Coronavirus, le aziende di Confagricoltura portano la spesa a domicilio e aiutano chi ha necessità

Qui l’elenco completo delle iniziative poste in essere su tutto il territorio nazionale dalle varie Unioni provinciali e regionali

Con le restrizioni determinate dall’emergenza Coronavirus, molte imprese agricole si sono organizzate per la consegna a domicilio di prodotti di stagione e non solo: frutta e verdura, vino, birra alimentare, olio, latte, formaggi, latticini, yogurt, carne, salumi, uova, ma anche piantine in vaso, semi e cibo per animali. Lo sottolinea Confagricoltura che, sul territorio, sta supportando le iniziative delle aziende associate.

In Lombardia, la regione più colpita dal Coronavirus, oltre 250 imprese di Confagricoltura hanno aderito all’iniziativa “Negozi a casa tua” con la consegna della spesa direttamente a domicilio (sul sito http://lombardia.confagricoltura.it/ita/ le aziende aderenti, divise per province). E’ stata attivata anche la distribuzione di piatti pronti di cucina tipica dagli agriturismi.

In Piemonte segnaliamo a Torino “Arrivano i nostri”, ovvero i prodotti freschi, senza intermediari, sulle tavole (https://www.confagricolturatorino.it/).

“Sapori di Liguria a casa tua” è la campagna di Confagricoltura regionale che promuove, attraverso sito, social e newsletter le aziende associate che fanno consegna porta a porta.

In Veneto, Confagricoltura Verona ha lanciato “Fai la spesa con un WhatsApp” per ricevere, a domicilio, formaggi e prodotti biologici. Padova supporta le aziende che vendono on-line, mentre Rovigo fornisce a riso agli indigenti. Belluno e Treviso consegnano a domicilio, oltre ai prodotti agricoli, anche piatti pronti cucinati dai cuochi degli agriturismi.

In Trentino, Confagricoltura propone, oltre alle consegne a domicilio, l’iniziativa #rimaniamoingiardinoconifiorideltrentino.

A Ravenna Confagricoltura ha previsto #restiamoacasaemangiamobene con le numerose aziende associate che fanno consegne a domicilio.

Iniziative analoghe anche in Toscana (i giovani dell’Anga hanno organizzato su Facebook “Maremma a domicilio”, devolvendo il 10% degli incassi alla CRI) e in Umbria, dove oltre alla campagna sui social #restaacasa pensiamo noi a far arrivare il cibo alla tua tavola, gli agricoltori sono al lavoro anche per sanificare le strade dell’Alto Tevere. A L’Aquila, per rispettare la tradizione abruzzese dell’agnello a Pasqua, Confagricoltura lo porta direttamente a casa chiamando il numero 3687199712.

Numerosi gli imprenditori del Lazio che si sono organizzati per consegnare prodotti agricoli a Roma. Confagricoltura Frosinone sta censendo e valorizzando le aziende agricole che consegnano a domicilio.

Confagricoltura Napoli sta riorganizzando l’offerta dei produttori associati che prima effettuavano vendita diretta, così come Salerno ha lanciato “La spesa a casa tua”, a base di ortaggi di stagione, mozzarella di bufala, miele, formaggi di pecora e capra, miele, limoni e marmellate.

Sul fronte della solidarietà, in Sicilia, a Ragusa, è in partenza #rialziamociinsieme. Gli imprenditori agricoli associati, con l’OP Abiomed, in collaborazione con i servizi sociali, la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e i 12 i sindaci dei comuni Iblei, consegnano settimanalmente frutta e verdura agli indigenti perché “bisogna essere comunità e remare tutti compatti nella stessa direzione”.

In Piemonte, i risicoltori associati a Novara hanno donato 6.000 porzioni di riso all’ospedale da campo di Bergamo, mentre in Sardegna attraverso Agrinsieme, è in partenza un’apposita piattaforma per fornire prodotti agricoli ai bisognosi attraverso la Croce Rossa Italiana.

Confagricoltura Parma promuove la raccolta fondi “Sosteniamo insieme” per le strutture ospedaliere di Parma, Fidenza-Vaio e Borgotaro, impegnate nell’emergenza Coronavirus.

In Abruzzo e a Foggia è stata attivata l’Onlus di Confagricoltura “Senior- l’età della Saggezza” per raccogliere fondi, rispettivamente per gli Ospedali di L’Aquila, Sulmona e Avezzano e per gli Ospedali Riuniti di Foggia. E molte altre sono le iniziative di solidarietà avviate in tutte le regioni da imprenditori associati o attraverso la Onlus, come nelle Marche. A Cosenza, per esempio, gli agricoltori stanno raccogliendo fondi per donare un respiratore all’Ospedale civile dell’Annunziata e mascherine e camici all’Avis e al centro trasfusionale.

Le aziende agricole e agroalimentari in questo periodo di emergenza e di quarantena si confermano fondamentali. I consumatori – conclude Confagricoltura – hanno capito che dietro ogni cibo acquistato c’è il lavoro di un agricoltore, che non si è fermato e sta continuando, nonostante le difficoltà, ad assolvere il proprio compito di attività indispensabile. E lo fa – come recita la campagna social di Confagricoltura – “orgoglioso di garantire cibo. Il più buono. Quello italiano”.

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Coronavirus, Confagricoltura: intervenire per evitare il lockdown del comparto ortofrutticolo italiano

Frutta e verdura sono un orgoglio della cucina tricolore e pilastro della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Il comparto ortofrutticolo – evidenzia Confagricoltura – rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale e il 20% della spesa alimentare. E’ anche la prima voce del nostro export agroalimentare.

In questo periodo le aziende ortofrutticole italiane stanno garantendo senza interruzione i rifornimenti ai punti vendita, cosicché sulle nostre tavole non sono finora venuti a mancare ortaggi e frutti di stagione. Ma l’emergenza Coronavirus inizia a destabilizzare anche questo comparto. Le cause sono molteplici: dalla difficoltà di mercato alla logistica, fino alla carenza di manodopera che sta preoccupando non poco gli agricoltori italiani.

Attualmente il problema è limitato alle primizie, come le fragole (di cui l’Italia è il quarto produttore al mondo, con 3.700 ettari coltivati e un export, seppure in flessione, che vale 29,8 milioni di euro), o gli asparagi, ma il timore degli operatori è che l’emergenza si acuisca nei prossimi giorni, quando, in particolare al Sud, inizierà la raccolta di zucchine, melanzane, pomodori e peperoni.

Confagricoltura pone anche l’attenzione alle esportazioni di ortaggi e frutta, che hanno subito un rallentamento dell’80%, o addirittura si sono azzerate.

Per alcune regioni – evidenzia Confagricoltura – il Coronavirus è un ulteriore danno per il comparto: in Emilia Romagna, ad esempio, la situazione è particolarmente preoccupante per le emergenze che si sono susseguite nell’ultimo anno. Si è passati dalla cimice asiatica, alle gelate dei giorni scorsi, e ora la carenza di manodopera per l’emergenza sanitaria rischia di chiudere consolidate realtà produttive.

Di qui la necessità di misure ad hoc, quale la richiesta alla Commissione UE di poter effettuare un ritiro straordinario dal mercato di prodotti ortofrutticoli, allargando l’attuale elenco e snellendo le procedure, con risorse aggiuntive a quelle dei correnti programmi operativi (come era capitato in passato per altre emergenze sanitarie che avevano colpito il comparto).

Confagricoltura è intervenuta predisponendo alcuni emendamenti al decreto “Cura Italia”, nell’ambito delle misure di sostegno al settore agricolo, quali la previsione di risorse straordinarie di almeno 20 milioni di Euro da utilizzare a supporto di quei comparti ortofrutticoli, come la fragola, particolarmente colpiti dall’effetto dell’emergenza COVID-19, prevedendo l’estensione della copertura anche ai produttori non soci delle OP.

Confagricoltura ha inoltre sostenuto la richiesta di poter anticipare ad oggi la campagna di promozione per stimolare i consumi di fragola (il frutto ha perso in un mese il 15,5% del valore del prezzo all’origine nei due principali distretti produttivi, in Basilicata e Campania) attivata dall’Organismo Interprofessionale con il patrocinio del Ministero, sull’intero territorio nazionale, in collaborazione con la GDO, i negozi di dettaglio specializzati e gli operatori grossisti dei mercati agroalimentari.

Rimane valido, poi, l’invito alla grande distribuzione a fare la propria parte, sostenendo il prodotto italiano in questo periodo di generale difficoltà economica.

Confagricoltura ritiene che la pandemia Coronavirus segni il punto di svolta per riorganizzare la filiera ortofrutticola italiana, che manifesta ancora punti di debolezza a sfavore dei produttori agricoli e di tenuta sui mercati internazionali. Senza contare poi l’organizzazione del lavoro all’interno degli stabilimenti post COVID-19, dove la sicurezza degli addetti necessiterà di ulteriori precauzioni.

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#RialziamociInsieme, l’appello di Confagricoltura Ragusa e dell’OP ABIOMED alle imprese agricole iblee ad aderire alla campagna solidale

In questo periodo di grande difficoltà per l’intero paese a causa del coronavirus, per cui molte attività sono state chiuse per decreto governativo a tutela della salute pubblica, sta emergendo una nuova “povertà sociale” della quale non si conoscono i confini. Un dato di fatto è che piccole imprese, professionisti, artigiani e operai, dall’oggi al domani, si sono trovati rinchiusi a casa e senza reddito ma, soprattutto, senza alcuna tutela sociale.

Come annunciato nella giornata di ieri, le due Organizzazioni (Confagricoltura Ragusa e l’Op Abiomed), insieme ai Sindaci del territorio ibleo, alla Caritas ed associazioni di volontariato, stanno mettendo in rete un dispositivo che consenta di poter disporre periodicamente di un certo quantitativo di ortofrutta da destinare al fabbisogno familiare dei nuclei in difficoltà. L’iniziativa benefica e solidale è denominata #RialziamociInsieme.

Vista la portata del fenomeno sociale che si intende alleviare, Confagricoltura Ragusa e l’Op Abiomed invitano innanzitutto i propri soci, che nel tempo si sono sempre dimostrati sensibili a campagne sociali e di solidarietà, e tutto il mondo agricolo a mettere a disposizione settimanalmente 3/5 cassette di articoli di propria produzione da consegnare, dal lunedì al mercoledì, nei vari centri di raccolta che abbiamo individuato a Vittoria, Santa Croce Camerina, Scicli ed Ispica, specificando il tipo di ortaggio prodotto per evitare eccessi e carenze. L’organizzazione di #RisolleviamociInsieme, il giovedì, provvederà a smistare i prodotti ai comuni.

L’invito all’adesione è esteso a tutte le aziende agricole di buona volontà del territorio ibleo.

Abbiamo agito d’istinto, seguendo l’ottimismo della volontà – dichiara Luciano Caruso, direttore dell’Op Abiomed”. “Come hanno saggiamente affermato ieri, sia il Papa che il Presidente della Repubblica – aggiunge Caruso – da soli non andiamo da nessuna parte. Adesso bisogna remare tutti uniti nella stessa direzione. Bisogna approfittarne per cambiare approccio e capire che solo collaborando uniti si vince. Rialziamoci insieme!”.

Di seguito l’elenco dei Centri di Raccolta Solidale con i recapiti da contattare:

– F.LLI CORALLO S.R.L.

Km. 1500, Contrada Valleforno – 97014 ISPICA (RG)

TEL. 0932 950098 (referente GIUSEPPE)
– F.LLI GALANTI SRL

C.DA PIANO CONTI SNC  – 97018 SCICLI (RG)

TEL 0932 1733004 (referente GIUSEPPE)
– GST SERVICE SRLS

Contrada Alcerito km 6, 97019 VITTORIA RG

TEL  3929286693 (referente MIRKO)
– EMMOLO SALVATORE & C. SRL

Contrada Petraro Box 8 – 97017 SANTA CROCE CAMERINA (RG)

TEL 0932 911659 (referente Tonino Occhipinti)

 

Ragusa, 28 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Accordi di filiera, bene incentivi per rafforzare la filiera grano duro-pasta Made in Italy

Valutiamo positivamente ed apprezziamo il nuovo decreto del ministero delle Politiche agricole che stabilisce i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti (ulteriori 30 milioni che si aggiungono ai 10 già previsti) diretti ai cerealicoltori per i contratti di filiera grano duro-pasta. Lo sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, in relazione al decreto ministeriale oggi all’attenzione della Conferenza Stato Regioni.

“Proseguono le politiche di incentivazione, favorite dal protocollo d’intesa sottoscritto dalle associazioni di rappresentanza del mondo agricolo e della trasformazione, tra cui Confagricoltura – pone in evidenza il suo presidente Massimiliano Giansanti -. Così si danno certezze ai produttori e si accresce la fiducia in uno strumento di politica di filiera importante e che vorremmo anche estendere ad altri comparti”.

“Siamo attivamente impegnati a promuovere ed a rilanciare gli accordi di filiera che, grazie alle politiche di incentivazione, stanno crescendo notevolmente – prosegue Giansanti -. In Italia si producono quasi 4 milioni di tonnellate di grano duro, per un valore di 1,2 miliardi di euro e registriamo con favore il raddoppio dei contratti definiti nel precedente triennio, che sono passati da 6 mila a oltre 12 mila. Ci auguriamo ora che vengano snellite le procedure e si possano erogare tempestivamente le risorse, come promesso dal sottosegretario L’Abbate”.

“I contratti di filiera e gli incentivi non solo danno sicurezze ai produttori ma consentono di poter applicare tutte le tecniche per migliorare la qualità e per garantire la sostenibilità. Soprattutto – aggiunge – permettono a tutti i componenti della filiera della pasta di crescere assieme”.

“Anche con questo provvedimento si guarda e si costruisce il futuro del dopo Covid-19 – conclude il presidente di Confagricoltura -. Questo è un progetto a lungo termine che consente di investire per migliorare il grano italiano e che va a vantaggio anche del consumatore. Per una filiera che si attrezza in chiave qualitativa e quantitativa per rafforzare l’export di pasta totalmente made in Italy, investendo così sulla sua leadership”.

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Florovivaismo, il ministro Bellanova scrive al premier per chiedere provvedimenti urgenti sollecitati da Confagricoltura

Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Bene la lettera del ministro. Adesso ci aspettiamo interventi solerti e concreti da parte del governo”

“Vi scrivo per segnalarvi le difficoltà di uno dei comparti agricoli nei quali stiamo registrando il più alto livello di danni: quello del florovivaismo. Si tratta di un settore che conta oltre 24mila imprese, con oltre 2,5 miliardi di fatturato e migliaia di lavoratori”: questi alcuni passaggi della lettera inviata oggi dal ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, al premier Conte per chiedere interventi concreti e urgenti a sostegno del comparto florovivaistico.

“Oggi – continua il ministro nella sua missiva – è completamente fermo, come purtroppo numerose altre attività. Come Ministero interverremo con gli strumenti per agevolare il credito e con le garanzie Ismea rafforzate col decreto Cura Italia, ma non è sufficiente”.

“Mi preme sottolineare – aggiunge il ministro – che parliamo di un prodotto deperibile, già programmato e che avrebbe un costo di smaltimento imputato a carico delle aziende e dei consorzi che già oggi sono in difficoltà. Per questo vi chiedo di attivare insieme un’azione straordinaria con un intervento risarcitorio per imprese che segnalano già una perdita di reddito che va oltre i 250 milioni di euro”.

“Allo stesso modo – conclude la Terranova – credo vada approfondita la possibilità di consentire la vendita dei prodotti florovivaistici all’interno dei garden center o ipermercati in condizioni di sicurezza per le persone che vi lavorano e per i cittadini. È una possibilità che vi chiedo di tenere in considerazione nelle decisioni che verranno prese in queste ore”.

Soddisfazione esprime il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè: “Bene la lettera del ministro che ha ascoltato le sollecitazioni che sono arrivate dalla nostra Organizzazione, anche dall’Unione Provinciale di Ragusa. Come ho avuto modo di denunciare pubblicamente in queste ore il comparto è in ginocchio con numeri che raccontano un disastro.

“Adesso – conclude il presidente Pirrè – ci aspettiamo interventi puntuali e solerti da parte del governo nazionale”.

 

Ragusa, 20 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coronavirus, un protocollo per la sicurezza dei lavoratori in azienda: le regole da seguire

In accordo con il Governo, il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo Coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro nelle aziende che continuano ad essere operative.

Le imprese adottano il protocollo di regolamentazione all’interno dei propri luoghi di lavoro, oltre a quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo 2020.

La sintesi delle raccomandazioni per imprese e lavoratori contenute nell’Intesa:

Informazione

L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori, e chiunque entri in azienda, sulle disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi. Tra le informazioni:

  • L’obbligo di restare a casa con febbre oltre 37.5. In presenza di febbre (oltre i 37.5) o altri sintomi influenzali vi è l’obbligo di rimanere al proprio domicilio e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
  • L’accettazione di non poter entrare o permanere in azienda, e di doverlo dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo: sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.
  • L’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda. In particolare: mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene.

Modalità di accesso alla sede di lavoro: controlli all’ingresso dell’azienda

Il personale, prima di entrare nella sede di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

Modalità di accesso di fornitori esterni e visitatori

Al fine di ridurre le possibilità di contatto con il personale, l’accesso di fornitori esterni deve essere regolato attraverso l’individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite. Laddove possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.

Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno occorre individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera

Anche l’accesso ai visitatori deve essere limitato: qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni (impresa di pulizie, manutenzione…), gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali.

Pulizia e sanificazione in azienda

L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dell’area secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla  ventilazione dei locali.
Va garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse, con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

Precauzioni igieniche personali

E’ obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani e raccomanda la frequente pulizia delle stesse con acqua e sapone.

Dispositivi di protezione individuale

Qualora l’attività lavorativa imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
E’ favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS.

Gestione di spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack…)

L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Va provveduto all’organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.

Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.

Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)

Le imprese, limitatamente al periodo dell’emergenza Covid-19, potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza.

Si potrà procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi. Va assicurato un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.

Previsto l’utilizzo in via prioritaria degli ammortizzatori sociali o, se non fosse sufficiente, dei periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

Sono sospese e annullate tutte le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordati o organizzati. Non sono consentite neanche le riunioni in presenza (solo quelle urgenti ma con un numero ridotto di persone e a un metro di distanza interpersonale).

Gestione dell’ingresso-uscita dei lavoratori

Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati dei lavoratori per evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.

Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione

Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali. Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove queste fossero necessarie ed urgenti, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e una deguata pulizia/areazione dei locali.
Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati. E’comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work.

Gestione di un caso sintomatico

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali. L’azienda avverte immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute. L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti. È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls.

Grazie a tutti per la collaborazione. Andrà tutto bene!

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La commissione Ue accoglie le sollecitazioni di Confagricoltura di un coordinamento su controllo e chiusura frontiere

“Nei giorni scorsi, di fronte alle decisioni unilaterali di alcuni Stati membri, abbiamo sollecitato un coordinamento europeo in materia di controlli e chiusure delle frontiere. Le linee guida, approvate ieri dalla Commissione UE, rispondono alle nostre sollecitazioni” – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Nell’ambito delle restrizioni decise negli ultimi giorni a livello nazionale – aggiunge Giansanti – viene salvaguardata l’attività della filiera agroalimentare, a garanzia della sicurezza dei rifornimenti. L’obiettivo può essere raggiunto, nell’interesse di tutti i cittadini della UE, solo se viene garantita la libera circolazione dei prodotti all’interno del mercato unico, fatti salvi i necessari controlli finalizzati alla tutela sanitaria degli autotrasportatori che devono poter effettuare regolarmente le consegne”.

“La Commissione Ue ha ribadito che nessuna certificazione aggiuntiva deve essere richiesta e imposta sui prodotti agroalimentari, in quanto l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha reso noto che non c’è alcuna evidenza che il cibo possa essere una fonte di contagio, come peraltro già indicato all’inizio di marzo dal nostro ministero della Salute” – sottolinea il presidente di Confagricoltura.

“Le linee guida della Commissione garantiscono anche il movimento dei lavoratori stagionali che sono indispensabili, non solo in Italia, in particolare per le operazioni di raccolta”.

“In termini generali – prosegue Giansanti – la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di non porre ostacoli ingiustificati alla libera circolazione di beni essenziali e deperibili, tra cui rientrano anche i prodotti del settore florovivaistico, in piena crisi”.

“Il nostro augurio – conclude il presidente di Confagricoltura – è che le linee guida della Commissione siano seguite e applicate in modo rigoroso da tutti gli Stati membri. Diversamente, rischierebbe la tenuta del mercato unico e sarebbe resa molto più difficile la ripresa economica, quando l’emergenza sanitaria sarà finita”.

 

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Coronavirus, Confagricoltura: “Bene il decreto, un primo importante sostegno alle imprese”

“Prima di tutto, rivolgo un sentito ringraziamento al presidente del Consiglio e al governo per il decreto legge varato ieri, per far fronte alla crisi economica innescata dalla Covid-19”, dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Vedremo nel dettaglio le misure decise e faremo le nostre proposte nel corso dell’iter parlamentare. Quello che è importante è la risposta forte e con significative risorse finanziarie alle esigenze delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori”.

“E’ evidente – aggiunge Giansanti – che saranno necessari ulteriori provvedimenti per limitare i contraccolpi di una crisi pesantissima, tenendo anche conto delle necessità dei singoli settori produttivi”.

“Intanto, desidero evidenziare che le misure varate dal governo – conclude Giansanti – assicurano un primo e importate sostegno alle imprese agricole che, pur tra tante difficoltà, continuano a lavorare per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini”.

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Covid-19, grazie agli agricoltori, al personale sanitario e alle forze dell’ordine per quello che stanno facendo in questi giorni

Confagricoltura Ragusa intende ringraziare tutti coloro che sono in prima linea in queste giornate difficili a causa del Coronavirus

Confagricoltura Ragusa, nelle persone del presidente, dott. Antonino Pirrè, del direttore, dott. Giovanni Scucces e di tutto il direttivo, intende ringraziare coloro che sono in prima linea in questi giorni difficili per la nostra società e per la nostra economia.

Grazie agli agricoltori, agli allevatori e a tutti gli operatori che giornalmente, con dedizione e spirito di sacrificio, continuano a garantire il regolare funzionamento della filiera agroalimentare per assicurare cibo per tutti, come sempre e per sempre.

Grazie al personale sanitario, ai medici, agli infermieri e e al personale para-sanitario che sono in trincea nelle corsie degli ospedali per combattere in prima persona contro il Coronavirus e per la tutela della salute di tutti.

Grazie alle forze dell’ordine, Vigili Urbani, Carabinieri, Finanzieri, Poliziotti che presidiano le nostre strade per contrastare l’incoscienza di chi si ostina a non rispettare i decreti emanati dal governo per contenere il contagio.

Grazie a tutti voi che, nel silenzio e nell’anonimato, state rendendo un servizio prezioso al nostro Paese. Vi siamo vicini e profondamente grati per quello che state facendo con alto senso del dovere e spirito di servizio.

Grazie anche a chi sta a casa per scongiurare che il contagio aumenti, evitando di uscire, se non per motivi strettamente necessari.

Siamo un Paese straordinario, bisogna essere uniti in queste giornate difficili ed essere grati allo Stato che, nel lavoro degli agricoltori, degli allevatori, del personale sanitario e delle forze dell’ordine, oggi è vicino a ognuno di noi.

 

Ragusa, 17 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Settore florovivaistico in ginocchio, Pirrè (Confagricoltura Ragusa): “Collasso totale, occorrono interventi urgenti”

Fiori e le piante non sono beni di prima necessità, ma lo sono per i produttori, che hanno già investito per mettere a disposizione del mercato un prodotto di prima qualità

“Mercato florovivaistico fermo, totale azzeramento degli eventi, chiusura dei mercati ambulanti rionali, numerose disdette provenienti dal mercato estero, legate alla disinformazione e a fenomeni di opportunismo e concorrenza sleale: questa la condizione del mercato florovivaistico nel Ragusano, come nel resto d’Italia. Abbiamo fatto appena il punto con i soci che operano nel settore che ci riferiscono di un crollo totale del mercato, con numeri che si avvicinano al 100%. Occorrono interventi straordinari e urgenti da parte del governo per sostenere l’intero comparto florovivaistico”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.

Confagricoltura Ragusa saluta positivamente la lettera inviata nelle ore scorse al ministro Teresa Bellanova per chiedere interventi immediati da parte del coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

Perdere la stagione primaverile significherebbe dire addio al 60% circa dei ricavi annuali dell’intero sistema florovivaistico, con perdite che potrebbero arrivare addirittura al 100% per i produttori che si dedicano a produzioni esclusivamente primaverili.

Il florovivaismo italiano, con una superficie coltivata di 29mila ettari, 27mila aziende produttrici e 100mila persone impiegate, produce un giro d’affari di circa 2,5 miliardi di euro l’anno, per un valore che rappresenta oltre il 5% della produzione agricola totale.

È chiaro che i fiori e le piante in questo momento non sono beni di prima necessità, ma lo sono per i produttori, che hanno già investito per produrre e mettere a disposizione del mercato un prodotto di prima qualità.

“È fondamentale lavorare, come giustamente richiesto da Agrinsieme – aggiunge il presidente di Confagricoltura Ragusa – per consentire che il comparto possa beneficiare di moratorie su mutui, finanziamenti e pagamenti per le aziende, cassa integrazione per i lavoratori in deroga alle attuali regole, rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, sostegno al reddito per i soci produttori delle cooperative; è inoltre fondamentale garantire lo sblocco dei pagamenti dei contributi per le aziende in graduatoria di PIF e PSR che hanno già sostenuto gli investimenti e, al termine del periodo di emergenza, portare avanti un’ampia campagna di sensibilizzazione della popolazione”.

 

Ragusa, 14 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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