Canapa, Confagricoltura: “Coltivazione dalle grandi potenzialità. Occorrono filiere integrate e marchio di qualità

«La canapa è una coltura che si coniuga pienamente con i nuovi concetti di bioeconomia circolare e alto valore ambientale; è funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità e offre all’agricoltore una valida alternativa produttiva, soprattutto in alcuni territori del nostro Paese, a partire dalle aree del Centro-Sud Italia. Dagli alimenti ai cosmetici fino al florovivaismo, dai semilavorati per le industrie e le attività artigianali alle fibre naturali destinate alla bioingegneria e alla bioedilizia, dal materiale per la fitodepurazione alla bonifica di siti inquinati». Lo ha detto Diana Theodoli Pallini, componente della giunta di Confagricoltura, intervenendo al Canapa Forum 2018 di Milano, organizzato da Federcanapa.

«Il nuovo e crescente interesse per questa coltura – ha sottolineato la dirigente di Confagricoltura – è dovuto fondamentalmente all’aumento della richiesta di alimenti caratterizzati da proprietà salutistiche, che possano fornire sostanze nutritive. La canapa risponde pienamente alle nuove esigenze dei consumatori in tema di salute e benessere, con il suo alto valore nutraceutico con riferimento ai semi (oli, farine e trasformati) e ai fiori.

«Crediamo che nei semi e nei fiori di canapa ci sia un capitale ancora tutto da valorizzare. Per questo – ha proseguito la dirigente di Confagricoltura – abbiamo lavorato in questi mesi per mettere a disposizione delle imprese “Il disciplinare di produzione delle infiorescenze di canapa” di cui oggi, con soddisfazione, presentiamo il marchio “Fiore di canapa italiano” che identificherà la produzione italiana; un marchio che mette al centro la qualità e la tracciabilità del prodotto nell’interesse del consumatore e della filiera di produzione e trasformazione».

«Riteniamo che questi risultati importanti siano stati possibili – ha continuato Theodoli Pallini – grazie alla L. 242 del dicembre 2016, che seppur con alcuni limiti,  ha saputo dare nuovo impulso alla canapa. C’è sicuramente ancora molto da fare per arrivare ad uno sviluppo equilibrato e dalle basi solide della coltura. Riteniamo fondamentale lavorare su tre aspetti: organizzare ed aggregare la filiera attraverso la riattivazione del tavolo di filiera della canapa istituito dal Mipaaft, definire un piano di settore; nonché inserire la cannabis sativa L. nell’elenco delle piante officinali che dovrà essere definito a breve in attuazione del D.LGS. 75/2018. Il nostro obiettivo rimane quello di dare certezza alle aziende agricole che hanno intrapreso la coltivazione di canapa su tutte le nuove filiere che si stanno sviluppando».

«E su quest’ultimo aspetto – ha concluso la componente della giunta di Confagricoltura – è sempre più urgente un intervento coordinato tra le varie amministrazioni interessate alla materia, al fine di fornire indicazioni omogenee e rispondenti il più possibile agli obiettivi della legge, che siano in grado da una parte di regolamentare il mercato delle infiorescenze di canapa, inquadrandole in una cornice giuridica definita e rispettosa delle esigenze di tutela dell’ordine pubblico e della salute del consumatore, e dall’altra di non creare inutili ostacoli ad un settore che ha forti potenzialità».

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Regione Siciliana, marchio “Qualità Sicura”: consultazione pubblica per quattro progetti di disciplinare

Ancora aperta la consultazione pubblica su quattro progetti di disciplinare di produzione del marchio collettivo di qualità “Qualità Sicura”, il marchio europeo garantito dalla Regione Siciliana che punta a valorizzare i prodotti agroalimentari con un elevato standard qualitativo, informare i consumatori sulle loro caratteristiche e sostenere il marketing delle aziende che scelgono di aderire al regime di certificazione della qualità.

Il sistema “Qualità Sicura” a cui ha aderito anche la Sicilia, si rivolge a tutti i produttori dell’Unione Europea che intendano rispettare parametri superiori a quelli minimi stabiliti dalle norme in vigore su benessere animale, sostenibilità ambientale, riduzione di fitofarmaci e qualità intrinseca dei prodotti, favorendo la tracciabilità delle produzioni agricole e zootecniche mediante la stesura di progetti di disciplinare che garantiscano il miglioramento degli standard di sicurezza alimentare. Risale al mese di ottobre 2017 il via libera della Ue al marchio  “QS – Qualità Sicura Garantito dalla Regione Siciliana“, quando gli  uffici di Bruxelles approvarono il regolamento ed espresso parere positivo sulla procedura di utilizzo del logo.

I progetti di disciplinare già pubblicati sul sito dell’Assessorato agricoltura lo scorso 3 agosto, sono stati elaborati finora per quattro importanti filiere agroalimentari della Sicilia. Si tratta di quelle del grano duro e derivati, del bovino di filiera locale, dell’agnello e agnellone di filiera locale e del latte crudo vaccino e i suoi derivati.

Su questi elaborati, entro giorni trenta dalla pubblicazione, i portatori d’interesse potranno fornire contributi, proposte di modifica e osservazioni che verranno esaminati dal tavolo tecnico costituito per ciascuna delle filiere interessate.

Tutto dovrà essere inviato esclusivamente a mezzo mail all’indirizzo agri.tutelaprodotti@regione.sicilia.it.

Clicca qui per scaricare i progetti di disciplinari di produzione dal sito dell’assessorato regionale all’agricoltura.

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