Vinitaly, cala il sipario sulla 56esima edizione che conferma la centralità di Confagricoltura nel mondo del vino

Confagricoltura archivia la 56esima edizione di Vinitaly con una partecipazione molto attiva: circa 5000 presenze hanno affollato il grande spazio della Confederazione, che  si conferma laboratorio di idee e luogo di incontro e confronto per gli stakeholder del mondo economico e istituzionale. Forte della grande rappresentanza nell’ambito della vitivinicoltura italiana, Confagricoltura ha ospitato produttori di riferimento e nuove realtà di tutte le regioni, favorendo il dialogo con enti, istituti, università, con l’obiettivo di costruire una linea di crescita per un settore essenziale per l’economia italiana.

Oggi il comparto è alle prese con gli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo. Proprio al clima è stato dedicato il convegno organizzato con il CREA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, da cui è emerso che la tecnologia e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) offrono soluzioni preziose per contrastare i fenomeni climatici estremi, anche se bisogna fare i conti con gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide. Occorrerà fare sempre più programmazione in agricoltura e investimenti in tecnologia e ricerca.

Molto seguito il talk con i Consorzi di vini rossi e vini bianchi, alla luce dei dati nazionali e mondiali sull’andamento dei consumi.

Confagricoltura ha presentato a riguardo le iniziative europee di ricerca e innovazione legate al settore vitivinicolo, in particolare cinque progetti sostenuti e finanziati dalla Commissione europea: TRUSTyFOOD, QuantiFarm e Harvrest, progetti pilota per la promozione e ricerca di nuove tecnologie in agricoltura; Waste4Soil, per orientare e formare le aziende a riutilizzare e valorizzare i residui agricoli nel ciclo produttivo; H-ALO per fornire supporto alle imprese con una nuova tecnologia di detection rapida in grado di garantire più sicurezza nel prodotto finale.

Hubfarm, nello spazio del Masaf, con CSQA ha presentato alcuni business case per la certificazione della filiera tramite dati digitali del quaderno di campagna. L’utilizzo del dato è necessario a tutti gli agricoltori per uno sviluppo rapido dell’impresa.

Grande interesse per il convegno organizzato da Confagricoltura con Crédit Agricole sul pegno rotativo nel mondo del vino.

Sempre affollate le degustazioni a cura delle Unioni provinciali con le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori e gli appuntamenti di Enapra e Agronetwork e dei giovani dell’Anga.

A Sol, nel padiglione dedicato all’olio, Confagricoltura è stata invece presente con uno spazio curato da Unapol, con cui da tempo ha stretto un’intesa. E’ stata l’occasione per evidenziare il Decreto direttoriale del 12 aprile scorso con cui è stato ufficialmente riconosciuto il comitato di assaggio professionale di Assofrantoi per gli oli di oliva vergini: un successo che riconosce il lavoro di valorizzazione dell’organizzazione.

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La siccità e la crisi economica stanno soffocando le aziende agricole e zootecniche siciliane: le proposte di Confagricoltura

Riunione del Consiglio Direttivo Regionale con la partecipazione del Vice Presidente Gambuzza e del Direttore Generale Barrile

Si è tenuto lunedì a Palermo il Consiglio Direttivo di Confagricoltura Sicilia a cui hanno partecipato il Vice Presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, e il Direttore Generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, nonché i Presidenti e dei Direttori delle Unioni Provinciali siciliane di Confagricoltura.

Tanti i temi all’ordine del giorno, tra cui la crisi che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura siciliana soprattutto a causa della siccità. Su questo tema si è sviluppato un dibattito corposo e partecipato da cui sono emerse delle proposte concrete che Confagricoltura Sicilia porterà nei tavoli istituzionali sulla crisi idrica:

  • completamento delle dighe mai messe in funzione;
  • collaudo di tutte le dighe la cui mancanza causa spesso lo sversamento di acqua oltre un certo livello;
  • incameramento delle acque evitando sprechi non sostenibili in considerazione della crisi idrica in corso;
  • autorizzazione in deroga alle aziende agricole per la ricerca di risorse idriche tramite perforazioni da utilizzare tramite pozzi per uso irriguo, superando le lungaggini e i cavilli procedurali e burocratici;
  • intervento immediato della Protezione Civile per portare foraggio e acqua alle aziende zootecniche,
  • riduzione straordinaria del numero di vacche, allineandosi alla capacità di foraggiamento disponibile e preservando la salute e il benessere degli animali, abbattendo quei capi che, a causa dello stress idrico, sono affetti da malattie e problemi di produzione;
  • nuovo bando sui laghi per permetterebbe alle aziende di invasare acqua;
  • interventi di riqualificazione delle condutture delle dighe per uso irriguo che attualmente sprecano una quantità inaccettabile di acqua (il 50-60% circa);
  • ristori economici ad hoc per sostenere il reddito delle aziende agricole e zootecniche maggiormente colpite dagli effetti devastanti della siccità (in particolare seminativi, allevamenti, coltivazioni vitivinicole e ortofrutticole);
  • sospensione dei provvedimenti AGEA e INPS che bloccano l’erogazione dei contributi PAC alle aziende che non sono in regola con i versamenti previdenziali, garantendo in questa fase le spettanze agli imprenditori agricoli e posticipando i versamenti previdenziali;
  • riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, in linea con le strategie europee e nazionali, aumentando la disponibilità di acqua per l’irrigazione e riducendo la pressione sulle risorse idriche tradizionali;
  • riattivazione dei dissalatori esistenti e creazione di nuovi per produrre acqua sia ad uso agricolo che civile.

Il Vice Presidente Gambuzza e il D.G. Barrile hanno assunto l’impegno a seguire con attenzione l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica richiesto al Governo nazionale dalla Giunta Regionale Siciliana.

“Con il supporto della presenza attiva al nostro direttivo del Vice Presidente nazionale e del Direttore Generale – dichiara il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona – abbiamo prodotto delle proposte concrete che vogliono essere di sostegno reale all’attività delle Istituzioni, affinché si pongano in essere interventi risolutivi non più rinviabili. La siccità e la gestione delle risorse idrica che fa letteralmente acqua da tutte le parti nella nostra Regione stanno letteralmente soffocando le aziende agricole e zootecniche. Bisogna intervenire, è essenziale che il Governo approvi la richiesta del riconoscimento di stato di emergenza nazionale, prevedendo dei fondi congrui per ristorare le imprese e per gestire l’emergenza”.

“Quello che chiediamo con forza – aggiunge il Direttore facente funzioni di Confagricoltura Sicilia, Alessandro Vita – sono una serie di interventi precisi e circostanziati per strutturare un’azione straordinaria, soprattutto da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, per sostenere gli agricoltori e gli allevatori siciliani nel fronteggiare l’emergenza siccità che si aggiunge alla crisi economica, ponendo in essere anche attività che dovrebbero essere ordinarie e che, di fatto, non lo sono state, aumentando la gravità della situazione. Noi, come sempre, facciamo e faremo la nostra parte, dando il nostro contributo in termini di proposte concrete e risolutive e partecipando attivamente al costituendo Tavolo di Crisi sulla siccità presso l’Assessorato”.

Palermo, 10 aprile 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Napolitano, il cordoglio di Confagricoltura

Il presidente della Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana, Massimiliano Giansanti e la dg, Annamaria Barrile, esprimono sentito cordoglio per la morte del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Nel suo lungo impegno politico e istituzionale ha sempre messo l’interesse generale al centro della sua azione, in Europa e in Italia. Esprimiamo la nostra vicinanza alla moglie Clio e a figli Giovanni e Giulio”.

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L’agricoltura siciliana guarda al futuro e chiede risposte alle Istituzioni

Grande partecipazione all’evento organizzato da Confagricoltura Sicilia a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina

 

L’iniziativa organizzata ieri da Confagricoltura Sicilia “Coltiviamo eccellenze: le imprese siciliane si confrontano con la politica” presso Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina si è qualificata come un momento orizzontale, di confronto vero, senza palchi e discorsi programmati, un’agorà dell’agricoltura siciliana a cui hanno partecipato i vertici nazionali di Confagricoltura (il Presidente Massimiliano Giansanti, il Vice Presidente Sandro Gambuzza, la Direttrice Annamaria Barrile), il Presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, On. Mirco Carloni, il Vice Presidente della Regione Siciliana e Assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, On. Luca Sammartino, il Responsabile Commerciale Imprese di Crédit Agricole, Dott. Armando Lo Prinzi, lo Specialista Agricoltura, Giovanni Pluchino e l’Amministratore Delegato di GAA (Gestione Assicurazioni Agricole), Gianni Monti , che si sono confrontati con gli imprenditori agricoli (oltre 40, provenienti da ogni parte della Sicilia), seduti allo stesso tavolo e guardandosi negli occhi.

I lavori sono stati serrati, quattro ore di confronto denso e nel merito delle questioni, senza pause, in cui le eccellenze dell’imprenditoria agricola siciliana hanno consegnato ai rappresentanti delle Istituzioni regionali e nazionali le priorità urgenti da affrontare.

Dopo i saluti istituzionali, si è entrati nel vivo della discussione che è stata ampia e ha toccato tutti i temi strategici riguardanti i vari segmenti dell’imprenditoria agricola siciliana, dall’olivicoltura alla zootecnia, dalla vitivinicoltura alla cerealicoltura, passando per l’ortofrutticoltura, il florovivaismo e l’agrumicoltura.

“Il lavoro della nostra Organizzazione – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura,  Massimiliano Giansanti – è rappresentare gli interessi diffusi degli imprenditori agricoli. E senza ascolto non può esserci rappresentanza effettiva e funzionale, le soluzioni non possono essere calate dall’alto, gli slogan e le ricette preconfezionate non servono. Oggi ho avuto il piacere e l’onore di ascoltare le istanze che vengono dalla viva voce dei nostri Associati. Un’opportunità per noi e per i politici presenti che dobbiamo accogliere aspettative, necessità, grida di dolore per dare risposte celeri e concrete”.

“Usciamo da anni complessi – aggiunge – in cui gli imprenditori agricoli si sono dovuti confrontare con gli effetti devastanti della Brexit, della pandemia, della crisi energetica causata dal conflitto in Ucraina e, infine, della pesantissima inflazione in atto. L’agricoltura siciliana ha bisogno di risolvere tutte le criticità annose che sono emerse da questo tavolo e che frenano il pieno sviluppo delle potenzialità del settore primario per potersi proiettare verso le sfide del presente e del futuro, che impongono innovazione e digitalizzazione. Solo così le nostre imprese riusciranno ad essere davvero competitive, resilienti e in grado di governare il cambiamento”.

“Bisogna essere in grado di abbracciare il modello agricolo del futuro, con il coraggio che contraddistingue gli imprenditori agricoli siciliani, pretendendo che le Istituzioni di governo, con le quali ci confrontiamo costantemente, diano le risposte adeguate alle richieste di chi tutti i giorni investe in questa Isola”.

Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente regionale di Confagricoltura, Rosario Marchese Ragona, che commenta: “Un successo al di sopra delle nostre aspettative, sia per la partecipazione che per la qualità e la varietà degli interventi. Continueremo a portare avanti questo format che ha dimostrato la sua validità e che permette un proficuo scambio operativo tra i soggetti interessati, lontano dalla retorica e dalle liturgie da convegno. Ringrazio tutti i partecipanti, abbiamo reso un servizio utile ai nostri imprenditori e alle Istituzioni presenti”.

L’iniziativa è stata patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliana, l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il Comune di Taormina, Crédit Agricole e GAA (Gestione Assicurazioni Agricole).

 

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Palermo, 22 settembre 2023

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

Tessera Odg n. 161773

bartolo.lorefice@gmail.com

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Coltiviamo eccellenze: le imprese siciliane si confrontano con la politica. L’iniziativa di Confagricoltura Sicilia in programma per il 21 settembre a Taormina

L’iniziativa di Confagricoltura Sicilia in programma per il 21 settembre a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina

 

Una tavola rotonda con i protagonisti dell’imprenditoria agricola siciliana e i rappresentanti delle Istituzioni per ragionare insieme sulle leve strategiche per lo sviluppo del settore primario siciliano: questo il senso dell’iniziativa organizzata da Confagricoltura Sicilia per il 21 settembre, con inizio alle 10.30, presso Palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina. A patrocinare l’importante iniziativa l’Assemblea Regionale Siciliana, l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, il Comune di Taormina, Crédit Agricole e GAA (Gestione Assicurazioni Agricole).

Il programma prevede, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Taormina, On. Cateno De Luca, gli interventi del Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona, del Presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, On. Mirco Carloni, e del Vice Presidente della Regione Siciliana e Assessore regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, On. Luca Sammartino. Inoltre, daranno il loro contributo alla discussione per Crédit Agricole il Responsabile Commerciale Imprese, Dott. Armando Lo Prinzi, e lo Specialista Agricoltura, dott. Giovanni Pluchino, per il GAA l’Amministratore Delegato, dott. Gianni Monti.

Concluderà i lavori il Presidente nazionale di Confagricoltura, Dott. Massimiliano Giansanti.

Parteciperanno ai lavori anche il Direttore Generale di Confagricoltura, Dott.ssa Annamaria Barrile, il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, dott. Dario Cartabellotta e tanti imprenditori agricoli associati a Confagricoltura provenienti da tutta la Sicilia.

“Un momento importante di confronto vero tra rappresentanti delle Istituzioni e gli imprenditori agricoli siciliani che ogni giorno investono per un’agricoltura più competitiva e sostenibile”, spiega il Presidente di Confagricoltura Sicilia, avv. Rosario Marchese Ragona. “Ancora una volta – aggiunge – la nostra Organizzazione si pone come anello di congiunzione tra Politica e Imprese, accelerando e promuovendo attività di collaborazione fattiva nell’interesse comune dello sviluppo economico della nostra Regione. Sarà l’occasione per discutere a 360 gradi con gli interlocutori più autorevoli su temi come coperture assicurative, accesso al credito, filiere produttive, quadri normativi e tutte le tematiche che stanno a cuore agli imprenditori agricoli siciliani che, tra mille difficoltà, continuano a creare ricchezza e lavoro”.

“Ringrazio sin da ora  – conclude il Presidente di Confagricoltura Sicilia – tutti coloro i quali hanno aderito a questa iniziativa rendendola un’occasione preziosa, utile e autorevole di confronto fattivo tra protagonisti del processo virtuoso ed inclusivo dello sviluppo economico e sociale”.

 

Palermo, 15 settembre 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Mercato del lavoro agricolo: antichi vizi, nuove virtù. Convegno mercoledì 21 giugno a Palazzo della Valle

Per le imprese agricole è sempre più difficile trovare lavoratori disponibili e adeguatamente professionalizzati. Da Nord a Sud, dall’ortofrutta alla zootecnia, il grido di allarme è unanime: manca manodopera. Questa carenza, grave e strutturale, genera problemi di produzione e crea stress alle imprese.

Non è una questione solo agricola, ma è più grave e preoccupante, proprio per le caratteristiche di questo tipo di attività, poco elastica rispetto ai tempi delle lavorazioni, che seguono i cicli biologici naturali. Finora si è ricorso in modo crescente a manodopera straniera, con tutte le incertezze dei decreti flussi e delle relative procedure, oppure esternalizzando con contratti di appalto labour intensive, con le preoccupazioni di una normativa tutt’altro che chiara rispetto a questa forma contrattuale.

Sono queste le soluzioni possibili o si può fare di più per restituire dignità al lavoro agricolo e renderlo maggiormente attrattivo, specialmente per i giovani?  Che cosa fanno gli altri Paesi?

Verranno analizzati e dibattuti, con esperti della materia e rappresentanti delle Istituzioni, i problemi del mercato del lavoro agricolo e i fenomeni economici e sociali che lo caratterizzano, immaginando possibili soluzioni, anche innovative, per aiutare le imprese a risolvere questa criticità.

L’appuntamento è per mercoledì 21 giugno a Roma, a Palazzo della Valle, alle 10.30.

Segue il programma del Convegno:

SALUTI E INTRODUZIONE AI LAVORI

Sandro Gambuzza – Vicepresidente Confagricoltura 

Annamaria Barrile – Direttore Generale Confagricoltura 

Daniele Rossi – Segretario Generale Agronetwork

 

RELAZIONI

Ersilia Di Tullio – Nomisma

Mercato del lavoro agricolo: situazione e tendenze

 

Roberto Caponi – Confagricoltura 

Lavoro agricolo: criticità e proposte

 

Emma Hatcher – Consigliere agricolo dell’Ambasciata australiana 

L’esperienza australiana: il lavoro nelle farm

 

Paolo Pennesi – Direttore Ispettorato Nazionale del Lavoro 

La vigilanza nel lavoro agricolo: le esternalizzazioni

 

INTERVENTI

Maria Raffaella Caprioglio – Presidente Umana S.p.A. 

Onofrio Rota – Segretario Generale FAI-CISL

Stefano Mantegazza – Segretario Generale UILA-UIL

 

TAVOLA ROTONDA

Marina Elvira Calderone – Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 

Massimiliano Giansanti – Presidente Confagricoltura

Maurizio Landini – Segretario Generale CGIL

Alessandro Plateroti – Direttore Notizie.it

 

CONDUCE: Federico Fubini – Giornalista Corriere della Sera

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DEF, le richieste di Confagricoltura per il settore primario

“Rafforzare la posizione negoziale dei produttori agricoli nella fase di formazione dei prezzi nella filiera agroalimentare, in modo che il prezzo riconosciuto ai produttori agricoli sia allineato sui costi di produzione”. Lo ha chiesto il direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, all’audizione odierna sul Documento di Economia e Finanza (DEF) dinanzi alle Commissioni congiunte Bilancio del Senato e della Camera. 

“Per contrastare la volatilità dei prezzi e garantire un maggior equilibrio nella catena alimentare – ha detto il DG – in diversi Paesi europei questo meccanismo è stato fissato a livello legislativo mostrando risultati estremamente positivi anche in fasi con elevata inflazione, come l’attuale”. 

Confagricoltura evidenzia che il DEF vede la luce in un quadro economico incerto e non privo di rischi, a causa delle tensioni geopolitiche ancora elevate e il rialzo dei tassi di interesse che incrementano crisi nel sistema bancario internazionale. 

Nel 2022 la produzione agricola italiana si è ridotta dello 0,7%, le coltivazioni sono diminuite del 2,2%, con riflessi sui prezzi al consumo che ha avuto picchi del 12,9% a ottobre e del 15,5% nel febbraio scorso per i prodotti alimentari lavorati. 

“In questo contesto – ha aggiunto Barrile – risultano essenziali quelle misure in grado di garantire la tenuta delle imprese”. Preoccupa, pertanto, l’assenza di interventi di correzione delle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta Transizione 4.0, ancora dimezzate rispetto al 2022”. La richiesta di Confagricoltura è di ripristinare le aliquote del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali al 40% (beni strumentali 4.0), auspicando allo stesso tempo un più generale riconoscimento dell’agevolazione anche per altre tipologie di beni.

Con riferimento all’estensione delle disposizioni per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca, estesa anche alla spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali, il DG di Confagricoltura ha suggerito “il mantenimento della misura fino a una stabilizzazione dei prezzi europea e il riconoscimento, anche per il settore agricolo, dei crediti d’imposta per i carburanti per i trimestri successivi al primo del 2023, utile soprattutto in assenza di una traccia comunitaria sulla gestione dei prezzi energetici”.

“Ribadiamo infine la richiesta di inserire il settore primario all’interno della categoria dei comparti energivori, – ha concluso Barrile – per tutelare maggiormente le imprese agricole in questo periodo critico, a vantaggio anche delle famiglie. Resta fondamentale, infatti, intraprendere un’azione di contrasto al caro bollette, anche tenendo conto dei modelli già adottati da altri Stati membri nostri principali concorrenti (Francia, Germania, Spagna) e, soprattutto, delle relative tempistiche di adozione”.

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DL Sostegni, Confagricoltura: “Non solo misure di ristoro, ma anche semplificazione e rilancio”

“Il decreto sostegni impegna 32 miliardi di euro derivanti dall’ulteriore scostamento di bilancio approvato a gennaio e si pone l’obiettivo di contrastare gli effetti della crisi con misure che impatteranno anche sul comparto agricolo e per questo ringraziamo il Ministro Patuanelli e il Governo”.

Così ha premesso Annamaria Barrile, direttore delle Relazioni Istituzionali di Confagricoltura, all’audizione in Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame del Decreto Sostegni.

“La consapevolezza però della limitatezza delle risorse disponibili, a fronte della vastità della platea di imprese e famiglie in difficoltà, deve imporre una riflessione in vista del prossimo scostamento di bilancio e delle misure che verranno adottate, in particolare – ha affermato Barrile – sulla necessità che il PNRR sia l’occasione per definire linee strategiche, anche per il comparto agroalimentare, che portino alla ripresa e a una crescita sostenuta, in grado di trainare il Paese fuori dalla crisi e ripianare l’ingente debito pubblico accumulato”.

Per questo Confagricoltura propone non solo alcune correzioni al decreto-legge, ma anche alcune nuove disposizioni che, con misure di semplificazione e interventi per l’accesso al credito, sostengano il sistema delle imprese agricole in una chiave di rilancio e non solo di ristoro.

Confagricoltura ha segnalato quindi la necessità di chiarire che per le attività connesse la perdita di fatturato sia calcolata sul fatturato dell’attività collegata, al fine di una corretta valutazione delle perdite degli agriturismi, particolarmente impattati dalle misure restrittive in corso.

“Importante per il sostegno alla tenuta occupazionale delle nostre imprese – ha detto Barrile – è poi la concessione di ulteriori periodi di trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) e l’esonero, anche per il mese di gennaio 2021, dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), per la quota a carico dei datori di lavoro, per le aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per gli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti”.

Significativo è l’incremento, per il 2021, di 150 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, che arriva quindi a 300 milioni di euro di dotazione, ma – rimarca Confagricoltura – mancano ancora i decreti attuativi per rendere disponibili le risorse.

E’ necessaria una profonda semplificazione burocratica, che alleggerisca il più possibile imprese e cittadini da oneri documentali e identifichino meccanismi di sostegno rapidi e, ove possibile, automatici.

Analogamente Confagricoltura propone di prevedere la bancabilità per i crediti d’imposta, in particolare quelli derivanti da investimenti nell’ambito delle misure Transizione 4.0, per dare liquidità alle imprese agricole che coraggiosamente hanno investito in beni strumentali innovativi.

“Questo – ha concluso Barrile – incoraggerebbe nuovi investimenti, unico volano possibile di una crescita in linea con gli obiettivi di transizione ecologica che il Paese si è dato e di cui l’agricoltura può essere protagonista”.

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