Danni per siccità: la Regione riconosce lo stato di calamità anche per Ragusa

Anche per i territori ragusani c’è la declaratoria di stato di calamità naturale per i danni causati dall’eccezionale siccità e dalla calura nei mesi di luglio e agosto scorsi. A renderlo noto con una nota ufficiale l’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, tramite le parole del neo-assessore Edy Bandiera.

“A fronte delle notizie apparse sui quotidiani – spiega Bandiera – relative ad una presunta mancanza di declaratoria per lo stato di  calamità naturale dei danni causati da eccezionale siccità-calura nelle province siciliane, si chiarisce che la stessa è stata approvata e deliberata dal Governo regionale anche per la provincia di Ragusa con la delibera numero 513 del 18/12/2017“.

“Ci sarà ancora da attendere qualche tempo per i danni causati nella provincia iblea dal maltempo e dal nubifragio del 10 novembre 2017 – aggiunge l’assessore – che ha interessato soprattutto l’area del vittoriese. “È in fase di ultimazione l’iter, da parte dell’Ispettorato dell’ Agricoltura di Ragusa,  per l’accertamento della contezza, perimetrazione ed entità del danno – precisano dall’Assessorato – che consentirà di portare in Giunta la proposta di  declaratoria dello stato di calamità anche per questo recentissimo evento”.

“Sono già stati effettuati i sopralluoghi di verifica del danno  nelle 160 aziende che ne hanno fatto segnalazione presso l’ispettorato competente. Da una prima stima, i danni riguarderebbero circa 100 ettari di serre, per un importo  complessivo di circa 22 milioni di euro, di cui orientativamente 16 milioni e mezzo alle strutture e  5 milioni alle produzioni e alle colture – precisa l’Assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera – Non appena completato l’iter sarà mia cura portarlo tempestivamente in Giunta di Governo per chiedere la declaratoria al Ministero”.

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Agriturist (Confagricoltura): tutto esaurito negli agriturismi siciliani (e non solo) per Natale e Capodanno

Agriturismi con il vento in poppa per le feste: trascorrerle in campagna è un’occasione unica per vivere giorni di relax in un’atmosfera magica e romantica. “Non è un segnale di crisi della famiglia – precisa Cosimo Melacca, presidente di Agriturist al contrario è un modo moderno di trascorrere le feste con i propri cari in un’atmosfera familiare, senza doversi caricare dell’organizzazione di pranzi e cene, passando una vacanza tranquilla, staccando dalla routine del quotidiano”.

Le aziende agricole offrono la soluzione giusta e capace di unire il buon cibo a prezzi contenuti in un’atmosfera conviviale. Grandi e piccini possono vivere l’esperienza in montagna in stile Heidi, oppure vicino alle città d’arte, in collina e, perché no, anche al mare o al lago. Il dato certo è che anche quest’anno gli italiani preferiranno trascorrere sia Natale sia Capodanno a diretto contatto con la terra e i suoi tesori, allontanandosi dal caos della vita cittadina per ristabilire un contatto con la natura e riscoprire antichi sapori.

L’Italia – prosegue Melacca – è la terra degli agriturismi e se ne trovano di ottimi e per tutti i gusti dai più rustici ai più esclusivi in ogni regione, ma tutti come denominatore comune offrono menù che valorizzano la cucina e la gastronomia locale. Le destinazioni più ambite, dunque, quest’anno, come sottolinea una indagine di Agriturist, non saranno le capitali europee, né tantomeno le località esotiche, ma gli agriturismi. Chi lavora il 24, 25 e il 26 dicembre, sta registrando un record di prenotazioni, con moltissimi casi di tutto esaurito”.

In Lombardia a farla da padrona a Natale saranno gli agriturismi in pianura, mentre quelli di montagna sono quasi pieni per le vacanze di Capodanno. In Piemonte le previsioni sono ottime, così come in Liguria e Veneto. In Puglia si fa fatica a trovare posto, la Campania continua a mostrare un forte trend di crescita (soprattutto nelle costiere Sorrentina e Amalfitana) e in Sicilia, in molti agriturismi, è tutto esaurito soprattutto per Natale e Capodanno.

Bene anche la Calabria e vicino alle città d’arte in Emilia Romagna e Toscana. Grossi problemi, purtroppo, permangono ancora nelle aree terremotate, ma i gestori lavorano con determinazione per riportare la situazione finalmente alla normalità. Nel Lazio buoni risultati soprattutto per gli agriturismi vicini alla Capitale: la gita ‘fuori porta’ è importante per i romani.

I clienti delle feste sono soprattutto italiani: a Natale famiglie e gruppi di famiglie, mentre a Capodanno, oltre alle famiglie, ci sono prenotazioni di gruppi di amici. Tutti, però, molto sensibili al buon cibo genuino, alla natura, alla sostenibilità e alla qualità. “La vacanza in agriturismo – conclude il presidente nazionale di Agriturist – corona il successo di un modello del ‘made in Italy’ che non invecchia mai, inventato da Confagricoltura con la creazione di Agriturist più di 50 anni fa e che oggi, in Italia, conta quasi 22 mila strutture, con una crescita costante di posti letto, di ristoranti, oltre che del numero degli ospiti”.

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Inchiesta su falsi braccianti a Vittoria, Pirrè: “Danni enormi per aziende sane. Così si perde la fiducia della clientela”

Riportiamo di seguito l’intervista al presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, inserita all’interno di uno spazio di approfondimento dedicato all’inchiesta della Guardia di Finanza di Ragusa sul comparto ortofrutticolo di Vittoria, che vede 18 indagati e il sequestro di beni per 3 milioni di euro, per una truffa su 415 finti lavoratori. 

Il Presidente di Confagricoltura Ragusa: già in passato le imprese oneste si sono viste bloccare ordinativi, espelliamo chi non rispetta le regole

“DANNI ENORMI PER LE AZIENDE SANE, SENZA FIDUCIA PERDIAMO LA CLIENTELA”

Vittoria. “Quando accadono episodi come questi, i danni sono enormi anche per il comparto agricolo sano. Chi paga il prezzo sono le aziende che operano nella legalità, ma che finiscono con l’essere coinvolte da un alone di sospetto su tutto il comparto. Nove mesi fa, quando fu portata in primo piano la vicenda dello sfruttamento delle donne rumene nelle campagne, alcune aziende pagarono un prezzo altissimo. Qualcuna si vide bloccare le commesse di acquirenti stranieri. Adesso si corre lo stesso rischio”, Antonio Pirrè, presidente di Confagricoltura Ragusa, commenta così l’operazione GHOST FARMS.

Qual è il suo giudizio su quanto è accaduto?

“In provincia di Ragusa operano quasi 5000 aziende agricole. Sono aziende sane, che operano nella legalità, che hanno anche una posizione forte sul mercato. Notizie del genere spesso danneggiano proprio loro. Le aziende sane subiscono i contraccolpi per le responsabilità di altri”.

È ciò che è accaduto a marzo?

“Sì. Io ho ricevuto la segnalazione di quattro aziende, due di Ispica, due di Vittoria. Qualcuna ha subito il blocco delle vendite per una settimana, blocco che però si è ripetuto dopo quindici giorni. Il danno economico è ingente. Pensi che una di queste aziende, sempre a marzo, ha ricevuto il Premio Welfare Index Pmi 2017. Si tratta di un premio di Generali Italia (con Confindustria e Confagricoltura) per le piccole e medie imprese che attuano importanti iniziative di welfare aziendale. La premiazione si è svolta alla presenza del Ministro del Lavoro Poletti. Tra le prime nove aziende italiane, c’era proprio un’azienda agricola della nostra provincia che, appena due settimane prima, si era vista bloccare le commesse. Ovviamente, appena avuta la notizia del premio, la situazione si è sbloccata, l’azienda ha potuto riprendere le vendite. I titolari di questa azienda si erano perfino fatti carico degli studi universitari della figlia di loro dipendenti rumeni, che oggi è laureato e lavora anch’essa in azienda”.

Quindi c’è chi paga le colpe degli altri. Ma ci sono, anche delle aziende “nere”…

“Spesso nascono solo con l’intento di produrre carta, cioè falsa documentazione per truffare l’erario e l’Inps. Questi fenomeni spesso non hanno nulla a che fare con il comparto agricolo”.

La vostra organizzazione come affronta questo problema? Se tra le aziende coinvolte ci fosse un vostro associato, come vi comportereste?

“I provvedimenti sono molto severi. L’azienda verrebbe subito sospesa. Se si accertano le responsabilità, si arriva all’espulsione. Confagricoltura ha adottato un protocollo di legalità che la maggior parte dei nostri iscritti hanno sottoscritto. Ma siamo anche prudenti: ricordo il caso di un’azienda calabrese che era finita nel calderone di un’inchiesta. Poi si appurò che i fatti contestati non erano reali. Bisogna sempre attendere che venga accertata la verità”.

Fonte: Giornale di Sicilia, domenica 17 dicembre

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Ddl sul biologico fermo al Senato. Confagricoltura: “Si approvi entro la fine dell’anno”

Confagricoltura rivolge un appello ai senatori affinché sia calendarizzata al più presto la discussione in aula sul disegno di legge sull’agricoltura biologica.

Gli agricoltori biologici italiani hanno bisogno che la legge sull’agricoltura biologica venga approvata entro la fine della legislatura”, ha evidenziato Paolo Parisini, presidente della Federazione nazionale di prodotto agricoltura biologica di Confagricoltura. “Non si può disperdere – aggiunge Parisini – il prezioso lavoro portato avanti dal Parlamento a favore di un settore che necessità di regole innovative per assicurare, da una parte un ulteriore sviluppo e dall’altra parte garantire sempre più il consumatore”.

Il testo normativo già approvato dalla Camera e dalla Commissione Agricoltura del Senato mette a disposizione degli operatori nuovi strumenti che permetteranno al settore di migliorare la propria organizzazione e di assumere un ruolo importante nella filiera a fianco della trasformazione e distribuzione.

Senza indicazioni specifiche sulle modalità di costituzione dell’organizzazione interprofessionale, sulle nuove regole per le organizzazioni dei produttori e sui biodistretti, il settore, composto per il 90% da aziende agricole, rischia – ad avviso di Confagricoltura – di non fare quel salto di qualità necessario per confrontarsi con le grandi multinazionali della trasformazione e della distribuzione”.

Ha concluso Confagricoltura: “L’approvazione definitiva della legge permetterebbe di riportare il buon umore nel settore dopo l’inopportuna approvazione del nuovo regolamento europeo sull’agricoltura biologica che, anche con l’approvazione dell’Italia, rischia di causare danni ingenti alla nostra agricoltura”.

IL DISEGNO DI LEGGE

Il Disegno di Legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell’acquacoltura effettuate con metodo biologico” approvato dalla Camera dei deputati il 2 maggio 2017, è stato trasmesso dal Presidente della Camera dei Deputati alla Presidenza del Senato, che lo ha assegnato alla 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) in sede referente il 9 maggio 2017 per l’avvio della discussione.

Clicca qui per leggere il testo originale e completo del ddl

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Arriva il Bonus Verde: una boccata d’ossigeno per il comparto florovivaistico

Il bonus verde per terrazze, giardini e balconi sta per diventare realtà: è stato infatti inserito nella legge di bilancio 2018 in via di approvazione e riguarderà ville, villini palazzi di pregio e condomini. Si tratta del risultato di un lavoro di squadra a cui Confagricoltura ha partecipato con grande impegno, come evidenzia Francesco Mati, riconfermato presidente nazionale della Federazione florovivaismo di Confagricoltura il 27 novembre scorso.

Sarà possibile detrarre il 36% sulle spese per il verde, fino a un massimo di 5mila euro per ogni unità immobiliare divisi in dieci anni.

In realtà non è una conquista di poco conto – precisa Mati – se si considera che la detrazione si potrà applicare anche alle unità abitative di un condominio e quindi rientrare nelle spese condominiali”.

In questo periodo si registra anche un sensibile aumento delle esportazioni di prodotti florovivaistici, un segnale positivo di ripartenza del mercato a livello internazionale. L’Italia sta cercando di recuperare spazi dopo anni di crisi anche se la domanda interna resta ancora debole.

Rimane ancora da sfatare – aggiunge il presidente Mati – il pregiudizio che le opere a verde pubblico o privato debbano essere considerate un costo e non un beneficio anche per l’ambiente e la salute dei cittadini come dimostrano autorevoli studi scientifici sul valore del verde come risorsa contro l’inquinamento”.

Su un altro versante, quello della circolazione delle merci, il presidente della Federazione nazionale di prodotto esprime invece preoccupazione per i mancati o inadeguati controlli fitosanitari sui prodotti florovivaistici in arrivo dai Paesi extra-Ue.

Il problema della diffusione delle fitopatie deve essere affrontato a livello di Unione Europea – spiega – perché dall’emergenza xylella sono derivati problemi non solo nella produzione di olivi nei vivai pugliesi ma anche echi mediatici negativi per il comparto florovivaistico italiano sul mercato internazionale. Il problema delle fitopatologie deve essere risolto a Bruxelles. In Italia può arrivare materiale florovivaistico in 56 porti diversi mentre negli Stati Uniti il materiale d’importazione passa attraverso un unico porto e prima di ottenere il via libera viene sottoposto a ispezioni accurate”.

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Banca nazionale delle terre agricole mette in vendita 8 mila ettari: ad annunciarlo il MIPAAF

È stata aperta martedì 5 dicembre la procedura di messa in vendita di 8mila ettari della Banca nazionale delle terre agricole pronti a essere coltivati: a renderlo noto è il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. È soltanto il primo lotto che fa di un’operazione complessiva da oltre 20mila ettari. L’avvio è stato dato martedì dal Ministro Maurizio Martina.

La Banca nazionale delle terre agricole, gestita da Ismea, negli ultimi mesi ha registrato un boom di interesse: 137mila visualizzazioni e 16mila utenti registrati sono la prova tangibile di una manifestazione dell’attenzione per questa nuova possibilità. La Banca, tutta online, è nata per consentire a chi, soprattutto giovani, cerca terre pubbliche da far tornare all’agricoltura.

“Diamo nuovo valore ai terreni pubblici – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l’obiettivo chiaro di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di 3mila ettari di terra e 100 nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese”.

COME FUNZIONA
Trovare un terreno è facile come un click, visto che il sito ha le terre geolocalizzate che possono essere ricercate per Regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.

DOVE SONO I TERRENI
Nel complesso in Italia si contano ben 8.174 ettari di terreno agricolo. La Sicilia è la regione italiana più agricola con ben 1700 ettari di terreno, seguono Toscana e Basilicata con 1300 ettari, Puglia con 1200, 660 ettari in Sardegna e quasi 500 ettari in Emilia Romagna e Lazio.

COSA PRODUCONO
Le colture sono molteplici e variano dal seminativo, 3770 ettari, ai prati e pascoli con 1930 ettari, ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti e vigneti, rispettivamente 450 e 340 unità.
LA PROCEDURA
La procedura prevede un percorso semplice:
– Da dicembre: manifestazione d’interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra
– Da febbraio: procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse

PER I GIOVANI
Possibilità di mutui a condizioni più favorevoli da parte di ISMEA se la richiesta è effettuata da under 40.

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Firmato il protocollo tra Confagricoltura Ragusa e l’Ordine dei dottori commercialisti a sostegno delle imprese agricole in crisi

Firmato ieri (5 dicembre 2017)  a Ragusa il protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Organismo di Composizione della Crisi dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa. A porre in calce la propria firma il dott. Antonino Pirrè per Confagricoltura e il dott. Maurizio Attinelli per l’Ordine dei dottori commercialisti, che hanno così avviato una collaborazione sinergica in grado di garantire un nuovo servizio per la gestione e la risoluzione delle situazioni di crisi che interessano le imprese agricole. Gli associati potranno usufruire di questo accordo che garantisce la continuità della gestione, la conservazione dell’integrità dell’azienda agricola e importanti benefici dell’esdebitazione connessi al buon esito delle procedure previste dalla legge n. 3/2012.

Il problema del sovraindebitamento delle imprese agricole rappresenta oggi, sia nell’area iblea che nel territorio nazionale, un fenomeno dilagante alimentato dalla perdurante crisi di mercato e dalle politiche restrittive del credito. Per le aziende agricole in crisi che si rivolgono all’Organismo, si avvia una procedura con la nomina di un gestore, professionista abilitato ed iscritto in un apposito registro, che assiste l’impresa agricola nella predisposizione di una proposta di risoluzione della crisi da presentare al Tribunale, anche ai fini dell’esdebitazione.

Considerato che, allo stato attuale, permangono diverse criticità nell’accesso alle procedure di regolazione della crisi da parte delle imprese agricole – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – si è ritenuto di rilevante importanza avviare un’attività di collaborazione fattiva con l’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, dando soluzioni concrete ad un problema annoso che attanaglia il tessuto produttivo e che, sempre più, mette in ginocchio le imprese agricole piccole e medie”.

Segue la copia originale del protocollo:

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Protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Ordine dei Commercialisti a sostegno delle imprese agricole in crisi

Martedì 5 dicembre alle ore 12.00, presso la sede di Confagricoltura a Ragusa, in via Spampinato n.7 , si terrà un’importante conferenza stampa in cui verrà presentato alla stampa il protocollo d’intesa tra Confagricoltura Ragusa e l’Organismo di Composizione della Crisi dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Ragusa. Il protocollo prevede un nuovo prezioso servizio in favore degli associati per la gestione e la risoluzione delle situazioni di crisi che interessano le imprese agricole, intervenendo sulla continuità della gestione, la conservazione dell’integrità dell’azienda e sugli effetti positivi dell’esdebitazione.

Vista l’importanza del tema, si invitano le testate d’informazione a partecipare alla conferenza stampa.

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“La Pac rimanga europea, rinazionalizzare è passo indietro”: vertice di Confagricoltura a Bruxelles

Ieri vertice straordinario della giunta di Confagricoltura a Bruxelles sul futuro della Pac, in occasione della presentazione della ‘comunicazione’ del commissario Hogan (a cui i componenti dell’esecutivo hanno partecipato), quindi una serie di incontri istituzionali a livello europeo.

È iniziato un percorso importante che condurrà alla riforma della PAC per il ‘post 2020’ e che ci deve vedere parte attiva – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Si tratta di una riforma importante, che è fondamentale per le nostre imprese. Vogliamo che, quella futura, sia un’evoluzione dell’attuale politica agricola comune e non una rivoluzione”.

La Pac oggi è stata migliorata con il pacchetto ‘Omnibus’ che si approverà entro dicembre”,  ha proseguito Giansanti. “Ora bisogna intervenire per semplificarla, renderla più adatta a gestire le sempre più ricorrenti crisi economiche dovute ad un mercato instabile che rischia di ridurre la fiducia degli operatori delle filiere”.

Ad avviso della giunta di Confagricoltura non vanno modificati gli obiettivi – che in primis devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile – ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della UE. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della difficile partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori sfide e politiche che l’UE deve fronteggiare. Non è possibile che i capitoli finanziari agricoli siano sacrificati sull’altare di queste esigenze.

Bisogna evitare che si discrimini tra le imprese”, ha poi dichiarato il presidente di Confagricoltura. “La ‘comunicazione’ della Commissione enfatizza l’utilizzo di plafonamento (livellamento) dei pagamenti e degressività, con tagli alle aziende di maggiori dimensioni. Questo è un aspetto politico sul quale sicuramente dobbiamo intervenire, per evitare che si penalizzino realtà rilevanti del nostro sistema agricolo”.

Confagricoltura, così come aveva fatto il think tank ‘Farm Europe’ (a cui aderisce), ha reagito con forza al percorso di ‘rinazionalizzazione’ paventato nella ‘comunicazione’ di Hogan. “Va definito un insieme di regole da applicare allo stesso modo nei 28 Stati dell’Unione – ha osservato il presidente Giansanti – . Servono uniformità e coesione e non fughe in avanti o indietro dei vari Stati membri. La Pac deve rimanere un pilastro comune e condiviso sia in termini di risorse che di indirizzi politici”.

Nell’interesse delle nostre imprese chiediamo energicamente che la Pac per il post 2020 continui ad essere europea – ha concluso la giunta di Confagricoltura -. Vogliamo però che si riduca la burocrazia”.

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Sviluppo Rurale Sicilia, uscite le graduatorie per i fondi alle imprese agricole: 30 giorni per chiedere il riesame

Sono state pubblicate le graduatorie per il bando della Sottomisura 4.1 del programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020, a sostegno degli investimenti nelle aziende agricole. Una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti quegli agricoltori che intendono sfruttare questo aiuto per migliorare la propria attività, sia nelle modalità di produzione che nelle attrezzature utilizzate, potendo così raggiungere alti livelli di efficienza e redditività.
A fronte della gran quantitità di domande presentate, soltanto 1.239 sono state ammesse, mentre 252 sono state scartate per non aver rispettato i criteri di ammissione, 51 per irregolarità nella documentazione, 1.032 per irregolarità che impediscono di rientrare nel regime finanziabile. Rimangono fuori metà delle aziende che si erano candidate a ricevere i fondi (complessivamene 100 milioni di euro).

Il decreto prevede che, entro i successivi 30 giorni dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori, si potrà richiedere agli ispettorati dell’agricoltura il riesame del punteggio attribuito, nonché la verifica delle condizioni di esclusione, di non ricevibilità o non ammissibilità della domanda di sostegno, in modo da poter far valere le proprie ragioni nel caso in cui la graduatoria non rispecchi il valore della proposta progettuale presentata.

La sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” ha come obiettivo l’ammodernamento del sistema produttivo agricolo ed agroalimentare attraverso un sostegno per le imprese agricole che realizzano investimenti volti al miglioramento del rendimento globale e al riposizionamento delle stesse sui mercati.

Con l’attuazione della sottomisura si intende sostenere il processo di ristrutturazione aziendale attraverso l’ampliamento della dimensione economica, l’introduzione di nuove tecnologie ed innovazioni, favorire la concentrazione dell’offerta, incentivare interventi di integrazione, sia orizzontale che verticale, finalizzati ad aumentare il valore aggiunto delle produzioni ed il reddito dei produttori.

I fondi possono essere utilizzati per migliorare la qualità dei prodotti agricoli e zootecnici, anche attraverso la diversificazione degli ordinamenti colturali e delle produzioni agricole, anche verso settori non alimentari.

Per la predisposizione dell’elenco regionale delle istanze ammissibili al finanziamento si è tenuto conto del punteggio complessivo conseguito dalle singole iniziative progettuali, considerando anche il punteggio auto-attribuito, per il quale il richiedente ha compilato e sottoscritto la scheda tecnica di auto-valutazione riportante le priorità, i criteri e i relativi punteggi, a cui vanno allegati la documentazione comprovante il possesso dei requisiti.

Il bando rientra nelle politiche dell’Unione Europea, ha istituito un sostegno a favore dello sviluppo rurale, e in attuazione di quanto disposto dalle istituzioni comunitarie, a seguire l’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea ha predisposto il ‘Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sicilia–Psr Sicilia 2014/2020’. Nel Psr approvato sono indicate le priorità e le strategie di intervento, gli obiettivi specifici e le focus area a cui questi si ricollegano, il piano finanziario e la descrizione delle misure, sottomisure e tipologie di intervento prescelte per attuare la strategia regionale di Sviluppo Rurale nel periodo 2014/2020.

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