Turismo, Agriturist e Confagricoltura per la prima volta al TTG Travel Experience di Rimini

“È con grande entusiasmo che interveniamo, insieme a Confagricoltura e per la prima volta, al TTG Travel Experience di Rimini dall’11 al 13 ottobre. La capacità di unire natura, sostenibilità, esperienza, spazi aperti e buon cibo, rilassandosi in un’azienda agricola ha reso l’agriturismo, a tutti gli effetti, un unicum sempre più apprezzato all’interno del ricco patrimonio turistico italiano.” Questo l’annuncio di Augusto Congionti, presidente dell’associazione che ha inventato e dato il nome alle vacanze nelle aziende agricole in Italia, della partecipazione alla fiera italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale in Italia. 

“Essere presenti a questa edizione del TTG Travel Experience e incontrare i professionisti del settore nel più importante marketplace del turismo in Italia – continua Congionti – è un’opportunità di confronto irrinunciabile e preziosa per promuovere il nostro sistema e proporre tutte le novità della nostra offerta”. Confagricoltura e Agriturist danno appuntamento a Rimini nel padiglione C4 – 211 per presentare le strutture agrituristiche associate, disseminate lungo lo Stivale.

Si potrebbe pensare che gli agriturismi – oltre 25.000 strutture in Italia –  poiché sono all’interno delle aziende agricole, siano lontani da tutte le mete turistiche. Non è così. La campagna è dappertutto: vicino a piccole e grandi città d’arte, nelle valli che conducono in alta montagna e al mare. L’offerta turistica italiana è estremamente diversificata e, all’interno di questa, l’agriturismo ha una peculiarità unica perché mostra e racconta l’agricoltura, la campagna, l’incontro fra l’uomo e la natura.

Agriturist e Confagricoltura consigliano vacanze diverse e per tutte le tasche, dal castello al glamping, dal casale al campeggio. Un ventaglio estremamente variegato di proposte, dal marchio tutto italiano, che ha saputo ritagliarsi uno spazio crescente tutto con un comune denominatore: offrire la ricetta perfetta per rigenerarsi in ampi spazi, conoscere il territorio e gustarne le eccellenze.

“Siamo fieri ambasciatori del concetto di tipicità, tradizione culinaria e territoriale,  della riscoperta delle aree rurali, della loro cultura, contribuendo a promuovere l’innovazione del settore agricolo. Le nostre strutture – conclude il presidente Agriturist – sono pronte ad incontrare gli operatori nazionali e internazionali per far conoscere il valore salutare, rilassante e sostenibile che può dare solo una vacanza in un’azienda agricola”.

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Borghi, Congionti (Agriturist – Confagricoltura) a Radio1 Box: “Valorizzare i territori rurali, da sempre il nostro obiettivo”

“Il fenomeno dell’agriturismo nel nostro Paese ha contribuito a salvaguardare gli aspetti economici e sociali di gran parte dei territori rurali, valorizzandone le bellezze paesaggistiche e l’enogastronomia locale”.

Lo ha detto oggi Augusto Congionti, presidente di Agriturist, ai microfoni di Radio1 Box. L’Associazione di Confagricoltura che ha dato il nome all’agriturismo in Italia, fondata nel 1965, partecipa quest’anno al XV Festival nazionale dei Borghi più belli d’Italia, in programma a Lucignano, in provincia di Arezzo, dall’8 al 10 settembre.

“Confagricoltura e Agriturist sono da sempre impegnate per la valorizzazione e la tutela del patrimonio agricolo e paesaggistico – ha ribadito Congionti -. Partecipiamo a quest’iniziativa perché è un’occasione per promuovere i 5600 borghi italiani, alcuni dei quali ancora poco conosciuti, che possono avere una funzione determinante anche dal punto di vista turistico”.

Il presidente di Agriturist ha ricordato il ruolo essenziale che le aziende agricole e agrituristiche svolgono su tutto il territorio nazionale. “Nei borghi troviamo la vita autentica e la vacanza esperenziale, perché il turista da qualche anno cerca anche questo: il contatto con la natura, con le persone che vivono in quei territori per avere uno scambio di culture, senza contare il valore delle risorse enogastronomiche locali, molto apprezzate – ha concluso Congionti -. Tutti questi elementi, insieme, rendono più forte anche l’offerta turistica italiana”.

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Borghi più belli: Confagricoltura e Agriturist al XV Festival di Lucignano

Confagricoltura, insieme ad Agriturist, dà appuntamento al XV Festival nazionale dei Borghi più belli d’Italia in programma a Lucignano (Arezzo) dall’8 al 10 settembre. La Confederazione parteciperà con un proprio stand e numerose attività informative.  

Augusto Congionti, presidente dell’associazione che ha dato il nome all’agriturismo in Italia, interverrà all’evento ”Il ruolo della governance a livello territoriale per politiche di promozione di tutta la filiera” insieme a Magda Antonioli, del Comitato tecnico-scientifico dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, che si terrà sabato 9 settembre alle 18.30.

“Valorizzare le nostre campagne e i piccoli borghi è uno dei ruoli chiave dell’agriturismo che fa rete e propone l’intero territorio – sottolinea Congionti – natura, enogastronomia, artigianato e cultura. Un pacchetto completo di offerte capaci di attirare turisti tutto l’anno, per combattere la stagionalità delle richieste”.

Agriturist ricorda che più del 60% dei Comuni italiani ospita almeno 1 dei più di 25.000 agriturismi italiani, con punte del 90% in alcune regioni, e che le zone rurali sono vitali grazie al lavoro degli imprenditori agricoli. L’84% delle strutture è in aree collinari e montane e il 16% in pianura.

Confagricoltura, da sempre in prima linea sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio territoriale agricolo italiano, partecipa per la prima volta a quest’iniziativa sui borghi italiani. Una risorsa da scoprire in termini di qualità della vita e sostenibilità, dove le attività agrituristiche sono un elemento essenziale di sviluppo.

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Sviluppo rurale: Spighe Verdi, Agriturist e i Borghi più belli d’Italia al Meeting di Rimini con Confagricoltura

Realtà con radici diverse ma con obiettivi condivisi. Parliamo di Spighe Verdi, (programma italiano realizzato dalla Foundation for Environmental Education in collaborazione con Confagricoltura), Agriturist (la più antica associazione dedicata al sistema agrituristico italiano) e I Borghi Più Belli d’Italia (associazione nata dalla Consulta per il turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani).

Domani, martedì 22 agosto, queste tre realtà saranno le protagoniste dell’appuntamento “Il filo verde del territorio”, in programma nello stand di Confagricoltura (Pad A3 – Stand 003) al “Meeting per l’Amicizia fra i Popoli” di Rimini alle ore 16.00. Parteciperanno il presidente FEE Italia, Claudio Mazza, il presidente di Agriturist, Augusto Congionti, e Fiorello Primi, fondatore e presidente de I Borghi Più Belli d’Italia.

Al centro del dibattito i tanti punti che queste associazioni condividono. A partire dalla valorizzazione del patrimonio rurale anche attraverso gli strumenti di finanziamento previsti dal PNRR.

Spighe Verdi premia ogni anno le migliori politiche territoriali in base a criteri di sostenibilità ambientale ma anche di misurazione del livello di coinvolgimento delle popolazioni e delle aziende agricole. Attività sviluppata in collaborazione con Confagricoltura.

Alla tutela e valorizzazione del patrimonio territoriale agricolo e montano italiano partecipano anche le aziende socie Agriturist che, accanto alle produzioni agricole, hanno sviluppato offerte di accoglienza per turisti, appassionati di enogastronomia e natura. Percorsi imprenditoriali dal valore non solo ambientale e storico (spesso gli agriturismi sono ospitati all’interno di antichi casali e in aree di assoluta bellezza paesaggistica). Accanto, infatti, si sviluppa un valore anche economico viste le importanti ricadute che queste attività hanno sul territorio.

Tutti temi, questi, che fanno parte della missione anche de I Borghi Più Belli d’Italia, associazione nata nel 2001 per sviluppare percorsi turistici che hanno come protagoniste le aree marginali del Paese a rischio spopolamento. Tra l’associazione dell’Anci e Confagricoltura il dialogo è avviato da tempo. Quest’anno la Confederazione sarà presente alla XV edizione del “Festival nazionale de I Borghi più belli d’Italia”, in programma a nella medievale Lucignano, in provincia di Arezzo.

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Turismo, Agriturist (Confagricoltura): ombre e luci sulle vacanze estive

“Buio inframmezzato da luci”. Questo l’andamento per i mesi di luglio e dei primi giorni di agosto riassunti da Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l’associazione di Confagricoltura che ha dato il nome all’agriturismo in Italia. 

“Dopo i mesi di maggio e giugno veramente positivi ci aspettavamo un’estate da boom. Purtroppo, così non è per diverse ragioni. Tutto il settore turistico paga innanzitutto l’andamento climatico, a cui si aggiunge l’aumento dei costi, l’inflazione, il caro benzina e quello dei biglietti per chi viaggia in treno o in aereo. Per quanto riguarda le nostre strutture – osserva Congionti – tengono quelle vicine alle città d’arte; gli agriturismi vicini alle coste restano piuttosto in linea con lo scorso anno, ma man mano che ci si allontana verso l’interno la situazione peggiora. Sul territorio nazionale si passa da un -10% registrato a luglio a un -30%, senza calcolare le aree colpite dall’alluvione o da altre calamità”. 

“A salvare la stagione sono senz’altro gli stranieri che dall’Europa e dall’estero hanno deciso, numerosi, di scegliere i nostri agriturismi per le vacanze. Sono due le considerazioni che vengono subito in mente e ci devono far riflettere – sottolinea Congionti – da un lato l’effetto Covid, che spingeva gli italiani verso spazi verdi, natura e buon cibo è finito, e si è ritornati a concorrere con mete estere competitive come Grecia, Croazia e Albania; dall’altro, per le famiglie, le incognite sul futuro sono ancora troppe. I giorni di vacanza si contraggono, si opta per situazioni economicamente sostenibili e si prenota per fine agosto o settembre”.

In Italia le aziende agrituristiche attive sono più di 25.000 e oltre il 60% dei Comuni italiani ne ospita almeno una. Quasi la metà offre almeno tre servizi e più di una su tre è condotta da un’imprenditrice. Dalla Liguria al Veneto, dalla Toscana alle Marche, dalla Campania all’Abruzzo, dalla Puglia alla Calabria, alla Sicilia alla Sardegna, l’agroambiente, grazie al lavoro degli imprenditori agricoli, non solo è quello più esteso, ma mantiene vitali i territori rurali. Non è un caso che l’84% degli agriturismi sia in aree collinari e montane e solo il 16% in pianura.

“Riconosciamo – conclude il presidente di Agriturist – al piano strategico di sviluppo del turismo l’attenzione a diffondere quello dei borghi e delle campagne, ma guardando al futuro, ritengo sia giusto fare quadrato e unire l’intero comparto con le diverse realtà che lo compongono, per costruire offerte differenziate sul territorio che possano decongestionare le città nei periodi critici, come lo scorso luglio, proponendo pacchetti che permettano conoscere e apprezzare anche le infinite bellezze dell’Italia rurale”.

Vi aspettiamo dall’8 al 10 settembre a Lucignano per il Festival Nazionale dei Borghi e al TTG Expo di Rimini dall’11 al 13 ottobre, dove saremo presenti con un nostro spazio.

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Pasqua 2023 si trascorre in campagna. Agriturist (Confagricoltura): tutto esaurito per i pranzi, anche a Pasquetta

“La vacanza in agriturismo è la prima scelta degli italiani per Pasqua e Pasquetta. I segnali del territorio vanno verso il ‘tutto esaurito’, soprattutto nella ristorazione. E, se il meteo ce lo permetterà, potremo raggiungere anche un 20% di crescita rispetto allo scorso anno. Per il primo lungo week end di primavera gli ospiti che scelgono l’agriturismo sono storicamente gli italiani, anche se assistiamo al forte ritorno dei turisti, americani in primis”. Lo afferma Augusto Congionti, presidente di Agriturist, diffondendo i risultati raccolti dalle aziende associate per Pasqua e i prossimi ponti di aprile e maggio. 

Da sempre la campagna, nella stagione primaverile, attira i cittadini alla ricerca di contatto con la natura, per scrollarsi di dosso il grigiore dell’inverno insieme alla famiglia o con gli amici. Crescono i sostenitori delle vacanze sempreverdi: aria aperta, mete vicine, ambienti genuini, ritmi di vita più lenti, eccellenze enogastronomiche da assaggiare – spiega Agriturist – sono la ricetta perfetta per una vacanza ideale, che unisce ospitalità familiare alla buona cucina e alle attività agro-culturali, senza dimenticare il benessere psico-fisico.

Si registra, generalmente, una forte crescita in tutto lo stivale, con una ripartenza primaverile fisiologicamente un po’ più incerta nelle zone montane. 

Continua tuttavia la difficoltà a reperire personale, così come pesano i forti aumenti delle materie prime: ad esempio, in un anno, la farina è aumentata del 150%, lo zucchero del 100%, latte, carni e ortaggi dell’80% e oltre il 150% i costi energetici. Per contro, responsabilmente, gli imprenditori agrituristici hanno solo leggermente ritoccato i loro prezzi.   

In Sicilia per Pasqua e Pasquetta le prenotazioni del pranzo sono state esaurite con largo anticipo, mentre le camere hanno qualche disponibilità. Ancora pochi gli stranieri. In Calabria forte crescita, rispetto al 2022, per i soggiorni e per la ristorazione, con un incremento dei turisti stranieri. Pienone in Puglia: camere sold out all’85%, 100% per la ristorazione. In Abruzzo si attende il last minute per completare le prenotazioni dei soggiorni; incremento (+20%) per l’estate e l’autunno di prenotazioni straniere, più lente quelle italiane. Bene la Campania: tirano le Costiere, ristorazione e pernottamenti esauriti per la Pasqua; nel Beneventano crescono le prenotazioni degli stranieri di oltre il 10%.

Nel Lazio incrementate le prenotazioni rispetto al 2022 (+15%), ristorazione al completo, alloggi con turismo prevalentemente italiano, occupazione al 70%; Roma e la Tuscia le mete più gettonate. Umbria a pieno regime: folta la presenza di italiani, famiglie con bambini in cerca di esperienze da vivere in fattoria. Bene le strutture vicino alle città d’arte. 

La Toscana si appresta a superare abbondantemente il 2019. Tutto pieno anche per i prossimi ponti del 25 aprile e 1° maggio. Sono tornati in massa gli americani nel Chianti e nel Senese. Il sistema agrituristico dell’Emilia-Romagna è ripartito bene dopo la crisi pandemica (+49% gli arrivi) mixando turismo d’affari con quello ricreativo, culturale ed esperienziale; prossime festività pasquali all’insegna di soggiorni brevi e ristorazione al completo. 
Molto bene anche i ponti in Liguria, anche qui soprattutto per la ristorazione e gli stranieri che raggiungono il 50%. In Piemonte, generalmente, tutto pieno per Pasqua e Pasquetta, consolidando la tendenza positiva. Molte strutture hanno appena aperto, perché a causa dei costi energetici sono rimaste chiuse nel periodo invernale. Buona la presenza soprattutto da Germania, Francia, Svizzera e USA. 

Al completo la Lombardia con stime superiori pre-pandemia. Traina Brescia, capitale della cultura, riscontri positivi anche per strutture nelle città d’arte e i laghi. Andamento molto positivo in Veneto: litorale, colline, mare, laghi e campagna al completo soprattutto per la ristorazione; buona la presenza straniera, che intorno al Lago di Garda e alle città d’arte supera quella degli italiani.

In Italia le aziende agrituristiche attive sono più di 25.000 e oltre il 60% dei comuni italiani ne ospita almeno una. Quasi la metà offre almeno tre servizi e più di una su tre è condotta da un’imprenditrice. 

“Il settore dell’agriturismo italiano, con le sue peculiarità uniche al mondo, si conferma una parte strategica all’interno dell’offerta turistica nazionale. Ci siamo finalmente gettati alle spalle la pandemia – conclude il presidente di Agriturist, Augusto Congionti – e i risultati lo stanno dimostrando. Si ricomincia con una maggiore pianificazione e programmazione delle proprie vacanze anche se preoccupa, soprattutto in vista della prossima stagione estiva, la difficoltà a reperire personale”.

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Rincari, Agriturist (Confagricoltura): gli aumenti soffocano i guadagni

Le presenze estive superano il pre pandemia. Grande riscoperta delle attività agricole legate alla produzione. L’analisi nelle regioni 

 

Il 21 settembre segna l’inizio dell’autunno e negli oltre 24.000 agriturismi italiani si tirano le somme di una stagione caratterizzata da un massiccio flusso dal Nord Europa, dal ritorno degli americani e dalla crescita della presenza di turisti dall’Est. A frenare gli entusiasmi l’aumento esponenziale dei costi: le bollette triplicate in un anno, i costi di Gpl per le cucine, carta e vetro più che raddoppiati, cresciuti dal 200 al 300% i costi delle altre materie prime.

“Gli agriturismi, per essere tali, hanno alle spalle delle aziende agricole – sottolinea Augusto Congionti, presidente Agriturist (Confagricoltura) –. L’ospitalità è attività accessoria alle imprese, che sono doppiamente penalizzate dall’impennata dei costi. Il bilancio complessivo dell’estate è molto positivo: le presenze, in particolare degli stranieri, hanno fatto raggiungere punte del tutto esaurito. Per le strutture con ristorante e piscina gli aumenti sono stati così forti che, paradossalmente, abbiamo lavorato di più, incassando di più, ma guadagnando di meno”.
Come tutte le attività imprenditoriali, quella dell’ospitalità nelle aziende agricole si confronta costantemente con il mercato e subisce le ripercussioni dell’aumento esponenziale dei costi delle materie prime, della guerra in Ucraina, ma anche della grave, prolungata carenza idrica. Nonostante questo, molti agricoltori hanno deciso di non aumentare i prezzi o di ritoccarli solo lievemente. Una scelta che, a parere di Agriturist, ha decisamente premiato l’ospitalità nelle aziende agricole e la riscoperta della parte agricola del turismo.

 

INDAGINE AGRITURIST SUL TERRITORIO

Ottimi i risultati degli agriturismi in Sicilia per la stagione estiva, da maggio a settembre, con ben il +52% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nelle strutture si è registrato il 60% stranieri provenienti, prevalentemente, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Francia e da Malta. Le presenze di italiani si sono attestate sul 40%. Aspettative anche per la stagione autunnale che esercita un grande richiamo sia in Italia, sia all’estero per il clima ancora mite.

Molto bene la Liguria: quasi il tutto esaurito con presenze al 98% in agosto e, superando ogni previsione, a settembre con oltre il 60%. Richieste anche per ottobre e prenotazioni straniere per il 2023. Turisti provenienti principalmente da Belgio, Olanda, Svizzera e Germania, molti dal Nord Europa. In crescita il turismo dall’Est, mentre sono ancora pochi gli americani. Successo negli agriturismi dell’entroterra grazie alla ricerca del verde e alle attività legate al territorio e all’agricoltura. Soggiorni medi di 7/15 giorni.

In Piemonte si è riscontrato, in generale, un miglioramento delle presenze che si è tradotto in un buon andamento complessivo. Equamente suddivise le percentuali tra italiani ed europei, provenienti principalmente dalla Francia. Numerosi anche gli olandesi, i belgi e i tedeschi. Cominciano a ritornare anche americani, canadesi ed extra europei. Recuperate e, in alcuni casi superate, le presenze degli anni pre pandemici, con soggiorni di circa tre giorni fino a una settimana.

Ottima annata in Lombardia, anche rispetto al 2019, frenata però dagli aumenti dell’energia e delle materie prime. Buona la presenza degli italiani, anche gli stranieri sono tornati in massa dal Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia, Svizzera e Germania. I tedeschi con forte propensione per il Lago di Garda) con un più 10% di rispetto al pre covid e allungando la stagione fino a fine ottobre. Fondamentale la riscoperta della parte agricola del turismo, con le attività legate alla viticoltura, ai frantoi e ai caseifici.

Bilancio positivo, prima estate di netta ripresa in Veneto, che sta proseguendo bene anche a settembre. Si calcola una crescita di presenze del 20% rispetto al 2018-2019 (ultimi anni di riferimento utili), di cui 1/3 italiani e 2/3 stranieri. Netta la prevalenza di tedeschi, seguono olandesi, francesi, belgi, austriaci, svizzeri. Rilevante, anche se minoritaria, la presenza extra UE: inglesi e americani. Non è mancato, malgrado l’embargo, qualche turista russo.

Stagione estremamente favorevole in Toscana, nonostante gli inaspettati momenti di blocco tra fine luglio e i primi giorni d’agosto. Grande ritorno dei turisti dal Nord Europa (+10%), che hanno scelto di viaggiare prevalentemente in auto.  Positivo, in generale, anche il rientro degli americani. Premiate, in particolare, le strutture vicine alla costa. Ottimo il mese di settembre. Diminuita la presenza degli italiani, che avevano una permanenza media di tre giorni, rispetto ad almeno una settimana degli ospiti stranieri.

I flussi turistici in Umbria sono iniziati molto bene, con ospiti italiani già da maggio e giugno: un segnale di netta ripartenza. Pienamente recuperati i numeri pre pandemia, con l’aumento della durata del soggiorno per i nostri connazionali, provenienti da tutte le regioni, spinti dalla voglia di vivere una vacanza all’insegna dell’esperienza e del pieno contatto con la natura. Tra gli stranieri, al top Germania e Olanda, ritornati gli americani. Le strutture hanno mantenuto i prezzi e sono state piene fino ai primi dieci giorni di settembre, poi presenze nei weekend o durante eventi territoriali.

In Emilia Romagna record di presenze negli agriturismi con +10-15% rispetto al periodo pre Covid. Primato, a sorpresa, degli ospiti francesi che hanno raggiunto quasi il 30%, forte la presenza dall’Est Europa, tra cui anche i russi. Grande ritorno dell’auto per spostarsi e del turismo di passaggio, che ha permesso di scoprire gli itinerari rurali meno conosciuti. Apprezzati i percorsi enogastronomici in cantine, caseifici e salumifici, così come i pacchetti a misura di famiglia e di bambino, promossi dal club di eccellenza Agricycle.

I flussi turistici sono iniziati da giugno nelle Marche riportando, con luglio e agosto, le presenze finalmente ai livelli precedenti il periodo pandemico per gli ospiti italiani. Rispetto alle due annate precedenti sono anche cresciuti gli stranieri, provenienti in prevalenza da Olanda, Francia, Belgio e Germania, che hanno raggiunto il 30/60%. Maggiore richiesta per gli agriturismi vicini al mare, ma è stato apprezzato anche l’entroterra con soggiorni da 3 a 5 giorni.

In controtendenza il Lazio, che pur registrando un incremento degli stranieri (+15%) e della durata dei soggiorni (+10%), durante la stagione estiva rileva una riduzione delle presenze, in media del 17%, rispetto allo scorso anno, grazie alla possibilità di raggiungere nuovamente mete estere. Unica eccezione gli agriturismi collocati in prossimità del mare. Calati gli ospiti anche a settembre del 30%, in confronto al 2021, diminuito, in conseguenza dell’impennata dei costi, il Margine Operativo Lordo aziendale, abbassato di 10 punti.

La stagione giugno, luglio ed agosto positiva in Abruzzo più 6%, rispetto allo scorso anno. Vacanze più lunghe: tra una settimana e quindici giorni. Leggera diminuzione di famiglie con bambini e una maggiore presenza di coppie. Nel confronto tra l’estate 2019 e l’estate 2022 l’incremento delle presenze si può attestare intorno al 25%, grazie anche quasi totale realizzazione della “Pista ciclopedonale Costa dei Trabocchi”. Lieve flessione del servizio di ristorazione in azienda a beneficio di quella locale, che ha permesso agli ospiti di godere maggiormente del territorio. Cresciuto del 10% il turismo da Olanda, Germania, Svizzera, Romania e Usa, grazie ai ricongiungimenti familiari.

Estate molto positiva per gli agriturismi in Campania: +25% le presenze italiane, +35% per gli stranieri, per una durata media del soggiorno di tre giorni. Le presenze degli ospiti stranieri nelle strutture associate a Confagricoltura hanno superato di circa il 10% quelle registrate negli anni precedenti al Covid. Boom di presenze nelle costiere Sorrentina, Amalfitana e Cilentana. Settembre con andamento in netto aumento rispetto agli altri anni, compreso il periodo pre pandemia.

Meno afflusso del 2021 in Puglia, quando c’era stata una fortissima richiesta degli italiani a causa della Pandemia. Rispetto al 2019 le strutture hanno registrato un +10%. Premiati gli agriturismi vicino al mare. Sono tornati gli stranieri, in particolare da Francia, Belgio e Olanda, che hanno rappresentato il 50% delle presenze d’Oltralpe. Significativa anche la presenza tedesca pari al 15%, mentre si registra il 10% dagli USA; si rafforza il turismo dell’Est, principalmente polacco e ceco, che ha raggiunto il 25%. Da giugno a settembre il 60 % è stato di turisti stranieri, con un tasso di occupazione delle camere dell’80%, per una permanenza media di 3 notti.

Molto bene la Calabria, che registra +50% di presenze rispetto allo scorso anno, ripartite con un 70% d’italiani e un 30% di stranieri, principalmente americani, tedeschi, svizzeri e francesi. Ancora non pienamente recuperate le presenze pre pandemia, mentre i soggiorni si sono ridotti mediamente a 3 giorni. Buono l’andamento turistico nel mese di settembre, che vede un incremento del turismo internazionale del 50% in confronto allo scorso anno, con strutture occupate al 60%.

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Vacanze, Agriturist (Confagricoltura): estate 2022 in campagna all’insegna di natura, enogastronomia e ritmi lenti

Quest’estate gli agriturismi italiani fanno il pieno grazie a un mix vincente: la riscoperta, in seguito alla pandemia, della ruralità e soprattutto delle vacanze di prossimità, insieme al forte ritorno degli stranieri. Moltissime le strutture già al completo. Premiate le imprese che oltre alla piscina, la prima colazione e la ristorazione organizzano attività, come trekking, passeggiate a cavallo, ciclobike o esperienze enogastronomiche, come lezioni di cucina e degustazioni.

 

“Gli italiani – afferma Augusto Congionti, presidente Agriturist – non hanno rinunciato alle vacanze e, facendo molta attenzione al portafoglio, hanno scelto il contatto con la natura e la bellezza delle campagne. Secondo l’Enit ben un italiano su cinque ha optato per la vacanza outdoor. Complici anche gli scioperi aerei, gli stranieri hanno scelto l’automobile per spostarsi. Così oltre a scoprire durante il percorso quella che, a torto, viene definita l’Italia minore, è cresciuto l’apprezzamento per l’Italia rurale, tanto che il 10% degli agriturismi comincia ad avere già prenotazioni per l’estate 2023.

 

Per Agriturist viene assolutamente confermata ed è addirittura destinata a crescere la tendenza dello scorso anno, verso ricavi finalmente stabili, se non in crescita, rispetto all’anno precedente (nel 2021 in media + 30%). E’ anche destinata ad aumentare ancora, in percentuale, la quota di mercato sull’intero settore turistico sia per quanto riguarda gli ospiti, sia per i pernottamenti (lo scorso anno era rispettivamente + 1% e +1,2%). Si prevede, infine, una crescita dei turisti esteri, rispetto allo scorso anno, in media del 15%, con punte anche del 35% grazie al ritorno degli americani e all’arrivo massiccio di turisti d’Oltralpe, dal Benelux e Nord Europa.

 

Certamente – sottolinea l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura – molto dipenderà dagli imprenditori e dalla loro capacità d’innovarsi, così come dalle Istituzioni e dal saper valorizzare, anche con l’utilizzo virtuoso dei fondi del PNRR, l’Italia agricola.

 

“Viviamo – conclude Congionti – una situazione decisamente paradossale: sia il Covid, sia la situazione d’incertezza hanno lanciato la vacanza agrituristica, quasi meglio di una campagna pubblicitaria ad hoc. La tipicità, l’ambiente, la salute, le attività all’aria aperta, la scoperta di territori non lontani, insieme alla possibilità di soluzioni abitative autonome, grandi spazi, luoghi poco frequentati, che garantiscono il distanziamento sociale hanno rafforzato l’appeal delle nostre strutture. La possibilità di vivere con chi produce eccellenze da gustare, insieme allo stretto contatto con la natura che permette di rigenerare corpo e mente, hanno fatto il resto”.

 

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Agriturist (Confagricoltura): voglia di viaggiare e ampi spazi hanno accelerato la ripresa in campagna

Il post pandemia ha velocizzato lo sviluppo sostenibile economico, ambientale e sociale dei territori rurali

Grande protagonista delle vacanze degli italiani è stato indubbiamente l’agriturismo. La stagione è stata decisamente migliore dello scorso anno e, spesso, addirittura meglio del 2019 e le presenze tengono anche per tutto settembre. Certo parlare dell’altra faccia del Covid è esagerato, ma registriamo una vera e propria riscoperta delle vacanze in campagna, con gli ampi spazi, i ritmi, il contatto con la natura, le atmosfere familiari ed il buon cibo. Tocca ora riuscire a cogliere questa opportunità contribuendo, con le nostre offerte uniche, alla promozione dei territori rurali, una ricchezza nazionale da valorizzare di più”. Lo ha detto Augusto Congionti, presidente di Agriturist, facendo un bilancio dell’estate e delineando le prospettive per il settore.

La pandemia, sottolinea l’associazione che riunisce le aziende agrituristiche di Confagricoltura, ha cambiato radicalmente le abitudini di viaggio improntandole su sicurezza e distanziamento, spingendo gli italiani lontano dalla folla e dagli itinerari più battuti. Non è un caso che si siano modificate, di conseguenza, anche le abitudini: meno prenotazioni last minute, soggiorni più lunghi e maggiore attenzione alla sicurezza. A riscoprire la vacanza in campagna, oltre alle famiglie con bambini, anche moltissimi i gruppi di giovani, che hanno premiato soprattutto le strutture vicino al mare o quelle che offrono percorsi esperienziali, capaci, attraverso la scelta di attività inconsuete per chi vive in città, di renderli protagonisti della propria vacanza.

Secondo i dati di Agriturist, mediamente, le presenze italiane nelle 24.000 strutture sono state intorno al 70%, raggiungendo ad agosto anche punte del 90%, e il 30% di turisti provenienti dall’estero.  Trend diametralmente opposto in Costiera Amalfitana, Sorrentina e in Veneto dove le città d’arte come Venezia, Verona, Vicenza e Padova hanno attirato molti stranieri, mentre Belluno ha fatto il pieno con soggiorni italiani. Estremamente variegato, ma tutto sommato buono il bilancio della Toscana. Molto bene il Chianti, forte presenza dall’estero e bilancio superiore, per alcuni, anche all’ante Covid, positivo l’andamento nel Senese. Ad Arezzo presenza dall’estero al 75%; al 50%, meglio dello scorso anno a Grosseto e in Maremma dove, in alcune strutture, i risultati sono stati addirittura migliori rispetto a prima della pandemia.

Molto buoni i risultati in Piemonte, che ha registrato numerose presenze di turisti stranieri “di prossimità”; non sono mancati gli italiani che hanno allungato di qualche giorno le permanenze. Soddisfacente anche la stagione in Liguria dove, a sorpresa, è cresciuta la presenza di turisti provenienti dall’est. Il Lazio segnala un andamento positivo, in particolare, vicino ai laghi con presenze estere prevalenti e in Maremma laziale, bene anche le strutture vicine alla Capitale che offrono attività e ristorazione. Continua il boom della Puglia, che si conferma regina dell’estate. Già da metà maggio i turisti, per il 70% italiani, avevano scelto questa meta che registra il tutto esaurito per tutto il mese di settembre.

La Sicilia si è confermata una delle prime regioni ad appeal turistico. Gli agriturismi hanno accolto ospiti prevalentemente italiani. Con la zona gialla e la limitazione a tavoli da quattro, numerose le disdette per feste e banchetti. Ottimi i risultati dell’Alto Adige, che continua a registrare “full booked”. Superiore alle aspettative l’andamento della stagione in Umbria e nelle Marche. Bene la Calabria, così come l’Emilia Romagna, l’Abruzzo e il Friuli.

“Non sempre è oro tutto quel che luce – conclude Congionti – quest’anno è stato migliore di quel che molti operatori si aspettavano. E’ vero che come offerta agrituristica, come Italia, partiamo con un grande vantaggio: abbiamo paesaggi unici, borghi stupendi e offriamo anche buon cibo e ottimi vini. Le nostre strutture hanno grandi opportunità da sfruttare. Dobbiamo essere capaci di partire dalla riscoperta della campagna da parte dei nostri connazionali e, utilizzando in modo mirato le risorse del PNRR, riuscire a promuovere a pieno lo sviluppo sostenibile, economico e sociale dei nostri territori”.

 

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Agriturist (Confagricoltura): “Insufficiente il DL Ristori. Servono interventi strutturali e campagne promozionali”

“Questo mini lockdown ha imposto un brusco stop all’agriturismo e il ‘DL Ristori’ non basterà, purtroppo, nemmeno ad attenuare i pesanti problemi economici. Servono interventi strutturali”. Lo ha detto Augusto Congionti, presidente di Agriturist, l’Associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, facendo una valutazione della passata stagione e delle prospettive del settore.

Sono state colpite dallo stop forzato le fattorie didattiche, la vendita diretta dei prodotti e la ristorazione. Sono anche crollate le vendite nel canale Ho.Re.Ca, tutti gli eventi e le cerimonie. L’estate, seppur con presenze minori del 2019, aveva fatto ben sperare. “Siamo rimasti quasi fermi fino a metà luglio. Agosto ha riscattato la nostra formula unica di vacanza e settembre ha confermato questa tendenza, ma la paura – spiega il presidente di Agriturist – combinata con le attuali restrizioni, mettono in forse anche Natale e Capodanno”.

Sono le forti incertezze a preoccupare, in generale, gli imprenditori agricoli. “E queste si amplificano – sottolinea Congionti – per le aziende agrituristiche. Abbiamo molto investito per ottemperare alle normative sanitarie contando che proprio la caratteristica delle nostre strutture, con gli ampi spazi che offrono un distanziamento naturale, ci permettesse di chiudere la stagione salvando in qualche modo i bilanci aziendali”.

“Occorre – conclude il presidente di Agriturist – indirizzare le risorse non spese del bonus vacanza verso operatori turistici e agrituristici, attivare casse integrazioni rapide per i nostri dipendenti, intervenire sulle tasse e sull’interesse dei mutui richiesto anche durante la sospensione. Soprattutto vogliamo guardare al futuro e chiediamo programmare insieme, con campagne promozionali ad hoc, il dopo pandemia per la ripresa dell’attività”.

Dei 24.000 agriturismi italiani, quelli senza ristorazione sono convenzionati con strutture rurali vicine, circa 10.000 offrono pasti e quasi 12.000 propongono attività ricreative, culturali e didattiche.

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