Confagricoltura porta a Ecomondo 2022 un calendario di approfondimenti dedicati al PNRR e alla sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni agricole

“Dal recupero di materia ed energia, allo sviluppo sostenibile” è il titolo di quest’anno di Ecomondo, manifestazione fieristica in programma a Rimini dall’8 all’11 novembre prossimi. Confagricoltura conferma la propria partecipazione (Pad. D1, Area 075, ingresso Est) anche a questa edizione dedicata alla transizione ecologica con convegni e talk sui grandi temi della sostenibilità, della bioeconomia circolare, delle agroenergie, dell’innovazione che verranno raccontati con video interviste e articoli attraverso il sito e i canali social (YouTube, Facebook, Instagram, LinkedIn) della Confederazione.

Da non perdere gli appuntamenti presso lo stand di Confagricoltura (Pad. D1, Area 075, Ingresso Fiera Est) organizzati insieme a BNL BNP Paribas sulle opportunità offerte alle imprese dal settore delle energie rinnovabili con due talk sul fotovoltaico sui fabbricati rurali, Parco Agrisolare (8 novembre alle 15.00) e Biometano (9 novembre alle 15.00). Sarà anche l’occasione, per gli operatori del settore, di conoscere la struttura “Agri and Green Energy Solution” di BNL BNP Paribas, un team specialistico della Banca, in grado di intercettare sui territori le esigenze dei singoli imprenditori del comparto agricolo e green per accompagnarli nello sviluppo aziendale.

Sempre il 9 novembre la mattina alle 10.30 si parlerà di Agrivoltaico con l’ENEA.

Il 10 novembre nello stand di Confagricoltura si affronteranno i temi legati alla sostenibilità, con un talk su Agricoltura100, con la partecipazione di Innovation Team e Reale Mutua, sulla forestazione delle aree urbane, periurbane e rurali, e sullo sviluppo delle aree interne con una attenzione particolare al carbon farming.

Martedì 8 novembre (ore 14.15-17.30), Nicola Gherardi, componente di giunta di Confagricoltura, parteciperà al convegno “PNRR e azienda agricola 4.0: le sinergie tra filiere per uno sviluppo sostenibile”, organizzato nell’Area Forum (Pad. D) dal Consorzio Italiano Biogas con la collaborazione del Cts di Ecomondo.

Giovanna Parmigiani, componente di giunta della Confederazione, sarà presente invece al convegno degli Stati Generali della Green Economy e del CREA, “Il futuro verde del sistema agroalimentare italiano”, in programma in Sala Neri 2 (ore 15:00-18:00).

Rosario Rago, componente di giunta di Confagricoltura e presidente di Rago Group, sarà ospite del convegno di Cluster Agrifood, “L’economia circolare come solido punto di riferimento per i sistemi agroalimentari nell’incertezza dello scenario futuro”, previsto mercoledì 9 novembre (ore 10.00-13.00) in Sala Tiglio 1 (Pad. A6).

Sempre nella giornata di mercoledì (ore 11.30-13.30) nella Sala Tulipano (Pad. B), il vicepresidente FNP Bioeconomia di Confagricoltura, Alberto Mazzoni, parteciperà a “La nuova frontiera dei sistemi agrivoltaici”, convegno organizzato da ANIE, ENEA, ETA Florence.

“Farm to fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica” è il convegno organizzato dalla Confederazione insieme al Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, Federalimentare e ENEA. L’appuntamento è per giovedì 10 novembre dalle 10.00 alle 13.00 in Sala Ravezzi 1 (Hall Sud) per discutere dell’importanza che la sicurezza alimentare e la sostenibilità rivestono nelle strategie produttive agricole e agroalimentari di oggi. Al convegno parteciperà il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Venerdì 11 novembre, dalle 10.00 alle 13.00 la Sala Biobased Industry (Pad. D1) ospiterà “Nuove frontiere per le filiere forestali: policy e governance per dare valore ad una risorsa strategica per il nostro Paese”, organizzato da Confagricoltura insieme a Università del Molise, Università della Tuscia e al Comitato tecnico scientifico di Ecomondo. Il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Risorse Boschive, Enrico Allasia, dialogherà sulle recenti novità che hanno interessato il comparto, a partire dalla pubblicazione della Strategia forestale europea e di quella italiana.

Il nuovo regolamento comunitario sui fertilizzanti è il tema dell’incontro organizzato venerdì 11 novembre (ore 10.30-11.30) dall’Albo gestori a cui parteciperà Alessandro Pantano di Confagricoltura.

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World Pasta Day, Confagricoltura: il 25 ottobre si celebra uno dei simboli cardine della dieta mediterranea

Un alimento accessibile, facile da preparare e che mette d’accordo tutti, ma pochi conoscono il lavoro che c’è dietro ad un piatto di pasta, a cominciare dalla materia prima, che si ottiene dalla produzione agricola. Per continuare a produrre cibo eccellente sotto il profilo organolettico e ad elevati standard di qualità, quali sono i nostri, è indispensabile sostenere il comparto cerealicolo italiano, perché servono investimenti importanti. Lo sottolinea Confagricoltura in occasione del World Pasta Day che si celebra il 25 ottobre, ribadendo l’importanza di rimettere il comparto cerealicolo al centro dell’agricoltura nazionale.

Produzione simbolo del made in Italy, la pasta subisce anch’essa le ripercussioni indirette del clima pazzo e i rincari record dei costi di produzione scatenati dalla crisi energetica conseguente al conflitto Russia-Ucraina – e dunque va salvaguardata. L’Italia è infatti il primo Paese produttore di pasta, con 3,6 milioni di tonnellate l’anno, per oltre il 60% esportata.

Secondo un’elaborazione del centro Studi di Confagricoltura, la coltivazione di frumento duro nel nostro Paese copre 1,26 milioni di ettari di superficie ed è la coltura più estesa in Italia, con una produzione raccolta totale di oltre 3,9 di tonnellate.

Tra le regioni con maggiore presenza degli ettari coltivati a grano duro rispettivamente Puglia (344.700 ettari e 688mila t di produzione raccolta); Sicilia 272.405 ettari e 813mila t) e Basilicata (115.236 ettari per 321mila t), spiccano nella “top five” delle regioni italiane di produzione anche Emilia Romagna e Marche che, rispettivamente con 85mila e 90 mila ettari, producono 375mila e 467mila tonnellate di frumento duro.

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Alla luce della situazione determinata da questo particolare momento storico, è essenziale adattare la nostra capacità produttiva ai mutamenti climatici, intensificare in modo sostenibile le produzioni tramite investimenti materiali e immateriali affinchè le imprese italiane producano di più e meglio, per soddisfare consumatori sempre più esigenti, sottolinea Confagricoltura.

Ora più che mai, secondo l’Organizzazione agricola, si rende necessario far ricorso alla ricerca ed alle tecnologie ed il settore dei seminativi è uno di quelli che può avvantaggiarsi di più dalla innovazione in tutti i campi: dall’agricoltura di precisione al miglioramento genetico di ultima generazione.

Sono poi necessari nuovi protocolli per la definizione dei parametri di qualità, oltre che promuovere e garantire l’adozione di contratti di filiera sempre più chiari e trasparenti, così da rendere più remunerativa la coltivazione del grano duro per tutti gli operatori. A tal fine è stato sviluppato il sistema “FruClass”, ideato dall’Università degli Studi della Tuscia e sostenuto dal Coordinamento Agrinsieme, nell’ambito del protocollo per la valorizzazione del grano duro, siglato con tutte le Organizzazioni della filiera ‘grano duro-pasta’.

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Pirrè: “I nostri comparti sono in panne, costi quintuplicati. Qualche potenziale spiraglio dai mercati del nord Europa”

Intervista a cura di Michele Farinaccio pubblicata su La Sicilia del 15-10-2022, all’interno dello speciale “Pianeta Imprese”

I rincari energetici, che non stanno risparmiando nessun settore, non possono non ripercuotersi in uno dei comparti chiave della provincia di Ragusa, come quello agricolo. Centinaia di aziende letteralmente al collasso, gravate non solo dai problemi atavici che hanno storicamente reso quanto mai difficile la vita economica delle imprese, ma oggi ancora di più dall’aggravarsi di costi che a volte sono più che quintuplicati.

«Il momento è complicato – dice il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – è quella che noi chiamiamo tempesta perfetta. Con il Covid, tutto sommato, le aziende agricole, tranne alcuni comparti, avevano dimostrato di tenere, poi la guerra con gli aumenti del costo dell’energia ma anche l’aumento indiscriminato di materie prime che proprio con il conflitto bellico si è acuito in maniera sostanziale. E questo sta dando un autentico colpo di grazia a centinaia di aziende. Ci troviamo con settori come la zootecnia dove molte aziende lavorano per la sussistenza, nella speranza che la situazione migliori. Poi ci sono settori come la serricoltura, dove le serre vengono riscaldate col metano, i cui costi dell’energia si sono acuiti per 6-7 volte. Parlavo con una azienda che è passata da mezzo milione a 4 milioni come costi annui di energia. I rincari energetici tra l’altro, da settembre in poi, si stanno dimostrano nella loro interezza perché prima c’erano costi bloccati. Al momento la situazione è che tante aziende stanno valutando quanti fattori produttivi impiantare, con una produzione del 30-35% in meno non solo per l’aumento di costi ma anche perché non sappiamo quali sono le contrazioni del mercato dovute al minore potere d’acquisto dei con- sumatori, che soffrono essi stessi insieme alle aziende e che dunque sono costretti a comprare di meno».

Insomma, il classico cane che si morde la coda. «Certamente si tratta pur sempre di pro- dotti di prima necessità – prosegue Pirrè – ma è chiaro che la nostra serricultura, che è di pregio, è in grande sofferenza. Per alcuni, ad ogni modo, si stanno aprendo spiragli inaspettati come il mercato del nord Europa, principalmente dell’Olanda, che comprano da noi, oppure che chiedono a noi di produrre per loro. E’ evidente infatti che questa sia una emergenza che ha carattere europeo e che coinvolga soprattutto Paesi che ancora più di noi sono costretti a comprare energia per riscaldamento». Ed è proprio a livello europeo che Confagricoltura individua le possibili soluzioni che stanno, però, tardando ad arrivare. «E’ necessario un intervento immediato di ristoro dei costi. Bisogna mettere liquidità nel sistema. I nostri rappresentanti politici con- centrino la loro attenzione su Bruxelles».

 

Clicca il link seguente per leggere l’articolo originale su La Sicilia

la sicilia – ed. ragusa del 15.10.2022 – speciale Pianeta Impresa

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Agroalimentare, Confagricoltura: annus horribilis per il comparto. Insostenibile scatto dei prezzi per energia, carburante e fertilizzanti

Il Copa prende posizione 

In vista del vertice dei capi di Stato e di Governo che si terrà a Bruxelles i prossimi 20 e 21 ottobre, il mondo agricolo, rappresentato all’interno del Copa ha assunto una decisione comune con l’obiettivo di fare partire con urgenza misure efficaci di contenimento dei prezzi energetici.

“Oggi abbiamo messo a punto un documento di proposte concrete per la Commissione europea in vista dell’inizio dell’inverno, sui piani di razionamento del gas ed alla riduzione della domanda di elettricità. Gli agricoltori, in Italia come in Europa, sono in forte difficoltà anche per gli aumenti dei costi dei fattori di produzione e per i cambiamenti climatici, che hanno compromesso molte produzioni agricole in UE. Se non si interviene subito e in modo efficace, ciò che abbiamo dato per scontato, come il facile accesso al cibo, potrebbe essere compromesso”. Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Copa, in occasione del Praesidium dell’Organizzazione che riunisce gli agricoltori europei.

“Il solo prezzo dell’energia elettrica, in Italia, da gennaio 2021 a settembre 2022 è lievitato del 691%, quello del gasolio agricolo del 94%. Nello stesso periodo per i fertilizzanti l’aumento dei costi è stato del 189,1% per l’urea e del 257,1% per il nitrato ammonico, senza calcolare gli altri fattori di produzione. E in Europa non va meglio. Se consideriamo anche l’inflazione e l’impatto dei cambiamenti climatici – ha proseguito Giansanti anticipando i contenuti del documento di concrete proposte per la Commissione e le Istituzioni – occorre a livello nazionale ed europeo supportare con urgenza gli agricoltori e il settore agroalimentare. Servono risorse finanziare specifiche europee per contenere l’impennata dei costi energetici, dei fertilizzanti e sostenere la liquidità delle imprese”.

Gli agricoltori europei vogliono produrre di più e in modo sostenibile, ma hanno necessità che, in circostanze di emergenza come l’attuale, si compiano sforzi straordinari dando risposte comuni ai cittadini, facendo funzionare il mercato unico e mettendo l’agroalimentare in grado di assicurare le forniture di cibo. “A proposito dell’introduzione di un prezzo massimo europeo sul gas – ha concluso il presidente di Confagricoltura e vicepresidente del Copa – contiamo che le proposte urgenti ed efficaci della Commissione non interferiscano con le forniture energetiche e con l’approvvigionamento, dando effettiva priorità al settore agroalimentare”.

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Export, Berlino: le aziende di Confagricoltura protagoniste a Fruit Logistica

La tavola rotonda all’ambasciata sulle prospettive del settore e il convegno sul futuro della logistica

 

Confagricoltura è presente alla kermesse berlinese in forze, con uno stand istituzionale e numerose aziende ortofrutticole associate partecipanti, a testimoniare l’importanza del mercato tedesco, che assorbe circa il 30% in valore del nostro prodotto fresco e quasi il 20% del trasformato. Nel 2021 abbiamo segnato un +10% per gli ortaggi, il +2,7% per la frutta. Bene anche il trasformato (+5,8%).

 

In occasione dell’inaugurazione della Fiera, ospitati dall’Ambasciatore, S.E. Armando Varricchio nella prestigiosa sede dell’ambasciata italiana, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è discusso dell’incerto quadro internazionale economico e di mercato in cui i nostri imprenditori si trovano ad operare. Nella tavola rotonda, organizzata da Confagricoltura insieme ai partner Fruitimprese, ICE Agenzia e la rappresentanza italiana di Messe Berlin/Fiera di Berlino, si è discusso della difficile fase congiunturale, in vista di una revisione della recente Riforma dalla Politica agricola comunitaria.

 

“La nostra ortofrutta – ha rimarcato Giansanti – si distingue per l’elevata qualità e la sicurezza superiore alla media della UE. Ha una performance positiva in valore nelle esportazioni, che si riflette in un aumento del saldo della bilancia commerciale. Preoccupa anche la diminuzione delle esportazioni polacche e greche in Ucraina, dal momento che i volumi invenduti rischiano di sovrapporsi con le produzioni nazionali”.

 

“Il settore ortofrutticolo – ha aggiunto – vale 14 miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola nazionale. Il nostro obiettivo è, nonostante le oggettive difficoltà politico sanitarie dopo oltre due anni di pandemia e collegate all’attuale conflitto russo ucraino, di promuovere queste eccellenze per creare ulteriori opportunità, salvaguardare la competitività delle imprese nella difficile fase congiunturale, superare le criticità “storiche”, affrontando i punti di debolezza del comparto, come i costi di produzione più alti dei competitor e la logistica non adeguata alla estrema rapidità degli scambi”.

 

E proprio sulla logistica, nel convegno organizzato da Confagricoltura Salerno, si è affrontato il tema dell’hub del freddo. L’Italia ha pesanti gap che ostacolano l’export: il 90% della merce viene trasportata su gomma e circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo viaggia lungo l’asse scandinavo/mediterraneo. Per l’ortofrutta è più conveniente partire dal Marocco e arrivare ad Amsterdam, che andare dalla Sicilia a Berlino. Per non parlare della conservazione della merce in occasione dei periodi di picchi produttivi.

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Confagricoltura accelera con Amazon

Al via a fine maggio le Accademie Virtuali guidate dalla Confederazione nell’ambito del programma di formazione gratuito di Amazon, dedicato alle imprese agricole italiane per approfondire l’impatto positivo delle tecnologie digitali nel settore primario. A ottobre un bootcamp dedicato ai soci di Confagricoltura in collaborazione con il MIP-Politecnico di Milano.

 

Confagricoltura e Amazon annunciano oggi l’accordo che prevede l’ingresso della principale organizzazione datoriale degli agricoltori in Italia all’interno del programma “Accelera con Amazon”, il percorso di formazione gratuito realizzato in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, CONFAPI – Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole e medie imprese italiane (PMI).

L’intesa tra Confagricoltura e Amazon ha l’obiettivo di supportare le aziende agricole e agroalimentari in uno scenario in cui l’economia digitale sta apportando cambiamenti positivi nella gestione delle attività di imprese e professionisti del settore.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Smart Agrifood School of Management del Politecnico di Milano* e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia , l’agroalimentare italiano ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro e l’Agricoltura 4.0 ha registrato una crescita del 20% rispetto all’anno precedente.

Francesco Postorino, direttore generale Confagricoltura: “Siamo stati i primi a chiedere e sostenere Agricoltura 4.0 proprio perché grazie all’innovazione, le aziende agricole possono essere protagoniste della svolta sostenibile e competitiva richiesta dal mercato. L’accordo con Amazon è una grande opportunità per le imprese agricole che si vogliono avvicinare al mercato digitale, perché permetterà di mettere a disposizione, attraverso il nostro ente di formazione ENAPRA, corsi di formazioni specifici per le PMI del mondo agricolo e agroalimentare. Confagricoltura crede nello sviluppo tecnologico e digitale dell’agricoltura e Amazon è il player mondiale di riferimento, fornendo canali di vendita internazionali e contribuendo alla diffusione e valorizzazione del Made in Italy”.

A partire dalla fine di maggio Confagricoltura terrà dunque quattro Webinar dal titolo “Agri-Digital, l’innovazione del digitale a supporto del Business” per aiutare le imprese a ad innovarsi attraverso processi di trasformazione e implementazione delle strategie manageriali e commerciali. Tra i temi che verranno discussi, i nuovi approcci al consumo e/o acquisto di prodotti alimentari, lo sviluppo dell’e-commerce di prodotti alimentari in Italia e all’estero Marketing 4.0 e sostenibilità.

I webinar, completamente gratuiti e guidati dai docenti individuati da Confagricoltura, saranno aperti a tutti e nel corso dell’evento live sarà possibile interagire con i relatori e approfondire i temi di maggior interesse. Per maggiori informazioni circa il programma completo e ricevere aggiornamenti è possibile accedere a questo link https://services.amazon.it/accelera-con-amazon/accademia-confagricoltura.html

A completamento del percorso di formazione proposto alle imprese agroalimentari, nel mese di ottobre sarà possibile partecipare a un bootcamp, ovvero un corso intensivo digitale gratuito, progettato da MIP Politecnico di Milano e tenuto da Amazon, in collaborazione con Confagricoltura, della durata di una settimana.

Il bootcamp, dedicato a 100 piccole e medie imprese e startup, include un percorso su misura per sviluppare le competenze digitali per vendere online. I partecipanti apprenderanno i vantaggi della costruzione di un marchio online e dello sviluppo di strategie di vendita che li aiutino a distinguersi nel mondo digitale. Il corso includerà due ore di lezione in videoconferenza al giorno con docenti esperti e un forum a disposizione delle aziende per interagire tra loro e con i relatori.

Amazon fornirà inoltre contenuti educativi su come avviare la propria attività su Amazon.it e su come aderire al negozio online Made in Italy, pensato per quelle aziende che producono o vendono prodotti Made in Italy.

Xavier Flamand, Direttore Seller Services Amazon in Europa: “Il supporto alle imprese è al centro di tutto ciò che facciamo. Nel 2019, Amazon ha investito oltre 2,2 miliardi di euro in logistica, strumenti, servizi, programmi e persone per aiutarle a raggiungere il loro pieno potenziale, e nel 2020 quasi il 60% delle vendite del nostro negozio sono state realizzate dai nostri partner di vendita.”

“Siamo entusiasti di annunciare l’ingresso di Confagricoltura, la più antica associazione agricola italiana, all’interno del programma ‘Accelera con Amazon’, avviato a novembre dello scorso anno, che ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione di oltre 10.000 startup e piccole e medie imprese italiane” – commenta Ilaria Zanelotti, Marketplace Director Amazon Italia. “L’integrazione dei processi tecnologici e digitali nel settore dell’agricoltura del nostro Paese, che ha un peso del 15% sul Pil italiano, è ancora in una prima fase di sviluppo. I webinar e il bootcamp in programma consentiranno alle PMI di approfondire l’impatto delle tecnologie sul mondo dell’agribusiness, comprendere i passi necessari per digitalizzare processi e cultura aziendale, verificare concretamente lo stato di salute digitale della propria impresa e conoscere gli step operativi per avviare un progetto di e-commerce per la commercializzazione verso altre aziende e verso i clienti finali”.

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DL Sostegni: credito d’imposta 4.0, conto termico, vertical farming, accolte le richieste di Confagricoltura

Nelle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato si sono chiuse ieri notte le votazioni sugli emendamenti al Dl Sostegni.

Da quanto si apprende, per il settore primario sono stati approvati alcuni provvedimenti, proposti da Confagricoltura, a partire dalla cessione del credito d’imposta per le imprese che abbiano fatto investimenti per l’innovazione che rientrano nel piano Transizione 4.0, “un intervento prioritario per garantire liquidità alle aziende che investono in innovazione”.

Altrettanto sostenuto dalla Confederazione, e passato, è l’emendamento relativo all’accesso delle imprese agricole al conto termico, che permette l’utilizzo degli incentivi erogati dal GSE per interventi riguardanti l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Molto positiva è l’estensione alle produzioni delle vertical farming delle disposizioni in materia di prodotti di quarta gamma: il provvedimento – ad avviso di Confagricoltura – è importante perché va nella direzione dello sviluppo di un nuovo comparto, assai innovativo, del settore primario.

Approvata anche la possibilità di commercializzare, fino a esaurimento scorte, i prodotti immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2022, pur privi dei requisiti disposti in materia di etichettatura dal decreto legislativo 152/2006.

Su questo argomento – rileva Confagricoltura – occorrerà intervenire nuovamente per risolvere le numerose questioni aperte relative agli imballaggi di numerosi prodotti, dal vino all’olio, alle conserve, ma l’approvazione dell’emendamento rappresenta un elemento positivo in questo periodo di difficoltà per le aziende.

Soddisfazione anche per l’emendamento approvato che prevede che per accedere agli esoneri contributivi ex art.222 del DL Rilancio, i beneficiari della domanda dichiarino di non avere superato i limiti individuali fissati dal Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato. Si tratta di un provvedimento importante – conclude Confagricoltura – perché va incontro all’esigenza di semplificazione espressa a gran voce dalle imprese agricole.

Positiva, infine, l’esenzione del canone Rai, per l’anno 2021, per le strutture ricettive. Si tratta di una misura – conclude la Confederazione – che interessa le strutture agrituristiche fortemente colpite dalla pandemia.

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Recovery Plan, le imprese agricole sono pronte. Ora si acceleri su semplificazione e riforme

“Una sfida senza precedenti. Le imprese agricole sono pronte per mettere a frutto le opportunità delle risorse del Recovery Plan, che dovranno essere spese con rigore e tempestività imposti dalle regole europee, accelerando su semplificazione e riforme”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’invio odierno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Commissione europea che, una volta approvato dall’Europa, dovrà essere attuato secondo un cronoprogramma che prevede l’utilizzo delle somme entro il 2026-2027.

“Sarà necessario un attento monitoraggio sullo stato di avanzamento degli interventi – aggiunge Giansanti – che passa inevitabilmente da una profonda semplificazione delle procedure amministrative e da un rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, enti e parti sociali. Senza un Sistema Paese più evoluto, non si potranno attuare riforme efficaci per il cambio di passo”.

“Il settore primario è chiamato a impegnarsi per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Recovery Plan – conclude il presidente di Confagricoltura – e le nostre aziende vogliono fare la propria parte, in particolare per il rafforzamento delle filiere strategiche sui mercati internazionali e per sfruttare al meglio le opportunità dell’innovazione tecnologica”.

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Un accordo tempestivo sulla riforma della Pac: a chiederlo gli agricoltori di Italia, Francia e Germania (Confagricoltura, FNSEA e DBV)

Alla vigilia di una riunione tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue (Trilogo) che potrebbe essere decisiva per la nuova Politica Agricola Comune, i Presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, FNSEA, Christiane Lambert e DBV-Deutscher Bauernverband, Joachim Rukwied, non solo in rappresentanza degli agricoltori francesi, italiani e tedeschi, ma rispettivamente presidente, vicepresidente e past president del COPA, esprimono preoccupazione per la discussione in corso sulla PAC.

“La PAC è, e deve rimanere, una politica economica – sostengono i tre presidenti –  concepita per stabilizzare e sostenere il reddito degli agricoltori, come affermato nel Trattato UE, affrontando contemporaneamente le attuali sfide ambientali”.

“In questo momento, invece, – sottolinea Giansanti – il nostro settore è sotto attacco da chi vorrebbe scaricare sull’agricoltura le principali responsabilità dei mutamenti climatici e ambientali, senza avere contezza di quanto le imprese agricole siano indispensabili per il bene di tutti: senza aziende competitive e senza agricoltura mangeremo cibo sintetico e importato da Paesi che non rispettano i nostri standard di produzione in termini di sicurezza, qualità e anche di diritti sociali e ambientali”.

Confagricoltura, FNSEA e DBV chiedono più flessibilità nell’attuazione dell’architettura verde e nessun ulteriore onere amministrativo per le imprese agricole, già alle prese con una pesante burocrazia.

Le tre associazioni sostengono una PAC più verde, di facile attuazione, attraente per gli agricoltori ed efficiente.

Per quanto riguarda la condizionalità sociale, i tre presidenti evidenziano che Francia, Italia e Germania hanno già regole severe in materia di diritto del lavoro e welfare e che questa ulteriore previsione introduce ulteriori elementi di burocrazia.

“Nella futura PAC – evidenzia da Parigi la presidente Lambert – la lotta al cambiamento climatico e la protezione ambientale dovrebbero conciliarsi con gli aspetti economici. Gli agricoltori si impegnano ad affrontare queste sfide. Gli strumenti della PAC possono supportarli proprio per un’agricoltura ancora più sostenibile”.

“È essenziale per il settore primario – sottolinea da Berlino il presidente Rukwied – che la nuova PAC consenta agli agricoltori europei di continuare a produrre alimenti sicuri e nutrienti, oltre che proteggere la biodiversità e il clima. Per questo, la funzione di sostegno al reddito della PAC è di fondamentale importanza, sia per affrontare i mercati, sia per rispondere alle sfide ecologiche”.

 

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L’olivicoltura tra gap strutturali e voglia di riscatto

“Quello olivicolo è un settore complesso e frammentato, che attraversa difficoltà strutturali e commerciali, nonostante il livello qualitativo dei suoi prodotti. Serve una spinta forte che rafforzi la competitività e valorizzi, al contempo, le caratteristiche identitarie di qualità dell’olio”. Lo ha detto il direttore generale di Confagricoltura, Francesco Postorino, aprendo i lavori del webinar ‘Innovazione, digitalizzazione, competenze nel settore olivicolo’.

Confagricoltura ha svolto – con Assofrantoi, Op Confoliva, l’ente di formazione Enapra e avvalendosidella collaborazione tecnica di Nomisma – una survey che ha coinvolto 90 aziende olivicole individuate secondo criteri geografici, economici, produttivi. Nell’incontro sono stati presentati i risultati dello studio.

“Dalla survey – ha posto in evidenza Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma – è emersa la chiara consapevolezza, da parte dei conduttori, dei gap di competitività da colmare, ma ha anche evidenziato grandi potenzialità, alta propensione all’innovazione, particolare sensibilità sui temi della biodiversità e della sostenibilità”.

“Emerge un forte fabbisogno di innovazione – ha osservato Walter Placida, presidente della Federazione nazionale olivicola di Confagricoltura -. Bisogna favorire l’agricoltura di precisione per il contrasto alle fitopatie e la riduzione dell’uso dei fitofarmaci, le certificazioni di prodotto sempre più orientate alla sostenibilità, macchinari e attrezzature per ridurre i costi di produzione ed efficientare i processi, la formazione dei produttori per un migliore know how in campo e sui mercati nazionali ed internazionali. Tutte sfide che necessitano di adeguati strumenti sia finanziari, sia tecnici”.

“I conduttori – ha aggiunto Pierluigi Silvestri, presidente Op Confoliva – avvertono pure la necessità di interventi e strumenti diretti a favorire le aggregazioni di produttori e di prodotto ed a promuovere una cultura oleicola presso i consumatori, che possa favorire una scelta consapevole, orientata al made in Italy ed alla qualità”.

Palma Esposito, responsabile del settore Olivicoltura di Confagricoltura, ha ricordato il grande dibattito sulla PAC che potrebbe portare ad una nuova OCM Olio con strumenti come la ristrutturazione degli impianti e la riconversione varietale; c’è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un progetto per l’innovazione nella meccanizzazione e l’ammodernamento dei frantoi; vanno utilizzati gli strumenti di gestione del rischio, come i fondi di mutualizzazione, per stabilizzare i redditi nel caso di crisi. Le nuove strategie dell’Unione europea legate al Green Deal – biodiversità e ‘From Farm to Fork’ – sono poi occasioni imperdibili per rilanciare il settore, puntando sulla sostenibilità.

“La richiesta di innovazione è strettamente connessa a quella di formazione – ha concluso Luca Brondelli, componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura e presidente di Enapra ed è necessaria una nuova mappatura delle competenze per gestire i cambiamenti. Enapra tutti i giorni costruisce piani di formazione su misura per le aziende; si parte dalle analisi dei fabbisogni per definire percorsi formativi su misura”.

 

GRAFICI – SURVEY SULLE AZIENDE OLIVICOLE

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