Come richiesto da Confagricoltura, ulteriore proroga alla sospensione del contributo Conai su vasi per fiori e piante

Il Conai ha accolto la richiesta di Confagricoltura di prorogare la sospensione dell’applicazione del contributo ambientale su vasi per fiori e piante (con spessore inferiore a 0,8 mm) fino al 31 luglio 2024. 

L’ulteriore proroga, dopo quella che aveva spostato il termine dal 31 dicembre 2023 al 31 marzo 2024, si è resa necessaria per monitorare l’evoluzione in corso a livello europeo sul tema degli imballaggi, proprio come evidenziato espressamente da Confagricoltura al Consorzio.

Allo stato attuale del negoziato sulla proposta di nuovo Regolamento sugli imballaggi voluto dalla Commissione europea, infatti, sono state introdotte disposizioni emendative che ridefiniscono il perimetro di ciò che può considerarsi imballaggio da ciò che non lo è. In tale contesto sono presenti disposizioni che sembrano essere in contrasto e che riguardano proprio direttamente i vasi.

Siamo lieti che il Consorzio abbia accolto e fatto proprie le nostre preoccupazioni – conclude Confagricoltura – comprendendo la necessità di attendere gli sviluppi del negoziato Ue su questo tema e il consolidamento del nuovo quadro normativo. 

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Florovivaismo: ripartire puntando su verde, economia e ambiente

Nonostante la ripresa natalizia l’effetto Covid continua a farsi sentire

 

“Queste Feste blindate hanno fatto riscoprire gli alberi di Natale, le stelle e i ciclamini, portando un po’ di colore e atmosfera nelle case degli italiani. Proprio il maggior tempo passato in casa, oltre a ravvivare tradizioni e spirito natalizio, ha spinto la richiesta che per alberi, stelle e ciclamini è cresciuta del 15%. Questi risultati, però, non possono rimanere un episodio spot, ma vanno accompagnati da misure snelle e applicabili per far ripartire l’intero settore”. Lo ha rilevato Francesco Mati, presidente della Federazione nazionale che riunisce i florovivaisti di Confagricoltura.

“Il parziale recupero di queste settimane – ha sottolineato Mati – indica una capacità di reazione e tenuta del florovivaismo alle prese con la complessa congiuntura del mercato, che difficilmente si lascerà alle spalle i problemi di questi ultimi mesi. L’intero comparto continua a navigare a vista e la pandemia ha completamente rivoluzionato l’equilibrio domanda/offerta. Preoccupano incertezza e instabilità e c’è forte timore per i fiori recisi, massacrati dall’annullamento di feste, eventi e cerimonie, che hanno perduto il 70%”.

Nelle misure di politica economica agricola, Confagricoltura chiede che, nei vari provvedimenti, venga dedicata una particolare attenzione al florovivaismo.

A partire dalla legge di bilancio, che già prevede alcuni primi elementi positivi come la proroga del bonus verde; uno strumento che, come ha anche chiesto Confagricoltura nella fase di approvazione della manovra, va migliorato e rafforzato. Interessante l’incremento per il programma sperimentale di messa a dimora di alberi per le foreste urbane e periurbane, assieme ad ulteriori interventi di concreta valorizzazione del prodotto florovivaistico nazionale e del comparto.

“Veniamo da anni di recessione – ha ricordato Mati -. Occorre puntare di più sulle produzioni nazionali di fiori e piante, riqualificare il verde pubblico troppo spesso trascurato, migliorare sostenibilità e vivibilità delle aree urbane, soprattutto periferiche, con la messa a dimora e la corretta manutenzione e gestione di viali alberati, parchi e giardini”.

“Il comparto – conclude il presidente dei florovivaisti di Confagricoltura – rappresenta quasi 3 miliardi di euro di valore della produzione, 30 mila imprese e 100mila addetti, garantisce un contributo notevole in termini di crescita ed occupazione senza dimenticare i benefici che i nostri vivai generano per il miglioramento dell’ambiente, della qualità della vita e del futuro del pianeta“.

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Florovivaismo, Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Ripristinare le attività di manutenzione del verde, il comparto non può più attendere”

Nel corso della riunione della task force del settore florovivaistico del Copa-Cogeca (il Comitato delle Organizzazione agricole e delle cooperative europee) che si è svolta venerdì scorso a Bruxelles, Confagricoltura ha ribadito le richieste per sollevare uno dei comparti che maggiormente sta soffrendo le conseguenze dell’emergenza Coronavirus.

Si tratta solo dell’ultima azione di sensibilizzazione delle Istituzioni nazionali e comunitarie che Confagricoltura sta prevedendo a salvaguardia del comparto florovivaistico, al fine di prevedere adeguati indennizzi e contromisure per compensare le perdite di ricavo e di reddito subite dagli operatori.

“Le misure messe in atto a seguito dell’emergenza  Covid-19 – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – hanno provocato un crollo delle vendite dei prodotti florovivaistici ed una drastica riduzione dei fatturati delle aziende impegnate nella produzione, vendita e manutenzione del verde. L’area iblea, nella quale ricadono numerose e importanti imprese che operano nel settore, è particolarmente colpita dagli effetti economici nefasti di questa crisi”.

“Nonostante il recente chiarimento arrivato da Palazzo Chigi – aggiunge Pirrè – che consente la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti e di altri prodotti simili perché rientra nelle attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli ammesse dal Dpcm del 22 marzo 2020, il settore continua a soffrire per l’ancora difficile collocazione del prodotto”.

“Continua, inoltre, la sospensione dell’attività della cura e manutenzione del verde. Un comparto che fattura circa 1,8 miliardi annui a livello nazionale e dà lavoro a circa 40mila addetti. Ogni mese di fermo, quindi, rappresenta in media non meno di 150 milioni di euro di giro di affari; una cifra sottostimata se si considera che in questi mesi primaverili l’attività è decisamente superiore”.

“Come Confagricoltura – conclude il presidente Pirrè – abbiamo chiesto al governo di soprassedere alla sospensione di questa attività (perlomeno per quanto riguarda la cura e manutenzione di parchi, giardini, verde pubblico, impianti sportivi, anche per evitare il degrado degli investimenti verdi) e di prevedere un adeguato ristoro – a valere di risorse nazionali o comunitarie – per il mancato fatturato in questo periodo di sospensione”.

Confagricoltura ricorda che il settore florovivaistico italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari e 27mila aziende, produce un giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro l’anno (1,32 miliardi di euro di fiori recisi e piante in vaso e 1,55 miliardi di euro di piante ornamentali) ed impiega oltre 100mila addetti lungo tutta la filiera.

Sulla base di tali valori Confagricoltura aveva presentato già a fine marzo, a Bruxelles, le sue prime stime sui danni al comparto che, se l’emergenza dovesse proseguire, dovrebbero essere riviste in termini più preoccupanti. A queste dovrebbero poi aggiungersi quelle relative ai danni subiti dalle imprese dedite alle attività per la manutenzione del verde.

Tra le misure necessarie da mettere in campo rapidamente, Confagricoltura ha avanzato le seguenti richieste: moratorie mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende; cassa integrazione per i lavoratori derogando alle attuali regole; rinvio pagamento contributi previdenziali ed imposte; sostegno al reddito per gli agricoltori anche in forma associata, attraverso strumenti che valorizzino il prodotto ancorché non venduto sul mercato; sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti. Alle Istituzioni comunitarie, inoltre, si chiede di prevedere idonee misure eccezionali tipo quelle previste dal Reg. n. 1308/2013 “Ocm unica” per alleviare le perturbazioni di mercato determinatesi a seguito della diffusione del Covid-19.

Al termine del periodo di emergenza sarà necessario, infine, promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione affinché tutti “si regalino un fiore” per ripartire e tornare a sperare in un futuro.

Ragusa, 6 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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“Pronto? Sono Teresa”: il ministro Bellanova chiama l’azienda florovivaistica La Mediterranea di Acate

“Pronto? Sono Teresa…”. È iniziata così la telefonata ricevuta poche ore fa dagli amministratori dell’azienda floricola ‘La Mediterranea’ di Acate, associata a Confagricoltura Ragusa, da parte del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.

Una telefonata per esprimere la propria vicinanza umana ed istituzionale nei confronti di un’azienda che sta subendo, come tutto il comparto florovivaistico italiano, gli effetti economici pesantissimi dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Ma non solo. Il ministro ha telefonato anche per complimentarsi per l’iniziativa portata avanti da “La Mediterranea” insieme all’associazione siciliana dei florivivaisti e in collaborazione con i commercianti: mettere fiori davanti ai negozi di generi alimentali e anche davanti le edicole, affinché ognuno possa prendere un mazzo e abbellire la propria casa.

L’azienda floricola siciliana ‘La Mediterranea’ si estende per circa 100 ettari e produce crisantemo programmato a ciclo continuo dà lavoro a circa 200 persone, molte delle quali straniere, perfettamente integrate con i dipendenti italiani e con il territorio in cui vivono.

Teresa Bellanova ha ritenuto opportuno complimentarsi personalmente per quella bella iniziativa di solidarietà proprio da parte di chi ha subito un colpo gravosissimo dall’emergenza in atto. E noi vogliamo ringraziarla pubblicamente, anche a nome della famiglia Gurrieri, per la sua sensibilità e per la sua vicinanza.

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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