Darsi all’ippica conviene. Confagricoltura: con immediata adozione direttiva europea si riduce IVA a allevamenti e attività equine

Fortemente sollecitata da Confagricoltura e grazie all’impegno del Copa-Cogeca è stata portata a casa l’aliquota IVA ridotta per le attività di allevamento ed equine, compresi i servizi legati al cavallo come, ad esempio, i centri di pensionamento e di addestramento, le passeggiate a cavallo, l’ippoterapia. Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli la veloce adozione nazionale della Direttiva Europea è un passo fondamentale per rilanciare e ridare ossigeno al settore, preservando la competitività delle imprese.

In Italia, attualmente sono poco più di 400.000 i capi allevati e il rischio di sgretolamento del settore è forte per la situazione economica e strutturale, aggravate dall’emergenza Covid e dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino.

“E’ stato compiuto, a livello europeo, un passo storico per rilanciare e sviluppare la filiera equina. Tocca ora rapidamente – dichiara Ferruccio Badi, presidente della Federazione nazionale Equini di Confagricoltura – recepire a livello nazionale questa importante Direttiva, che va nella direzione giusta per rafforzare i nostri allevamenti”.

La Direttiva Europea adottata in via definitiva e unanime dai ministri europei preposti all’Economia e alle Finanze consente l’applicazione di un’aliquota IVA ridotta “agli equini vivi e alle prestazioni di servizi connessi agli equini vivi”. “Gli allevamenti di cavalli e l’intera filiera equina italiana – conclude Badi – non possono permettersi ritardi. Il recepimento della direttiva è una priorità per iniziare la ripresa di questo settore, ancora strategico in molte aree del nostro Paese”.

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Guerra, rischio povertà e fame. Confagricoltura: rivedere la PAC

“È indispensabile fornire un sostegno urgente e coordinato ai Paesi in situazione di insicurezza alimentare”: è questa la richiesta congiunta che è stata indirizzata alla comunità internazionale – fa sapere Confagricoltura – dai leader della Banca mondiale, del Programma alimentare della FAO, del Fondo monetario internazionale (FMI) e dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO).

Il forte aumento dei prezzi delle materie prime agricole e la carenza di forniture – si sottolinea nel documento congiunto – “stanno spingendo milioni di persone verso la povertà e la denutrizione”.

Il Fondo monetario internazionale, in particolare, ha rivisto al ribasso le previsioni relative alla crescita economica su scala globale per quest’anno e per il 2023, sostenendo inoltre che, a causa della guerra in corso, sono attesi danni pesanti per i Paesi che più dipendono da Ucraina e Federazione Russa per le forniture di cereali e energia.

Le vendite all’estero di grano e orzo dei due Paesi incidono per il 30% sul totale delle esportazioni mondiali – evidenzia Confagricoltura – E l’Ucraina è il quarto esportatore mondiale di mais, i cui futures alla borsa di Chicago hanno raggiunto il livello più alto dal 2012.

“Alla luce di questi scenari, c’è da chiedersi se il nuovo corso della PAC sia adeguato alle sfide alle quali l’Unione europea è chiamata a rispondere – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Il potenziale produttivo dell’agricoltura europea, che è tra i più avanzati al mondo, e la competitività delle imprese che producono per il mercato vanno salvaguardati”.

“Va anche ricordato – prosegue Giansanti – che i capi di Stato e di governo della UE hanno preso posizione a favore della riduzione della dipendenza dalle importazioni di prodotti agricoli chiave e hanno chiesto alla Commissione di affrontare la questione della sicurezza alimentare globale”.

“Non si tratta di rimettere in discussione gli obiettivi della transizione ambientale, ma di assicurare, come è possibile grazie alle innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale dell’agricoltura europea con quella sociale ed economica”.

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Russia, Confagricoltura: il blocco dell’export di legname deve servire a valorizzare il patrimonio boschivo italiano

Gli effetti del conflitto avranno ripercussioni nel lungo periodo, anche per quanto riguarda la filiera foresta-legno. A dirlo è Confagricoltura, che sottolinea come, a causa delle restrizioni alle esportazioni di tronchi dalla Russia e Ucraina, si stia aggravando ulteriormente la crisi dei prezzi e lo squilibrio dei mercati internazionali.

“Questo contesto, con i rapidi mutamenti del quadro geopolitico internazionale e gli ingenti aumenti energetici, è l’occasione per far tornare centrale la risorsa legno italiana nelle politiche di approvvigionamento di materie prime – afferma Enrico Allasia, presidente dellaFederazione Nazionale di Prodotto Boschive di Confagricoltura -. Occorre accelerare le dinamiche economiche orientate allo sviluppo del settore, rafforzando le filiere nazionali del legno”.

L’attuale situazione d’incertezza richiede, anche da parte del nostro Paese, strategie capaci di ridurre la forte dipendenza di legname dall’estero. “Il nostro patrimonio forestale – sottolinea Allasia – è una risorsa importante che copre più di 1/3 della superficie nazionale, pari a oltre undici milioni di ettari, e merita di essere valorizzato e utilizzato”.

In quest’ottica Confagricoltura ritiene che l’avvio da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali della procedura per l’iscrizione al registro nazionale per gli operatori che commercializzano legno e prodotti derivati rappresenti un importante passo per aumentare la trasparenza del comparto, qualificare la provenienza e la tracciabilità delle produzioni.

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DEF, Confagricoltura in audizione: intervenire rapidamente sui costi di energia, fertilizzanti e mangimi

“L’agricoltura rischia di subire l’eccezionale aumento dei costi, che impatta drammaticamente sulla debolezza finanziaria del settore. Se a questo si aggiunge il timore di un’elevata inflazione accompagnata dal rallentamento nella crescita, il sentiment delle nostre imprese, proprio quando sono chiamate ad un maggiore sforzo produttivo per garantire la sicurezza alimentare, è pessimistico”. Lo ha affermato il componente di Giunta di Confagricoltura Nicola Gherardi, nel corso dell’audizione delle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, sul Documento di economia e finanza 2022.

Dopo l’apprezzamento per le scelte del Governo, in particolare nel PNRR, in tema di agricoltura sostenibile e nelle sue declinazioni, la Confederazione ha sottolineato la necessità di un intervento urgente su energia, fertilizzanti e mangimi.

Per contenere i costi del carburante, occorre estendere il credito di imposta del 20% sull’acquisto, previsto per il primo trimestre, almeno al secondo trimestre, chiarendo che si riferisce a tutti gli usi del gasolio agricolo. In alternativa si propone di eliminare l’accisa sul carburante per il 2022. “Le agevolazioni e gli interventi previsti per le imprese energivore – ha sottolineato Gherardi – andrebbero estese alle imprese agricole che rientrano nei parametri, potenziando invece la percentuale e il periodo di applicazione del credito di imposta per quelle non vi rientrano. Serve anche una rapida azione di contrasto all’aumento esponenziale del costo dei fertilizzanti e dei mangimi”.

Il settore agricolo va sostenuto incentivando gli investimenti, per consolidare il suo ruolo chiave per una crescita sostenibile in termini ambientali, sociali ed economici. Occorre intervenire sul decalage delle aliquote del credito d’imposta 4.0 e sulle attuali limitazioni del c.d. Bonus Sud, non applicabile alle imprese agricole. E’ necessario inoltre, per Confagricoltura, portare a regime la concessione del credito d’imposta per gli investimenti tecnologici nella misura del 50% prevista per il 2021, che potrebbe rappresentare una garanzia per l’accesso al credito presso banche ed istituti creditizi.

 

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Dl Energia, Confagricoltura: gli emendamenti approvati soddisfano le nostre richieste in materia di economia circolare

Esprime soddisfazione il presidente della Federazione nazionale di Bioeconomia di Confagricoltura, Alessandro Bettoni, per gli emendamenti in materia di economia circolare ed efficienza energetica al DL 17/2022 (c.d.”Energia”), approvati nel corso della seduta notturna delle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive della Camera. Il testo approderà in Aula lunedì per la conclusione della prima lettura.

“Accogliamo con favore le novità in materia di sottoprodotti agroindustriali volte a recuperare integralmente i residui dell’attività agroalimentare nella digestione anaerobica in ambito agricolo e alla loro piena compatibilità con la disciplina sugli usi agronomici del digestato prodotto dagli impianti agricoli – sottolinea Bettoni -. Ciò consentirà ai produttori di allargare le possibilità di approvvigionamento delle strutture e di produrre più energia verde. Si tratta di una richiesta avanzata da Confagricoltura diverso tempo fa, e che finalmente trova una soluzione positiva”.

Particolare apprezzamento viene espresso anche per la previsione di un piano strategico per la riconversione e l’incremento dell’efficienza energetica delle serre, volto ad innovare il sistema produttivo per renderlo più competitivo anche attraverso la riduzione dei costi energetici. Il piano punta soprattutto all’integrazione di impianti green, in particolare fotovoltaici, all’ulteriore sviluppo del riscaldamento da biomasse e da altri fonti rinnovabili, con l’obiettivo di trasformare le serre da strutture di consumo di energia a strutture di produzione e condivisione della stessa. Il tutto in una logica di innovazione e sostenibilità, propria della bioeconomia.

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Rinnovabili, Confagricoltura: il settore primario può contribuire a ridurre dipendenza energetica dall’estero

“Apprezziamo che il Presidente del Consiglio voglia accelerare l’installazione di nuove fonti di energia. Quanto ha affermato nel discorso di ieri va nella direzione che avevamo chiesto. In questa fase così critica l’agricoltura può incrementare il suo contributo alla produzione di energia”. Così Confagricoltura a proposito della dichiarazione del premier Mario Draghi nella conferenza stampa a margine dell’incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte.

Potenziare e sveltire l’iter per l’installazione di rinnovabili nelle imprese agricole è diventato quanto mai necessario alla luce dell’urgenza di progettare una strada per arrivare all’indipendenza energetica o quanto più vicino possibile all’autosufficienza del Paese.

“Nell’emergenza – conclude Confagricoltura – occorre fare quadrato e avviare prontamente, oltre ai necessari interventi normativi e tecnici per potenziare e sburocratizzare le pratiche d’istallazione, anche la definizione dei nuovi regimi d’incentivazione per accompagnare le imprese, riducendo il più possibile la nostra dipendenza dall’estero”.

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Export, Berlino: le aziende di Confagricoltura protagoniste a Fruit Logistica

La tavola rotonda all’ambasciata sulle prospettive del settore e il convegno sul futuro della logistica

 

Confagricoltura è presente alla kermesse berlinese in forze, con uno stand istituzionale e numerose aziende ortofrutticole associate partecipanti, a testimoniare l’importanza del mercato tedesco, che assorbe circa il 30% in valore del nostro prodotto fresco e quasi il 20% del trasformato. Nel 2021 abbiamo segnato un +10% per gli ortaggi, il +2,7% per la frutta. Bene anche il trasformato (+5,8%).

 

In occasione dell’inaugurazione della Fiera, ospitati dall’Ambasciatore, S.E. Armando Varricchio nella prestigiosa sede dell’ambasciata italiana, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si è discusso dell’incerto quadro internazionale economico e di mercato in cui i nostri imprenditori si trovano ad operare. Nella tavola rotonda, organizzata da Confagricoltura insieme ai partner Fruitimprese, ICE Agenzia e la rappresentanza italiana di Messe Berlin/Fiera di Berlino, si è discusso della difficile fase congiunturale, in vista di una revisione della recente Riforma dalla Politica agricola comunitaria.

 

“La nostra ortofrutta – ha rimarcato Giansanti – si distingue per l’elevata qualità e la sicurezza superiore alla media della UE. Ha una performance positiva in valore nelle esportazioni, che si riflette in un aumento del saldo della bilancia commerciale. Preoccupa anche la diminuzione delle esportazioni polacche e greche in Ucraina, dal momento che i volumi invenduti rischiano di sovrapporsi con le produzioni nazionali”.

 

“Il settore ortofrutticolo – ha aggiunto – vale 14 miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola nazionale. Il nostro obiettivo è, nonostante le oggettive difficoltà politico sanitarie dopo oltre due anni di pandemia e collegate all’attuale conflitto russo ucraino, di promuovere queste eccellenze per creare ulteriori opportunità, salvaguardare la competitività delle imprese nella difficile fase congiunturale, superare le criticità “storiche”, affrontando i punti di debolezza del comparto, come i costi di produzione più alti dei competitor e la logistica non adeguata alla estrema rapidità degli scambi”.

 

E proprio sulla logistica, nel convegno organizzato da Confagricoltura Salerno, si è affrontato il tema dell’hub del freddo. L’Italia ha pesanti gap che ostacolano l’export: il 90% della merce viene trasportata su gomma e circa la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato europeo viaggia lungo l’asse scandinavo/mediterraneo. Per l’ortofrutta è più conveniente partire dal Marocco e arrivare ad Amsterdam, che andare dalla Sicilia a Berlino. Per non parlare della conservazione della merce in occasione dei periodi di picchi produttivi.

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Fruit Logistica, Confagricoltura a Berlino con le aziende leader dell’ortofrutta italiana

Confagricoltura sarà presente a Berlino, dal 5 al 7 aprile, a Fruit Logistica, la più importante fiera dedicata all’ortofrutta che torna dopo un anno di assenza e un posticipo rispetto al tradizionale mese di febbraio.

Rispetto agli altri anni, Confagricoltura prenderà parte a Fruit Logistica con uno spazio istituzionale nel Padiglione 2.2 (Stand B-01), da sempre quello di riferimento per l’Italia.

Nutrita e qualificata è la partecipazione delle aziende aderenti alla Confederazione, testimoni, in particolare, di un alto livello di innovazione che le porta ad essere maggiormente competitive sui mercati internazionali.

L’edizione 2022 ricade in un momento delicato e difficile per l’economia mondiale, alla luce del conflitto in Ucraina e degli esiti della pandemia, ma il settore ortofrutticolo italiano continua ad esprimere performance molto positive in termini di valore ed export. Le imprese presenti a Fruit Logistica dimostrano questa vitalità.

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L’ortofrutta italiana – spiega Confagricoltura – rappresenta oltre ¼ del totale della produzione agricola nazionale (il 27% per la precisione), con un valore di circa 14 miliardi di euro, posizionandosi all’ottavo posto mondiale tra i Paesi produttori. (Tabella 1).

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Sul fronte delle esportazioni, l’Italia è il sesto Paese al mondo con un valore di 9,5 miliardi di euro tra ortofrutta fresca e trasformata e un significativo +5,3% nel 2021 (Tabella 2) che conferma il comparto al primo posto tra le voci dell’export nazionale.

A trainare le vendite all’estero è il segmento della frutta fresca, in particolare mele, kiwi, pere, pesche e nettarine.

La Germania – conclude Confagricoltura – è il primo mercato di sbocco, che cresce ancora arrivando ad assorbire il 30% del valore del nostro prodotto fresco e circa il 20% di quello trasformato.

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Vertenza comparto lattiero-caseario ragusano: massima attenzione sul rinnovo del contratto con l’industria acquirente

Stamattina una delegazione di imprenditori del comparto lattiero-caseario, composta da Confagricoltura Ragusa, Legacoop Ragusa, Confcoperative Ragusa, Cooperative del latte e singoli produttori, è stata ricevuta in Prefettura in via Mario Rapisardi.

Il Vice-Prefetto Dott.ssa Cettina Pennisi ha ascoltato con grande attenzione le richieste dei produttori di latte ragusani, che si sostanziano nella convocazione di un tavolo di filiera latte bovino che coinvolga tutti i soggetti coinvolti, al fine di trovare un’intesa comune per far fronte alla crisi in atto; nella stesura dei nuovi contratti tra produttori di latte e industriali (in scadenza il prossimo 31 marzo), la possibilità di limitare la durata degli stessi a un mese e di garantire  che l’indicizzazione prevista si basi sui reali costi di produzione locali con un prezzo congruo; inoltre un’interlocuzione a tutti i livelli, Ministeriale e Regionale, sulla crisi in atto e l’immediata individuazione di ristori economici per far fronte all’urgente crisi di liquidità delle aziende zootecniche e lattiero-casearie iblee.

La dott.ssa Pennisi ha garantito che la Prefettura farà tutto ciò che è nelle Sue facoltà per agevolare l’accoglimento di tutte le richieste rappresentate, considerata la rilevanza della vertenza che riguarda un fiore all’occhiello strategico dell’economia ragusana.

“Siamo soddisfatti dell’esito dell’incontro – dichiara il Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Ignazio Nicastro – e rimaniamo vigili sulla scadenza del 31 marzo, data da cui dipende il futuro dei produttori di latte ragusani, momento in cui le industrie acquirenti dovranno decidere se approvare o meno le nostre proposte volte a garantire flessibilità e sostenibilità economica”.

Ignazio Nicastro, Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa
Ignazio Nicastro, Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa

“Ringraziamo Sua Eccellenza il Prefetto e il vicario dott.ssa Pennisi per la sensibilità e la grande attenzione – aggiunge Nicastro – e il primo cittadino di Ragusa, avv. Giuseppe Cassì, che ha incontrato oggi i produttori, comunicando il suo impegno nel sostenere le nostre ragioni ad ogni livello e nell’individuazione nel bilancio comunale di ristori a sostegno del settore, seppur simbolici”.

“Un ultimo ringraziamento al Presidente della Regione Siciliana, on. Nello Musumeci, che domani incontrerà a Roma il Ministro dell’Agricoltura, on. Stefano Patuanelli, e ci ha garantito che rappresenterà al ministro le nostre richieste”.

“Siamo speranzosi – conclude il Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa – che ognuno farà la sua parte e, ad aprile, potremo partire con contratti adeguati alle esigenze di chi garantisce ai consumatori italiani una produzione di eccellenza, perno della dieta mediterranea e vanto del nostro territorio”.

 

Ragusa, 28 marzo 2022

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

 

 

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Comparto lattiero-caseario in ginocchio: i produttori ragusani incontrano il Prefetto

Si è tenuto sabato a Ragusa un vertice tra gli imprenditori del comparto lattiero-caseario, promosso da Confagricoltura e al quale hanno partecipato Legacoop, Confcoperative, Cooperative del latte e singoli produttori, per fare il punto di una situazione drammatica che sta mettendo in ginocchio un fiore all’occhiello del tessuto economico ragusano.

Infatti la crisi della guerra in Ucraina, preceduta da 2 anni di crisi per la pandemia, sta producendo un esorbitante lievitazione del costo delle materie prime: mangimi (soprattutto mais e soia), energia elettrica, gasolio agricolo, ecc.

Costi di produzione altissimi che superano abbondantemente il prezzo attuale di vendita: gli allevatori di Ragusa, per fronteggiare gli alti costi di produzione, sono spesso costretti a macellare i capi bovini, depauperando così un patrimonio zootecnico frutto di anni di sacrifici ed investimenti (solo nell’ultima settimana a Ragusa sono state macellate circa 700 vacche).

Inoltre, dall’ 01/04/2022, dovrebbero partire i nuovi contratti di fornitura del latte tra produttori e industriali, con l’indisponibilità da parte dell’industria di riferimento di ottenere un prezzo indicizzato sulla base dei costi di produzione locali, come avviene in Francia e Germania. Nemmeno la grande distribuzione intende venire incontro alle esigenze dei produttori di latte.

Per queste ragioni Confagricoltura Ragusa, Legacoop Ragusa, Confcoperative Ragusa, Cooperative del latte e i singoli produttori che hanno partecipato al vertice, domani, lunedì 28 marzo, incontreranno Sua Eccellenza il Prefetto di Ragusa, dott. Giuseppe Ranieri, per comunicare le richieste condivise degli allevatori e dei produttori di latte ragusani per superare l’emergenza.

Ignazio Nicastro, Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa
Ignazio Nicastro, Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa

“Chiederemo a Sua Eccellenza, che ringraziamo per la solerzia con cui ha accettato di   incontrarci, – spiega il Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Ignazio Nicastro – la convocazione di un tavolo di filiera latte bovino che coinvolga tutti i soggetti coinvolti: produttori, cooperative di produttori, industriali, mangimisti, al fine di trovare un’intesa comune per far fronte alla crisi in atto”.

“Chiederemo inoltre nella stesura dei nuovi contratti, la possibilità di limitare la durata degli stessi a periodi brevi e di garantire  che l’indicizzazione prevista si basi sui reali costi di produzione locali, partendo già dal mese di Aprile con un prezzo congruo”.

“Per noi di Confagricoltura e per tutte le sigle che aderiscono al tavolo – conclude il Vicepresidente di Confagricoltura Ragusa – è necessaria un’interlocuzione a tutti i livelli, Ministeriale e Regionale, sulla crisi in atto e l’immediata individuazione di ristori economici per far fronte all’urgente crisi di liquidità delle aziende zootecniche e lattiero-casearie iblee”.

 

Ragusa, 27 marzo 2022

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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