Vinitaly, cala il sipario sulla 56esima edizione che conferma la centralità di Confagricoltura nel mondo del vino

Confagricoltura archivia la 56esima edizione di Vinitaly con una partecipazione molto attiva: circa 5000 presenze hanno affollato il grande spazio della Confederazione, che  si conferma laboratorio di idee e luogo di incontro e confronto per gli stakeholder del mondo economico e istituzionale. Forte della grande rappresentanza nell’ambito della vitivinicoltura italiana, Confagricoltura ha ospitato produttori di riferimento e nuove realtà di tutte le regioni, favorendo il dialogo con enti, istituti, università, con l’obiettivo di costruire una linea di crescita per un settore essenziale per l’economia italiana.

Oggi il comparto è alle prese con gli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo. Proprio al clima è stato dedicato il convegno organizzato con il CREA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, da cui è emerso che la tecnologia e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) offrono soluzioni preziose per contrastare i fenomeni climatici estremi, anche se bisogna fare i conti con gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide. Occorrerà fare sempre più programmazione in agricoltura e investimenti in tecnologia e ricerca.

Molto seguito il talk con i Consorzi di vini rossi e vini bianchi, alla luce dei dati nazionali e mondiali sull’andamento dei consumi.

Confagricoltura ha presentato a riguardo le iniziative europee di ricerca e innovazione legate al settore vitivinicolo, in particolare cinque progetti sostenuti e finanziati dalla Commissione europea: TRUSTyFOOD, QuantiFarm e Harvrest, progetti pilota per la promozione e ricerca di nuove tecnologie in agricoltura; Waste4Soil, per orientare e formare le aziende a riutilizzare e valorizzare i residui agricoli nel ciclo produttivo; H-ALO per fornire supporto alle imprese con una nuova tecnologia di detection rapida in grado di garantire più sicurezza nel prodotto finale.

Hubfarm, nello spazio del Masaf, con CSQA ha presentato alcuni business case per la certificazione della filiera tramite dati digitali del quaderno di campagna. L’utilizzo del dato è necessario a tutti gli agricoltori per uno sviluppo rapido dell’impresa.

Grande interesse per il convegno organizzato da Confagricoltura con Crédit Agricole sul pegno rotativo nel mondo del vino.

Sempre affollate le degustazioni a cura delle Unioni provinciali con le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori e gli appuntamenti di Enapra e Agronetwork e dei giovani dell’Anga.

A Sol, nel padiglione dedicato all’olio, Confagricoltura è stata invece presente con uno spazio curato da Unapol, con cui da tempo ha stretto un’intesa. E’ stata l’occasione per evidenziare il Decreto direttoriale del 12 aprile scorso con cui è stato ufficialmente riconosciuto il comitato di assaggio professionale di Assofrantoi per gli oli di oliva vergini: un successo che riconosce il lavoro di valorizzazione dell’organizzazione.

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Il vino si conferma ambasciatore del Made in Italy agroalimentare nel mondo

“AGRONETWORK per i Territori: l’oro in bocca!”

 

Al Castello Nipozzano – Marchesi Frescobaldi si è svolto il terzo incontro del tour di Agronetwork di promozione dei prodotti agroalimentari e dei territori “l’oro in bocca”, dedicato al mondo del vino.

 

Nomisma, socio fondatore di Agronetwork, ha presentato i risultati della ricerca “Il vino italiano nel mondo. Trend, posizionamento e prospettive”, che conferma il vino volano dell’export Made in italy, assestandosi anche nel 2022 al primo posto (13% del totale) delle esportazioni agroalimentari italiane.

 

Trend in continua crescita se consideriamo che dai 4,7 mld di euro del 2012 siamo passati ai 7,8 miliardi del 2022 (+ 68% in 10 anni). Solo nell’ultimo anno le esportazioni sono passate da 7,1 a 7,8 miliardi di euro.

 

L’ANALISI DI NOMISMA

Nell’ultimo decennio le imprese italiane hanno conquistato nuovi spazi di mercato, soprattutto in Nord America e in Asia: sebbene l’Unione Europa continui a rappresentare il principale mercato di destinazione delle esportazioni italiane (40% nel 2022), negli ultimi dieci anni è aumentato il peso di Stati Uniti e Canada (dal 27% del 2012 al 29% del 2022) e dei mercati asiatici (dal 5% al 7%).

In parallelo si è assistito a una riqualificazione dell’export, con il calo del peso degli sfusi (attuale 19% in volume) a favore di spumanti e imbottigliati che rappresentano, rispettivamente, il 24% e il 57% delle esportazioni italiane di vino.

 

“Le esportazioni italiane rimangono concentrate nelle regioni centro-settentrionali del Paese, ma negli ultimi anni anche il sud Italia ha aumentato il proprio grado di internazionalizzazione. Nonostante Veneto (con un peso del 36% sul totale dell’export vitivinicolo italiano nel 2022), Toscana (16%), Piemonte (16%), Trentino (9%) ed Emilia Romagna (6%) continuino a rappresentare le regioni ambasciatrici del vino italiano nel mondo, tra i top-10 territori che sono riusciti a far crescere maggiormente le proprie esportazioni figurano anche Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia grazie a tassi di crescita a doppia cifra tra il 2012 e il 2022”, dice Emanuele di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma.

 

Il complicato scenario macroeconomico internazionale ha registrato per il primo semestre 2023 una frenata per il mercato del vino. Se infatti l’Italia ha mostrato un -0,4% a valore e un -1,4% a volume nei primi 6 mesi del 2023, Usa (-23,5% in valore) e Cile (-23,9% in valore) sembrano in caduta libera. Il calo interessa anche la Francia che segna un -6,1% a volume a fronte però di un +3,1% a valore.

 

Se ci si focalizza sui top-5 mercati di destinazione dell’export italiano, nel I semestre 2023, si segnala una crescita delle importazioni di vini fermi e frizzanti imbottigliati italiani solo nel Regno Unito e in Svizzera (rispettivamente +0,6% e +1,7% a valore rispetto al I semestre 2022). Più positive le tendenze per gli spumanti, grazie in primis al traino della Francia, che nei primi sei mesi del 2023 ha visto aumentare le proprie importazioni dall’Italia di oltre il 30%, grazie al successo del Prosecco su tale mercato.

 

LE PROSPETTIVE

Non ci sono solo ombre, ma anche opportunità da cogliere. Secondo l’indagine condotta da Nomisma, su un campione di consumatori italiani, nei prossimi 2-3 anni a crescere di più sul mercato domestico saranno in primis i vini con certificazione sostenibile (38%) e a marchio biologico (37%), seguiti da quelli prodotti da vitigni autoctoni (34%) e da piccoli produttori (32%). Sui mercati internazionali i produttori italiani – oltre ai vini con attributi green o provenienti da uno specifico territorio nazionale/prodotti con uve autoctone – prevedono una crescita anche della domanda di vini a bassa gradazione alcolica sempre più richiesti dai consumatori esteri.

 

CONSIDERAZIONI

“Il vino italiano, nell’insieme di tutti i prodotti della moda, dell’automotive di lusso e del cibo, non può che avere un futuro brillante. Si impone però una riflessione dopo gli aumenti che abbiamo avuto post-pandemia. Infatti, si sta assistendo a un rallentamento dei consumi specialmente nei prezzi più concorrenziali.  Questa riflessione deve aiutarci a porre l’accento su una maggiore attenzione alla qualità del prodotto e alla sua comunicazione. Saranno molto importanti gli aiuti che potremo riservare alla promozione del vino italiano all’estero”, così Lamberto Frescobaldi, Presidente Marchesi Frescobaldi e Giunta Confagricoltura.

 

“Oggi che celebriamo i nostri vini nel mondo ritorno sul concetto di sostenibilità per il corpo e per l’ambiente. Le scelte sostenibili sono quelle che ci portano a qualificare i nostri consumi e a migliorare la qualità di ciò che consumiamo.  Anche il vino, per essere più sostenibile, deve essere consumato con moderazione e rispetto, sempre ricercando la salubrità e la qualità.  Aziende come quella che ci ospita questa mattina rispettano l’ambiente e lavorano per l’uomo, che potrà così consumare questi prodotti con maggiore consapevolezza, grazie alla migliore informazione del consumatore ed alla responsabilità assunta dall’imprenditoria agricola” così la Presidente Agronetwork, Sara Farnetti.

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

I prossimi appuntamenti del tour “L’oro in bocca” vedranno Agronetwork impegnata a ottobre in Campania, nel Salernitano, per parlare di conserve vegetali, pomodori, legumi e quarta gamma con Pancrazio SpA e il Gruppo Rago.

A metà novembre in Veneto, a Treviso, presso H-Farms con British American Tobacco per i processi innovativi nel cioccolato e nel tabacco, e a dicembre in Sicilia presso il distretto agrumicolo con Coca Cola Italia per le aranciate.

 

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Europa, Agronetwork (Confagricoltura): servono politiche di partecipazione che partano dalle persone e dalle attività economiche

The policy game seminar è l’incontro internazionale per sensibilizzare le istituzioni europee ad adottare politiche di partecipazione che non siano calate dall’alto, ma abbiano origine dalle necessità di cittadini e imprese.

 
“Le giornate di lavoro “The Policy Game Seminar” e il progetto UE “FoodPaths” sul Sistema Alimentare Sostenibile sono preziose per facilitare un vero dialogo tra tutti gli attori coinvolti nelle politiche agricole ed alimentari europee. Siamo contro minacce e costrizioni ingiustificate, così come contro tutte quelle politiche che rischino di ostacolare la ricerca di partnership e il progresso, danneggiando la produzione e la sicurezza alimentare”. Lo ha detto Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e vicepresidente Copa-Cogeca intervenendo oggi all’incontro di Agronetwork e Confagricoltura. “Dobbiamo concentrarci su innovazione e tecnologia, che sono le chiavi – ha proseguito – per raggiungere uno sviluppo sostenibile per le persone, per le economie e per l’ambiente”.
 

Nella foto Sara Farnetti e Daniele Rossi

“E’ nostra responsabilità coinvolgere tutti gli stakeholder e muoverci insieme verso un futuro di collaborazione. In medicina si lavora partendo dal paziente, non dalle linee guida, nello stesso modo si dovrebbe agire per le politiche nutrizionali.  Sono molto complesse, è impossibile dire semplicemente ai consumatori che ci sono prodotti buoni e prodotti cattivi con semafori rosso e verde”, ha sostenuto la presidente di Agronetwork Sara Farnetti, aggiungendo: “La funzionalità degli alimenti e le diete sostenibili, per essere ben comprese dal pubblico, necessitano di un profondo approccio scientifico, di conoscenze aggiornate e di una forte empatia”.
 
“Lo scopo del Seminario The Policy Game è quello di sensibilizzare le Istituzioni Europee ad adottare delle politiche “bottom up” maggiormente partecipative, consensuali o quantomeno persuasive, comunque di accompagnamento del sistema produttivo agricolo e industriale – verificate da serie valutazioni preventive di impatto – rinunciando a politiche “top down” a forte carattere pedagogico e rieducativo del nostro sistema imprenditoriale. Politiche che De Rita chiamerebbe ‘la normazione-manifesto’, che delineano obiettivi tanto ambiziosi quanto irraggiungibili, per garantire il legislatore delle sue buone intenzioni, rassicurare il cittadino-suddito dell’attenta vigilanza e protezione pubblica, finendo così per relegare il sistema produttivo alla condizione di “bad guy”, di “guilty actor”, di inaffidabile e resistente interlocutore, fonte di continue delusioni” ha concluso Daniele Rossi, Segretario Generale Agronetwork e Delegato alla Ricerca ed Innovazione di Confagricoltura.

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Informazioni nutrizionali in etichetta: Confagricoltura e Agronetwork ne parlano a Cibus

È Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione ospitato dalla Fiera di Parma, il palcoscenico dove Confagricoltura presenterà i risultati della ricerca di Agronetwork – la associazione di promozione dell’agroindustria fondata dalla Confederazione insieme a Nomisma e LUISS – sui sistemi di etichettatura nutrizionale e il loro utilizzo da parte dei consumatori.

L’indagine, commissionata a Format Research, riguarda le aspettative degli italiani sulle informazioni nutrizionali in etichetta e sarà illustrata e commentata nel convegno “L’informazione nutrizionale in Europa fra rischi e opportunità”, in programma mercoledì 1° settembre alle ore 15.00 nella Sala Plenaria del Padiglione fieristico di Parma.

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Interverranno Pierluigi Ascani e Daniele Serio di Format Research; Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare; Marco Silano, direttore dell’Unità Alimentazione, Nutrizione Salute dell’Istituto Superiore di Sanità; Laura Rossi, ricercatrice senior del CREA. All’evento parteciperà il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, mentre le conclusioni saranno affidate al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Sono previste anche le testimonianze di alcune realtà associative ed imprenditoriali: il Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità, rappresentato da Maria Grazia Minisci; Unionfood con Luca Ragaglini; Granlatte Granarolo con Gianluca Ferrari e Ruggero Lenti, presidente di Assica.

Condurrà Daniele Rossi, segretario generale di Agronetwork.

La ricerca indaga il livello di conoscenza, da parte della popolazione italiana, dei sistemi di etichettatura dei cibi e delle fonti da cui i consumatori attingono le informazioni funzionali all’acquisto degli alimenti. L’indagine di Agronetwork risulta di estrema attualità in questo periodo in cui si dibatte sulla revisione del Regolamento UE 1169/11: l’Unione Europea è chiamata a decidere entro il 2022. Il dibattito è oggi incentrato sul Nutriscore, un sistema di etichettatura basato esclusivamente su quantità standard di assunzione senza fare differenze tra tipologie e caratteristiche e porzioni di alimenti, meccanismo che rischia di ledere la comunicazione sulla qualità e sulla tipicità dei cibi che compongono una dieta ricca e variegata come quella mediterranea.

È per questo motivo che Confagricoltura si è schierata fin da subito contro il Nutri-score, appoggiando la proposta italiana del Nutrinform Battery, un sistema più articolato che indica la quantità del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale per singola porzione, in rapporto al reale fabbisogno giornaliero. Intervistati sul punto, anche il campione di italiani intervistato dalla ricerca Agronetwork, preferisce il Nutrinform Battery al 34 % e soltanto il 17% predilige il Nutriscore.

 

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#PositiveBanking: Agronetwork e Bnl-Bnp Paribas a sostegno delle imprese con modelli e servizi più rispettosi dell’ambiente

Il credito agrario, le opportunità offerte dalle misure del governo nei decreti di questi mesi, i traguardi conseguiti da Confagricoltura, lo sviluppo di servizi per il credito attraverso lo strumento di sostegno Agricheck, l’analisi economico-finanziaria delle aziende del settore primario e, in particolare, le opportunità offerte alle imprese agricole da BNL BNP Paribas. Questi i temi approfonditi nel corso del webinar organizzato da Agronetwork “Modelli e Servizi dedicati alle Imprese Agroalimentari”, promosso con Confagricoltura e BNL BNP Paribas e la partecipazione di ENEL X.

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“Agronetwork – ha detto la presidente Luisa Todini aprendo i lavori – non ha mai smesso di coinvolgere le imprese, dedicando incontri ai temi di maggiore interesse per il mondo agroalimentare. Oggi è ancora un momento delicato, ci troviamo ancora nel pieno della pandemia provocata dal Coronavirus, ma non abbiamo voluto interrompere questo dialogo, affrontando la questione del credito, partendo dalle misure varate dal governo nei decreti di questi mesi, per arrivare alle opportunità che BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese agricole. Ma l’incontro vuole essere anche l’occasione per parlare di finanza sostenibile, ovvero della gestione di prodotti finanziari e degli strumenti correlati che, oltre a permettere la destinazione redditizia di capitali di rischio, deve orientare tali investimenti su scelte più rispettose dell’ambiente”.

BNP PARIBAS è una delle grandi banche europee e mondiali che si stanno fortemente impegnando nell’ottica della sostenibilità, aggiungendo, a quella che è la storica attenzione per i servizi ai clienti, la mobilitazione di risorse che abbiano un impatto positivo.

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“Noi lo chiamiamo ‘Positive banking’ – ha detto Mauro Bombacigno, Head of Engagement BNP Paribas – ovvero un’attività di credito ed assistenza che viene declinata per far convergere risorse finanziarie necessarie su settori che si stanno impegnando sotto il profilo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agricoltura per noi è fondamentale, perchè avrà un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi che ci vengono posti a livello mondiale. Abbiamo dedicato 180 mld di euro a settori che sono orientati ai diciassette obiettivi delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e abbiamo intenzione di aumentare ancora questi fondi.”

La sostenibilità passa anche attraverso l’efficientamento energetico. Come ha dimostrato Sandro Franco, Sales manager di Enel X, società di consulenza per le imprese agricole che vogliono ridurre il bilancio energetico attraverso soluzioni integrate, che vanno dal fotovoltaico alla cogenerazione, per ottenere un prodotto sempre più green.

Massimiliano Giansanti

“L’agricoltura in questi mesi ha dato dimostrazione di forte vitalità: ha continuato a produrre, non è ricorsa alla cassa integrazione, nonostante le difficoltà legate all’export, alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e alla forte riduzione dei consumi domestici – ha concluso il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Ora, nella crisi, dovremmo cogliere l’opportunità per rendere il settore più produttivo, più innovativo, più sostenibile e più competitivo. E per fare questo occorre investire in nuove tecnologie coniugando la sostenibilità, passare attraverso una diversa organizzazione dell’attività produttiva, diversificare. Il Recovery Fund, che ha destinato all’agricoltura 2 miliardi di euro, è una occasione irripetibile. Ci vogliono però progetti e idee. E grandi piani attorno a quelle aziende che già oggi hanno dimostrato evidenti capacità di essere leader a livello mondiale. Stiamo impegnando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti e per questo motivo la progettualità dovrà essere ampia e importante.”

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