Maltempo, aziende agricole ragusane sott’acqua: prevenire il dissesto idrogeologico, adesso necessaria la dichiarazione di stato di calamità

Ancora una volta la provincia di Ragusa, a causa di straordinarie condizioni meteorologiche avverse, si ritrova a fare i conti con fiumi e torrenti esondati, ponti crollati, strade rurali impraticabili o distrutte, edifici allagati e impianti serricoli invasi dall’acqua. Danni che si sarebbero potuti ridurre notevolmente se si fosse provveduto in tempo a pulire canali di scolo, alvei di fiumi e torrenti e si fossero posti in essere tutti quegli interventi necessari a prevenire e ridurre il rischio di dissesto idrogeologico. Interventi che abbiamo più volte pubblicamente richiesto, ma che non sono mai realizzati.

Hanno esondato il fiume Dirillo e il torrente Modica-Scicli, gravi allagamenti si sono registrati in tutto il territorio provinciale, soprattutto a Comiso e a Scicli. In alcuni centri danneggiata anche la rete elettrica e telefonica. Gravi e diffusi i danni agli impianti produttivi e serricoli, quasi tutti interessati da allagamenti, alcuni hanno subito anche danni strutturali.

“I danni alle aziende agricole sono ingenti e diffusi su tutto il territorio, tra raccolti compromessi e impossibilità di effettuare la semina, – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – valutiamo quindi positivamente la richiesta avanzata dai deputati regionali, on. Giorgio Assenza e on. Nello Dipasquale, alle istituzioni di governo regionali e nazionali per la dichiarazione di stato di calamitàcon l’adozione di tutte le misure di pronto intervento necessarie per far fronte all’emergenza, previo accertamento e quantificazione dei danni, con interventi di ripristino e di ristoro”.

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Confagricoltura a confronto con TFT (Trasformare la Fascia Trasformata): insieme per creare una rete virtuosa a sostegno del lavoro e dei diritti

Si è tenuto nei giorni scorsi un proficuo momento di confronto tra Confagricoltura, rappresentata dalla dott.ssa Paola Gurrieri (componente del direttivo di Confagricoltura Ragusa) e dal dott. Antonino Pirrè (presidente di Confagricoltura Ragusa e vice presidente di Confagricoltura Sicilia), e Trasformare la Fascia Trasformata, un progetto di Fondazione CON IL SUD, che mette insieme l’Associazione I Tetti Colorati Onlusla Cooperativa Proxima, la Cgil e l’Associazione Altro Diritto onlus. Obiettivo dell’azione di TFT è interloquire con le Istituzioni, la popolazione locale, le lavoratrici e i lavoratori, le imprese e le organizzazioni delle imprese, per promuovere prassi virtuose, con una maggiore corresponsabilità della cittadinanza nei propri stili di vita e di consumo, restituendo compattezza a un territorio frammentato e, talvolta, marginalizzato.

“Un incontro davvero stimolante e fattivo – commenta il presidente Pirrè – nel quale abbiamo avuto modo di spiegare che le nostre aziende agricole hanno bisogno di manodopera e sono ben liete di accogliere personale straniero, di raccordo con le associazioni e le Autorità preposte, offrendo così, oltre al lavoro, una chance di integrazione”. “Abbiamo spiegato pure  che – continua Pirrè –, malgrado la buona volontà da parte delle imprenditrici e degli imprenditori di assumere questa tipologia di lavoratori, ci si scontra con tempi molto lunghi e, soprattutto, con una normativa in continua evoluzione su situazioni talvolta assai delicate. Su questo versante, abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte del TFT, che ringrazio per averci scelti come interlocutori e per averci coinvolto in questo percorso a sostegno del benessere diffuso nostre comunità, che si impegna ad operare attivamente per ridurre questo gap attraverso momenti formativi e informativi, direttamente presso le nostre aziende associate”.

Altra questione, non meno rilevante, affrontata durante l’incontro, è quella relativa al decoro e alla salvaguardia ambientale, costantemente messi a rischio dall’abbandono selvaggio dei rifiuti anche lungo le strade. Sono stati illustrati gli interventi di TFT che, da un lato lavorano sull’azione di educazione ambientale delle famiglie, e dall’altro, mirano a un coinvolgimento degli enti locali nell’individuare modalità per il ritiro dei rifiuti, almeno in determinate zone, facendo ricorso a isole ecologiche.

“Uno dei nostri obiettivi principali – spiega Vincenzo La Monica, responsabile del progetto TFT – è creare reti territoriali per sostenere un processo realmente generativo in senso strutturale. Ed è proprio quello che abbiamo cercato di fare nell’interessante e produttivo confronto con Confagricoltura”.

“È stata inoltre l’occasione – continua La Monica – per presentare il lavoro che TFT svolge nelle tre aree d’azione: sociale, lavoro e ambiente. E sono già sorte interessanti direttrici di sviluppo di una collaborazione attiva su molti fronti per consentire, alle persone che quotidianamente incontriamo, una possibilità di accesso a un lavoro che rispetti i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.

La riunione è stata un primo momento d’incontro, ma già i temi sono abbastanza chiari e i prossimi incontri serviranno ad avviare concrete azioni di collaborazione. In tutti i presenti la volontà di provare a invertire la rotta delle narrazioni a senso unico su un territorio che presenta notevoli fragilità e strutturali situazioni di degrado, ma che, al tempo stesso, offre esempi importanti di ‘riscatto’ e modelli di crescita, rappresentati da aziende sane che garantiscono i diritti dei lavoratori e che si impegnano concretamente per farlo, al netto delle ingiuste e dannose semplificazioni giornalistiche che, ciclicamente, mettono in pessima luce il nostro territorio e il suo tessuto produttivo.

Ragusa, 19 gennaio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Natura Iblea vince per il sesto anno consecutivo il Welfare Index PMI, prestigioso riconoscimento che premia il welfare aziendale

Per il sesto anno consecutivo l’azienda agricola ragusana Natura Iblea, associata a Confagricoltura, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Welfare Index PMI nella categoria Agricoltura. Quattro, complessivamente, le aziende associate a Confagricoltura che sono state premiate stamattina a Roma, in occasione della presentazione della settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane: per l’agricoltura, oltre a Natura Iblea, Barone Ricasoli (Siena) e C.B.M. srl – Cattle Breeding Management (Jesi) e per l’agricoltura sociale Fattoria Solidale del Circeo (Latina).

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia i modelli di business sostenibili delle imprese europee.

Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Assegnato il massimo rating 5W a 121 imprese Welfare Champion (erano 22 nel 2017).

La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione; 2) Salute e assistenza; 3) Conciliazione vita-lavoro; 4) Sostegno economico ai lavoratori; 5) Sviluppo del capitale umano; 6) Sostegno per educazione e cultura; 7) Diritti, diversità, inclusione; 8) Condizioni lavorative e sicurezza; 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse.

“Un risultato che ci onora, ci inorgoglisce e ci emoziona – spiega il General Manager di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – come se fosse la prima volta. Un importante riconoscimento, che per noi vale davvero molto, al lavoro che facciamo ogni giorno per rendere l’azienda non solo un luogo di lavoro, ma anche di integrazione, di sostegno, di incontro, di solidarietà e di crescita”.

“A Roberto Giadone e a Natura Iblea le vive congratulazioni dell’Unione Provinciale di Ragusa e di tutta Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – per l’encomiabile risultato ottenuto per il sesto anno consecutivo. Un’eccellenza ragusana e siciliana di cui essere fieri, frutto dell’impegno e dell’abnegazione di chi rappresenta un tessuto produttivo sano, coraggioso e visionario che genera ricchezza diffusa per il territorio, mettendo al centro non solo la produttività, ma anche il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”.

I dati del Rapporto Welfare Index PMI

 

Oggi il welfare aziendale ha raggiunto un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI: oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Oggi il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese.

La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti.

Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

Per maggiori informazioni sul Rapporto: https://www.welfareindexpmi.it

Ragusa, 6 dicembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Il siciliano Giovanni Gioia è il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura

Le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro di Confagricoltura Ragusa al neo presidente di Anga e al Comitato di Presidenza

È Giovanni Gioia il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura (ANGA), succede a Francesco Mastrandrea. “Ringrazio per questa grande responsabilità. Sono orgoglioso di avere raggiunto un traguardo con la vostra collaborazione, ma allo stesso tempo sono conscio – ha affermato il neopresidente dell’Anga – che si tratta solo di un punto di partenza e di un impegno per la crescita della nostra Associazione, in una fase storica così delicata. Un grazie a Claudia Guidi per il nostro confronto leale, che ha portato vivacità ed energia. Cominciamo oggi, con grande senso del dovere, insieme al nuovo Comitato, un’esperienza umana e sindacale all’interno di Confagricoltura”.

Comitato di Presidenza (da sinistra: Domenico Parisi, Giorgio Grani, Emma Cogrossi, Giovanni Gioia, Caterina Luppa, Luigi Saviolo, Angelo Varvaglione).
Comitato di Presidenza (da sinistra: Domenico Parisi, Giorgio Grani, Emma Cogrossi, Giovanni Gioia, Caterina Luppa, Luigi Saviolo, Angelo Varvaglione).

Palermitano, 30 anni, Gioia rappresenta la quarta generazione di una famiglia attiva nell’imprenditoria agricola nell’entroterra siciliano, da sempre vocato alla cerealicoltura. È la coltivazione di grano duro da seme certificato il core business della sua impresa, l’Agricola Kibbò, nel territorio di Petralia Sottana (PA). Oggi l’azienda produce, oltre a grano duro certificato, foraggi di qualità, leguminose da granella, olio extravergine d’oliva, canapa, lino e miele.

“A nome mio, del direttore Giovanni Scucces e del presidente di Anga Ragusa, Lorenzo Cannella e di tutta Confagricoltura Ragusa, le più vive congratulazioni e gli auguri di buon lavoro al neo presidente Gioia, nella certezza che saprà portare avanti, insieme al Comitato di Presidenza, questo importante e delicato incarico con la determinazione e la serietà che ha sempre caratterizzato il suo impegno per la crescita e il radicamento della nostra Organizzazione”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè.

Ragusa, 9 novembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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“L’emergenza manodopera continua, ecco perché l’agricoltura non attira i lavoratori”

L’analisi del dott. Roberto Giadone, presidente di Natura Iblea, importante azienda agricola biologica associata a Confagricoltura

Iniziamo dalla fine, in agricoltura manca manodopera e le aziende sono costantemente alla ricerca di personale.

La storia inizia nel 2020 con l’epidemia di covid19 e con le restrizioni alla mobilità. Si pensava che l’agricoltura potesse essere un catalizzatore di professionalità andate in crisi a causa del covid ed invece è stato un fuoco di paglia. I pochi operai transitati dal terziario all’agricoltura sono stati immediatamente riassorbiti da ristoranti ed hotel appena il settore è ripartito. Non abbiamo oggi una vera disponibilità di manodopera italiana se non casi fortuiti e meramente occasionali. Quali le cause? Perché gli italiani non vogliono lavorare in agricoltura? La prima risposta sembra ovvia ed è a causa del reddito di cittadinanza che garantisce un trattamento assistenziale quasi pari ad uno stipendio medio in agricoltura. Ma io non penso che sia questo il vero problema. La risposta penso si debba ricercare invece nella mancanza di “attrattiva” insita nell’attività agricola. Quale giovane italiano vorrebbe avere come aspirazione lavorativa quella di diventare un bracciante agricolo? Nessuno. Ma nel contempo mancano anche figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori. Questo è dovuto alle scelte scolastiche che sono influenzate da obiettivi di alto livello ed universitari (cosa giusta e buona) fatte anche da studenti che non hanno peculiarità ed attitudine allo studio (cosa molto errata). Bisognerebbe che le famiglie ed i ragazzi si dessero degli obiettivi raggiungibili e con percorsi scolatici che hanno degli sbocchi occupazionali sicuri. Rendere attrattive le professioni agricole passa anche dal messaggio che noi imprenditori agricoli inviamo alla società. Valorizzare e remunerare queste professionalità è indispensabile. Un responsabile della produzione in agricoltura è una figura paragonabile ad un product manager industriale o a un direttore di hotel con 100 camere. Paragoniamo le retribuzioni e gli ambienti di lavoro tra queste diverse figure e notiamo che in agricoltura è tutto più basso, tutto più sporco, tutto più precario. Dobbiamo smontare questo sistema in agricoltura ed adeguarci a standard, benefit e status lavorativi più alti.

Altro discorso vale per il bracciante comune, le nostre aziende hanno bisogno di manodopera comune. Ne manca circa il 40%. Sino ad ora il supporto ci è stato dato dagli extracomunitari che oggi rappresentano circa il 70% della forza lavoro comune in agricoltura. Oggi anche questo è venuto a mancare, non si trovano più lavoratori extracomunitari. In piccola parte è dovuto alle aspirazioni di elevazione sociale anche degli immigrati, ma il vero problema è dato dal minore arrivo di manodopera estera. Quelli che arrivano nelle nostre coste preferiscono andare all’estero (Francia e Germania soprattutto) attratti da maggiori salari e, soprattutto, da uno stato sociale che li inserisce e li guida nella nuova nazione d’arrivo. Ecco il vero problema. Bisogna aumentare i decreti flussi rendendoli attuali e passare dalle circa 70.000 unità del 2021 alle 200.000 del 2014. Le maglie della legge italiana sui flussi migratori si sono strette per ragioni politiche di parte, e questo sta creando un vero problema alle aziende. Non si può rilanciare l’economia italiana basata molto sull’agroalimentare senza avere una buona disponibilità di manodopera per i duri lavori agricoli. Ma bisogna anche finanziare ed organizzare delle strutture governative che integrino e diano supporto agli emigranti per non rendere un calvario trovare una casa in affitto per un operaio di colore o rinnovare un permesso di soggiorno a chi non parla bene l’italiano.
Voglio raccontare un’esperienza diretta avvenuta qui alla Natura Iblea l’anno scorso. I nostri dipendenti extracomunitari non si vaccinavano. Pensavamo che fossero stati influenzati dalle teorie no-vax. Ad un’analisi più attenta (cioè abbiamo parlato e chiesto loro) ci siamo reso conto che la maggior parte semplicemente non aveva gli strumenti per vaccinarsi, cioè un telefono/computer con connessione internet, la tessera sanitaria e la padronanza della lingua per capire le procedure. Detto fatto, con due nostri impiegati abbiamo effettuato le prenotazioni all’ASP e con dei nostri operatori li abbiamo accompagnati agli hub vaccinali. Risultato: 48 tra lavoratori e famigliari vaccinati in meno di 10 giorni. Questo lo abbiamo fatto noi con nostre risorse, ma è proprio questo che dovrebbero fare le strutture governative: ascoltare, intervenire e risolvere i problemi dei lavoratori extracomunitari, solo così potremo contare su una risorsa basilare per l’agricoltura che è la manodopera.

 

Roberto Giadone

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Pirrè: “I nostri comparti sono in panne, costi quintuplicati. Qualche potenziale spiraglio dai mercati del nord Europa”

Intervista a cura di Michele Farinaccio pubblicata su La Sicilia del 15-10-2022, all’interno dello speciale “Pianeta Imprese”

I rincari energetici, che non stanno risparmiando nessun settore, non possono non ripercuotersi in uno dei comparti chiave della provincia di Ragusa, come quello agricolo. Centinaia di aziende letteralmente al collasso, gravate non solo dai problemi atavici che hanno storicamente reso quanto mai difficile la vita economica delle imprese, ma oggi ancora di più dall’aggravarsi di costi che a volte sono più che quintuplicati.

«Il momento è complicato – dice il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè – è quella che noi chiamiamo tempesta perfetta. Con il Covid, tutto sommato, le aziende agricole, tranne alcuni comparti, avevano dimostrato di tenere, poi la guerra con gli aumenti del costo dell’energia ma anche l’aumento indiscriminato di materie prime che proprio con il conflitto bellico si è acuito in maniera sostanziale. E questo sta dando un autentico colpo di grazia a centinaia di aziende. Ci troviamo con settori come la zootecnia dove molte aziende lavorano per la sussistenza, nella speranza che la situazione migliori. Poi ci sono settori come la serricoltura, dove le serre vengono riscaldate col metano, i cui costi dell’energia si sono acuiti per 6-7 volte. Parlavo con una azienda che è passata da mezzo milione a 4 milioni come costi annui di energia. I rincari energetici tra l’altro, da settembre in poi, si stanno dimostrano nella loro interezza perché prima c’erano costi bloccati. Al momento la situazione è che tante aziende stanno valutando quanti fattori produttivi impiantare, con una produzione del 30-35% in meno non solo per l’aumento di costi ma anche perché non sappiamo quali sono le contrazioni del mercato dovute al minore potere d’acquisto dei con- sumatori, che soffrono essi stessi insieme alle aziende e che dunque sono costretti a comprare di meno».

Insomma, il classico cane che si morde la coda. «Certamente si tratta pur sempre di pro- dotti di prima necessità – prosegue Pirrè – ma è chiaro che la nostra serricultura, che è di pregio, è in grande sofferenza. Per alcuni, ad ogni modo, si stanno aprendo spiragli inaspettati come il mercato del nord Europa, principalmente dell’Olanda, che comprano da noi, oppure che chiedono a noi di produrre per loro. E’ evidente infatti che questa sia una emergenza che ha carattere europeo e che coinvolga soprattutto Paesi che ancora più di noi sono costretti a comprare energia per riscaldamento». Ed è proprio a livello europeo che Confagricoltura individua le possibili soluzioni che stanno, però, tardando ad arrivare. «E’ necessario un intervento immediato di ristoro dei costi. Bisogna mettere liquidità nel sistema. I nostri rappresentanti politici con- centrino la loro attenzione su Bruxelles».

 

Clicca il link seguente per leggere l’articolo originale su La Sicilia

la sicilia – ed. ragusa del 15.10.2022 – speciale Pianeta Impresa

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Per gli imprenditori agricoli il tempo delle scelte (quasi obbligate): diminuire la produzione?

Le amare riflessioni e i quesiti illuminanti del Socio di Confagricoltura Ragusa,  dott. Roberto Giadone (Natura Iblea – Paniere Bio, azienda agricola di Ispica leader nel settore bio), già vincitore di diverse edizioni del premio Welfare Index PMI 

Quali scelte deve fare un agricoltore in questo momento di grande incertezza? Siamo nella fase di inizio di unanuova campagna dove dobbiamo pianificare le quantità, le varietà e i tempi di produzione. Per noi agricoltori è il tempo delle scelte.

Le aziende agricole non sono delle casseforti finanziarie, con riserve di denaro illimitate, tutto quello che guadagniamo è quasi sempre reinvestito nell’azienda stessa. Un errore di valutazione può essere cruciale per la sopravvivenza stessa delle nostre aziende.
In questa fase qualche giorno fa mi sono trovato a fare queste considerazioni:

1 – abbiamo uno spropositato aumento dei costi di produzione e quindi dovremo vendere il prodotto ad un prezzo di almeno il doppio della scorsa stagione, ed avremo un raddoppio dell’investimento finanziario iniziale in semi, concimi, coperture, energia, ecc.;

2 – il potere di acquisto dei singoli cittadini non è aumentato (stipendi al palo) anzi è diminuito a causa dell’inflazione;

3 – la difficoltà nel reperire manodopera mi ha portato a non poter raccogliere tutto il prodotto in campo nella scorsa stagione.

Queste considerazioni mi hanno portato ad una scelta quasi obbligata: diminuire la produzione. Ridurre la produzione e quindi abbassare la nostra offerta di prodotto. Avremo un minore investimento iniziale, non avremo bisogno di tornare alla spasmodica ricerca di personale (anzi lo diminuiremmo), non offriremmo al consumatore impoverito troppo prodotto caro. Scelta semplice, intuitiva ed economicamente intelligente. Ma… La GDO potrà accettare di avere gli scaffali vuoti per mancanza di prodotto? Il consumatore medio rinuncerà all’acquisto del “fresco fuori stagione” anche se è ormai entrato nella logica salutistica di una dieta variata tutto l’anno? Il surplus di personale ed i conseguenti licenziamenti come potranno avvenire senza operare scelte penose e dolorose? Come ammortizzare le spese delle nostre strutture con un fatturato minore?
Molte volte le scelte intelligenti non sono anche semplici. Io non ho una ricetta in mano per dare una risposta alle domande, ma è pur sempre vero che abbiamo, noi agricoltori, da sempre una spiccata attitudine a superare e sopportare i problemi. Nel mio dialetto siciliano c’è un detto che recita così “calati juncu ca passa la china” (calati giunco e fai passare la piena del fiume) per poi rialzarsi più forti di prima. Speriamo…

 

Roberto Giadone

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Confagricoltura Ragusa incontra i candidati iblei alle elezioni del 25 settembre: domani è il turno dei candidati all’Ars

In vista delle elezioni regionali e politiche del 25 settembre 2022 Confagricoltura Ragusa organizza due momenti di confronto con i candidati del territorio per il rinnovo del Parlamento Regionale Siciliano e del Parlamento Nazione.

Domani, giovedì 15 settembre, sarà il turno delle candidate e dei candidati alle elezioni regionali. I lavori si terranno presso la Sala Conferenze della sede di via G. Spampinato 4 a Ragusa e inizieranno alle ore 10.00.

Martedì 20 invece i soci e i dirigenti dell’Organizzazione di categoria degli imprenditori agricoli iblei incontreranno, sempre nella stessa sede, con inizio alle ore 10.00, i candidati ragusani al Parlamento Nazionale.

“Una preziosa occasione di confronto – spiega il Presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – tra la nostra Organizzazione e i potenziali futuri deputati regionali e nazionali di tutti gli schieramenti, al fine di comunicare le priorità degli imprenditori agricoli ragusani per la futura agenda di governo per il rilancio della Sicilia e dell’Italia, partendo dalle esigenze dei territori”.

Tanti i candidati, appartenenti alla quasi totalità delle coalizioni in campo, che hanno confermato la loro presenza all’appuntamento di domani e anche a quello di martedì. Dopo l’intervento introduttivo del presidente Pirrè, i candidati avranno 5 minuti ciascuno per esprimere la propria piattaforma programmatica sui temi dell’agricoltura, dell’ambiente, dello sviluppo economico, delle infrastrutture, ecc.

La partecipazione all’evento è riservata alla Socie e ai Soci di Confagricoltura Ragusa.

Ragusa, 14 settembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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ET LABORA: attivata la nuova piattaforma digitale che incrocia domanda e offerta di lavoro. Confagricoltura Ragusa aderisce all’iniziativa

Nell’ambito delle attività svolte dal Centro per l’Impiego di Ragusa sul versante dell’incrocio di domanda e offerta di lavoro, è attivo il nuovo servizio digitale ET LABORA, nato per soddisfare le esigenze avanzate da parte delle aziende, che offre alle imprese e alle Organizzazioni di categoria la possibilità di poter richiedere informaticamente lavoratori per le proprie scoperture di organico.

Come fanno sapere gli Uffici del CPI di Ragusa, retto dal dott. Giovanni Vindigni, gli operatori di Anpal Servizi sono a disposizione delle imprese che vogliono conoscere i servizi dei Centri per l’Impiego o che hanno bisogno di supporto per la presentazione di richieste di personale, anche presso le varie sedi operative nel territorio. Per maggiori informazioni si può inviare una mail di richiesta agli indirizzi gbattaglia@anpalservizi.it – giovanni.vindigni@regione.sicilia.it , specificando l’azienda richiedente e i riferimenti telefonici per un rapido contatto e per la definizione dell’eventuale incontro presso le sedi aziendali.

Le selezioni del personale verranno effettuate presso i Centri per l’impiego presenti nel territorio provinciale, al fine di applicare la condizionalità ai percettori di Naspi e Reddito di Cittadinanza che non dovessero accettare eventuali “offerte congrue”.

Si evidenzia che questa procedura ha dato esiti rilevanti, in quanto sono stati individuati circa 2.500 percettori di reddito di cittadinanza (dei 10.000 presi in carico da tutti i CPI provinciali) che non hanno rispettato la normativa di riferimento.

Confagricoltura Ragusa aderisce con convinzione alla piattaforma ET LABORA

“Come Confagricoltura Ragusa – spiega il Presidente, dott. Antonino Pirrè -abbiamo sollecitato e accogliamo con favore questo nuovo servizio che può rappresentare uno snodo strategico e operativo per far incontrare domanda e offerta di lavoro, soprattutto nel settore agricolo, dove c’è continua richiesta di manodopera, offrendo lavoro legale e dignitoso a chi è alla ricerca di un’occupazione”.

“Faremo attività di divulgazione della nuova piattaforma digitale presso i nostri associati – spiega il presidente Pirrè –, convinti della bontà del sistema, nell’ottica strategica di indirizzare la selezione e la formazione mirata alle nuove competenze richieste dalle aziende”.

Ragusa, 15 luglio 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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