Assegnate le Spighe Verdi 2023: sono 72 i comuni virtuosi

I comuni rurali hanno la “Spiga verde” come le località turistiche balneari hanno la “Bandiera blu”

Le Spighe Verdi 2023 per i Comuni rurali sono state annunciate questa mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori.

72 località rurali potranno fregiarsi, in questa ottava edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2023, rispetto alle 63 dello scorso anno: 12 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. 

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il CNR; i Carabinieri, oltre a Confagricoltura, partner di FEE.

Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. 

Spighe Verdi si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 81 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali. 

“Anche quest’anno cresce il numero di Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi con 12 nuovi ingressi – dichiara Claudio Mazza, presidente della FEE Italia -. Spighe Verdi non premia un modello astratto di gestione territoriale, ma certifica azioni mirate e concrete, scelte quotidiane di amministrazioni, imprese e cittadini che concorrono a una gestione virtuosa accertata e condivisa. Con Spighe Verdi si certificano quei Comuni rurali che sanno porre al centro sfide importanti: dalla gestione ambientale al turismo, dall’agricoltura – cui sono fortemente vocati – alla cultura e all’enogastronomia, dalla mobilità sostenibile alla protezione e valorizzazione del paesaggio.

La FEE è da oltre 30 anni accanto ai Comuni che intendono iniziare questo percorso, da sempre attraverso il Programma Bandiera Blu, e da otto anni attraverso Spighe Verdi. Ottenere la certificazione Spighe Verdi vuol dire aver compreso che non si può prescindere da virtuose e nuove politiche territoriali e che anzi, solo attraverso di esse, è raggiungibile un nuovo sistema economico, culturale e sociale realmente sostenibile e vincente”.

“Riconoscere alle aree rurali, con le loro imprese, il ruolo centrale nella gestione dei territori e per la conservazione della natura e del paesaggio è doveroso e giusto – afferma Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura – Con Spighe Verdi viene messo in evidenza il valore del lavoro degli agricoltori, sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, grazie anche all’innovazione e alle tecnologie in campo. Il programma della FEE ‘Spighe Verdi’, di cui Confagricoltura è dal suo esordio parte attiva e integrante, ha avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto stesso di sostenibilità, che implica un impegno costante su vari fronti da parte delle amministrazioni, delle attività produttive e della cittadinanza.

Un’agricoltura dinamica, moderna, al passo con i tempi, fa crescere i territori anche dal punto di vista turistico, culturale ed enogastronomico. E i Comuni virtuosi delle Spighe Verdi 2023 ne sono un ottimo esempio”. 

Le Spighe Verdi 2023 sono state assegnate in 14 Regioni. 

Il Piemonte ottiene il maggior numero di riconoscimenti con 12 Spighe Verdi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Castiglione Falletto, Cherasco, Gamalero, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo e Volpedo

Segue la Toscana che ottiene 9 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Greve in Chianti, Grosseto, Massa Marittima, Orbetello

Subito dopo le Marche, con 8 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Sirolo

Sono 8 le località anche per la Calabria: Belcastro, Crosia, Miglierina, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce.

La Puglia ottiene 7 Comuni Spighe Verdi: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Maruggio, Ostuni, Troia

Arriva a 7 anche il numero delle Spighe Verdi in Umbria: Acquasparta, Deruta, Montecastrilli, Montefalco, Norcia, Scheggino, Todi

La Campania ottiene 6 riconoscimenti: Agropoli, Ascea, Capaccio-Paestum, Foiano di Val Fortore, Massa Lubrense, Positano

Sono 5 le località del Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia. 

Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle

Anche in Liguria i Comuni sono due: Lavagna e Sanremo

Sono 2 i Comuni Spighe Verdi anche in Abruzzo (Gioia dei Marsi e Tortoreto) e in Lombardia (Ome e Sant’Alessio con Vialone). 

Uno è il Comune in Emilia-Romagna, Parma

Entra anche la Basilicata con un nuovo Comune: Nova Siri.

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Il ragusano Roberto Giadone (Natura Iblea) finalista agli EU Organic Awards, la competizione che premia le eccellenze europee bio e sostenibili

Roberto Giadone, fondatore di Natura Iblea, azienda di Ispica associata a Confagricoltura, leader nella produzione di ortofrutta biologica, si è qualificato alla Finale degli EU Organic Awards, prestigiosa competizione che riconosce e celebra le eccellenze nel campo dell’agricoltura biologica a livello europeo, come finalista nella categoria “Miglior produttore di biologico”. A contendersi il primo posto, oltre al siciliano Giadone, il greco Thomas Moschos (Moschos Farm) e lo spagnolo Mikhaylo Haliv (Tomelloso). Il riconoscimento è promosso da COPA-COGECA e IFOAM Organics.

EU Organic Awards è un’iniziativa sostenuta dall’Unione Europea, nell’ambito del suo Piano d’Azione per l’Agricoltura Biologica, che punta a riconoscere e premiare il lavoro straordinario di agricoltori, produttori e altri attori del settore che si sono distinti nell’adozione di pratiche sostenibili e innovative nell’agricoltura biologica.

Il premio si articola in diverse categorie, ciascuna dedicata a un aspetto specifico dell’agricoltura biologica. Alcune di esse includono:

Innovazione: per coloro che hanno introdotto nuove tecniche, processi o prodotti nell’agricoltura biologica, promuovendo l’efficienza e la sostenibilità.

Gestione sostenibile del suolo: per chi ha dimostrato una gestione ecologica del suolo, migliorando la fertilità e preservando la biodiversità.

Biodiversità: per progetti che promuovono la conservazione e l’incremento della biodiversità in ambienti agricoli.

Inclusione sociale: per iniziative che incoraggiano l’inclusione sociale e la cooperazione nella produzione biologica.

Impatto in termini di sostenibilità: per chi ha dimostrato un impatto significativo a livello sociale, economico o ambientale attraverso pratiche sostenibili.

“A Roberto Giadone e alla sua Natura Iblea il ringraziamento della nostra Organizzazione per continuare ad essere ambasciatore , in Italia e in Europa,  della passione e della dedizione che le imprenditrici e gli imprenditori di Confagricoltura ripongono nel promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale dello loro aziende, nell’ottica di un’agricoltura responsabile e rispettosa dell’ambiente e dei diritti”, dichiara il Presidente di Confagricoltura, dott. Antonino Pirrè.

Il Direttore, dott. Giovanni Scucces, commenta così la notizia: “Incrociamo le dita per la vittoria, ma la qualificazione alla finale degli EU Organic Awards rappresenta già un ulteriore riconoscimento ad un’azienda modello del nostro territorio, che offre prodotti di eccellenza, con impegno costante e lavoro diligente nel promuovere pratiche agricole sostenibili, rispettando gli alti standard richiesti dall’agricoltura biologica europea”. “A Roberto, – aggiunge il Direttore Scucces – componente importante ed autorevole della famiglia di Confagricoltura Ragusa, le nostre affettuose e sincere congratulazioni. La sua vittoria sarebbe davvero una bella notizia e motivo di orgoglio per tutta la comunità agricola ragusana e siciliana”.

Per ulteriori informazioni sugli EU Organic Awards e sul Piano d’Azione per l’Agricoltura Biologica dell’Unione Europea, visitare il sito ufficiale: [https://agriculture.ec.europa.eu/farming/organic-farming/organic-action-plan/eu-organic-awards_en#categories-and-awards]

Ragusa, 21 luglio 2023

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Confagricoltura e Reale Mutua lanciano la IV edizione di “Agricoltura100”, il progetto che premia le imprese agricole sostenibili

Al via la quarta edizione di Agricoltura100, lo studio promosso da Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni che premia le imprese agricole che hanno adottato soluzioni innovative o promosso iniziative volte a migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della propria attività, anche a vantaggio delle comunità in cui operano.

Come nelle precedenti edizioni, l’indagine – affidata a Innovation Team, unità di ricerca di MBS Consulting (Gruppo Cerved) – mette in evidenza il forte impegno delle imprese agricole nella direzione della sostenibilità e il loro fondamentale apporto alla crescita sostenibile del Paese. In questi giorni prende avvio la nuova indagine, che si arricchisce ulteriormente con nuovi approfondimenti su temi chiave per il futuro dell’agricoltura: efficientamento energetico, economia circolare, digitalizzazione, qualità dell’occupazione; le difficoltà di reperimento della manodopera agricola, l’impatto sulle imprese e sulla loro capacità produttiva. 

Come di consueto, la partecipazione è aperta a tutte le imprese agricole, di qualunque dimensione e specializzazione produttiva. I dati saranno raccolti in un report molto dettagliato, che verrà presentato nel corso di un evento pubblico, insieme alla premiazione delle realtà più virtuose. Lo studio, in considerazione della grande quantità di dati e degli approfondimenti, costituisce una fotografia del settore primario concreta e attuale.

Lo scorso anno l’indagine ha coinvolto ben 2.800 aziende di tutta la Penisola e di tutti i comparti. 

La partecipazione ad AGRIcoltura100 è aperta a tutte le imprese agricole, di qualunque dimensione e settore produttivo. Per maggiori informazioni www.agricoltura100.com 

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Sistemi alimentari, Giansanti (Confagricoltura): “Costruiamo insieme un nuovo modello agricolo. Il settore primario fondamentale per lo sviluppo sostenibile”

“Assistiamo a una discrepanza, ormai consolidata, tra i prezzi agricoli e quelli dei prodotti ai consumatori. Come dimostrano le recenti rilevazioni dell’indice FAO, mentre questi ultimi continuano a crescere, i primi calano”. 

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti all’incontro di oggi a Viterbo che ha chiuso il ciclo di appuntamenti preliminari al Food System Summit, in programma a Roma, nella sede della FAO, dal 24 al 26 luglio. 

Un altro tema affrontato da Giansanti è stato quello della crescita della domanda di cibo e della conseguente necessità di aumentare la produzione agricola. Megatrend che vedono coinvolte tutte le economie mondiali. “Nel prossimo decennio dovremo aumentare la produzione agricola media globale del 28% – ha affermato – Ciò comporterà cambiamenti nell’assetto stesso del settore primario. Sarà, infatti, necessario stabilire su dove distribuire questo incremento e con quali strumenti e risorse. Non solo: a tale aumento non corrisponderà una crescita del numero di ettari di terreno coltivabili, anzi, il contrario”. 

Altro argomento centrale è quello dei cambiamenti climatici. “L’anno che stiamo vivendo è stato davvero anomalo, passando da siccità ad alluvioni che stanno mettendo in crisi intere produzioni. Basti pensare che, anche se siamo a giugno, nelle campagne italiane non c’è ancora una sola mietitrebbia in azione”. 

Il sistema primario deve essere parte della soluzione, come lo è stato fino ad oggi. “A livello mondiale, nell’arco di 30 anni il settore agricolo ha ridotto le emissioni pro capite del 20% – ha detto Giansanti –. Secondo un recente studio dell’Università di Oxford, negli ultimi 10 anni in Italia le attività zootecniche hanno contribuito a raffreddare l’atmosfera con un risparmio di 49 milioni di tonnellate di CO2. Numeri – ha aggiunto – che dimostrano che il modello agricolo italiano è tra i più avanzati”. 

In questo quadro si inseriscono il processo di transizione ecologica e l’applicazione della ricerca di base al miglioramento delle specie vegetali e animali. Riferendosi all’emendamento sulle Tecniche di Evoluzione Assistita recentemente approvato, il presidente di Confagricoltura ha dichiarato: “Spero che adesso l’iter di conversione in legge non incontri ostacoli. L’apertura alla ricerca genomica è importante e trova preparate le università italiane che, nonostante il lungo periodo di oscurantismo che abbiamo vissuto, non hanno smesso di lavorare e trovare soluzioni che miglioreranno quantità e qualità dei nostri prodotti. E per questo dobbiamo ringraziarle”.

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Spighe Verdi, avviata l’ottava edizione del programma che premia i comuni rurali virtuosi

Aperto il bando di partecipazione a Spighe Verdi 2023. I Comuni rurali possono candidarsi entro il 31 maggio.

Nato otto anni fa, Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere – pensato per premiare i Comuni rurali che intendono valorizzare e investire sul proprio patrimonio rurale, migliorando le buone pratiche ambientali e non solo. 

Confagricoltura, fin dalla prima edizione, è partner della FEE nella definizione e valutazione di un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e la loro attenzione alla sostenibilità.

L’agricoltura ha un ruolo determinante nel programma, per il contributo che offre in termini di tutela del territorio, sviluppo sostenibile, diffusione di buone pratiche, difesa della biodiversità e produzione di alimenti di qualità. 

L’apporto di Confagricoltura ha contribuito a rendere il premio un riconoscimento concreto della capacità del settore primario di essere determinante per i comuni, valorizzandone l’attrazione turistica, enogastronomica e ambientale. 

Tra gli elementi valutati per l’assegnazione della certificazione ci sono l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano e l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

C’è una costante crescita di interesse verso il programma di FEE e Confagricoltura: dal 2015 ad oggi Spighe Verdi ha visto aumentare le adesioni e le certificazioni. Lo scorso anno 63 Comuni di 13 regioni hanno ottenuto il riconoscimento; erano appena 13 alla prima edizione.

Le località interessate possono autocandidarsi direttamente sul sito dedicato www.spigheverdi.net: all’interno dell’area ‘Registrazione’ sono disponibili gli allegati “Questionario” e “Procedura Operativa” relativi all’anno in corso.

I documenti utili alla candidatura dovranno essere inoltrati, debitamente compilati, in forma cartacea (con raccomandata AR o corriere) entro il 31 maggio agli uffici di FEE Italia, al seguente indirizzo: Segreteria FEE Italia, Via Tronto 20, 00198 Roma, dandone comunicazione a Confagricoltura che offre supporto ai Comuni per tutto ciò che concerne l’iter di partecipazione al programma.

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Emissioni, Confagricoltura: bene voto UE che esclude stalle da norme revisione

“Con il voto di ieri sono state accolte le richieste di Confagricoltura a difesa del comparto zootecnico, escludendo gli allevamenti bovini dagli obblighi derivanti dalla Direttiva sulle emissioni industriali ed eliminando ogni ulteriore aggravio per gli allevatori di suini e pollame”. E’ il commento del presidente dell’Organizzazione, Massimiliano Giansanti, all’esito della commissione Agricoltura dell’Eurocamera, in merito alla proposta di revisione della Direttiva sulle emissioni industriali. Ora il voto passerà in commissione Ambiente.

Confagricoltura ha seguito il dossier da vicino, lavorando insieme al Parlamento europeo e al Copa Cogeca, evidenziando l’insostenibilità dell’applicazione della direttiva sugli allevamenti, già fortemente provati da molte difficoltà che rischiano di compromettere irreversibilmente la produttività delle imprese agricole italiane.

“Riteniamo assurdo ed infondato paragonare gli allevamenti alle attività industriali – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, – dal momento che c’è un impegno forte da parte del mondo zootecnico nel dare una risposta ad una sempre maggiore richiesta di attenzione verso l’ambiente, che vede l’Italia primeggiare sul fronte delle tecnologie innovative e della sostenibilità, come peraltro dimostrano i risultati ottenuti rispetto alle emissioni di ammoniaca e gas serra che, negli ultimi 30 anni, si sono ridotte rispettivamente del 24% e 12% (fonte Ispra)”.

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Earth Day, Confagricoltura: giornata importante per ricordare il ruolo del settore primario

Tutela della natura e sviluppo sostenibile, educazione ambientale, partecipazione fattiva di imprese e cittadini ad iniziative che promuovano la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza di preservare il pianeta da squilibri ed abusi di un bene che non è inesauribile: è questa, per Confagricoltura, la mission della Giornata Mondiale della Terra, evento annuale che si celebra il 22 aprile per far luce sulle questioni ecologiche più urgenti come la crisi climatica, il riscaldamento globale e il consumo di suolo. Il tema di quest’anno è “Invest in our Planet”. E gli agricoltori da sempre investono su questo bene vitale, sanno quale dono sia la Terra e quante responsabilità comporti la sua coltivazione o, al contrario, il suo abbandono per le generazioni future – sottolinea l’Organizzazione agricola -. Il loro impegno è produrre cibo sano per tutti preservando le risorse naturali.


I primi risultati del 7° Censimento generale dell’Agricoltura diffusi nel 2022 da Istat registrano in Italia una SAU (Superficie agricola utilizzata) di 12.535 mila ettari e una SAT (Superficie agricola totale) di 16.474 mila ettari.


“L’innovazione digitale e quella genetica, come le Tea, sono il supporto concreto per rendere i sistemi produttivi sempre piu’ sostenibili – ricorda il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Sono un valido aiuto nella lotta ai mutamenti climatici, consentono di ridurre il consumo di acqua, di produrre di più, e meglio, per una popolazione in continua crescita. Occorre perciò investire di più in ricerca e innovazione, solo così sarà possibile un sistema economico globale equo e sostenibile”.

 

L’agricoltura fa dunque della sostenibilità il suo più grande investimento: attraverso l’economia circolare ricicla di più per produrre meno scarti inutili, riduce il consumo di acqua attraverso i sistemi di irrigazione a goccia per conservare questa risorsa in futuro, preserva la biodiversità avendo cura dei suoli e del paesaggio, custodendo i boschi e le foreste.

 

Sono infatti – sottolinea Confagricoltura – oltre 700mila le imprese agricole attive sul territorio nazionale a garantire, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversità colturali attraverso pratiche benefiche per l’ambiente e modelli di produzione sempre più evoluti. Lo dimostra il report di AGRIcoltura100, il progetto che Confagricoltura e Reale Mutua portano avanti da anni per la misurazione del livello di sostenibilità del settore primario. Attraverso parametri specifici di valutazione e i risultati ottenuti, il report testimonia come sostenibilità ambientale e sociale siano centrali per più della metà delle oltre 2.800 imprese coinvolte nell’indagine.

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Innovation for Sustainability Summit, Giansanti (Confagricoltura): “Il mondo di oggi ha bisogno di filiere del cibo intelligenti”

“Un’agricoltura forte contribuisce anche alla solidità delle democrazie perché l’efficienza della sua produttività garantisce lo stato di salute degli ecosistemi in cui i cittadini vivono”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, durante il suo intervento alla seconda edizione del summit romano dell’European Institute of Innovation for Sustainability (EIIS). 

Le imprese agricole condividono con quelle dell’industria la principale delle sfide di oggi. “Siamo chiamati a pensare ad un nuovo modello produttivo, orientato verso filiere intelligenti che tengano insieme produttività e sostenibilità – ha spiegato Giansanti –. Ecco perché, protagonisti di questa fase di grande cambiamento sono gli imprenditori professionali del settore, quelli che sanno esprimere competitività sul mercato”.  

Il rinnovamento della filiera del cibo è un obiettivo reso ancora più complesso dai cambiamenti climatici e dalle ripercussioni ambientali ed economiche che questi hanno sulle colture. Ecco perché è fondamentale il contributo di tutti gli ambiti convolti nell’agroalimentare. Compreso quello della ricerca scientifica. 

“Finalmente – ha chiosato il presidente della Confederazione – si torna a parlare di genetica vegetale e animale. Un discorso avviato in Italia nella prima metà del ‘900 e che oggi, insieme alla rivoluzione digitale già in corso, risulta centrale per selezionare produzioni che permettano di ridurre al massimo il consumo di risorse naturali”. 

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Riforma IG, Confagricoltura: il voto in ComAgri accoglie molte nostre richieste

Con il voto di oggi della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento delle Indicazioni geografiche sono state accolte molte istanze presentate da Confagricoltura che mirano a rafforzare la protezione delle Dop e Igp, a snellire le procedure di approvazione e di modifica dei disciplinari, prevedere un ruolo per i produttori agricoli nei consorzi, aumentare la trasparenza verso i consumatori e tutelare il settore vitivinicolo.

E’ un provvedimento importante, evidenzia Confagricoltura, ricordando che l’Italia è il primo Paese europeo per numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine, con un valore di circa 20 miliardi di euro.

La proposta di regolamento va a normare le Associazioni di produttori e le Associazioni di produttori riconosciute.

Confagricoltura giudica molto positive le misure introdotte per semplificare le procedure di gestione delle IG, con tempistiche per la registrazione e la modifica dei disciplinari più snelle rispetto alle attuali, che oggi richiedono oltre i 12 mesi.

Bene anche il mantenimento del ruolo dell’EUIPO, agenzia che gestisce i marchi Ue a cui sono attribuiti solo compiti amministrativi nella gestione delle richieste.

Positivi, inoltre, il carattere volontario degli impegni di sostenibilità, che possono essere inclusi nel disciplinare di produzione o in un documento a parte, e la maggiore protezione su internet, per esempio sui siti di e-commerce.

In ambito vitivinicolo, il risultato di oggi va incontro alle richieste di Confagricoltura: sono infatti stati lasciati nella regolamentazione di base elementi importanti di tutela delle IG. Le norme che regolano la protezione, l’omonimia, la relazione con i marchi e gli impegni di sostenibilità restano dunque specifiche per il vino, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla Commissione.

La Confederazione ringrazia infine gli europarlamentari per il lavoro svolto, auspicando che l’assemblea plenaria e il Consiglio possano sostenere le posizioni della ComAgri.

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Energia, Confagricoltura: bene approvazione decreto sugli impianti agrivoltaici

Confagricoltura esprime soddisfazione nell’apprendere che il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il decreto di attuazione del PNRR per lo sviluppo degli impianti agrivoltaici.

“Il decreto consentirà infatti di supportare nuovi investimenti nella produzione di energia fotovoltaica in impianti realizzati su terreni agricoli, secondo modelli innovativi, su cui viene mantenuta e monitorata l’attività agricola”, sottolinea il presidente della Federazione nazionale di Prodotto Bioeconomia di Confagricoltura, Alessandro Bettoni.

“Si tratta di un provvedimento molto atteso dal settore – prosegue Bettoni – che potrà così avvalersi di specifiche risorse. Rispetto allo schema di decreto preannunciato nel giugno 2022 non possiamo che apprezzare il fatto che il decreto annunciato preveda uno specifico contingente (300 MW su 1.04 GW) dedicato alla realizzazione di impianti di potenza fino ad 1 MW realizzati da imprese agricole. Tale novità, conferma il ruolo prioritario che assumono le imprese agricole nella produzione di energia rinnovabile e nella decarbonizzazione”.

Confagricoltura attende di conoscere maggiori elementi in ordine al livello di incentivazione dell’energia immessa in rete, che si integrerà con l’aiuto in conto capitale al 40% annunciato dal ministro, per esprimere valutazioni più puntuali da parte delle imprese.

L’Organizzazione coglie l’occasione per sollecitare la definizione della disciplina sulle aree idonee allo sviluppo delle FER, sottolineando che molte aziende agricole ricadono in aree soggette a vincoli di diversa natura che impediscono la realizzazione di impianti fotovoltaici, benchè funzionali ai processi produttivi. “Un tema, questo, – conclude Bettoni – su cui occorre fare una riflessione profonda se vogliamo che il settore agricolo raggiunga la propria indipendenza energetica”.

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