Accordi di filiera, bene incentivi per rafforzare la filiera grano duro-pasta Made in Italy

Valutiamo positivamente ed apprezziamo il nuovo decreto del ministero delle Politiche agricole che stabilisce i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti (ulteriori 30 milioni che si aggiungono ai 10 già previsti) diretti ai cerealicoltori per i contratti di filiera grano duro-pasta. Lo sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, in relazione al decreto ministeriale oggi all’attenzione della Conferenza Stato Regioni.

“Proseguono le politiche di incentivazione, favorite dal protocollo d’intesa sottoscritto dalle associazioni di rappresentanza del mondo agricolo e della trasformazione, tra cui Confagricoltura – pone in evidenza il suo presidente Massimiliano Giansanti -. Così si danno certezze ai produttori e si accresce la fiducia in uno strumento di politica di filiera importante e che vorremmo anche estendere ad altri comparti”.

“Siamo attivamente impegnati a promuovere ed a rilanciare gli accordi di filiera che, grazie alle politiche di incentivazione, stanno crescendo notevolmente – prosegue Giansanti -. In Italia si producono quasi 4 milioni di tonnellate di grano duro, per un valore di 1,2 miliardi di euro e registriamo con favore il raddoppio dei contratti definiti nel precedente triennio, che sono passati da 6 mila a oltre 12 mila. Ci auguriamo ora che vengano snellite le procedure e si possano erogare tempestivamente le risorse, come promesso dal sottosegretario L’Abbate”.

“I contratti di filiera e gli incentivi non solo danno sicurezze ai produttori ma consentono di poter applicare tutte le tecniche per migliorare la qualità e per garantire la sostenibilità. Soprattutto – aggiunge – permettono a tutti i componenti della filiera della pasta di crescere assieme”.

“Anche con questo provvedimento si guarda e si costruisce il futuro del dopo Covid-19 – conclude il presidente di Confagricoltura -. Questo è un progetto a lungo termine che consente di investire per migliorare il grano italiano e che va a vantaggio anche del consumatore. Per una filiera che si attrezza in chiave qualitativa e quantitativa per rafforzare l’export di pasta totalmente made in Italy, investendo così sulla sua leadership”.

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Soddisfazione per delibera Enpaia su sospensione versamento contributi previdenziali

Confagricoltura ha accolto con soddisfazione la decisione del consiglio di amministrazione di Enpaia (Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e gli Impiegati in Agricoltura) che oggi ha deliberato la sospensione del versamento della contribuzione dovuta da tutti i datori di lavoro agricolo per i dirigenti, i quadri e gli impiegati, in scadenza nel periodo dall’8 Marzo al 30 Settembre 2020.

La delibera attua in modo estensivo gli artt. 61 e 62, comma 2 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, prevedendo un allungamento dei termini e riconoscendo la sospensione a tutte le imprese agricole, a prescindere dall’entità dei ricavi o compensi (anche al di sopra dei 2 milioni di euro), e ricomprende anche la quota a carico dei lavoratori.

Confagricoltura ricorda che i versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 25 ottobre 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dalla stessa data. La domanda per fruire della rateizzazione dovrà essere presentata all’Enpaia entro il termine perentorio del 31 Luglio 2020 tramite Pec.

Sono altresì posticipati al 25 ottobre 2020 i termini di pagamento dei piani di rateizzazione fino al 30 settembre 2020, con slittamento di tutte le successive rate dei piani di rateizzazione.

Per Confagricoltura si tratta di un intervento importante per le imprese agricole, impegnate nell’emergenza Coronavirus a garantire i rifornimenti alimentare, e che si trovano costrette ad operare in situazioni particolarmente difficili.

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“Pronto? Sono Teresa”: il ministro Bellanova chiama l’azienda florovivaistica La Mediterranea di Acate

“Pronto? Sono Teresa…”. È iniziata così la telefonata ricevuta poche ore fa dagli amministratori dell’azienda floricola ‘La Mediterranea’ di Acate, associata a Confagricoltura Ragusa, da parte del ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.

Una telefonata per esprimere la propria vicinanza umana ed istituzionale nei confronti di un’azienda che sta subendo, come tutto il comparto florovivaistico italiano, gli effetti economici pesantissimi dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Ma non solo. Il ministro ha telefonato anche per complimentarsi per l’iniziativa portata avanti da “La Mediterranea” insieme all’associazione siciliana dei florivivaisti e in collaborazione con i commercianti: mettere fiori davanti ai negozi di generi alimentali e anche davanti le edicole, affinché ognuno possa prendere un mazzo e abbellire la propria casa.

L’azienda floricola siciliana ‘La Mediterranea’ si estende per circa 100 ettari e produce crisantemo programmato a ciclo continuo dà lavoro a circa 200 persone, molte delle quali straniere, perfettamente integrate con i dipendenti italiani e con il territorio in cui vivono.

Teresa Bellanova ha ritenuto opportuno complimentarsi personalmente per quella bella iniziativa di solidarietà proprio da parte di chi ha subito un colpo gravosissimo dall’emergenza in atto. E noi vogliamo ringraziarla pubblicamente, anche a nome della famiglia Gurrieri, per la sua sensibilità e per la sua vicinanza.

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Giovanni Vindigni nuovo dirigente generale del Dipartimento Regionale del Lavoro: complimenti e buon lavoro da Confagricoltura Ragusa

I complimenti e gli auguri di buon lavoro di Confagricoltura Ragusa al dott. Giovanni Vindigni

“Apprendiamo con piacere della nomina del ragusano (di origini vittoriesi) dott. Giovanni Vindigni a dirigente generale del Dipartimento Regionale del Lavoro. Un incarico prestigioso e oneroso, soprattutto in un periodo così difficile per il tessuto economico della nostra Regione e del nostro Paese come quello attuale. Siamo sicuri che il dott. Vindigni saprà affrontare al meglio la sfida che ha appena accettato”: queste il commento del presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè. Che aggiunge: “Siamo certi che il dott. Vindigni, con l’attenzione e la meticolosità che lo hanno sempre caratterizzato, saprà interloquire al meglio con la nostra Organizzazione, per dare risposte alle tante questioni inerenti al lavoro (in agricoltura, e non solo) che attendono di essere affrontate e gestite al meglio”. “Da parte mia e di tutta Confagricoltura – conclude il presidente Pirrè – auguri di buon lavoro e complimenti per l’incarico ottenuto”.

Ragusa, 20 marzo 2020

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Coronavirus, un protocollo per la sicurezza dei lavoratori in azienda: le regole da seguire

In accordo con il Governo, il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo Coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro nelle aziende che continuano ad essere operative.

Le imprese adottano il protocollo di regolamentazione all’interno dei propri luoghi di lavoro, oltre a quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dell’11 marzo 2020.

La sintesi delle raccomandazioni per imprese e lavoratori contenute nell’Intesa:

Informazione

L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori, e chiunque entri in azienda, sulle disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi. Tra le informazioni:

  • L’obbligo di restare a casa con febbre oltre 37.5. In presenza di febbre (oltre i 37.5) o altri sintomi influenzali vi è l’obbligo di rimanere al proprio domicilio e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria.
  • L’accettazione di non poter entrare o permanere in azienda, e di doverlo dichiarare tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo: sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.
  • L’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda. In particolare: mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene.

Modalità di accesso alla sede di lavoro: controlli all’ingresso dell’azienda

Il personale, prima di entrare nella sede di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se questa risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

Modalità di accesso di fornitori esterni e visitatori

Al fine di ridurre le possibilità di contatto con il personale, l’accesso di fornitori esterni deve essere regolato attraverso l’individuazione di procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite. Laddove possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.

Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno occorre individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera

Anche l’accesso ai visitatori deve essere limitato: qualora fosse necessario l’ingresso di visitatori esterni (impresa di pulizie, manutenzione…), gli stessi dovranno sottostare a tutte le regole aziendali.

Pulizia e sanificazione in azienda

L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dell’area secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, nonché alla  ventilazione dei locali.
Va garantita la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse, con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

Precauzioni igieniche personali

E’ obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani e raccomanda la frequente pulizia delle stesse con acqua e sapone.

Dispositivi di protezione individuale

Qualora l’attività lavorativa imponga una distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
E’ favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS.

Gestione di spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack…)

L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Va provveduto all’organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie.

Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.

Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)

Le imprese, limitatamente al periodo dell’emergenza Covid-19, potranno disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza.

Si potrà procedere ad una rimodulazione dei livelli produttivi. Va assicurato un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.

Previsto l’utilizzo in via prioritaria degli ammortizzatori sociali o, se non fosse sufficiente, dei periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti.

Sono sospese e annullate tutte le trasferte e i viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordati o organizzati. Non sono consentite neanche le riunioni in presenza (solo quelle urgenti ma con un numero ridotto di persone e a un metro di distanza interpersonale).

Gestione dell’ingresso-uscita dei lavoratori

Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati dei lavoratori per evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.

Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione

Gli spostamenti all’interno dell’azienda devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali. Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove queste fossero necessarie ed urgenti, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e una deguata pulizia/areazione dei locali.
Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati. E’comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work.

Gestione di un caso sintomatico

Nel caso in cui una persona presente in azienda sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, lo deve dichiarare immediatamente all’ufficio del personale, si dovrà procedere al suo isolamento e a quello degli altri presenti dai locali. L’azienda avverte immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19 forniti dalla Regione o dal ministero della Salute. L’azienda inoltre collabora per la definizione degli eventuali contatti stretti. È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del Rls.

Grazie a tutti per la collaborazione. Andrà tutto bene!

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La commissione Ue accoglie le sollecitazioni di Confagricoltura di un coordinamento su controllo e chiusura frontiere

“Nei giorni scorsi, di fronte alle decisioni unilaterali di alcuni Stati membri, abbiamo sollecitato un coordinamento europeo in materia di controlli e chiusure delle frontiere. Le linee guida, approvate ieri dalla Commissione UE, rispondono alle nostre sollecitazioni” – dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Nell’ambito delle restrizioni decise negli ultimi giorni a livello nazionale – aggiunge Giansanti – viene salvaguardata l’attività della filiera agroalimentare, a garanzia della sicurezza dei rifornimenti. L’obiettivo può essere raggiunto, nell’interesse di tutti i cittadini della UE, solo se viene garantita la libera circolazione dei prodotti all’interno del mercato unico, fatti salvi i necessari controlli finalizzati alla tutela sanitaria degli autotrasportatori che devono poter effettuare regolarmente le consegne”.

“La Commissione Ue ha ribadito che nessuna certificazione aggiuntiva deve essere richiesta e imposta sui prodotti agroalimentari, in quanto l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha reso noto che non c’è alcuna evidenza che il cibo possa essere una fonte di contagio, come peraltro già indicato all’inizio di marzo dal nostro ministero della Salute” – sottolinea il presidente di Confagricoltura.

“Le linee guida della Commissione garantiscono anche il movimento dei lavoratori stagionali che sono indispensabili, non solo in Italia, in particolare per le operazioni di raccolta”.

“In termini generali – prosegue Giansanti – la Commissione ha raccomandato agli Stati membri di non porre ostacoli ingiustificati alla libera circolazione di beni essenziali e deperibili, tra cui rientrano anche i prodotti del settore florovivaistico, in piena crisi”.

“Il nostro augurio – conclude il presidente di Confagricoltura – è che le linee guida della Commissione siano seguite e applicate in modo rigoroso da tutti gli Stati membri. Diversamente, rischierebbe la tenuta del mercato unico e sarebbe resa molto più difficile la ripresa economica, quando l’emergenza sanitaria sarà finita”.

 

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Coronavirus, Confagricoltura: “Bene il decreto, un primo importante sostegno alle imprese”

“Prima di tutto, rivolgo un sentito ringraziamento al presidente del Consiglio e al governo per il decreto legge varato ieri, per far fronte alla crisi economica innescata dalla Covid-19”, dichiara il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Vedremo nel dettaglio le misure decise e faremo le nostre proposte nel corso dell’iter parlamentare. Quello che è importante è la risposta forte e con significative risorse finanziarie alle esigenze delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori”.

“E’ evidente – aggiunge Giansanti – che saranno necessari ulteriori provvedimenti per limitare i contraccolpi di una crisi pesantissima, tenendo anche conto delle necessità dei singoli settori produttivi”.

“Intanto, desidero evidenziare che le misure varate dal governo – conclude Giansanti – assicurano un primo e importate sostegno alle imprese agricole che, pur tra tante difficoltà, continuano a lavorare per garantire la sicurezza alimentare dei cittadini”.

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Coronavirus, Confagricoltura sollecita cabina di regia unitaria

La crisi sanitaria non deve diventare crisi economica. Per Confagricoltura è importante avviare subito una cabina di regia interministeriale che affronti in maniera coordinata l’emergenza Coronavirus per tutto il settore agricolo e agroindustriale.

Dalla giunta straordinaria convocata ieri dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti è emersa chiara la richiesta dell’Organizzazione di fare la propria parte nell’affrontare quest’urgenza che, oltre ai gravi aspetti sanitari, rischia di aggravare una situazione economica già difficile.

La costituzione di una cabina di regia che veda coinvolti tutti i dicasteri interessati, le organizzazioni di imprese delle filiere “dal campo alla tavola” è uno sforzo congiunto necessario per garantire continuità produttiva e commerciale a un comparto che rappresenta quasi il 20% del PIL nazionale e circa il 10% dell’export nazionale complessivo.

Intanto Confagricoltura, grazie alla capillare rete sul territorio, ha costituito una task force che segue attentamente la situazione e interviene sulle autorità competenti perché si riduca al massimo il disagio di imprese e lavoratori.

Trasporti, logistica, consegne dei prodotti sono le questioni più urgenti: non potendo evadere gli ordini, le aziende stanno subendo perdite importanti.

E’ inaccettabile, perché ingiustificato, evidenzia Confagricoltura, qualsiasi rallentamento dei nostri prodotti verso i mercati esteri.

La situazione è più fluida nelle zone rosse laddove i problemi si stanno affrontando con la massima responsabilità da parte degli imprenditori agricoli e grazie a specifici permessi di transito concessi dalle autorità competenti per affrontare i disagi nell’immediato.

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Coronavirus, Confagricoltura: “Garantito approvvigionamento alimentare ma non mancano contraccolpi e difficoltà”

“Va ringraziato il governo per l’impegno messo in essere allo scopo di fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica legata al COVID-19 (Coronavirus). Le aziende agricole continuano a lavorare e ad assicurare la produzione di beni alimentari. Da parte nostra, c’è la massima collaborazione. Le difficoltà, però, non mancano ed occorre risolvere i problemi che limitano l’attività delle strutture produttive nella cosiddetta zona rossa”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al Tavolo straordinario indetto dal ministro Bellanova sulle azioni nel settore agroalimentare a fronte dell’epidemia Coronavirus.

Ad avviso di Giansanti, “vanno anche duramente contrastate le azioni speculative dirette, in questa fase, a screditare all’estero il made in Italy e chiediamo, al riguardo, una particolare attenzione da parte della Commissione europea. Venendo alla situazione dei territori soggetti a restrizioni e blocchi, segnaliamo che i problemi maggiori riguardano il lavoro, per le difficoltà di accesso e di uscita, la logistica e i trasporti”.

“Le aziende spesso si trovano in situazioni complesse con dipendenti che non possono raggiungere le strutture produttive – ha proseguito Giansanti -. Scontiamo senz’altro qualche difficoltà nell’applicazione dei provvedimenti, che potrà essere superata nei prossimi giorni in relazione allo sviluppo della situazione. Intanto, ringraziamo le forze dell’ordine e il personale sanitario che stanno garantendo la salute dei cittadini”.

Confagricoltura ha costituito una “task force” sul problema Coronavirus che opera in costante raccordo con le strutture provinciali e regionali. Per domani, 26 febbraio, ha indetto una riunione della Giunta Esecutiva per fare il punto della situazione con particolare riferimento all’attività delle imprese nelle aree più esposte e alle conseguenze sotto il profilo economico”.

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Nuove accise sui depositi agricoli di prodotti energetici, Agrinsieme: “Rivedere subito le norme”

Agrinsieme valuta positivamente l’ordine del giorno, presentato alla Camera dagli onorevoli Lisa Noja e Maria Chiara Gadda, che impegna il governo a valutare l’opportunità di escludere gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli dall’applicazione delle nuove norme in materia di accise sui depositi e sui distributori di prodotti energetici che entreranno in vigore dal 1° aprile.

La questione era già stata portata – dal coordinamento di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – all’attenzione dei ministri dell’Economia e delle Politiche agricole, Roberto Gualtieri e Teresa Bellanova, al fine di evitare per le imprese del settore ulteriori adempimenti burocratici con i relativi costi, a fronte di una normativa che già prevede specifiche disposizioni sulle verifiche e sui controlli.

Ad avviso di Agrinsieme bisogna intervenire al più presto perché le modifiche introdotte dal decreto fiscale di fine anno – che coinvolgono un numero elevato di imprese agricole ed agromeccaniche (si stimano 150/200 mila imprese) – non tengono conto di quanto già previsto in materia dal D.M. 454/2001 in relazione agli oli minerali impiegati nei lavori agricoli, orticoli, in allevamento, silvicoltura, piscicoltura e attività florovivaistiche.

Evitiamo appesantimenti burocratici – concludono Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Le imprese agricole sono già sottoposte a complesse procedure per il rilascio e la gestione degli oli minerali ed in particolare per il gasolio agricolo. Il decreto ministeriale 454/2001 prevede la contabilizzazione del carburante in un apposito registro di carico e scarico con l’indicazione dell’ubicazione del deposito. In molte Regioni, inoltre, tale procedura è informatizzata e gli enti preposti, Agenzia delle Dogane, Guardia di Finanza e Regioni, possono verificare la situazione di ogni soggetto che accede all’agevolazione.

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Agrinsieme è costituita dalle organizzazioni professionali Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e dalle centrali cooperative Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare. Il coordinamento Agrinsieme rappresenta oltre i 2/3 delle aziende agricole italiane, il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata, oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.

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