Incontro Von Der Leyen-Giansanti (COPA) per chiedere modifiche più incisive alla PAC a sostegno delle produzioni e dei prezzi all’origine

Come primo vicepresidente del Comitato europeo delle organizzazioni professionali agricole (Copa) il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, oggi è stato presente ad un incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e a cui hanno partecipato i due presidenti del Copa Cogeca, Christiane Lambert, e Lennart Nilsson.

L’incontro, che rientra nell’ambito del dialogo strategico avviato di recente dalla presidente, è servito a ribadire la necessità di rafforzare la capacità produttiva agricola dell’Europa e di tutelare la sua sicurezza e la sua sovranità alimentare.

Clima, guerre, dinamiche finanziarie speculative e inflazione sono i principali ostacoli a cui l’Ue deve fare fronte. E per farlo, ha sottolineato Giansanti a margine dell’incontro, “c’è bisogno di una Pac più semplice e moderna che accompagni gli agricoltori sul mercato”.

Durante la riunione di stamattina si è parlato anche del regolamento per l’applicazione semplificata della Politica agricola comune approvato dalla Commissione il 24 aprile scorso. Un provvedimento che il Copa Cogeca giudica come un primo passo verso un cambiamento necessario.

Con la presidente von der Leyen è stato affrontato anche il tema delle pratiche sleali e del principio di reciprocità da applicare nei rapporti commerciali con Paesi Terzi. Ci sono ancora troppe misure che non favoriscono le imprese europee e ancora tanto c’è da fare per sostenere i prezzi all’origine e riconoscere il giusto valore alle produzioni. Obiettivi, raggiungibili soltanto potenziando i controlli alle dogane e facendo valere, appunto, il principio di reciprocità.

Riguardo al sostegno alle imprese, Giansanti valuta positivamente anche la modifica alla Direttiva Nitrati l’estensione all’uso dei fertilizzanti Renue per il recupero di azoto. “Adesso bisogna lavorare per agevolare le imprese agricole nella produzione del digestato”, ha aggiunto.

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Confagricoltura al Consiglio UE: proposte della Commissione al di sotto delle aspettative

La semplificazione burocratica riguarda solo le aziende con una dimensione inferiore ai 10 ettari. Servono interventi immediati per i cereali

Le proposte licenziate dalla Commissione forniscono solo una risposta parziale alle richieste degli agricoltori. La crisi dei mercati, in particolare del settore dei cereali alle prese con una drastica riduzione dei prezzi, dimostra che la PAC in vigore non è assolutamente in grado di tutelare la stabilità dei mercati e i redditi dei produttori.

Lo sostiene la Giunta di Confagricoltura che si è tenuta oggi, a Bruxelles, in concomitanza con la riunione del Consiglio europeo che, tra l’altro, discuterà sulla risposta finora assicurata dall’Unione alle difficoltà del settore.

È positiva, rileva Confagricoltura, la revisione nell’ottica della flessibilità delle regole sulla destinazione a finalità non produttiva di una parte dei terreni e sulla rotazione obbligatoria delle colture. La semplificazione burocratica, invece, va a senso unico perché riguarda solo le strutture con una dimensione fino a dieci ettari. Per tutte le altre resterà in vigore un sovraccarico amministrativo pesante ed oneroso. È stata persa l’occasione per avviare una profonda riforma della PAC in linea con le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità.

La Giunta di Confagricoltura ha anche sollecitato una modifica del regime temporaneo sugli aiuti di Stato, al fine di consentire in primo luogo una moratoria sulle esposizioni bancarie contratte delle imprese. Inoltre, il consesso ha valutato negativamente l’accordo raggiunto sulla proroga della sospensione dei dazi sui prodotti agroalimentari esportati dall’Ucraina sul mercato europeo. Posizione motivata dalla mancata inclusione dei cereali nella lista dei prodotti sensibili sui quali applicare i dazi nel caso di ulteriore aumento dei flussi sui mercati degli Stati membri.

“Abbiamo chiesto di introdurre un limite automatico all’ulteriore espansione delle esportazioni di grano che, per quanto riguarda l’Italia, sono aumentate di quasi il 300% dal 2021 alla fine dello scorso anno – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Dal Consiglio europeo, inoltre, attendiamo un’indicazione per sottoporre a restrizione in tempi rapidi le importazioni di grano dalla Federazione Russa”.

Le vendite all’estero di cereali della Russia sono arrivate ad incidere per oltre il 25% sul totale delle esportazioni globali. Alla luce di queste cifre, le decisioni delle autorità di Mosca possono avere effetti destabilizzanti per i mercati. “L’Unione europea ha il dovere di tutelare i propri agricoltori”, conclude il presidente di Confagricoltura.

Di seguito il link al video con le dichiarazioni del presidente Giansanti.

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Imballaggi, Confagricoltura: l’accordo non cancella le criticità per il comparto ortofrutticolo

Prendiamo atto della posizione espressa oggi dal Coreper sull’accordo provvisorio che era stato raggiunto nei giorni scorsi sul Regolamento imballaggi e che contiene importanti miglioramenti rispetto alla proposta originaria della Commissione, grazie al lavoro degli europarlamentari e del governo, in linea con quanto evidenziato da Confagricoltura.

Confermiamo tuttavia le criticità per il comparto ortofrutticolo, in particolare per la quarta gamma, relativamente all’utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg.

Le norme per la definizione delle regole nazionali dovranno essere definite entro due anni dall’entrata in vigore del provvedimento: in questo modo – evidenzia Confagricoltura – si creano le condizioni di ulteriori incertezze per le imprese agricole che dovranno adeguarsi.

La Confederazione ribadisce che la posizione migliore per il settore era quella già votata dall’Europarlamento, che si era espresso contro il divieto di utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 Kg, confermando l’esclusione del vino e degli spumanti, del latte e dei vasi dai target di riuso imposti nella proposta originale della Commissione europea, e con il riconoscimento della reciprocità delle regole nei confronti dei Paesi terzi.

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Import Ucraina, Confagricoltura: il voto di Strasburgo tutela le imprese agricole e il mercato UE

“Siamo soddisfatti dell’esito del voto odierno al Parlamento europeo in merito all’attivazione di un freno di emergenza nel caso di ulteriori aumenti delle importazioni dall’Ucraina”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta la votazione odierna della Plenaria a Strasburgo che ha accolto favorevolmente le indicazioni di Confagricoltura per la tutela del mercato Ue, approvando gli emendamenti del PPE volti a includere frumento tenero, orzo, avena, mais e miele nell’attivazione automatica del sistema di misure di salvaguardia.

Con il voto di oggi si è anche inserita nella proposta originaria della Commissione la modifica che sposta il periodo di riferimento per il ripristino dei dazi sui prodotti sensibili importati dall’Ucraina dalla media 2022-2023 al 2021-2023. I tre anni tengono così conto non solo dell’eccezionale aumento dell’import post-bellico, ma anche di un’annualità ‘regolare’.

“La nostra richiesta agli europarlamentari mirava proprio a fare in modo che il sostegno incondizionato all’Ucraina evitasse la destabilizzazione dei mercati agricoli nella UE. Le forti tensioni che si sono registrate negli ultimi tempi nei Paesi membri limitrofi all’Ucraina, dal blocco delle frontiere alla distruzione dei prodotti ucraini, non hanno giovato a nessuno”.

“Ora – conclude Giansanti – auspichiamo che i legislatori europei confermino anche in sede di Trilogo la linea indicata dal Parlamento europeo”.

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Strasburgo, Parlamento UE riduce soglie autorizzazione impatto ambiente: Confagricoltura fortemente critica

Tinelli (Confagricoltura): “La Direttiva approvata non previene né riduce le emissioni. Aggiunge solo un carico burocratico alle nostre imprese agricole a discapito della produttività”

Forte dissenso dalla delegazione di Confagricoltura riunita a Strasburgo fuori dal Parlamento Europeo, a margine del voto in sessione plenaria che ha confermato la decisione del trilogo riducendo le soglie per l’applicazione della AIA (autorizzazione integrata ambientale) per le imprese suinicole e avicole.

Finora erano soggetti all’AIA solo due tipi di allevamento: quelli di pollame con potenzialità produttiva massima superiore a 40mila posti e quelli di suini con potenzialità produttiva massima superiore a 2mila posti da produzione (di oltre 30 kg) o 750 posti scrofe.

Quando entrerà in vigore la direttiva appena approvata, le soglie per essere obbligati a richiedere l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) verranno dimezzate.

“L’esito è fortemente negativo per le nostre aziende. La misura nasceva con l’intento di prevenire e ridurre le emissioni del settore industriale, e di quello agricolo a cui è stata estesa. Obiettivo che questa direttiva, per come è stata pensata, non potrà raggiungere. Il risultato è un ulteriore carico burocratico per le nostre imprese agricole le quali, invece, chiedono da tempo uno snellimento degli impegni amministrativi che frenano la produttività. Gli agricoltori sono i primi custodi della natura ma con queste modalità si ostacola la loro competitività e capacità di impresa, senza benefici per la tutela ambientale” commenta Cristina Tinelli, Direttrice Relazioni UE e internazionali di Confagricoltura.

A rappresentare la Confederazione alla manifestazione, sono presenti anche Rudy Milani, Presidente FNP suini Confagricoltura, Davide Berta, Vicepresidente FNP suini Confagricoltura, Simone Menesello, Presidente FNP avicunicola Confagricoltura, e Mauro Zanotti, Vicepresidente FNP avicunicola Confagricoltura.

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NGT, Confagricoltura: bene il sì di oggi al Parlamento UE. Accelerare per arrivare all’intesa finale entro fine legislatura

Un passo importante per chiudere un buon accordo ed evitare il rinvio alla nuova legislatura

Confagricoltura accoglie con soddisfazione il voto di oggi del Parlamento europeo a favore delle nuove tecniche genomiche. Resta ora pochissimo tempo a disposizione per definire l’orientamento generale del Consiglio e avviare il trilogo in vista dell’intesa finale. Ricordiamo che l’Italia si è già portata avanti autorizzando formalmente la sperimentazione in campo delle tecniche di evoluzione assistita.

Per la Confederazione il via libera dell’Eurocamera alle NGT è una conferma della validità delle posizioni da sempre sostenute a favore della scienza e della ricerca: il voto in plenaria riconosce l’importanza di fornire agli agricoltori gli strumenti necessari per garantire la capacità produttiva e conseguire gli obiettivi di sostenibilità.

Le NGT, infatti, sono in grado di assicurare un fondamentale contributo per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico – sottolinea Confagricoltura -:  consentono di salvaguardare il potenziale produttivo, limitando allo stesso tempo la pressione sulle risorse naturali e il ricorso alla chimica.

Confagricoltura confida ora in un’azione diplomatica del ministro Lollobrigida nell’ambito del Consiglio Agricoltura UE per arrivare all’approvazione prima della scadenza dell’attuale legislatura. 

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A Berlino l’ortofrutta mondiale a Fruit Logistica. Attualità e prospettive del comparto sotto la lente di Confagricoltura

Fruit Logistica, la principale fiera internazionale dell’ortofrutta, si apre domani a Berlino in un clima di grande attenzione per il settore primario. La manifestazione sarà il fulcro delle relazioni mondiali degli operatori del settore e di tutto l’indotto. Attenzione puntata sullo scenario economico, al quale Confagricoltura dedica numerosi approfondimenti nello spazio A12, nel padiglione 4.2, con talk quotidiani insieme a istituzioni, imprese e stakeholder.

 

Al contesto generale di aumento dei costi di produzione, effetti tangibili del cambiamento climatico sulle coltivazioni, marginalità sempre più ridotte per le aziende, si aggiungono le incertezze derivanti dallo scenario mondiale con il protrarsi della guerra in Ucraina, la crisi del canale di Suez che ha un impatto consistente anche sul nostro export ortofrutticolo e la protesta dei trattori in corso in Europa.

 

Su questo sfondo, domani si aprono i padiglioni di Messe Berlin, che ospitano fino al 9 febbraio oltre 2600 espositori da 92 Paesi. L’Italia, come sempre, ha uno spazio importante, forte del settimo posto mondiale per produzione di ortofrutta e del sesto posto per l’export di settore. Foltissima la rappresentanza di aziende aderenti a Confagricoltura presenti in fiera.

 

Il comparto dell’ortofrutta fresca, esclusi i trasformati industriali, vale oltre 16 miliardi di euro. L’export di tutto il comparto, comprensivo anche della filiera, nei primi dieci mesi del 2023 ha raggiunto quota 9,4 miliardi di euro (+ 11,5% rispetto all’anno precedente), confermandosi settore di punta delle esportazioni agroalimentari.

 

L’Italia – ricorda Confagricoltura – occupa poi un ruolo di primo piano nella classifica europea per l’export di molti prodotti ortofrutticoli: 1° Paese esportatore di kiwi, uva da tavola, conserve di pomodoro e nocciole sgusciate, 2° Paese esportatore di mele e cocomeri, 3° Paese esportatore di insalate, cavolfiori e broccoli.

 

Sul fronte dei consumi, l’ortofrutta assorbe una fetta importante della spesa alimentare, con una quota percentuale che nel 2023 si attesta al 19,1% anche se in lieve flessione rispetto all’anno precedente.

 

Gli ultimi dati Ismea, relativi all’anno 2023, fanno registrare un incremento in valore dei consumi domestici di ortofrutta (fresca e trasformata) del 7,1% rispetto all’anno 2022 a cui fa da contraltare una flessione dei volumi acquistati del -1,7%. All’interno del segmento frutta fresca, la maggiore contrazione in termini di volumi è relativa agli agrumi, che fanno registrare un -6,6% rispetto al 2022.

 

Nel segmento ortaggi freschi il dato più preoccupante riguarda il comparto della IV gamma che, oltre la diminuzione in quantità (-3,6%), è l’unica voce del paniere orticolo che subisce anche una contrazione in valore (-1,3%).

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La Commissione UE annuncia semplificazione PAC, Giansanti: primo passo verso esigenze degli agricoltori

Sarà presentata il 26 febbraio a Bruxelles, giorno dell’assemblea straordinaria di Confagricoltura nella capitale belga

“Un primo passo verso una politica agricola della UE più attenta alle esigenze degli agricoltori”. E’ positiva la reazione del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’annuncio della prossima presentazione, da parte della Commissione europea, di una proposta per ridurre gli oneri amministrativi che gravano sui produttori.

“Quello del sovraccarico burocratico è uno dei temi prioritari che abbiamo portato all’attenzione delle Istituzioni di Bruxelles”, sottolinea Giansanti.

La proposta della Commissione sarà presentata al Consiglio Agricoltura UE in programma, a Bruxelles, il 26 febbraio.

“Nella stessa data – prosegue il presidente di Confagricoltura – si terrà nella capitale belga la nostra assemblea straordinaria. Avremo così l’occasione per esprimerci in tempo reale sulle proposte della Commissione”.

“Intanto, continuiamo a lavorare per migliorare la proposta già presentata di deroga alla destinazione non produttiva dei terreni. Occorrono modifiche incisive perché la deroga sia effettivamente operativa in tutti gli Stati membri”, conclude Giansanti.

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Confagricoltura a Bruxelles per portare le istanze degli agricoltori nelle sedi competenti

In molti Paesi dell’Unione, tra i quali l’Italia, sono in atto proteste da parte di alcuni rappresentanti del mondo agricolo. Il comune denominatore delle rimostranze è la contestazione della PAC – Politica Agricola Comune – e del “Green Deal” applicato all’agricoltura.

Anche in questa occasione, Confagricoltura, da sempre in prima linea per rappresentare le istanze degli agricoltori, partendo dall’ascolto e comprendendo il disagio del settore, conferma il proprio impegno per portare le questioni poste nelle sedi competenti, in Europa. La Confederazione, infatti, condivide l’attenzione del Governo nazionale rispetto alle richieste degli agricoltori, ma auspica risposte più incisive ed urgenti da parte dell’Unione.

In questo senso, la giunta di Confagricoltura, riunitasi ieri a Palazzo della Valle, ha deciso di avviare una serie di iniziative a Bruxelles per chiedere che le richieste degli agricoltori vengano affrontate con maggiore sollecitudine, a tutela di un settore trainante della nostra economia che subisce le conseguenze economiche di uno scenario internazionale ad alta instabilità.

Le iniziative già avviate potrebbero portare ad un primo risultato già nei prossimi giorni, segnala Confagricoltura, con il rinnovo della deroga all’obbligo di destinare a finalità non produttive una parte dei seminativi.

L’impegno di Confagricoltura punta al raggiungimento dei seguenti obiettivi: assicurare un reddito adeguato ai produttori agricoli; migliorare la sostenibilità ambientale senza tagli produttivi; favorire la diffusione delle innovazioni tecnologiche per far fronte alle sfide del cambiamento climatico, salvaguardare i prodotti italiani ed europei nei confronti di una concorrenza non allineata con le regole dell’Unione per la sicurezza alimentare, la tutela delle risorse naturali e del lavoro, il benessere degli animali.

La Confederazione annuncia un’Assemblea Straordinaria a Bruxelles, convocata per il 26 febbraio, durante la quale verrà illustrata la visione dell’Associazione sul futuro dell’agricoltura e sulla nuova PAC.

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Negoziati adesione Ucraina e Moldavia in UE, Giansanti (Confagricoltura): “Indispensabile un appropriato aumento del bilancio comune e delle risorse da assegnare al settore agricolo”

“Una decisione di grande rilevanza politica per l’intera comunità internazionale in una fase di grande instabilità e di incertezza”. Lo dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in merito alla decisione del Consiglio europeo di avviare i negoziati per l’adesione di Ucraina e Moldavia all’Unione.

“Il processo negoziale non sarà agevole e richiederà tempo, anche per il profondo impatto dell’allargamento sul settore agricolo. L’Ucraina, in particolare, è tra i primi esportatori al mondo di cereali e semi oleosi”, sottolinea Giansanti.

Per effetto della sospensione dei dazi e dei contingenti sulle importazioni accordata dalla UE a seguito dell’invasione russa, l’Ucraina è diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della UE, dopo Brasile e Regno Unito. Nel 2021, le importazioni degli Stati membri ammontavano a 7 miliardi di euro. Un anno dopo erano salite a più di 13 miliardi. Nei primi sei mesi di quest’anno, secondo i dati della Commissione europea, si è registrato un ulteriore aumento del 45% in valore sullo stesso periodo del 2022. Grano, mais, semi oleosi, zucchero e uova i prodotti più esportati sul mercato europeo.

“Anche i costi dell’adesione saranno elevati e non compatibili con l’attuale dimensione del bilancio dell’Unione europea”, aggiunge il presidente della Confagricoltura.

“L’estensione all’Ucraina della vigente politica agricola comune (PAC) determinerebbe maggiori oneri finanziari nell’ordine di 100 miliardi di euro in sette anni. A bilancio invariato, dovrebbero essere tagliati di almeno il 20% i trasferimenti agli agricoltori negli attuali Stati membri”.

“Alla luce di queste cifre, risulta di tutta evidenza che le nuove adesioni dovranno essere precedute da appropriate decisioni dell’Unione. E’ indispensabile un appropriato aumento del bilancio comune e delle risorse finanziarie da assegnare al settore agricolo”, conclude Giansanti.

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