Economia e politica a confronto all’Assemblea Nazionale di Confagricoltura il 14 e 15 dicembre

“Persone, agricoltura, ambiente” è il titolo dell’assemblea nazionale di Confagricoltura che si svolgerà mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre a Villa Aurelia, a Roma. All’evento è prevista la partecipazione di numerose personalità di spicco del mondo politico, economico e finanziario a confronto sui temi di attualità che partono dalla situazione del settore primario del Paese per ampliarsi all’Europa e al mondo.

“L’attuale scenario globale, con il conflitto tra Russia e Ucraina, ha aggravato un quadro già complesso – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Le crescenti difficoltà delle imprese, con gli aumenti smisurati dei costi energetici e di produzione, prospettano un futuro ancora in salita”.

“Le politiche agricole europee, inoltre, sono insufficienti e quelle che entreranno presto in vigore sono già datate rispetto alla realtà dei fatti: di qui la necessità di stringere i tempi per dare risposte concrete alle richieste di cibo e di sostenibilità ambientale, fornendo al contempo gli strumenti per garantire competitività alle imprese agricole”.

Mercoledì 14 si inizierà alle 15 con l’intervento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per proseguire con il panel “L’economia italiana vista da chi la fa”, al quale parteciperanno, oltre allo stesso presidente, Francesco Starace (AD Enel), Giampiero Maioli (AD Crédit Agricole), Pietro Labriola (AD Tim), moderati da Fabio Tamburini, vicedirettore del TG5.

L’attenzione si sposterà sulla politica agricola, economica e del made in Italy del Governo, con gli interventi di ministri FrancescoLollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare), Antonio Tajani(Esteri), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).

Il pomeriggio di lavoro si concluderà con il talk, condotto dal direttore del TG1 Monica Maggioni, dal titolo “Italia, Europa, mondo: la velocità dell’economia”, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.

Giovedì 15 si inizierà alle 10. Porterà il saluto all’assemblea il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al quale seguirà  la presentazione dell’avanzamento di HubFarm, la piattaforma tecnologica e digitale di Confagricoltura.

Sarà quindi la volta del messaggio della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.

“Come si muovono i prodotti. La grande rete delle comunicazioni: strade, ferrovie, porti e aeroporti” è il tema dell’intervento del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Matteo Salvini.

Dalle infrastrutture all’economia UE, con il contributo del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “Europa e l’Italia, si può fare di più?”.

L’assemblea terminerà con il videomessaggio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

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Natura Iblea vince per il sesto anno consecutivo il Welfare Index PMI, prestigioso riconoscimento che premia il welfare aziendale

Per il sesto anno consecutivo l’azienda agricola ragusana Natura Iblea, associata a Confagricoltura, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del Welfare Index PMI nella categoria Agricoltura. Quattro, complessivamente, le aziende associate a Confagricoltura che sono state premiate stamattina a Roma, in occasione della presentazione della settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022 sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane: per l’agricoltura, oltre a Natura Iblea, Barone Ricasoli (Siena) e C.B.M. srl – Cattle Breeding Management (Jesi) e per l’agricoltura sociale Fattoria Solidale del Circeo (Latina).

Welfare Index PMI promuove le PMI italiane in Europa con SME EnterPRIZE, l’iniziativa di Generali che premia i modelli di business sostenibili delle imprese europee.

Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index PMI oltre 6.500 imprese – triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. L’iniziativa è promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Assegnato il massimo rating 5W a 121 imprese Welfare Champion (erano 22 nel 2017).

La fotografia sullo stato del welfare nelle PMI italiane si basa su un modello di analisi organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione; 2) Salute e assistenza; 3) Conciliazione vita-lavoro; 4) Sostegno economico ai lavoratori; 5) Sviluppo del capitale umano; 6) Sostegno per educazione e cultura; 7) Diritti, diversità, inclusione; 8) Condizioni lavorative e sicurezza; 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Storie straordinarie di imprese che si sono impegnate su temi rilevanti per il Paese. Si tratta di realtà che hanno messo in atto numerose iniziative in diversi ambiti del welfare aziendale, dimostrando capacità gestionali e impegno economico-organizzativo elevati, contribuendo a generare impatti sociali significativi sulle comunità interne ed esterne ad esse.

“Un risultato che ci onora, ci inorgoglisce e ci emoziona – spiega il General Manager di Natura Iblea, dott. Roberto Giadone – come se fosse la prima volta. Un importante riconoscimento, che per noi vale davvero molto, al lavoro che facciamo ogni giorno per rendere l’azienda non solo un luogo di lavoro, ma anche di integrazione, di sostegno, di incontro, di solidarietà e di crescita”.

“A Roberto Giadone e a Natura Iblea le vive congratulazioni dell’Unione Provinciale di Ragusa e di tutta Confagricoltura – dichiara il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – per l’encomiabile risultato ottenuto per il sesto anno consecutivo. Un’eccellenza ragusana e siciliana di cui essere fieri, frutto dell’impegno e dell’abnegazione di chi rappresenta un tessuto produttivo sano, coraggioso e visionario che genera ricchezza diffusa per il territorio, mettendo al centro non solo la produttività, ma anche il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori”.

I dati del Rapporto Welfare Index PMI

 

Oggi il welfare aziendale ha raggiunto un alto livello di maturità e continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI: oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Oggi il welfare aziendale non è più solo appannaggio delle grandi imprese, ma anche delle microimprese.

La quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 vs 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% vs 59,8% nel 2017) nelle PMI tra 101 e 250 addetti.

Raddoppiano le microimprese (da 6 a 9 addetti) con un livello elevato di welfare che passano dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022. L’incremento è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

Per maggiori informazioni sul Rapporto: https://www.welfareindexpmi.it

Ragusa, 6 dicembre 2022

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Approvazione PSN, Giansanti (Confagricoltura): “Poche risorse per le imprese competitive, versione definitiva rispetti quanto concertato con il settore primario”

Confagricoltura accoglie con soddisfazione la notizia dell’approvazione in Commissione europea del Piano strategico della PAC italiana.

L’approvazione del Piano è avvenuta prima della data prevista del 17 dicembre. Una scelta positiva, perché il governo avrà ulteriori 15 giorni per la definizione dei decreti attuativi, indispensabili per l’applicazione della Politica agricola comune prevista l’1 gennaio prossimo.

I decreti dovrebbero arrivare in tempi brevissimi così da garantire l’entrata in vigore del Piano comunitario 2023-2027, fondamentale per procedere con il finanziamento dei premi agli agricoltori.

“Purtroppo – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – non è stata recepita all’interno del documento, una delle più importanti richieste che avevamo avanzato: premiare in primis le aziende che investono, creano occupazione e sanno essere competitive sul mercato. Adesso è importante inoltre che la versione definitiva del Piano rispetti quanto concordato al tavolo di partenariato”, conclude Giansanti.

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Regolamento su Carbon Farming, Confagricoltura: la proposta della Commissione UE primo passo verso regole certe e condivise attese da tempo

La Commissione UE ha adottato la proposta per l’istituzione di un primo quadro volontario europeo di certificazione di carbonio trattenuto nei terreni. In attesa dell’inizio della discussione del documento in Parlamento e nel Consiglio europei, Confagricoltura accoglie con favore questo primo passo verso la creazione di un mercato regolamentato, basato sullo scambio delle quote stoccate dell’elemento chimico, responsabile del surriscaldamento terrestre.

La Confederazione condivide gli obiettivi che si pone il regolamento: ossia quantificare, monitorare e verificare il risparmio in atmosfera di carbonio.

Positiva anche la previsione di norme per la verifica indipendente della veridicità dei  crediti emessi e per l’indicazione di sistemi di certificazione attendibili e conformi al quadro UE.

Bene il riferimento al Fondo per l’innovazione, al Fondo di sviluppo regionale, al programma LIFE e al programma Horizon Europe, quali fonti di finanziamento delle attività di carbon farming. Solo con sostegni economici di medio-lungo periodo si può sostenere la diffusione di pratiche ad hoc per lo stoccaggio di lungo periodo del carbonio dalla biomassa e nel suolo. È opportuno, peraltro, sottolineare che il finanziamento del carbon farming non deve sottrarre fondi alla Pac.

La Confederazione giudica con favore anche il riferimento al riconoscimento della capacità di stoccaggio per materiali edili a base legnosa. Un aspetto, questo, che sostiene il ruolo che le aree boschive e forestali, insieme agli altri comparti agricoli, devono avere nell’attività di carbon farming. Le foreste, infatti, assorbono ogni anno circa 40 milioni di tonnellate di C02: una quantità (pari al 10% dei gas a effetto serra emessi in Italia) che supera di circa 10 milioni/t le emissioni totali del settore agricolo”.

Confagricoltura chiede da tempo la regolamentazione e certificazione del settore del carbon farming. Solo con regole certe e condivise, le aziende agricole possono fare la propria parte nel raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali fissati nel Green Deal europeo.

Nel 2020 il mercato del carbon farming ha riguardato circa 190 milioni di tonnellate di C02. Quantità che si punta a moltiplicare di 15 volte entro il 2030.

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Ovinicoltura, una filiera da quasi un miliardo di euro: in Italia 135mila allevamenti e circa 7,4 milioni di capi

Per quanto venga spesso considerato marginale, il settore ovicaprino riveste un ruolo strategico per l’economia zootecnica del nostro Paese. L’intera filiera vale quasi  un miliardo di euro annui tra produzione di latte e carni, con un totale di 135mila allevamenti e circa 7,4 milioni di capi.

“Riconoscendo il valore del settore e con l’intenzione di sostenerlo, quest’anno abbiamo deciso di introdurre il tema dell’ovinicoltura con gli Stati Generali dell’ovinicoltura italiana all’interno delle Fiere Zootecniche Internazionali, in programma a Cremona dall’1 al 3 dicembre – dichiara Roberto Biloni, Presidente di CremonaFiere -. Ritenevamo importante completare l’offerta della fiera zootecnica, per questo abbiamo inserito il settore ovino e stiamo costruendo le basi per un importante lavoro di promozione della filiera a partire dall’incontro del prossimo 2 dicembre”.

Agli Stati Generali dell’ovinicoltura italiana (2 Dicembre Fiera di Cremona, sala Amati, ore 16.30) prenderanno parte Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura;  Riccardo Crotti,  Presidente della Libera di Cremona; Angela Saba, Presidente della FNP Allevamenti Ovicaprini di Confagricoltura; Gianni Maoddi, Presidente Consorzio di Tutela Pecorino Romano DOP; Carlo Santarelli, Presidente del Consorzio Pecorino Toscano DOP; Marcello Mele, Università Pisa Dipartimento Alimentazione Agricoltura e Ambiente; il Sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna; Gennaro Giliberti, Dirigente Agricoltura Regione Toscana; gli imprenditori Tiziano Iulianella e DinoCartoni. Moderatore: Vincenzo Lenucci, direttore Politiche di Sviluppo Economico – Confagricoltura nazionale.

“Purtroppo anche il settore ovicaprino sta vivendo una difficile congiuntura a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle quotazioni insoddisfacenti – spiega Angela Saba – che, sebbene in aumento, non consentono di coprire i maggiori costi, soprattutto a causa dei rincari per mangimistica ed energia. Una manifestazione come la Fiera di Cremona rappresenta il luogo ideale per meglio far conoscere il valore di questo settore in aree dove ad oggi ancora rimane poco sviluppato e per promuovere scambi di conoscenza e partenariati che possono rafforzare il comparto”.

L’Italia ha un ruolo determinante nella produzione ovicaprina a livello europeo: il nostro Paese è al primo posto per produzione di formaggi a base di latte di pecora, al terzo per la produzione di latte ovino dietro Grecia e Spagna e al settimo posto per la produzione di cani ovicaprine. A livello nazionale, la metà dei capi allevati oggi sono in Sardegna e lì si concentra quasi la metà del valore della produzione di carne e latte; il resto del patrimonio ovicaprino e della relativa produzione è localizzato tra Sicilia, Toscana e Lazio ed in misura minore Calabria, Basilicata e poi nel resto d’Italia.

 

 

Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona – da Giovedì 01 a Sabato 03 Dicembre 2022 –  sono l’unico appuntamento fieristico internazionale specializzato in Italia sulla zootecnia ad alta redditività e rappresentano lo strumento più efficace per fare network con i protagonisti del settore agroalimentare. L’edizione 2021 delle Fiere Zootecniche Internazionali ha confermato Cremona come una delle principali capitali mondiali per il settore, che rilancia quest’anno con l’evento zootecnico internazionale più importante di sempre in Italia: 650 capi iscritti da 120 allevamenti da 8 paesi, oltre all’esposizione di servizi e attrezzature e soluzioni per la zootecnia che occupa l’intero quartiere fieristico.

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Frutta in crisi, summit Confagricoltura: necessari interventi urgenti per salvare le imprese

«Misure urgenti per dare un supporto finanziario alle imprese, quali indennizzi e strumenti di sostegno al reddito e alla liquidità, ma anche interventi per alleviare i costi di produzione, oramai insostenibili, agendo sulla riduzione del costo del lavoro attraverso la decontribuzione degli oneri sociali. Servono inoltre detrazioni fiscali per calmierare i prezzi dell’energia e interventi tempestivi per ridare competitività al settore, accelerando sullo sviluppo della ricerca scientifica e delle moderne biotecnologie sostenibili». E’ quanto è stato sottolineato all’incontro tra la sezione frutticola di Confagricoltura Emilia Romagna e il presidente della Federazione Nazionale Frutticoltura, Michele Ponso, insieme agli uffici di Confagricoltura. Al centro della riunione la gravissima situazione in cui versa la frutticoltura, e in particolare quella emiliano-romagnola, dopo una campagna compromessa dalla siccità e dall’ondata di caldo anomalo, oltre che dai folli rincari dei fattori produttivi.

«Ci troviamo ad affrontare l’ennesimo anno nero, che ha visto crollare produttività e redditività delle imprese – afferma Ponso – Occorrono azioni immediate da parte del Governo e dell’Europa, in raccordo con le Regioni e le Organizzazioni dei Produttori”.

Le richieste da proporre al nuovo Parlamento e al nuovo Esecutivo sono su più fronti: affrettare i tempi per costituire il catasto frutticolo oramai richiesto da anni; istituire un Tavolo frutticolo nazionale permanente per affrontare lo stato di crisi e puntare al rilancio del comparto; mirare a ottenere la moratoria sui mutui e la concessione di aiuti per l’espianto e il reimpianto; risolvere la problematica relativa alla sospensione dei contributi; indirizzare la ricerca e destinare i fondi regionali per la risoluzione delle problematiche più urgenti.

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Ecomondo: food security, transizione ecologica e competitività, sfide possibili grazie alle tecnologie e all’innovazione

Sicurezza alimentare e transizione ecologica sono un binomio possibile grazie al ruolo delle tecnologie, che hanno fatto ingresso nel settore primario e della trasformazione con una visione innovativa e sostenibile.

E’ quanto è emerso nella tavola rotonda stamani a Ecomondo “Farm to Fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica” con i presidenti di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; di Federalimentare, Ivano Vacondio, di Federchimica Assofertilizzanti, Giovanni Toffoli; di Federchimica Agrofarma, Riccardo Vanelli, e la vicepresidente di Federchimica Assobiotec, Elena Sgaravatti.

L’Italia, rispetto agli obiettivi della Farm to Fork, ha fatto molto, tuttavia – come è emerso nella relazione di Denis Pantini di Nomisma, che ha introdotto i temi della tavola rotonda – le recenti proposte normative, quali il regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci e la direttiva emissioni, potrebbero penalizzare pesantemente il nostro sistema agroalimentare e di conseguenza mettere a rischio la nostra “food security”.

“Nel dibattito relativo alla transizione ecologica – ha detto Massimiliano Giansanti – il settore primario è spesso sul banco degli accusati, tuttavia gli agricoltori stanno pagando duramente gli effetti della crisi climatica. L’interesse a intraprendere il percorso della sostenibilità è, quindi, vivo e reale, guidato dalla necessità di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e della competitività aziendale. Purtroppo, nel dibattito in corso si tende ancora a contrapporre la sostenibilità ambientale con quella economica. La sicurezza alimentare, per il momento, è garantita ma non è scontata per sempre, ha bisogno di attenzione, di cure e di rinnovate strategie che la preservino. La strada prefigurata dalla commissione, fatta di divieti, tagli e burocrazia, mette a rischio il potenziale produttivo delle aziende e la sicurezza dei rifornimenti”.

“In merito al Farm to fork  – ha affermato Ivano Vacondio – da subito ci siamo ripromessi  di lottare per affermare il principio per il quale la sostenibilità va sempre vista in tutte le sue componenti (sociale, ambientale ed economica) ed evitare che si trasformi esclusivamente in uno strumento di politica commerciale tendente a compromettere interi settori e mettendo fuori mercato molti prodotti del Made in Italy alimentare, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Paese. Fortunatamente qualche segnale positivo lo stiamo registrando. È il caso dell’etichettatura fronte pacco (FOP) – una proposta fortunatamente ancora in gioco. La Commissione sembra essersi resa conto della complessità del tema e delle ricadute di una eventuale scelta inadeguata sulla stabilità del mercato unico”.

“La sfida della sostenibilità  – ha detto  Elena Sgaravatti – corre parallela a quella della produttività e il sistema agroalimentare italiano deve affrontarle entrambe. Come conciliarle? Certamente una gestione oculata di tutte le risorse e le prospettive della digitalizzazione vanno in questo senso. Ma le scienze della vita, le biotecnologie avanzate, continueranno ad avere un ruolo determinante. La possibilità di intervenire con i metodi precisi del genome editing, per noi Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), capaci di valorizzare la straordinaria biodiversità del patrimonio varietale italiano, apre strade che dobbiamo percorrere con determinazione. Produrre cibo abbondante e sicuro per tutti e difendere la competitività del “made in Italy” su tutti i mercati è quello che dobbiamo porci come obiettivo, disponendo di nuove varietà resistenti alle avversità e adeguate alle nuove condizioni climatiche. Questo può avvenire solo se disporremo di un quadro normativo adeguato e di investimenti sull’innovazione orientati a sostenere le eccellenze della nostra ricerca, che consentano di trasferire rapidamente al campo coltivato i successi ottenuti in  laboratorio.”

“La nostra industria – ha affermato Riccardo Vanelli – condivide l’obiettivo di un sistema agroalimentare più sostenibile e ha assunto degli impegni volontari nelle aree dell’innovazione, della formazione e dell’economia circolare che vanno proprio in questa direzione. Ma abbiamo bisogno di un contesto normativo che valorizzi l’introduzione di nuove soluzioni e che, al contempo, tuteli la competitività del Made in Italy, e non di limiti quantitativi fissati senza un’adeguata valutazione d’impatto complessiva”.

“Grazie anche al nuovo Regolamento fertilizzanti – ha commentato Giovanni Toffoli  – le imprese del settore stanno portando avanti attività di ricerca per prodotti sempre più sostenibili ed efficaci. Non possiamo, però, non considerare le criticità che stiamo vivendo in questo periodo storico, tra crisi energetica e conflitto in Ucraina. Per questo motivo  – ha concluso – auspichiamo un sostegno concreto da parte delle istituzioni per garantire la capacità produttiva europea, ribadendo l’importanza della fertilizzazione per la sicurezza alimentare”.

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Corso di formazione “Il ruolo dei social media nella vita delle imprese agricole” organizzato da Confagricoltura Ragusa

I social media hanno cambiato profondamente il proprio ruolo nel sistema economico contemporaneo. Da semplici canali di marketing, si sono trasformati in infrastrutture sociali imprescindibili, complice anche il ruolo della pandemia e la nascita di un nuovo tipo di consumatore più attento ai consumi e alla sostenibilità.

Per capirne di più e gestire in modo consapevole la sfida della comunicazione sui social per le imprese agricole, Confagricoltura Ragusa organizza per il 18 novembre un importante momento di formazione sulla comunicazione denominato “Il ruolo dei social media nella vita delle imprese agricole”. Il corso si terrà presso Poggio del Sole a Ragusa, dalle 16.00 alle 18.00, ed è riservato alle imprenditrici e agli imprenditori associati.

A tenere il corso sarà il Prof. Davide Bennato, dottore di ricerca in Scienze della Comunicazione all’Università di Roma “La Sapienza”, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sociologia dei media digitali e Sociologia digitale all’Università di Catania e presidente del corso di Laurea in Scienze e Lingue per la Comunicazione presso l’Università di Catania.

L’incontro avrà un duplice obiettivo: da un lato descrivere il nuovo contesto socio- economico in cui si colloca il comparto agricolo, dall’altro analizzare il ruolo delle piattaforme digitali per le imprese agricole.

Programma del corso

16.00 – 16.15  Registrazione partecipanti

16.15 – 17.15  Seminario

17.15 – 17.30  Coffee break

17.30 – 18.00  Discussioni e domande

Per ragioni meramente organizzative, è necessaria l’iscrizione. Per iscriversi è sufficiente inviare una mail a ufficiostampa@confagricolturaragusa.it, indicando i nominativi delle persone che parteciperanno entro e non oltre il 15 novembre.

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Confagricoltura porta a Ecomondo 2022 un calendario di approfondimenti dedicati al PNRR e alla sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni agricole

“Dal recupero di materia ed energia, allo sviluppo sostenibile” è il titolo di quest’anno di Ecomondo, manifestazione fieristica in programma a Rimini dall’8 all’11 novembre prossimi. Confagricoltura conferma la propria partecipazione (Pad. D1, Area 075, ingresso Est) anche a questa edizione dedicata alla transizione ecologica con convegni e talk sui grandi temi della sostenibilità, della bioeconomia circolare, delle agroenergie, dell’innovazione che verranno raccontati con video interviste e articoli attraverso il sito e i canali social (YouTube, Facebook, Instagram, LinkedIn) della Confederazione.

Da non perdere gli appuntamenti presso lo stand di Confagricoltura (Pad. D1, Area 075, Ingresso Fiera Est) organizzati insieme a BNL BNP Paribas sulle opportunità offerte alle imprese dal settore delle energie rinnovabili con due talk sul fotovoltaico sui fabbricati rurali, Parco Agrisolare (8 novembre alle 15.00) e Biometano (9 novembre alle 15.00). Sarà anche l’occasione, per gli operatori del settore, di conoscere la struttura “Agri and Green Energy Solution” di BNL BNP Paribas, un team specialistico della Banca, in grado di intercettare sui territori le esigenze dei singoli imprenditori del comparto agricolo e green per accompagnarli nello sviluppo aziendale.

Sempre il 9 novembre la mattina alle 10.30 si parlerà di Agrivoltaico con l’ENEA.

Il 10 novembre nello stand di Confagricoltura si affronteranno i temi legati alla sostenibilità, con un talk su Agricoltura100, con la partecipazione di Innovation Team e Reale Mutua, sulla forestazione delle aree urbane, periurbane e rurali, e sullo sviluppo delle aree interne con una attenzione particolare al carbon farming.

Martedì 8 novembre (ore 14.15-17.30), Nicola Gherardi, componente di giunta di Confagricoltura, parteciperà al convegno “PNRR e azienda agricola 4.0: le sinergie tra filiere per uno sviluppo sostenibile”, organizzato nell’Area Forum (Pad. D) dal Consorzio Italiano Biogas con la collaborazione del Cts di Ecomondo.

Giovanna Parmigiani, componente di giunta della Confederazione, sarà presente invece al convegno degli Stati Generali della Green Economy e del CREA, “Il futuro verde del sistema agroalimentare italiano”, in programma in Sala Neri 2 (ore 15:00-18:00).

Rosario Rago, componente di giunta di Confagricoltura e presidente di Rago Group, sarà ospite del convegno di Cluster Agrifood, “L’economia circolare come solido punto di riferimento per i sistemi agroalimentari nell’incertezza dello scenario futuro”, previsto mercoledì 9 novembre (ore 10.00-13.00) in Sala Tiglio 1 (Pad. A6).

Sempre nella giornata di mercoledì (ore 11.30-13.30) nella Sala Tulipano (Pad. B), il vicepresidente FNP Bioeconomia di Confagricoltura, Alberto Mazzoni, parteciperà a “La nuova frontiera dei sistemi agrivoltaici”, convegno organizzato da ANIE, ENEA, ETA Florence.

“Farm to fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerative, food security, competitività economica” è il convegno organizzato dalla Confederazione insieme al Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, Federalimentare e ENEA. L’appuntamento è per giovedì 10 novembre dalle 10.00 alle 13.00 in Sala Ravezzi 1 (Hall Sud) per discutere dell’importanza che la sicurezza alimentare e la sostenibilità rivestono nelle strategie produttive agricole e agroalimentari di oggi. Al convegno parteciperà il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

Venerdì 11 novembre, dalle 10.00 alle 13.00 la Sala Biobased Industry (Pad. D1) ospiterà “Nuove frontiere per le filiere forestali: policy e governance per dare valore ad una risorsa strategica per il nostro Paese”, organizzato da Confagricoltura insieme a Università del Molise, Università della Tuscia e al Comitato tecnico scientifico di Ecomondo. Il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Risorse Boschive, Enrico Allasia, dialogherà sulle recenti novità che hanno interessato il comparto, a partire dalla pubblicazione della Strategia forestale europea e di quella italiana.

Il nuovo regolamento comunitario sui fertilizzanti è il tema dell’incontro organizzato venerdì 11 novembre (ore 10.30-11.30) dall’Albo gestori a cui parteciperà Alessandro Pantano di Confagricoltura.

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Grano, Confagricoltura: con lo stop della Russia all’accordo sulle esportazioni dall’Ucraina nuove tensioni sui prezzi e rischi di una crisi alimentare globale

Sulla piazza di Chicago i futures del grano hanno già fatto registrare un aumento di oltre il 5%, a seguito della decisione della Federazione Russa di sospendere, a tempo indeterminato, la partecipazione all’accordo sulle esportazioni via mare dell’Ucraina.

“L’aumento era scontato. – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – L’intesa siglata a luglio con la mediazione dell’ONU e della Turchia ha dato ottimi risultati, con la partenza dai porti dell’Ucraina di 9 milioni di tonnellate di prodotti agricoli, soprattutto grano e mais”.

“Sono già stati attivati i contatti al massimo livello per trovare una soluzione. Intanto, è tornato a salire il rischio di una crisi alimentare globale”.

A livello europeo, secondo i dati diffusi a luglio dalla Commissione, la produzione di cereali si è attestata a circa 270 milioni di tonnellate, in riduzione di 7 punti percentuali sulla campagna 2021/2022, essenzialmente a causa della siccità.

Per il grano tenero, i raccolti (127 milioni di tonnellate) consentono di coprire il fabbisogno interno degli Stati membri e di destinare all’esportazione nei Paesi terzi un quantitativo nell’ordine di 36 milioni di tonnellate.

“In questo quadro – sottolinea il presidente di Confagricoltura – spicca la situazione critica relativa al mais. Sarà necessario importare circa 20 milioni di tonnellate, in concorrenza con la Cina, che è il primo importatore a livello mondiale”.

“La siccità e le temperature sopra la media stanno ostacolando il normale svolgimento delle semine in vista dei nuovi raccolti – rileva Giansanti – E potrebbero mancare i fertilizzanti, a causa della riduzione della produzione, con punte fino al 50%, determinata dall’eccezionale incremento dei prezzi del gas. Quello dei fertilizzanti è un problema mondiale in termini di prezzi e disponibilità. Se ne discuterà durante la riunione del G20 che si terrà in Indonesia il 15 e 16 novembre”.

“Con la pandemia, la guerra in Ucraina e le conseguenze del cambiamento climatico si è aperta una fase di grande incertezza, nella quale la sicurezza alimentare assume un ruolo strategico – conclude Giansanti – La sicurezza alimentare può essere garantita solo da un sistema di imprese efficienti e innovative che producono per il mercato”.

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