Nessun cambio forzato per le etichette Bio, Dop e Igp: ad assicurarlo il ministro Centinaio

Le etichette dei prodotti a denominazione Bio, Dop e Igp con la vecchia dicitura del Ministero potranno essere usate fino ad esaurimento scorte, sia per esteso che per acronimo. A renderlo noto l’on. Giuseppe L’Abbate (M5S) in Commissione Agricoltura alla Camera, dopo aver ottenuto precisa risposta dal ministro Centinaio a seguito di un’interrogazione parlamentare.

Il paventato rischio di dover modificare le grafiche delle etichette di ben 296 prodotti Dop e Igp che interessano oltre 83mila aziende, a cui si aggiungono altre 70mila nel settore biologico, è legato al fatto che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) ha acquisito in questa legislatura anche le competenze sul Turismo, mutando l’acronimo in Mipaaft.

Questo, come si era ritenuto da più parti in un primo momento, avrebbe comportato l’immediato adeguamento delle etichette dei prodotti a denominazione relativamente alla dicitura sull’Organismo di controllo. Ovvero: da “Organismo di Controllo autorizzato dal Mipaaf” a da “Organismo di Controllo autorizzato dal Mipaaft”.

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La Sicilia è la regione più “bio” d’Italia: tutti i numeri

La Sicilia è la più “bio” tra le regioni italiane: infatti è quella con il maggior numero di aziende certificate (ben 9444). A seguire la Calabria (7978) e la Puglia (6873). Palermo, con le sue 1609 azienda è la sesta provincia italiana e la prima in Sicilia. La maggiore attenzione alla qualità dei prodotti alimentari è l’input che spinge le aziende a produrre in modo più naturale e trasparente.

Le aziende italiane con certificazione “bio” sono circa 60mila, di cui 24mila accreditate dal sistema di certificazione nazionale solo negli ultimi tre anni. Da qualche giorno la mappatura, costantemente aggiornata, degli operatori con certificazione Bio è ancora più accessibile grazie all’inserimento delle informazioni nelle visure camerali. All’inizio di dicembre 2017, le imprese in possesso di una certificazione Bio erano 59.461.

Si tratta perlopiù di realtà localizzate nel Mezzogiorno (il 55,8%), più del doppio di quelle con sede al Nord (il 23,4%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,8%). Più della metà (il 56%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9), seguita dalla Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia Romagna (7,7).

I numeri del biologico italiano fotografano un settore che si è fortemente trasformato e potenziato negli ultimi anni, passando da tendenza rivolta a mercati di nicchia a vero e proprio stile di vita per milioni di consumatori italiani. Al tempo stesso, il biologico sta rivestendo un ruolo sempre più importante come opportunità di rilancio per molte aziende del nostro agro-alimentare.

Mentre nell’agricoltura tradizionale ogni anno numerose imprese chiudono i battenti, il settore del biologico sta andando in controtendenza, a dimostrazione che anche aziende di dimensioni più piccole, grazie all’applicazione dei principi dell’agricoltura biodinamica, possono stare con successo sul mercato. Le aziende che svolgono esclusivamente produzione Bio sono 44.482 (il 75% dell’universo delle certificate) e di esse una su tre ha sede in due sole regioni del Mezzogiorno: Calabria o Sicilia.

Approfondendo l’analisi delle imprese Bio per forma giuridica, l’11% (6.490) è costituito da società di capitale. Di queste, oltre il 90% è una PMI ovvero con un volume d’affari uguale o inferiore ai 50 milioni di euro. Più della metà (il 55,2%) rientra nella definizione di micro impresa (con un fatturato non superiore ai 2 milioni di euro), e la metà ha un capitale sociale inferiore ai 50mila euro.

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“Tra bere e mangiare c’è di mezzo la nostra Terra”: a Giarre l’Expo Food and Wine delle eccellenze siciliane

Tutto pronto per la IV edizione di Expo Food and Wine, la kermesse enogastronomica che punta alla promozione delle produzioni siciliane e valorizza la qualità, gli incontri e il business, che si terrà a Giarre dal 17 al 19 novembre.

L’edizione di quest’anno si articolerà in una ricca tre giorni di eventi, cooking show, educational, concorsi, convegni, e degustazioni gourmet, all’interno di un’unica vetrina, per far vivere ai partecipanti un’ esperienza culturale e di gusto unica. Alessandra Ambra, general manager e founder dell’evento, annuncia la presenza di una squadra di professionisti dell’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, Ristoworld Italy e dei vari partner che sostengono l’iniziativa.

Nel 2014 l’evento ha registrato 13.000 mila visitatori e 50 espositori. Il secondo anno 2015 si registrarono 17.000 presenze di cui un 60 % addetti ai lavori e 120 espositori. Nel 2016 si cercò di fare una selezione delle aziende cercando di alzare la qualità 15.000 presenze di cui l’80 % del settore e 70 espositori a marchio di qualità.

Tutte le aziende presenti all’evento saranno coinvolte nel nuovo store del West Sussex, in Inghilterra, dove è stata creata una piattaforma commerciale di prodotti a brand EFW. Expò Food and Wine, oltre ad essere un importante evento di esposizione e aggregazione, è una piattaforma internazionale che, grazie al lavoro di ricerca e sviluppo realizzato nel tempo, consente di mettere in contatto buyer esteri; in programma ci sono gli incontri B2B, con buyer provenienti da Malta, Inghilterra, Argentina e Brasile.

Si rafforza la collaborazione con l’Accademia Italiana di Gastronomia Storica, con i suoi professionisti Anna Martano, prefetto AIGS Sicilia e Direttrice Artistica dell’area Show di Expo Food and Wine, e Peppe Agliano, prefetto nazionale AIGS area cucina innovativa-tradizionale. Fra gli altri nomi della cucina siciliana ci saranno Maurizio Urso, segretario generale Eurotoques; Luca Giannone; Pino Maggiore; Gaetano e Vincenzo Quattropani; gli chef dell’ Associazione Ristoworld Italy come Andrea Finocchiaro e Gianluca Mignemi.

Ci saranno anche degli eventi off che si svolgeranno fuori il salone di Expo Food and Wine, due serate dedicate rispettivamente al gluten free, vegan e bio (venerdì 17 novembre) e al Marsala e a tutti i suoi possibili abbinamenti (sabato 18 novembre).

Diversi momenti riempiranno l’evento che si apre venerdì 17 novembre con un concorso dedicato ai Professionisti della Pizzeria ‘La pizza mediterranea’ a cura dell’associazione Ristoworld Italy e si conclude domenica 19 con la premiazione del contest lanciato sui social ‘Posta la ricetta’. Sabato 18 novembre ci sarà la tappa del Festival del giornalismo Alimentare di Torino, che prevede un corso di formazione dedicato ai giornalisti sul tema “Giornalismo enogastronomico, tra etica, risorse e strategie, per una buona comunicazione delle eccellenze territoriali”. Non mancheranno nel corso del week end cooking show, laboratori, masterclass dedicate al vino e alle materie prime agroalimentari, alla lavorazione dei prodotti e alla loro analisi commerciale.

 

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