La tradizione dei tartufai italiani diventa Patrimonio Immateriale dell’Umanità

Premiata la tradizione dei tartufai italiani, quella del famoso tartufo delle Langhe piemontesi, del tartufo di San Miniato in Toscana,o quello di Norcia in Umbria.  La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è ufficialmente diventata Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione è stata ufficializzata lo scorso 16 dicembre a Parigi attraverso il Comitato intergovernativo dell’Unesco. Un riconoscimento arrivato a seguito della candidatura italiana presentata dalla Farnesina nel marzo 2020 e che è stata preceduta da un accurato e lungo lavoro di catalogazione per documentare una tradizione che viene praticata e tramandata in gran parte del Paese. La nuova iscrizione porta a 15 il numero di eccellenze italiane iscritte nella Lista del Patrimonio immateriale, su un totale di oltre 600.

La candidatura italiana è stata coordinata sotto l’aspetto tecnico-scientifico e istituzionale del Servizio II-Ufficio Unesco del Segretariato generale del ministero della Cultura (MiC) in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco e la Commissione nazionale italiana per l’Unesco. L’iter che ha portato il tartufo nazionale a diventare patrimonio dell’Umanità ha coinvolto una rete interregionale composta dall’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), dai soggetti riuniti in gruppi associati nella Federazione nazionale associazioni tartufai italiana (Fnati) e da altre libere associazioni. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” rappresentano un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche trasmesse oralmente per secoli. Una tradizione, come si legge nella presentazione della candidatura “tramandata attraverso storie, aneddoti, pratiche e proverbi che raccontano di un sapere che riunisce vita rurale, tutela del territorio e alta cucina”.

Il tartufo dei Monti Iblei: 3 varietà da scoprire

Mentre è molto noto il tartufo piemontese, toscano o umbro, meno conosciuto è quello siciliano, per la precisione, ragusano: il tartufo dei Monti Iblei. Di cui esistono tre varietà:

  1. il cosiddetto Scorzone o Tartufo Nero Estivo (Tuber aestivum Vittad. 1831), che matura tra maggio e luglio e che può essere rinvenuto anche in autunno o ad inizio inverno nella sua varietà Uncinatum Chatin;
  2. Tartufo Nero Invernale, noto scientificamente come Tuber brumale Vittad. Tipico del periodo invernale, all’esterno si presenta relativamente simile al tartufo nero estivo anche se – ad una più attenta analisi – rivela un peridio caratterizzato dalla presenza di verruche decisamente più piatte e meno evidenti rispetto allo scorzone;
  3. infine, il periodo che va dal tardo inverno e fino alla primavera, vede la comparsa sul mercato del Tartufo Bianchetto (Tuber borchii Vittad.), da non confondere con il ben più pregiato Tartufo bianco (Tuber magnatum Pico).
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Il Tartufo dei Monti Iblei
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Dessert al Tartufo dei Monti Iblei

 

 

 

 

 

 

Il territorio ibleo – come spiega il micologo Giovanni Amato – presenta i requisiti ecologici che sono richiesti da questi particolari funghi ipogei, per vivere. In primo luogo il suolo calcareo, diffuso non solo in area iblea ma anche in altre estese porzioni della nostra Isola, può certamente fare la differenza tra la presenza o meno della maggior specie di tartufi. Inoltre le formazioni boschive, sia naturali che di impianto, rappresentano i contesti ambientali ideali per la presenza del tartufo*.

 

*Credits: GazzettadelGusto.it

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Lettera Commissione UE a Confagricoltura: per assorbimento carbonio proposta di legge nel 2022

La Commissione europea presenterà nel secondo semestre 2022 una proposta legislativa riguardante il sequestro del carbonio nei suoli agricoli. È quanto indicato in una lettera che la direzione generale per l’Agricoltura dell’Esecutivo UE ha indirizzato – a nome del commissario Wojciehowski – al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Il nostro settore ha un ruolo da protagonista nella transizione ecologica. Per questo, mi sono rivolto direttamente alla Commissione – ha sottolineato Giansanti – per evidenziare l’importanza che il sequestro del carbonio riveste ai fini dello sviluppo di un’economia verde”.

“La proposta allo studio a Bruxelles – prosegue il presidente di Confagricoltura – punterà ad assicurare una fonte di reddito aggiuntivo per gli agricoltori, mediante una metodologia solida e trasparente per la certificazione degli assorbimenti. L’obiettivo è quello di varare appositi certificati verdi”.

L’agricoltura europea – ricorda Confagricoltura – è impegnata a garantire l’assorbimento di 310 milioni di tonnellate di gas ad effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica cinque anni dopo.

“È una sfida ambiziosa, ma che – puntualizza Giansanti – può essere vinta grazie alla rete di imprese professionali aperte alle innovazioni tecnologiche e in grado di far fronte agli investimenti necessari per la sostenibilità ambientale”.

“La transizione ecologica avrà senza dubbio un impatto sociale ed economico. Per questo, le proposte della Commissione europea dovranno essere precedute da una rigorosa valutazione d’impatto”.

“Al riguardo, nella lettera della Commissione è stato assicurato che tutte le proposte legislative con un impatto significativo – elaborate nell’ambito della strategia ‘Dal produttore al consumatore’ e per la tutela della biodiversità – saranno oggetto di una preventiva valutazione e sottoposte a consultazione pubblica”.

“È un messaggio di grande rilievo – conclude il presidente di Confagricoltura – dopo le polemiche suscitate nei mesi scorsi in merito alle conseguenze delle iniziative della Commissione nell’ottica della salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura europea e della lotta al cambiamento climatico su scala globale”.

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Agricoltura sociale: Confagricoltura e JTI Italia insieme per supportare donne, Sud e aree interne

Oltre 100mila euro destinati ai progetti vincitori della seconda edizione del Bando “Agro-Social: Seminiamo valore”, voluto da JTI Italia e Confagricoltura per promuovere l’inclusione sociale in ambito agricolo

Hasta l’Huevo!’ di San Vito dei Normanni (Brindisi), ‘R.Accogliere’ di Rocca Massima (Latina) e ‘PRO J.O.B. (Just One Bike)’ di Roma, che coinvolge una pluralità di soggetti in regioni diverse: queste le tre realtà che si sono aggiudicate il premio di 120.000 euro messo in palio nella seconda edizione del bando “Agro-Social: Seminiamo valore”, nato dalla collaborazione tra Confagricoltura e JTI Italia (Japan Tobacco International).

 

Ideato con l’obiettivo di selezionare, premiare e supportare le iniziative di agricoltura sociale, quest’anno il bando solo è diventato fruibile in tutto il territorio italiano ma, a seguito della pandemia, è stato dedicato, in particolare, alle tre categorie che hanno subito le maggiori difficoltà: le imprese femminili, le aree interne e il meridione d’Italia.

 

Sono intervenuti questa mattina a Roma, nella sede di Confagricoltura, il ministro per le Disabilità, Erika Stefani; il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Gianpaolo Vallardi; il vicecapo di Gabinetto del Mipaaf, Giuseppe Urbano, che hanno premiato le tre realtà vincitrici, ognuna con un finanziamento di 40.000 euro per la realizzazione del proprio progetto. Presenti anche il consigliere politico del ministro Carfagna, on. Paolo Russo e l’on. Maria Spena.

 

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Nella foto, da sinistra: Marco Notarnicola, Gianpaolo Vallardi, Erika Stefani, Vincenza Ruggiero, Sandro Gambuzza, Federico Felici, Lorenzo Fronteddu e Giuseppe Urbano.

 

 

“Puntiamo da sempre sulla capacità dell’agricoltura di unire persone, processi sociali, culturali e produttivi, valorizzando il territorio. Questo concorso che abbiamo fortemente voluto – afferma Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura– incoraggia e sostiene proposte concrete di impresa, in grado di coniugare la sostenibilità con la solidarietà. Incoraggiare lo sviluppo di attività, che attraverso l’agricoltura favoriscano l’inserimento sociale e lavorativo dei soggetti fragili, significa anche realizzare sui territori centri di aggregazione e welfare, promuovendo nuovi modelli di sviluppo per le comunità rurali”.

 

“Sostegno alle comunità, all’agricoltura e all’inclusione sono da sempre una priorità per la nostra azienda” – gli fa eco Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia – “Siamo orgogliosi di scendere in campo ancora una volta al fianco di Confagricoltura per questa seconda edizione di Agro-Social: Seminiamo Valore, un’iniziativa che coniuga al meglio sostenibilità ambientale, sociale ed economica, punti cruciali della strategia di JTI in Italia e nel mondo. Al giorno d’oggi la sostenibilità integrale non è più soltanto un miraggio, ma una prospettiva da raggiungere attraverso un intenso dialogo tra tutti gli attori in gioco: cittadini, imprese e soprattutto istituzioni. Solo insieme possiamo trovare le migliori soluzioni, a partire dal giusto equilibrio che consenta di sviluppare una visione di lungo periodo per ripensare i modelli produttivi e di consumo del futuro”.

 

Hasta l’Huevo!’ di Xfarm si è aggiudicata il premio “Sviluppo per il Sud”. È un progetto di rete tra l’azienda agro-ecologica, la cooperativa sociale ‘Qualcosa di Diverso’, ‘180 Amici Puglia’ Onlus e ‘Arci Brindisi’. L’obiettivo, duplice, è di costituire una filiera intersettoriale per la valorizzazione delle uova di alta qualità da galline allevate all’aperto e per il reinserimento lavorativo di migranti e persone con percorsi psichiatrici. L’iniziativa si sviluppa all’interno di un’azienda agricola di 50 ettari, su un terreno confiscato alla criminalità organizzata, a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi.

 

Il premio per il “Rilancio delle aree interne” è andato a ‘R.Accogliere’. Un progetto di collaborazione tra varie realtà del territorio dei Monti Lepini. La società semplice agricola ‘Talea’, le aziende agricole ‘Fabio Tora’ e ‘La Lucciola’, la Cooperativa Sociale ‘Il Quadrifoglio’ e l’associazione di promozione sociale ‘Farm to Fork’ a Rocca Massima, in provincia di Latina, si sono unite per costruire, attraverso la formazione di migranti, un capitale umano di risorse esperte e qualificate da integrare nelle aziende agricole locali. L’obiettivo è creare un centro di aggregazione permanente, che favorisca lo scambio culturale, la crescita personale e lo sviluppo locale.

 

Ha vinto il “Premio per impresa Donna” l’iniziativa ‘PRO J.O.B. (Just One Bike)’, che ha lo scopo di valorizzare i prodotti delle fattorie sociali e delle aziende agricole laziali e dell’Italia centrale, creando nuovi posti di lavoro. Utilizzando biciclette adattate allo street food, sostenibili dal punto di vista economico ed ecologico, i soggetti vulnerabili, principalmente donne, potranno intraprendere un’attività di somministrazione e vendita diretta di prodotti in cooperazione con fattorie sociali della regione Lazio e dell’Italia centrale e con il coinvolgimento di soggetti del terzo settore.

 

“Il mondo della disabilità è una risorsa per la ripresa del Paese – ha concluso il ministro Erika Stefani – è un mondo pieno di energia che va considerato come un’opportunità per ripensare, e non solo rilanciare, l’Italia. L’agricoltura ha un ruolo fondamentale nella cultura dell’inclusione. Le disabilità sono molteplici e il settore primario dà lavoro rendendo i più fragili parte attiva della società. E questi progetti premiati oggi ne sono la migliore conferma”.

 

 

 

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Consegnato al comune di Scicli il defibrillatore donato da Confagricoltura Ragusa

Il defibrillatore, donato da Confagricoltura e dall’ONLUS Senior – L’Età della saggezza, è stato allocato nell’atrio del Palazzo di città a Scicli

Si è svolta ieri presso Palazzo di città a Scicli la consegna del defibrillatore che Confagricoltura Ragusa, insieme alla ONLUS di Confagricoltura  “Senior – L’Età della Saggezza”, ha donato al comune.

A ricevere il prezioso strumento salvavita dalle mani del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, il vice-sindaco, avv. Caterina Riccotti. Presenti anche il direttore di Confagricoltura Ragusa, dott. Giovanni Scucces, e i dipendenti degli uffici di Scicli della più antica organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli.

Il defibrillatore è stato acquistato con i fondi raccolti con il 5 per Mille nell’anno 2020 che i contribuenti hanno donato a ONLUS Senior – L’Età della saggezza.

Un gesto simbolico, ma importante, – dichiara il presidente Pirrè – reso possibile dalla generosità di chi ha scelto di donare il proprio 5 per Mille a Senior – L’Età della Saggezza. Fondi raccolti dal nostro Caf e spesi nel territorio, consentendo a chi ha fatto questa scelta di vedere come sono stati utilizzati, ovvero per l’acquisto  di uno strumento di grande utilità e a disposizione di tutti”.

Stiamo già ragionando, – dichiara il direttore Scucces – in sinergia con il comune di Scicli, sul prossimo progetto di pubblica utilità da mettere in campo per il prossimo anno, a riprova della sensibilità sociale di Confagricoltura nei confronti del territori in cui opera”.

 

Ragusa, 30 giugno 2021

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Diana Lenzi dei Giovani di Confagricoltura eletta presidente dei Giovani Agricoltori Europei

Diana Lenzi è il nuovo presidente del CEJA, l’Organizzazione dei Giovani Agricoltori Europei che raccoglie 30 associazioni agricole e due milioni di produttori Ue. Lenzi, già delegata dei Giovani di Confagricoltura (ANGA) dal 2019 presso l’associazione con sede a Bruxelles, succede al Giovane Presidente Francese Samuel Masse, subentrato a Jannes Maes a gennaio 2021.

 

“Il lavoro svolto negli ultimi anni con i Giovani di Confagricoltura nei rapporti istituzionali e nell’approfondimento delle politiche europee per i giovani imprenditori agricoli è stata la base per questa nuova esperienza che inizia. – ha dichiarato la neopresidente – Le posizioni e gli interessi dei giovani agricoltori europei saranno al centro delle attività del CEJA, tanto più che siamo consapevoli, io e i vicepresidenti*, della delicata fase di transizione politica che stiamo attraversando. E’ il momento – ha sottolineato Lenzi – di proseguire nel lavoro a favore delle nostre aziende e del sistema agricolo europeo e, con l’ottima squadra di vicepresidenti che è stata eletta, il CEJA sarà sempre più protagonista”.

 

Nata e cresciuta a Roma, Diana Lenzi partecipa alla vita di molte associazioni di settore e di zona come Donne del Vino e Classico Berardenga. Dopo gli studi classici, Lenzi ha conseguito la laurea in Scienze Politiche, per poi dedicarsi alla sua passione, la cucina professionale, diplomandosi alle scuole del Gambero Rosso. Dopo qualche anno di totale immersione tra le cucine dei più importanti ristoranti romani, nel 2008 le viene chiesto di gestire l’azienda vitivinicola di famiglia, la Fattoria di Petroio a Castelnuovo Berardenga (Siena).

 

Nel 2012 entra a far parte dei Giovani di Confagricoltura (ANGA), di cui è stata vicepresidente nazionale per tre anni e di cui è stata presidente per la provincia di Siena fino al 2015.

 

Ha fatto parte del WFO Gymnasium, programma di capacity building e di leadership per i giovani leader di associazioni agricole. Collabora con l’Università delle Arti di Firenze (FUA) come docente del Wine Career Program, con la Ro-me Business School in qualità di docente per il master in Food and Beverage Management e con altre Università di settore.

 

Nella sua attività associativa all’interno dell’ANGA, Diana Lenzi si è occupata di approfondire i temi legati agli SDGs in Agricoltura e soprattutto delle attività legate alle politiche che hanno portato dal Farm to Fork all’ultima proposta di riforma della PAC. Ha sostenuto e sostiene la centralità della politica europea come strumento di supporto ai giovani agricoltori e ha lavorato per trasferirla a tutti gli associati valorizzando la discussione e il confronto sulle proposte da portare al CEJA.

 

“L’elezione alla Presidenza del Ceja di Diana Lenzi – ha affermato il presidente dei Giovani di Confagricoltura Francesco Mastrandrea – è un tassello importante che i Giovani di Confagricoltura mettono a segno nel loro lavoro di rappresentanza sindacale dei giovani imprenditori. La competenza e la passione di Diana saranno una chiave vincente per il CEJA e non posso che esprimere la mia personale soddisfazione per questo traguardo fortemente voluto e raggiunto da tutta l’Associazione. I Giovani di Confagricoltura – ha concluso Mastrandrea – ci sono e si confermano punto di riferimento di tutti gli agricoltori under 40”.

 

*i vicepresidenti sono: Adam Nowak (Polonia); Doris Letina (Slovenia); Thomas Duffy (Irlanda); Anne-Catherine Dalcq (Belgio).

 

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Nuovo bando Confagricoltura – JTI Italia: 120 mila euro per finanziare progetti di agricoltura sociale

Imprenditoria femminile, rilancio delle aree interne e sviluppo per il Sud le categorie al centro della seconda edizione del bando “Agro-social: Seminiamo Valore”

22 giugno 2021 – Agro-social: Seminiamo Valore, il programma di Confagricoltura e JTI Italia (Japan Tobacco International) che mette al centro l’agricoltura e le aziende agricole, giunge alla seconda edizione dopo il successo dello scorso anno. Il progetto, nato per favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile dei territori, incentiva iniziative di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti e delle aree più deboli.

 

Il nuovo bando per il 2021 è stato presentato ufficialmente durante un evento in diretta streaming da Palazzo Valle – sede di Confagricoltura – alla presenza delle Istituzioni. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha introdotto con un videomessaggio il tavolo di lavoro, al quale hanno partecipato Massimiliano Giansanti – Presidente Confagricoltura, Lorenzo Fronteddu – Direttore Corporate Affairs & Communication di JTI Italia, Gian Marco Centinaio – Sottosegretario di Stato MIPAAF.

 

L’incontro è stato occasione per sottolineare il ruolo primario dell’agricoltura nella ripresa economica del Paese e la necessità di programmare di investimenti a lungo termine, sempre più centrali per stimolare opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali rurali grazie a progetti concreti di impresa, sostenibilità e solidarietà per generare valore, benefici e servizi.

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Questa seconda edizione del bando ha carattere nazionale, ed è aperto a candidature per la realizzazione di progetti di agricoltura sociale provenienti da ogni parte di Italia. Il bando 2021 si rivolge a tre specifiche categorie, particolarmente colpite dagli effetti della pandemia e al centro della strategia italiana del PNRR: imprenditoria femminile, rilancio delle aree interne e sviluppo per il Sud.

 

“Crediamo e investiamo da tempo nell’agricoltura sociale – ha detto il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – come modello di attività aperta non solo agli imprenditori agricoli professionali, ma anche a chi, attraverso l’agricoltura, è impegnato ad avviare modelli di sviluppo sostenibili e anche innovativi. Questa formula vincente coniuga il settore primario e il sociale, ed è stata capace di realizzare un nuovo, concreto strumento di welfare sostenibile ed efficace. Le esperienze di questi anni ci confermano che la strada intrapresa da Confagricoltura è un esempio virtuoso che genera anche reddito per le imprese”.

 

L’obiettivo prioritario del bando, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo, è di contribuire alla riduzione del divario economico e sociale del nostro Paese, creare occupazione, sostenere la transizione verde e migliorare la capacità di ripresa dell’Italia puntando sulla produttività e la specificità dei territori, vera ricchezza da cui ripartire oggi.

 

“Insieme a Confagricoltura abbiamo avviato un modello di sviluppo virtuoso che con motivazione portiamo avanti anche in questo nuovo anno e che permette di coniugare le politiche di welfare con la crescita economica e sociale, puntando sulla capacità creativa e innovativa dei territori” ha affermato Lorenzo Fronteddu, Direttore Corporate Affairs & Communication di JTI Italia. “L’unico modo per portare a casa la sfida dei cambiamenti che abbiamo davanti e delle disuguaglianze è il dialogo costante tra imprese, territori e Istituzioni. Solo così potremo sviluppare i modelli produttivi e di consumo del futuro perché non esiste crescita se non si garantiscono sostenibilità economica, sociale e ambientale” ha concluso Fronteddu.

 

Una giuria di esperti selezionerà – in ciascuna delle categorie individuate – le tre migliori idee progettuali di agricoltura sociale presentate, premiandole con un finanziamento pari a 40.000 eurodestinato a ognuno dei vincitori. Il bando è rivolto non solo alle aziende agricole, ma anche ad imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all’agricoltura sociale, per offrire su ampia scala l’opportunità concreta di creare nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali.

È possibile accedere alla prima fase del bando candidando la propria proposta progettuale entro il 15 luglio 2021.

 

Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito www.coltiviamoagricolturasociale.it .

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Innovazione, Confagricoltura premia i giornalisti Carfagna e Cerofolini

“Per il loro costante impegno nel garantire informazione corretta e finalizzata alla conoscenza delle innovazioni, sapendo raccontare con professionalità e passione le evoluzioni del mondo produttivo”.

Questa la motivazione con cui Confagricoltura ha consegnato a due giornalisti di spicco, Barbara Carfagna e Massimo Cerofolini, il Premio Innovazione – edizione speciale per l’informazione.

La consegna è avvenuta a Palazzo Della Valle a Roma, alla presenza dei componenti della Giunta confederale.

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Barbara Carfagna è esperta di innovazione e digitale, ha firmato numerosi reportage da tutto il mondo su questi temi per la Rai e il suo volto è noto anche per la conduzione del Tg1.

Massimo Cerofolini è autore e inviato Rai per “Codice”, su Rai1, conduttore su Radio 1 di “Eta Beta” e co-conduttore, con Carfagna, di “Codice Beta”, i podcast dedicati ai visionari dell’innovazione. E’ anche sceneggiatore televisivo.

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“Raccontare l’agricoltura richiede curiosità, conoscenza, mancanza di pregiudizi e voglia di approfondire temi che difficilmente fanno notizia. – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Carfagna e Cerofolini hanno tutto questo e lo hanno dimostrato da tempo, mettendo in luce anche le peculiarità delle aziende agricole italiane, gli orizzonti e le prossime sfide del settore primario”.

“Per questo – ha concluso – abbiamo il piacere di consegnare loro il Premio Innovazione, nella speranza che proseguano il lavoro a favore dell’agricoltura italiana, della corretta informazione e, ovviamente, dell’innovazione. Confagricoltura sostiene da sempre questi valori e, con questo premio, intende rendere omaggio a chi si impegna seriamente in tale direzione”.

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Giornata delle dimore storiche italiane, Giansanti: “Riscoprire le bellezze del nostro paese e difenderne l’immenso patrimonio storico-culturale”

Riscoprire una parte d’Italia ancora poco conosciuta, specialmente dalle nuove generazioni, storia e paesaggi inesplorati che hanno un valore storico, culturale, sociale ed economico

La Giornata Nazionale ADSI, che si celebra il 23 maggio, è un’opportunità di rinascita per tutte le dimore storiche che rappresentano il piu’ grande ‘museo italiano’ con le sue sale affrescate, le sue torri merlate, le sue cappelle, i suoi giardini coloratissimi, che ci regalano relax ed emozioni indimenticabili.

Riapriranno al pubblico castelli, rocche, palazzi, ville e borghi da esplorare ed amare, in sicurezza, visitando luoghi suggestivi che ci raccontano antiche leggende di quei territori.

“Dopo oltre un anno di chiusure legate dall’emergenza sanitaria, un soggiorno esperenziale potrebbe ridare impulso al turismo ‘slow’ di prossimità e la riscoperta delle nostre ricchezze storiche, enogastronomiche, artigianali e paesaggistiche che tutto il mondo ci invidia” – sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che prosegue la sua collaborazione con l’ADSI con azioni comuni per la tutela delle dimore storiche e per l’armonizzazione delle leggi regionali con quelle nazionali; l’elaborazione di linee sinergiche nei confronti delle diverse istituzioni per adeguare le politiche, in particolare quelle fiscali alla specificità delle dimore, convinti della necessità di valorizzare gli immobili storici e i loro contesti, i territori e le eccellenze agricole ed enogastronomiche che essi rappresentano. Molte sono le attività avviate, dalla partecipazione a bandi europei, alla promozione, a progetti di aperture al pubblico, anche dopo l’estate, con programmi specifici che permetteranno a tutti di vivere questa esperienza.

“L’Italia – conclude Giansanti – ha un patrimonio artistico e culturale notevole, e luoghi davvero unici non solo per la loro bellezza, ma anche per le affascinanti storie di cui sono i protagonisti. Il turismo di prossimità potrebbe essere la prima leva da sfruttare per il rilancio del Paese, ma servono azioni concrete ed investimenti”.

La condizione necessaria al buon vivere nelle aree interne parte dalla consapevolezza del loro valore intrinseco. Per questo è necessario, secondo Confagricoltura, stabilire l’interazione con il mondo della produzione creando altresì le condizioni affinchè innovazioni come la banda larga, o l’ammodernamento delle infrastrutture, diventino prioritari senza però perderne quei connotati di luoghi unici ed inalterati per una vista sostenibile ai tempi del covid.

“Dalla collaborazione fra l’ADSI e la Fondazione Bruno Visentini, con il coinvolgimento di Confagricoltura e Confedilizia – conclude Giansanti – è nato l’Osservatorio del Patrimonio Culturale Privato del nostro Paese. I numeri del primo studio condotto dall’Osservatorio testimoniano il potenziale inespresso del patrimonio privato, che ogni anno accoglie 45 milioni di visitatori(contro i 49 milioni dei musei pubblici) nelle sue oltre 9400 dimore. Parliamo ovviamente anche di parchi, giardini e tenute agricole che, anche con i loro agriturismi, costituiscono da sempre un polo di attrazione turistico di qualità, nonché un volàno per l’economia dei territori, in particolare al di fuori dei grandi centri abitati”.

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Festa del Lavoro, Confagricoltura: “Investire in capitale umano e valorizzare le professionalità”

“Nel giorno della Festa del Lavoro, che si celebra domani, 1° maggio, il ringraziamento di Confagricoltura va a tutti gli operatori del settore che, instancabilmente, in questo anno segnato dalla pandemia, hanno lavorato senza sosta per garantire cibo in quantità e di qualità”. Lo afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, la principale Organizzazione datoriale agricola italiana, con oltre il 50% delle giornate lavoro del settore.

Con 1.057.000 lavoratori, l’agricoltura mantiene sostanzialmente stabili i livelli occupazionali.

La presenza femminile, pari al 32% sul totale operai, si concentra soprattutto nei contratti a tempo determinato (34%). Questi ultimi, inoltre, si caratterizzano per appartenere a fasce d’età più giovani (il 56% ha meno di 45 anni) e per una maggiore incidenza della componente di origine non comunitaria, rispettivamente 21% e 16% (Rapporto EBAN 2021).

La manodopera agricola è prevalentemente impiegata nel Sud del Paese (53% del totale), che detiene anche la quota più rilevante degli operai a tempo determinato (56%). Viceversa, nel Nord si concentra la maggiore incidenza degli operai a tempo indeterminato.

“E’ doveroso riconoscere il rilevante contributo che il nostro segmento produttivo, insieme agli operatori di tutta la filiera, ha garantito con grande senso di responsabilità in questo periodo difficile – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Lavoratori e imprese vanno aiutati a uscire dal disastro generato dalla pandemia. E’ indispensabile valorizzare le capacità produttive, investire nella formazione del personale, nella trasformazione tecnologica, digitale e sostenibile dei processi produttivi, anche perché il settore sta andando verso un’agricoltura sempre più professionale e strutturata”.

Le misure contenute nel PNRR potranno avere un forte impatto sul lavoro: creeranno nuove occasioni di impiego, soprattutto per donne e giovani, recuperando centinaia di migliaia di posti di lavoro persi con la pandemia in molti settori.

Confagricoltura evidenzia l’urgenza di politiche in grado di favorire un’occupazione più stabile e di qualità anche nel settore primario attraverso la rimozione degli ostacoli che scoraggiano le imprese nell’assunzione, come l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro, la complessità degli adempimenti, e incentivi per l’assunzione effettivamente fruibili.

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Quattro player nazionali si uniscono con un accordo sulla Carota Bio

È stato firmato l’accordo tra Natura Iblea e le tre aziende Falco Impianti, Barone e Saclark per la realizzazione di un nuovo impianto interamente informatizzato mediante PLC e telecontrollo atto a raddoppiare la linea di lavorazione delle carote biologiche della Natura Iblea ad Ispica (provincia di Ragusa), con la capacità di lavorare circa 9 tonnellate l’ora, in sacchi, sacchi a cuscino, vassoi, cartoni rinfusa e big-bags, il tutto con trattamento Hydrocooler a 3°!

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Roberto Giadone, presidente Natura Iblea

 

“Quattro aziende leader nel settore agroindustriale delle carote bio impegnate a collaborare – ha affermato Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea – puntando a migliorare la competitività investendo sull’informatizzazione mediante il piano innovativo 4.0 interamente in telecontrollo.”

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Da sinistra: Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale Confagricoltura, Nello Messina, presidente gruppo IREM, Giadone Roberto, presidente Natura Iblea Group

 

L’inaugurazione e avvio dell’impianto è avvenuto martedì 16 marzo alla presenza del Cav. Nello Messina, in rappresentanza della capogruppo Irem Group, di Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura, e di Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea Group.

Il piano “Innovazione 4.0” è volto ad agevolare gli investimenti ecologici e l’innovazione tecnologica nelle aziende, per l’acquisto di macchinari utilizzabili dalle imprese agricole, integrando alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

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“I nostri macchinari sono sempre aggiornati dal punto di vista tecnologico – interviene Falco, direttore della società Falco Impianti  – pronti a garantire maggiore qualità e minor costi di produzione e in grado di creare progetti specifici in tempi brevissimi in linea con il piano Innovazione 4.0!”

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Natura Iblea, società leader nella produzione di carote bio in Europa, punta ad una maggiore efficienza e qualità della merce per i sui clienti Europei come Coop Danimarca, Coop Norvegia, Edeka Germania e Coop Svizzera e del proprio servizio di e-commerce www.panierebio.com, mediante l’utilizzo di nuove tecnologie produttive creando collaborazione tra operatore, macchine e strumenti, nel rispetto dell’ambiente, con un occhio di riguardo ai consumi energetici.

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“Una maggiore produttività che si basa anche sulla continuità del servizio e sull’efficiente utilizzo dell’energia e delle materie prime – è intervenuto Barone della società Barone – un impianto capace di adeguarsi velocemente alle esigenze di mercato senza rinunciare alla qualità del prodotto!”

“Sarà una vera rivoluzione – ha aggiunto l’amministratore delegato Roberto Giadone di Natura Iblea – un passo verso il futuro”.

“Siamo di fronte al primo impianto di lavorazione carota in Europa interamente digitalizzato – ha concluso Sala, direttore della Saclark – e con possibilità di utilizzo di packaging plastic free”.

Fonte: freshplaza.it

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