DL Sostegni: credito d’imposta 4.0, conto termico, vertical farming, accolte le richieste di Confagricoltura

Nelle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato si sono chiuse ieri notte le votazioni sugli emendamenti al Dl Sostegni.

Da quanto si apprende, per il settore primario sono stati approvati alcuni provvedimenti, proposti da Confagricoltura, a partire dalla cessione del credito d’imposta per le imprese che abbiano fatto investimenti per l’innovazione che rientrano nel piano Transizione 4.0, “un intervento prioritario per garantire liquidità alle aziende che investono in innovazione”.

Altrettanto sostenuto dalla Confederazione, e passato, è l’emendamento relativo all’accesso delle imprese agricole al conto termico, che permette l’utilizzo degli incentivi erogati dal GSE per interventi riguardanti l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Molto positiva è l’estensione alle produzioni delle vertical farming delle disposizioni in materia di prodotti di quarta gamma: il provvedimento – ad avviso di Confagricoltura – è importante perché va nella direzione dello sviluppo di un nuovo comparto, assai innovativo, del settore primario.

Approvata anche la possibilità di commercializzare, fino a esaurimento scorte, i prodotti immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2022, pur privi dei requisiti disposti in materia di etichettatura dal decreto legislativo 152/2006.

Su questo argomento – rileva Confagricoltura – occorrerà intervenire nuovamente per risolvere le numerose questioni aperte relative agli imballaggi di numerosi prodotti, dal vino all’olio, alle conserve, ma l’approvazione dell’emendamento rappresenta un elemento positivo in questo periodo di difficoltà per le aziende.

Soddisfazione anche per l’emendamento approvato che prevede che per accedere agli esoneri contributivi ex art.222 del DL Rilancio, i beneficiari della domanda dichiarino di non avere superato i limiti individuali fissati dal Quadro Temporaneo per le misure di aiuto di Stato. Si tratta di un provvedimento importante – conclude Confagricoltura – perché va incontro all’esigenza di semplificazione espressa a gran voce dalle imprese agricole.

Positiva, infine, l’esenzione del canone Rai, per l’anno 2021, per le strutture ricettive. Si tratta di una misura – conclude la Confederazione – che interessa le strutture agrituristiche fortemente colpite dalla pandemia.

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Confagricoltura al Tavolo di partenariato per il PSN. Giansanti: “La Pac rimanga politica agricola ed economica”

“Abbiamo l’occasione di ridare un indirizzo strategico alla politica agricola nazionale, in linea con gli obiettivi di fondo che saranno decisi in ambito europeo. I traguardi dovranno essere ambiziosi, così come le strategie da condividere”.

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’avvio dei lavori del Tavolo di partenariato chiamato a redigere il Piano Strategico Nazionale – la principale novità della riforma della PAC proposta dalla Commissione europea – che dovrà essere trasmesso alla Commissione Ue entro la fine dell’anno.

“La pandemia ha messo in evidenza la solidità del sistema agroalimentare europeo e anche la capacità di resilienza dell’agricoltura. La messa a rischio del potenziale produttivo del settore sarebbe un danno prima di tutto per i consumatori – ha affermato – Condividiamo pertanto l’approccio del Ministro Patuanelli a favore della produttività e della competitività delle imprese”.

“Ci sono alcuni elementi dai quali il Piano strategico nazionale non può prescindere” – ha affermato il presidente di Confagricoltura.

“Prioritario è che la PAC rimanga una politica agricola, economica, che garantisca reddito agli agricoltori, con un approccio flessibile in grado di accompagnare le eventuali crisi di mercato, con obiettivi misurabili in corso d’opera”.

“Per garantire la competitività delle imprese è poi necessario che queste non vengano penalizzate se di medie o grandi dimensioni, – ha aggiunto Giansanti – poiché sono quelle che investono maggiormente in innovazione, quindi anche in tutela ambientale e occupazionale. No quindi al “capping” e sì invece a una semplificazione e riduzione degli oneri burocratici”.

“E’ importante che la Pac non sia scambiata per uno strumento di programmazione ambientale, – ha concluso Giansanti – perché tratta di produzioni agricole. Per le problematiche ambientali e sociali esistono politiche e fondi dedicati”.

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Esoneri contributivi, Confagricoltura: “Finalmente operative le esenzioni richieste”

Confagricoltura esprime soddisfazione per l’emanazione, da parte INPS, delle istruzioni operative per accedere all’esonero straordinario dei contributi previdenziali ed assistenziali dovuti per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020.

L’esonero – ricorda l’Organizzazione degli imprenditori agricoli – riguarda i datori di lavoro delle imprese appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole nonché dell’allevamento, dell’ippicoltura, della pesca e dell’acquacoltura, che svolgono le attività identificate dai codici ATECO indicati nei decreti ministeriali 15/09/2020 e 10/12/2020.

Per Confagricoltura finalmente, per far fronte alle difficoltà causate dalla lunga pandemia, si rende attuabile una importante misura a sostegno al settore agricolo, grazie anche a un ingente stanziamento di risorse pari a quasi 500 milioni di euro.

La circolare INPS precisa che, per ottenere l’esonero, è sufficiente che almeno una delle attività svolte, anche non in via principale, sia riconducibile ad un codice ATECO indicato dai decreti ministeriali. In tal caso la misura viene riconosciuta per la contribuzione dell’intera posizione contributiva dell’azienda, non solo per quella che rientra nei codici.

L’INPS – sottolinea Confagricoltura – ha quindi condiviso la nostra tesi interpretativa prendendo atto che l’agricoltura moderna è sempre più caratterizzata dalla multifunzionalità e che in tale contesto diventa particolarmente difficile individuare quale sia l’attività principale esercitata dall’impresa agricola.

Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli questo provvedimento attenua in parte le difficoltà di imprese e lavoratori, anche se preoccupano i tempi stretti per la domanda (30 giorni) e l’obbligo di comunicare gli aiuti percepiti o richiesti che rientrano nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID”, vista la complessità, lacunosità ed eterogeneità della normativa di riferimento.

Infine, per Confagricoltura, il limite individuale a questi aiuti previsti dal “Quadro Temporaneo” per le imprese operanti nel settore primario della produzione agricola, anche se è stato recentemente elevato a 225.000 euro, rimane comunque un possibile ostacolo per le imprese più strutturate e con maggiore carico di manodopera.

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Vaccinazioni nelle aziende agricole, Confagricoltura: “Contributo fattivo alle imprese per favorire la ripresa”

Confagricoltura ha aderito al “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, sottoscritto tra il governo e le parti sociali.

“Con il Protocollo viene data – commenta Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura con delega al Lavoro – una risposta concreta all’interesse manifestato da diverse imprese agricole associate di medie-grandi dimensioni a porre in essere tutte le iniziative necessarie per la vaccinazione dei propri dipendenti”.

Il settore primario, che ha confermato il suo ruolo strategico anche nell’emergenza sanitaria in atto, potrà dunque fornire il suo fattivo contributo alla realizzazione del Piano vaccinale nazionale, anche se il lavoro agricolo è classificato a “basso rischio” dall’INAIL rispetto al contagio da Covid. Infatti le denunce di infortunio sul lavoro da Coronavirus segnalate dall’inizio dell’epidemia in agricoltura rappresentano soltanto l’1,5% del totale delle denunce pervenute (dati INAIL del 6-4-21).

L’adesione al Protocollo da parte delle imprese agricole è assolutamente volontario. – ricorda Confagricoltura -. Potranno aderire tutti i datori di lavoro del settore, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, anche se, verosimilmente, saranno le imprese di certe dimensioni ad essere maggiormente interessate, potendo contare su spazi adeguati. In ogni caso l’adesione al piano di vaccinazione nei luoghi di lavoro potrà essere supportata o coordinata dalle sedi territoriali di Confagricoltura.

La somministrazione del vaccino potrà avvenire secondo tre diverse modalità: somministrazione diretta in azienda (con costi a carico del datore di lavoro, salvo i vaccini che saranno forniti dalle autorità sanitarie regionali); somministrazione in convenzione con strutture sanitarie private (anche per il tramite delle sedi territoriali di Confagricoltura); somministrazione per il tramite dell’INAIL (per i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a strutture sanitarie private).

“Attraverso la vaccinazione in azienda, le imprese agricole – conclude Sandro Gambuzza – vogliono fornire il loro contributo ad un ritorno graduale alla normalità, condizione necessaria per la ripresa economica del Paese”.

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DL Sostegni, Confagricoltura: “Non solo misure di ristoro, ma anche semplificazione e rilancio”

“Il decreto sostegni impegna 32 miliardi di euro derivanti dall’ulteriore scostamento di bilancio approvato a gennaio e si pone l’obiettivo di contrastare gli effetti della crisi con misure che impatteranno anche sul comparto agricolo e per questo ringraziamo il Ministro Patuanelli e il Governo”.

Così ha premesso Annamaria Barrile, direttore delle Relazioni Istituzionali di Confagricoltura, all’audizione in Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame del Decreto Sostegni.

“La consapevolezza però della limitatezza delle risorse disponibili, a fronte della vastità della platea di imprese e famiglie in difficoltà, deve imporre una riflessione in vista del prossimo scostamento di bilancio e delle misure che verranno adottate, in particolare – ha affermato Barrile – sulla necessità che il PNRR sia l’occasione per definire linee strategiche, anche per il comparto agroalimentare, che portino alla ripresa e a una crescita sostenuta, in grado di trainare il Paese fuori dalla crisi e ripianare l’ingente debito pubblico accumulato”.

Per questo Confagricoltura propone non solo alcune correzioni al decreto-legge, ma anche alcune nuove disposizioni che, con misure di semplificazione e interventi per l’accesso al credito, sostengano il sistema delle imprese agricole in una chiave di rilancio e non solo di ristoro.

Confagricoltura ha segnalato quindi la necessità di chiarire che per le attività connesse la perdita di fatturato sia calcolata sul fatturato dell’attività collegata, al fine di una corretta valutazione delle perdite degli agriturismi, particolarmente impattati dalle misure restrittive in corso.

“Importante per il sostegno alla tenuta occupazionale delle nostre imprese – ha detto Barrile – è poi la concessione di ulteriori periodi di trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) e l’esonero, anche per il mese di gennaio 2021, dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL), per la quota a carico dei datori di lavoro, per le aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per gli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti”.

Significativo è l’incremento, per il 2021, di 150 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, che arriva quindi a 300 milioni di euro di dotazione, ma – rimarca Confagricoltura – mancano ancora i decreti attuativi per rendere disponibili le risorse.

E’ necessaria una profonda semplificazione burocratica, che alleggerisca il più possibile imprese e cittadini da oneri documentali e identifichino meccanismi di sostegno rapidi e, ove possibile, automatici.

Analogamente Confagricoltura propone di prevedere la bancabilità per i crediti d’imposta, in particolare quelli derivanti da investimenti nell’ambito delle misure Transizione 4.0, per dare liquidità alle imprese agricole che coraggiosamente hanno investito in beni strumentali innovativi.

“Questo – ha concluso Barrile – incoraggerebbe nuovi investimenti, unico volano possibile di una crescita in linea con gli obiettivi di transizione ecologica che il Paese si è dato e di cui l’agricoltura può essere protagonista”.

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Quattro player nazionali si uniscono con un accordo sulla Carota Bio

È stato firmato l’accordo tra Natura Iblea e le tre aziende Falco Impianti, Barone e Saclark per la realizzazione di un nuovo impianto interamente informatizzato mediante PLC e telecontrollo atto a raddoppiare la linea di lavorazione delle carote biologiche della Natura Iblea ad Ispica (provincia di Ragusa), con la capacità di lavorare circa 9 tonnellate l’ora, in sacchi, sacchi a cuscino, vassoi, cartoni rinfusa e big-bags, il tutto con trattamento Hydrocooler a 3°!

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Roberto Giadone, presidente Natura Iblea

 

“Quattro aziende leader nel settore agroindustriale delle carote bio impegnate a collaborare – ha affermato Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea – puntando a migliorare la competitività investendo sull’informatizzazione mediante il piano innovativo 4.0 interamente in telecontrollo.”

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Da sinistra: Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale Confagricoltura, Nello Messina, presidente gruppo IREM, Giadone Roberto, presidente Natura Iblea Group

 

L’inaugurazione e avvio dell’impianto è avvenuto martedì 16 marzo alla presenza del Cav. Nello Messina, in rappresentanza della capogruppo Irem Group, di Sandro Gambuzza, vice presidente nazionale di Confagricoltura, e di Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea Group.

Il piano “Innovazione 4.0” è volto ad agevolare gli investimenti ecologici e l’innovazione tecnologica nelle aziende, per l’acquisto di macchinari utilizzabili dalle imprese agricole, integrando alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

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“I nostri macchinari sono sempre aggiornati dal punto di vista tecnologico – interviene Falco, direttore della società Falco Impianti  – pronti a garantire maggiore qualità e minor costi di produzione e in grado di creare progetti specifici in tempi brevissimi in linea con il piano Innovazione 4.0!”

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Natura Iblea, società leader nella produzione di carote bio in Europa, punta ad una maggiore efficienza e qualità della merce per i sui clienti Europei come Coop Danimarca, Coop Norvegia, Edeka Germania e Coop Svizzera e del proprio servizio di e-commerce www.panierebio.com, mediante l’utilizzo di nuove tecnologie produttive creando collaborazione tra operatore, macchine e strumenti, nel rispetto dell’ambiente, con un occhio di riguardo ai consumi energetici.

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“Una maggiore produttività che si basa anche sulla continuità del servizio e sull’efficiente utilizzo dell’energia e delle materie prime – è intervenuto Barone della società Barone – un impianto capace di adeguarsi velocemente alle esigenze di mercato senza rinunciare alla qualità del prodotto!”

“Sarà una vera rivoluzione – ha aggiunto l’amministratore delegato Roberto Giadone di Natura Iblea – un passo verso il futuro”.

“Siamo di fronte al primo impianto di lavorazione carota in Europa interamente digitalizzato – ha concluso Sala, direttore della Saclark – e con possibilità di utilizzo di packaging plastic free”.

Fonte: freshplaza.it

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Vino, accolta richiesta di Confagricoltura al ministro Patuanelli: Italia e 12 Stati membri sollecitano fondi straordinari Ue per il settore

“Ringraziamo il ministro Patuanelli per aver accolto la nostra richiesta relativa alla mobilitazione di fondi straordinari della UE, per gestire la difficile situazione del settore vitivinicolo”.

Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’annuncio che la richiesta – promossa dalla Spagna e sostenuta, oltre che dall’Italia da altri dodici Stati membri – sarà discussa nel corso della sessione del Consiglio Agricoltura della UE in programma il 22 e 23 marzo.

“Il settore vitivinicolo è tra i più colpiti dall’impatto economico della pandemia per le ripetute chiusure del canale HoReCa a livello globale” – rileva Giansanti.

I dati disponibili indicano che le giacenze di vini a livello europeo sono sensibilmente aumentate rispetto ai livelli in essere all’inizio dello scorso anno. Secondo le cifre del Ministero delle Politiche Agricole, si attestavano in Italia a gennaio a 61 milioni di ettolitri, il 3,6% in più sullo stesso mese del 2019.

“Senza fondi aggiuntivi dell’Unione – sottolinea Giansanti – sarà difficile, per non dire impossibile, varare con risorse adeguate le misure idonee a tonificare il mercato e le quotazioni”.

“Ci aspettiamo dalla Commissione europea – conclude il presidente di Confagricoltura – una valutazione sulla situazione dei mercati agricoli in ambito europeo, a seguito degli ulteriori interventi di contenimento resi necessari dall’evoluzione della pandemia”.

“Per altri settori produttivi, oltre a quello vitivinicolo, potrebbe risultare necessaria la messa in opera di misure di sostegno come quelle varate lo scorso anno”.

 

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Sandro Gambuzza entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Gambuzza, già membro dell’Assemblea, adesso entra nel Consiglio di Presidenza del CNEL

Il vice-presidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza, con determina firmata dal presidente Tiziano Treu, dal 16 febbraio è membro nel Consiglio di Presidenza del CNEL, dopo essere stato membro dell’Assemblea dell’ente.

Il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) è un ente pubblico, previsto dall’articolo 99 della Costituzione Italiana, composto da esperti e rappresentanti delle categorie produttive. È organo di consulenza delle Camere e del Governo, ha l’iniziativa legislativa e può contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale.

Siciliano, con un’azienda agricola ad indirizzo orticolo ed olivicolo in provincia di Ragusa, Gambuzza è stato presidente di Confagricoltura Ragusa e presidente della Camera di Commercio di Ragusa. È presidente di SAC spa (aeroporto internazionale di Catania) e consigliere della Camera di Commercio del Sud Est della Sicilia. In Confagricoltura nazionale ha la delega al lavoro.

Confagricoltura esprime apprezzamento e soddisfazione per l’incarico conferito a Gambuzza che porterà, in seno al Consiglio di Presidenza del CNEL, la voce e la visione degli imprenditori agricoli italiani.

L’Unione Provinciale di Ragusa, nella persona del presidente Antonino Pirrè, con vivo compiacimento, augura buon lavoro a Gambuzza. “Siamo certi che Sandro – dichiara Pirrè –  porterà avanti questo nuovo incarico con la dedizione e lo spirito di servizio che hanno sempre caratterizzato il suo lavoro”.

 

Ragusa, 5 marzo 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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#PositiveBanking: Agronetwork e Bnl-Bnp Paribas a sostegno delle imprese con modelli e servizi più rispettosi dell’ambiente

Il credito agrario, le opportunità offerte dalle misure del governo nei decreti di questi mesi, i traguardi conseguiti da Confagricoltura, lo sviluppo di servizi per il credito attraverso lo strumento di sostegno Agricheck, l’analisi economico-finanziaria delle aziende del settore primario e, in particolare, le opportunità offerte alle imprese agricole da BNL BNP Paribas. Questi i temi approfonditi nel corso del webinar organizzato da Agronetwork “Modelli e Servizi dedicati alle Imprese Agroalimentari”, promosso con Confagricoltura e BNL BNP Paribas e la partecipazione di ENEL X.

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“Agronetwork – ha detto la presidente Luisa Todini aprendo i lavori – non ha mai smesso di coinvolgere le imprese, dedicando incontri ai temi di maggiore interesse per il mondo agroalimentare. Oggi è ancora un momento delicato, ci troviamo ancora nel pieno della pandemia provocata dal Coronavirus, ma non abbiamo voluto interrompere questo dialogo, affrontando la questione del credito, partendo dalle misure varate dal governo nei decreti di questi mesi, per arrivare alle opportunità che BNL BNP Paribas mette a disposizione delle imprese agricole. Ma l’incontro vuole essere anche l’occasione per parlare di finanza sostenibile, ovvero della gestione di prodotti finanziari e degli strumenti correlati che, oltre a permettere la destinazione redditizia di capitali di rischio, deve orientare tali investimenti su scelte più rispettose dell’ambiente”.

BNP PARIBAS è una delle grandi banche europee e mondiali che si stanno fortemente impegnando nell’ottica della sostenibilità, aggiungendo, a quella che è la storica attenzione per i servizi ai clienti, la mobilitazione di risorse che abbiano un impatto positivo.

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“Noi lo chiamiamo ‘Positive banking’ – ha detto Mauro Bombacigno, Head of Engagement BNP Paribas – ovvero un’attività di credito ed assistenza che viene declinata per far convergere risorse finanziarie necessarie su settori che si stanno impegnando sotto il profilo della sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agricoltura per noi è fondamentale, perchè avrà un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi che ci vengono posti a livello mondiale. Abbiamo dedicato 180 mld di euro a settori che sono orientati ai diciassette obiettivi delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile e abbiamo intenzione di aumentare ancora questi fondi.”

La sostenibilità passa anche attraverso l’efficientamento energetico. Come ha dimostrato Sandro Franco, Sales manager di Enel X, società di consulenza per le imprese agricole che vogliono ridurre il bilancio energetico attraverso soluzioni integrate, che vanno dal fotovoltaico alla cogenerazione, per ottenere un prodotto sempre più green.

Massimiliano Giansanti

“L’agricoltura in questi mesi ha dato dimostrazione di forte vitalità: ha continuato a produrre, non è ricorsa alla cassa integrazione, nonostante le difficoltà legate all’export, alla chiusura del canale Ho.Re.Ca e alla forte riduzione dei consumi domestici – ha concluso il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Ora, nella crisi, dovremmo cogliere l’opportunità per rendere il settore più produttivo, più innovativo, più sostenibile e più competitivo. E per fare questo occorre investire in nuove tecnologie coniugando la sostenibilità, passare attraverso una diversa organizzazione dell’attività produttiva, diversificare. Il Recovery Fund, che ha destinato all’agricoltura 2 miliardi di euro, è una occasione irripetibile. Ci vogliono però progetti e idee. E grandi piani attorno a quelle aziende che già oggi hanno dimostrato evidenti capacità di essere leader a livello mondiale. Stiamo impegnando il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti e per questo motivo la progettualità dovrà essere ampia e importante.”

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Recovery, Giansanti: “Risorse inadeguate per l’agricoltura reale. Auspichiamo ulteriori fondi per un settore strategico dell’economia nazionale”

“La pandemia ha riportato in evidenza il valore strategico della sovranità alimentare. Ma, per accrescere la produzione agricola interna, ferma al 75% del fabbisogno nazionale, occorre un programma di investimenti ben più ampio di quello previsto allo stato degli atti”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito dello schema di Recovery Plan che nella serata di oggi sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri.

“Nel complesso – afferma Giansanti – la dotazione finanziaria prevista per l’agricoltura reale, al capitolo 2.1, ammonta a 1,8 miliardi di euro: appena lo 0,3% rispetto alla dimensione economica del contributo dato dalla filiera agroalimentare al PIL, 540 miliardi di euro”.

“Va inoltre ricordato che a fronte delle risorse destinate al Next Generation EU, si registra una riduzione dei fondi destinati alla futura Politica Agricola Comune, che comporterà un taglio del 10% degli interventi a favore delle imprese agricole italiane”.

“Per far avanzare la produzione interna e la sostenibilità ambientale, occorre puntare sugli investimenti delle imprese del settore, al fine di generare una modernizzazione diffusa che consentirà alle imprese stesse di essere più competitive sui mercati internazionali. Un ruolo centrale va dato alla ricerca scientifica per il contributo che è in grado di assicurare per una valida transizione ecologica”.

Confagricoltura auspica che il prossimo Consiglio dei Ministri intervenga in tal senso, rafforzando il ruolo di centralità del settore primario, già riconosciuto dal Governo.

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