PNRR, Confagricoltura spinge per lo sviluppo delle agroenergie. Bene gli emendamenti approvati su biogas e biometano

Continua l’azione di Confagricoltura per favorire l’ulteriore sviluppo delle agroenergie. Nelle commissioni riunite Affari costituzionali e ambiente, nel corso della conversione in legge del Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 – “Governance del PNRR e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”- sono stati approvati alcuni emendamenti ispirati e sostenuti dalla Confederazione che vanno in questa direzione.

Nell’ambito delle misure per la promozione dell’economia circolare nella filiera del biogas è passata la semplificazione dei procedimenti autorizzativi degli impianti di connessione alle reti di distribuzione e di trasporto del gas naturale al fine di facilitare l’immissione in rete anche del biometano.

Soddisfazione, inoltre, per le indicazioni che classificano i sottoprodotti come materie prime idonee al riconoscimento della qualifica di biometano avanzato. Si tratta di un importante indirizzo per lo sviluppo dell’economia circolare nelle attività agricole e di allevamento, – evidenzia Confagricoltura – nonché nelle filiere agroindustriali. E un grande passo avanti per semplificare la gestione degli impianti a biometano.

Novità anche sul fronte dei nuovi impianti a biogas di potenza sino a 300 kW, che accederanno agli incentivi per la produzione di energia elettrica ai sensi della L. 145/2018. Le biomasse utilizzabili nella digestione anaerobica dovranno essere per almeno il 51% di provenienza aziendale. Finora – rileva Confagricoltura – l’autoapprovvigionamento doveva essere assicurato al 100%.

Di particolare rilievo anche l’innalzamento della soglia, da 250 kW a 300 kW, per l’accesso semplificato alle procedure autorizzative di cui all’art. 12 del d.lgs 387/03.

Ora – precisa la Confederazione – i nuovi impianti a biogas potranno rappresentare un’opportunità, in termini ambientali e di economia circolare, non solo per l’azienda che li realizza, ma anche per valorizzare ulteriori biomasse disponibili sul territorio e prodotte da altri soggetti.

“Siamo convinti che la transizione ecologica ed energetica – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – generi un processo virtuoso che porta a un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale, competitività delle imprese, innovazione tecnologica, ricerca e occupazione. In tale contesto, nell’ambito del biogas e biometano, sosteniamo e promuoviamo le iniziative che prevedono una forte sinergia tra agricoltori, assicurando la sostenibilità economica degli impianti e un reale sviluppo dell’economia circolare”.

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Nasce a Ragusa la prima comunità energetica agricola italiana di autoconsumo collettivo

Il progetto coinvolge un gruppo di aziende agricole ragusane capitanate dalla Società Consortile “La Mediterranea”

Ragusa ospiterà la prima comunità energetica agricola italiana di autoconsumo collettivo: il progetto, supportato da Enel X con la collaborazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa, prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 200kW e della piattaforma tecnologica per la gestione della comunità energetica, che verrà messa a disposizione di un gruppo di aziende ragusane attive nel settore agricolo e capitanate da La Mediterranea Società Consortile Agricola, associata a Confagricoltura Ragusa.

La comunità energetica, costituita da una pluralità d’imprese che occupano un’estensione territoriale pari a 60 ettari, potrà così condividere virtualmente i propri consumi d’energia, ottenendo incentivi statali ventennali da redistribuire a vantaggio di tutti gli iscritti e riducendo significativamente le proprie emissioni di gas serra, con benefici economici e vantaggi ambientali per tutto il territorio.

Il progetto è stato presentato ieri, venerdì 18 giugno, presso il Poggio del Sole a Ragusa. Tra i qualificati relatori che hanno partecipato all’evento di presentazione, il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, e la responsabile nazionale Energia e Clima di Confagricoltura, dott.ssa Roberta Papili.

“Un progetto davvero interessante – dichiara il presidente Pirrè – nel quale siamo coinvolti attraverso un’azienda associata alla nostra Organizzazione di categoria, la società consortile La Mediterranea, a testimonianza della sensibilità dei nostri imprenditori nei confronti dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. Grazie a questo progetto, nascerà la prima comunità energetica aperta alle PMI del comparto agricolo: un modello di eccellenza di cui essere fieri e da esportare nel resto del Paese”.

La dott.ssa Roberta Papili, responsabile nazionale Energia e Clima di Confagricoltura, che ha partecipato da remoto, ha sottolineato come l’ulteriore crescita delle agro-energie e lo sviluppo di nuovi modelli di produzione e consumo rappresentino elementi centrali per la sostenibilità delle produzioni agricole e strumenti di competitività, plaudendo al progetto esemplare di Bapr ed Enel X.

L’impianto fotovoltaico produrrà più di 300 MWh e immetterà in rete più di 240 MWh che saranno condivisi al 100% dalle Aziende iscritte che fanno parte dello stesso condominio di impresa.

Enel X garantirà la gestione tecnico economica pluriennale della comunità fornendo la sua piattaforma digitale e le sue tecnologie innovative con l’obiettivo di assicurare, tramite app e report periodici, un continuo monitoraggio in tempo reale dello stato di salute della condivisione energetica e individuare eventuali soluzioni per migliorare la quantità di energia condivisa, stimolando gli iscritti ad elettrificare i propri consumi rendendoli sempre più sostenibili.

Il progetto comporterà benefici ambientali, economici e sociali: grazie all’impianto fotovoltaico, sarà evitata la produzione di 121 tonnellate di CO2 l’anno, mentre la comunità potrà beneficiare di nuovi incentivi economici ventennali, generati dal processo di condivisione collettiva dell’energia.

 

Ragusa, 19 giugno 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

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Consorzio di Bonifica Ragusa, lavoratori in stato di agitazione. Pirrè: “Pagare gli stipendi per evitare ripercussioni sulle imprese agricole”

Ancora una volta i lavoratori del Consorzio di Bonifica n.8 di Ragusa in stato di agitazione per i ritardi nell’erogazione degli stipendi. Gli imprenditori agricoli, con la stagione estiva alle porte, non possono rischiare di subire le ripercussioni dei problemi gestionali di un ente che, a fronte di servizi che funzionano a macchia di leopardo, spedisce cartelle salatissime”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, sulla notizia di paventati scioperi da parte dei dipendenti del Consorzio.

Come organizzazione di categoria – aggiunge il presidente Pirrè – siamo favorevoli a una non più prorogabile riforma dei Consorzi di Bonifica siciliani in grado di garantire servizi efficienti e costi ragionevoli. Come sempre, faremo sentire la nostra voce nei tavoli istituzionali a tutela delle imprese agricole, motore di sviluppo economico e di lavoro”.

Oltre ad esprimere vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie – conclude Pirrè – chiediamo alla Regione Siciliana di porre in essere, in tempi celeri, soluzioni operative al fine di scongiurare l’ennesimo sciopero che rappresenterebbe, oltre il danno, la beffa, nei confronti di chi investe tutti i giorni nel settore primario nel nostro territorio”.

 

Ragusa, 24 maggio 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Confagricoltura accelera con Amazon

Al via a fine maggio le Accademie Virtuali guidate dalla Confederazione nell’ambito del programma di formazione gratuito di Amazon, dedicato alle imprese agricole italiane per approfondire l’impatto positivo delle tecnologie digitali nel settore primario. A ottobre un bootcamp dedicato ai soci di Confagricoltura in collaborazione con il MIP-Politecnico di Milano.

 

Confagricoltura e Amazon annunciano oggi l’accordo che prevede l’ingresso della principale organizzazione datoriale degli agricoltori in Italia all’interno del programma “Accelera con Amazon”, il percorso di formazione gratuito realizzato in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, CONFAPI – Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole e medie imprese italiane (PMI).

L’intesa tra Confagricoltura e Amazon ha l’obiettivo di supportare le aziende agricole e agroalimentari in uno scenario in cui l’economia digitale sta apportando cambiamenti positivi nella gestione delle attività di imprese e professionisti del settore.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood School of Management del Politecnico di Milano* e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia , l’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro e l’Agricoltura 4.0 ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Francesco Postorino, direttore generale Confagricoltura: “Siamo stati i primi a chiedere e sostenere Agricoltura 4.0 proprio perché grazie all’innovazione, le aziende agricole possono essere protagoniste della svolta sostenibile e competitiva richiesta dal mercato. L’accordo con Amazon è una grande opportunità per le imprese agricole che si vogliono avvicinare al mercato digitale, perché permetterà di mettere a disposizione, attraverso il nostro ente di formazione ENAPRA, corsi di formazioni specifici per le PMI del mondo agricolo e agroalimentare. Confagricoltura crede nello sviluppo tecnologico e digitale dell’agricoltura e Amazon è il player mondiale di riferimento, fornendo canali di vendita internazionali e contribuendo alla diffusione e valorizzazione del Made in Italy”.

A partire dalla fine di maggio Confagricoltura terrà dunque quattro Webinar dal titolo “Agri-Digital, l’innovazione del digitale a supporto del Business” per aiutare le imprese a ad innovarsi attraverso processi di trasformazione e implementazione delle strategie manageriali e commerciali. Tra i temi che verranno discussi, i nuovi approcci al consumo e/o acquisto di prodotti alimentari, lo sviluppo dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia e all’estero Marketing 4.0 e sostenibilità.

I webinar, completamente gratuiti e guidati dai docenti individuati da Confagricoltura, saranno aperti a tutti e nel corso dell’evento live sarà possibile interagire con i relatori e approfondire i temi di maggior interesse. Per maggiori informazioni circa il programma completo e ricevere aggiornamenti è possibile accedere a questo link https://services.amazon.it/accelera-con-amazon/accademia-confagricoltura.html

A completamento del percorso di formazione proposto alle imprese agroalimentari, nel mese di ottobre sarà possibile partecipare a un bootcamp, ovvero un corso intensivo digitale gratuito, progettato da MIP Politecnico di Milano e tenuto da Amazon, in collaborazione con Confagricoltura, della durata di una settimana.

Il bootcamp, dedicato a 100 piccole e medie imprese e startup, include un percorso su misura per sviluppare le competenze digitali per vendere online. I partecipanti apprenderanno i vantaggi della costruzione di un marchio online e dello sviluppo di strategie di vendita che li aiutino a distinguersi nel mondo digitale. Il corso includerà due ore di lezione in videoconferenza al giorno con docenti esperti e un forum a disposizione delle aziende per interagire tra loro e con i relatori.

Amazon fornirà inoltre contenuti educativi su come avviare la propria attività su Amazon.it e su come aderire al negozio online Made in Italy, pensato per quelle aziende che producono o vendono prodotti Made in Italy.

Xavier Flamand, Direttore Seller Services Amazon in Europa: “Il supporto alle imprese è al centro di tutto ciò che facciamo. Nel 2019, Amazon ha investito oltre 2,2 miliardi di euro in logistica, strumenti, servizi, programmi e persone per aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale, e nel 2020 quasi il 60% delle vendite del nostro negozio sono state realizzate dai nostri partner di vendita.”

“Siamo entusiasti di annunciare l’ingresso di Confagricoltura, la più antica associazione agricola italiana, all’interno del programma ‘Accelera con Amazon’, avviato a novembre dello scorso anno, che ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione di oltre 10.000 startup e piccole e medie imprese italiane” – commenta Ilaria Zanelotti, Marketplace Director Amazon Italia. “L’integrazione dei processi tecnologici e digitali nel settore dell’agricoltura del nostro Paese, che ha un peso del 15% sul Pil italiano, è ancora in una prima fase di sviluppo. I webinar e il bootcamp in programma consentiranno alle PMI di approfondire l’impatto delle tecnologie sul mondo dell’agribusiness, comprendere i passi necessari per digitalizzare processi e cultura aziendale, verificare concretamente lo stato di salute digitale della propria impresa e conoscere gli step operativi per avviare un progetto di e-commerce per la commercializzazione verso altre aziende e verso i clienti finali”.

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Recovery Plan, le imprese agricole sono pronte. Ora si acceleri su semplificazione e riforme

“Una sfida senza precedenti. Le imprese agricole sono pronte per mettere a frutto le opportunità delle risorse del Recovery Plan, che dovranno essere spese con rigore e tempestività imposti dalle regole europee, accelerando su semplificazione e riforme”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’invio odierno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione europea che, una volta approvato dall’Europa, dovrà essere attuato secondo un cronoprogramma che prevede l’utilizzo delle somme entro il 2026-2027.

“Sarà necessario un attento monitoraggio sullo stato di avanzamento degli interventi – aggiunge Giansanti – che passa inevitabilmente da una profonda semplificazione delle procedure amministrative e da un rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, enti e parti sociali. Senza un Sistema Paese più evoluto, non si potranno attuare riforme efficaci per il cambio di passo”.

“Il settore primario è chiamato a impegnarsi per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Recovery Plan – conclude il presidente di Confagricoltura – e le nostre aziende vogliono fare la propria parte, in particolare per il rafforzamento delle filiere strategiche sui mercati internazionali e per sfruttare al meglio le opportunità dell’innovazione tecnologica”.

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Un accordo tempestivo sulla riforma della Pac: a chiederlo gli agricoltori di Italia, Francia e Germania (Confagricoltura, FNSEA e DBV)

Alla vigilia di una riunione tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue (Trilogo) che potrebbe essere decisiva per la nuova Politica Agricola Comune, i Presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, FNSEA, Christiane Lambert e DBV-Deutscher Bauernverband, Joachim Rukwied, non solo in rappresentanza degli agricoltori francesi, italiani e tedeschi, ma rispettivamente presidente, vicepresidente e past president del COPA, esprimono preoccupazione per la discussione in corso sulla PAC.

“La PAC è, e deve rimanere, una politica economica – sostengono i tre presidenti –  concepita per stabilizzare e sostenere il reddito degli agricoltori, come affermato nel Trattato UE, affrontando contemporaneamente le attuali sfide ambientali”.

“In questo momento, invece, – sottolinea Giansanti – il nostro settore è sotto attacco da chi vorrebbe scaricare sull’agricoltura le principali responsabilità dei mutamenti climatici e ambientali, senza avere contezza di quanto le imprese agricole siano indispensabili per il bene di tutti: senza aziende competitive e senza agricoltura mangeremo cibo sintetico e importato da Paesi che non rispettano i nostri standard di produzione in termini di sicurezza, qualità e anche di diritti sociali e ambientali”.

Confagricoltura, FNSEA e DBV chiedono più flessibilità nell’attuazione dell’architettura verde e nessun ulteriore onere amministrativo per le imprese agricole, già alle prese con una pesante burocrazia.

Le tre associazioni sostengono una PAC più verde, di facile attuazione, attraente per gli agricoltori ed efficiente.

Per quanto riguarda la condizionalità sociale, i tre presidenti evidenziano che Francia, Italia e Germania hanno già regole severe in materia di diritto del lavoro e welfare e che questa ulteriore previsione introduce ulteriori elementi di burocrazia.

“Nella futura PAC – evidenzia da Parigi la presidente Lambert – la lotta al cambiamento climatico e la protezione ambientale dovrebbero conciliarsi con gli aspetti economici. Gli agricoltori si impegnano ad affrontare queste sfide. Gli strumenti della PAC possono supportarli proprio per un’agricoltura ancora più sostenibile”.

“È essenziale per il settore primario – sottolinea da Berlino il presidente Rukwied – che la nuova PAC consenta agli agricoltori europei di continuare a produrre alimenti sicuri e nutrienti, oltre che proteggere la biodiversità e il clima. Per questo, la funzione di sostegno al reddito della PAC è di fondamentale importanza, sia per affrontare i mercati, sia per rispondere alle sfide ecologiche”.

 

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Dalla Regione Siciliana 15 milioni di euro a sostegno delle imprese agricole colpite dal lockdown

Dare un aiuto economico in tempi veloci e contribuire al recupero delle perdite dovute alla pandemia. Sono questi gli obiettivi dell’Avviso pubblico rivolto alle imprese agricole siciliane e illustrato, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Orléans, dall’assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca mediterranea, Toni Scilla, e dal dirigente del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta.

Le domande potranno essere presentate esclusivamente da mercoledì 5 maggio sino al 7 luglio 2021 e nella documentazione dovrà essere inserita anche una dichiarazione asseverata che attesti il calo del fatturato del periodo del lockdown 2020.

Grazie a una dotazione finanziaria di 15 milioni di euro, l’Avviso prevede, per ogni singolo beneficiario, aiuti a fondo perduto da un minimo di mille euro fino a un massimo di 15 mila euro. I fondi sono a disposizione delle imprese agricole con sede in Sicilia che nel periodo del lockdown dal 12 marzo al 4 maggio 2020, hanno subito perdite di fatturato superiori al 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Questo bando, fortemente voluto dal governo Musumeci, è un’attestazione di speranza e rilancio. Si tratta di una misura, in questo momento, necessaria per le piccole e medie imprese agricole che rappresentano il cuore dell’attività economica della nostra Isola. Un risultato che è stato raggiunto grazie anche all’approvazione della copertura finanziaria con la legge di stabilità 2020-2022 da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana” ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla.

“Con questo Avviso abbiamo voluto dare una risposta veloce e concreta alle aziende agricole, tra cui quelle del settore florovivaistico: una realtà composta, in Sicilia, da duemila aziende che producono un fatturato di 400 milioni di euro” ha dichiarato il dirigente del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta.

Lo stesso Scilla però torna a ribadire l’intenzione della Sicilia di dare battaglia sul tema della ripartizione dei fondi PSR in proroga: “La Sicilia rischia di perdere 140 milioni. É una situazione inaccettabile e non corretta sia sul piano politico che regolamentare. La Sicilia non consentirà questo e sta cercando di fare tutto ciò che è possibile insieme alle altre cinque regioni coinvolte (Campania, Puglia, Umbria, Basilicata e Calabria). Non si possono cambiare le regole in corsa”.

Link utili

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Aumenta l’export agroalimentare Ue, Confagricoltura: “Settore da valorizzare con importanti obiettivi di crescita”

Nell’anno della pandemia, il settore agroalimentare ha garantito i rifornimenti nel mercato unico europeo. Non solo, sono anche aumentate le esportazioni fuori dalla Ue, a fronte di una contrazione del commercio internazionale di oltre il 5% a livello mondiale.

Secondo i dati definitivi della Commissione europea, evidenzia Confagricoltura, l’export di settore si è attestato nel 2020 a 184 miliardi di euro, con un aumento dell’1,5% sull’anno precedente. Il saldo dell’interscambio commerciale con i Paesi terzi si è chiuso in attivo per 62 miliardi, tre punti percentuali in più rispetto al 2019.

“I dati dimostrano una volta di più la vitalità economica dell’agroalimentare europeo. E’ un asset strategico da salvaguardare e valorizzare” – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Da sottolineare anche i risultati ottenuti dal Made in Italy: con circa 46 miliardi di euro, le esportazioni di settore sono arrivate a incidere per oltre il 10% sul totale delle vendite all’estero dell’Italia”.

L’export della Ue è stato trainato lo scorso anno dal forte aumento degli acquisti cinesi di carni suine (oltre 2 miliardi in più sul 2019) e grano (1,7 miliardi). Di converso, le limitazioni del canale HoReCa per l’emergenza sanitaria hanno frenato le esportazioni di vini sui mercati dei Paesi terzi (1,2 miliardi di euro in meno).

“Ora dobbiamo essere pronti a intercettare la ripresa economica, già in atto in Cina e nel continente asiatico” – rileva Giansanti.

“Il prodotto interno lordo farà segnare quest’anno negli Stati Uniti un rialzo di oltre il 6%, quasi il doppio rispetto alle stime riferite alla Ue. Le stime del WTO indicano una ripresa del commercio internazionale superiore all’8% sul 2020”.

“Ci sono tutte le condizioni per riprendere il percorso di crescita che ha visto le esportazioni agroalimentari italiane raddoppiare nell’arco di dieci anni” – aggiunge il presidente di Confagricoltura.

“L’export agroalimentare della Spagna ha sfiorato nel 2020 i 57 miliardi di euro. E’ un traguardo che possiamo raggiungere e migliorare, – conclude Giansanti – a vantaggio di tutte le componenti della filiera e dell’economia italiana. Dobbiamo porci obiettivi ambiziosi in termini di crescita”.

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DL Sostegni, Confagricoltura: “Non solo misure di ristoro, ma anche semplificazione e rilancio”

“Il decreto sostegni impegna 32 miliardi di euro derivanti dall’ulteriore scostamento di bilancio approvato a gennaio e si pone l’obiettivo di contrastare gli effetti della crisi con misure che impatteranno anche sul comparto agricolo e per questo ringraziamo il Ministro Patuanelli e il Governo”.

Così ha premesso Annamaria Barrile, direttore delle Relazioni Istituzionali di Confagricoltura, all’audizione in Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame del Decreto Sostegni.

“La consapevolezza però della limitatezza delle risorse disponibili, a fronte della vastità della platea di imprese e famiglie in difficoltà, deve imporre una riflessione in vista del prossimo scostamento di bilancio e delle misure che verranno adottate, in particolare – ha affermato Barrile – sulla necessità che il PNRR sia l’occasione per definire linee strategiche, anche per il comparto agroalimentare, che portino alla ripresa e a una crescita sostenuta, in grado di trainare il Paese fuori dalla crisi e ripianare l’ingente debito pubblico accumulato”.

Per questo Confagricoltura propone non solo alcune correzioni al decreto-legge, ma anche alcune nuove disposizioni che, con misure di semplificazione e interventi per l’accesso al credito, sostengano il sistema delle imprese agricole in una chiave di rilancio e non solo di ristoro.

Confagricoltura ha segnalato quindi la necessità di chiarire che per le attività connesse la perdita di fatturato sia calcolata sul fatturato dell’attività collegata, al fine di una corretta valutazione delle perdite degli agriturismi, particolarmente impattati dalle misure restrittive in corso.

“Importante per il sostegno alla tenuta occupazionale delle nostre imprese – ha detto Barrile – è poi la concessione di ulteriori periodi di trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) e l’esonero, anche per il mese di gennaio 2021, dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), per la quota a carico dei datori di lavoro, per le aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per gli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti”.

Significativo è l’incremento, per il 2021, di 150 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, che arriva quindi a 300 milioni di euro di dotazione, ma – rimarca Confagricoltura – mancano ancora i decreti attuativi per rendere disponibili le risorse.

E’ necessaria una profonda semplificazione burocratica, che alleggerisca il più possibile imprese e cittadini da oneri documentali e identifichino meccanismi di sostegno rapidi e, ove possibile, automatici.

Analogamente Confagricoltura propone di prevedere la bancabilità per i crediti d’imposta, in particolare quelli derivanti da investimenti nell’ambito delle misure Transizione 4.0, per dare liquidità alle imprese agricole che coraggiosamente hanno investito in beni strumentali innovativi.

“Questo – ha concluso Barrile – incoraggerebbe nuovi investimenti, unico volano possibile di una crescita in linea con gli obiettivi di transizione ecologica che il Paese si è dato e di cui l’agricoltura può essere protagonista”.

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Agrinsieme, si rafforza la filiera: accordo con Federalimentare. Giansanti nuovo presidente

Il coordinamento di Agrinsieme, nato all’inizio del 2013, giunto a un passo dal primo decennio di attività, conferma e rafforza la comunanza di intenti e di lavoro tra i soggetti che rappresentano l’intera filiera e che vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato, soprattutto in un contesto economico che risente delle conseguenze della pandemia.

E’ quanto emerso nella conferenza stampa di ieri a Palazzo Della Valle a Roma, per il passaggio di coordinamento di Agrinsieme da Copagri a Confagricoltura. Il Coordinamento, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delleCooperative Agroalimentari, rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole del Paese e il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, con oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate, contribuendo in tal modo al 35% circa del fatturato agroalimentare italiano.

Ad arricchire il percorso di Agrinsieme, l’intesa siglata ieri con Federalimentare, la Federazione italiana dell’industria alimentare, con cui i singoli soggetti del Coordinamento, insieme ad altri del comparto della distribuzione, avevano già condiviso l’impegno e i valori della “buona impresa” nei primi mesi dell’emergenza sanitaria.

Con l’accordo odierno, Agrinsieme e Federalimentare si impegnano a coadiuvare le istituzioni e le forze politiche per il superamento della grave crisi economica, sociale e sanitaria, ma anche a promuovere azioni che possano contribuire a migliorare l’attuazione del Recovery Plan attraverso una corretta relazione tra tutti i soggetti del settore. Con l’intesa, inoltre, ogni singolo soggetto si attiverà a mettere in atto iniziative per valorizzare la filiera agroalimentare, dal campo alla tavola, garantendo sicurezza, tracciabilità e qualità degli alimenti. Indispensabili, a riguardo, saranno la tecnologia e la ricerca applicate all’agricoltura e lo sviluppo di best practice di filiera che possano valorizzare il Made in Italy sui mercati.

“Innovazione e sviluppo sostenibile saranno i principali temi sui quali si concentreranno le attività del Coordinamento per il prossimo biennio 2021-22, fermo restando che i processi dovranno essere accompagnati da adeguate politiche di crescita e programmazione. Lavoreremo per cercare di raggiungere il più possibile l’autosufficienza alimentare, che porterebbe il PIL agroalimentare a oltre 700 miliardi e l’export a più di 50 miliardi” – ha affermato il neo coordinatore Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, subentrato oggi a Franco Verrascina, presidente di Copagri, che ha guidato Agrinsieme negli ultimi due anni e mezzo.

“E’ stato per me un onore coordinare Agrinsieme in un momento molto delicato per il Paese; nonostante il lasso di tempo relativamente breve che mi ha visto alla guida, infatti, ci siamo trovati a dover interloquire con tre diversi esecutivi, confrontandoci con sfide e problematiche sempre più complesse e imprevedibili. Lascio un Coordinamento più unito e coeso, forte delle numerose iniziative messe in campo sul versante della PAC e in particolare delle infrastrutture, tema che ha rappresentato il trait d’union del mio mandato e che è stato al centro di tre partecipati incontri a Roma, Bologna e Matera. Ricordo con piacere, inoltre, i positivi risultati ottenuti sulle principali problematiche delle filiere, quali la Xylella e la cimice asiatica, ma anche gli interventi a favore del florovivaismo e delle cosiddette filiere minori”, ha detto Franco Verrascinaintroducendo i lavori.

“Il settore alimentare non è stato esente dal grande terremoto provocato dalla pandemia, – ha affermato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare – ma rimango tuttora convinto che sia uno dei comparti che può fare la differenza per la ripresa e per lo sviluppo del nostro Paese. Ora è necessario ripartire ed entrare in una nuova fase, una fase in cui sostenibilità ambientale, sociale ed economica da un lato e la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione dall’altro sono la base di tutta la strategia a venire, in ogni campo. Per quanto riguarda il nostro, come industria del food&beverage siamo pronti a lavorare in cooperazione con tutta la filiera agricola per affrontare queste nuove sfide, tenendo sempre ben presente l’obiettivo: mantenere alta la qualità dei prodotti Made in Italy e difendere i pilastri della dieta mediterranea”.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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