Alleanza dei Giovani dell’Ortofrutta: produttori e grossisti insieme per una nuova visione strategica di filiera

Roma, 29.04.23 – Rafforzare il rapporto fra produzione e commercio all’ingrosso per una filiera più competitiva ed efficiente, rilanciare gli ortomercati italiani come punto di riferimento fondamentale per la produzione, dando così valore al prodotto lungo tutta la filiera, creare nuove strategie per il futuro del comparto e dei giovani imprenditori. Sono questi gli obiettivi della giornata di dialogo organizzata per il prossimo 3 maggio a partire dalle ore 10 alla fiera Macfrut di Rimini.

All’incontro saranno presenti Giovanni Gioia, Presidente Giovani di Confagricoltura-ANGA, e Gianpaolo Forcina, Presidente Gruppo Giovani Fedagro, con la partecipazione dell’on. Jacopo Morrone, Lega Salvini Premier. Interverranno anche Valentino Di Pisa, Presidente di Fedagromercati-Confcommercio, Nicola Cilento, componente giunta Confagricoltura, Roberta Tardera, rappresentante comparto orticolo per Giovani di Confagricoltura, Edoardo Rovetta, referente Nord Italia Fedagro Giovani, Luigi Bosi, rappresentante comparto frutticolo Giovani di Confagricoltura, e Riccardo Di Pisa, referente Centro Italia Fedagro Giovani.

“Noi Giovani di Confagricoltura siamo consapevoli della necessità di costruire filiere agroalimentari sempre più integrate, dinamiche e sostenibili, nelle quali produttori e grossisti lavorino insieme per valorizzare le eccellenze italiane. Crediamo in questa collaborazione – afferma Giovanni Gioia – perché siamo certi che dall’unione delle nostre forze con i giovani di Fedagromercati deriveranno pratiche virtuose a beneficio del comparto, degli associati e delle loro aziende”.

Così dichiara Gianpaolo Forcina: “Quest’alleanza, che parte da oggi ma con uno sguardo al futuro, nasce dalle volontà delle nostre due organizzazioni di collaborare per rafforzare il valore del nostro sistema ortofrutticolo nella sua interezza e dall’esigenza delle nuove generazioni di lavorare insieme per un unico obiettivo condiviso, e cioè rendere il nostro prodotto Made in Italy performante per i mercati nazionali ed europei per poter crescere insieme ed affrontare le nuove sfide globali che ci aspettano”.

L’appuntamento per la stampa è mercoledì 3 maggio alle ore 10.00 nella sala Tulipano, Padiglione B5, presso Macfrut. 

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Ucraina, Confagricoltura: costruire sistema agroindustriale solido per rendere il Paese partner strategico dell’UE

Nella foto a destra, al podio, Nicola Cilento

Confagricoltura ha preso parte stamani alla Conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina. A intervenire per la Confederazione il componente di giunta Nicola Cilento, che ha fornito un quadro dell’Organizzazione agricola più antica d’Italia e analizzato la situazione del settore primario in relazione al conflitto in atto da ormai più di un anno.

“L’aggressione russa all’Ucraina – ha affermato Cilento – ha spinto le istituzioni europee a dare maggiore priorità al processo di integrazione. In questo iter, l’Ucraina rappresenta un Paese dal grande impatto agricolo e demografico, capace, solo con il proprio ingresso nell’Ue, di ridisegnare la geografia dell’Unione, dispiegando un peso politico di elevata caratura e obbligando, a suo tempo, a rivedere interamente la PAC, ridimensionando il quadro finanziario pluriennale europeo”. 

La guerra ha generato una grave destabilizzazione a livello di sicurezza alimentare globale, viste le ingenti quantità di grano e semi oleosi che l’Ucraina esportava in tutto il mondo, ponendola al terzo posto a livello internazionale per export agricolo. 

Dopo lo scoppio del conflitto, la ratifica dell’Accordo del Mar Nero siglato sotto l’egida dell’ONU ha rappresentato un passaggio significativo per la sicurezza alimentare, evitando una crisi che avrebbe spinto alla fame gran parte del continente africano. 

“Un investimento mirato sull’agroindustria ucraina – ha spiegato Cilento – permetterebbe l’esportazione di materie trasformate, evitando disequilibri di offerta produttiva di alcune materie prime come il mais, il grano o i semi oleosi. Inoltre, investire sull’agroindustria del Paese significherebbe generare valore aggiunto in loco e favorire l’occupazione”. 

La realizzazione di un sistema agroindustriale solido renderebbe l’Ucraina un partner strategico per gli Stati membri, che importerebbero prodotti già trasformati senza dazi interni, evitando così di creare un pericoloso disequilibrio nel mercato interno.

“La sospensione da parte dell’Ue dei dazi sui prodotti agricoli importati dall’Ucraina  – ha ricordato Cilento – ha comportato un precedente con cui il Paese si è insediato, nel giro di un anno, al terzo posto tra i fornitori di prodotti agricoli per l’Europa. Per questo, alcuni Stati membri dell’Est europeo hanno posto in essere degli accordi per non collocare i prodotti agricoli sul proprio territorio, evitando così gravi squilibri di mercato nazionale”.

E’ rilevante – aggiunge Confagricoltura – il ruolo dell’Ucraina per supplire alla carenza di materie prime, tra cui i fertilizzanti, originariamente importati in massa dalla Russia. Nel processo di ricostruzione, il Paese potrebbe pertanto sviluppare un sistema di produzione dei fertilizzanti utile a ridurre la dipendenza europea dai Paesi terzi, fra cui la Russia.

Il percorso di adesione all’Ue portato avanti dalle istituzioni europee mostra un elevato livello di fiducia e una propensione ad assicurare un futuro più certo ai cittadini ucraini. – conclude Confagricoltura – L’Ucraina rappresenta in questo momento storico un baluardo della democrazia e, come tale, deve essere preservato nelle sue fondamenta, garantendo al contempo una transizione rapida e irreversibile verso il sistema Ue, sviluppando un progresso agroindustriale capace di salvaguardare e valorizzare la vocazione esportatrice del Paese.

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