Confagricoltura dona 5.500 Stelle di Natale al personale del Policlinico Gemelli

Un simbolo per dire grazie a chi è in prima linea contro il Coronavirus 

Le Stelle di Natale, simbolo delle Feste, da ieri a Roma colorano gli ambienti del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS per dare un tocco di ottimismo per il futuro.

La consegna delle 5.500 piante a tutto il personale (medici, infermieri, operatori sanitari, personale tecnico-amministrativo) della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è avvenuta ieri alla presenza del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e del segretario generale dell’Anpa – l’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori – Angelo Santori, in occasione dello scambio degli auguri ai dipendenti del Policlinico Gemelli, cui hanno preso parte il presidente della Fondazione Gemelli, avvocato Carlo Fratta Pasini e il direttore generale del Gemelli, professor Marco Elefanti.

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“Abbiamo scelto questo fiore rosso bellissimo per trasmettere, dal profondo del cuore, un messaggio di vicinanza e di ottimismo a chi sta in prima linea contro il Coronavirus, che ha un forte impatto psicologico ed emotivo. Non riuscivamo a farlo dappertutto – sottolinea il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Giansanti – e, insieme all’associazione dei nostri pensionati, abbiamo scelto il Policlinico Gemelli, uno dei più importanti ospedali del Lazio e d’Italia impegnati dall’inizio nella lotta contro la pandemia”.

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“Ringraziamo Confagricoltura e Anpa per questo dono a tutta la grande comunità del Gemelli. È davvero bello che nel Natale della pandemia queste due importanti organizzazioni abbiano voluto esprimere con il dono delle piante un segno di gratitudine visibile per l’opera quotidiana svolta senza sosta da medici, operatori sanitari, personale tecnico amministrativo contro Covid-19. Ci piace pensare che questa pianta rappresenti anche un segno di speranza e di ripartenza a chiusura di un anno particolarmente difficile” – afferma il presidente della Fondazione Gemelli Fratta Pasini.

L’Euphorbia pulcherrima, questo il nome scientifico della Stella di Natale, è un arbusto tropicale originario del Messico, dove può raggiungere anche i due metri di altezza. E’ uno dei regali di Natale più apprezzati e in Italia viene prodotta in tanti colori, che vanno dal bianco all’arancione, dagli screziati al rosa, ma è sempre il rosso intenso quello che fa piu’ tendenza e tradizione nello stesso tempo.

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Assemblea Anbi, Giansanti (Confagricoltura): “Agricoltori essenziali per la tenuta del territorio”

“Oggi, a livello mondiale, la popolazione affamata sta crescendo; a questo aspetto si aggiungono l’aumento dello spreco alimentare nei Paesi evoluti e la continua antropizzazione del territorio. A livello mondiale, e ancor di più in Italia, laddove c’è spazio non urbanizzato, ci sono gli agricoltori che dunque assumono un ruolo essenziale nella manutenzione del territorio e nella tenuta sociale, economica ed ambientale dell’Italia e del Mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al webinar dell’assemblea dell’Associazione Nazionale delle Bonifiche (ANBI).

“L’agricoltura – ha proseguito Giansanti – dovrà sostenere le esigenze alimentari di una popolazione mondiale in crescita, con sempre meno suolo a disposizione, in un contesto caratterizzato dai cambiamenti climatici; questo si tradurrà inevitabilmente per gli agricoltori in un aumento delle produzioni, anche attraverso il miglior utilizzo delle acque. Su questi aspetti aiuterà senz’altro la nuova rivoluzione che l’agricoltura si avvia ad affrontare, quella del digitale, attraverso l’introduzione delle tecnologie più evolute, che permetteranno di produrre meglio e di essere sempre più attenti ai temi della sostenibilità”.

L’emergenza Covid 19 – ha quindi posto in evidenza – ha mostrato quanto sia importante avere un settore primario efficiente e produttivo, in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. Davanti alle sfide che ci aspettano occorre affrontare con lungimiranza e in modo strategico la gestione delle risorse idriche, dando sempre più rilievo a ricerca e innovazione. Ed è fondamentale affrontare le criticità del settore, tra cui una rete infrastrutturale vetusta e un tasso di dispersione elevato.

“In quest’ottica – ha concluso il presidente di Confagricoltura – occorre affermare l’obiettivo fondamentale dei consorzi di bonifica di contribuire al progresso dell’agricoltura, come enti strumentali ma anche progettuali, facendo investimenti e ricerca per la gestione delle acque, lo sviluppo di reti, il riuso dell’acqua”.

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Estate 2020, Agriturist (Confagricoltura): “In campagna la vacanza sicura”

“Siamo ancora nel pieno della tempesta, pur essendo consapevoli delle caratteristiche uniche e delle potenzialità dell’offerta degli agriturismi. Un vero porto sicuro. Il nuovo trend, dettato dalle regole per una ripartenza, è proprio la riscoperta di luoghi che permettano di godere di spazi aperti, di un rapporto autentico con la natura e le campagne italiane. Le nostre strutture accolgono in modo spontaneo ed accurato, aiutano a far conoscere la cultura enogastronomica locale e permettono di praticare il distanziamento sociale passeggiando, nuotando in piscina, praticando sport o, semplicemente rilassandosi”. Commenta così Augusto Congionti, presidente di Agriturist, i dati dell’indagine svolta dall’associazione di Confagricoltura.

Lungo lo Stivale l’offerta dei 24.000 agriturismi è estremamente variegata ma con un denominatore comune: l’ospitalità in un’azienda agricola. Dalla montagna alla collina, dal mare ai laghi l’effetto della crisi è evidente: niente americani e orientali, pochissimi dal Regno Unito, timorosi di dover effettuare la quarantena al loro ritorno. Qualche segnale arriva da Germania, Francia, Austria, Svizzera e Olanda. “La ripresa è lenta – sottolinea Congionti – e partirà soprattutto in agosto. Va anche calcolato che è stata la politica del last minute a caratterizzare le prenotazioni degli ultimi anni e, se in alcune zone i casali con piscina, scelti da famiglie o gruppi di amici sono andati a ruba, in altre è ancora l’incertezza a dettare le regole”.

L’agriturismo, vanto del nostro Paese, ha pagato l’effetto Covid più di un milione di euro. “Non ci arrendiamo, anzi. Ci siamo rimboccati le maniche – conclude il presidente Agriturist – convinti che si possa ancora una volta ripartire proprio dall’agricoltura. Le nostre strutture hanno tutte le carte in regola per offrire soggiorni indimenticabili in luoghi incontaminati, lontani dalla folla, dove le distanze sono naturali, il cibo è buono e genuino. Senza rinunciare al comfort e alla vita moderna, si potranno così riscoprire sapori e saperi della cultura rurale italiana”.

In Sicilia è aperto il 90% delle strutture. La ristorazione, nel mese di luglio, ha registrato, rispetto allo scorso anno, un calo di circa il 40%. Le prenotazioni sono diminuite dal 10 al 30%. Analoga situazione si registra nelle altre regioni.

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Agroalimentare: nel 2020 partito bene l’export italiano nella Ue, ma rallentato dalla pandemia

Senza l’emergenza Covid l’export del ‘made in Italy’ agroalimentare verso i Paesi UE sarebbe aumentato in modo rilevante nel 2020. E’ quanto emerge da un rapporto del Centro studi di Confagricoltura che evidenzia un aumento del 4% nel mese di gennaio e del 10% in febbraio. Crescita, purtroppo, annullata da un -10% registrato in marzo, quando la pandemia si è diffusa in tutta l’Europa, con le conseguenti restrizioni agli spostamenti delle persone e alla chiusura delle attività di ristorazione, caffetteria e ospitalità turistica.

Prendendo in considerazione i prodotti agricoli e dell’industria alimentare più esportati verso i Paesi dell’Unione Europea, il rapporto del Centro studi di Confagricoltura indica sensibili differenze per prodotto e per mese nel primo trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Emblematico il caso dell’olio d’oliva, che scende del 6% a gennaio, del 16% a febbraio per riguadagnare il 2,4% a marzo. Per formaggi e latticini dal +6,6% di gennaio si passa al +7,7 di febbraio, per arrivare un -16% in marzo.

Sono evidenti, in termini di export, le conseguenze dell’emergenza Coronavirus soprattutto per le limitazioni agli spostamenti internazionali delle persone, fra cui la manodopera agricola stagionale, indispensabile per la raccolta dei prodotti, le restrizioni alle attività del settore Ho.Re.Ca, le modifiche della domanda di prodotti agroalimentari conseguenti ai provvedimenti di lockdown.

Nel mese di marzo infatti, quando gli effetti della pandemia CoViD-19 si sono estesi a un maggior numero di Paesi UE, su 15 categorie di prodotti ben 10 hanno segnato un andamento negativo del valore dell’export rispetto a marzo 2019 e, di queste, 8 presentano decrementi superiori al 10%, con il massimo di -47% per i fiori e le piante (tabella 5c). Ma, evidenzia lo studio, non tutti i settori produttivi hanno risentito nello stesso modo della pandemia: hanno tenuto, ad esempio, riso e cereali (+9,6% a gennaio, + 24,1% a febbraio e +13,3% a marzo) e salumi (+ 12,1%, +14,6 e +9,2).

Il trimestre gennaio-marzo (tabella 6) si chiude con una crescita del valore dell’export di solo un milione di euro (4.859 contro 4.858 milioni), con 7 settori produttivi in crescita, 4 con variazioni (negative o positive) inferiori allo 0,5%, 4 in sensibile flessione. Fra questi ultimi, mette in evidenza il rapporto di Confagricoltura, è particolarmente rilevante la crisi dell’esportazione dei prodotti florovivaistici, che segna -15% a causa del quasi dimezzamento registrato in marzo (-47%).

Questi dati, conclude il rapporto del Centro Studi di Confagricoltura, pur consentendo alcune prime valutazioni dell’effetto della pandemia di Coronavirus sul settore agroalimentare, non permettono di individuare, nemmeno per i prossimi mesi, chiari segnali di tendenza, perché siamo di fronte ad un contesto incerto e in costante cambiamento.

 

 

Tabella 5c – Valore delle esportazioni dall’Italia verso i Paesi UE, per le principali categorie di prodotti agricoli e dell’industria alimentare, nei mesi di marzo 2020 e 2019 (milioni di euro)

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Fonte: Istat e Agenzia delle Dogane

Tabella 6 – Valore delle esportazioni dall’Italia verso i Paesi UE, per le principali categorie di prodotti agricoli e alimentari, nel periodo gennaio-marzo 2020 e 2019 (milioni di euro)

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Fonte: Istat e Agenzia delle Dogane

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Fase 2, Confagricoltura attiva i primi corridoi verdi per il rientro degli operai specializzati extracomunitari

E’ atterrato ieri alle 18 a Pescara il primo volo charter, organizzato da Confagricoltura Abruzzo, con l’arrivo di 124 operai agricoli del Marocco. Un altro volo è arrivato oggi, con altrettanti lavoratori, e un terzo è programmato per i prossimi giorni, sempre con partenza da Casablanca.

Oggi sono arrivati anche altre decine di lavoratori dal Marocco, questa volta destinati alle campagne del Nord Italia. Atterreranno a Milano Malpensa con due voli organizzati dal Governo italiano per i quali Confagricoltura ha ottenuto la possibilità di far rientrare gli operai agricoli.

A Roma sono inoltre giunti circa un centinaio di lavoratori indiani specializzati in agricoltura, destinati alle campagne della Pianura Padana.

E’ il frutto del lavoro diplomatico di Confagricoltura, in particolare con le Ambasciate in Marocco e in India, che ha coinvolto anche la Farnesina e l’ICE. Si tratta di istituzioni con le quali la più importante Organizzazione datoriale agricola italiana ha relazioni consolidate nel corso degli anni.

Confagricoltura a marzo aveva chiesto al Governo l’attivazione dei corridoi verdi per permettere il rientro degli operai extracomunitari che da anni hanno un contratto di lavoro con le aziende italiane, in modo da far fronte alle esigenze di raccolta nei campi. Si tratta di lavoratori che erano rientrati nei mesi invernali nei rispettivi Paesi di origine, per riprendere a marzo la nuova stagione agricola. Ma l’emergenza Coronavirus li aveva fermati.

“In due mesi di intenso lavoro di relazioni istituzionali, – dichiara il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – con la collaborazione indispensabile delle nostre imprese (che hanno pagato il volo per i loro dipendenti) siamo arrivati a questi risultati che ci permettono di far fronte, in parte, all’emergenza manodopera”.

“Inoltre – conclude Giansanti – ci fa piacere evidenziare che moltissimi italiani hanno risposto alla richiesta delle aziende agricole e hanno trovato un’occupazione, sebbene temporanea, grazie alla piattaforma AgriJob. Questo ci deve far riflettere comunque sulla necessità di impegnarci per la formazione di nuove professionalità, a partire proprio da chi si avvicina con interesse, per la prima volta, all’agricoltura”.

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Coronavirus, Confagricoltura: “Dall’Europa misure inadeguate per il settore agricolo”

Le richieste della Confederazione in vista del Consiglio Agricoltura della Ue del 13 maggio

 

“Le misure varate finora dalla Commissione europea per l’emergenza Coronavirus sono assolutamente insufficienti. Occorre mobilitare nuove risorse finanziarie ed ampliare la sfera degli interventi di mercato. Sul settore vitivinicolo e delle carni suine è indispensabile agire con la massima urgenza”. Sono le richieste avanzate dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione, in programma il 13 maggio, del Consiglio Agricoltura della Ue.

“Nel recente rapporto sulle prospettive economiche – rileva Giansanti – la Commissione ha indicato che la crisi in atto è senza precedenti e può addirittura minare il funzionamento del mercato unico. In questo scenario è stata prevista per l’agricoltura una spesa straordinaria limitata a 80 milioni di euro. E’ un importo del tutto inadeguato. Basti guardare a quanto deciso fuori dalla UE”.

Negli Stati Uniti, sottolinea Confagricoltura, solo per il sostegno della filiera dei biocarburanti è stato varato un intervento superiore a quello complessivo della Ue. E nel Regno Unito non ci saranno limiti di spesa per supportare il reddito dei produttori di latte. In Canada, per compensare i costi per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza sanitaria, gli agricoltori riceveranno un contributo pubblico di 55 milioni di dollari USA”.

“Alla luce di questi dati – dichiara il presidente Giansanti – è di tutta evidenza che l’Unione europea deve fare molto di più per sostenere un settore che, assieme alle altre parti della filiera, garantisce la sicurezza alimentare”.

“Adotteremo tutte le azioni necessarie per rispondere in tempi rapidi e in modo efficace alle richieste delle imprese – conclude Giansanti – sapendo di poter fare affidamento anche sulle iniziative annunciate dal Parlamento europeo”.

Nei giorni scorsi, ricorda la Confagricoltura, i coordinatori del gruppo del gruppo PPE e dei Socialisti Democratici, Dorfmann e De Castro, hanno inviato una lettera alla Commissione europea per annunciare il voto contrario della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sulle misure varate “in assenza di un significativo miglioramento”.

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Coronavirus: le proposte di Confagricoltura al governo per la ripresa

Semplificazione e strumenti immediati per favorire la ripresa economica e la tenuta del settore agroalimentare, che, nonostante le difficoltà, ha proseguito l’attività garantendo in questi mesi di emergenza gli approvvigionamenti dei beni alimentari sulle tavole degli italiani.

E’ quanto ha evidenziato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’incontro di ieri con il premier Conte e i ministri Bellanova, Catalfo, Gualtieri e Patuanelli per fare il punto sulla fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

“Il lockdown dei pubblici esercizi ha influito negativamente sui consumi, innescando un drastico calo della domanda da parte dei canali Ho.Re.Ca e del commercio estero. – ha affermato Giansanti – Alcuni comparti agricoli sono in forte sofferenza o fermi del tutto: abbiamo avanzato la richiesta di un fondo straordinario per aiutare questi settori. Molte aziende hanno trovato soluzioni organizzative adattandosi alle richieste di sicurezza e sanitarie, senza interrompere la produzione ed esponendosi economicamente alle nuove esigenze. Per la ripartenza, quindi – ha aggiunto – occorre mettere celermente in atto una serie di strumenti per le imprese”.

La proposta di Confagricoltura si concentra nell’immediato sul credito di imposta e l’estensione a tutti i datori di lavoro agricolo delle agevolazioni contributive adottate per i territori montani particolarmente svantaggiati. E’ necessario anche velocizzare i pagamenti da parte della pubblica amministrazione per dare fiato alle imprese e, sulla questione manodopera, dare risposte concrete, perché si è in forte ritardo.

Confagricoltura, in qualità di organizzazione più rappresentativa dei datori di lavoro agricolo, ha anche chiesto al Governo di fare parte del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti lavoro”, che dispone misure per la sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro con la riapertura delle attività produttive. Finora il settore primario è stato escluso dalla firma dell’accordo, ma a riguardo c’è stata un’apertura da parte dell’esecutivo.

“E’ necessaria anche una visione a lungo termine per ripartire – ha concluso il presidente Giansanti – Con le amministrazioni si deve sviluppare una strategia nazionale per accompagnare l’agricoltura in questa fase, basandosi sulle difficoltà che caratterizzano il settore e che con la diffusione del Coronavirus hanno frenato la continuità economica delle aziende. Tra questi ricordiamo il digitale, l’innovazione, la semplificazione, il lavoro e la formazione”.

 

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Coronavirus, Giansanti: “Per la ripresa servono più coraggio e meno burocrazia”

“Ci avviamo ad affrontare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma serve maggiore coraggio. L’agroalimentare è tra settori che hanno garantito continuità produttiva, ma oggi, a quasi due mesi dall’avvio del lockdown, ogni giorno di limitazione ulteriore al generale sistema imprenditoriale confina l’Italia a una recessione troppo pericolosa e difficilmente recuperabile”.

All’indomani della presentazione del nuovo DPCM da parte del premier Conte, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, pone l’attenzione alla fase di ripartenza, evidenziando l’esigenza di un cambio di passo.

“L’agroalimentare è strategico e rientra tra i settori ‘protetti’ dal Golden Power, – afferma – dobbiamo pensare di affrontare questo periodo con capacità di visone e strategia. Serve uno scatto di coraggio da parte della politica, che deve delineare la strada della ripresa assumendosi le responsabilità delle scelte ed evitare che ogni incertezza possa pesare gravemente sulla tenuta economica e sociale del Paese”.

“Analogamente, – continua Giansanti – non possiamo permettere alla burocrazia di essere così soffocante, soprattutto in un periodo di grave crisi in cui è necessario e urgente semplificare. Lo abbiamo visto con la questione manodopera in agricoltura: ad un mese dalle nostre proposte per affrontare l’emergenza, ad oggi non si è ancora trovata una soluzione”.

“Ciascuno deve fare la propria parte, e le imprese hanno dimostrato di saperla fare, – conclude il presidente di Confagricoltura – ma chiediamo che ci siano chiare strategie nazionali, ed europee, per rafforzare l’agroalimentare, aumentandone la capacità produttiva e competitiva per garantire l’autoapprovigionamento e non permettere all’Italia di perdere spazi di mercato e risorse preziose. Il nostro Paese deve mantenere la leadership in Europa per valore aggiunto e recuperare terreno sulla Francia in termini di PLV”.

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Coronavirus, Giansanti: misure Ue sbilanciate a favore del Nord Europa

“Un pacchetto importante, ma senz’altro da migliorare a favore delle produzioni tipicamente mediterranee”.

E’ il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’annuncio fatto oggi dalla Commissione europea a proposito di un pacchetto di misure per limitare le conseguenze della pandemia Covid-19.

Le misure annunciate dalla Commissione – informa Confagricoltura – riguardano il varo di aiuti allo stoccaggio privato per latte in polvere, burro, formaggi, carni bovine e del settore ovi-caprino. Prevista, inoltre, la distillazione di crisi per i vini e la possibilità di realizzare iniziative straordinarie (come, ad esempio, la distribuzione gratuita) a sostegno delle produzioni colpite dalla crisi, anche se non rientranti nell’organizzazione comune dei mercati.

“Finalmente la Commissione ha preso atto della necessità di mobilitare risorse finanziarie aggiuntive a favore del settore che sta garantendo, in piena emergenza sanitaria, la sicurezza alimentare ai cittadini europei” – sottolinea Giansanti – Tuttavia, i fondi supplementari risultano insufficienti e, secondo le nostre valutazioni, troppo sbilanciati sulle produzioni più tipiche dei Paesi membri del Nord Europa. Notiamo che non è stato considerato il settore suinicolo. E’ una lacuna che va colmata, tenendo conto della specificità della nostre produzioni”.

I provvedimenti annunciati oggi dalla Commissione sono ancora in via di definizione a livello formale e dovranno essere votati dagli Stati Ue.

“Lavoreremo con la massima determinazione – dichiara Giansanti – perché siano prese nella giusta considerazione le esigenze delle produzioni mediterranee che, in aggiunta all’impatto della pandemia, sono messe a rischio anche da una preoccupante situazione di siccità”.

“L’emergenza che stiamo attraversando dimostra che l’Unione europea deve puntare sulla piena sovranità alimentare – conclude il presidente di Confagricoltura – Per centrare l’obiettivo, occorre un incremento significativo del bilancio agricolo. Sovranità alimentare, sostenibilità ambientale delle produzioni e protezione delle risorse naturali possono assolutamente coesistere”.

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Ebat Ragusa: mascherine per i lavoratori agricoli iblei e donazione all’ospedale “Giovanni Paolo II”

L’Ebat Ragusa (Ente bilaterale agricolo territoriale), presieduto da Maria Concetta Di Gregorio, nelle scorse ore ha destinato 60 mila euro del proprio bilancio per l’acquisto di mascherine monouso che saranno distribuite ai lavoratori agricoli.

In questo modo l’Ebat, (composto da Flai Cgil-Fai Cisl-Uila Uil e da Cia-Coldiretti-Confagricoltura), vuole rispondere sia pure in parte all’esigenza di dispositivi di protezione individuale che nel settore primario, in piena attività malgrado l’emergenza Coronavirus, è particolarmente diffusa e urgente. La richiesta delle mascherine sarà fatta all’ente dalle aziende agricole, in funzione degli assunti.

L’Ebat Ragusa, infine, ha concordato con la Direzione dell’Asp di Ragusa la donazione di una centrale di monitoraggio per la refertazione cardiologica dei pazienti critici e colpiti da Covid-19. L’apparecchiatura sarà installata nell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa.

Di seguito il modulo per la richiesta delle mascherine da parte delle aziende agricole:

Ebat Ragusa - Modulo richiesta mascherine

 

Ragusa, 10 aprile 2020

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