Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia): “Nel territorio regionale 26 dighe non collaudate. E a pagarne le spese sono gli agricoltori siciliani”

Riportiamo di seguito il testo dell’intervista realizzata da Giuliano Spina (Quotidiano di Sicilia) al Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona, pubblicata nella versione cartacea del Giornale del 7 luglio 2022

Alte temperature (dovute al cambiamento climatico) e infrastrutture inadeguate, rete irrigua e dighe, stanno portando la Sicilia verso la desertificazione

Ritorna l’estate e in Italia torna a essere d’attualità il problema della siccità. Le regioni della parte settentrionale della nostra penisola infatti stanno subendo più di qualsiasi altra zona d’Italia gli effetti devastanti delle alte temperature e della desertificazione. Ciò in relazione anche allo stato attuale dei corsi d’acqua, con il Po, il maggiore fiume italiano, che ha valori minimi che si aggirano intorno al 30% della media stagionale con livelli di bassezza della superficie mai visti prima.

Le cause dell’eccezionale siccità

Le cause sono da addebitare prima di tutto alle alte temperature, che quest’anno registrano una media stagionale di 1.7 C° in più rispetto al periodo 1981-2010, e alle piogge sempre più scarse in ogni parte d’Italia, con un 80% di pioggia in meno nell’ultimo periodo tra dicembre e gennaio.

siccitàMa oltre a ciò c’è anche l’uso che si fa dell’acqua e i numeri in tale senso sono allarmanti perché secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale ogni italiano consuma 245 litri di acqua al giorno.

La situazione in Sicilia

Gli effetti sono devastanti per l’agricoltura e per la biodiversità, con morie di pesci nei tratti fluviali e nelle zone umide che sono rimaste a secco.In Sicilia quest’anno però la problematica sta assumendo proporzioni più basse rispetto al resto della nazione grazie soprattutto agli oltre 572 milioni di metri cubi di acqua contenuti attualmente negli invasi. Un dato che mette l’Isola fuori da un’eventuale emergenza idrica, ma che non distrae gli addetti ai lavori dalla problematica, che viene “tenuta in vita” dall’obsolescenza della rete idrica regionale, che registra perdite di acqua per oltre il 40 %.

Marchese Ragona (Confagricoltura Sicilia): “Ben 26 dighe non collaudate”

Rosario Marchese Ragona, presidente di Confagricoltura Sicilia, sottolinea in primis come parecchie dighe non siano collaudate e anche come i primi a pagare le conseguenze di ciò siano gli agricoltori.

Il Presidente di Confagricoltura Sicilia, Avv. Rosario Marchese Ragona

 

Oltre a ciò però svela alcuni particolari riguardo ai progetti presentati per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Dobbiamo considerare il fatto che ci sono ben 26 dighe non collaudate  – afferma Ragona Marchese -.  Si rischia la desertificazione e di questo sono una prova le produzioni agricole che scarseggiano. Durante il periodo invernale i rubinetti delle dighe vengono aperti dagli enti preposti e l’acqua si riversa in mare.

I Consorzi di Bonifica hanno delle reti fatiscenti e agli agricoltori vengono recapitate cartelle esattoriali per pagare un beneficio irriguo che non hanno. Invece non devono accollarsi debiti non causati da loro, perché si parla per l’esattezza di 85 euro a ettaro, una cifra finora mai concordata con i sindacati.

La Regione Siciliana ha messo in moto un meccanismo per sistemare la rete idrica dell’Isola, ma quello che chiedo da presidente di Confagricoltura Sicilia è l’incremento della dotazione finanziaria nel Bando per i Laghetti per creare delle riserve per i privati.

Questa potrebbe essere una misura tampone per mettere a norma in seguito le dighe e sistemare le condutture. Alcuni progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati recuperati e per questo immagino che fossero cantierabili. Lo scorso 23 marzo abbiamo ricevuto noi di Confagricoltura l’ambasciatore dell’Israele per avviare una collaborazione per consentire anche qui in Italia e in particolar modo in Sicilia l’adozione delle tecnologie adottate nel loro Paese con poca acqua”.

 

Fonte: Quotidiano di Sicilia

 

 

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Gambuzza (Confagricoltura): “L’emergenza siccità rischia di mettere in ginocchio l’agricoltura”

Riportiamo di seguito il testo dell’intervista realizzata da Biagio Tinghino al Vice Presidente di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza, pubblicata sul Quotidiano di Sicilia del 29 giugno 2022

“È fondamentale lavorare alla diffusione delle tecnologie per salvaguardare la produttività”

Negli ultimi mesi non si fa altro che parlare di rischio desertificazione. La desertificazione è non solo una conseguenza, ma anche una delle cause del cambiamento climatico: il degrado del suolo dovuto all’attività antropica dà luogo all’emissione di gas a effetto serra, e i suoli degradati hanno una minore capacità di trattenimento del carbonio. La desertificazione può comportare povertà, problemi di salute dovuti alla polvere portata dal vento, nonché una diminuzione della biodiversità. Può anche avere conseguenze demografiche ed economiche, costringendo la popolazione a migrare lontano dalle aree colpite. La Sicilia è la regione italiana con maggior rischio di desertificazione. Secondo i dati diffusi dall’Associazione Italiana Enti di Bacino, il 70% della superficie della Sicilia presenta un grado di rischio medio-alto. Un problema che riguarda sia le aree interne che quelle costiere, fatta eccezione per le province di Catania, Messina e Palermo, in cui il rischio è molto più basso.

Confagricoltura: “La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali”

Il Vice Presidente nazionale di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza
Il Vice Presidente nazionale di Confagricoltura, dott. Sandro Gambuzza

Per approfondire la questione, abbiamo intervistato Sandro Gambuzza, vice presidente di Confagricoltura nazionale. “La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali – ha detto al QdS, Gambuzza -. Per questa ragione, Confagricoltura ha chiesto al governo di assumere, di concerto con le Regioni, tutte le iniziative necessarie a mettere le aziende agricole nelle condizioni di assicurare almeno i livelli produttivi ordinari. La media annuale delle temperature nell’isola continua a salire e le condizioni climatiche assumono sempre più caratteristiche continentali, con inverni più freddi ed estati sempre più afose. Il problema della desertificazione riguarda oltre il 25% della popolazione mondiale a causa delle crescenti pressioni esterne dovute alle attività umane e al cambiamento climatico che aggraveranno ulteriormente la situazione”.

 

Occorrono interventi immediati contro la siccità

La siccità causata dalle scarse piogge invernali sta creando problemi seri all’agricoltura e richiede interventi immediati come turni per innaffiamenti programmati e irrigazioni di soccorso per salvare le produzioni in campo. “Negli ultimi giorni stiamo affrontando il problema della carenza di acqua destinata all’agricoltura – ha continuato il vice Presidente – e stiamo iniziando ad elaborare una prima indicazione dei danni provocati dallo stress idrico, in corso ormai da mesi. Il primo calcolo attendibile è relativo ai cereali. Secondo le stime di Palazzo Della Valle, la siccità colpirà i raccolti di grano duro e tenero che registreranno una flessione calcolata tra il 15 e il 20%. Se la situazione meteorologica non cambierà e se non verranno messi in campo i provvedimenti necessari, gli effetti si estenderanno anche ad altre colture. Dall’ortofrutta al mais, fino alla produzione di uva e olive. Nessuna esclusa”.

All’emergenza attuale si sommano i danni sulla fertilità dei suoli che, secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riguardano circa il 28% della Penisola, principalmente al Sud, dove in alcuni casi superano il 40% delle superfici. Negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, il 50% dei quali concentrato in Puglia, Emilia Romagna, Sicilia e Sardegna.

Alla siccità si somma la crescita dei costi di produzione

“Non dimentichiamo che il settore primario sta già affrontando un periodo molto complicato – ha stigmatizzato Gambuzza – per l’eccezionale crescita dei costi di produzione dovuta all’invasione dell’Ucraina. Se il governo non si attiverà in tempi stretti, la perdita di produzione potrebbe avere impatti negativi anche sulla spesa alimentare degli italiani. Occorre gestire l’emergenza, accertando le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità naturale e attivando tutte le possibili iniziative in modo coordinato per salvaguardare le produzioni agricole”.

In questa delicata fase storica viene chiesto agli imprenditori agricoli di far fronte alla crescente richiesta di cibo per evitare una crisi alimentare di vaste dimensioni, ma, senza acqua, non è possibile coltivare e rispondere a questa necessità. “È di fondamentale importanza lavorare alla diffusione delle innovazioni tecnologiche in grado di salvaguardare il potenziale produttivo – ha sottolineato il vice Presidente -, con una minore pressione sulle risorse naturali. Da anni, a riguardo, Confagricoltura ha avviato una stretta collaborazione con l’Ambasciata di Israele per far conoscere alle nostre imprese le migliori e più avanzate tecnologie che consentono di risparmiare il fabbisogno di acqua nei processi di produzione. Confagricoltura ha sollecitato inoltre l’avvio degli interventi infrastrutturali, già finanziati e in avanzato iter procedurale, ma anche la realizzazione di nuovi invasi necessari a rispondere alle richieste dei territori”.

Occorre un cambio di passo rispetto al passato

Occorre un veloce e deciso cambio di passo rispetto al passato, senza ritardi ulteriori che ricadrebbero sugli imprenditori agricoli. Tutta l’Italia ha bisogno disperatamente di acqua ed i prossimi giorni saranno decisivi per salvare almeno il primo raccolto dell’estate. L’irrigazione è essenziale in questi giorni, perché molte colture stanno arrivando a maturazione e hanno bisogno di una grande quantità di acqua.

“Ho sempre detto che la crisi si supera attraverso l’innovazione, la ricerca e la formazione – ha puntualizzato Gambuzza -. Serve una visione ed una strategia in grado di aumentare la capacità di produzione dell’agricoltura italiana, con l’obiettivo di raggiungere la sovranità alimentare e puntare a nuovi mercati con le nostre produzioni, sinonimo di qualità e sicurezza. A ciò si lega la competitività, anche in termini di reciprocità di condizioni a livello comunitario e extracomunitario. Bisogna puntare a percorsi di innovazione attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie applicate all’agricoltura frutto dei risultati della scienza e della ricerca. Innovazione, transizione digitale, sostegno alla filiera agroalimentare, transizione verde, ricerca e formazione, uniti a riforme strutturali e infrastrutturali dell’amministrazione per ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese, per Confagricoltura, sono i pilastri su cui costruire il futuro del settore primario italiano”.

“L’agricoltura è un comparto trainante per l’economia nazionale, europea e mondiale – ha concluso Sandro Gambuzza -. La carenza di infrastrutture idriche è un grave problema che ostacola la crescita di questo settore. Innanzitutto servirebbe creare una rete di nuovi bacini e invasi sul territorio per l’accumulo e lo stoccaggio di acqua piovana”.

 

Fonte: Quotidiano di Sicilia

 

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“La transizione dell’agricoltura siciliana: imprese e politica a confronto”: convegno organizzato da Confagricoltura Sicilia con esponenti regionali e nazionali

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“La voce degli agricoltori”, intervenuti al convegno di Confagricoltura Sicilia sul tema della ‘transizione’, ha raccontato di un settore primario segnato da grandi incertezze e preoccupazioni per il futuro. In particolare per il vino, ma anche per gli agrumi, per l’ortofrutta e per il settore lattiero-caseario: nell’arco di pochi giorni sono stati cancellati diversi canali commerciali costruiti nell’arco di decenni e con il dispiego di ingenti risorse. L’esempio più evidente menzionato è stato quello del bando per la promozione del vino nei Paesi Terzi, la cui graduatoria definitiva regionale è stata approvata il mese scorso, che nel novero dei Paesi a cui indirizzare le iniziative elencava ben sette regioni della Russia. Poi l’aumento sconsiderato dei costi di produzione, specialmente quelli energetici e dei concimi, rischia poi di far saltare i conti della gran parte delle aziende siciliane, specialmente di quelle che hanno investito per l’innalzamento della qualità, per la salvaguardia ambientale e per il rispetto degli accordi sindacali.

Su tutte le produzioni siciliane pesa poi, come un macigno, la distanza geografica dai principali mercati nazionali ed esteri. Una distanza che, ad ogni incremento del costo del carburante e dei pedaggi, allontana ancora di più l’isola dal resto dell’Europa.

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“Stiamo scoprendo il lato oscuro della globalizzazione – ha affermato il presidente degli      agricoltori siciliani, Rosario Marchese Ragona, nell’introdurre i lavori del convegno -. Quello che chiediamo con forza alle istituzioni comunitarie, nazionali e regionali – ha aggiunto Marchese Ragona – è la messa in campo di risorse ed energie ma anche, e soprattutto, un cambio di passo per quel che riguarda l’individuazione delle nuove linee di sviluppo e il completamento della dotazione strutturale ed infrastrutturale della Sicilia”.

 

 

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A indicare le coordinate della nuova rotta da seguire per uscire dalla tempesta perfetta è stato il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Un importante passo avanti – ha esordito – è stato fatto con la liberalizzazione delle aree di interesse ecologico in cui potranno essere anche coltivati i cereali e non solo le colture azotofissatrici (soia, erba medica, leguminose foraggere), come inizialmente proposto dalla Commissione europea. In aggiunta alla massima flessibilità per la crescita delle produzioni, abbiamo chiesto un intervento finalizzato a compensare l’aumento senza precedenti dei costi di produzione delle imprese agricole. Finora la Commissione ha proposto di fare ricorso alla riserva di crisi, che è alimentata dalle trattenute sugli aiuti diretti della PAC. Occorre, invece – ha aggiunto Giansanti –  mobilitare maggiori fondi nel bilancio dell’Unione in misura proporzionata alla gravità della crisi e alla necessità di garantire ai cittadini europei la sicurezza alimentare. Il nostro auspicio è che questo conflitto alle porte dell’Europa si concluda prima possibile, ma verosimilmente le conseguenze sui mercati agricoli si estenderanno fino al prossimo anno. Alle Istituzioni UE abbiamo anche sollecitato un’iniziativa comune per assicurare agli agricoltori la copertura del fabbisogno di sementi e fertilizzanti, scongiurando il rischio del blocco delle forniture, oltre a un monitoraggio europeo delle scorte dei prodotti primari dell’agricoltura”.

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In precedenza l’appello lanciato dal presidente Rosario Marchese Ragona, per un cambio di passo di tutte le amministrazioni pubbliche, era stato accolto dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Intervenendo, anche per i numerosi Assessori Regionali presenti ai lavori, ha evidenziato il massimo sforzo profuso dal governo regionale finalizzato all’impegno dei fondi strutturali per oltre un miliardo di euro.

Presenti ai lavori del convegno il vice presidente e assessore all’Economia, on. Gaetano Armao, l’assessore all’Energia on. Daniela Baglieri, l’on. Salvatore Cordaro, assessore al Territorio e Ambiente, l’on. Marco Zambuto, assessore alle Autonomie Locali, l’on. Tony Scilla, assessore all’Agricoltura.

Il sottosegretario del ministero ai Trasporti Giancarlo Cancelleri ha toccato l’annosa questione della mobilità interna assicurando tutti gli sforzi possibili per la chiusura, in tempi brevi, dei cantieri ancora aperti da diversi decenni.

Il Dirigente generale dell’assessorato, Dario Cartabellotta, ha evidenziato la necessità di una riflessione sugli orientamenti della nuova programmazione comunitaria post 2022; programmazione che, ancor prima di partire dopo i rinvii dovuti all’emergenza covid, risulta essere già obsoleta a causa dei recenti eventi verificatisi nello scacchiere internazionale, facendo una riflessione in merito alla consapevolezza che l’aumento dei prezzi delle materie prime rischia di rallentare anche la spesa comunitaria.

Particolarmente seguito è stato l’intervento di Luigi Polizzi, Dirigente generale del ministero dell’Agricoltura responsabile delle politiche internazionali ed europee.

Degli strumenti messi a disposizione degli agricoltori in materia di credito e formazione hanno parlato rispettivamente Roberto Cassata, dirigente di Unicredit, e Rosario Trovato, amministratore delegato della Digital Smart Academy.

 

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Sospeso il blocco dei Tir in Sicilia, Confagricoltura Ragusa: “Le aziende agricole ragusane hanno subìto danni pesantissimi”

In seguito a intense trattative tra le rappresentanze sindacali degli autotrasportatori, da una parte, e le agenzie e i commercianti, dall’altra, nelle scorse ore è stata decisa l’immediata sospensione dei blocchi presenti lungo le principali arterie autostradali siciliane. La soluzione individuata è quello di un aumento delle tariffe di 400 euro su tutte le tratte. Costo che, inevitabilmente, ricadrà sulle spalle dei consumatori finali.

I camion stanno ripartendo regolarmente e la situazione, velocemente, ritornerà alla normalità. Nel frattempo, i produttori ragusani e siciliani hanno subìto un danno economico (che stiamo quantificando) e di immagine che poteva essere sicuramente evitato.

“Stiamo facendo la conta dei danni con i nostri Soci – spiega il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè – e siamo molto arrabbiati perché i danni subiti sono di gran lunga superiori al risultato raggiunto dagli autotrasportatori. Abbiamo intenzione di avviare un confronto con le Autorità preposte per evitare che, in futuro, riaccada che la legalità venga messa così pesantemente in discussione, pur partendo da rivendicazioni legittime, senza che nessuno paghi”.

“Valuteremo – conclude Pirrè – quali azioni intraprendere a tutela degli interessi del tessuto imprenditoriale agricolo ragusano”.

 

Ragusa, 25 febbraio 2022

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

 

 

 

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Il mercato ortofrutticolo di Vittoria non entra in Italmercati. Confagricoltura Ragusa: “Garantire realizzazione progetti avviati e non perdere fondi PNRR”

Dopo un percorso istituzionale che si è articolato negli ultimi anni, finalizzato all’ingresso del mercato ortofrutticolo di Vittoria dentro Italmercati, la prima Rete di Imprese costituita dai più importanti Centri Agroalimentari ed Agromercati all’ingrosso italiani, la Giunta Comunale ha comunicato la volontà di interrompere questo cammino e di puntare alla gestione autonoma della logistica e dei trasporti da parte dell’ente locale, in sinergia con i comuni di Comiso, Acate, Santa Croce Camerina e Pozzallo. Il progetto prevede la messa in rete dell’autoporto e del mercato ortofrutticolo di Vittoria, del porto di Pozzallo, dell’aeroporto di Comiso e del mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina.

Confagricoltura Ragusa aderisce al “Patto per il Territorio” (il soggetto che si è costituito lunedì e che, per la prima volta, riunisce produttori agricoli, concessionari e organizzazioni datoriali) e, nel prendere atto con rammarico della decisione del primo cittadino che si allontana da una prospettiva che avrebbe certamente aumentato le possibilità di intercettare importanti fondi del PNRR, ribadisce la richiesta condivisa da tutti i soggetti uniti dal “Patto”: la garanzia della realizzazione dei progetti già avviati per la logistica, la gestione, la commercializzazione e la sicurezza delle transazioni commerciali.

L’auspicio è che la nuova soluzione prospettata non metta a rischio le risorse preziose del PNRR, imprescindibili per il sostegno del comparto agricolo ibleo e, più in generale, della nostra economia.

 

Ragusa, 20 gennaio 2022

 

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Gasolio agricolo, la Regione Siciliana accoglie le sollecitazioni di Confagricoltura: si continua con le procedure cartacee in attesa del sistema digitale

Confagricoltura Sicilia esprime la propria soddisfazione per l’accoglimento, da parte dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, della proposta di continuare ad erogare prodotti petroliferi destinati all’impiego agevolato in agricoltura (ex UMA) utilizzando temporaneamente le procedure cartacee. Come si legge nella nota 329 firmata in data odierna dal dirigente Dario Cartabellotta e inviata agli Ispettorati all’Agricoltura, tale provvedimento viene posto in essere al fine di evitare problemi alla gestione colturale delle aziende agricole, nell’attesa della piena operatività delle nuove procedure digitali per l’assegnazione.

L’Assessorato Regionale all’Agricoltura precisa che la presentazione delle istanze in modalità cartacea potrà avvenire alle seguenti condizioni: la richiesta dovrà riguardare il riscaldamento delle colture protette (serre, vivai, etc.) e/o altri casi adeguatamente motivati (aziende lattiero-casearie, etc.); l’istruttoria cartacea provvisoria e poi quella digitale definitiva per il 2022 dovranno essere inoltrate solo alla stessa UIA di competenza; la percentuale di assegnazione provvisoria potrà raggiungere al massimo il 50% di quella definitiva dell’anno corrente 2022; la rendicontazione del “gasolio agevolato assegnazione provvisoria 2022” avverrà attraverso le fatture sul prelevato che i beneficiari dovranno presentazione con l’istanza digitale per l’assegnazione definitiva presso lo stesso UIA che ha istruito l’istanza cartacea.

“Siamo molto soddisfatti del provvedimento posto in essere dal dirigente dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, dott. Dario Cartabellotta, a cui vanno i ringraziamenti da parte di Confagricoltura Sicilia e con il quale ci siamo confrontati in maniera serrata nelle ultime settimane, al fine di ottenere questa soluzione che scongiura danni economici inestimabili alle produzioni agricole siciliane”: così il presidente di Confagricoltura Sicilia, dott. Rosario Marchese Ragona.

“Apprezziamo la sensibilità dell’Assessorato – dichiara la vice-presidente di Confagricoltura Sicilia, dott.ssa Maria Pia Piricò – che ha accolto l’invito ad estendere il provvedimento ad altri comparti (oltre quello ortofrutticolo e florovivaistico), come, ad esempio, quello lattiero-caseario, sulla base di specifiche esigenze adeguatamente motivate”.

“Un’eccellente notizia per un comparto importantissimo della nostra economia agricola regionale, ovvero quello ortoflorovivaistico che, nella sola fascia trasformata, copre un’area di 4000 ettari, con un indotto che crea ricchezza e dà lavoro a migliaia di operaie e operai”: aggiunge il vice-presidente, dott. Antonino Pirrè. “Dall’Unione Provinciale di Ragusa – aggiunge il dott. Pirrè – si è levato da subito l’allarme e la proposta di mantenere la possibilità della richiesta cartacea in modo temporaneo. In queste settimane gli Uffici di Confagricoltura Sicilia hanno lavorato a stretto contatto con quelli dell’Assessorato all’Agricoltura, a cui va il  grazie nostro e degli imprenditori ortoflorovivaistici (e non solo) iblei e siciliani”.

Palermo, 4 gennaio 2022

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

 

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Gerardo Diana presidente Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP: le congratulazioni di Confagricoltura

Congratulazioni a Gerardo Diana per il prestigioso incarico di presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP. A lui vanno gli auguri del presidente Massimiliano Giansanti e di tutta Confagricoltura, in seno alla quale Diana ha ricoperto numerosi incarichi: presidente nazionale dell’Associazione nazionale giovani agricoltori, presidente dell’Organizzazione regionale, presidente nazionale dei Caa (Centri assistenza agricola) e presidente della Federazione nazionale di Prodotto per l’agrumicoltura.

“Sarà chiamato a svolgere un ruolo particolarmente impegnativo, in un momento storico difficile – sottolinea Giansanti –. Con la sua esperienza e capacità professionale lavorerà al meglio per rilanciare il comparto e la promozione del prodotto fresco, superando i molti ostacoli che tuttora affliggono il mercato nazionale degli agrumi, sia dal punto di vista climatico che commerciale. Senza dimenticare l’annosa questione legata alle fitopatie, che combattiamo ormai da anni, nonché la carenza di manodopera”.

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Lunedì 20 si inaugura la nuova sede di Confagricoltura a Vittoria

Verrà inaugurata lunedì 20 dicembre, alle ore 16.00, la nuova sede di Confagricoltura a Vittoria, nella centralissima via Carlo Alberto 116.

Saranno presenti i dirigenti regionali e nazionali della più antica Organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole e le autorità civili.

Si tratta della quarta sede operativa nel territorio ragusano che si aggiunge a Ragusa, Scicli e Ispica.

Invito inaugurazione sede Vittoria

 

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Campagna raccolta carrube, Confagricoltura Ragusa: servono più controlli da parte delle Forze dell’Ordine

Con l’avvicinarsi del periodo della raccolta delle carrube che, stando alle previsioni, quest’anno dovrebbero avere un prezzo non bassissimo, iniziano a palesarsi nelle campagne iblee i primi furti e le prime “ronde” alla ricerca di alberi particolarmente carichi.

“Ci sono giunte diverse segnalazioni da parte di imprenditori associati – spiega il direttore di Confagricoltura Ragusa, dott. Giovanni Scuccessulla presenza di persone nei loro carrubeti, alla ricerca di alberi da depredare. Addirittura, qualcuno ha già subìto furti di carrube, anche se ancora non mature”.

Per queste ragionispiega Scucceschiediamo alle Autorità preposte di intervenire immediatamente predisponendo una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine nelle nostre campagne, al fine di prevenire furti dannosi che, altrimenti, si consumerebbero in modo indisturbato. Inoltre invitiamo chi acquista carrube a tutelare i produttori e a combattere il mercato nero verificandone sempre la tracciabilità”.

Ragusa, 2 luglio 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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Consorzio di Bonifica Ragusa, lavoratori in stato di agitazione. Pirrè: “Pagare gli stipendi per evitare ripercussioni sulle imprese agricole”

Ancora una volta i lavoratori del Consorzio di Bonifica n.8 di Ragusa in stato di agitazione per i ritardi nell’erogazione degli stipendi. Gli imprenditori agricoli, con la stagione estiva alle porte, non possono rischiare di subire le ripercussioni dei problemi gestionali di un ente che, a fronte di servizi che funzionano a macchia di leopardo, spedisce cartelle salatissime”: così il presidente di Confagricoltura Ragusa, dott. Antonino Pirrè, sulla notizia di paventati scioperi da parte dei dipendenti del Consorzio.

Come organizzazione di categoria – aggiunge il presidente Pirrè – siamo favorevoli a una non più prorogabile riforma dei Consorzi di Bonifica siciliani in grado di garantire servizi efficienti e costi ragionevoli. Come sempre, faremo sentire la nostra voce nei tavoli istituzionali a tutela delle imprese agricole, motore di sviluppo economico e di lavoro”.

Oltre ad esprimere vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie – conclude Pirrè – chiediamo alla Regione Siciliana di porre in essere, in tempi celeri, soluzioni operative al fine di scongiurare l’ennesimo sciopero che rappresenterebbe, oltre il danno, la beffa, nei confronti di chi investe tutti i giorni nel settore primario nel nostro territorio”.

 

Ragusa, 24 maggio 2021

 

L’addetto stampa

Bartolo Lorefice

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