Vinitaly, cala il sipario sulla 56esima edizione che conferma la centralità di Confagricoltura nel mondo del vino

Confagricoltura archivia la 56esima edizione di Vinitaly con una partecipazione molto attiva: circa 5000 presenze hanno affollato il grande spazio della Confederazione, che  si conferma laboratorio di idee e luogo di incontro e confronto per gli stakeholder del mondo economico e istituzionale. Forte della grande rappresentanza nell’ambito della vitivinicoltura italiana, Confagricoltura ha ospitato produttori di riferimento e nuove realtà di tutte le regioni, favorendo il dialogo con enti, istituti, università, con l’obiettivo di costruire una linea di crescita per un settore essenziale per l’economia italiana.

Oggi il comparto è alle prese con gli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo. Proprio al clima è stato dedicato il convegno organizzato con il CREA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, da cui è emerso che la tecnologia e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) offrono soluzioni preziose per contrastare i fenomeni climatici estremi, anche se bisogna fare i conti con gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide. Occorrerà fare sempre più programmazione in agricoltura e investimenti in tecnologia e ricerca.

Molto seguito il talk con i Consorzi di vini rossi e vini bianchi, alla luce dei dati nazionali e mondiali sull’andamento dei consumi.

Confagricoltura ha presentato a riguardo le iniziative europee di ricerca e innovazione legate al settore vitivinicolo, in particolare cinque progetti sostenuti e finanziati dalla Commissione europea: TRUSTyFOOD, QuantiFarm e Harvrest, progetti pilota per la promozione e ricerca di nuove tecnologie in agricoltura; Waste4Soil, per orientare e formare le aziende a riutilizzare e valorizzare i residui agricoli nel ciclo produttivo; H-ALO per fornire supporto alle imprese con una nuova tecnologia di detection rapida in grado di garantire più sicurezza nel prodotto finale.

Hubfarm, nello spazio del Masaf, con CSQA ha presentato alcuni business case per la certificazione della filiera tramite dati digitali del quaderno di campagna. L’utilizzo del dato è necessario a tutti gli agricoltori per uno sviluppo rapido dell’impresa.

Grande interesse per il convegno organizzato da Confagricoltura con Crédit Agricole sul pegno rotativo nel mondo del vino.

Sempre affollate le degustazioni a cura delle Unioni provinciali con le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori e gli appuntamenti di Enapra e Agronetwork e dei giovani dell’Anga.

A Sol, nel padiglione dedicato all’olio, Confagricoltura è stata invece presente con uno spazio curato da Unapol, con cui da tempo ha stretto un’intesa. E’ stata l’occasione per evidenziare il Decreto direttoriale del 12 aprile scorso con cui è stato ufficialmente riconosciuto il comitato di assaggio professionale di Assofrantoi per gli oli di oliva vergini: un successo che riconosce il lavoro di valorizzazione dell’organizzazione.

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Le aziende agricole attendono ancora il credito d’imposta per gli investimenti 2023, Confagricoltura Ragusa: ritardo inaccettabile, sbloccare subito la situazione

Le imprese agricole del Mezzogiorno sono ancora in attesa del riconoscimento dei crediti di imposta per gli investimenti effettuati l’anno scorso. Infatti la proroga della misura dedicata al Sud Italia prevista nella legge di Bilancio 2023, non è ancora entrata in vigore per il settore primario. Alimentando, così, dubbi e incertezze tra le aziende del comparto.

Il ritardo è dovuto alla mancata comunicazione del regime di aiuti alla Commissione Ue e al conseguente mancato inserimento dei diritti di credito nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (SIPA) e nel Sistema Informativo Unificato di servizi dei comparti agricolo e agroalimentare (SIAN).

La misura riguarda il sostegno agli investimenti effettuati in macchine, attrezzature e impiantistica. Per questo motivo è necessario che le vacatio procedurali vengano sanate il prima possibile per sbloccare l’erogazione di crediti di imposta, su cui le aziende del Mezzogiorno hanno fatto affidamento scegliendo di investire nel miglioramento della produttività e anche della sostenibilità dei propri processi.

“Il credito d’imposta – dichiara il Presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – rappresenta un importante strumento per sostenere gli investimenti e la modernizzazione delle aziende agricole, il suo mancato tempestivo riconoscimento rischia di vanificare gli sforzi fatti da per migliorare la propria competitività”.

“La situazione è davvero paradossale: dopo bene oltre 15 mesi – spiega il Presidente Pirrè –  le aziende agricole non sono ancora in condizione di presentare la richiesta del credito d’imposta e, qualora abbiano fatto investimenti importanti  confidando in una norma di legge, adesso sono in una situazione finanziaria grave che le espone al rischio insolvenza. Uno stallo che mette gravemente in difficoltà i nostri imprenditori già vessati dall’aumento dei costi di produzione, dalla difficile congiuntura economica e da una grave siccità”.

“Chiediamo interventi di massima urgenza per sbloccare la situazione – conclude Pirrè -, consentendo alle aziende di beneficiare delle risorse a cui hanno diritto. Non possiamo permetterci di lasciare le imprese del Mezzogiorno indietro, specie in un momento così delicato per l’intero settore agricolo”.

Ragusa, 15 aprile 2024

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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La siccità e la crisi economica stanno soffocando le aziende agricole e zootecniche siciliane: le proposte di Confagricoltura

Riunione del Consiglio Direttivo Regionale con la partecipazione del Vice Presidente Gambuzza e del Direttore Generale Barrile

Si è tenuto lunedì a Palermo il Consiglio Direttivo di Confagricoltura Sicilia a cui hanno partecipato il Vice Presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, e il Direttore Generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, nonché i Presidenti e dei Direttori delle Unioni Provinciali siciliane di Confagricoltura.

Tanti i temi all’ordine del giorno, tra cui la crisi che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana soprattutto a causa della siccità. Su questo tema si è sviluppato un dibattito corposo e partecipato da cui sono emerse delle proposte concrete che Confagricoltura Sicilia porterà nei tavoli istituzionali sulla crisi idrica:

  • completamento delle dighe mai messe in funzione;
  • collaudo di tutte le dighe la cui mancanza causa spesso lo sversamento di acqua oltre un certo livello;
  • incameramento delle acque evitando sprechi non sostenibili in considerazione della crisi idrica in corso;
  • autorizzazione in deroga alle aziende agricole per la ricerca di risorse idriche tramite perforazioni da utilizzare tramite pozzi per uso irriguo, superando le lungaggini e i cavilli procedurali e burocratici;
  • intervento immediato della Protezione Civile per portare foraggio e acqua alle aziende zootecniche,
  • riduzione straordinaria del numero di vacche, allineandosi alla capacità di foraggiamento disponibile e preservando la salute e il benessere degli animali, abbattendo quei capi che, a causa dello stress idrico, sono affetti da malattie e problemi di produzione;
  • nuovo bando sui laghi per permetterebbe alle aziende di invasare acqua;
  • interventi di riqualificazione delle condutture delle dighe per uso irriguo che attualmente sprecano una quantità inaccettabile di acqua (il 50-60% circa);
  • ristori economici ad hoc per sostenere il reddito delle aziende agricole e zootecniche maggiormente colpite dagli effetti devastanti della siccità (in particolare seminativi, allevamenti, coltivazioni vitivinicole e ortofrutticole);
  • sospensione dei provvedimenti AGEA e INPS che bloccano l’erogazione dei contributi PAC alle aziende che non sono in regola con i versamenti previdenziali, garantendo in questa fase le spettanze agli imprenditori agricoli e posticipando i versamenti previdenziali;
  • riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, in linea con le strategie europee e nazionali, aumentando la disponibilità di acqua per l’irrigazione e riducendo la pressione sulle risorse idriche tradizionali;
  • riattivazione dei dissalatori esistenti e creazione di nuovi per produrre acqua sia ad uso agricolo che civile.

Il Vice Presidente Gambuzza e il D.G. Barrile hanno assunto l’impegno a seguire con attenzione l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica richiesto al Governo nazionale dalla Giunta Regionale Siciliana.

“Con il supporto della presenza attiva al nostro direttivo del Vice Presidente nazionale e del Direttore Generale – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona – abbiamo prodotto delle proposte concrete che vogliono essere di sostegno reale all’attività delle Istituzioni, affinché si pongano in essere interventi risolutivi non più rinviabili. La siccità e la gestione delle risorse idrica che fa letteralmente acqua da tutte le parti nella nostra Regione stanno letteralmente soffocando le aziende agricole e zootecniche. Bisogna intervenire, è essenziale che il Governo approvi la richiesta del riconoscimento di stato di emergenza nazionale, prevedendo dei fondi congrui per ristorare le imprese e per gestire l’emergenza”.

“Quello che chiediamo con forza – aggiunge il Direttore facente funzioni di Confagricoltura Sicilia, Alessandro Vita – sono una serie di interventi precisi e circostanziati per strutturare un’azione straordinaria, soprattutto da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, per sostenere gli agricoltori e gli allevatori siciliani nel fronteggiare l’emergenza siccità che si aggiunge alla crisi economica, ponendo in essere anche attività che dovrebbero essere ordinarie e che, di fatto, non lo sono state, aumentando la gravità della situazione. Noi, come sempre, facciamo e faremo la nostra parte, dando il nostro contributo in termini di proposte concrete e risolutive e partecipando attivamente al costituendo Tavolo di Crisi sulla siccità presso l’Assessorato”.

Palermo, 10 aprile 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Come richiesto da Confagricoltura, ulteriore proroga alla sospensione del contributo Conai su vasi per fiori e piante

Il Conai ha accolto la richiesta di Confagricoltura di prorogare la sospensione dell’applicazione del contributo ambientale su vasi per fiori e piante (con spessore inferiore a 0,8 mm) fino al 31 luglio 2024. 

L’ulteriore proroga, dopo quella che aveva spostato il termine dal 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024, si è resa necessaria per monitorare l’evoluzione in corso a livello europeo sul tema degli imballaggi, proprio come evidenziato espressamente da Confagricoltura al Consorzio.

Allo stato attuale del negoziato sulla proposta di nuovo Regolamento sugli imballaggi voluto dalla Commissione europea, infatti, sono state introdotte disposizioni emendative che ridefiniscono il perimetro di ciò che può considerarsi imballaggio da ciò che non lo è. In tale contesto sono presenti disposizioni che sembrano essere in contrasto e che riguardano proprio direttamente i vasi.

Siamo lieti che il Consorzio abbia accolto e fatto proprie le nostre preoccupazioni – conclude Confagricoltura – comprendendo la necessità di attendere gli sviluppi del negoziato Ue su questo tema e il consolidamento del nuovo quadro normativo. 

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Agroenergie, Giansanti (Confagricoltura): “Made in Italy sostenibile più attrattivo del Made in Italy e basta. Vince modello che integra produzione agricola ed energetica”

L’intervento del presidente di Confagricoltura al Think Negative del CIB

“Continuare a gestire l’emergenza non ci porterá lontano. Abbiamo bisogno di un modello efficiente ed integrato per salvaguardare la produttivitá e l’ambiente. L’Europa propone una strategia, che non approviamo, per abbattere le emissioni entro il 2050. Non contestiamo gli obiettivi ma le modalitá. Noi agricoltori abbiamo già gli strumenti per combattere gli effetti del cambiamento climatico: agricoltura 4.0, smart e precision farming”. Lo ha detto oggi Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, nella parte conclusiva di “Think Negative – L’agricoltura Carbon Negative per produrre di più consumando di meno”, iniziativa del CIB – Consorzio Italiano Biogas, che si sta svolgendo a Roma, al Salone delle Fontane.

 
“La PAC non é un sussidio ma un incentivo alla produttività, per dare ai consumatori un cibo sano, di qualità e in quantità adeguate – ha proseguito Giansanti -.  Ancora ieri il Parlamento europeo a Strasburgo ci ha equiparato alle grandi imprese inquinanti. Noi agricoltori subiamo il problema e anzi cerchiamo ogni giorno delle soluzioni perché il nostro lavoro si fonda sulla tutela della natura”.

 
“Operiamo in un mercato globale. L’integrazione tra produzione agricola e di agroenergie rappresenta un modello efficiente che rimette al centro la competitivitá tutelando l’ambiente. Produciamo energia, decarbonizziamo, coltiviamo riducendo l’impronta ambientale. Tutto questo rientra nella figura dell’agricoltore di oggi. Il made in italy sostenibile, grazie alle agroenergie, é ancora piú attrattivo del made in italy e basta”, ha proseguito Giansanti.

 

“Le eccellenze agricole italiane sono innumerevoli. Tutte filiere di grande valore. Abbiamo però bisogno di supporto per abbattere i costi. Per questo le rinnovabili sono fondamentali. In questo senso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sta facendo molto – ha aggiunto Giansanti -. Incrementare le energie rinnovabili, abbattere il carico burocratico che ci soffoca. Solo cosi il made in Italy può crescere ulteriormente. Ora e’ importante che venga definita la tariffa del biogas per proseguire nella produzione”.

 

“Cé un tema di infrastrutture e sviluppo digitale da implementare. Integrare la produzione energetica con la produzione agricola ci aiuta a creare dei distretti di sostenibilità nei nostri territori. Circolaritá totale e impatto zero: ecco il modello agricolo del futuro, abbiamo giá tutto in casa. Ora tocca ai ministri sostenerci”, ha concluso il presidente di Confagricoltura.

 

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Confagricoltura Sicilia: priorità alla gestione responsabile delle risorse idriche

La riunione che si è svolta mercoledì presso il Consorzio di Bonifica di Palermo ha rappresentato un’importante occasione per discutere delle sfide e delle proposte volte a migliorare la gestione delle risorse idriche in Sicilia, in un contesto di siccità e di pesante crisi nel settore agricolo.

L’incontro ha visto la partecipazione di numerose organizzazioni, Confagricoltura è stata rappresentata dal direttore regionale facente funzioni, dott. Alessandro Vita, e dal direttore di Confagricoltura Palermo, dott. Salvatore Taranto. Qualcuno ha deciso di abbandonare il tavolo in segno di protesta, preferendo la via della demagogia a quella della responsabilità. Confagricoltura Sicilia, in coerenza con il suo profilo e il suo stile, ha scelto di rimanere nel tavolo insieme ai rappresentanti delle altre organizzazioni (Cia e Copagri) per trovare insieme soluzioni concrete, a stretto contatto con le Istituzioni regionali.

Confagricoltura Sicilia ha condiviso con il tavolo proposte concrete, precise e circostanziate:

– La manutenzione delle reti idriche, con azioni e programmazione mirate per ridurre le perdite;

– Il riempimento prioritario dei laghetti prima dell’inizio della campagna irrigua;

– La sospensione del pagamento del beneficio irriguo per chi non utilizza l’acqua;

– La detrazione del contributo alle aziende agricole per la prossima campagna irrigua;

– L’utilizzo delle acque fluviali per aumentare le risorse idriche disponibili;

– Il collaudo delle dighe in Sicilia per garantirne l’efficacia.

“Un’occasione di confronto estremamente proficuo – dichiara il direttore regionale facente funzioni di Confagricoltura Sicilia, Alessandro Vita – che ha evidenziato la necessità di azioni concrete per garantire una gestione efficace delle reti idriche nella nostra Regione, battaglia portata avanti dalla nostra Federazione e rilanciata dal presidente Marchese Ragona nei lavori dell’Assemblea di Confagricoltura a Bruxelles appena qualche giorno fa. È fondamentale ridurre le perdite d’acqua causate da rotture delle condotte e massimizzare la disponibilità di riserve d’acqua, specialmente in vista della prossima campagna irrigua”.

“Confagricoltura Sicilia – ha aggiunto il Direttore Vita – continuerà a impegnarsi per trovare soluzioni e collaborare con le Istituzioni al fine di garantire un’equa distribuzione dell’acqua e sostenere le aziende agricole in un momento di particolare difficoltà come quello attuale”.

Palermo, 1 marzo 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Ddl Imprenditoria Agricola “Under 40”, Gioia (ANGA – Confagricoltura): segnale importante, ma serviva più coraggio

“Da anni non si assisteva ad un concreto interesse sulla questione giovanile in agricoltura. Ringraziamo l’On. Mirco Carloni, primo firmatario della PdL, per aver risposto al nostro appello e aver imboccato la strada per la promozione dell’imprenditoria giovanile. Occorre ottenere risultati dalla norma proseguendo su questo percorso. Ricordiamo che ogni euro speso a sostegno dei giovani agricoltori restituisce un enorme valore aggiunto al sistema Paese”. Questo il commento di Giovanni Gioia, presidente dell’associazione che riunisce gli ‘under 40’ della Confederazione, al disegno di legge sul tema.

Come evidenzia il censimento generale dell’agricoltura italiana gli imprenditori agricoli under 40 sono diminuiti da 186.000 a 104.000 unità. Per contro, i giovani conducono aziende con una dimensione media doppia rispetto agli over 40 (18,3 ha contro 9,9 ha) e con redditività superiore del 30%, investono in innovazione, nella digitalizzazione dei processi e nella propria formazione.

Lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo fornirebbe opportunità a chi vuole impegnarsi in agricoltura. Pur consapevoli degli attuali vincoli di bilancio segnaliamo la forte riduzione della dotazione finanziaria, da 100 a 15 milioni di euro annui.

Positive, per i giovani di Confagricoltura, le misure introdotte sulle agevolazioni fiscali nella compravendita dei fondi rustici. “Come avevamo richiesto – prosegue Gioia – sono stati anche introdotti criteri preferenziali per i giovani nell’esercizio del diritto di prelazione. Per consentire un tempo congruo per l’accesso al credito, andrebbero estesi i termini per l’esercizio di tale diritto a 90 giorni”.

Restano le fasi più critiche, quelle di avviamento. Nella stesura iniziale si prevedevano esoneri da obblighi contributivi per i giovani al primo insediamento in agricoltura e misure per favorire l’accesso al credito, attraverso una convenzione tra MASAF e istituti di credito e intermediazione finanziaria. “Ci auguriamo – prosegue Gioia – che il dibattito in aula al Senato prenda in considerazione gli emendamenti da noi ritenuti fondamentali, come la proroga dell’esenzione contributiva e la previsione sui crediti di imposta di aliquote di favore per i giovani agricoltori impegnati nella costruzione e ristrutturazione di fabbricati rurali e nell’acquisizione di beni strumentali”.

“Auspichiamo infine – conclude il presidente dell’ANGA – il puntuale coinvolgimento nella definizione delle politiche di settore, atteso che lo stesso DdL prevede l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile in agricoltura (ONILGA)”.

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Le proposte di Confagricoltura al Governo

“Un incontro proficuo, che ha consentito di fare il punto sull’insieme delle situazioni di crisi dell’agricoltura italiana. Abbiamo, in larga misura, apprezzato gli obiettivi e il programma di priorità annunciato dal Governo ed in particolare apprezziamo l’apertura di un tavolo con il Governo sul tema del lavoro ”, dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione della riunione che si è svolta oggi a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni.

“Da parte nostra, abbiamo rimarcato che il ripristino dell’esenzione IRPEF deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all’origine, mentre i costi di produzione restano elevati” sottolinea Giansanti.

“E’ di grande importanza l’attenzione rivolta dal governo alle questioni aperte sul fronte del credito, del costo del lavoro e dei rapporti all’interno delle filiere. Al riguardo, abbiamo presentato alcune proposte per alleggerire i costi di produzione delle imprese, anche attraverso la riduzione degli oneri previdenziali, che limitano la nostra capacità competitiva sui mercati nonché la nostra capacità d’investimento sulle misure del PNRR.” 

“Importante – continua il presidente di Confagricoltura – anche l’impegno per la riforma del sistema assicurativo in linea con le nuove esigenze poste dal cambiamento climatico e l’accelerazione nei piani di contenimento dei grandi ungulati”.

“Per quanto riguarda il versante europeo, nel corso della nostra Assemblea, a Bruxelles, il 26 febbraio, presenteremo le proposte per una radicale riforma della PAC. Intanto, però, bisogna puntare, come indicato dal Governo, sulla semplificazione amministrativa, sulla soppressione delle norme che limitano la capacità produttiva dell’agricoltura e sulla reciprocità in materia di importazioni dai paesi terzi” conclude il presidente di Confagricoltura, chiedendo al Governo di accelerare il saldo dei pagamenti PAC nonché degli aiuti nazionali.

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A Fruit Logistica Berlino confronto per un nuovo modello agricolo. Confagricoltura protagonista con le sue imprese

Cala oggi a Berlino il sipario su Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dedicata all’ortofrutta, che per tre giorni è stata il fulcro non solo dei rapporti commerciali tra gli operatori, ma anche luogo di confronto tra le istituzioni e gli stakeholder del settore primario in un momento delicato e difficile per gli agricoltori europei.

Nello spazio di Confagricoltura all’interno della manifestazione si sono alternati incontri e approfondimenti con personalità di spicco della politica e del commercio internazionale. Il presidente Massimiliano Giansanti e il direttore generale Annamaria Barrile hanno partecipato ai talk organizzati dai territori, in particolare Campania, Lazio, e Sicilia, sui temi più caldi per le aziende del settore: costi di produzione, logistica, export, innovazione, sostenibilità, certificazioni, credito, lavoro. Il tutto alla luce di quanto sta succedendo in questi giorni in Italia e nel mondo.

“Torniamo da Fruit Logistica Berlino con la certezza di percorrere la strada giusta per il futuro delle nostre imprese, – afferma Giansanti – confrontandoci con loro e con le istituzioni per trovare soluzioni ai problemi”.

La macchina organizzativa di Confagricoltura, in vista dell’assemblea convocata il 26 febbraio a Bruxelles in occasione di Agrifish, ha raccolto anche a Berlino le istanze degli imprenditori agricoli che operano sui mercati internazionali e che stanno subendo forti restrizioni per l’inadeguatezza delle politiche agricole europee rispetto allo scenario di riferimento. Molte produzioni ortofrutticole sono diminuite in termini di volumi per il cambiamento climatico e per la ridotta disponibilità di molecole che non consente di operare un’adeguata difesa fitosanitaria; la situazione del canale di Suez, inoltre, sta dando un duro colpo alla nostra frutta, a vantaggio di altri competitor internazionali.

Difficile, con il perdurare della chiusura dello stretto, mantenere il primato tricolore in termini di export, per kiwi e uva da tavola, o il secondo posto per le mele.

Da Berlino arriva anche il segnale che il comparto ortofrutticolo deve lavorare duramente per trovare nuovi sbocchi, dal momento che il mercato europeo è saturo. Insieme ai gruppi di contatto, Confagricoltura sta provando a definire i nuovi trend. È palese, inoltre, la necessità di fare rete come sistema Italia per affrontare con più forza le piazze internazionali.

Sul fronte interno rimangono evidenti alcune questioni urgenti: la manodopera, con un sistema di ingaggio non concorrenziale rispetto agli altri Paesi Ue e un costo del lavoro troppo elevato, così come i costi energetici; i rapporti tra i vari attori della filiera per porre rimedio a quelle inefficienze che a tutt’oggi non consentono di dare, come si dovrebbe, una giusta remunerazione al prodotto; la logistica e i trasporti, che richiedono una profonda revisione che permetta alle imprese italiane di essere competitive al pari di quelle di altri Stati membri; le avversità climatiche, che anche recentemente hanno determinato una forte compromissione dei livelli produttivi.

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Proteste degli agricoltori nel ragusano, Confagricoltura: “Noi in prima linea per trovare soluzioni concrete e urgenti nei tavoli regionali, nazionali ed europei”

Le proteste spontanee degli agricoltori che si stanno organizzando in questi giorni in diverse zone della Sicilia, oggi sono arrivate anche nel nostro territorio, con cortei stradali di trattori che si sono mossi in territorio di Modica. Confagricoltura Ragusa ci tiene a precisare la sua posizione e le azioni intraprese per affrontare le problematiche sollevate dai manifestanti.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli iblei non è contraria ai movimenti spontanei, né ha in alcun modo consigliato ai propri Soci di astenersi dal partecipare alle proteste. Al contrario, comprende e condivide molte delle ragioni che spingono gli agricoltori a scendere in piazza, in primis la contestazione della PAC (Politica Agricola Comune) e del “Green Deal” applicato all’agricoltura. Si manifesta per avanzare una richiesta, per chiedere la modifica di atti normativi vigenti e le proteste di piazza rappresentano l’ultima fase di una battaglia sindacale che, prioritariamente, deve essere portata avanti attraverso i canali istituzionali, come Confagricoltura sta facendo ad ogni livello.

Sulla crisi in atto del comparto la Federazione Regionale ha avviato una serie di incontri urgenti con i Prefetti di tutta la Sicilia con delle richieste operative precise (moratoria dei mutui bancari e delle cambiali agrarie e ristrutturazione delle passività, anche con l’intervento delle garanzie ISMEA per migliorare il rating e creare una reputazione finanziaria, rapida e concreta applicazione  del decreto legislativo n. 198/2021 “Pratiche Sleali”, in modo da favorire un’equa distribuzione del valore all’interno delle filiere agricole ed accelerare sul contrasto a pratiche chiaramente sleali come l’imposizione di prezzi di vendita inferiori ai costi di produzione, attivazione degli strumenti necessari a garantire il divieto di vendita sottocosto coinvolgendo l’Autorità Garante per Concorrenza ed il Mercato sulla vigilanza dell’applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agricoli, attivazione di un tavolo di riforma e rimodulazione dell’applicazione della PAC).

Nella giornata di ieri Confagricoltura ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, a tutela di un settore trainante della nostra economia che subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità.

Inoltre, dopo la proposta licenziata oggi dalla Commissione Europea per derogare all’obbligo previsto dalla PAC di destinare una parte dei terreni a finalità non produttive, Confagricoltura ha manifestato il suo giudizio critico a causa del sovraccarico di condizioni che limitano in modo significativo l’efficacia della misura ed è già in contatto con il Masaf e con le principali organizzazioni agricole degli Stati membri per ottenere le indispensabili e profonde modifiche, accordando la deroga sulla falsariga del provvedimento già varato nel luglio 2022 per reagire all’instabilità dei mercati provocata dal conflitto in Ucraina. 

“Confagricoltura – spiega il presidente dell’Unione Provinciale di Ragusa – dott. Antonino Pirrè – è in prima linea, da due anni, nel contestare la PAC fino al 2027, sottolineando la necessità di avere una strategia che sappia tutelare la sostenibilità economica ed ambientale delle produzioni. Stiamo conducendo una battaglia contro la riduzione dell’uso dei fitofarmaci senza avere un’alternativa che sia efficace. Abbiamo contestato la legge di restaurazione della natura e del Nutriscore, offrendo il nostro contributo. Siamo al fianco degli allevatori vessati da norme sempre più restrittive e onerose in tema di impatto ambientale e di emissioni in atmosfera. Da sempre chiediamo di intervenire per migliorare la produttività e la competitività delle nostre imprese, per difendere produzioni e posti di lavoro, per far crescere la dimensione aziendale dando una spinta all’agricoltura 4.0 e alla ricerca scientifica, fondamentale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ottenere varietà più resilienti. Tra le nostre priorità c’è il rafforzamento del sistema assicurativo in agricoltura, sollecitando la riforma della normativa sulla gestione dei rischi, per arrivare a una maggiore diffusione delle coperture assicurative, alla riduzione dei costi per gli agricoltori e alla semplificazione delle procedure. Mentre in Europa qualche governo toglie le agevolazioni sul carburante agricolo, in Italia teniamo il punto e manteniamo la defiscalizzazione del gasolio anche grazie a Confagricoltura”.

“La nostra forza – aggiunge il presidente Pirrè – risiede nella professionalità della squadra che opera quotidianamente a fianco degli agricoltori e nella credibilità presso le Istituzioni, indipendentemente dal governo di turno. Non scendiamo in piazza per evitare possibili strumentalizzazioni di qualsiasi natura e perché applichiamo un approccio razionale alle sfide attuali, continuando a lavorare instancabilmente per sostenere gli agricoltori e promuovere soluzioni concrete a sostegno del settore agricolo, fondamentale per l’economia locale e nazionale, in un momento molto complesso in cui la liquidità delle aziende del settore primario è quasi azzerata a dall’aumento dei costi di produzione e dalla diminuzione dei prezzi all’origine”.

Ragusa, 31 gennaio 2024

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

Foto: La Sicilia

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