezione Civile: immediata sospensione di tutte le scadenze di ordine tributario, previdenziale e creditizio

“A seguito delle piogge di questi giorni, unite a quelle di 15 giorni fa, i danni all’agricoltura dell’Emilia Romagna e delle Marche sono incalcolabili ed è difficile oggi fare una quantificazione corretta”. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenuto a Roma al vertice sul maltempo, convocato dal ministro Musumeci presso la Protezione Civile. 

“I settori più in ginocchio sono orticole, frutticole, allevamenti. Come Confagricoltura – aggiunge – chiediamo velocità nelle indicazioni da dare agli agricoltori. 

“Tra le misure più indispensabili ho chiesto, pertanto, l’immediata sospensione di tutte le scadenze di ordine tributario, previdenziale e creditizio previste da ora fino ai prossimi mesi”, conclude il presidente Giansanti.

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Garanzie ISMEA a costo zero: accolte le istanze di Confagricoltura a favore delle imprese del settore

Confagricoltura accoglie con grande soddisfazione l’emendamento approvato dalle Commissioni riunite VI e XII della Camera dei Deputati che riconosce la concessione delle garanzie ISMEA, a titolo gratuito, a favore di PMI agricole e della pesca per investimenti volti alla realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili. 

Il provvedimento arriverà in Aula il 17 maggio per l’avvio della discussione generale.

Fortemente sostenuta dall’Organizzazione agricola maggiormente rappresentativa, la proposta approvata rafforza gli strumenti della garanzia pubblica, essenziali soprattutto in un momento caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse. L’attuale crisi energetica ha comportato un forte incremento, tra l’altro, dei costi per l’energia sostenuti dalle imprese dei settori agricolo, agroalimentare e della pesca. 

L’emendamento, in particolare, introduce l’ammissibilità alla garanzia diretta dell’ISMEA, a costo zero e con copertura fino al 100% del valore del finanziamento, di durata fino a 96 mesi, per nuovi finanziamenti concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari a favore di micro, piccole e medie imprese agricole e della pesca, finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili da utilizzare da parte delle stesse PMI. Tali finanziamenti prevedono l’inizio del rimborso del capitale non prima di 12 mesi dall’erogazione. 

Le aziende, dunque, – spiega Confagricoltura – potranno beneficiare di una riduzione in termini di tasso di interesse praticato sull’operazione di finanziamento garantita. 

L’approvazione dell’emendamento conferma l’impegno della Confederazione per risollevare le imprese del comparto dall’attuale congiuntura economica, in questo caso attraverso interventi mirati a fornire, mediante meccanismi di garanzia pubblica, le risorse finanziarie per sostenere gli investimenti di PMI.

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Spighe Verdi, avviata l’ottava edizione del programma che premia i comuni rurali virtuosi

Aperto il bando di partecipazione a Spighe Verdi 2023. I Comuni rurali possono candidarsi entro il 31 maggio.

Nato otto anni fa, Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere – pensato per premiare i Comuni rurali che intendono valorizzare e investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali e non solo. 

Confagricoltura, fin dalla prima edizione, è partner della FEE nella definizione e valutazione di un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e la loro attenzione alla sostenibilità.

L’agricoltura ha un ruolo determinante nel programma, per il contributo che offre in termini di tutela del territorio, sviluppo sostenibile, diffusione di buone pratiche, difesa della biodiversità e produzione di alimenti di qualità. 

L’apporto di Confagricoltura ha contribuito a rendere il premio un riconoscimento concreto della capacità del settore primario di essere determinante per i comuni, valorizzandone l’attrazione turistica, enogastronomica e ambientale. 

Tra gli elementi valutati per l’assegnazione della certificazione ci sono l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

C’è una costante crescita di interesse verso il programma di FEE e Confagricoltura: dal 2015 ad oggi Spighe Verdi ha visto aumentare le adesioni e le certificazioni. Lo scorso anno 63 Comuni di 13 regioni hanno ottenuto il riconoscimento; erano appena 13 alla prima edizione.

Le località interessate possono autocandidarsi direttamente sul sito dedicato www.spigheverdi.net: all’interno dell’area ‘Registrazione’ sono disponibili gli allegati “Questionario” e “Procedura Operativa” relativi all’anno in corso.

I documenti utili alla candidatura dovranno essere inoltrati, debitamente compilati, in forma cartacea (con raccomandata AR o corriere) entro il 31 maggio agli uffici di FEE Italia, al seguente indirizzo: Segreteria FEE Italia, Via Tronto 20, 00198 Roma, dandone comunicazione a Confagricoltura che offre supporto ai Comuni per tutto ciò che concerne l’iter di partecipazione al programma.

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Emergenza idrica, Confagricoltura: buon lavoro al Commissario Dell’Acqua. Il settore primario pronto a dialogare nell’interesse dei territori

Confagricoltura accoglie con favore la nomina del Commissario Nicola Dell’Acqua alla guida della Cabina di regia sull’emergenza idrica. Nicola Dell’Acqua, scelto da Palazzo Chigi, già direttore Arpav, è anche presidente dell’Associazione nazionale delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l’innovazione agronomiche forestali (Anarsia).

La Confederazione rivolge gli auguri al neo-Commissario per l’importante compito che è chiamato a svolgere, a partire dal coordinamento degli interventi di manutenzione degli invasi e delle altre infrastrutture idriche nazionali. 

Il lavoro è lungo e complesso perché ciò di cui il Paese ha bisogno, ribadisce Confagricoltura, è di un vero e proprio Piano per le acque irrigue, fatto di interventi specifici per le diverse esigenze locali. Ciò sarà possibile se verrà portato avanti con un dialogo costruttivo con il settore primario. 

La struttura di Confagricoltura è disponibile a una piena collaborazione con il Commissario Dell’Acqua per contribuire ad avviare, al più presto, le attività necessarie a fronteggiare l’emergenza in corso.

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Lavoro, Confagricoltura: ora necessario sostenere competitività delle imprese. Apprezzamento per aiuto ai consumi

In una fase di riduzione dei consumi dovuta all’inflazione valutiamo positivamente il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che ci auguriamo diventi presto strutturale. Il percorso imboccato è quello giusto, ora occorre accelerare ancora per alleggerire finalmente il costo datoriale del lavoro agricolo, che resta tra i più alti d’Europa, riducendo le aliquote contributive delle imprese per sostenere, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario. Lo afferma Confagricoltura in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

Positiva anche la semplificazione apportata nelle comunicazioni da dare al lavoratore all’atto dell’assunzione, che potranno ora essere fornite dal datore di lavoro rinviando alla contrattazione collettiva, come peraltro richiesto da Confagricoltura. 

L’auspicio dell’Organizzazione è che si consideri l’importanza del fattore umano per le aziende agricole. E, soprattutto in questa fase in cui viene richiesto un grande sforzo produttivo, impegnarsi anche sul contenimento del costo degli oneri sociali sarebbe fondamentale per favorire lo sviluppo del settore e promuovere la stabilizzazione degli occupati in agricoltura.

L’agricoltura, ricorda la Confederazione datoriale, con un milione di dipendenti, senza contare l’indotto, i lavoratori autonomi, coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, nonostante le difficoltà causate dell’aumento dei costi di produzione. 

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Confagricoltura e Assoverde creano KEPOS, associazione per promuovere la sostenibilità verde in Italia

Agire concretamente per la salute e il benessere della comunità locale, diffondendo una cultura della sostenibilità ambientale attraverso la pubblicazione del Libro Bianco del Verde, promuovere il pieno sviluppo di attività finalizzate alla coesione sociale, alla crescita civile e culturale e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Questi gli obiettivi principali di Képos, la neonata associazione del terzo settore, fortemente voluta da Confagricoltura e Assoverde.

È stato nominato presidente, per i prossimi quattro anni, l’imprenditore Francesco Maccazzola, al vertice di “Floricoltura San Donato Milanese – Grandi Trapianti”. Sarà affiancato dai vicepresidenti Francesco Ferrini, Ordinario presso Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, alimentari, ambientali e forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze, e Alberto Giuntoli, paesaggista e componente del Comitato nazionale Sviluppo Verde Pubblico del ministero dell’Ambiente. Eletti consiglieri Grazia Francescato, Carlo Gaudio, Piero Mastroberardino, Fabio Ernesto Rappo, Rosario Rasizza e Donato Rotundo. 

“Con Képos – spiega il presidente Maccazzola – intendiamo, moltiplicare l’impegno che ci siamo assunti con la pubblicazione di due edizioni del Libro Bianco del Verde, dedicandoci ancora di più a promuovere lo sviluppo della cultura ambientale e della sostenibilità. Continueremo a coinvolgere istituzioni, tecnici, professionisti e volontari per generare nuova conoscenza basata su evidenze scientifiche. Il nostro obiettivo è quello di proseguire in questo processo virtuoso in grado, da un lato di far crescere la consapevolezza e l’informazione nei cittadini, dall’altro di promuovere progetti, interventi e servizi concreti per tutelare il patrimonio culturale e del paesaggio, valorizzando il verde urbano ed extra-urbano. Proponiamo un percorso di formazione universitaria e post-universitaria, iniziative turistiche di interesse sociale e culturale, in raccordo con il mondo della scuola e della formazione e le Pubbliche amministrazioni”. 

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Xylella, Agrinsieme chiede la nomina di un commissario straordinario

Roma, 19 aprile 2023 – Un Commissario straordinario ad acta in grado di governare gli attuali strumenti finanziari e tutte le azioni necessarie messe in campo, al fine di accelerare l’uscita dall’emergenza e gestire in maniera programmatica il ripristino del patrimonio olivicolo perso e la gestione di quello indenne.

E’ la richiesta avanzata con forza dal Coordinamento di Agrinsieme durante l’audizione indetta dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati in merito all’indagine conoscitiva avviata dalla stessa Commissione sull’emergenza Xylella fastidiosa in Puglia.

“Riteniamo tale provvedimento non più procrastinabile – ha affermato Luca Lazzàro, di Confagricoltura, intervenuto a nome di Agrinsieme – Il Commissario straordinario dovrà essere immediatamente operativo e, seguendo il modello della Zone Economiche Speciali, dovrà essere accompagnato da un’adeguata struttura sul territorio pugliese e da strumenti di natura fiscale e contributiva che possano agevolare la ripresa dell’occupazione nell’area. Si ricorda infatti la perdita di circa 30.000 posti di lavoro a causa dell’avanzata del batterio. Con adeguati strumenti utili alla rigenerazione produttiva in Puglia, coadiuvati da procedimenti autorizzativi e burocratici snelli e veloci, si potrebbe dare nuovo slancio all’area colpita”.

Tali iter – ha precisato il Coordinamento – dovranno inoltre servire a incidere sulla gestione della sputacchina, che va necessariamente contrastata pulendo i cigli stradali e le aree pubbliche e intervenendo per garantire la pulizia dei terreni in stato di abbandono.

Un primo passo è stato fatto con la misura contenuta nel Milleproproghe, relativa agli interventi a favore del comparto olivicolo colpito dalla Xylella fastidiosa per l’annualità 2023, con una proposta che aveva come obiettivo anche una ricomposizione fondiaria e una rigenerazione dei territori interessati dall’evento patogeno. Utile per intervenire anche su un rilevante fattore di competitività, quale la taglia aziendale, ad esempio con il finanziamento di progetti di rigenerazione su lotti minimi che partano dalla superficie minima di cinque ettari. Un ruolo importante a tal riguardo possono rivestirlo le cooperative di conduzione dei terreni che possono semplificare i processi di aggregazione e rendere più funzionali e sostenibili gli investimenti.

L’audizione è stata l’occasione per Agrinsieme per richiedere ulteriori fondi e un’attuazione più incisiva del Piano di rigenerazione dell’olivicoltura pugliese con l’implementazione di tutte le misure e la valutazione di un eventuale riorientamento delle risorse verso gli strumenti più utilizzati e per ribadire l’importanza della ricerca e dell’innovazione come uniche chiavi di volta per giungere a una vera soluzione della problematica.

Sempre in tema di ricerca e innovazione – ha concluso Agrinsieme – è necessario che il Commissario straordinario abbia tra i propri compiti quello di coordinare la ricerca scientifica, da attuarsi anche sul patogeno, facendo sì che tutte le università e gli enti di ricerca lavorino all’unisono a progetti che abbiano ricadute pratiche in termini di rallentamento del contagio.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Grano duro, le quotazioni basse rischiano di compromettere la produzione italiana. Le proposte di Confagricoltura al tavolo Masaf

Valorizzare maggiormente le produzioni nazionali di pasta ottenuta con 100% di grano duro italiano, intensificando anche i controlli sulle produzioni italian sounding; fronteggiare la volatilità dei prezzi puntando ancora di più sui contratti di filiera; riattivare la Commissione Unica Nazionale per il grano duro per aiutare a migliorare la conoscenza dei processi di formazione dei prezzi.

Sono queste le priorità che Filippo Schiavone, componente di Giunta Confagricoltura, ha esposto al Tavolo sul grano duro convocato oggi al MASAF alla presenza del ministro Lollobrigida.

“La recente evoluzione delle quotazioni di mercato a livello nazionale sta preoccupando non poco gli operatori del comparto. Sono in particolare le quotazioni del grano duro all’origine che nelle ultime settimane si sono contratte notevolmente con riduzioni anche del 10% su base settimanale”, ha detto.

Sulle piazze di Bari e Foggia le quotazioni del grano duro ‘fino’ all’origine sono crollate del 25-26% da inizio anno e del 14-15% nell’ultimo mese.

“La questione della tenuta del prezzo pone un serio problema di autoapprovvigionamento – ha spiegato Schiavone -. Mentre negli ultimi anni si era assistito a un miglioramento del tasso di autoapprovvigionamento per il grano duro, la minore remunerazione della materia prima potrebbe indurre a contrarre le semine e quindi la produzione nazionale con un maggiore ricorso alle importazioni”.

Questa situazione – evidenzia Confagricoltura – farà aumentare anche il potenziale dell’export verso l’Italia, che nel 2022 aveva subito un vero e proprio crollo con un calo delle importazioni dal Canada di oltre il 40%. Nel 2022 l’Italia, primo produttore mondiale di pasta, ha importato più grano duro dall’UE (essenzialmente da Francia e Grecia) che dal Canada, tradizionalmente primo Paese fornitore.

“E’ inoltre essenziale – ha concluso Schiavone – avere maggiore conoscenza della situazione di mercato con dati aggiornati e disponibili in materia. A questo scopo, tuttavia, Confagricoltura non ritiene sia confacente l’obbligo di istituzione e tenuta del registro di carico e scarico di cereali e derivati, il cosiddetto ‘granaio d’Italia’ che sinora non è di fatto partito se non in via sperimentale e che rischia di tradursi unicamente in un ulteriore aggravio burocratico per le imprese”.

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