L’amaro ragusano Ulibbo è tra i migliori al mondo: medaglia d’argento al World Liqueur Awards 2023 a Londra

È siciliano, per la precisione ragusano, il secondo miglior amaro al mondo e si chiama Ulibbo, realizzato seguendo un’antica ricetta che prevede l’infusione di foglie di ulivo e carrubo: a certificarlo il World Liqueur Awards di Londra, uno dei più importanti contest mondiali nel campo della liquoristica inserito all’interno del circuito World Drinks Awards, che ha conferito a Ulibbo il “silver award” nella categoria Amari. Il prestigioso riconoscimento internazionale arriva dopo il Sol&Agrifood – Il Golosario che premia le eccellenze agroalimentari italiane, ricevuto al Vinitaly 2022.

Ulibbo è realizzato all’interno del progetto Nativi dall’azienda agricola Verso le origini, associata a Confagricoltura, che nasce a Ragusa da un’idea maturata in anni di ricerche sullo sviluppo delle imprese e delle economie locali, sull’importanza del territorio e dei suoi prodotti e sull’impatto che le scelte alimentari hanno sulla salute e sull’ecosistema.

Un progetto imprenditoriale che punta a ritrovare le radici, sporcarsi le mani e raccogliere i frutti che la Sicilia offre, ridando valore ai prodotti e alle tradizioni. E da questi obiettivi nascono i vari ambiti di realizzazione di Verso le origini: produzione di liquori alle erbe tipiche iblee, allevamento all’aperto di galline livornesi, allevamento dello Spino degli iblei e un progetto per il recupero della pecora Barbaresca Siciliana (una razza tipica in via d’estinzione).

“Dentro Ulibbo – spiega l’ideatore e responsabile aziendale di Verso le origini, arch. Roberto Floridia – c’è la Sicilia, la campagna di Ragusa, il sole che illumina e riscalda questo angolo di paradiso. E poi ancora gli ulivi secolari, i maestosi carrubi che si presentano con tutta la loro potenza olfattiva e aromatica in un distillato che nasce da un’antica ricetta di famiglia tramandata di generazione in generazione”.

“Siamo davvero felici e orgogliosi – aggiunge la titolare di Verso le origini, Edoarda Anzaldo – per questo premio che certifica la validità di Ulibbo a livello internazionale. Dopo il successo del Golosario Award come miglior liquore al Vinitaly 2022, quest’anno vediamo ancora una volta apprezzata la qualità e la passione che mettiamo nel nostro prodotto, dalla campagna ragusana alla City londinese”.

La manifestazione internazionale World Drinks Awards, all’interno della quale è inserito il World Liqueur Awards, è la manifestazione internazionale che premia i migliori prodotti nelle categorie spirits, birra, sidro evino, organizzata da TheDrinksReport.com, il primo punto di riferimento al mondo per i professionisti del beverage.

“Un’eccellenza ragusana che fa parte della grande famiglia di Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – sul podio dei migliori distillati al mondo è una notizia straordinaria che ci riempie di gioia e di orgoglio. Congratulazioni vivissime all’architetto Floridia e a tutto il team per l’eccellente risultato e complimenti per il lavoro quotidiano che svolgono nel portare avanti un progetto imprenditoriale etico volto a valorizzare il nostro territorio e le sue produzioni in Italia e nel mondo”.

Ragusa, 28 aprile 2022

L’addetto stampa
Bartolo Lorefice

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Sostenibilità nelle imprese agricole, domani presentazione a Roma della III edizione del Rapporto AGRIcoltura100

Martedì 31 gennaio alle 11, nella sede di Confagricoltura a Palazzo Della Valle a Roma, verrà presentata la 3^ edizione del Rapporto AGRIcoltura100, un progetto avviato da Confagricoltura e Reale Mutua, curato da Innovation Team.

 

AGRIcoltura100 è lo studio più approfondito sulla sostenibilità nel settore primario in Italia. Nato come modello di analisi pluriennale, misura il livello delle imprese agricole in quattro aree di sostenibilità: ambientale, sociale, gestione dei rischi e delle relazioni, qualità dello sviluppo. Lo fa aggregando 236 variabili, attraverso indicatori di attività, responsabilità-gestione e performance. In questa edizione il modello è stato arricchito con oltre 20 nuovi indicatori che misurano i risultati ottenuti dalle imprese.

 

Nel corso dell’evento, a cui prenderà parte anche il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava, verranno presentati i risultati della ricerca che ha coinvolto circa 3.000 aziende agricole, rilevandone l’impegno dal punto di vista della sostenibilità, sotto ogni profilo, valorizzando così il contributo del settore primario alla crescita economica e sociale del Paese.

 

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Legge di Bilancio, Confagricoltura: soddisfazione con qualche perplessità

Confagricoltura accoglie con favore molte misure inserite nella Legge di Bilancio approvata al Senato. Tra queste il significativo esonero IRPEF per il 2023, il prolungamento del credito d’imposta per il Mezzogiorno, il rifinanziamento e la proroga per l’ultimazione degli investimenti della cosiddetta “Nuova Sabatini”, strategica per incentivare l’accesso al credito da parte delle PMI ed efficace, anche in chiave anticongiunturale, per la crescita e il rilancio degli investimenti.

Sostegno alle imprese anche con il rifinanziamento delle Garanzie ISMEA per agevolare gli interventi delle banche a favore delle PMI in un momento di crisi caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse.

Come sollecitato da Confagricoltura, viene inoltre prorogato il termine per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta per l’acquisto dei carburanti agricoli, misura ancora non sufficiente a causa delle pesanti conseguenze del conflitto russo-ucraino, ma di particolare rilevanza per il settore agricolo.

Trova inoltre una risposta concreta la richiesta che Confagricoltura, unitamente a Uncai, a partire dall’inizio dello scorso anno aveva avanzato al Ministero dei Trasporti per ridurre gli indennizzi per la maggiore usura delle strade a carico dei convogli agricoli con massa complessiva superiore a 44 tonnellate per le imprese agricole e agromeccaniche.

“Aver ridotto del 70% i costi fissati è un passo importante  – evidenzia Palazzo della Valle – che ci auguriamo porti presto a una revisione complessiva della normativa nazionale”. Si evita così agli operatori agricoli e agromeccanici il pagamento di un indennizzo che non corrisponde in alcun modo al reale utilizzo dell’infrastruttura stradale, che stava creando notevoli difficoltà economiche e rallentava la movimentazione di alcuni mezzi tecnici di prioritaria importanza per l’agricoltura, come i fertilizzanti organici.

Confagricoltura giudica positive anche le proposte normative in materia di rivalutazione dei terreni, le misure di agevolazione per l’imprenditoria agricola giovanile e la riconfigurazione dei criteri utilizzati per il calcolo della quota specifica in misura fissa, nonché di quella ad valorem, che determina l’accisa sui tabacchi lavorati, diminuendone l’importo previsto dal testo iniziale del disegno di legge.

Altrettanto significativi gli interventi relativi a fauna selvatica, emergenza brucellosi, flavescenza e mal secco degli agrumi, sebbene la Confederazione auspichi interventi più strutturali e meno emergenziali per affrontare le avversità del settore.

Perplessità invece sulla nuova norma relativa al lavoro occasionale in agricoltura. Ad avviso di Confagricoltura, il nuovo istituto appare una forma ibrida tra lavoro dipendente e occasionale, senza di fatto semplificare, in quanto gli adempimenti a carico dell’impresa sono gli stessi del lavoro dipendente, sia pure con cadenze più rarefatte, cioè alla fine del rapporto.

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Dall’Assemblea Generale di Confagricoltura la richiesta di una strategia per la filiera agroindustriale italiana

Economia interna ed europea con un ampio respiro oltre i confini del Continente verso quei mercati che possono contribuire alla stabilità del sistema agroindustriale italiano. Questa è la direttrice lungo la quale si sono sviluppati i due giorni di Assemblea Generale di Confagricoltura a Roma che ha chiamato a raccolta le personalità di spicco della politica e dell’economia. Come Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria che, insieme al presidente della Confederazione, Massimiliano Giansanti, ha espresso la necessità di un piano strategico che riguardi l’intera filiera nazionale del cibo.

Di energia e credito si è parlato durante la tavola rotonda con gli amministratori delegati di Enel e Crédit Agricole, Francesco Starace e Giampiero Maioli. Due partner con cui Confagricoltura condivide percorsi dedicati alle imprese e alle opportunità che il PNRR offre sulle green energy, integrate alla produzione agricola.

Sicurezza alimentare, produttività e tutela delle zone rurali, sono stati i tre temi sottolineati dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nei suoi auguri di buon lavoro all’Assemblea. Materie prime, filiere di qualità, credito, modernizzazione tecnologica e ricambio generazionale sono stati, invece, gli argomenti su cui ha posto l’accento nel suo messaggio alla platea, la premier Giorgia Meloni.

Una traccia ripresa anche dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, che si augura un aggiornamento della PAC alla luce degli attuali livelli inflazionistici, e l’introduzione, da parte di Bruxelles, di una gradualità nella stretta all’uso dei fertilizzanti per non mettere a rischio la produttività agricola nazionale.

La PAC garantirà l’aumento della produzione agricola di cui l’Europa ha bisogno e il Parlamento Europeo garantirà ulteriori tutele per le indicazioni geografiche e regole condivisibili sull’uso dei fertilizzanti. È la promessa fatta dalla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.

Siccità, carenza di fertilizzanti e crisi energetica impongono un cambio di direzione verso uno sviluppo economico sostenibile. Lo ha detto con fermezza il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, per il quale le priorità sono tre: solidarietà tra i Paesi Ue, tutela del valore che l’agroalimentare italiano esprime e sostegno al percorso di transizione energetica delle sue imprese.

Del ruolo dell’Unione Europea ha parlato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che vorrebbe dalla Commissione Ue un impegno deciso proprio sul fronte di una politica industriale e commerciale che coinvolga il settore primario.

Su logistica e integrazione dei trasporti (porti, aeroporti, ferrovie, ecc.) e sulla condivisione di progettualità tra il suo ministero e quello dell’Agricoltura, ha battuto il ministro delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Matteo Salvini, il quale punta anche a uno snellimento delle autorizzazioni per gli impianti ad energie rinnovabili.

Ampia la condivisione di vedute tra i protagonisti della due giorni di Assemblea di Confagricoltura, sulla necessità di rafforzare gli attuali scambi commerciali esteri e di crearne di nuovi per continuare a garantire alle imprese materie prime e sviluppo. Da qui, la conferma del ruolo che l’Italia riveste e dovrà rivestire nei rapporti con il Bacino Mediterraneo, area ancora più centrale oggi con il muro alzato ad Est dalla guerra in Ucraina.

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Persone, Agricoltura, Ambiente: l’Assemblea Nazionale di Confagricoltura

«Investire di più per il Made in Italy, altrimenti si perde in competitività. Il nostro messaggio è chiaro. Occorre destinare più risorse alle misure in grado di sostenere la crescita del prodotto interno lordo, da cui dipende anche la tenuta dei conti pubblici e dell’occupazione. Il 2022 è stato un anno difficile e le prospettive per il 2023 non sono migliori. Non è ancora chiaro il nuovo assetto che emergerà dalle crisi in atto e sono incerte anche le prospettive della globalizzazione, ma risulta già evidente che la copertura del fabbisogno di prodotti essenziali non può più essere affidata a terzi».

Lo afferma oggi con forza il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, aprendo i lavori dell’assemblea della Confederazione.

Il presidente della più rappresentativa organizzazione datoriale teme una crisi peggiore di quella del 1929 e sottolinea che è fondamentale salvaguardare il potenziale produttivoagroalimentare italiano e della UE. «Il governo tedesco ha varato un programma di sostegni pubblici per un 200 miliardi di euro, mentre le Pmi francesi, per tutto il 2023 riceveranno un aiuto che coprirà almeno il 20% delle spese energetiche.  In questo modo – rileva – si è creata una situazione di disparità competitiva tra le imprese che mette a rischio il regolare funzionamento del mercato unico».

Per Giansanti la crisi energetica non sarà di breve durata. I prezzi dell’energia non torneranno in tempi brevi sui livelli precrisi, anche se si potrebbe fare di più, per sostituire il gas russo che ancora incide per il 10% sulle nostre importazioni totali. L’inflazione è destinata a rallentare, ma l’anno prossimo si attesterà ancora attorno al 6%, secondo le ultime previsioni della Banca Centrale Europea. Bisognerà attendere fino al 2024 per tornare verso il 2%. «In questo scenario – rimarca Giansanti – tutta l’attenzione deve essere rivolta agli interventi in grado di sostenere l’attività economica, l’occupazione e la capacità di spesa dei consumatori».

«Le misure per contenere il caro bollette, nel primo trimestre 2023, sono una scelta del governo di assoluta rilevanza, che va necessariamente prorogata, anche se non sarà facile trovare le risorse necessarie. Sono urgenti provvedimenti a sostegno della liquidità delle imprese prolungando, in prima battuta, le moratorie sui prestiti accordate durante l’emergenza sanitaria e che scadranno alla fine di quest’anno. Occorre agire, a livello Ue, sui fertilizzanti, suggeriamo di proporre acquisti comuni per ottenere una riduzione dei prezzi e avere a disposizione i quantitativi adeguati alle necessità. E poi bisogna combattere l’inflazione».

«È finito il tempo di dire che va tutto bene. Le imprese agricole hanno gli stessi problemi del mondo industriale, dal caro energiaalla carenza di liquidità. E, in più, lavorano a cielo aperto e fronteggiano i cambiamenti climatici. Sono necessarie scelte opportune e di buon senso che vadano nella direzione della crescita economica, delle infrastrutture per connettere l’agricoltura italiana con il mercato internazionale, dei trasporti, dello sviluppo degli impianti fotovoltaici ed eolici, che riteniamo assolutamente compatibili con il potenziale produttivo dell’agricoltura. Senza investimenti – conclude Giansanti – non sarà facile uscire dalla crisi attuale».

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Economia e politica a confronto all’Assemblea Nazionale di Confagricoltura il 14 e 15 dicembre

“Persone, agricoltura, ambiente” è il titolo dell’assemblea nazionale di Confagricoltura che si svolgerà mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre a Villa Aurelia, a Roma. All’evento è prevista la partecipazione di numerose personalità di spicco del mondo politico, economico e finanziario a confronto sui temi di attualità che partono dalla situazione del settore primario del Paese per ampliarsi all’Europa e al mondo.

“L’attuale scenario globale, con il conflitto tra Russia e Ucraina, ha aggravato un quadro già complesso – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Le crescenti difficoltà delle imprese, con gli aumenti smisurati dei costi energetici e di produzione, prospettano un futuro ancora in salita”.

“Le politiche agricole europee, inoltre, sono insufficienti e quelle che entreranno presto in vigore sono già datate rispetto alla realtà dei fatti: di qui la necessità di stringere i tempi per dare risposte concrete alle richieste di cibo e di sostenibilità ambientale, fornendo al contempo gli strumenti per garantire competitività alle imprese agricole”.

Mercoledì 14 si inizierà alle 15 con l’intervento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per proseguire con il panel “L’economia italiana vista da chi la fa”, al quale parteciperanno, oltre allo stesso presidente, Francesco Starace (AD Enel), Giampiero Maioli (AD Crédit Agricole), Pietro Labriola (AD Tim), moderati da Fabio Tamburini, vicedirettore del TG5.

L’attenzione si sposterà sulla politica agricola, economica e del made in Italy del Governo, con gli interventi di ministri FrancescoLollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare), Antonio Tajani(Esteri), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).

Il pomeriggio di lavoro si concluderà con il talk, condotto dal direttore del TG1 Monica Maggioni, dal titolo “Italia, Europa, mondo: la velocità dell’economia”, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Giovedì 15 si inizierà alle 10. Porterà il saluto all’assemblea il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al quale seguirà  la presentazione dell’avanzamento di HubFarm, la piattaforma tecnologica e digitale di Confagricoltura.

Sarà quindi la volta del messaggio della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

“Come si muovono i prodotti. La grande rete delle comunicazioni: strade, ferrovie, porti e aeroporti” è il tema dell’intervento del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Matteo Salvini.

Dalle infrastrutture all’economia UE, con il contributo del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “Europa e l’Italia, si può fare di più?”.

L’assemblea terminerà con il videomessaggio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

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Natura Iblea vince per il sesto anno consecutivo il Welfare Index PMI, prestigioso riconoscimento che premia il welfare aziendale

Per il sesto anno consecutivo l’azienda agricola ragusana Natura Iblea, associata a Confagricoltura, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Welfare Index PMI nella categoria Agricoltura. Quattro, complessivamente, le aziende associate a Confagricoltura che sono state premiate stamattina a Roma, in occasione della presentazione della settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane: per l’agricoltura, oltre a Natura Iblea, Barone Ricasoli (Siena) e C.B.M. srl – Cattle Breeding Management (Jesi) e per l’agricoltura sociale Fattoria Solidale del Circeo (Latina).

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia i modelli di business sostenibili delle imprese europee.

Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Assegnato il massimo rating 5W a 121 imprese Welfare Champion (erano 22 nel 2017).

La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione; 2) Salute e assistenza; 3) Conciliazione vita-lavoro; 4) Sostegno economico ai lavoratori; 5) Sviluppo del capitale umano; 6) Sostegno per educazione e cultura; 7) Diritti, diversità, inclusione; 8) Condizioni lavorative e sicurezza; 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse.

“Un risultato che ci onora, ci inorgoglisce e ci emoziona – spiega il General Manager di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – come se fosse la prima volta. Un importante riconoscimento, che per noi vale davvero molto, al lavoro che facciamo ogni giorno per rendere l’azienda non solo un luogo di lavoro, ma anche di integrazione, di sostegno, di incontro, di solidarietà e di crescita”.

“A Roberto Giadone e a Natura Iblea le vive congratulazioni dell’Unione Provinciale di Ragusa e di tutta Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – per l’encomiabile risultato ottenuto per il sesto anno consecutivo. Un’eccellenza ragusana e siciliana di cui essere fieri, frutto dell’impegno e dell’abnegazione di chi rappresenta un tessuto produttivo sano, coraggioso e visionario che genera ricchezza diffusa per il territorio, mettendo al centro non solo la produttività, ma anche il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”.

I dati del Rapporto Welfare Index PMI

 

Oggi il welfare aziendale ha raggiunto un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI: oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Oggi il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese.

La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti.

Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

Per maggiori informazioni sul Rapporto: https://www.welfareindexpmi.it

Ragusa, 6 dicembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Regolamento su Carbon Farming, Confagricoltura: la proposta della Commissione UE primo passo verso regole certe e condivise attese da tempo

La Commissione UE ha adottato la proposta per l’istituzione di un primo quadro volontario europeo di certificazione di carbonio trattenuto nei terreni. In attesa dell’inizio della discussione del documento in Parlamento e nel Consiglio europei, Confagricoltura accoglie con favore questo primo passo verso la creazione di un mercato regolamentato, basato sullo scambio delle quote stoccate dell’elemento chimico, responsabile del surriscaldamento terrestre.

La Confederazione condivide gli obiettivi che si pone il regolamento: ossia quantificare, monitorare e verificare il risparmio in atmosfera di carbonio.

Positiva anche la previsione di norme per la verifica indipendente della veridicità dei  crediti emessi e per l’indicazione di sistemi di certificazione attendibili e conformi al quadro UE.

Bene il riferimento al Fondo per l’innovazione, al Fondo di sviluppo regionale, al programma LIFE e al programma Horizon Europe, quali fonti di finanziamento delle attività di carbon farming. Solo con sostegni economici di medio-lungo periodo si può sostenere la diffusione di pratiche ad hoc per lo stoccaggio di lungo periodo del carbonio dalla biomassa e nel suolo. È opportuno, peraltro, sottolineare che il finanziamento del carbon farming non deve sottrarre fondi alla Pac.

La Confederazione giudica con favore anche il riferimento al riconoscimento della capacità di stoccaggio per materiali edili a base legnosa. Un aspetto, questo, che sostiene il ruolo che le aree boschive e forestali, insieme agli altri comparti agricoli, devono avere nell’attività di carbon farming. Le foreste, infatti, assorbono ogni anno circa 40 milioni di tonnellate di C02: una quantità (pari al 10% dei gas a effetto serra emessi in Italia) che supera di circa 10 milioni/t le emissioni totali del settore agricolo”.

Confagricoltura chiede da tempo la regolamentazione e certificazione del settore del carbon farming. Solo con regole certe e condivise, le aziende agricole possono fare la propria parte nel raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali fissati nel Green Deal europeo.

Nel 2020 il mercato del carbon farming ha riguardato circa 190 milioni di tonnellate di C02. Quantità che si punta a moltiplicare di 15 volte entro il 2030.

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Ecomondo: food security, transizione ecologica e competitività, sfide possibili grazie alle tecnologie e all’innovazione

Sicurezza alimentare e transizione ecologica sono un binomio possibile grazie al ruolo delle tecnologie, che hanno fatto ingresso nel settore primario e della trasformazione con una visione innovativa e sostenibile.

E’ quanto è emerso nella tavola rotonda stamani a Ecomondo “Farm to Fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica” con i presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; di Federalimentare, Ivano Vacondio, di Federchimica Assofertilizzanti, Giovanni Toffoli; di Federchimica Agrofarma, Riccardo Vanelli, e la vicepresidente di Federchimica Assobiotec, Elena Sgaravatti.

L’Italia, rispetto agli obiettivi della Farm to Fork, ha fatto molto, tuttavia – come è emerso nella relazione di Denis Pantini di Nomisma, che ha introdotto i temi della tavola rotonda – le recenti proposte normative, quali il regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e la direttiva emissioni, potrebbero penalizzare pesantemente il nostro sistema agroalimentare e di conseguenza mettere a rischio la nostra “food security”.

“Nel dibattito relativo alla transizione ecologica – ha detto Massimiliano Giansanti – il settore primario è spesso sul banco degli accusati, tuttavia gli agricoltori stanno pagando duramente gli effetti della crisi climatica. L’interesse a intraprendere il percorso della sostenibilità è, quindi, vivo e reale, guidato dalla necessità di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e della competitività aziendale. Purtroppo, nel dibattito in corso si tende ancora a contrapporre la sostenibilità ambientale con quella economica. La sicurezza alimentare, per il momento, è garantita ma non è scontata per sempre, ha bisogno di attenzione, di cure e di rinnovate strategie che la preservino. La strada prefigurata dalla commissione, fatta di divieti, tagli e burocrazia, mette a rischio il potenziale produttivo delle aziende e la sicurezza dei rifornimenti”.

“In merito al Farm to fork  – ha affermato Ivano Vacondio – da subito ci siamo ripromessi  di lottare per affermare il principio per il quale la sostenibilità va sempre vista in tutte le sue componenti (sociale, ambientale ed economica) ed evitare che si trasformi esclusivamente in uno strumento di politica commerciale tendente a compromettere interi settori e mettendo fuori mercato molti prodotti del Made in Italy alimentare, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Paese. Fortunatamente qualche segnale positivo lo stiamo registrando. È il caso dell’etichettatura fronte pacco (FOP) – una proposta fortunatamente ancora in gioco. La Commissione sembra essersi resa conto della complessità del tema e delle ricadute di una eventuale scelta inadeguata sulla stabilità del mercato unico”.

“La sfida della sostenibilità  – ha detto  Elena Sgaravatti – corre parallela a quella della produttività e il sistema agroalimentare italiano deve affrontarle entrambe. Come conciliarle? Certamente una gestione oculata di tutte le risorse e le prospettive della digitalizzazione vanno in questo senso. Ma le scienze della vita, le biotecnologie avanzate, continueranno ad avere un ruolo determinante. La possibilità di intervenire con i metodi precisi del genome editing, per noi Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), capaci di valorizzare la straordinaria biodiversità del patrimonio varietale italiano, apre strade che dobbiamo percorrere con determinazione. Produrre cibo abbondante e sicuro per tutti e difendere la competitività del “made in Italy” su tutti i mercati è quello che dobbiamo porci come obiettivo, disponendo di nuove varietà resistenti alle avversità e adeguate alle nuove condizioni climatiche. Questo può avvenire solo se disporremo di un quadro normativo adeguato e di investimenti sull’innovazione orientati a sostenere le eccellenze della nostra ricerca, che consentano di trasferire rapidamente al campo coltivato i successi ottenuti in  laboratorio.”

“La nostra industria – ha affermato Riccardo Vanelli – condivide l’obiettivo di un sistema agroalimentare più sostenibile e ha assunto degli impegni volontari nelle aree dell’innovazione, della formazione e dell’economia circolare che vanno proprio in questa direzione. Ma abbiamo bisogno di un contesto normativo che valorizzi l’introduzione di nuove soluzioni e che, al contempo, tuteli la competitività del Made in Italy, e non di limiti quantitativi fissati senza un’adeguata valutazione d’impatto complessiva”.

“Grazie anche al nuovo Regolamento fertilizzanti – ha commentato Giovanni Toffoli  – le imprese del settore stanno portando avanti attività di ricerca per prodotti sempre più sostenibili ed efficaci. Non possiamo, però, non considerare le criticità che stiamo vivendo in questo periodo storico, tra crisi energetica e conflitto in Ucraina. Per questo motivo  – ha concluso – auspichiamo un sostegno concreto da parte delle istituzioni per garantire la capacità produttiva europea, ribadendo l’importanza della fertilizzazione per la sicurezza alimentare”.

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Corso di formazione “Il ruolo dei social media nella vita delle imprese agricole” organizzato da Confagricoltura Ragusa

I social media hanno cambiato profondamente il proprio ruolo nel sistema economico contemporaneo. Da semplici canali di marketing, si sono trasformati in infrastrutture sociali imprescindibili, complice anche il ruolo della pandemia e la nascita di un nuovo tipo di consumatore più attento ai consumi e alla sostenibilità.

Per capirne di più e gestire in modo consapevole la sfida della comunicazione sui social per le imprese agricole, Confagricoltura Ragusa organizza per il 18 novembre un importante momento di formazione sulla comunicazione denominato “Il ruolo dei social media nella vita delle imprese agricole”. Il corso si terrà presso Poggio del Sole a Ragusa, dalle 16.00 alle 18.00, ed è riservato alle imprenditrici e agli imprenditori associati.

A tenere il corso sarà il Prof. Davide Bennato, dottore di ricerca in Scienze della Comunicazione all’Università di Roma “La Sapienza”, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sociologia dei media digitali e Sociologia digitale all’Università di Catania e presidente del corso di Laurea in Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.

L’incontro avrà un duplice obiettivo: da un lato descrivere il nuovo contesto socio- economico in cui si colloca il comparto agricolo, dall’altro analizzare il ruolo delle piattaforme digitali per le imprese agricole.

Programma del corso

16.00 – 16.15  Registrazione partecipanti

16.15 – 17.15  Seminario

17.15 – 17.30  Coffee break

17.30 – 18.00  Discussioni e domande

Per ragioni meramente organizzative, è necessaria l’iscrizione. Per iscriversi è sufficiente inviare una mail a ufficiostampa@confagricolturaragusa.it, indicando i nominativi delle persone che parteciperanno entro e non oltre il 15 novembre.

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