Si è rivelata una formula di successo quella della prima edizione di Coltiviamo la cultura: prima Festa dell’agricoltura nelle dimore storiche italiane, evento promosso dai Giovani di Confagricoltura – Anga e i giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI).

Una domenica all’insegna delle eccellenze della nostra agricoltura e della bellezza di alcune tra le ville storiche più suggestive del nostro Paese.

Undici le dimore storiche che su tutto il territorio nazionale hanno aperto le loro porte ad un numeroso pubblico e ospitato le aziende agricole del territorio. Obiettivo? Promuovere allo stesso tempo i beni culturali di interesse collettivo e i prodotti agricoli del territorio delle regioni coinvolte: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.

Un viaggio che ha mostrato a cittadini e istituzioni l’importanza per il nostro Paese di un turismo capace di esaltare il legame indissolubile tra cibo e territorio e che può essere il perno di un’economia circolare per i borghi dove le dimore sono situate.

 

In Emilia Romagna hanno aperto le loro porte il Castello di Tabiano in provincia di Parma, splendida fortezza costruita più di mille anni fa dai marchesi Pallavicini per controllare la via Emilia, e la seicentesca Villa Venenti situata a Budrio, in provincia di Bologna.

 

Nel Lazio, a Frascati, ad aprire le porte al pubblico e alle aziende agricole del territorio è stata la seicentesca Villa Mergé.

In Piemonte il Castello di Piovera, fortezza del XIV secolo, e il Castello di Tagliolo, situato in una zona del Monferrato appartenuta nel corso dei secoli a diversi feudatari, fino ad arrivare ai marchesi di Tagliolo.

In Veneto protagonista è stata la Villa di Maser, in provincia di Treviso, concepita intorno al 1550 dall’architetto Andrea Palladio, dove oltre all’esposizione e degustazione dei prodotti delle aziende, si è tenuto un momento di approfondimento sull’agricoltura con il racconto di alcune storie di successo di imprese condotte da giovani di Confagricoltura Anga Veneto.

 

In Umbria la location dell’appuntamento è stato il Palazzo Pandolfi Elmi, edificio cinquecentesco, situato nel centro di Foligno.

 

In Puglia un grande pubblico ha potuto visitare Palazzo Ducale di Alessano, costruito alla fine del XV secolo e situato in provincia di Lecce, ad Alessano appunto, nel cuore del basso Salento.

In Sicilia è stata la volta di Palazzo Castelnuovo, edificio del XVIII secolo, collocato nella piana dei Colli di Palermo, nei cui giardini le aziende hanno esposto i loro prodotti e dove si è tenuto un convegno che ha visto la partecipazione di docenti universitari, che hanno approfondito temi come l’architettura rurale in Sicilia e la tradizione dell’agricoltura siciliana. Mentre in provincia di Catania ad aprire al pubblico è stato Palazzo Spadaro Libertini, uno dei palazzi più antichi di Caltagirone, ricostruito su un impianto preesistente cinquecentesco, con una mostra dell’artista Kristo Neziraij, degustazioni dei prodotti delle aziende e visite guidate della dimora.

Anche in Toscana l’evento, che si è svolto nel cuore di Firenze, a Palazzo Guicciardini, ha riscosso un grande successo di pubblico, costituito anche da molti turisti.

 

Ai diversi appuntamenti non sono mancati rappresentanti delle autorità locali.

In tutte le dimore le aziende agricole hanno potuto vendere e far degustare i loro prodotti (olio, vino, miele, confetture, succhi di frutta, mandorle) ad un pubblico eterogeneo costituito da semplici curiosi, ma anche da addetti ai lavori; in ogni dimora si sono inoltre tenute delle visite guidate molto partecipate.

 

Il connubio tra arte e buon cibo, tra storia e tradizioni gastronomiche di un territorio, si è rivelato vincente, con un’affluenza media di circa 300 visitatori per ogni dimora. Soddisfatte le aziende che hanno potuto valorizzare i propri prodotti in location d’eccezione. Soddisfatti anche i bambini, che nella dimora di Palermo, hanno partecipato ad un laboratorio didattico sulle api.

 

“E’ stata grande la partecipazione per un evento che sancisce e consolida la collaborazione tra i custodi del territorio, ovvero gli imprenditori agricoli, e i custodi delle bellezze storiche del paese. – ha detto il presidente dei Giovani di Confagricoltura – Anga, Francesco Mastrandrea – Una così forte presenza di istituzioni e curiosi in 11 dimore sparse per tutta l’Italia certifica che l’unione tra questi due mondi è importante e riconosciuta e che va senz’altro incentivata e valorizzata”.

 

 

“Questa giornata ha voluto sancire in maniera ancora più salda il legame tra le dimore storiche e il territorio in cui si trovano. Il nostro scopo era quello di valorizzare i prodotti d’eccellenza Made in Italy delle aziende agricole, permettendo al contempo ai cittadini di visitare in maniera esclusiva questi luoghi. Siamo molto felici della grande partecipazione all’iniziativa e ci auguriamo di poter sempre di più mettere in luce il legame tra queste due realtà con iniziative volte non solo alla promozione delle dimore storiche, ma anche delle realtà dei borghi e dei comuni in cui si inseriscono” ha dichiarato Anna Maria Pentimalli, presidente di ADSI Giovani.

 

 

 

 

Associazione Nazionale Dimore Storiche 

L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia. Nata nel 1977, l’Associazione conta attualmente circa 4500 soci e rappresenta una componente significativa del patrimonio storico e artistico del nostro Paese. L’Associazione promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché tali immobili, di valore storico-artistico e di interesse per la collettività, possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori. Questo impegno è rivolto in tre direzioni: verso i soci stessi, proprietari dei beni; verso le Istituzioni centrali e territoriali, competenti sui diversi aspetti della conservazione; verso la pubblica opinione, interessata alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Paese.