Decreto Rilancio, Giansanti: “Estendere gli sgravi previdenziali ad altri comparti penalizzati dalla pandemia”

In queste ore è stato formalizzato il decreto interministeriale che precisa i comparti produttivi beneficiari dell’esonero previdenziale previsto dal cosiddetto “Decreto legge Rilancio”.

Si tratta di una misura proposta dal Mipaaf e accolta in sede di conversione del decreto legge a luglio, che ha recepito la richiesta di Confagricoltura, per garantire, in maniera automatica, maggiore liquidità alle imprese agricole delle filiere penalizzate dalla pandemia del Covid-19.

“Ora occorre fare di più, alla luce della perdurante crisi del settore HoReCa, estendendo la misura anche ad altri comparti esclusi dal provvedimento. Abbiamo promosso – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – un’azione specifica al Mipaaf, coinvolgendo direttamente la ministra Bellanova, proponendo alle forze politiche alcuni emendamenti al cosiddetto “decreto agosto” per allargare i benefici ai settori olivicolo, frutticolo ed orticolo, in particolare di IV gamma”.

Tutti i comparti danneggiati, anche quelli toccati successivamente alla fase di maggiore criticità, devono poter usufruire di un sostegno essenziale per restituire sicurezza finanziaria alle imprese.

“Nell’interesse del settore primario – conclude Giansanti – che ha dimostrato nell’emergenza quanto sia essenziale al Paese, occorre apportare le necessarie modifiche di legge e trovare la copertura finanziaria indispensabile per far fronte alla richiesta del mondo produttivo”.

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DL Rilancio: bene le misure per il credito e il taglio del costo del lavoro nei comparti in crisi

“Accogliamo con favore gli interventi annunciati dalla ministra Bellanova che vengono incontro alle nostre richieste di taglio del costo del lavoro per i comparti del settore primario maggiormente in crisi e di sostegno al credito per le imprese agricole”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta positivamente l’approvazione dell’emendamento al Decreto Rilancio che destina 426 milioni all’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali, per i primi sei mesi 2020, dovuti dai datori di lavoro appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, oltre che dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura.

L’intervento va ad aggiungersi, tra l’altro, all’istituzione del Fondo emergenziale di 90 milioni a supporto del settore zootecnico che sosterrà i comparti, cunicolo, suinicolo e dei vitelli da carne, anche con l’ammasso privato, e la filiera ovicaprina.

Una particolare ulteriore attenzione andrà rivolta al settore agrituristico.

Bene le misure specifiche a favore degli operatori ittici, che hanno accusato forti contrazioni nelle vendite.

Importanti, infine, i provvedimenti dedicati al credito introdotti nel Decreto Rilancio con la riformulazione dell’art. 222.

Confagricoltura ha infatti fortemente sostenuto la necessità di interventi relativi al credito per le imprese agricole, avanzando ufficialmente la proposta ai recenti Stati generali dell’Economia e collocando la misura in un contesto più ampio di rilancio del settore agroalimentare.

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