Concluso il ciclo di incontri tra Confagricoltura e i candidati ragusani alle Regionali e alle Politiche

Pirrè: “Siamo soddisfatti. Abbiamo consegnato ai futuri legislatori le priorità per rilanciare e sostenere l’agricoltura”

Si è concluso stamattina il ciclo di incontri tra Confagricoltura Ragusa e le candidate e i candidati alle elezioni del 25 settembre. Dopo il primo partecipato incontro con i candidati alle Regionali di giovedì scorso, oggi è stato il turno dei candidati alle Politiche.

A fare gli onori di casa il Presidentedott. Antonino Pirrè, e i due Vice Presidentidott. Carmelo Calabrese e dott. Ignazio Nicastro. Nei loro interventi hanno spiegato quali sono i temi più scottanti che necessitano di risposte urgenti da parte delle Istituzioni e le riforme strutturali rinviate da troppo tempo: dalla questione energetica a quella del trasporto intermodale, dal rilancio infrastrutturale, dalla gestione delle risorse idriche alla tutela dei produttori di latte.

 

A seguire, gli interventi di Resi Iurato (Verdi – Sinistra Italiana), Gigi Bellassai(Partito Democratico), Federico Piccitto (M5S), Salvo Sallemi (Fdi). C’è stato anche il saluto di Alfredo Vinciguerra (Fdi) che non aveva avuto modo di intervenire all’incontro precedente.

“Non possiamo che essere soddisfatti – dichiara il Presidente Pirrè – per la riuscita di entrambe le giornate. Ringraziamo chi ha partecipato oggi e, nella piena consapevolezza che siamo nell’ultima fase di una campagna elettorale assai ristretta nei tempi, ringraziamo anche chi avrebbe voluto esserci e non ha potuto”.

“Da parte nostra – aggiunge Pirrè – abbiamo consegnato a tutti i candidati le priorità programmatiche di Confagricoltura per l’agenda di governo regionale e nazionale, mettendo al centro i bisogni e le priorità urgenti per la salvaguardia dell’agricoltura siciliana e italiana, accolti favorevolmente dalla quasi totalità delle forze politiche che hanno partecipato agli incontri”.

“Facciamo i nostri auguri a tutte e a tutti – conclude il Presidente di Confagricoltura Ragusa – nell’auspicio che, chiunque sarà eletto, saprà essere in primis Istituzione del territorio ragusano, mantenendo un dialogo costante con chi rappresenta gli interessi diffusi delle imprese agricole”.

Ragusa, 20 settembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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“Innovazione digitale come motore della competitività e della sostenibilità dell’agricoltura italiana”: il questionario rivolto alle aziende agricole e zootecniche

“Innovazione digitale come motore della competitività e della sostenibilità dell’agricoltura italiana” è il titolo della Ricerca 2022 dell’Osservatorio Smart AgriFood  in collaborazione con Confagricoltura e Enapra

         Attivo il link per il questionario rivolto alle aziende agricole e zootecniche

 

Prosegue la collaborazione con L’Osservatorio Smart Agrifood (School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia). Siamo al sesto anno di lavoro, con l’obiettivo di contribuire alla comprensione delle innovazioni digitali che stanno trasformando le filiere agricole e agroalimentari.

Per il 2022 è on line il questionario dal titolo “Innovazione digitale come motore della competitività”.  

Logo-Osservatorio-Smart-Agrifood

L’indagine è rivolta alle aziende agricole e zootecniche per comprendere l’approccio all’innovazione digitale in agricoltura, indipendentemente dalle dimensioni, dal fatturato, da colture/allevamenti di riferimento e dall’utilizzo stesso degli strumenti di innovazione.

Tutte le informazioni fornite saranno trattate con la massima riservatezza e diffuse esclusivamente in forma aggregata ed anonima. Per qualsiasi informazione l’Area Sviluppo Sostenibile e Enapra sono a disposizione delle aziende all’indirizzo info@enapra.it  o al numero 06.6852327 – 381.

 

Clicca qui per compilare il questionario

 

Oppure inquadra il Qrcode seguente     

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Rincari, Confagricoltura: a rischio l’olio extravergine Made in Italy

Non basta la buona qualità che si prevede quest’anno a scongiurare la tenuta dell’intero comparto – spiega Confagricoltura -. Prima la Xylella, poi la pandemia, a seguire la siccità e l’aumento esponenziale dei costi, energetici in primis, hanno determinato uno scenario pericoloso per il futuro dell’oro verde italiano.

“Vista la situazione – sottolinea Walter Placida, presidente della Federazione nazionale olivicola dell’Organizzazione – è necessario attivare delle strategie precise. La produzione, se nell’ultima fase del ciclo produttivo non si verificheranno importanti avversità meteorologiche o fitopatie, ha avuto una diminuzione media del 30%, che ha raggiunto punte anche 40% rispetto allo scorso anno. In Puglia e Calabria abbiamo registrato cali di produzione, più lievi in Sicilia, mentre in Toscana la situazione è in leggero recupero. Se il maggiore bacino per l’olio, con il 75% circa della produzione, scende, va da sè che calerà il totale complessivo italiano. Senza parlare dei rincari a catena che hanno investito tutto il comparto, oltre all’esponenziale crescita del prezzo del gasolio e dell’energia elettrica, abbiamo registrato forti aumenti, che inevitabilmente si rifletteranno anche sui consumatori, per le materie prime legate al confezionamento: vetro, banda stagnante, cartone, plastica ecc. Un esempio fra tutti con questi rincari alla produzione, l’olio extra vergine al consumo non potrà avere un prezzo inferiore a 8,50 euro”.

“Il costo fisso per molire un quintale di olive nella prossima campagna varierà da 11,02 a 26,91 euro al quintale, a seconda della taglia del frantoio, ai quali occorre sommare il margine del frantoiano. Nei piccoli frantoi – rimarca Paolo Mariani, presidente di Assofrantoi – specialmente quelli del nord Italia, si arriverà ad un costo di circa 27 euro a quintale di olive, mettendo a rischio la prosecuzione dell’attività di moltissime realtà”.

Confagricoltura è da sempre in prima linea nel sostenere la filiera dell’olio extravergine d’oliva made in Italy. “La nostra olivicoltura – conclude Walter Placida – è un patrimonio inimitabile, ora in pericolo. Siamo primi al mondo per biodiversità, con oltre 500 cultivar che danno vita ad oli con profili aromatici unici nel panorama mondiale, senza contare la cultura, la qualità delle produzioni, la salvaguardia ambientale e paesaggistica, lo sviluppo e la ricerca tecnologica. E’ necessario valorizzare le produzioni made in Italy e rilanciare i consumi, mettendo in piedi velocemente misure capaci di contenere i costi all’origine, calmierando quelli al consumo”.

 
Alcuni dati di mercato
L’Italia è il secondo produttore di olio, dopo la Spagna e secondo esportatore mondiale. Il 50% dell’export nazionale è concentrato su quattro Paesi, in primis gli USA, che accolgono il 30% del prodotto tricolore, poi Germania, Giappone e Francia. La produzione italiana copre mediamente il 15% di quella mondiale. La produzione nazionale è concentrata in 3 regioni (Puglia 49%, Calabria 14%, Sicilia 11%), è tendenzialmente in calo e soggetta a una eccessiva variabilità. 

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DL Aiuti Ter, Confagricoltura: un primo passo che accoglie l’appello delle imprese sul caro energia

Necessarie ulteriori misure per garantire continuità del processo produttivo

Il decreto “Aiuti ter” approvato dal Consiglio dei Ministri, riunitosi stamani, contempla alcune misure di interesse per il settore agricolo, sollecitate da Confagricoltura.

In attesa del testo definitivo licenziato all’unanimità dal CdM, da una prima analisi emerge che il DL prevede l’estensione del credito di imposta al 20% per il carburante agricolo al quarto trimestre (il decreto Aiuti Bis era già intervenuto sul terzo trimestre), con l’importante estensione dell’utilizzo per il riscaldamento delle serre, dei fabbricati produttivi utilizzati per gli allevamenti animali e anche alle imprese agromeccaniche.

Si tratta di un provvedimento importante – commenta Confagricoltura – sebbene non copra il secondo trimestre 2022, quando le lavorazioni nei campi erano a pieno regime.

Sul fronte energia, con il decreto Aiuti Ter si interviene anche sui mesi di ottobre e novembre, potenziando il supporto alle imprese, come richiesto da Confagricoltura. In particolare, il credito di imposta per i consumi elettrici viene portato al 30% ampliando la platea di beneficiari (impianti di potenza superiore a 4,5kW), e quello per i consumi di gas viene alzato al 40%.

Queste misure – precisa Confagricoltura – si aggiungono agli interventi già previsti dal decreto Aiuti Bis relativi all’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e al prolungamento del credito di imposta per il terzo trimestre sia sui consumi elettrici (impianti di potenza superiore a 16,5 kW e credito di imposta al 15%), sia sul gas naturale (credito di imposta al 25%).

“E’ un primo passo verso le richieste delle imprese – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Ulteriori misure saranno tuttavia necessarie per garantire la continuità del processo produttivo all’interno della filiera agroalimentare”.

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Confagricoltura Ragusa incontra i candidati iblei alle elezioni del 25 settembre: domani è il turno dei candidati all’Ars

In vista delle elezioni regionali e politiche del 25 settembre 2022 Confagricoltura Ragusa organizza due momenti di confronto con i candidati del territorio per il rinnovo del Parlamento Regionale Siciliano e del Parlamento Nazione.

Domani, giovedì 15 settembre, sarà il turno delle candidate e dei candidati alle elezioni regionali. I lavori si terranno presso la Sala Conferenze della sede di via G. Spampinato 4 a Ragusa e inizieranno alle ore 10.00.

Martedì 20 invece i soci e i dirigenti dell’Organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli iblei incontreranno, sempre nella stessa sede, con inizio alle ore 10.00, i candidati ragusani al Parlamento Nazionale.

“Una preziosa occasione di confronto – spiega il Presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – tra la nostra Organizzazione e i potenziali futuri deputati regionali e nazionali di tutti gli schieramenti, al fine di comunicare le priorità degli imprenditori agricoli ragusani per la futura agenda di governo per il rilancio della Sicilia e dell’Italia, partendo dalle esigenze dei territori”.

Tanti i candidati, appartenenti alla quasi totalità delle coalizioni in campo, che hanno confermato la loro presenza all’appuntamento di domani e anche a quello di martedì. Dopo l’intervento introduttivo del presidente Pirrè, i candidati avranno 5 minuti ciascuno per esprimere la propria piattaforma programmatica sui temi dell’agricoltura, dell’ambiente, dello sviluppo economico, delle infrastrutture, ecc.

La partecipazione all’evento è riservata alla Socie e ai Soci di Confagricoltura Ragusa.

Ragusa, 14 settembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Energia, Agrinsieme: crisi straordinaria, urgenti misure europee per la tenuta del settore e la sicurezza alimentare

Roma, 8 settembre 2022 – Agrinsieme, il Coordinamento che riunisce Cia–Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – rilancia le proposte del Copa-Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione Generale delle Cooperative agricole) in vista del Consiglio straordinario Energia, convocato domani per cercare una risposta comune tra gli Stati membri all’aggravarsi della crisi energetica e all’impennata dei prezzi.

L’aumento dei costi di gas, elettricità, carburante, fertilizzanti e imballaggi stanno strozzando la filiera e in particolare le imprese agricole, ulteriormente penalizzate dall’andamento del clima, con siccità e nubifragi che hanno ridotto i volumi produttivi in Italia e in Europa.

Agrinsieme rilancia pertanto il messaggio del Copa–Cogeca e delle organizzazioni europee della filiera agroalimentare che hanno rivolto alle istituzioni UE un appello per avere garanzie sull’accesso all’energia, limitandone i costi, per assicurare la tenuta delle imprese del comparto e la sicurezza alimentare.

In vista del Consiglio straordinario Energia della UE di domani, la Commissione ha indicato prioritari da sostenere, in questa fase particolarmente critica, le famiglie e i settori vulnerabili.

“Chiediamo che l’agroalimentare sia riconosciuto tra questi – afferma Agrinsieme – anche per la rilevanza che la spesa alimentare ha sul bilancio delle famiglie, specialmente sui nuclei meno abbienti. Sono già evidenti, proprio per la crescita dei prezzi, segnali di contrazione dei consumi”.

“La voce ‘alimentazione’ è quella che ha fatto registrare, dopo l’energia, la crescita più sostenuta in termini di inflazione. Contenere i costi di produzione è il modo più immediato e diretto per frenare la crescita dei prezzi al consumo”.

E’ fondamentale – conclude il Coordinamento – che siano messe in campo nel più breve tempo possibile tutte le misure affinché la filiera agroalimentare continui ad operare, garantendo la fornitura di prodotti di alta qualità al miglior prezzo possibile.

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Caro bollette, Api (Confagricoltura): pesce italiano a rischio sulle tavole

“Sono letteralmente saltate, a causa del drastico aumento dei costi di produzione per i prodotti della piscicoltura, le programmazioni per i prossimi mesi, incidendo sulla presenza del prodotto ittico d’acquacoltura, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte imprese del settore e la presenza di pesce ‘made in Italy’ fino alle prossime feste natalizie”. Questo l’allarme lanciato da Pier Antonio Salvador, presidente dell’associazione piscicoltori italiani di Confagricoltura.

La situazione, denunciano i piscicoltori di Confagricoltura, dopo oltre 6 mesi di conflitto, è aggravata dalla forte carenza idrica determinata dal prolungarsi del periodo siccitoso. Queste le cause scatenanti di considerevoli e potenzialmente irreversibili ripercussioni sulle imprese del settore.

I mangimi sono aumentati del 35%, l’energia elettrica dal 200 al 300 % (in base alle tipologie d’utilizzo), l’ossigeno liquido ha segnato almeno un +250%. Incrementi importanti anche nella logistica interna (mezzi aziendali e imbarcazioni) e negli scambi con fornitori e clienti dovuti ai rincari dei carburanti agricoli (che non hanno tutte le agevolazioni della pesca), nel costo degli avannotti, degli imballaggi, dei materiali e pezzi di ricambio necessari alla manutenzione degli impianti e delle attrezzature.

Il già notevole aumento del costo unitario di produzione è addirittura raddoppiato nei sistemi fortemente dipendenti dalla disponibilità di energia elettrica. Nel caso degli impianti a terra, gli allevatori hanno dovuto attivare le pompe, prevalentemente inutilizzate da 2003 (altra annata estremamente siccitosa); rilevante anche l’impatto sulle aree lagunari, in particolare nel Nord Adriatico.

“Siamo molto preoccupati – conclude Salvador – per il tragico quadro che si è determinato dal punto di vista economico. Per gli allevamenti non si può configurare un lockdown ma, senza urgenti provvedimenti in grado di abbattere immediatamente i costi, crescerà inevitabilmente il numero delle imprese a rischio chiusura, costringendo gli italiani a consumare sempre più pesce importato”.

 

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Allarme latte, Confagricoltura condivide l’appello di Granarolo e Lactalis: aiutare anche le aziende agricole

“L’allarme congiunto sull’inflazione lanciato da due colossi del comparto lattiero caseario, quali il Gruppo Granarolo e il Gruppo Lactalis in Italia, è un segnale che non può essere sottovalutato. Confagricoltura si unisce alla loro richiesta di un intervento urgente del Governo per salvare le imprese del settore, strette nella morsa dell’aumento dei costi produttivi”.

 

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, interviene sul messaggio che Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, e Giovanni Pomella, AD di Lactalis Italia, hanno lanciato in modo congiunto, pur essendo concorrenti sul mercato, a conferma dell’eccezionale gravità della situazione del comparto. Entrambi chiedono un intervento pubblico per scongiurare che l’aumento dei costi energetici faccia schizzare il prezzo del latte oltre i 2 euro al litro.

 

“Le imprese sono allo stremo – aggiunge Giansanti – e a serio rischio tenuta. I consumatori, d’altro canto, non possono supportare ulteriori rincari del carrello della spesa. Chiediamo al Governo di sostenere tutta la filiera del latte, a cominciare dal comparto zootecnico, che è quello che soffre di più sia per il caro energia, sia per l’aumento del costo delle materie prime, ormai fuori controllo”.

 

Da oltre un anno i costi produttivi per tutti i settori dell’agricoltura sono in continuo aumento e la recente esplosione dei prezzi legata al rincaro dei costi energetici ha messo a dura prova la tenuta del settore primario.

 

“Una simile crisi – conclude il presidente di Confagricoltura – necessita, pertanto, di essere affrontata con prontezza e assoluta determinazione sia sul piano nazionale, con misure economiche e finanziarie tempestive ed improcrastinabili, sia sul piano europeo, con prospettive di medio termine che non lascino margine di incertezza per le imprese”.

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Inflazione, Giansanti (Confagricoltura): “Interventi urgenti per salvaguardare produzione e occupazione”

“Il nuovo balzo in avanti dell’inflazione, che ha raggiunto il livello più alto dal 1985, è da imputare prevalentemente al prezzo dell’energia. Se non si mettono in atto misure immediate a livello nazionale e straordinarie in ambito europeo sul costo del gas, dell’energia elettrica e del gasolio, l’Italia rischia una grave recessione”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, interviene sulle stime comunicate oggi dall’Istat, che riportano un aumento dell’inflazione dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua.

Anche l’inflazione annuale dell’area euro, secondo Eurostat, l’ufficio statistico della Ue, dovrebbe attestarsi al 9,1% ad agosto, un nuovo valore record, in aumento rispetto all’8,9% di luglio. Anche in questo caso è il fattore energia la principale variabile.

“Dopo un anno difficile, fortemente caratterizzato dagli alti costi, gli ultimi aumenti dell’energia elettrica e del gas – aggiunge Giansanti – mettono letteralmente fuori controllo il sistema degli oneri delle aziende agricole”

“Nelle prossime settimane, senza interventi governativi in grado di modificare lo stato attuale, le imprese saranno costrette ad aumentare i prezzi dei prodotti, con un effetto a caduta sui consumatori, se non addirittura a tagliare l’attività produttiva”.

“Analogamente a livello europeo, tenendo conto della specificità del settore agricolo, dove in molti casi le chiusure delle attività sarebbero definitive, è indispensabile che si assumano decisioni straordinarie e altrettante urgenti sul prezzo del gas, dell’energia elettrica e del gasolio”.

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