Ragusa modello di sviluppo rurale che funziona

Focus a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione Istituzionale di Confagricoltura Ragusa

 

Giuseppe Cassì (sindaco di Ragusa): “La nostra città modello per qualità della vita e rispetto dell’ambiente”

Un riconoscimento autorevole che premia il nostro territorio che eccelle per qualità della vita, attenzione all’ambiente e alla sostenibilità e vivacità economica”: questo il commento del sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì, ai microfoni dell’Ufficio Stampa di Confagricoltura Ragusa, dopo il riconoscimento al comune ibleo, anche per il 2020, della Spiga Verde. “Il nostro territorio – aggiunge il primo cittadino – ha la fortuna di essere attrattivo per tante ragioni, tra cui le nostre eccellenze agroalimentari e agrituristiche che valorizzano al meglio le nostre campagne. Siamo molto soddisfatti di essere l’unico comune siciliano ad essere stato premiato, a testimonianza che Ragusa rappresenta un modello di sviluppo economico attento all’ambiente. Per noi la sostenibilità è un atto d’amore necessario per il futuro dei nostri figli”.

Le Spighe Verdi vengono assegnate annualmente dalla Fee Italia, sezione della ong danese Foundation for Environmental Education. Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia e Confagricoltura martedì (28 luglio) in conferenza telematica con i sindaci vincitori.

“Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

I Comuni sono stati valutati in base a requisiti ben specifici riguardanti diverse aree tematiche: partecipazione pubblica, educazione allo sviluppo sostenibile, corretto uso del suolo, presenza di produzioni agricole tipiche, sostenibilità e innovazione in agricoltura, qualità dell’offerta turistica, gestione rifiuti, valorizzazione delle aree naturalistiche, cura dell’arredo urbano, accessibilità.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

 

Antonino Pirrè (presidente di Confagricoltura Ragusa): “Orgogliosi dei nostri imprenditori agricoli, fautori di uno sviluppo rurale sostenibile”

“Con le Spighe Verdi il comune di Ragusa e l’intero territorio provinciale hanno ricevuto, ancora una volta, un riconoscimento autorevole (a cui va dato il giusto risalto) che attesta il valore di un modello di sviluppo rurale di una comunità animata da imprenditori che investono, quotidianamente, in un’agricoltura innovativa, responsabile e sostenibile”: questa la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè.

“Non ci può essere una costa bella, pulita e fruibile – aggiunge Pirrè – se non c’è una campagna altrettanto bella, pulita e fruibile. Bandiera Blu per il mare e la bandiera di Spighe Verdi per la campagna rappresentano un doppio riconoscimento, un biglietto da visita per l’intero territorio provinciale che va opportunamente comunicato e difeso. Complimenti e grazie all’Amministrazione Cassì”.

Come Confagricoltura Ragusa – conclude il presidente Pirrè – siamo orgogliosi di questo attestato che rende onore al lavoro quotidiano di un tessuto imprenditoriale laborioso e responsabile. Uno stimolo forte nel continuare a promuovere l’idea di uno sviluppo rurale sostenibile che valorizza al meglio la nostra identità territoriale”.

 

 

Ignazio Nicastro (vice-presidente Confagricoltura Ragusa): “Ragusa all’altezza della sua fama”

Ragusa dimostra di essere all’altezza della sua fama, dopo la Bandiera Blu anche la Bandiera delle Spighe Verdi, che premia la nostra identità fatta di un’alta sensibilità rurale, trasmessa di padre in figlio, che è premessa alla nostra florida e sostenibile economia agricola”: commenta il vice-presidente di Confagricoltura Ragusa, Ignazio Nicastro. “La campagna iblea ospita aziende che investono in zootecnia e produzioni attente al rispetto dell’ambiente, ma anche agriturismi che valorizzano il nostro patrimonio enogastronomico, portando avanti un’idea di turismo etico e armonico nei confronti della natura. Sono queste le nostre ricchezze: non solo mare e Barocco, ma anche ulivi, carrubi, mandorli, ecc.”.

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate a 46 località rurali in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

 

Ragusa, 30 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il comune di Ragusa premiato con la Spiga Verde, la “Bandiera Blu dell’agricoltura”

Il comune di Ragusa ottiene anche per quest’anno la Spiga Verde, prestigioso riconoscimento che può essere definito come “la Bandiera Blu dell’agricoltura”. È l’unico comune della Sicilia premiato. Le Spighe Verdi vengono assegnate annualmente dalla Fee Italia, sezione della ong danese Foundation for Environmental Education. Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia e Confagricoltura questa mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori.

“Non posso che esprimere la soddisfazione e il compiacimento della nostra Unione Provinciale per un risultato importante che premia una comunità laboriosa e attenta e il suo modello di sviluppo”: questo il commento a caldo del direttore di Confagricoltura Ragusa, dott. Giovanni Scucces. Che aggiunge: “Un territorio che può vantare un’agricoltura robusta e ben organizzata che contribuisce in modo determinante alla sua economia. Un territorio che non ha bisogno di ulteriori vincoli ma, al contrario, va liberato da lentezze burocratiche che minano il raggiungimento di uno sviluppo pieno e sostenibile”.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

46 località rurali potranno fregiarsi, in questa edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2020.

“Spighe Verdi” è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

I Comuni sono stati valutati in base a requisiti ben specifici riguardanti diverse aree tematiche: partecipazione pubblica, educazione allo sviluppo sostenibile, corretto uso del suolo, presenza di produzioni agricole tipiche, sostenibilità e innovazione in agricoltura, qualità dell’offerta turistica, gestione rifiuti, valorizzazione delle aree naturalistiche, cura dell’arredo urbano, accessibilità.

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

Ragusa, 28 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Turismo rurale, “Ripartiamo dai borghi”: webinar di Confagricoltura. Tra i relatori Francesca Planeta

Il turismo rurale come esperienza turistica compatibile con le norme di distanziamento sociale e come opportunità di ripartenza per l’economia: questo l’oggetto dell’interessante webinar in programma per domani, giovedì 16 luglio alle ore 16.30, organizzato da Confagricoltura, dal titolo “Ripartiamo dai borghi – Il Turismo rurale protagonista dell’Italia post emergenza”.

Parteciperanno al convegno il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il Sottosegretario MiBACT, Lorenza Bonaccorsi, il presidente UNCEM, Marco Bussone, il presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, Giacomo Di Thiene e l’imprenditrice Francesca Planeta. Modererà l’incontro Roberto Arditti, presidente Kratesis.

“Gli agriturismi – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – hanno tutte le caratteristiche per garantire una vacanza sicura, immersi nella natura e alla scoperta dell’enogastronomia locale: sono situati in campagna, in zone spesso isolate, in strutture familiari e lontano dagli affollamenti, con ampi spazi all’aperto”.

“Riflettere e confrontarsi sulle opportunità concrete offerte dagli agriturismi – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa –, con relatori così qualificati, rappresenta un momento di formazione prezioso da cogliere. Tra i relatori la nostra Francesca Planeta che, da imprenditrice siciliana di successo, condividerà la sua visione e i suoi suggerimenti per il rilancio di questo segmento importante del settore turistico”.

Sarà possibile seguire il webinar in diretta sul canale Youtube e sulla pagina Facebook di Confagricoltura. Chi volesse partecipare ai lavori del webinar tramite Zoom può inviare un messaggio Whatsapp al numero 3292171259 o una mail all’indirizzo ufficiostampa@confagricolturaragusa.it per ottenere le credenziali e il link.

Ragusa, 15 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Inail, salute e sicurezza nelle aziende agricole: nel nuovo bando Isi 65 milioni a fondo perduto per le piccole imprese

“Un sostegno concreto per l’ottimizzazione delle condizioni di salute e di sicurezza nelle micro e piccole imprese agricole”: questo il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, dopo la pubblicazione del bando Isi Agricoltura 2019-2020 da parte dell’Inail che prevede uno stanziamento di 65 milioni di euro, a fondo perduto, in favore delle piccole imprese. “Gli incentivi per l’acquisto o il noleggio di mezzi e macchinari – aggiunge Pirrè – rappresentano un’opportunità preziosa di innovazione per le imprese agricole di piccole dimensioni che puntano ad un’agricoltura in cui il rendimento incontra la sostenibilità, con meno emissioni nocive per l’ambiente e più sicurezza per gli operatori”.

Confagricoltura Ragusa mette inoltre in evidenza che le imprese agricole possono essere ammesse anche al bando Isi Covid, di prossima emanazione da parte dell’Inail, che destina risorse per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza e prevenzione anti Coronavirus per i lavoratori del settore primario.

“Si tratta di una specifica richiesta – spiega il presidente Pirrè – avanzata dalla nostra Organizzazione di categoria al governo che è stata accolta e inserita tra le misure previste dal DL Rilancio”.

Ragusa, 7 luglio 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Fumarole, controlli e sanzioni nelle campagne ragusane, Confagricoltura: “Plauso al corpo della Polizia Provinciale”

Confagricoltura Ragusa, attraverso il suo presidente dott. Antonino Pirrè, esprime il proprio plauso nei confronti del Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale di Ragusa che, negli scorsi giorni, ha denunciato 4 titolari di aziende agricole nelle campagne di Scicli, Ragusa e Vittoria.

All’interno dei controlli preventivi contro l’incenerimento indiscriminato dei rifiuti agricoli derivanti dalla dismissione degli impianti serricoli, per smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali, per violazione al Codice ambientale e per immissione di fumi nocivi in atmosfera, si è proceduto alla denuncia a carico di ignoti per incendio doloso di rifiuti speciali in contrada Cancellieri, nelle campagne di Scicli; inoltre 12 titolari di aziende agricole che hanno di recente dismesso gli impianti serricoli e accatastato i rifiuti nei propri terreni, sono stati formalmente diffidati a non procedere al rogo dei rifiuti e a smaltirli tramite ditte autorizzate.

“Grazie al lavoro encomiabile della Polizia Provinciale di Ragusa – dichiara il presidente Pirrè – a tutela della nostra comunità provinciale. Come Confagricoltura Ragusa siamo da sempre in campo, al fianco delle istituzioni, per sensibilizzare gli imprenditori agricoli a desistere da queste pratiche illecite che danneggiano la salute di tutti. Ben vengano i controlli e le sanzioni che auspichiamo continueranno nelle prossime settimane, al fine di debellare questo odioso fenomeno”.

Ragusa, 26 giugno 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Tessera Odg n. 161773

b.lorefice@confagricolturagusa.it

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Carenza manodopera nella campagne, Confagricoltura Ragusa: “I percettori di reddito di cittadinanza vengano a lavorare nelle nostre aziende”

Utilizzo dei percettori di reddito di cittadinanza nelle campagne e reintroduzione dei voucher: le proposte di Confagricoltura Ragusa per sopperire alla crescente mancanza di manodopera nelle aziende agricole iblee

“Far lavorare nelle aziende agricole, attualmente a corto di manodopera, chi percepisce il reddito di cittadinanza”: a chiederlo il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “Come previsto dall’articolo 94 del Decreto Rilancio, i percettori di Reddito di Cittadinanza possono stipulare dei contratti a termine non superiori a 30 giorni nel settore agricolo, rinnovabili per ulteriori 30 giorni, senza subire perdite o riduzioni dei benefici previsti, nel limite di 2mila euro per l’anno 2020. In tali casi, il lavoratore percettore del Reddito di Cittadinanza non è tenuto alla trasmissione del modello “RdC/PdC – Com Esteso” per la comunicazione dei redditi percepiti”.

“È il momento – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa – per i questi disoccupati di dimostrare di voler lavorare e di voler dare un contributo alla nostra economia in un momento così complesso: il modo migliore per dare un senso a quello che dovrebbe essere un incentivo al lavoro e non un sussidio tout court“.

Pirrè chiede anche la reintroduzione dei voucher. “L’agricoltura – spiega – è nella fase in cui si sta programmando la raccolta estiva e in cui ci sono anche le campagne di manutenzione dei vigneti. Un momento, dunque, in cui c’è grande richiesta di manodopera rispetto alla media stagionale. Inoltre, dopo la fine del lockdown, c’è il rischio che tanti lavoratori extracomunitari tornino al loro Paese e che si fermino più a lungo “.

Infatti si sta registrando un picco di richiesta che supera le 200.000 unità, cui vanno aggiunti i lavoratori che, direttamente o indirettamente, sono entrati in contatto con il coronavirus e non possono recarsi a lavorare. Di conseguenza oggi abbiamo una richiesta media di circa 250.000 unità lavoro. C’è difficoltà a far venire in Italia i collaboratori storici.

“Con i voucher”, afferma il presidente di Confagricoltura Ragusa, “noi diamo la possibilità ai cittadini italiani, che magari sono senza lavoro, di farlo nelle aziende agricole. L’impalcatura normativa non è semplice ed è per questo che abbiamo chiesto come Confagricoltura, solo temporaneamente, solo per l’emergenza coronavirus, la reintroduzione dei voucher, perché permettono alle imprese di sostituire il lavoratore”.

“Il voucher – chiarisce Pirrè – renderebbe più semplice la vita alle imprese. Inoltre, tutti i giovani che in questo momento non possono studiare e hanno del tempo libero potrebbero venire a lavorare in campagna. Uno strumento di semplificazione molto apprezzato da tutti noi. Ci vuole un po’ di coraggio, viviamo in una situazione eccezionale e occorrono strumenti altrettanto eccezionali. L’agricoltura può dare lavoro a chi, in un momento così complesso per la nostra economia, è alla ricerca di un reddito per sostenersi e ha voglia di mettersi in gioco”.

 

Ragusa, 18 giugno 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Fase 2, Confagricoltura attiva i primi corridoi verdi per il rientro degli operai specializzati extracomunitari

E’ atterrato ieri alle 18 a Pescara il primo volo charter, organizzato da Confagricoltura Abruzzo, con l’arrivo di 124 operai agricoli del Marocco. Un altro volo è arrivato oggi, con altrettanti lavoratori, e un terzo è programmato per i prossimi giorni, sempre con partenza da Casablanca.

Oggi sono arrivati anche altre decine di lavoratori dal Marocco, questa volta destinati alle campagne del Nord Italia. Atterreranno a Milano Malpensa con due voli organizzati dal Governo italiano per i quali Confagricoltura ha ottenuto la possibilità di far rientrare gli operai agricoli.

A Roma sono inoltre giunti circa un centinaio di lavoratori indiani specializzati in agricoltura, destinati alle campagne della Pianura Padana.

E’ il frutto del lavoro diplomatico di Confagricoltura, in particolare con le Ambasciate in Marocco e in India, che ha coinvolto anche la Farnesina e l’ICE. Si tratta di istituzioni con le quali la più importante Organizzazione datoriale agricola italiana ha relazioni consolidate nel corso degli anni.

Confagricoltura a marzo aveva chiesto al Governo l’attivazione dei corridoi verdi per permettere il rientro degli operai extracomunitari che da anni hanno un contratto di lavoro con le aziende italiane, in modo da far fronte alle esigenze di raccolta nei campi. Si tratta di lavoratori che erano rientrati nei mesi invernali nei rispettivi Paesi di origine, per riprendere a marzo la nuova stagione agricola. Ma l’emergenza Coronavirus li aveva fermati.

“In due mesi di intenso lavoro di relazioni istituzionali, – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – con la collaborazione indispensabile delle nostre imprese (che hanno pagato il volo per i loro dipendenti) siamo arrivati a questi risultati che ci permettono di far fronte, in parte, all’emergenza manodopera”.

“Inoltre – conclude Giansanti – ci fa piacere evidenziare che moltissimi italiani hanno risposto alla richiesta delle aziende agricole e hanno trovato un’occupazione, sebbene temporanea, grazie alla piattaforma AgriJob. Questo ci deve far riflettere comunque sulla necessità di impegnarci per la formazione di nuove professionalità, a partire proprio da chi si avvicina con interesse, per la prima volta, all’agricoltura”.

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Annullato il decreto di sequestro nei confronti dell’azienda vitivinicola “Feudo Arancio”

Ieri, 29 aprile 2020, il tribunale del Riesame di Trento ha annullato il decreto di sequestro, emesso lo scorso 6 marzo, sui terreni ed edifici delle società “Solsicano” e “Villa Albius sarl” del Gruppo Mezzacorona, riferibili al brand “Feudo Arancio”.

Salutiamo positivamente questa notizia – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrèche rende giustizia e riabilita un’importante azienda vitivinicola, leader nel settore e vanto del nostro territorio”.

Come affermano i legali di Feudo Arancio – aggiunge il presidente Pirrè – è stata ritenuta radicalmente insussistente l’astratta configurabilità dei reati contestati in relazione agli originari acquisti dei suddetti terreni ed edifici, anche a fronte della evidente trasparenza e tracciabilità delle compravendite realizzate”.

 

Ragusa, 30 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coronavirus: la grande famiglia di Confagricoltura e la sua Onlus campioni di solidarietà

Il mondo agricolo – in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus per garantire cibo sulle tavole degli italiani – si sta distinguendo anche per le tante manifestazioni di solidarietà. Confagricoltura e la sua Onlus “Senior – L’età della saggezza” si sono mobilitate da subito per dare una mano a quanti, in questo momento, stanno svolgendo un lavoro straordinario negli ospedali, sia attraverso donazioni, sia mediante forniture di dispositivi di sicurezza.

Confagricoltura Abruzzo, ad esempio, con l’iniziativa #aiutiamoliperaiutarci, ha donato 1000 mascherine e 16 ventilatori all’ospedale di Avezzano; Confagricoltura Modena ha fornito all’ospedale di Mirandola 25 apparecchi di misurazione dell’ossigeno; Confagricoltura Frosinone ha regalato all’Ospedale Spaziani un monitor da terapia intensiva. Confagricoltura Roma destinerà i fondi raccolti allo Spallanzani. E un’iniziativa analoga analoghe sta partendo anche ad Alessandria.

Le sedi Confagricoltura FoggiaMilano–LodiParmaViterboCosenzaMarche e l’ANPA (Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori) di Ferrara, si sono attivate per raccolte fondi per diversi ospedali.

E sono sempre medici e personale ospedaliero i destinatari di un’altra donazione particolare: un centinaio di chili di fragole sarà consegnato all’ospedale di Borgo Roma, di Verona. È il regalo dell’azienda agricola di Damiano Valerio, di Confagricoltura Verona, tra le maggiori produttrici di fragole della zona.

Non sono stati da meno i Giovani di Confagricoltura – Anga Piacenza che hanno regalato alla “Pubblica assistenza Carpaneto Soccorso” 2500 mascherine chirurgiche e 2000 euro all’Azienda Ausl, per la terapia intensiva dell’ospedale di Castel San Giovanni.

Iniziative in tutta Italia, ma con un’unica regia. “La Onlus della Confederazione è ancora una volta in prima linea con le strutture territoriali – sottolinea il segretario nazionale, Angelo Santori – per dare supporto dove c’è più bisogno. Ci stiamo attivando in tutta Italia, d’intesa con le sedi provinciali di Confagricoltura, per avviare altre raccolte fondi per l’acquisto di dispositivi di sicurezza per medici e operatori sanitari e respiratori per i malati da destinare ad altri ospedali”.

Una solidarietà, quella a cui si assiste, che non conosce confini, come quella dell’azienda di Novara, “Riso preciso”, che ha donato 6mila porzioni di riso agli ospedali di Bergamo; o come “Maremma a domicilio”, progetto di vendita a domicilio, con cui i Giovani di Confagricoltura – Anga Grosseto devolvono il 10% del fatturato alla Croce Rossa.

La generosità delle imprese di Confagricoltura ha assunto anche altri volti e declinazioni, come quello delle donazioni ai più bisognosi: è il caso di Confagricoltura Ragusa che, con #Rialziamociinsieme, mette a disposizione – per i centri di raccolta solidali – derrate alimentari, che poi la Protezione Civile e la Croce Rossa distribuiscono alle famiglie in difficoltà. Inoltre, Confagricoltura Ragusa, ha donato 2 respiratori polmonari all’Azienda Sanitaria Provinciale. E sono destinati ai più bisognosi anche 250 quintali di latte a lunga conservazione delle aziende di Confagricoltura Cremona che, insieme con Latte Soresina, Granarolo, Padania Alimenti, Bonizzi ed Èpiù, distribuisce pacchi alimentari alla popolazione in difficoltà.

Altri 1.500 chili di riso per le famiglie in difficoltà economiche, sono in arrivo alla Croce Rossa di Rovigo, da Confagricoltura Rovigo, con l‘azienda Tre Po (Tenuta Ca’ Vendramin dei fratelli Giorgio e Lino Uccellatori).

In Sardegna, tramite il coordinamento di Agrinsieme, le imprese hanno creato un’apposita piattaforma per la distribuzione dei prodotti agricoli ai bisognosi, attraverso la Croce Rossa Italiana.

Tra le tante sedi di Confagricoltura impegnate per far arrivare cibo ai meno abbienti, c’è anche Padova che ha donato alle cucine della Caritas locale ragù d’oca, salsicce, riso, farina e vino. Sempre in provincia di Padova non è mancato un gesto dal forte valore simbolico in questo tempo di pandemia: il dono di un’orchidea – da parte dell’azienda florovivaistica Menin – e di una confezione di uova – dell’azienda di Michele Barbetta, presidente della Confagricoltura provinciale – a tutti gli abitanti del comune di Carceri, come segno di speranza e rinascita.

La rete di solidarietà cui hanno dato vita Confagricoltura e la sua Onlus si va ampliando sempre di più, a testimonianza del vero volto del mondo agricolo, il volto di chi non si arrende, di chi svolge il proprio lavoro con abnegazione, ma anche con grande senso civico e generosità.

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Le falsità che non fanno bene all’agricoltura iblea

All’interno della trasmissione radiofonica “Sportello Italia”, l’Associazione Donne Romene in Italia afferma che nelle campagne ragusane si pagano i braccianti 3 euro al giorno. La risposta della signora Dumitrache contattata da Confagricoltura Ragusa

All’interno della trasmissione radiofonica “Sportello Italia” di Radio 1, andata in onda martedì 14 aprile, la signora Silvia Dumitrache, rappresentante dell’Associazione Donne Romene in Italia, ha affermato che nelle campagne del Ragusano si pagherebbero i braccianti 3 euro al giorno. Un’affermazione grave, infondata e lesiva della reputazione del comparto ortofrutticolo ragusano che arriva in piena fase emergenziale, proprio mentre le nostre imprese sono impegnate in uno sforzo produttivo straordinario per garantire frutta e verdura agli italiani e non solo.

A domanda precisa del giornalista, la signora Dumitrache ribadisce che non si tratta di dati vecchi, ma di numeri attuali, e che tale trattamento verrebbe riservato tanto ai lavoratori stranieri che italiani. Per supportare la sua tesi la Dumitrache fa riferimento a non meglio precisati “video su Youtube” e ad “inchieste giornalistiche”.

“Attacchi simili alla reputazione delle nostre imprese agricole – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – sono inaccettabili, a maggior ragione se sferrati senza alcun dato certo, concreto e verificato, ma facendo riferimento a video e inchieste giornalistiche vecchie di anni. Mi sento, anzi, di poter affermare con assoluta certezza che in provincia di Ragusa non esiste alcuna azienda che paga i lavoratori con queste cifre balorde e da schiavisti. In più, come Confagricoltura Ragusa, da tempo ci siamo dotati di un codice etico a tutela dei diritti del lavoro”.

“Abbiamo contattato la signora Dumitrache  – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa – per chiedere nomi e cognomi degli imprenditori agricoli che pagherebbero cifre così assurde e fuori dal mondo e per invitarla a venire direttamente a visitare le nostre aziende per verificare come stanno realmente le cose. Confagricoltura Ragusa, infatti, è da sempre in prima linea nella lotta al caporalato e per il rispetto dei diritti umani nelle campagne”.

La signora Dumitrache non è stata in grado di fornire alcun nome e ha ritrattato la sua affermazione sull’attualità dei numeri che ha rilanciato in diretta nazionale, richiamando un’inchiesta del The Guardian del 2017 sullo sfruttamento sessuale, che a sua volta si basa su una precedente inchiesta dell’Observer e su una ricerca universitaria del 2015. Quindi numeri estrapolati da inchieste giornalistiche datate e riferite a temi diversi da quello del lavoro e che, da quello che ci risulta, non hanno avuto sviluppi giudiziari.

“Non si possono lanciare accuse così pesanti – conclude Pirrè – e così a cuor leggero, perché sono dannose e ingiuste. La nostra Organizzazione, da sempre in prima linea per la legalità e il rispetto delle regole, rimane a disposizione degli organi di informazione che volessero approfondire e chiarire come stanno realmente le cose garantendo il legittimo diritto di replica delle imprese”.

Qui il link al podcast della trasmissione oggetto del comunicato: https://www.raiplayradio.it/audio/2020/04/SPORTELLO-ITALIA-b68949d0-b470-4b0e-86c0-1e87841e8177.html?wt_mc=2.www.wzp.raiplayradio_ContentItem-b68949d0-b470-4b0e-86c0-1e87841e8177.&wt

 

Ragusa, 16 aprile 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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