Confagricoltura Donna Sicilia punta su economia circolare, formazione e innovazione

Confagricoltura Donna Sicilia, l’organizzazione il cui scopo principale è quello di dare rappresentanza politico sindacale ad una componente significativa dell’agricoltura regionale, ha definito il nuovo programma di attività per il prossimo triennio.

Dopo un attento esame degli scenari futuri ed in particolare degli indirizzi della nuova PAC post 2020 è stato deciso di allargare il proprio raggio di azione includendo attività legate alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, formazione ed innovazione ed in materia di “green” ed economia circolare.

Nel corso dell’Assemblea programmatica, tenutasi a Palermo presso la sede della Confagricoltura regionale, è stato anche deliberato di mettere in agenda il problema delle mutazioni climatiche e ciò per non trovarsi costretti a subire, senza alcuna opera di prevenzione, i danni provocati dalle calamità naturali, calamità che per la loro frequenza non possono più essere definiti “eventi eccezionali”.

Per quest’ultimo punto le imprenditrici agricole di Confagricoltura Sicilia hanno auspicato l’emanazione di interventi regionali per rendere meno costose le polizze assicurative.In questo modo – ha evidenziato la presidente Maria Pia Piricòsi creerebbero le condizioni per avvicinare le aziende agricole a questo strumento assicurativo, poco utilizzato in Sicilia, che consente, nel caso di calamità declarate, di ottenere risorse finanziarie in tempi certi per l’immediata ripresa produttiva”.

Nel corso dell’appassionata assemblea è stato ricordato il lavoro che le donne svolgono, da sempre ed il più delle volte dietro le quinte, all’interno delle aziende agricole siciliane e che ora, grazie alle associazioni di genere, si sta tentando di riportare nei binari delle pari opportunità. Sotto l’aspetto normativo gran parte delle iniziative finora adottate non convincono del tutto le signore in verde. Uno dei motivi di scetticismo è legato alla constatazione che le priorità previste all’interno dei provvedimenti per la concessione di incentivi agli investimenti non producono gli effetti sperati poichè il contesto generale concorre successivamente ad azzerare tutti i vantaggi iniziali.

Negli ultimi anni ed in controtendenza con i vari indicatori statistici la presenza di donne alla guida di imprese ha seguito un trend positivo. In Sicilia, secondo gli ultimi dati rilevati da UnionCamere, su un totale di oltre 25 mila aziende condotte al femminile, il settore agricolo si posiziona, con il 29%, al terzo posto della speciale classifica, subito dopo i servizi e le attività socio-sanitarie.

Da un esame delle schede di adesione all’associazione è emerso un dato abbastanza significativo ovvero l’alta percentuale di aziende condotte in regime biologico o in conversione. Altri elementi qualificanti riguardano la presenza di più indirizzi produttivi all’interno della stessa azienda, mandando in soffitta la tradizionale monocoltura, il rispetto del principio di vocazionalità dei territori attraverso la reintroduzione di varietà autoctone e l’elevata propensione verso tutte le forme di certificazione di qualità dei prodotti agricoli.

Per quest’ultimo aspetto l’assemblea di Confagricoltura Donna Sicilia, che tornerà a riunirsi a metà febbraio per procedere al rinnovo delle cariche sociali, ha espresso molto interesse nei confronti del marchio regionale “Qualità Sicura Sicilia” auspicando l’immediata emanazione dei disciplinari di produzione da parte dell’assessorato all’agricoltura.

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Danni da gelo nel Ragusano, Pirrè: “Agevolare l’attivazione delle polizze assicurative”

Riportiamo di seguito il testo dell’articolo di Marcello Di Grandi apparso oggi, mercoledì 16 gennaio, su Il Giornale di Sicilia con la dichiarazione del presidente di Confagricoltura Ragusa 

Le colture danneggiate rientrano nel piano assicurativo. Senza la polizza assicurativa, gli imprenditori agricoli colpiti dalle gelate dei giorni scorsi avranno pochissime possibilità di essere indennizzati. L’allarme viene lanciato da Confagricoltura Ragusa, con il presidente dott. Antonino Pirrè, che chiede di attivare, da subito, uno strumento legislativo a sostegno delle imprese agricole che vogliono attivare le polizze. “Stiamo parlando di un costo eccessivamente alto per una piccola-media azienda serricola. Lo stato – commenta il presidente di Confagricoltura – potrebbe incentivare, attraverso lo sgravio fiscale e un sostegno al reddito, l’attivazione delle polizze che sono di fondamentale importanza per quelle aziende che producono in serra o a pieno campo”.

L’intera fascia trasformata, da Scicli a Marina di Acate, è stata gravemente danneggiata dal maltempo dei giorni scorsi. La tradizionale copertura di plastica non è riuscita a riparare dal gelo intere piantagioni di zucchine, peperoni e pomodori. Il 20% delle colture è stato danneggiato. Alla quantificazione dei danni immediati, bisogna aggiungere quelli che si verificheranno in seguito, sia sugli ortaggi che su frutteti e oliveti, con le piante compromesse dal freddo. Il problema per le altre coltivazioni invernali è quello del rallentamento della crescita, sia nell’interno che nella costa. Ai danni subiti dalle colture si aggiungono le difficoltà logistiche create dal maltempo, viste le attuali condizioni della viabilità, specie in alcune aree del territorio ragusano.

“Le gelate – spiega Pirrè – rientrano tra le calamità del Piano Assicurativo Nazionale. Il nostro auspicio è che sia da subito un tavolo di concertazione tra lo Stato, le organizzazioni agricole e la Regione per capire il da farsi. Si potrebbero attivare strumenti legislativi ad hoc per incentivare le aziende a stipulare le assicurazioni”.

L’Ispettorato Provinciale all’Agricoltura invita le aziende a segnalare alla Condotta Agraria di Riferimento e agli uffici dell’Ispettorato i danni subiti. Le richieste e le domande inoltrate sono state, fino ad ora, pochissime. “Abbiamo attivato – spiega il dirigente dell’Ispettorato, Giorgio Carpenzano – i nostri funzionari in tutto il territorio provinciale, sensibilizzando anche le organizzazione agricole a raccogliere le segnalazioni. Siamo certi dell’entità dei danni, sia per le colture in serra, che a pieno campo. Ma non siamo in grado di parlare di numeri o dati. Il nostro compito è raccogliere le segnalazioni con la documentazione e trasmetterle all’Assessorato regionale competente. I danni, in questa prima fase, sono ingenti, specie nelle colture a pieno campo e in serra”.

Al danno si aggiunge la beffa per lavoratori agricoli e braccianti “vittime” del maltempo: i lavoratori utilizzati per la raccolta degli ortaggi hanno perso il lavoro. “Serve subito una legge che riconosca ai lavoratori – dicono le organizzazioni di categoria – un numero di giornate aggiuntive rispetto a quelle effettivamente prestate, in modo da raggiungere le quote necessarie alla fruizione dei benefici previdenziali ed assistenziali.

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