Federico Castellucci, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura

Il vigneto Italia alla prova dei cambiamenti climatici. Castellucci (Confagricoltura): “Raccolto in calo, pesano costi di produzione e mancanza di manodopera”

Nella foto, Federico Castellucci, presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura

Dopo anni di vendemmie anticipate, il 2023 ristabilisce l’equilibrio dei tempi di raccolta, in alcuni casi anche in ritardo, ma lascia il segno sulla quantità, in quasi tutta Italia in diminuzione dal 20 al 50%.

L’andamento climatico ha inciso profondamente sulla maturazione delle uve e sui volumi prodotti, sia per le gelate primaverili e le pesanti grandinate estive principalmente al Nord, sia per la peronospora, che è ricomparsa con virulenza, soprattutto al Centro Sud, a causa dell’umidità persistente.

E’ quanto è emerso nell’ultima riunione della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, a cui hanno partecipato i presidenti delle Sezioni regionali par fare il punto della situazione prima dell’inizio della vendemmia.

Il calo si evidenzia in molte regioni: parte del Piemonte, Friuli Venezia Giulia, in parte della Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia. In controtendenza Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, dove oggi si valuta circa il 5% in più dei quantitativi rispetto al 2022.

“In un contesto così complesso, – afferma il presidente della Federazione Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci – i viticoltori italiani hanno fatto tutto il possibile, ma  sono stati messi a dura prova per contrastare le fitopatie acuite dal clima bizzarro. Per chi fa viticoltura biologica, in alcune zone si prospetta addirittura una vendemmia più che dimezzata in termini di quantità. Le prossime settimane saranno decisive per valorizzare al meglio la produzione”.

A favorire la diffusione della peronospora sono stati le abbondanti piogge di tarda primavera e inizio estate. L’Italia non è la sola ad affrontare questo problema: anche i viticoltori francesi sono alle prese con la malattia che attacca in particolare le varietà più sensibili. “Molte lavorazioni – aggiunge Castellucci – non hanno potuto essere effettuate perché le condizioni climatiche hanno impedito l’accesso ai terreni”.

L’emergenza peronospora si inquadra nella problematica sempre più ampia e grave legate alle fitopatie nel settore agricolo, per il quale Confagricoltura chiede la predisposizione di un “Piano straordinario di azione per la lotta alla diffusione delle fitopatie” che analizzi, sviluppi e sostenga specifiche misure che portino a potenziare e rendere più efficace  la strategia nazionale di monitoraggio e contrasto delle malattie.

“Chi è riuscito a trattare i vigneti ha dovuto affrontare ulteriori costi per salvare il raccolto. Costi almeno raddoppiati, in alcuni casi triplicati rispetto ad annate ordinarie, per la lotta fitosanitaria (carburanti, personale, antiparassitari), i trattamenti necessariamente ripetuti e il gasolio, che incidono notevolmente sul conto economico finale e pesano sui bilanci delle aziende, già ridotti per la flessione dei consumi conseguente all’aumento dell’inflazione”.

“La crescita del prezzo delle uve attesa in alcuni areali – aggiunge Castellucci –  non sarà mai tale da compensare l’incremento dei costi sostenuto.

A queste problematiche si aggiunge la continua presenza dei cinghiali che non risparmia le vigne di tutta Italia.

In vista della prossima vendemmia permangono infine le difficoltà a reperire manodopera, che, per il settore vitivinicolo, rappresenta il 20% del totale delle assunzioni in agricoltura. Le nuove misure sui flussi non sono fluide nella gestione burocratica e, nonostante le buone intenzioni e l’apertura del governo alle richieste del mondo agricolo, si arenano ancora sulle pratiche amministrative, troppo lente rispetto ai tempi dettati dalla natura e dalle esigenze delle aziende.

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Ristrutturazione e riconversione vigneti, accolta la richiesta di Confagricoltura: domande prorogate al 31 luglio

Confagricoltura esprime soddisfazione per la proroga concessa dal Ministero delle Politiche Agricole alla scadenza delle domande di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, accogliendo così la richiesta avanzata da Palazzo Della Valle.

 

Il decreto, firmato giovedì dal ministro Patuanelli, prevede che, limitatamente alla campagna 2021/2022, il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto per la misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto 3 aprile 2019, sia il 31 luglio 2021.

 

La difficoltà di rispettare la scadenza – spiega Confagricoltura – era dovuta a un ritardo dell’apertura dell’applicazione sul sistema SIAN. Il termine precedente del 15 luglio non avrebbe consentito la partecipazione di molte aziende alla ristrutturazione e riconversione che – ricorda Confagricoltura – è la misura a cui si dedicano circa 140 milioni di euro l’anno, ovvero la quota maggiore dei fondi del piano di sostegno nazionale del settore vitivinicolo.

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Confagricoltura, bene proroga domande ristrutturazione vigneti

Con decreto del 30 agosto 2020 (prot. 9076226) il ministero per le Politiche agricole ha differito dal 30 agosto al 15 settembre il termine ultimo per la presentazione delle domande di ristrutturazione e riconversione dei vigneti che producono vini a denominazione di origine ed a denominazione di origine controllata e garantita; ha quindi fissato al 15 febbraio 2021 la data per la definizione della graduatoria di ammissibilità delle domande di aiuto.

Confagricoltura valuta positivamente il provvedimento ministeriale che ha pienamente recepito le sollecitazioni dell’Organizzazione nazionale e delle proprie sedi territoriali, rivolte al Mipaaf ed alle Regioni, affinché si spostasse di 15 giorni il termine ultimo, consentendo una più agevole gestione delle domande da parte delle imprese.

Le aziende viticole – informa Confagricoltura – possono chiedere un aiuto economico per gli interventi finalizzati a riconversione varietale, ristrutturazione di vigneti, modifiche delle forme di allevamento e sostituzione di pali e fili.

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