Vino, Agrinsieme: le avvertenze irlandesi su etichette alcolici sono un precedente che mette a rischio le regole del mercato unico

La proposta irlandese di inserire nelle etichette delle bevande alcoliche le indicazioni di rischio per la salute preoccupa molto Agrinsieme. In audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, ha espresso il proprio giudizio negativo per l’iniziativa di Dublino e per l’assenza di reazioni da parte della Commissione europea davanti alla notifica del nuovo regolamento irlandese.

Sbagliata la scelta da parte dell’istituzione di non prendere in considerazione in alcun modo le riserve presentate dall’Italia insieme ad altri 11 Stati membri, con i quali condivide la necessità di rafforzare le attività di educazione e informazione su un consumo moderato e consapevole di vino.

La mancata opposizione della Commissione è un atto molto grave perché ha permesso l’introduzione di un potenziale ostacolo alle regole sulla libera concorrenza per il commercio interno all’Ue. Secondo il coordinamento si tratta di un grave precedente che mette a rischio il funzionamento del mercato unico, dato che apre le porte ad altre iniziative nazionali unilaterali.

La proposta irlandese, sottolinea Agrinsieme, è ancora più pericolosa se si considera il contesto legislativo in discussione a livello europeo, visto che siamo alla vigilia della modifica del regolamento CE 1169/2012 sulle informazioni da comunicare nelle etichette alimentari.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

 

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Etichetta vino, Confagricoltura: il caso Irlanda pericoloso precedente

“Siamo particolarmente preoccupati per la deriva proibizionistica che il settore vitivinicolo europeo sta affrontando. La Commissione non ha ascoltato le riserve che l’Italia, con altri numerosi Stati membri, ha manifestato per opporsi alle misure introdotte dalla normativa irlandese creando un grave precedente e un potenziale ostacolo al commercio interno”.

Questo il primo commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla notizia della non opposizione odierna allo schema di regolamento irlandese inerente l’etichettatura delle bevande alcoliche che era stata notificato dall’Irlanda alla Commissione lo scorso mese di giugno.

Il progetto di regolamento – evidenzia Confagricoltura – introduce l’obbligo di riportare messaggi sanitari relativi al cancro, alle malattie del fegato, alle donne in gravidanza nell’etichettatura e presentazione di tutte le bevande alcoliche, vini inclusi, immesse nel mercato domestico.

Il Governo italiano è stato il primo a trasmettere un parere circostanziato alla Commissione europea per manifestare la propria contrarietà a questa misura, che costituisce un pericoloso precedente per altre iniziative simili che potrebbero eventualmente essere presentate da altri Paesi.

“Occorre contrapporre a queste decisioni l’evidenza che è solo l’abuso di alcol, e non il consumo moderato, a poter determinare effetti nocivi sulla salute – conclude Giansanti – Soltanto con strumenti di prevenzione ed educazione al consumo consapevole è possibile evitare i fenomeni dell’alcolismo”.

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