Coltivazioni grano a rischio in Sicilia: Confagricoltura scrive al presidente Musumeci

“Un settore fondamentale per l’economia agricola della Sicilia, specialmente delle aree interne, rischia di subire un nuovo contraccolpo economico, l’ennesimo nell’arco degli ultimi tre anni. Ci riferiamo alla cerealicoltura ed in particolare al grano duro che a causa dei ripetuti fenomeni temporaleschi di quest’inizio giugno rischia di perdere una consistente quota di produzione in quanto non più rispondente ai parametri commerciali”: questo il testo della nota che il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino, ha inviato al Presidente della Regione ed all’Assessore all’Agricoltura per denunciare la grave situazione che si sta vivendo nelle campagne durante la trebbiatura.

“Questi ultimi avversi eventi atmosferici – sottolinea il presidente Pottino – si sommano a quelli prodotti dal crollo dei prezzi all’origine, prezzi che nel corso dell’ultimo biennio sono stati sempre al di sotto dei costi di produzione. Una situazione che come logica conseguenza mette a rischio l’abbandono di migliaia di ettari poiché in queste stesse aree non esistono valide alternative colturali, principalmente dal punto di vista agronomico. Per questa ragione, nel farci portavoce di migliaia di aziende agricole siciliane che proprio per la mancanza di nuove opportunità colturali si trovano costrette ad operare, ormai da diverso tempo, al limite della linea rossa che demarca la zona di crisi e la perdita di reddito, chiediamo l’emanazione di interventi straordinari volti ad attutire gli effetti negativi di questa nuova calamità”.

Secondo il presidente di Confagricoltura regionale occorre innanzitutto approvare, con la massima sollecitudine, la delimitazione delle aree cerealicole colpite dai fenomeni, siccitosi prima e alluvionali dopo, al fine di poter avanzare la richiesta di declaratoria al Ministero delle Politiche Agricole, declaratoria necessaria ad intervenire, nell’immediato, sugli oneri previdenziali e contributivi. “L’intervento straordinario – spiega Pottino – dovrebbe invece consistere nel ritiro del grano, non più idoneo per usi alimentari, da utilizzare per altri fini come ad esempio per l’alimentazione del bestiame o come biocombustibile, ad un prezzo pari a quello vigente nelle principali piazze italiane di riferimento. Un’operazione da realizzare attraverso l’utilizzazione di centri di stoccaggio autorizzati dall’amministrazione regionale e con fondi straordinari nazionali e comunitari. Molte delle aziende danneggiate sono allo stremo perché in attesa di ricevere i contributi delle cosiddette misure agro ambientali del PSR Sicilia 2014/2020 e che per motivi ancora poco comprensibili, pur tenendo conto degli sforzi fatti dall’amministrazione regionale, non si riescono a sbloccare”.

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Fondi europei diretti: nuovo sportello di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese iblee

Presentata giovedì presso la sede di Confagricoltura a Ragusa la convenzione con CeSDA sui fondi europei diretti

Progettare una Sicilia intelligente, sostenibile e inclusiva: questo l’obiettivo che vuole portare avanti Confagricoltura Ragusa con l’attivazione della convezione, che è stata presentata giovedì agli associati, con CeSDA – Giurdanella & Partners sui fondi europei diretti.

Un momento molto partecipato in cui il presidente dott. Antonino Pirrè ha spiegato che questa collaborazione permetterà un’attività di informazione continua sui bandi europei diretti, consulenza nella ricerca dei partner, anche internazionali, formazione per le aziende associate nell’organizzazione di categoria con corsi riservati che partiranno a settembre.

L’avv. Carmelo Giurdanella (direttore scientifico CeSDA, Catania, studio legale Giurdanella & Partners) e la dott.ssa Simona Zelli (esperta CeSDA, Trento, europrogettista e policy advisor) hanno condiviso con i soci di Confagricoltura le potenzialità dei fondi diretti, ossigeno per il tessuto produttivo, essenziali per poter veicolare nuovi modelli di business ad alto impatto sociale, smart cities, communities e innovazione.

Un altro servizio che arricchisce l’offerta di Confagricoltura Ragusa a sostegno delle imprese agricole iblee, per sostenere una sempre crescente competitività imposta dalla rapida evoluzione del mercato. Per ulteriori informazioni sulla consulenza e sui corsi di formazione di CeSDA potete venire a trovarci nella nostra sede in via G.Spampinato 7, telefonarci al numero 0932 642492 o mandarci una mail all’indirizzo ufficiostampa@confagricolturaragusa.it

 

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Fondi europei diretti, Confagricoltura e Cesda a sostegno delle imprese: incontro a Ragusa

Progettare una Sicilia intelligente, sostenibile e inclusiva: incontro sui “Fondi Europei diretti: strumenti per l’innovazione delle imprese e del territorio” promosso in collaborazione con CeSDA sulle opportunità europee di finanziamento diretto per le imprese ed il territorio

I fondi comunitari 2014-2020 sono il principale strumento di finanziamento per progetti di sviluppo di Imprese, Enti pubblici, Associazioni ed Enti di Ricerca Pubblici e Privati. Gli oltre cento miliardi di euro – disponibili nel settennato per l’Italia in un ampio ventaglio di settori – non sono solo la leva per realizzare nuove iniziative in direzione di una crescita più intelligente, sostenibile e inclusiva e accrescere la competitività economica del nostro Paese, ma anzitutto un’importante occasione di miglioramento e qualificazione per gli operatori economici che vi si avvicinano.

Con la piena consapevolezza dell’importanza del tema, considerando le enormi potenzialità di ricaduta economica degli strumenti in questione, Confagricoltura Ragusa organizza un incontro che si terrà il 21 giugno, con inizio alle ore 11.00, presso la sede di via G.Sampinato 4 a Ragusa. Sarà l’occasione per presentare la convenzione con Cesda, studio legale Giurdanella & Associati di Catania, che permetterà l’attivazione da parte dell’organizzazione di categoria di un ulteriore servizio a sostegno delle imprese che intendono usufruire di tali fondi.

Sapersi orientare efficacemente tra le diverse tipologie di programmi europei di finanziamento diretto, stabilendo un’interlocuzione senza intermediazioni con gli uffici europei di spesa, impostare un’idea progettuale vincente col relativo budget, gestire partenariati internazionali, pianificare e rendicontare correttamente i costi, rappresentano un valore aggiunto per le imprese agricole che vogliano intraprendere percorsi di crescita, di rinnovamento e di innovazione, senza attendere i tempi e le procedure indirette, in atto gestite attraverso la burocrazia regionale siciliana.

Segue il programma dell’incontro

Saluti e presentazione (11.00 – 11.30)

Dott. Antonino Pirrè – Presidente Confagricoltura Ragusa

Avv. Carmelo Giurdanella – direttore scientifico CeSDA, Catania, studio legale Giurdanella & Partners

Dott.ssa Simona Zelli – esperto CeSDA, Trento, europrogettista e policy advisor, consulente in nuovi modelli di business ad alto impatto sociale, smart cities and communities e innovazione digitale

Costruiamo le fondamenta: i finanziamenti europei diretti per le imprese (h. 11:30 – 12:00)

Relatrice: Dott.ssa Simona Zelli

Idee a confronto: domande e dibattito (h. 12:00 – 12:30)

La partecipazione all’incontro è riservata ai soci di Confagricoltura Ragusa

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Olio tunisino, no a nuove concessioni a dazio zero: accolta la richiesta di Confagricoltura

Grazie ai numerosi interventi di Confagricoltura sembra ormai esclusa l’ipotesi di nuove concessioni a dazio zero della Ue per l’olio tunisino.

La precisazione arriva da una fonte comunitaria vicina al dossier secondo la quale la Ue non sarebbe intenzionata ad estendere, almeno fino alla fine del 2018, per altri due anni la concessione del contingente aggiuntivo di 35.000 tonnellate di olio di oliva in esenzione da dazio nelle esportazioni verso l’UE.

Nelle scorse settimane Confagricoltura aveva scritto all’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, ai commissari al Commercio e all’Agricoltura, agli europarlamentari italiani e ai presidenti di Camera e Senato, per chiedere una valutazione d’impatto preventiva adeguata degli effetti di un’eventuale rinnovo delle condizioni agevolate alla Tunisia pe r le esportazioni di olio in UE, concesse in via eccezionale per il 2016 ed il 2017.

“Aumentare il contingente agevolato per l’olio importato dalla Tunisia potrebbe costituire, infatti, un potenziale rischio per i produttori europei ed in particolare per quelli italiani – rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – influenzando negativamente gli equilibri del mercato interno UE e le quotazioni dell’olio d’oliva.”

Confagricoltura ringrazia anche il ministro per le Politiche agricole Centinaio per l’immediata attenzione che ha voluto dare al dossier. “Un grazie particolare va agli eurodeputati siciliani – aggiunge Sandro Gambuzza, membro della Giunta Esecutiva di Confagricoltura – con in testa l’on. Ignazio Corrao. Adesso massimo impegno per l’attivazione delle clausole di salvaguardia a favore di pomodori e arance”.

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Olio tunisino, nuove concessioni agevolate: Confagricoltura chiede valutazione d’impatto alla Commissione Europea

Confagricoltura ha scritto all’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di Sicurezza, Federica Mogherini, ai commissari al Commercio e all’Agricoltura ed agli europarlamentari italiani, per chiedere una valutazione d’impatto preventiva adeguata degli effetti di un’eventuale rinnovo delle condizioni agevolate alla Tunisia  per le esportazioni di olio in UE, concesse in via eccezionale per il 2016 ed il 2017.

Confagricoltura evidenzia che in occasione della conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione europea Juncker per annunciare l’intenzione di aprire un negoziato di libero scambio tra UE e Tunisia, il premier tunisino Chahed avrebbe chiesto di estendere per altri due anni la concessione del contingente aggiuntivo di 35.000 tonnellate di olio di oliva in esenzione da dazio nelle esportazioni verso l’UE.

Ad ottobre scorso, prima ancora della conclusione della precedente concessione, il governo tunisino avrebbe avanzato la richiesta di rinnovo di tale provvedimento, sebbene non ci fossero più i presupposti per una tale agevolazione. La Commissione europea, anche su sollecitazione del Copa Cogeca, si era espressa negativamente. E anche il Consiglio europeo si era dichiarato contrario.

“I problemi per i produttori europei, ed in particolare per quelli italiani – rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli –  sarebbero gravi e influenzerebbero negativamente gli equilibri del mercato interno UE e le quotazioni dell’olio d’oliva nel nostro Paese. Considerato anche che nei due anni in cui il provvedimento è stato attivo non si sono riscontrati vantaggi per il mercato e l’economia tunisina”.

Confagricoltura – che già nel 2016 si era mobilitata scrivendo al ministro delle Politiche agricole e ai componenti delle commissioni competenti di Camera e Senato per sollecitare interventi correttivi per mitigare gli effetti negativi delle importazioni a dazio zero di olio dalla Tunisia – ha chiesto di avere molta cautela di fronte a questa recente richiesta della Tunisia e, in ogni caso, di procedere ad una approfondita e preventiva valutazione di impatto.

L’appello non è rimasto inascoltato. Diversi parlamentari hanno già mostrato interesse alla sollecitazione dell’Organizzazione ed hanno previsto iniziative a riguardo sulle Istituzioni comunitarie.

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Giornata Mondiale Ambiente, Confagricoltura: “Mondo agricolo impegnato contro l’inquinamento della plastica”

“A partire dai cittadini fino alle attività economiche occorre un patto per invertire la rotta sulla gestione della plastica partendo della consapevolezza che, a livello mondiale, solo piccole quantità vengono riciclate. Il resto è disperso nell’ambiente, abbandonato in terreni agricoli, fiumi e mari. In questo contesto anche l’agricoltura deve fare la sua parte”. Lo sottolinea Confagricoltura nella ‘Giornata mondiale dell’ambiente’ dedicata in particolare al problema dei rifiuti plastici.

Ad avviso di Confagricoltura occorre dare concretezza allo sviluppo della bioeconomia che a partire dalle biomasse può dar vita a nuovi prodotti che andranno progressivamente a sostituire alcuni utilizzi della plastica, come i materiali biodegradabili che, in agricoltura, possono essere utilizzati ad esempio nella pacciamatura o nella microirrigazione.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha quindi ricordato come, a livello organizzativo, il settore agricolo abbia fatto notevoli passi avanti per una gestione dei rifiuti trasparente, tracciata e orientata al recupero, minimizzando l’avvio in discarica grazie alla creazione dei cosiddetti ‘circuiti organizzati di raccolta’.

Confagricoltura con specifici accordi con le amministrazioni pubbliche e società private da tempo sta dando il suo concreto contributo alla corretta raccolta dei contenitori di prodotti fitosanitari e fertilizzanti. L’obiettivo prioritario è evitare la dispersione nell’ambiente di quelli monouso.

Altro aspetto fondamentale è l’informazione e la formazione degli operatori. Con la partecipazione al ‘Let’s clean up Europe’, l’iniziativa europea dedicata a contrastare l’abbandono dei rifiuti, Confagricoltura si è attivamente impegnata sul territorio con una specifica giornata dedicata alla raccolta straordinaria dei rifiuti plastici, attraverso il coinvolgimento delle imprese ma, soprattutto, delle nuove generazioni sul tema dei rifiuti coinvolgendo, in questo senso, gli studenti degli Istituti agrari.

“È indispensabile rafforzare la ricerca ed il trasferimento delle innovazioni tecnologiche, lo sviluppo di nuovi materiali, l’ecodesign di prodotto per facilitare il riutilizzo e il riciclo”. Motivi per cui Confagricoltura ha scelto di partecipare al progetto europeo ‘REINWASTE’ (REmanufacture the food supply chain by testing INnovative solutions per zero inorganic WASTE) nell’ambito del programma Interreg Med che ha l’obiettivo di testare soluzioni innovative volte alla riduzione dei rifiuti inorganici (film plastici, nylon, coperture per le serre, contenitori dei prodotti fitosanitari e disinfettanti e food packaging) lungo tutta la filiera agroalimentare, con particolare attenzione, per l’Italia, al settore lattiero-caseario.

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Bando dell’Ismea per la formazione di 250 giovani imprenditori agricoli

“Promuovere lo spirito e la cultura di impresa” il nome del bando

L’Ismea, in collaborazione con il MiPAAF, emana un bando per individuare aziende agricole condotte da giovani agricoltori orientati a sviluppare capacità e conoscenze in materia di innovazione, sostenibilità e penetrazione nei mercati esteri.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate a partire dalle 12,00 del 11/05/2018 e dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 23,59 del giorno 10/06/2018.

L’iniziativa prevede:

la selezione di 250 imprese agricole condotte da giovani agricoltori(di età inferiore a 41 anni) interessati a partecipare ad azioni formative e scambi di conoscenze in due fine settimana non consecutivi, attraverso:
– lezioni frontali, metodi basati sul problem-solving e action-learning, avvalendosi anche di testimonianze di casi di successo;
– sviluppo di competenze non convenzionali;
– laboratori e networking, anche tra discenti e docenti;
– momenti di interazione ed eventi specifici.

Inoltre, per un gruppo più ristretto di giovani imprenditori, che saranno selezionati durante le giornate di formazione tra quelle che mostreranno le migliori competenze, saranno organizzate azioni tra quelle elencate di seguito:
– coaching in azienda;
– study visit.

Informazioni e chiarimenti potranno essere richiesti all’Ismea esclusivamente per iscritto all’indirizzo mail agricolturagiovani@ismea.it entro e non oltre il 29/05/2018, indicando nell’oggetto “BANDO FORMAZIONE 2018”.

Clicca qui per scaricare il bando

Per ulteriori chiarimenti e informazioni sul bando, puoi venire a trovarci a Ragusa nella nostra sede di via Spampinato 7 nei giorni feriali e in orario d’ufficio.

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La Via (Fi-Ppe): “Togliere risorse all’agricoltura è attentare all’economia europea”

Il deputato La Via si associa al grido d’allarme del presidente di Confagricoltura

“Togliere risorse all’agricoltura significa attentare allo sviluppo e alla crescita dell’economia europea”: anche l’eurodeputato Fi-Ppe Giovanni La Via, si associa al grido d’allarme più volte lanciato da Confagricoltura, per bocca del suo presidente Giansanti.

Infatti c’è preoccupazione attorno al prossimo bilancio pluriennale della Ue, in cui ci sono in campo proposte che prevedono forti tagli a questa voce alla voce agricoltura.

Diversi eurodeputati hanno approvato ieri una relazione di iniziativa sulla Pac (Politica agricola comune).”Purtroppo – spiega La Via – le strategie messe in atto nell’ambito della ridefinizione delle risorse per i prossimi sette anni, sembrano non cogliere le opportunità di un settore di importanza fondamentale per 12 milioni di aziende e terreni agricoli e che rappresenta il 47% del territorio europeo e 22 milioni di agricoltori”.

“Oggi – ha precisato l’eurodeputato – ci siamo opposti con forza ad una possibile ri-nazionalizzazione della Pac, una proposta che rischia di neutralizzare una delle più importanti politiche sovranazionali dell’Ue che necessita, al contrario, di interventi che possano garantire maggiore flessibilità e semplificazione, come più rapidi dovranno essere i pagamenti agli agricoltori”.

Fonte: LaSicilia.it

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Congresso Uila, Giansanti: “Azione sinergica per far crescere le imprese e l’occupazione”

“Assieme siamo stati e continueremo ad essere i protagonisti delle relazioni sindacali nel settore agricolo. E sono proprio le buone relazioni sindacali esistenti che ci hanno consentito, in questi anni, di contribuire efficacemente al rinnovamento ed all’ammodernamento del settore”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo oggi a Brindisi al VI Congresso nazionale di Uila-Uil.

“Condivido le parole del segretario generale di Uila Stefano Mantegazza – ha poi aggiunto  – quando afferma  che l’occupazione aumenta solo se cresce la produzione. Ha ragione: perché così migliorano i salari, i territori, le comunità”.

“Confagricoltura  – ha ricordato il suo presidente – da sempre è fermamente schierata contro il lavoro nero, anche con l’introduzione di un codice etico che condanna ogni forma di sfruttamento del lavoro e prevede l’espulsione dalla base associativa per le aziende che lo violano. Un’efficace lotta al lavoro sommerso però non può essere combattuta solo con misure repressive ed invece, ad un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge nper il contrasto al caporalato, l’apparato sanzionatorio è l’unico aspetto della legge stessa ad essere realmente applicato”.

“Per quanto riguarda la trattativa sul CCNL voglio dire che, da parte nostra, il dialogo non si è mai interrotto e non ci sono preclusioni – ha posto in evidenza il presidente di Confagricoltura -. Sono convinto che quello che ci unisce supera ciò che ci divide e ritengo che le distanze possano essere colmate in tempi ragionevoli. La trattativa, avviata a dicembre scorso, va condotta a termine con la buona volontà di tutti, per raggiungere il risultato di un contratto equilibrato, moderno e migliorativo”.

“Apprezzo il titolo del vostro congresso: ‘Lavoro. L’alfabeto del nostro futuro’ – ha concluso Massimiliano Giansanti -. Dobbiamo agire assieme per declinare questo alfabeto con un’azione sinergica. Credo nelle relazioni sindacali, nella bilateralità e nella contrattazione collettiva, con l’obiettivo comune di far progredire le imprese e  l’occupazione”.

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Bioeconomia circolare, biodiversità e lotta al consumo del suolo: rilanciare la coltivazione della canapa

Confagricoltura, rilanciare la coltivazione industruale della cannabis sativa: funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità, si coniuga completamente con  i nuovi concetti di bioeconomia circolare

Confagricoltura, insieme alle altre organizzazioni della filiera, ha presentato – alla “Indica Sativa Trade”, fiera internazionale della canapa, che si tiene a Bologna – il progetto per lo sviluppo della coltivazione della canapa industriale (cannabis sativa),  coltura che ha anche un alto valore ambientale; è funzionale alla lotta al consumo di suolo ed alla perdita di biodiversità e si coniuga completamente con  i nuovi concetti di bioeconomia circolare. In tale ambito si è proposta l’adozione, su base volontaria, di un disciplinare di produzione dedicato all’infiorescenza di canapa coltivata in Italia, al fine di creare una filiera tracciabile e di qualità.

Siamo in una fase delicata per la ripresa di un settore che contava 110 mila ettari a metà del ventesimo secolo e che oggi ne conta appena 5 mila e comunque in forte aumento rispetto lo scorso anno – ha detto Confagricoltura. Per questo, abbiamo sollecitato l’adozione di un quadro regolamentare della coltivazione della canapa poi consolidato dalla legge 242/16 (disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa)“.

La legge 242/16  – ha rilevato  Confagricoltura – introduce la libera coltivazione delle varietà di canapa industriale (cannabis sativa), indicate nel ‘Catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole’ e caratterizzate da THC inferiore allo 0.2%, escluse dal campo di applicazione delle disposizioni sulle sostanze stupefacenti. Ed apre alla possibilità a diversi prodotti: alimenti (ad alto valore nutraceutico), cosmetici, fibre per il tessile e per la bioedlizia, materiali per la fitodepurazione e per la bioingegneria ed anche prodotti destinati al florovivaismo.

Con l’emanazione della legge si sono sviluppati anche nuovi prodotti della canapa, derivanti dalle infiorescenze, che si affiancano a quelli tradizionali della fibra e dei semi.

L’auspicio – ha concluso Confagricoltura – è che la normativa recepisca al più presto le nuove opportunità di produzione e mercato che si stanno sviluppando. Nel frattempo con la redazione del disciplinare si intende supportare le nostre imprese nel cogliere nella loro interezza le opportunità che derivano dalla coltivazione della canapa industriale“.

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