DPCM Governo, Confagricoltura: “Estendere a filiera agroalimentare il ristoro per le ulteriori limitazioni al canale Ho.Re.Ca”

“La priorità assoluta è la salute pubblica ma, a seguire, è necessario tener conto delle conseguenze economiche delle nuove e necessarie misure assunte dal governo per frenare la diffusione dei contagi”. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in relazione al nuovo DPCM.

Il settore della ristorazione è tra quelli presi in considerazione dai provvedimenti del governo, con ulteriori limitazioni dell’attività che avranno impatto anche sui settori collegati al canale ‘Ho.Re.Ca.’, in primo luogo quello agroalimentare.

“I ristori adeguati e tempestivi annunciati dal governo – sottolinea il presidente di Confagricoltura – devono essere estesi alla filiera agroalimentare. Qualsiasi esclusione sarebbe incomprensibile ed ingiustificata”.

Confagricoltura ricorda come consumi alimentari extradomestici, nel 2019, siano ammontati a 85 miliardi di euro. Secondo le stime di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), a causa dell’emergenza sanitaria, si profila quest’anno una contrazione di 34 miliardi di euro.

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Sandro Gambuzza confermato nella Giunta Esecutiva Nazionale di Confagricoltura

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Una conferma importante che premia e riempie d’orgoglio il nostro territorio”

Nella giornata di ieri Massimiliano Giansanti è stato confermato, per acclamazione, presidente di Confagricoltura. Unico candidato, guiderà la più longeva organizzazione professionale agricola per il prossimo quadriennio. L’assemblea ha anche eletto i nove componenti della Giunta Esecutiva, all’interno della quale viene confermato Sandro Gambuzza, ragusano (per l’esattezza, sciclitano), operante nei comparti orticolo e olivicolo, già presidente di Confagricoltura Ragusa e della Camera di Commercio di Ragusa, attuale presidente di SAC spa (aeroporto internazionale di Catania) e consigliere della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia.

Una conferma importante che premia e riempie d’orgoglio il territorio da cui Sandro proviene” – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. “Territorio che ha rappresentato al meglio nei suoi 4 anni di lavoro già svolto nell’esecutivo nazionale, al servizio di Confagricoltura e degli interessi degli agricoltori italiani. Al Presidente Massimiliano Giansanti, a Sandro e a tutta la Giunta, congratulazioni e auguri di buon lavoro da parte della nostra Unione Provinciale”.

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Entrano nella Giunta: Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonima azienda vitivinicola toscana e consigliere dell’Accademia dei Georgofili; Filippo Schiavone, cerealicoltore, presidente di Confagricoltura Foggia, già vicepresidente dei Giovani Agricoltori Anga e attuale componente del Consiglio di amministrazione di Mutua Fima, nonché vicepresidente della Camera di commercio di Foggia.

Riconfermati Luca Brondelli Di Brondello, imprenditore cerealicolo e viticolo, al vertice degli agricoltori di Alessandria e di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura; Marco Caprai, vitivinicoltore, già presidente di Confagricoltura Umbria; Giordano Emo Capodilista, imprenditore vitivinicolo, vicepresidente vicario di Confagricoltura Veneto, già presidente di Confagricoltura e Anga Padova e del Consorzio Vini Colli Euganei Doc; Matteo Lasagna, allevatore, vicepresidente uscente di Confagricoltura, già presidente di Confagricoltura Mantova e di Confagricoltura Lombardia, consigliere di Confidi Systema; Giovanna Parmigiani, imprenditrice zootecnica, già vicepresidente di Confagricoltura Piacenza e presidente della Federazione Nazionale di Prodotto di Allevamenti Suini, è consigliere del Consorzio dei Salumi tipici piacentini; Rosario Rago, imprenditore orticolo specializzato nelle IV gamma, è vicepresidente di Confagricoltura Salerno e di Confagricoltura Campania.

 

Ragusa, 22 ottobre 2020

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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La Regione Siciliana stanzia 5 milioni per gli agriturismi in crisi a causa del Covid-19

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Una buona notizia, ma occorre maggiore attenzione da parte delle Istituzioni nei confronti del settore agricolo”

La Regione Siciliana stanzia 5 milioni di euro per sostenere gli agriturismi e le aziende didattiche colpite dall’interruzione delle attività a causa del Covid-19. Il bando è stato pubblicato ieri sul sito dell’assessorato all’Agricoltura, dopo il via libera della Commissione europea e l’approvazione del Comitato di sorveglianza.

Il contributo va da 3 a 7 mila euro, calcolato in base al fatturato 2019 e ci sarà tempo fino al 5 novembre per presentare la domanda sul portale del dipartimento regionale dell’Agricoltura. Le risorse stanziate provengono da economie della Misura 6.4 a) del Psr Sicilia 2014 -2020, destinate agli agriturismi, che il governo Musumeci ha voluto assegnare alle stesse aziende.

 

Clicca qui per scaricare il bando

Il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa

“Una buona notizia, – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – ma le Istituzioni ad ogni livello devono fare di più per sostenere gli agriturismi e, più in generale, il settore agricolo. Nello specifico, si tratta di un ristoro minimo a fronte delle gravissime perdite subite dai nostri agriturismi a causa del lockdown, coincidente con il pieno della stagione primaverile e delle festività pasquali. Nel periodo primaverile del 2020, secondo una ricerca effettuata da Ismea, il comparto agrituristico italiano ha subìto una perdita di fatturato di circa 800-900 milioni di euro”.

“Il turismo estivo di prossimità e nazionale – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa – non ha compensato le perdite. Inoltre, le necessarie regole di contrasto del Covid-19 hanno imposto numeri contingentati, pannelli e marcatori per il distanziamento sociale all’interno delle strutture e operazioni straordinarie di sanificazione”.

 

Ragusa, 13 ottobre 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Innovazione, al via la seconda edizione del premio di Confagricoltura

Parte la seconda edizione del Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, dopo il successo della prima, culminata con la cerimonia di premiazione alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Confagricoltura, con questa iniziativa, intende valorizzare la varietà e ricchezza di soluzioni tecnologiche, di prodotto, di processo e organizzative delle imprese del settore primario, con l’obiettivo di enfatizzare il ruolo centrale degli imprenditori agricoli, come promotori dello sviluppo economico, non solo aziendale, ma anche territoriale. Ruolo che in questo tempo di pandemia è emerso con ancora maggiore evidenza.

Ad essere premiate saranno le aziende agricole, in forma singola e associata, che hanno introdotto, negli ultimi tre anni, innovazioni che contribuiscono al miglioramento della competitività e della sostenibilità.

Maggiore attenzione, alla luce delle nuove esigenze, sarà data ad alcuni aspetti strategici per il settore, tra cui la digitalizzazione e le innovazioni sviluppate dalle imprese agricole nelle aree interne del Paese.

“L’innovazione oggi più che mai svolge un ruolo chiave per l’agricoltura. Per questo – ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – vogliamo premiare quelle aziende che, avendo investito in modernizzazione e tecnologie d’avanguardia, rappresentano delle eccellenze in questo campo”.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 23 ottobre 2020 e saranno selezionate da una giuria composta da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico. La premiazione avrà luogo durante uno specifico evento celebrativo.

Il bando ed il regolamento sono disponibili nella sezione “Premio innovazione” del sito di Confagricoltura, (https://www.confagricoltura.it/ita/attivita/premio-innovazione).

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Il WTO autorizza l’Ue a imporre dazi aggiuntivi su prodotti Usa. Confagricoltura: “Urge accordo bilaterale per fermare contenzioso”

Rischia di aggravarsi il contenzioso commerciale tra Unione europea e Stati Uniti. L’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) ha infatti deciso di autorizzare l’Unione europea ad imporre dazi aggiuntivi sui prodotti importati dagli Usa per un controvalore di 4 miliardi di dollari.

La decisione – informa Confagricoltura – sarà formalizzata nei prossimi giorni.

“Si tratta di un ulteriore e preoccupante passaggio nell’ambito del contenzioso ultradecennale tra la Ue e gli Stati Uniti sugli aiuti pubblici erogati ai gruppi Airbus e Boeing – rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Va fatto ogni sforzo per raggiungere un’intesa bilaterale. I dazi e le misure di ritorsione sono sempre dannose; tanto più nell’attuale situazione di crisi economica e di rallentamento del commercio internazionale per effetto della pandemia”.

Confagricoltura ricorda che, sempre nel quadro della disputa relativa agli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing, gli Stati Uniti sono stati autorizzati nell’ottobre 2019 ad applicare dazi aggiuntivi sulle importazioni dalla Ue per un controvalore di 7,5 miliardi di dollari. Secondo i dati della Commissione europea, a seguito dei dazi, l’export agroalimentare degli Stati membri verso gli USA è diminuito di oltre 400 milioni di euro nei primi cinque mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Anche i nostri prodotti agroalimentari sono stati colpiti dai dazi Usa, nonostante l’Italia non faccia parte del consorzio Airbus.

Le tariffe doganali, pari al 25% del valore, si applicano sulle importazioni dall’Italia di formaggi, salumi, agrumi e liquori per un valore di circa 500 milioni di euro.

“Con l’inasprimento del contenzioso – evidenzia Giansanti – sarebbero a rischio, in particolare, le esportazioni di vini, pasta e olio d’oliva destinate al mercato statunitense. Chiediamo alla Commissione europea e al nostro governo un’iniziativa urgente per un negoziato che consenta di chiudere, una volta per tutte, una partita da cui la filiera agroalimentare italiana ha molto da perdere”.

Le esportazioni agroalimentari italiane verso gli USA ammontano a circa 4,7 miliardi di euro. Si tratta del primo mercato di sbocco fuori dalla UE.

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Illeciti agroalimentari, Agrinsieme: “Riforma adegua disciplina punitiva ad evoluzione sistema alimentare”

Agrinsieme: “Importante riconoscere patrimonio agroalimentare nazionale quale bene giuridico protetto”

“Le imprese agroalimentari del nostro Paese sono da sempre molto attente alla qualità, alla salubrità delle produzioni e al rispetto scrupoloso delle normative igienico-sanitarie; la loro professionalità è ampiamente riconosciuta e ha contribuito a creare la positiva immagine e il prestigio del Made in Italy nel mondo”. Lo ha ricordato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione in Commissione Giustizia della Camera nell’ambito dell’esame del Ddl con nuove norme in materia di illeciti agroalimentari, che introduce nuove fattispecie di reato quali l’agropirateria, la frode nel commercio di alimenti e la frode in commercio di alimenti con segni mendaci.

“Per tali ragioni, pur riconoscendo la finalità nobile e condivisibile della riforma dei reati in materia agroalimentare, che interviene sul Codice penale e sulla legislazione speciale di settore andando nella positiva direzione di adeguare la disciplina punitiva all’evoluzione del sistema di produzione, trasformazione e vendita dei beni alimentari e di contrastare al contempo fenomeni particolarmente gravi di frode alimentare, si raccomanda al Parlamento una prudenza nel suo operare e un’attenta valutazione delle conseguenze, anche non volute, che i nuovi precetti normativi potrebbero riverberare nei confronti degli operatori, ricordando che le imprese hanno bisogno di certezze nel loro agire quotidiano”, ha osservato il Coordinamento.

“Le condotte fraudolente che il testo mira a reprimere, infatti, determinano un notevole squilibrio nei rapporti fra gli operatori agricoli e fra questi e gli altri attori della filiera, con il duplice risultato di far lievitare i prezzi al dettaglio e di far calare drasticamente quelli all’origine; tali condotte vanno così ad arrecare un danno economico ai consumatori e ai produttori e si aggiungono alle ricadute sanitarie delle stesse azioni fraudolente, anch’esse a discapito dei cittadini-consumatori e delle imprese agroalimentari”, ha proseguito Agrinsieme.

“Non possiamo pertanto che accogliere positivamente i contenuti del testo in discussione nel suo complesso, che a nostro avviso comporta rilevanti passi in avanti volti alla tutela dell’agroalimentare italiano e della salute pubblica e che fa esplicito richiamo al patrimonio agroalimentare quale bene giuridico protetto dalla rinnovata disciplina dei reati di frode”, ha evidenziato il Coordinamento.

“Una più incisiva e organica azione di lotta alla contraffazione deve però prevedere un maggiore coordinamento a livello europeo e internazionale, in particolar modo sul fronte dei controlli, così da andare a contrastare un fenomeno che è ormai di dimensione transnazionale e che necessita pertanto di una risposta comunitaria in termini di tutela, prevenzione e contrasto. È fondamentale, in altre parole, che si arrivi a livello europeo alla definizione chiara del concetto di frode alimentare, ancora non presente nel diritto comunitario”, ha concluso Agrinsieme.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Sviluppo rurale, Confagricoltura: “Fondamentale garantire tempestività e qualità della spesa pubblica in agricoltura”

“I Piani di sviluppo rurale sono strumenti di importanza capitale per le aziende agricole: serve massima efficienza da parte delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali in questa delicata fase di transizione”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, manifestando preoccupazione per il livello di spesa nazionale dei PSR che ristagna attorno al 50% della dotazione complessiva 2014-2020, sebbene quasi tutte le risorse siano state impegnate.

“Già da qui a fine anno – rimarca Giansanti – abbiamo un rischio di disimpegno di circa 450 milioni di euro di risorse comunitarie, corrispondenti a 810 milioni di euro circa di spesa pubblica complessiva. Sarebbe in ogni caso importante, assodato che le regole della PAC rimarranno invariate almeno per il prossimo anno, che le autorità di gestione predispongano, già da ora, tutte le condizioni necessarie ad iniziare ad impegnare da subito le risorse del periodo 2021-2027”.

Per il presidente di Confagricoltura è indispensabile iniziare a definire le priorità ed i nuovi bandi, soprattutto per alcune misure, come quelle ad investimento o le misure a superficie e a capo, che, in quasi tutte le Regioni, non sono attivate da molto tempo.

Il regolamento di transizione della PAC, mette in guardia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, è di durata massima biennale e si basa sul principio dell’utilizzo delle vecchie regole. Avvalendosi delle nuove risorse entrerà in vigore il 1° gennaio 2021, costringendo le autorità regionali a gestire contemporaneamente vecchia e nuova dotazione finanziaria.

Occorre evitare ogni soluzione di continuità tra il precedente e il prossimo periodo di gestione delle misure di sviluppo rurale. “Sono risorse quanto mai preziose per gli agricoltori – conclude Giansanti – e che non possiamo assolutamente permetterci di dissipare. Si tratta di 9,7 miliardi di euro di fondi comunitari disponibili nei prossimi sette anni per l’Italia, che possono sviluppare una spesa pubblica molto maggiore e che sono pari ad oltre l’11% del totale della spesa comunitaria complessiva destinata dal bilancio della UE al ‘secondo pilastro’ della PAC”.

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Decreto Rilancio, Giansanti: “Estendere gli sgravi previdenziali ad altri comparti penalizzati dalla pandemia”

In queste ore è stato formalizzato il decreto interministeriale che precisa i comparti produttivi beneficiari dell’esonero previdenziale previsto dal cosiddetto “Decreto legge Rilancio”.

Si tratta di una misura proposta dal Mipaaf e accolta in sede di conversione del decreto legge a luglio, che ha recepito la richiesta di Confagricoltura, per garantire, in maniera automatica, maggiore liquidità alle imprese agricole delle filiere penalizzate dalla pandemia del Covid-19.

“Ora occorre fare di più, alla luce della perdurante crisi del settore HoReCa, estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento. Abbiamo promosso – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – un’azione specifica al Mipaaf, coinvolgendo direttamente la ministra Bellanova, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto “decreto agosto” per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo, in particolare di IV gamma”.

Tutti i comparti danneggiati, anche quelli toccati successivamente alla fase di maggiore criticità, devono poter usufruire di un sostegno essenziale per restituire sicurezza finanziaria alle imprese.

“Nell’interesse del settore primario – conclude Giansanti – che ha dimostrato nell’emergenza quanto sia essenziale al Paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo”.

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Ue-Regno Unito: senza un accordo si rischia ritorno a dazi e controlli alle frontiere

“Senza un accordo commerciale tra Unione europea e Regno Unito, dobbiamo prepararci a gestire una fase di instabilità sui mercati agricoli dell’Unione. Gli autotrasportatori britannici stanno già rifiutando il rinnovo per l’anno venturo dei contratti con gli esportatori degli Stati membri”.

E’ l’allarme lanciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per le crescenti difficoltà che stanno segnando il negoziato tra la Commissione Ue e il governo di Londra sulle future relazioni commerciali a partire dal 1° gennaio 2021.

Alle difficoltà della trattativa sulle questioni relative alla libera concorrenza, si è aggiunto l’annuncio, a Londra, dell’imminente presentazione al Parlamento di un progetto di legge sul mercato interno che contiene anche la modifica unilaterale di alcuni aspetti dell’accordo di recesso dalla Ue firmato lo scorso anno.

“In particolare – sottolinea il presidente di Confagricoltura – l’obiettivo è quello di rivedere parzialmente il protocollo sulla Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord. In concreto, se il progetto diventerà legge, sarebbe lesa l’integrità del mercato unico europeo e verrebbe meno la possibilità di controllare il rispetto delle regole dell’Unione in materia di protezione dei consumatori e contrasto delle contraffazioni sui prodotti di passaggio sul territorio dell’Irlanda del Nord e destinati agli Stati membri”.

“E’ una prospettiva inaccettabile e bene ha fatto la presidente della Commissione europea a respingerla nel modo più assoluto – rileva Giansanti – Da un recente incontro che ho avuto con la presidente dell’organizzazione degli agricoltori britannici (NFU), è emersa la volontà di mantenere gli elevati standard produttivi e sostenibilità ambientale garantiti dalla normativa dell’Unione”.

Se non sarà sottoscritto un accordo commerciale, dall’inizio dell’anno venturo sull’interscambio tra Unione europea e Regno Unito si applicheranno le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio con il ritorno dei dazi e dei controlli alle frontiere.

Il Regno Unito importa dalle UE prodotti agroalimentari per oltre 40 miliardi di euro l’anno, il 72% delle importazioni totali. Il “Made in Italy” di settore concorre per 3,5 miliardi.

“In questo quadro di crescenti incertezze – dichiara Giansanti – abbiamo rilanciato la richiesta al governo di costituire una “task force” per supportare le imprese nel caso di un mancato accordo con il Regno Unito. Inoltre, va stabilito che anche il settore agricolo potrà beneficiare della riserva finanziaria di 5 miliardi di euro decisa dal Consiglio europeo per gestire l’impatto determinato dal recesso del Regno Unito”.

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La bandiera delle Spighe Verdi sventola su Ragusa. Confagricoltura: “Orgogliosi del modello di sviluppo del nostro territorio”

Da oggi la bandiera delle Spighe Verdi sventola su Ragusa, nella frazione di San Giacomo, per l’esattezza: è stata issata stamane sul pennone posto al centro della rotatoria della frazione rurale ragusana, nei pressi della locale scuola. “Spighe Verdi 2020” è un riconoscimento concesso dalla FEE (Foundation for Environmental Education – Italia onlus) e da Confagricoltura al territorio di Ragusa ritenuto virtuoso in materia di agricoltura sostenibile capace di migliorare la qualità della vita. Presenti alla cerimonia il sindaco Peppe Cassì, l’assessore alle frazioni e contrade, Eugenia Spata, il consigliere comunale Mario Chiavola e il dott. Luca La Licata in rappresentanza di Confagricoltura Ragusa.

“Non possiamo che essere fieri – dichiara il dott. La Licata – di questo riconoscimento che premia il nostro modello di sviluppo rurale sostenibile. Anche per il 2020 il comune di Ragusa ottiene un autorevole riconoscimento attribuito tutti gli anni ai comuni che si distinguono per aree rurali, valenza paesaggistica ed eccellenze agroalimentari (olio, grano e zootecnia in primis)”.

“Grazie alla sensibilità nei confronti della tutela del nostro patrimonio ambientale e naturale che caratterizza i nostri imprenditori agricoli e la nostra comunità – aggiunge il dott. La Licata – oggi possiamo festeggiare la bandiera di Spighe Verdi per il comune di Ragusa (unico in Sicilia). Ma il territorio non lo tutelano solo i tecnici, bensì tutti coloro che, a vario livello, vi interagiscono prendendosene cura. La bandiera di Spighe Verdi è, quindi, una vittoria di tanti”.

“Confagricoltura Ragusa – conclude il funzionario di Confagricoltura Ragusa – è costantemente impegnata nella promozione, presso gli imprenditori agricoli associati, della cultura della sostenibilità, della tutela della biodiversità e dell’innovazione attenta alla tutela delle nostre risorse naturali. E Ragusa oggi rappresenta un modello virtuoso da questo punto di vista, tra i comuni che in Italia sono più attenti alla salvaguardia del territorio e alla valorizzazione di un’idea di agricoltura di eccellenza e sostenibile”.

Ragusa, 8 settembre 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

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