Coltiviamo eccellenze: le imprese siciliane si confrontano con la politica. L’iniziativa di Confagricoltura Sicilia in programma per il 21 settembre a Taormina

L’iniziativa di Confagricoltura Sicilia in programma per il 21 settembre a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina

 

Una tavola rotonda con i protagonisti dell’imprenditoria agricola siciliana e i rappresentanti delle Istituzioni per ragionare insieme sulle leve strategiche per lo sviluppo del settore primario siciliano: questo il senso dell’iniziativa organizzata da Confagricoltura Sicilia per il 21 settembre, con inizio alle 10.30, presso Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina. A patrocinare l’importante iniziativa l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il Comune di Taormina, Crédit Agricole e GAA (Gestione Assicurazioni Agricole).

Il programma prevede, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Taormina, On. Cateno De Luca, gli interventi del Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona, del Presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, On. Mirco Carloni, e del Vice Presidente della Regione Siciliana e Assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, On. Luca Sammartino. Inoltre, daranno il loro contributo alla discussione per Crédit Agricole il Responsabile Commerciale Imprese, Dott. Armando Lo Prinzi, e lo Specialista Agricoltura, dott. Giovanni Pluchino, per il GAA l’Amministratore Delegato, dott. Gianni Monti.

Concluderà i lavori il Presidente nazionale di Confagricoltura, Dott. Massimiliano Giansanti.

Parteciperanno ai lavori anche il Direttore Generale di Confagricoltura, Dott.ssa Annamaria Barrile, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, dott. Dario Cartabellotta e tanti imprenditori agricoli associati a Confagricoltura provenienti da tutta la Sicilia.

“Un momento importante di confronto vero tra rappresentanti delle Istituzioni e gli imprenditori agricoli siciliani che ogni giorno investono per un’agricoltura più competitiva e sostenibile”, spiega il Presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona. “Ancora una volta – aggiunge – la nostra Organizzazione si pone come anello di congiunzione tra Politica e Imprese, accelerando e promuovendo attività di collaborazione fattiva nell’interesse comune dello sviluppo economico della nostra Regione. Sarà l’occasione per discutere a 360 gradi con gli interlocutori più autorevoli su temi come coperture assicurative, accesso al credito, filiere produttive, quadri normativi e tutte le tematiche che stanno a cuore agli imprenditori agricoli siciliani che, tra mille difficoltà, continuano a creare ricchezza e lavoro”.

“Ringrazio sin da ora  – conclude il Presidente di Confagricoltura Sicilia – tutti coloro i quali hanno aderito a questa iniziativa rendendola un’occasione preziosa, utile e autorevole di confronto fattivo tra protagonisti del processo virtuoso ed inclusivo dello sviluppo economico e sociale”.

 

Palermo, 15 settembre 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Emergenza peronospora, Confagricoltura: la malattia colpisce le produzioni in tutta Italia, subito ristori per le imprese vitivinicole

Il comparto vitivinicolo nazionale ha bisogno di urgenti interventi per sostenere gli agricoltori, vittime dei danni prodotti dalla peronospora. Dopo gli allarmi lanciati nelle scorse settimane, Confagricoltura torna chiedere provvedimenti immediati sia a livello nazionale che europeo per contrastare la fitopatia che sta mettendo in ginocchio le attuali produzioni.

Il primo passo è l’attivazione di un tavolo tecnico, che si occupi di definire le azioni di ristoro. Per la Confederazione la strada da percorrere è quella di un intervento legislativo con copertura finanziaria, che includa anche una specifica deroga all’esclusione dalle agevolazioni delle categorie di danni (alle produzioni e alle strutture) previste dal sistema dell’assicurazione agevolata, anche laddove le fitopiatie non siano previste tra le cause. In questo modo si permetterebbe sia alle aziende colpite di accedere agli interventi compensativi e sia di incrementare i fondi destinati alle compensazioni.

A livello europeo potrebbe essere opportuno chiedere alla Commissione di concedere flessibilità che permettano l’uso dei fondi dell’Ocm Vino come compensazione del mancato reddito, causato dalle fitopatie. 

Ulteriori risorse da destinare ai ristori possono essere recuperate all’interno del recente provvedimento della Commissione sui sostegni finanziari di emergenza. Queste misure – dedicate, ad esempio, alla compensazione dei redditi erosi da problemi alle produzioni – sono finanziate con un plafond di 330 milioni di euro, di cui 60,5 milioni in quota all’Italia. A questa somma potrebbe andare ad aggiungersi un contributo statale concesso fino al 200% della somma stanziata da Bruxelles.

Specifica attenzione va prestata anche alle produzioni biologiche prevedendo una opportuna deroga ai limiti posti all’uso del rame.

La peronospora ha trascinato il comparto del vino italiano in una vera e propria emergenza che non ha bisogno soltanto di interventi immediati. Altrettanto fondamentale è tutelare qualità e quantità della produzione nazionale nel futuro. Ecco perché il monitoraggio e la prevenzione con adeguati trattamenti da un lato e le nuove tecniche di genomica assistita (Tea) dall’altro sono gli strumenti che, secondo la Confederazione, devono essere alla base di strategie di medio-lungo periodo. 

Le piogge intense e prolungate del periodo di maggio e giugno 2023 hanno favorito la diffusione della peronospora su tutta la Penisola. Questa malattia fungina, tra le più aggressive, ha potuto propagarsi anche a causa delle precipitazioni e delle alluvioni che non hanno permesso l’accesso ai campi. Ad oggi, specie in alcune zone, la peronospora ha compromesso definitivamente la consistenza dei grappoli colpiti. 

Le criticità maggiori sono presenti nelle regioni del Centro Sud Italia in particolare in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Puglia, dove si rileva la presenza della malattia a macchia di leopardo con una incidenza del 20% delle superfici ma con picchi anche del 70/80%. Di entità minore ma comunque preoccupante la situazione in Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Sicilia e Umbria e Marche, invece attacchi di peronospora sotto controllo nelle regioni del Nord e nelle restanti regioni. 

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Un weekend alla scoperta delle eccellenze dell’agricoltura iblea: a Ragusa l’Intersud dei Giovani di Confagricoltura

Si è concluso tra le vie del centro storico di Modica nella mattinata di oggi, domenica 2 aprile, con la visita presso il laboratorio di una nota cioccolateria della città della Contea, l’𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘀𝘂𝗱 𝗱𝗶 𝗔𝗡𝗚𝗔, la riunione annuale delle delegazioni dei giovani imprenditori di Confagricoltura delle regioni meridionali, che quest’anno si è tenuta a Ragusa. Un tour alla scoperta delle eccellenze dell’agricoltura iblea, con visite presso aziende associate a Confagricoltura che rappresentano dei modelli in termini di innovazione, qualità del prodotto, welfare aziendale, sostenibilità.

La giornata clou, durante la quale si sono svolti i lavori dell’assemblea Intersud, è stata quella di ieri, che è iniziata a Vittoria presso “La Mediterranea”, azienda florovivaistica leader in Italia e in Europa per la produzione di crisantemi, dove Paola e Franco Gurrieri hanno guidato il nutrito gruppo di giovani provenienti da tutte le regioni del Sud alla scoperta di ogni passaggio della filiera produttiva, facendo toccare con mano il lavoro silenzioso ed ordinato di centinaia di lavoratrici e lavoratori.

Successivamente ci si è spostati in contrada Alcerito presso “Isola Grande”, dove è stato mostrato il lavoro certosino ed altamente tecnologico di un’azienda agricola che eccelle per gli standard qualitativi dei suoi pomodori e per l’attenzione alla sostenibilità.

Il tour si è concluso nell’altro capo della provincia, in un’altra azienda agricola che racconta la parte migliore del nostro territorio, che da oltre 60 anni è marchio di eccellenza dell’ortofrutta siciliana: “Moncada”, presso la quale hanno potuto visitare la serra pilota del progetto INTESA (Innovazione delle tecnologie a supporto di uno sviluppo sostenibile dell’agroindustria, progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno del programma IEV di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia) per comprendere il modello agroponico e le opportunità di innovazione nelle serre.

Presso l’azienda Moncada si sono svolti i lavori dell’Assemblea di Intersud, presieduti dal vice presidente dell’Area Sud ANGA, Domenico Parisi e dal dal presidente provinciale, Lorenzo Cannella. Sono intervenuti anche il presidente nazionale di ANGA, Giovanni Gioia e il presidente regionale, Edoardo Orlando. Lavori in cui si sono condivise visioni, progettualità e percorsi di giovani che, come ha detto il presidente Gioia, non saranno i protagonisti del domani, ma sono già i protagonisti dell’oggi. E vogliono esserlo al meglio delle loro potenzialità e del loro impegno, puntando sul lavoro di squadra e sulla capacità di fare rete.

“In questi tre giorni – dichiara il vice presidente dell’Area Sud ANGA, Domenico Parisi – abbiamo vissuto l’energia e la qualità del lavoro organizzativo messo in campo dai giovani imprenditori agricoli ragusani. Questo è lo spirito di ANGA: fare rete, condividere best practises, contare nel territorio e poter contare su una rete capillare che permette di esserci dove conta, a Roma come a Bruxelles. Complimenti davvero e avanti così!”.

“Abbiamo fortemente voluto che questo Intersud si realizzasse a Ragusa – dichiara il presidente nazionale di ANGA, Giovanni Gioia – proprio perché questo territorio rappresenta un polo produttivo di eccellenza dell’ortofrutta e del florovivaismo a livello nazionale ed europeo. Tutte aziende che rappresentano modelli da studiare e da seguire”. “Un plauso va ai ragazzi di ANGA Ragusa – aggiunge Gioia – per l’eccellente lavoro organizzativo che ci ha permesso di realizzare questo viaggio nel cuore di aziende che investono in innovazione e sostenibilità, con un confronto reale e fattivo con le giovani imprenditrici e i giovani imprenditori provenienti dalle altre regioni”.

“Il successo di questo Intersud – dichiara il presidente di ANGA Ragusa, Lorenzo Cannella – è il frutto di un grande lavoro di squadra. Tutte le ragazze e i ragazzi del direttivo di ANGA Ragusa, e non solo, si sono sbracciati per organizzare un tour de force per presentare le punte di eccellenza dell’agricoltura ragusana”. “Con le nostre attività –  aggiunge Cannella – continueremo ad essere punti di riferimento per le nuove generazioni di imprenditori del settore primario che vogliono essere protagonisti del cambiamento”.

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Ragusa, 2 aprile 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Maltempo, Confagricoltura Sicilia: attivare lo stato di calamità

Il maltempo che in questi giorni ha investito l’Isola ha creato danni ingenti alle coltivazioni, soprattutto nella Sicilia sud-orientale. I danni hanno coinvolto migliaia di ettari di terreni e strutture mettendo in ginocchio gli agricoltori siciliani. Le condizioni delle strade e l’incuria di torrenti, fiumi e canali di scolo non hanno attenuato i problemi, con arterie rurali rese impraticabili a causa di detriti, crolli e allagamenti, rendendo complessi anche i soccorsi.

Rosario Marchese Ragona, Presidente regionale di Confagricoltura Sicilia, dichiara: “Le condizioni meteo avverse e i cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e stanno decimando le nostre produzioni di eccellenza. Le condizioni delle infrastrutture non aiutano ad attenuare i danni, il dissesto idrogeologico che ne deriva riduce di volta in volta superficie disponibile. Occorre attivarsi immediatamente e tutelare con ogni mezzo l’agricoltura siciliana”.

“Confagricoltura Sicilia – prosegue Marchese Ragona – chiede di attivare immediatamente lo stato di calamità e di prevedere risorse per il ristoro dei danni subiti attivando il Fondo di Solidarietà Nazionale. Facciamo inoltre appello al Governo regionale affinché si convochi un tavolo con la Protezione Civile per avviare strumenti utili alla prevenzione dei danni: occorrono opere di bonifica straordinaria dei canali di scolo, di riforestazione e di messa in sicurezza”.

“Nell’immediato – conclude il Presidente di Confagricoltura Sicilia – bisogna garantire i giusti ristori agli agricoltori siciliani in tempi certi e celeri”.

Palermo, 13 febbraio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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AGRIcoltura100: l’impresa ragusana Natura Iblea è tra le 100 aziende agricole italiane che investono di più in sostenibilità

Presentato il III Rapporto AGRIcoltura100 di Reale Mutua e Confagricoltura.  A Natura Iblea la menzione speciale per l’attenzione alla sostenibilità ambientale

Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività. Lo dimostrano i dati del terzo Rapporto “AGRIcoltura100”, il più approfondito studio sulla sostenibilità del settore agricolo, voluto da Reale Mutua e Confagricoltura, presentato ieri a Roma, a Palazzo della Valle.

L’indagine, finalizzata a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, è stata realizzata da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, e ha coinvolto 2.806 imprese agricole di tutta Italia, il 30% in più rispetto alla seconda edizione.

Tra i premiati, Natura Iblea, azienda di Ispica (Ragusa) leader nella produzione di ortofrutta biologica di alta qualità e già vincitrice di diverse edizioni del Welfare Index PMI, che ottiene una menzione speciale per l’attenzione alla sostenibilità ambientale.

Ma non è l’unica azienda ragusana a salire sul podio delle 100 aziende più sostenibili secondo il Rapporto. C’è anche Centro Seia Srl, azienda operante a Ragusa, che da oltre 20 anni produce giovani piante orticole per le colture protette attraverso le più innovative e sicure tecniche di coltivazione.

“Ancora una volta Natura Iblea ottiene un riconoscimento autorevolissimo – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – che conferma che nel nostro Sud Est ci sono aziende agricole esemplari non solo per le loro produzioni di eccellenza, ma anche per innovazione, attenzione al welfare e alla sostenibilità a 360 gradi. A Roberto Giadone e a tutta la sua squadra, ma anche al Centro Seia che si è qualificato tra le 100 aziende più sostenibili, le vive congratulazioni da parte dell’Unione Provinciale di Confagricoltura e della Federazione Regionale di Confagricoltura”.

“L’interesse del settore a intraprendere il percorso della sostenibilità – aggiunge Pirrè – è vivo, concreto e guidato dalla necessità di coniugare i doveri legati alla produzione di cibo per una popolazione in crescita al mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a salvaguardare l’ambiente. La strada da percorrere è quella dell’innovazione e delle nuove tecnologie grazie alle quali è possibile perseguire gli obiettivi ambientali ed economici. Insieme, perché gli uni non escludono gli altri”.

“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento – dichiara il CEO di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – che premia il nostro impegno costante nel creare all’interno della nostra azienda e intorno ad essa inclusione e sostenibilità. Senza rispetto dei diritti dei lavoratori e senza rispetto dell’ambiente non può esserci sviluppo condiviso, ma soltanto business. Noi da sempre abbiamo scelto di fare di Natura Iblea una fabbrica di benessere diffuso, che non può esserci se si prescinde dall’attenzione nei confronti dell’ambiente in cui operiamo e a un utilizzo responsabile delle risorse naturali”.

L’indice AGRIcoltura100 considera il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree del Paese basandosi su 236 variabili relative alla sostenibilità ambientale e sociale, alla gestione e delle relazioni con le filiere e le comunità locali e alla qualità dello sviluppo e dell’occupazione.

Oltre alla maggiore competitività delle aziende attente a questi temi, il Rapporto 2023 rileva anche il forte legame tra sostenibilità e produttività e il ruolo centrale dell’innovazione quale acceleratore verso gli obiettivi.

L’agricoltura ha dimostrato forte resilienza nella fase più acuta della crisi e i dati raccolti dimostrano come il movimento della sostenibilità viaggi in controtendenza rispetto agli indici di criticità e al contesto economico e politico instabile: le aziende con un livello elevato di sostenibilità passano dal 49,8% nel 2021 al 52,7% nel 2022, a dimostrazione della capacità del settore primario di integrare pienamente la sostenibilità nel modello di business.

Dal report si evince come la consapevolezza dell’importanza attribuita alla sostenibilità sia ormai radicata stabilmente nell’identità delle imprese: l’85% delle aziende ritiene prioritario investire nella qualità dei prodotti per garantire il consumatore, il 73% di doversi occupare con più impegno della protezione dell’ambiente, mentre il 66% ritiene necessario rafforzare le relazioni per fare rete e raggiungere gli obiettivi.

Ben l’80% delle imprese con alto indice di sostenibilità manifesta anche un elevato livello di innovazione; al contrario, appena il 2% delle aziende con un basso livello di sostenibilità può qualificarsi come innovativa.

I risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali rispecchiano un impegno trasversale delle aziende agricole in ambito sociale, ambientale e di governance. Il campo in cui le aziende focalizzano maggiormente il proprio impegno è nel miglioramento dell’utilizzo delle risorse quali acqua, suolo ed energia (98,7%), un dato che rimarca un’attenzione prevalente sui temi ambientali, mentre l’impegno nella tutela della qualità alimentare e della salute (92%, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021) sottolinea la volontà delle imprese di garantire maggiormente il consumatore finale.

L’impegno nell’area della sicurezza sul lavoro (64,5%) e nell’area gestione dei rischi (79,5%, in aumento del 3% rispetto al 2021) rispecchiano come l’impatto delle strategie sostenibili non sia isolato all’area ambientale, ma abbia una forte incidenza anche nell’area sociale e di governance.

Un fattore sostanziale, che rimarca il valore della sostenibilità in funzione della crescita del settore, è l’interdipendenza tra la sostenibilità e la competitività: il 57% delle imprese con un alto livello di sostenibilità è anche molto competitivo sul mercato.

I vincitori

La classifica generale della terza edizione di Agricoltura100 ha selezionato tre aziende vincitrici:

  1.      Santissima Annunziata – San Vincenzo (LI, Toscana). Attività: Olivicoltura

  1.      Azienda Agricola Bosco de’ Medici di Palomba Giuseppe – Pompei (NA, Campania). Attività: Viticoltura

  1.      Azienda Agraria Sperimentale Stuard – Parma (PR, Emilia-Romagna). Attività: Aziende Miste

Sono state riconosciute, inoltre, 7 menzioni speciali:

Attenzione all’impatto ambientale: 

Società Agricola Natura Iblea – Ispica (RG, Sicilia). Attività: Ortive

Qualità e salute alimentare:

OPOA Marsia Società Coop. Agricola – Avezzano (AQ, Abruzzo). Attività: Ortive

Gestione del rischio e protezione dei lavoratori:

Azienda La Cura di Enrico Corsi – Massa Marittima (GR, Toscana). Attività: Viticoltura

Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale: 

Cooperativa Agricola Di Girolamo Gianni – Sabaudia (LT, Lazio). Attività: Ortive

Qualità del lavoro e occupazione dei giovani: 

Società Agricola F.lli Cherubini – Lonato del Garda (BS, Lombardia). Attività: Aziende miste

Agricoltura al femminile:

Impresa Sociale Agricola Grow Up – Pinerolo (TO, Piemonte). Attività: Ortive

Contributo alla transizione e all’autonomia energetica: 

Società Agricola Fattorie Menesello – Lozzo Atesino (PD, Veneto). Attività: Aziende Miste

Ragusa, 31 gennaio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coltiviamo la cultura: il 16 ottobre prima Festa dell’Agricoltura nelle dimore storiche d’Italia

Domenica 16 ottobre si terrà la prima edizione di “Coltiviamo la cultura: prima Festa dell’Agricoltura nelle dimore storiche”, promossa dai gruppi giovani di ADSI e Confagricoltura Anga. Numerose dimore storiche su tutto il territorio nazionale apriranno le loro porte per ospitare le aziende agricole del territorio: una straordinaria opportunità per promuovere sia quei particolari beni culturali rappresentati dagli immobili privati di interesse collettivo, sia quei prodotti agroalimentari tipici del territorio delle regioni coinvolte.

Dieci le dimore storiche aderenti all’iniziativa e circa quaranta le aziende agricole in sette regioni: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.

Il taglio del nastro in tutte le sedi è previsto alle 10 e la chiusura della giornata alle 18.

Le dimore storiche costituiscono un patrimonio turistico di rara bellezza e il perno di un’economia circolare per i borghi su cui insistono. Il 54% di questi immobili, in particolare, si trova in piccoli comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 29% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti, mentre il 31% di questi beni è al di fuori dai centri abitati. A dimostrazione del nesso tra patrimonio culturale e produzione agricola basti pensare che il 34% delle aziende vitivinicole italiane afferisce ad una dimora storica.

Scopo della manifestazione è dunque quello di porre al centro lo stretto legame tra il mondo agricolo e quello delle dimore storiche, mostrando a cittadini e istituzioni la centralità di questo connubio che è identificativo del nostro Paese. L’iniziativa mira anche a sottolineare l’importanza della riscoperta di un turismo che sa esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio.

“Grazie alla collaborazione tra ADSI e Confagricoltura, il pubblico avrà la possibilità di visitare cortili, palazzi, ville e giardini ed – al contempo – scoprire i prodotti e le peculiarità enogastronomiche locali. La “Festa dell’Agricoltura” rappresenta un’ulteriore conferma di come sia possibile coniugare la tutela dell’arte e del paesaggio con la produzione agroalimentare di alta qualità e con l’offerta di un turismo esperienziale, consentendo ai visitatori di vivere la straordinaria bellezza della campagna italiana e dei nostri borghi, di cui le dimore storiche sono perno fondamentale”, ha dichiarato Anna Maria Pentimalli, presidente di ADSI Giovani.

“I Giovani di Confagricoltura – ha detto il presidente dell’Anga Francesco Mastrandrea – partecipano con grande entusiasmo a questa iniziativa che consente di promuovere alcune produzioni d’eccellenza delle nostre aziende in contesti unici che le valorizzano al meglio. In questo evento che unisce arte, cultura e buon cibo e vino, non mancheranno inoltre, in alcune dimore,
momenti di confronto e di approfondimento dedicati al settore primario e alle sue prospettive”.

Elenco delle dimore storiche:
Castello di Tabiano (PR); Villa Venenti (BO); Villa Mergé (RM); Castello di Piovera (AL);
Castello di Tagliolo (AL); Palazzo Ducale di Alessano (LE); Palazzo Castelnuovo (PA); Palazzo
Spadaro Libertini (CT); Palazzo Pandolfi Elmi (PG); Villa di Maser (TV).

Per informazioni consultare il sito www.confagricoltura.it

Sul canale YouTube di Confagricoltura il video di lancio dell’evento.

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Sicilia, le associazioni di categoria chiedono più carburante agevolato per gli agricoltori

Più carburante agevolato agli agricoltori: è questa la richiesta che Confagricoltura, CIA e COPAGRI della Sicilia hanno inoltrato all’Assessore all’agricoltura, Toni Scilla ed al Dirigente Generale, Dario Cartabellotta.

“Le motivazioni di tale proposta straordinaria ed urgente – scrivono i presidenti delle organizzazioni, Rosario Marchese Ragona. Graziano Scardino e Natale Mascellino – sono tutte legate alla straordinarietà di questa annata agraria caratterizzata da eccessi termici ed aumenti incontrollati di tutti i mezzi di produzione, energetici in primis. Una revisione in corso d’opera degli attuali parametri di assegnazione si rende poi assolutamente necessaria per incentivare gli agricoltori siciliani ad utilizzare la deroga comunitaria che consente di tornare a produrre cereali nei terreni oggetto di set aside. Infine – evidenziano i presidenti regionale di Confagricoltura, CIA e COPAGRI – tale operazione andrebbe a sanare parte dei costi aggiuntivi sostenuti dagli agricoltori a causa dei ritardi con cui è partita la campagna per l’assegnazione del carburante agevolato, dovuti alle difficoltà tecniche incontrate per il passaggio dal sistema cartaceo a quello informatico”.

Per contrastare gli eccessi termici di questa estate, per tutte le coltivazioni arboree si rendono necessarie più irrigazioni di soccorso con la conseguente necessità di ulteriori lavorazioni dei terreni e ciò per evitare sprechi di acqua, una risorsa che diventa sempre difficile da reperire e dai costi sempre più elevati. Questa situazione, che ormai non può più essere considerata straordinaria, genera un ulteriore aumento dei costi di produzione che se non contrastati con adeguati sostegni rischia di azzerare la redditività di migliaia di aziende agricole dell’isola: per questa ragione le tre organizzazioni agricole ritengono urgente rivedere ed aggiornare i parametri di assegnazione.

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Gambuzza (Confagricoltura): “L’emergenza siccità rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura”

Riportiamo di seguito il testo dell’intervista realizzata da Biagio Tinghino al Vice Presidente di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza, pubblicata sul Quotidiano di Sicilia del 29 giugno 2022

“È fondamentale lavorare alla diffusione delle tecnologie per salvaguardare la produttività”

Negli ultimi mesi non si fa altro che parlare di rischio desertificazione. La desertificazione è non solo una conseguenza, ma anche una delle cause del cambiamento climatico: il degrado del suolo dovuto all’attività antropica dà luogo all’emissione di gas a effetto serra, e i suoli degradati hanno una minore capacità di trattenimento del carbonio. La desertificazione può comportare povertà, problemi di salute dovuti alla polvere portata dal vento, nonché una diminuzione della biodiversità. Può anche avere conseguenze demografiche ed economiche, costringendo la popolazione a migrare lontano dalle aree colpite. La Sicilia è la regione italiana con maggior rischio di desertificazione. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Italiana Enti di Bacino, il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado di rischio medio-alto. Un problema che riguarda sia le aree interne che quelle costiere, fatta eccezione per le province di Catania, Messina e Palermo, in cui il rischio è molto più basso.

Confagricoltura: “La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali”

Il Vice Presidente nazionale di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza
Il Vice Presidente nazionale di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza

Per approfondire la questione, abbiamo intervistato Sandro Gambuzza, vice presidente di Confagricoltura nazionale. “La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali – ha detto al QdS, Gambuzza -. Per questa ragione, Confagricoltura ha chiesto al governo di assumere, di concerto con le Regioni, tutte le iniziative necessarie a mettere le aziende agricole nelle condizioni di assicurare almeno i livelli produttivi ordinari. La media annuale delle temperature nell’isola continua a salire e le condizioni climatiche assumono sempre più caratteristiche continentali, con inverni più freddi ed estati sempre più afose. Il problema della desertificazione riguarda oltre il 25% della popolazione mondiale a causa delle crescenti pressioni esterne dovute alle attività umane e al cambiamento climatico che aggraveranno ulteriormente la situazione”.

 

Occorrono interventi immediati contro la siccità

La siccità causata dalle scarse piogge invernali sta creando problemi seri all’agricoltura e richiede interventi immediati come turni per innaffiamenti programmati e irrigazioni di soccorso per salvare le produzioni in campo. “Negli ultimi giorni stiamo affrontando il problema della carenza di acqua destinata all’agricoltura – ha continuato il vice Presidente – e stiamo iniziando ad elaborare una prima indicazione dei danni provocati dallo stress idrico, in corso ormai da mesi. Il primo calcolo attendibile è relativo ai cereali. Secondo le stime di Palazzo Della Valle, la siccità colpirà i raccolti di grano duro e tenero che registreranno una flessione calcolata tra il 15 e il 20%. Se la situazione meteorologica non cambierà e se non verranno messi in campo i provvedimenti necessari, gli effetti si estenderanno anche ad altre colture. Dall’ortofrutta al mais, fino alla produzione di uva e olive. Nessuna esclusa”.

All’emergenza attuale si sommano i danni sulla fertilità dei suoli che, secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riguardano circa il 28% della Penisola, principalmente al Sud, dove in alcuni casi superano il 40% delle superfici. Negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, il 50% dei quali concentrato in Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.

Alla siccità si somma la crescita dei costi di produzione

“Non dimentichiamo che il settore primario sta già affrontando un periodo molto complicato – ha stigmatizzato Gambuzza – per l’eccezionale crescita dei costi di produzione dovuta all’invasione dell’Ucraina. Se il governo non si attiverà in tempi stretti, la perdita di produzione potrebbe avere impatti negativi anche sulla spesa alimentare degli italiani. Occorre gestire l’emergenza, accertando le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità naturale e attivando tutte le possibili iniziative in modo coordinato per salvaguardare le produzioni agricole”.

In questa delicata fase storica viene chiesto agli imprenditori agricoli di far fronte alla crescente richiesta di cibo per evitare una crisi alimentare di vaste dimensioni, ma, senza acqua, non è possibile coltivare e rispondere a questa necessità. “È di fondamentale importanza lavorare alla diffusione delle innovazioni tecnologiche in grado di salvaguardare il potenziale produttivo – ha sottolineato il vice Presidente -, con una minore pressione sulle risorse naturali. Da anni, a riguardo, Confagricoltura ha avviato una stretta collaborazione con l’Ambasciata di Israele per far conoscere alle nostre imprese le migliori e più avanzate tecnologie che consentono di risparmiare il fabbisogno di acqua nei processi di produzione. Confagricoltura ha sollecitato inoltre l’avvio degli interventi infrastrutturali, già finanziati e in avanzato iter procedurale, ma anche la realizzazione di nuovi invasi necessari a rispondere alle richieste dei territori”.

Occorre un cambio di passo rispetto al passato

Occorre un veloce e deciso cambio di passo rispetto al passato, senza ritardi ulteriori che ricadrebbero sugli imprenditori agricoli. Tutta l’Italia ha bisogno disperatamente di acqua ed i prossimi giorni saranno decisivi per salvare almeno il primo raccolto dell’estate. L’irrigazione è essenziale in questi giorni, perché molte colture stanno arrivando a maturazione e hanno bisogno di una grande quantità di acqua.

“Ho sempre detto che la crisi si supera attraverso l’innovazione, la ricerca e la formazione – ha puntualizzato Gambuzza -. Serve una visione ed una strategia in grado di aumentare la capacità di produzione dell’agricoltura italiana, con l’obiettivo di raggiungere la sovranità alimentare e puntare a nuovi mercati con le nostre produzioni, sinonimo di qualità e sicurezza. A ciò si lega la competitività, anche in termini di reciprocità di condizioni a livello comunitario e extracomunitario. Bisogna puntare a percorsi di innovazione attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie applicate all’agricoltura frutto dei risultati della scienza e della ricerca. Innovazione, transizione digitale, sostegno alla filiera agroalimentare, transizione verde, ricerca e formazione, uniti a riforme strutturali e infrastrutturali dell’amministrazione per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese, per Confagricoltura, sono i pilastri su cui costruire il futuro del settore primario italiano”.

“L’agricoltura è un comparto trainante per l’economia nazionale, europea e mondiale – ha concluso Sandro Gambuzza -. La carenza di infrastrutture idriche è un grave problema che ostacola la crescita di questo settore. Innanzitutto servirebbe creare una rete di nuovi bacini e invasi sul territorio per l’accumulo e lo stoccaggio di acqua piovana”.

 

Fonte: Quotidiano di Sicilia

 

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Il 70% del territorio siciliano è a rischio desertificazione. Confagricoltura: “Dati impressionanti. A rischio produzioni e posti di lavoro”

La Sicilia è la regione italiana con maggior rischio di desertificazione. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Italiana Enti di Bacino, il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado di rischio medio-alto. Un problema che riguarda sia le aree interne che quelle costiere, fatta eccezione per le province di Catania, Messina e Palermo, in cui il rischio è molto più basso.

La media annuale delle temperature nell’isola continua a salire e le condizioni climatiche assumono sempre più caratteristiche continentali, con inverni più freddi ed estati sempre più afose. Il problema della desertificazione riguarda oltre il 25% della popolazione mondiale a causa delle crescenti pressioni esterne dovute alle attività umane ed al cambiamento climatico che aggraveranno ulteriormente la situazione.


desertificazione sicilia

“Faccio mie le parole della nostra componente di Giunta, Giovanna Parmigiani, in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità: senza suolo fertile e in salute, non c’è vita. E i dati attuali sulla siccità sono impressionanti. In una situazione che è già di grande incertezza sul piano economico, rischiamo di perdere produzioni, reddito, posti di lavoro”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.

“Non meno impressionante – aggiunge Pirrè – il ritardo che è stato accumulato nel risolvere problemi di portata pluriennale e via via aggravati dal cambiamento climatico. Partendo dai fondi straordinari del PNRR, occorre un veloce e deciso cambio di passo rispetto al passato, senza ritardi ulteriori che ricadrebbero sugli imprenditori agricoli”.

All’emergenza attuale si sommano i danni sulla fertilità dei suoli che, secondo l’Ispra, riguardano circa il 28% della Penisola, principalmente al Sud, dove in alcuni casi superano il 40% delle superfici. Negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, il 50% dei quali concentrato in Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.

“Occorre gestire l’emergenza, accertando le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità naturale e attivando tutte le possibili iniziative in modo coordinato per salvaguardare le produzioni agricole”.

Bisogna poi lavorare alla diffusione delle innovazioni tecnologiche in grado di salvaguardare il potenziale produttivo, con una minore pressione sulle risorse naturali.

Da anni, a riguardo, Confagricoltura ha avviato una stretta collaborazione con l’Ambasciata di Israele per far conoscere alle nostre imprese le migliori e più avanzate tecnologie che consentono di risparmiare il fabbisogno di acqua nei processi di produzione.

Confagricoltura ha sollecitato inoltre l’avvio degli interventi infrastrutturali, già finanziati e in avanzato iter procedurale, ma anche la realizzazione di nuovi invasi necessari a rispondere alle richieste dei territori.

In delicatissima fase storica agli imprenditori agricoli viene chiesto di far fronte alla crescente richiesta di cibo per evitare una crisi alimentare di vaste dimensioni, ma, senza acqua, non è possibile coltivare e rispondere a questa necessità.

Ragusa, 20 giugno 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Blocco Tir in Sicilia, Confagricoltura Ragusa: modalità sbagliata di protesta da sospendere subito

Un autista di un mezzo di un’azienda agricola ragusana è stato inseguito, bloccato e, dietro minaccia, ha dovuto consegnare le chiavi e subire il taglio degli pneumatici

Nella giornata di ieri e in quella di alcuni trasportatori hanno effettuato il blocco dei Tir per protestare contro l’aumento dei costi del gasolio. C’è stato un primo blocco ieri a San Gregorio, davanti allo svincolo per l’A18, e altri ne sono stati realizzati nella notte e altri ancora sono stati annunciati per le prossime ore sulle grandi vie di comunicazione da Catania a Ragusa, da Palermo a Messina.

Nelle ultime ore il mezzo di un’azienda ragusana associata alla nostra Organizzazione è stato inseguito e bloccato alle porte di Gela e, sotto minaccia, sono state sottratte le chiavi e tagliati gli pneumatici.

Fermo restando che Confagricoltura condivide le ragioni della protesta portata dagli autotrasportatori, dinanzi a fatti così gravi, scriteriati e violenti che, oltre a minare interessi economici diffusi, attentano alla sicurezza e alla legalità, la condanna non può essere che totale.

“Abbiamo già informato le Autorità competenti sull’accaduto – spiega il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – e chiediamo la sospensione immediata di una protesta che, seppur minoritaria e contenuta, sta costituendo un danno enorme alle imprese agricole del nostro territorio provinciale e regionale (in particolare quelle operanti nella filiera agroalimentare e florovivaistica), già alle prese con aumenti esorbitanti dei costi di produzione (in primis quelli per l’energia)”.

“Agli autotrasportatori e alle loro rappresentanze sindacali – aggiunge Pirrè – il nostro invito al senso di responsabilità, ipotizzando forme di protesta più simboliche che non ledono un’economia già provata e fragile. Bisogna trovare soluzioni a problemi che riguardano non solo i trasporti, ma il nostro sistema economico nella sua interezza, non provocarne degli altri, con l’aggravante dell’uso della violenza e della coercizione”.

 

Ragusa, 22 febbraio 2022

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

 

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