Welfare Index Pmi, premiata l’azienda agricola Colle D’Oro di Ispica

Le aziende agricole hanno dimostrato, nel tempo, di avere una funzione anche sociale, sviluppando progetti al proprio interno, e sul territorio, capaci di generare benessere e migliorare la produttività. A confermare l’importanza del settore primario nell’ambito del welfare è stata la presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2019, promosso da Generali Italia con Confagricoltura, Confindustria, Confartigianato e Confprofessioni, dedicato alla valutazione e implementazione delle buone pratiche aziendali rivolte ai dipendenti e al contesto in cui gli stessi operano.

Il Welfare Index PMI è giunto alla quarta edizione coinvolgendo il triplo delle imprese rispetto all’esordio, a conferma che il tema della sostenibilità sociale è di interesse trasversale per l’economia nazionale e in particolare per le piccole e medie aziende che rappresentano l’80% della forza lavoro del Paese. All’edizione 2019 hanno preso parte 4.561 realtà dei comparti produttivi, dei servizi e del terzo settore attive in tutta Italia.

Di queste, 154 sono imprese agricole (in crescita rispetto al 2018), e 43 sono attive nell’agricoltura sociale. Confagricoltura segue con attenzione lo sviluppo di queste realtà, valorizzandone esperienza e potenzialità.

Nel corso dell’evento che si è svolto oggi al Salone delle Fontane a Roma sono state premiate quattro aziende per il settore agricoltura, terzo settore, industria e commercio/servizi. Per il settore primario le aziende che si sono distinte per il particolare impegno nel welfare aziendale sono:

  1. Agrimad Srl Società Agricoladi San Demetrio Corone (CS)
  2. Azienda Agricola Fungar Sncdi Coriano (RN)
  3. Peverelli Srldi Fino Mornasco (CO)
  4. Colledoro Società consortile(RG)

Tre già premiate lo scorso anno una “new entry”: l’azienda Colle D’Oro di Ispica (Ragusa), a dimostrazione che il progetto di welfare crea un effetto leva in termini di maggior coinvolgimento per il benessere comune, sia in termini di qualità del lavoro sia del luogo di lavoro.

Tutte e quattro le aziende vantano anche le 5W di rating, ovvero il massimo livello di welfare.

Agrimad Società Agricola, azienda specializzata nell’allevamento, si distingue per il forte radicamento con la comunità del territorio: assunzione dei coniugi, formazione ed inserimento lavorativo dei figli dei dipendenti. Attraverso le sue politiche di welfare è riuscita a creare occupazione in una zona con elevato tasso migratorio.

Azienda Agricola Fungar, ha saputo rispondere con politiche sociali mirate ai bisogni dei propri dipendenti, per la maggior parte donne e mamme provenienti dalla Cina, offrendo orari flessibili, garanzie per i mutui e servizi, che vanno dalla ricerca degli asili nido, allo svolgimento delle pratiche burocratiche.

Peverelli, impresa che si occupa di progettazione e manutenzione del verde, fa dell’attenzione per la sicurezza il cardine della sua politica di benessere dei propri dipendenti. Ha introdotto un fondo sanitario di categoria con coperture molto estese e rimborsi delle spese per i figli.

Colle D’Oro Società consortile, azienda agricola per la produzione e commercializzazione di ortaggi e frutta, è particolarmente attiva nell’inserimento sociale, culturale e nell’integrazione dei propri dipendenti, duecento dei quali sono extracomunitari.

La menzione riservata all’agricoltura sociale, invece, è andata alla Azienda agricola Rondi Maria Elena – Sogni e Cavalli Onlus di Pavia. Nata nel 2016, svolge attività educative, sportive e integrative indirizzate a persone con disabilità neuromotorie, psichiche e relazionali attraverso la riabilitazione equestre e gli interventi assistiti con i cavalli, ma anche attraverso tecniche occupazionali nella cura delle stalle, nell’orto e nella produzione di miele.

“Siamo diventati una società più matura e gli esempi delle nostre imprese lo dimostrano – ha detto Sandro Gambuzza, componente di Giunta diConfagricoltura con delega al lavoro -. Abbiamo recuperato le buone pratiche e le condividiamo con i nostri lavoratori. L’agricoltura, grazie al suo profondo legame con il territorio e le sue popolazioni, è pioniera del welfare e conferma oggi, rinnovato, il suo ruolo sociale. Welfare Index PMI è uno strumento a disposizione delle imprese per fare un salto di qualità e per crescere. L’imprenditore che coinvolge i propri lavoratori al fine di comprenderne le esigenze e rispondervi con un progetto di welfare è sicuramente un imprenditore all’avanguardia.”

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Tirocini, apprendistato, Resto al Sud: il lavoro al centro del corso del dott. Vindigni da Confagricoltura Ragusa

Molto partecipato l’incontro di formazione tenutosi stamane presso la sede di Confagricoltura a Ragusa. Gli imprenditori associati hanno interloquito con il dott. Giovanni Vindigni, direttore provinciale del Centro dell’Impiego di Ragusa.

Al centro del momento di formazione il lavoro: tirocini formativi, apprendistato (comprese misure che permettono alle aziende di formare giovani studenti, consentendo agli stessi di ottenere il diploma e, nel contempo, di avviare un percorso lavorativo all’interno delle imprese), dispositivi a sostegno dell’auto-imprenditorialità giovanile come Resto al Sud.

“Ringrazio davvero il presidente Pirrè e Confagricoltura Ragusa per aver permesso un momento come quello di stamattina, in cui gli imprenditori si formano su normative recenti ed acquisiscono strumenti utili al poter creare lavoro”: questo il commento del dott. Giovanni Vindigni, che aggiunge: “Formare è trasferire know-how, sono certo che non mancheranno altri momenti, richiesti dagli imprenditori stessi, di collaborazione proficua tra il Centro per l’Impiego di Ragusa e Confagricoltura”.

L’incontro di oggi si aggiunge ad altre iniziative avviate da Confagricoltura sul versante della formazione delle aziende, nella consapevolezza che senza l’adeguata formazione e senza l’ausilio di professionisti validi e competenti non si può essere all’altezza della sfida dell’innovazione. Attività che proseguiranno anche nei prossimi mesi, per creare sempre più connessioni tra le imprese agricole e il tessuto produttivo locale.

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Mattarella consegna l’onorificenza di cavaliere del lavoro al ragusano Giovanni Licitra

ll Presidente della Repubblica Mattarella consegna l’onorificenza di cavaliere del lavoro all’imprenditore ragusano Giovanni Licitra, la cui candidatura è stata fortemente supportata da Confagricoltura

Si è svolta questa mattina, al Palazzo del Quirinale, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine “Al Merito del Lavoro” ai Cavalieri nominati il 2 giugno scorso. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo avere consegnato le insegne ai nuovi Cavalieri del Lavoro e gli attestati ai nuovi Alfieri del Lavoro, ha pronunciato un discorso.

Tra i Cavalieri del Lavoro anche due siciliani: Barbara Cittadini e Giovanni Licitra.
Giovanni Licitra ha fondato nella zona industriale di Ragusa la sua azienda, la Lbg Sicilia Ingredients. L’imprenditore è secondo produttore mondiale di farina di carrube, che oggi viene usata come stabilizzante e si trova in quasi tutti i prodotti alimentari: dalle salse ai condimenti, ai gelati.

Giovanni Licitra – spiega in una nota la Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro – è amministratore unico della LBG Sicilia Srl, azienda che fonda nel 1996 per la commercializzazione di farina di carrube. All’inizio del 2000 intuisce le potenzialità della farina di carrube come stabilizzante per l’industria alimentare e realizza uno stabilimento completamente automatizzato la cui produzione si concentra per il 90% nelle province di Ragusa e Siracusa. Nell’arco di pochi anni d’attività la LBG Sicilia Srl diventa fornitore di tutte le più grandi multinazionali alimentari e secondo produttore al mondo di farina di carrube che viene commercializzata in sessanta paesi tra i quali gli Stati Uniti, la Cina e il Giappone. Esporta il 95% del fatturato, occupa 31 dipendenti, ha una capacità produttiva annua di 3 mila tonnellate e un’area ricerca e sviluppo di oltre 1.000 metri quadrati“.

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Caporalato, Agrinsieme in prima linea contro lavoro irregolare e sfruttamento nelle campagne

“Agrinsieme ha sempre appoggiato e continuerà a sostenere ogni iniziativa finalizzata a combattere qualsiasi fenomeno di lavoro irregolare e di sfruttamento della manodopera, in agricoltura così come in altri settori produttivi, ed è al fianco delle imprese che si comportano in maniera etica”. Così il coordinamento che riunisce le organizzazioni professionali Cia, Confagricoltura e Copagri e le centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, esprimendo soddisfazione per l’odierna riunione alla Prefettura di Foggia del Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

“L’incontro, convocato dal Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, rappresenta per noi il punto di partenza per un contrasto più incisivo ad un fenomeno che, pur interessando aree circoscritte del Paese, danneggia l’immagine e il lavoro onesto della maggioranza delle imprese e cooperative agricole, andando anche a incidere sul loro reddito”, ha detto il coordinatore di Agrinsieme Franco Verrascina, che è intervenuto alla riunione odierna, nell’ambito della quale ha consegnato al Ministro un documento contenente le proposte del coordinamento in materia.

“Il caporalato è un problema sociale nazionale, che pur interessando aree circoscritte del Paese va affrontato secondo una logica nazionale, con una discussione approfondita sulla filiera agroalimentare. Ben vengano dunque i maggiori e rafforzati controlli annunciati dal Governo, sempre nell’ottica di una maggiore qualità e semplificazione, sapendo tuttavia che questi da soli non bastano e che la questione va affrontata a 360°, lavorando sul concetto di ospitalità e integrazione. Ospitalità e integrazione vanno poi coniugate seguendo un ragionamento di sistema che agisca su leve economiche e puntando ad una sinergia comune che miri alla piena legalità e al giusto prezzo”.

“La Legge 199/2016, a causa della mancanza di chiarezza in alcune sue disposizioni, in alcune casi assolutamente inapplicabili, ha determinato sinora scarsi risultati concreti, e necessita pertanto di essere rivista. È ad esempio necessario – propone Agrinsieme – intervenire per una maggiore e più chiara distinzione tra reati gravi/gravissimi e violazioni, anche solo meramente formali, agire sulla riduzione degli oneri burocratici e produttivi, accompagnare la revisione normativa con un profondo impegno politico e istituzionale per incentivare le assunzioni e mettere le aziende agricole nelle condizioni di consolidare gli importanti e positivi trend occupazionali del settore”.

Il presidente di Confagricoltura Ragusa: “Il caporalato al centro dell’attività della nostra Unione Provinciale”

“La battaglia al caporalato è al centro dell’attività di Confagricoltura Ragusa“, spiega il presidente dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “La nostra unione provinciale è molto attenta al fenomeno, infatti ci siamo imposti una regola interna che prevede l’immediata espulsione per le aziende agricole che si macchiano di questo reato che reintroduce nuove forme di schiavismo nelle nostre campagne. E, nel contempo, siamo onorati di avere tra gli associati alla nostra Unione Provinciale il vincitore del premio Welfare Index 2018 (Dott. Roberto Giadone – Natura Iblea), un riconoscimento che valorizza le aziende attente al benessere dei lavoratori a 360 gradi. Esempi come Natura Iblea rappresentano il nostro modello di azienda agricola, in cui l’attività di business non travalica i diritti di nessuno ma, piuttosto, produce benessere diffuso, autentico e per tutti”.

“Noi continueremo la nostra azione – spiega il dott. Pirrè – mirata ad apportare dei correttivi alla legge 199/2016, che riteniamo giusta nei principi ispiratori, ma che necessita di correttivi per renderla più giusta e efficace nel colpire i casi di effettivo sfruttamento, senza il rischio di sanzionare, ed in maniera pesante, i casi di illecito di tipo amministrativo. Siamo disponibili inoltre, anche attraverso il sistema della bilateralità, a mettere in campo iniziative volte a dare attuazione , insieme alle Istituzioni deputate, al piano di intervento preventivo previsto dalle legge e fino ad a oggi praticamente inattuato e disatteso.

“Stupisce piuttosto – conclude il presidente di Confagricoltura Ragusa – la posizione espressa da altra associazione datoriale di appoggio, pieno ed incondizionato, all’impianto sanzionatorio della legge i cui profili possono destare dubbi anche di incostituzionalità”.

 

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Aumenta il numero delle imprese agricole in Sicilia: +2.810 nel 2017

La Sicilia continua ad investire in agricoltura: nel 2017 sono state aperte 2810 nuove imprese operanti nel settore. Un dato interessante, ben al di sopra del trend nazionale, che emerge dall’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere: Movimprese.

Positivi, rispetto alla media nazionale, anche i dati sulla nati-mortalità delle imprese siciliane: nel 2017, 28.253 nuove aziende sono state iscritte ai registri delle Camere di Commercio mentre 20.735 hanno chiuso i battenti, un + 7.518 unità pari a un tasso di crescita dell’1,65%, sopra alla media nazionale pari allo 0,75%. In base a questi dati sembra arrivare proprio dalle regioni del Sud Italia l’incremento della produttività, contribuendo per il 60% circa alla crescita complessiva del sistema-impresa Italia.

I settori con maggior numero di imprese registrate nel Belpaese sono stati il turismo (+10.335), i servizi alle imprese (+7.206 ) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+5.494). Male le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447).

La Sicilia però appare parzialmente in controtendenza, con una concentrazione del saldo attivo nel turismo e nell’agricoltura (+2.810). Stanno bene anche i bilanci nel commercio (+1.970) e nelle costruzioni (+1.284).

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