Confagricoltura a confronto con TFT (Trasformare la Fascia Trasformata): insieme per creare una rete virtuosa a sostegno del lavoro e dei diritti

Si è tenuto nei giorni scorsi un proficuo momento di confronto tra Confagricoltura, rappresentata dalla dott.ssa Paola Gurrieri (componente del direttivo di Confagricoltura Ragusa) e dal dott. Antonino Pirrè (presidente di Confagricoltura Ragusa e vice presidente di Confagricoltura Sicilia), e Trasformare la Fascia Trasformata, un progetto di Fondazione CON IL SUD, che mette insieme l’Associazione I Tetti Colorati Onlusla Cooperativa Proxima, la Cgil e l’Associazione Altro Diritto onlus. Obiettivo dell’azione di TFT è interloquire con le Istituzioni, la popolazione locale, le lavoratrici e i lavoratori, le imprese e le organizzazioni delle imprese, per promuovere prassi virtuose, con una maggiore corresponsabilità della cittadinanza nei propri stili di vita e di consumo, restituendo compattezza a un territorio frammentato e, talvolta, marginalizzato.

“Un incontro davvero stimolante e fattivo – commenta il presidente Pirrè – nel quale abbiamo avuto modo di spiegare che le nostre aziende agricole hanno bisogno di manodopera e sono ben liete di accogliere personale straniero, di raccordo con le associazioni e le Autorità preposte, offrendo così, oltre al lavoro, una chance di integrazione”. “Abbiamo spiegato pure  che – continua Pirrè –, malgrado la buona volontà da parte delle imprenditrici e degli imprenditori di assumere questa tipologia di lavoratori, ci si scontra con tempi molto lunghi e, soprattutto, con una normativa in continua evoluzione su situazioni talvolta assai delicate. Su questo versante, abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte del TFT, che ringrazio per averci scelti come interlocutori e per averci coinvolto in questo percorso a sostegno del benessere diffuso nostre comunità, che si impegna ad operare attivamente per ridurre questo gap attraverso momenti formativi e informativi, direttamente presso le nostre aziende associate”.

Altra questione, non meno rilevante, affrontata durante l’incontro, è quella relativa al decoro e alla salvaguardia ambientale, costantemente messi a rischio dall’abbandono selvaggio dei rifiuti anche lungo le strade. Sono stati illustrati gli interventi di TFT che, da un lato lavorano sull’azione di educazione ambientale delle famiglie, e dall’altro, mirano a un coinvolgimento degli enti locali nell’individuare modalità per il ritiro dei rifiuti, almeno in determinate zone, facendo ricorso a isole ecologiche.

“Uno dei nostri obiettivi principali – spiega Vincenzo La Monica, responsabile del progetto TFT – è creare reti territoriali per sostenere un processo realmente generativo in senso strutturale. Ed è proprio quello che abbiamo cercato di fare nell’interessante e produttivo confronto con Confagricoltura”.

“È stata inoltre l’occasione – continua La Monica – per presentare il lavoro che TFT svolge nelle tre aree d’azione: sociale, lavoro e ambiente. E sono già sorte interessanti direttrici di sviluppo di una collaborazione attiva su molti fronti per consentire, alle persone che quotidianamente incontriamo, una possibilità di accesso a un lavoro che rispetti i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.

La riunione è stata un primo momento d’incontro, ma già i temi sono abbastanza chiari e i prossimi incontri serviranno ad avviare concrete azioni di collaborazione. In tutti i presenti la volontà di provare a invertire la rotta delle narrazioni a senso unico su un territorio che presenta notevoli fragilità e strutturali situazioni di degrado, ma che, al tempo stesso, offre esempi importanti di ‘riscatto’ e modelli di crescita, rappresentati da aziende sane che garantiscono i diritti dei lavoratori e che si impegnano concretamente per farlo, al netto delle ingiuste e dannose semplificazioni giornalistiche che, ciclicamente, mettono in pessima luce il nostro territorio e il suo tessuto produttivo.

Ragusa, 19 gennaio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Elezioni regionali, Confagricoltura Sicilia augura buon lavoro al neo Presidente Renato Schifani

Archiviata la tornata elettorale dello  scorso  25 settembre, Confagricoltura Sicilia nel congratularsi con il nuovo presidente della Regione, Renato Schifani,  esprime l’auspicio che presto possa insediarsi la nuova giunta di governo. “Le difficoltà del momento – evidenzia il presidente dell’organizzazione agricola, Rosario Marchese Ragona – impongono l’avvio di una interlocuzione immediata con i nuovi vertici dei dicasteri regionali, anche in considerazione della ormai prossima stesura delle leggi di bilancio nazionale e regionale”.

Auguri di buon lavoro anche alla delegazione di deputati e senatori che andrà a rappresentare la Sicilia nel nuovo Parlamento nazionale, con l’auspicio che, in sinergia con i vertici dell’amministrazione regionale, vengano affrontati i nodi strutturali che frenano lo sviluppo economico e sociale dell’isola.

I temi urgenti da affrontare per il settore agricolo  sono quelli legati all’eccessivo ed incontrollato aumento dei costi di produzione che rischiano di compromettere ulteriormente  il già fragile assetto economico di decine di migliaia di aziende agricole siciliane. “Già oggi – precisa Marchese Ragona – è in atto il tentativo di far ricadere sul momento produttivo gli aumenti dell’intera filiera rimarcando ancora una volta il rapporto di forze esistenti  e le storiche lacune in termini di capacità contrattuale del settore primario”.

Oltre a quelli energetici le aziende agricole sono chiamate a  fare i conti con l’aumento dei costi della bonifica, problema affrontato in modo parziale e non esaustivo dall’amministrazione regionale con un recente bando pubblico, tema che necessita di un ulteriore approfondimento sia per il breve che per il lungo periodo. Tra  le urgenze il presidente di Confagricoltura Sicilia include un forte intervento sull’eccessivo peso della burocrazia ed   una nuova rimodulazione dei   fondi comunitari, per intervenire in modo più incisivo sulle criticità del settore emerse in modo chiaro dall’ultimo censimento agricolo del 2021, ovvero che è crollato  il numero delle aziende agricole ( – 35% nell’arco del decennio tra i due censimenti), non è aumentata la superficie media aziendale risultando sempre lontana dalle medie comunitarie ed è stato quasi inesistente il ricambio generazione (solo il 15% delle 142 mila aziende siciliane  è condotta da imprenditori sotto i 44 anni).

Palermo, 30 settembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia): “Nel territorio regionale 26 dighe non collaudate. E a pagarne le spese sono gli agricoltori siciliani”

Riportiamo di seguito il testo dell’intervista realizzata da Giuliano Spina (Quotidiano di Sicilia) al Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona, pubblicata nella versione cartacea del Giornale del 7 luglio 2022

Alte temperature (dovute al cambiamento climatico) e infrastrutture inadeguate, rete irrigua e dighe, stanno portando la Sicilia verso la desertificazione

Ritorna l’estate e in Italia torna a essere d’attualità il problema della siccità. Le regioni della parte settentrionale della nostra penisola infatti stanno subendo più di qualsiasi altra zona d’Italia gli effetti devastanti delle alte temperature e della desertificazione. Ciò in relazione anche allo stato attuale dei corsi d’acqua, con il Po, il maggiore fiume italiano, che ha valori minimi che si aggirano intorno al 30% della media stagionale con livelli di bassezza della superficie mai visti prima.

Le cause dell’eccezionale siccità

Le cause sono da addebitare prima di tutto alle alte temperature, che quest’anno registrano una media stagionale di 1.7 C° in più rispetto al periodo 1981-2010, e alle piogge sempre più scarse in ogni parte d’Italia, con un 80% di pioggia in meno nell’ultimo periodo tra dicembre e gennaio.

siccitàMa oltre a ciò c’è anche l’uso che si fa dell’acqua e i numeri in tale senso sono allarmanti perché secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale ogni italiano consuma 245 litri di acqua al giorno.

La situazione in Sicilia

Gli effetti sono devastanti per l’agricoltura e per la biodiversità, con morie di pesci nei tratti fluviali e nelle zone umide che sono rimaste a secco.In Sicilia quest’anno però la problematica sta assumendo proporzioni più basse rispetto al resto della nazione grazie soprattutto agli oltre 572 milioni di metri cubi di acqua contenuti attualmente negli invasi. Un dato che mette l’Isola fuori da un’eventuale emergenza idrica, ma che non distrae gli addetti ai lavori dalla problematica, che viene “tenuta in vita” dall’obsolescenza della rete idrica regionale, che registra perdite di acqua per oltre il 40 %.

Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia): “Ben 26 dighe non collaudate”

Rosario Marchese Ragona, presidente di Confagricoltura Sicilia, sottolinea in primis come parecchie dighe non siano collaudate e anche come i primi a pagare le conseguenze di ciò siano gli agricoltori.

Il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona

 

Oltre a ciò però svela alcuni particolari riguardo ai progetti presentati per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Dobbiamo considerare il fatto che ci sono ben 26 dighe non collaudate  – afferma Ragona Marchese -.  Si rischia la desertificazione e di questo sono una prova le produzioni agricole che scarseggiano. Durante il periodo invernale i rubinetti delle dighe vengono aperti dagli enti preposti e l’acqua si riversa in mare.

I Consorzi di Bonifica hanno delle reti fatiscenti e agli agricoltori vengono recapitate cartelle esattoriali per pagare un beneficio irriguo che non hanno. Invece non devono accollarsi debiti non causati da loro, perché si parla per l’esattezza di 85 euro a ettaro, una cifra finora mai concordata con i sindacati.

La Regione Siciliana ha messo in moto un meccanismo per sistemare la rete idrica dell’Isola, ma quello che chiedo da presidente di Confagricoltura Sicilia è l’incremento della dotazione finanziaria nel Bando per i Laghetti per creare delle riserve per i privati.

Questa potrebbe essere una misura tampone per mettere a norma in seguito le dighe e sistemare le condutture. Alcuni progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati recuperati e per questo immagino che fossero cantierabili. Lo scorso 23 marzo abbiamo ricevuto noi di Confagricoltura l’ambasciatore dell’Israele per avviare una collaborazione per consentire anche qui in Italia e in particolar modo in Sicilia l’adozione delle tecnologie adottate nel loro Paese con poca acqua”.

 

Fonte: Quotidiano di Sicilia

 

 

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Gasolio agricolo, firmata convenzione tra l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Agrinsieme Sicilia. Marchese Ragona (Confagricoltura): “Un importante risultato per gli agricoltori siciliani”

Nella mattinata di ieri, presso gli Uffici dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura a Palermo, è stata firmata la convenzione tra Agrinsieme (rappresentata dai presidenti regionali di Confagricoltura, Rosario Marchese Ragona, di CIA, Graziano Scardino, e di COPAGRI, Natale Mascellino) e il Dipartimento Agricoltura che delega ai Centri autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) la concessione di carburante agevolato agli utenti di macchine agricole, attraverso la piattaforma digitale Quadrifoglio, e altri importanti servizi: certificazione della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP), abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica e a quella di fattoria didattica, iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici, attività di settore vitivinicolo.

“Finalmente si mettono al centro semplificazione, innovazione e sburocratizzazione – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona –, fornendo procedure snelle e veloci agli agricoltori per l’ottenimento del gasolio agricolo, in un momento storico in cui le aziende agricole sono vessate da costi per l’energia e per il carburante davvero insostenibili”.

“La convenzione firmata, che è arrivata dopo un lavoro encomiabile di sintesi tra le tre Organizzazioni degli agricoltori siciliani che compongono Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e COPAGRI), rappresenta una pagina storica di politica sindacale. Adesso abbiamo un sistema competitivo per andare oltre le lungaggini burocratiche e cartacee previste dalle regole precedenti”, aggiunge il Presidente di Confagricoltura Sicilia.

“Auspichiamo vivamente che il nuovo sistema su piattaforma digitale Quadrifoglio funzioni senza problemi, – conclude Marchese Ragusa – offrendo finalmente un servizio tanto atteso e di vitale importanza per i nostri agricoltori. Su questo aspetto ci sarà la massima vigilanza da parte di Confagricoltura”.

Agrinsieme è il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). È nato il 9 gennaio 2013 ed ha ampliato la sua rappresentatività il 9 giugno 2015 con l’adesione di Copagri. Agrinsieme, che rappresenta oltre il 40% del valore dell’agroalimentare italiano, lavora per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il coordinamento di Agrinsieme unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti della politica e delle Istituzioni nazionali e comunitarie. Davanti ad una legislazione agricola in continua evoluzione, Agrinsieme è consapevole che questo richiede un’attenzione ed una azione decisa per creare l’infrastruttura giuridica necessaria allo sviluppo delle imprese del settore.

Palermo, 18 giugno 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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“La transizione dell’agricoltura siciliana: imprese e politica a confronto”: convegno organizzato da Confagricoltura Sicilia con esponenti regionali e nazionali

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“La voce degli agricoltori”, intervenuti al convegno di Confagricoltura Sicilia sul tema della ‘transizione’, ha raccontato di un settore primario segnato da grandi incertezze e preoccupazioni per il futuro. In particolare per il vino, ma anche per gli agrumi, per l’ortofrutta e per il settore lattiero-caseario: nell’arco di pochi giorni sono stati cancellati diversi canali commerciali costruiti nell’arco di decenni e con il dispiego di ingenti risorse. L’esempio più evidente menzionato è stato quello del bando per la promozione del vino nei Paesi Terzi, la cui graduatoria definitiva regionale è stata approvata il mese scorso, che nel novero dei Paesi a cui indirizzare le iniziative elencava ben sette regioni della Russia. Poi l’aumento sconsiderato dei costi di produzione, specialmente quelli energetici e dei concimi, rischia poi di far saltare i conti della gran parte delle aziende siciliane, specialmente di quelle che hanno investito per l’innalzamento della qualità, per la salvaguardia ambientale e per il rispetto degli accordi sindacali.

Su tutte le produzioni siciliane pesa poi, come un macigno, la distanza geografica dai principali mercati nazionali ed esteri. Una distanza che, ad ogni incremento del costo del carburante e dei pedaggi, allontana ancora di più l’isola dal resto dell’Europa.

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“Stiamo scoprendo il lato oscuro della globalizzazione – ha affermato il presidente degli      agricoltori siciliani, Rosario Marchese Ragona, nell’introdurre i lavori del convegno -. Quello che chiediamo con forza alle istituzioni comunitarie, nazionali e regionali – ha aggiunto Marchese Ragona – è la messa in campo di risorse ed energie ma anche, e soprattutto, un cambio di passo per quel che riguarda l’individuazione delle nuove linee di sviluppo e il completamento della dotazione strutturale ed infrastrutturale della Sicilia”.

 

 

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A indicare le coordinate della nuova rotta da seguire per uscire dalla tempesta perfetta è stato il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Un importante passo avanti – ha esordito – è stato fatto con la liberalizzazione delle aree di interesse ecologico in cui potranno essere anche coltivati i cereali e non solo le colture azotofissatrici (soia, erba medica, leguminose foraggere), come inizialmente proposto dalla Commissione europea. In aggiunta alla massima flessibilità per la crescita delle produzioni, abbiamo chiesto un intervento finalizzato a compensare l’aumento senza precedenti dei costi di produzione delle imprese agricole. Finora la Commissione ha proposto di fare ricorso alla riserva di crisi, che è alimentata dalle trattenute sugli aiuti diretti della PAC. Occorre, invece – ha aggiunto Giansanti –  mobilitare maggiori fondi nel bilancio dell’Unione in misura proporzionata alla gravità della crisi e alla necessità di garantire ai cittadini europei la sicurezza alimentare. Il nostro auspicio è che questo conflitto alle porte dell’Europa si concluda prima possibile, ma verosimilmente le conseguenze sui mercati agricoli si estenderanno fino al prossimo anno. Alle Istituzioni UE abbiamo anche sollecitato un’iniziativa comune per assicurare agli agricoltori la copertura del fabbisogno di sementi e fertilizzanti, scongiurando il rischio del blocco delle forniture, oltre a un monitoraggio europeo delle scorte dei prodotti primari dell’agricoltura”.

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In precedenza l’appello lanciato dal presidente Rosario Marchese Ragona, per un cambio di passo di tutte le amministrazioni pubbliche, era stato accolto dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Intervenendo, anche per i numerosi Assessori Regionali presenti ai lavori, ha evidenziato il massimo sforzo profuso dal governo regionale finalizzato all’impegno dei fondi strutturali per oltre un miliardo di euro.

Presenti ai lavori del convegno il vice presidente e assessore all’Economia, on. Gaetano Armao, l’assessore all’Energia on. Daniela Baglieri, l’on. Salvatore Cordaro, assessore al Territorio e Ambiente, l’on. Marco Zambuto, assessore alle Autonomie Locali, l’on. Tony Scilla, assessore all’Agricoltura.

Il sottosegretario del ministero ai Trasporti Giancarlo Cancelleri ha toccato l’annosa questione della mobilità interna assicurando tutti gli sforzi possibili per la chiusura, in tempi brevi, dei cantieri ancora aperti da diversi decenni.

Il Dirigente generale dell’assessorato, Dario Cartabellotta, ha evidenziato la necessità di una riflessione sugli orientamenti della nuova programmazione comunitaria post 2022; programmazione che, ancor prima di partire dopo i rinvii dovuti all’emergenza covid, risulta essere già obsoleta a causa dei recenti eventi verificatisi nello scacchiere internazionale, facendo una riflessione in merito alla consapevolezza che l’aumento dei prezzi delle materie prime rischia di rallentare anche la spesa comunitaria.

Particolarmente seguito è stato l’intervento di Luigi Polizzi, Dirigente generale del ministero dell’Agricoltura responsabile delle politiche internazionali ed europee.

Degli strumenti messi a disposizione degli agricoltori in materia di credito e formazione hanno parlato rispettivamente Roberto Cassata, dirigente di Unicredit, e Rosario Trovato, amministratore delegato della Digital Smart Academy.

 

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La prevenzione oncologica entra nelle aziende agricole iblee: l’Asp 7 incontra le lavoratrici de “La Mediterranea”

Momento di informazione sul tumore al seno con i dirigenti del Breast Center di Ragusa frutto della collaborazione tra Confagricoltura Ragusa e l’Asp 7

Circa settanta operaie dell’azienda florovivaistica “La Mediterranea” di Acate (società consortile agricola leader in Europa nella coltivazione del crisantemo)  hanno partecipato ieri al primo momento di informazione dedicato alla prevenzione oncologica, nello specifico il tumore al seno, frutto della sinergia operativa tra Confagricoltura Ragusae l’Azienda Sanitaria Provinciale, a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Asp 7 , dott. Angelo Aliquò, il dott. Giuseppe La Perna e il dott. Marco Ambrogio, rispettivamente coordinatore e chirurgo della Breast Unit di Ragusa. A fare gli onori di casa Paola e Francesco Gurrieri, nonché il presidente di Confagricoltura Ragusa e vice presidente di Confagricoltura Sicilia, dott. Antonino Pirrè, che ha fortemente voluto questa iniziativa.

Il direttore dell’Asp e i dottori La Perna e Ambrogio hanno sottolineato l’importanza della prevenzione per combattere “il nemico invisibile”, spiegando come nell’ultimo anno nel territorio provinciale sono stati diagnosticati circa 160 tumori al seno all’interno della popolazione appartenente alla fascia di rischio, ovvero le donne tra i 50 e i 70 anni. Di questi casi, 20 sono stati presi in carico dalla Breast Unit. Numeri bassi ma che sono in fase di crescita. Prevenire e intervenire in tempo rappresentano le strade che aiutano ad eliminare il problema.

È stato spiegato come funziona la Breast Unit (presente con i suoi ambulatori senologici a a Ragusa, Modica, Scicli, Comiso e Vittoria), che si inserisce in un ambito regionale riorganizzato ed integrato per coprire il fabbisogno della popolazione iblea, integrando l’offerta di aziende pubbliche e private coinvolte nella gestione della patologia mammaria. Questo percorso rappresenta una significativa inversione della tendenza a utilizzare strutture extra provinciali da parte delle pazienti affette da patologia neoplastica della mammella, riconvertendo tale necessità sulle strutture della nostra ASP, con un approccio multidisciplinare. Il servizio favorisce il raggiungimento di un’alta prestazione delle cure, a partire dallo screening fino alla riabilitazione, ottimizzando qualità e tempistica delle prestazioni.

Paola Gurrieri, a nome de “La Mediterranea” che ha ospitato questa prima tappa di incontri dell’Asp nelle aziende, dopo aver ringraziato Confagricoltura Ragusa per la lodevole iniziativa e l’Asp 7 per la disponibilità, ha spiegato che l’azienda è una comunità di persone, un pezzo di territorio. È auspicabile che, soprattutto in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo, escano dalle ovattate stanze dei palazzi per interagire con la comunità locale, solo così si può costruire la coesione territoriale. Francesco Gurrieri ha sottolineato l’impegno che deve appartenere a tutte le aziende, ovvero costruire un robusto welfare aziendale che è cosa diversa rispetto al mero assistenzialismo.

Il presidente di Confagricoltura Ragusa e vicepresidente di Confagricoltura Sicilia, dott. Antonino Pirrè, ha rimarcato come le aziende rappresentino delle vere e proprie famiglie, in cui bisogna avere cura della salute di chi la compone. L’iniziativa presso “La Mediterranea” è solo una prima, importante tappa della proficua collaborazione tra Confagricoltura Ragusa e l’Asp 7 per momenti di sensibilizzazione all’interno delle aziende agricole sul rischio oncologico in genere. Si è partiti con la prevenzione del tumore al seno, si procederà con quella del tumore al colon, di pari passo con le iniziative in programma da parte dell’Azienda Sanitaria. Il dott. Pirrè ha poi voluto condividere con le lavoratrici il suo dolore vivo per la perdita recente di una sua collaboratrice proprio a causa di una patologia oncologica.

Notevole è stato l’interesse e la partecipazione delle lavoratrici dell’azienda, che hanno rivolto domande ai medici e riportato la loro esperienza personale. Momenti di grande commozione quando ha preso la parola Mariella, dipendente storica dell’azienda in malattia che sta conducendo la sua personale battaglia contro il tumore al seno. Il suo intervento è stato accolto con un caloroso applauso da parte delle colleghe, che hanno ascoltato con emozione e partecipazione il racconto del suo percorso doloroso tutt’ora in essere. Alla fine dell’incontro in tante hanno chiesto i riferimenti telefonici per poter prenotare lo screening o avere un semplice consulto da parte dei medici della Breast Unit.

L’incontro è stato concluso con un piccolo momento conviviale offerto gentilmente dalla proprietà dell’azienda che, come ribadito da Paola e da Francesco Gurrieri, è impegnata attivamente nel costruire un solido welfare aziendale con i propri collaboratori.

Nelle prossime settimane renderemo noti gli altri appuntamenti con la prevenzione che si terranno presso altre importanti aziende ragusane associate a Confagricoltura.

Le interviste

La dichiarazione del dott. Giuseppe La Perna (Coordinatore Breast Unit Ragusa)

La dichiarazione di Paola e Francesco Gurrieri (“La Mediterranea”)

La dichiarazione del dott. Antonino Pirrè (Presidente Confagricoltura Ragusa – Vice presidente Confagricoltura Sicilia)

 

Ragusa, 24 novembre 2021

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Rosario Marchese Ragona è il nuovo presidente di Confagricoltura Sicilia. Vice presidenti Maria Pia Piricò e Antonino Pirrè

Rinnovate le cariche sociali di Confagricoltura Sicilia. Il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, eletto vice-presidente, insieme alla dott.ssa Maria Pia Piricò, presidente di Confagricoltura Donna Sicilia

Avvocato quarantanovenne di Canicattì, titolare di due moderne aziende nell’agrigentino e nel ragusano a prevalente indirizzo ortofrutticolo, olivicolo e viticolo, Rosario Marchese Ragona è il nuovo presidente di Confagricoltura Sicilia, l’organizzazione agricola che associa le imprese più orientate alle dinamiche dei mercati e che garantiscono i più elevati livelli occupazionali.

La nomina è avvenuta per acclamazione nel corso dell’Assemblea Generale dei delegati regionali convocata per procedere al rinnovo delle cariche sociali. Vice presidenti sono stati eletti Maria Pia Piricò, cerealicoltrice del nisseno nonché presidente di Confagricoltura Donna Sicilia ed Antonino Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa.

Rosario Marchese Ragona raccoglie il testimone da Ettore Pottino giunto a conclusione del suo secondo mandato ed eletto per acclamazione Presidente onorario. L’Assemblea gli ha inoltre rivolto un caloroso e sentito ringraziamento per quanto fatto durante la sua presidenza ed, in particolare, nel periodo dell’emergenza Covid 19, dove è ripetutamente intervenuto per la soluzione dei numerosi rebus burocratici legati alla concessione dei ristori.

Il neo presidente, che all’interno dell’organizzazione regionale ha ricoperto tutte le posizioni di vertice partendo dall’Anga (Associazione dei Giovani Agricoltori) provinciale prima, regionale e nazionale, come componente di giunta, poi fino ad arrivare alla presidenza della Confagricoltura di Agrigento ed alla vicepresidenza regionale, ha manifestato l’intenzione di voler aprire un cantiere con la partecipazione di tutti i quadri dirigenti per cercare di modellare l’associazione alle nuove esigenze degli agricoltori siciliani chiamati ad operare in un contesto sempre più “smart”, tecnologico e “verde” come tra l’altro indicato dalla PAC per il nuovo settennio di programmazione.

Nel suo discorso di insediamento ha anche ricordato le numerose emergenze del settore che hanno come denominatore comune il cambiamento climatico, fattore che incide sulla redditività delle aziende sia direttamente, attraverso la distruzione degli impianti e delle produzioni che indirettamente. L’eccessivo innalzamento dei costi di produzione dovuti anche al post covid ed alla carenza di materie prime interessa tutti i comparti alla vigilia della nuova campagna, ma anche in questo momento si lamentano gravi problemi di ordine commerciale. Da agricoltore della provincia più assetata della Sicilia ha quindi espresso l’auspicio che presto possa giungere a conclusione la lunga e tormentata vicenda dei consorzi di bonifica attraverso l’approvazione del disegno di legge governativo che da più di tre anni è rimasto incagliato nelle sale del Parlamento siciliano. In ultimo ha affrontato l’argomento che più, nel corso degli ultimi anni, ha seguito da vicino quale componente del Comitato di Sorveglianza, ovvero l’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale un programma che nonostante sia articolato in mille rivoli che distolgono importanti risorse finanziarie agli investimenti rappresenta uno strumento indispensabile e necessario per aiutare le imprese siciliane ad essere più competitive, sia in termini di efficienza che di qualità della produzione.

Oltre al presidente ed ai vice presidenti eletti dall’Assemblea l’organismo direttivo di Confagricoltura Sicilia risulta composto da Gianfranco Lombardo, presidente dell’Unione provinciale di Caltanissetta, Giuseppe Nicotina presidente di Messina, Gian Corrado Fatta presidente di Palermo, Girolamo Ferla presidente di Siracusa e dai commissari delle Unioni di Catania, Marino Scappucci e di Trapani, Natale Gentile.

 

 

Le congratulazioni del direttore di Confagricoltura Ragusa

Al neo-presidente Marchese Ragona, ai vice-presidenti Piricò e Pirrè e al nuovo direttivo regionale, le più vive congratulazioni e gli auguri di buon lavoro da parte dell’Unione di Ragusa”: così il Direttore di Confagricoltura Ragusa, dott. Giovanni Scucces. “Siamo certi che il nostro presidente provinciale, da oggi anche vice-presidente regionale, saprà mettere in campo la stessa dedizione e la stessa competenza con cui ha portato avanti la nostra Unione in questi anni, con particolare attenzione ai temi della formazione d’impresa continua, del rinnovamento generazionale e della digitalizzazione, costituendo un valido supporto alla necessaria opera di rinnovamento che il presidente Ragona, insieme alla sua squadra, dovrà portare avanti, negli interessi della nostra Organizzazione e degli imprenditori agricoli siciliani che rappresentiamo”.

 

Ragusa, 18 novembre 2021

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Maltempo in Sicilia, Confagricoltura: “Danni enormi alle colture agricole. Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione”

L’allerta meteo lanciata dalla Protezione Civile per quest’ultima settimana di ottobre viene seguita con particolare attenzione da tutte le strutture provinciali della Confagricoltura. La parte dell’isola che al momento sembra essere più sotto pressione è quella della Sicilia orientale, dove diversi temporali di forte intensità hanno provocato gravi disagi alle vie di collegamento interne a causa di straripamenti di fiumi e corsi d’acqua.

La situazione, specialmente nella Piana di Catania, viene monitorata con particolare attenzione ed un quadro più preciso dei danni, evidenziano i tecnici dell’Unione provinciale, verrà fatto non appena l’emergenza sarà cessata. Le prime segnalazioni degli associati parlano di alcuni crolli verificatesi nei terrazzamenti agrumicoli del versante jonico e di diverse frane ed allagamenti di carciofeti ed agrumeti dove l’acqua stenta a defluire.

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“Per il momento – conferma il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino – da altre provincie  non sono giunte notizie particolarmente allarmanti sul fronte di danni alle strutture ed alle colture. In questo momento le preoccupazioni maggiori sono per le coltivazioni in corso di raccolta, quali quelle olivicole e per gli agrumi ed ortaggi in pieno campo a causa del  rischio di grandinate e venti impetuosi. Il punto dolente – continua Pottino – è sempre lo stesso, ovvero la fragilità dei collegamenti delle aree interne, con il conseguente isolamento di interi territori ad alta vocazione agricola. Il mutamento climatico è divenuto ormai una realtà che ci deve far seriamente riflettere sulla necessità   di introdurre nuove disposizioni normative a tutela delle produzioni agricole magari utilizzando uno strumento più celere come la Protezione Civile che, nel caso dei recenti incendi che hanno devastato gli allevamenti dell’isola, è riuscita a dare in tempi relativamente brevi le risorse per riprendere immediatamente le attività”.

L’altro aspetto importante rilevato dai tecnici dell’organizzazione riguarda la diffusione a macchia di leopardo delle precipitazioni e la loro breve ed elevata intensità che, proprio per questa ragione non consente  all’acqua di defluire attraverso i canali e le condotte concepite per eventi non straordinari come quelli che ormai si verificano da qualche anno a questa parte.

“Un territorio fragile come quello siciliano – conclude il presidente Pottino – ci espone ad un rischio continuo che non può gravare solo ed esclusivamente sulle spalle degli agricoltori, agricoltori  che ai sensi della nuova PAC in via di definizione dovrebbero rivestire un ruolo di custodia ben più accentuato e con meno risorse disponibili”.

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Prevenzione e lotta agli incendi nelle campagne siciliane, sottoscritto protocollo d’intesa a Palazzo d’Orleans

Nascono i “Custodi del territorio”: gli imprenditori agricoli in campo attivamente a tutela dell’ambiente

Regione Siciliana e imprenditori agricoli insieme per rendere più efficace la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi: firmato a Palazzo d’Orleans un protocollo d’intesa che renderà più efficace il controllo delle campagne e delle foreste siciliane grazie alla partecipazione attiva degli agricoltori che diventeranno, così, “Custodi del territorio”.

A siglare l’accordo sono stati i direttori generali del Comando del Corpo forestale, Giovanni Salerno, del Dipartimento regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta, del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale, Mario Candore, e i rappresentanti delle associazioni di categoria degli imprenditori siciliani, tra cui Confagricoltura.

Secondo l’intesa, l’attività degli agricoltori contribuirà attivamente alla sorveglianza del territorio, alla segnalazione tempestiva dei roghi e consentirà di mettere in campo buone pratiche di prevenzione, come decespugliamenti di terreni incolti e realizzazione di fasce parafuoco. Il dipartimento dell’Agricoltura promuoverà la costituzione della rete degli imprenditori “Custodi del territorio”, prevedendo anche delle premialità. Il dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale, titolare delle superfici demaniali forestali, assicurerà la presenza di personale per presidiare zone e periodi dell’anno ritenuti particolarmente a rischio.

Confagricoltura Ragusa invita gli imprenditori agricoli interessati ad aderire alla Convenzione a contattare i nostri uffici telefonando al numero 0932/642492 o inviando una mail all’indirizzo ragusa@confagricoltura.it

Ragusa, 11 giugno 2021

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Agriturist Sicilia: “Regole chiare per riaprire gli agriturismi siciliani in assoluta sicurezza”

L’intervista al presidente di Agriturist Sicilia, dott. Giuseppe Strano, a cura di Sicilia Agricoltura

“Regole chiare per riaprire le strutture in sicurezza ed in tempo per organizzare al meglio una stagione estiva che ci permetta di arginare, almeno in parte, le gravi perdite subite nella prima parte dell’anno a causa del lockdown”, a chiederle è il presidente regionale di Agriturist, Giuseppe Strano.

“Il nostro settore, che al 31 dicembre scorso contava 769 strutture, 12 mila posti letto e 50 milioni di fatturato annuo in tutta l’Isola, ha tutte le carte in regola per ripartire rispettando le norme di distanziamento sociale, ma ci servono delle indicazioni precise per garantire la salute dei nostri ospiti, dei nostri 4 mila lavoratori e per non incorrere in sanzioni”, spiega Strano.

“Il contraccolpo subito nei primi cruciali mesi dell’anno, con la disdetta del 100% delle prenotazioni è stato fortissimo. Adesso i presupposti per riavviare la macchina dell’ospitalità e ridare lavoro a migliaia di addetti ci sono tutti, ma vi sono ancora dei nodi da sciogliere e dei dubbi che ci auguriamo possano essere sciolti in breve tempo”.

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In particolare, gli imprenditori del settore agrituristico chiedono che vi siano indicazioni precise sull’uso dei parchi gioco e le piscine comprese nelle strutture e sulle regole da seguire nel settore della ristorazione”. “Nella fase 2 che stiamo vivendo l’agriturismo può e deve giocare un ruolo chiave per far ripartire il turismo e per far conoscere territori e luoghi ameni della Regione, solitamente fuori dalle rotte più battute dai viaggiatori. Se è vero che da ogni crisi possono nascere opportunità è altrettanto vero che noi imprenditori dobbiamo essere messi nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro lavoro”.

“La materia agrituristica è demandata alle Regioni – osserva Strano – ma in questo momento è necessario un coordinamento dell’azione politica, con regole semplici, immediate, meno gravose sul fronte burocratico, che permettano a tutti gli operatori di ripartire, alla stessa velocità e con gli stessi tempi in ogni parte d’Italia”.

 

*Agriturist è l’Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio, prima associazione agrituristica in Italia, costituita da Confagricoltura nel 1965, per promuovere e tutelare l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente (ha ottenuto per questo, nel 1987, il riconoscimento ministeriale di Associazione ambientalista), il paesaggio, la cultura rurale.

Attualmente l’Agriturist associa circa 5.000 aziende agricole (soci “ordinari”) che svolgono o intendono svolgere attività agrituristica, assistendole sotto il profilo normativo, organizzativo e promozionale. Un sistema informativo “on-line” diffonde in tempo reale notizie ed aggiornamenti sui principali aspetti della gestione agrituristica. L’Agriturist associa anche 12.000 appassionati di agriturismo, ai quali distribuisce la Guida nazionale pubblicata annualmente dal 1975.

 

Fonte: Agricoltura Sicilia

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